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Coaching Relazionale e di Relazione
Appunti del Corso ISI-CNV © 2012
I due tipi di coaching:
Il Coaching centrato sulla persona ed il coaching centrato sulla relazione Nel COACHING RELAZIONALE Esaminiamo la corda che unisce le due persone Il coaching relazionale può essere diviso in tre elementi:
1. Domande Chiave
2. Metodi per arrivare alla Soluzione 3. Possibili Soluzioni/Scelte
Per una buona pratica è utile una conoscenza della PNL, dei tipi comunicazionali, dell’Enneagramma, del Process Communication (vedi il libro PNL e PNL3 per questi argomenti)
PNL
Posizioni percettive, livelli logici, linguistica Enneagramma e Process Communication
Che tipo di persona ho davanti? Che tipo è l’altra persona come si rapportano?
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 Il triangolo di Karpmann
E’ inoltre utile capire il concetto di triangolo drammatico di Karpmann con Vittima Persecutore e Salvatore.
Una persona che poco prima era in stato di vittima può assumere successivamente il ruolo di persecutore o salvatore secondo le situazioni. I ruoli si mischiano. Ad esempio un bambino piange perché vuole le
caramelle . Lui si sente vittima e vede la madre persecutrice perché gliele nega. Ma in realtà anche la madre si sente vittima del bambino che cerca di non obbedire.
Per uscire dal triangolo drammatico è necessaria flessibilità.
Spesso in un coaching relazionale si ripassa avanti ed indietro sulle situazioni più volte, in quanto ogni volta viene smontata una “trance” che impediva di vivere effettivamente la situazione e la relazione.
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Domande chiave per la conduzione di un coaching relazionale
Fase Introduttiva
Che difficoltà relazionale è evocata dal cliente? Che conseguenze concrete ha?
Potete chiedere “Come definisci questa difficoltà in termini relazionali ?”
Posizioni percettive
Come il cliente pensa che l'altro veda il nostro cliente? Come lo vede lei/lui?
Cosa dovrebbero fare assieme?
Personalità, Accordo tra i tipi e segnali reciproci Che personalità ha l'altro?
Si accordano i tipi di personalità?
Che segnali si scambiano? Come ti segnala l’altro quello che vuole? Come tu segnali all’altro quello che vuoi?
Stato delle cose
Che posizione ha il cliente? Può essere definita sopra, sotto, oppure in simbiosi?
Stanno facendo un gioco psicologico? Come si può evolvere? Come va a finire, proiettato nel futuro, quello che stanno facendo?
Chi manipola l'altro o si fa manipolare?
Chi è la vittima?
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NOTA: all’inizio del coaching è facile che il cliente si definisca sempre vittima e manipolato. Procedendo nel coaching potrà invece rendersi conto che è anche lui parte del gioco e causa del comportamento dell’altro.
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Scelte/Soluzioni per una possibile risoluzione del problema relazionale:
Quelli che seguono sono alcune soluzioni possibili alla difficoltà presentataci dal nostro coachee. A volte possono anche essere individuate soluzioni che ricadono in più categorie contemporaneamente.
• Adottare un processo relazionale adatto – cioè scoprire che relazione sarebbe possibile con questa personalità (trovare accordo tra i tipi)
• Cambiare i segni di riconoscimento
• Uscire dal triangolo drammatico di Karpmann creando maggiore flessibilità
• Distinguere il lavoro con il terzo dagli aspetti relazionali (evitare di collassare i livelli – ad esempio una cosa è il risultato da ottenere, un’altra cosa le emozioni)
• Aumentare l'autonomia nei confronti del terzo (Sciogliendo le codipendenze)
• Prendere distanza relazionale in rapporto al terzo
• Intervenire in maniera direttiva
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Due metodi di operare
1. Direttamente dando suggerimenti (es. suggerire un comportamento)
2. Facendo mettere il cliente in posizione meta. Cosa succederebbe se? Come finisce il gioco?
Una domanda utile
Una domanda utile è chiedere se serve "in cosa è un problema per te?" (ad esempio: in cosa è un problema per te che non ti saluti mai?)
Triangolo drammatico di Karpman
All'inizio spesso il cliente si pone in condizione di "vittima". Quello che gli capita non è colpa loro. Es. il bambino piange (posizione persecutore) per ottenere qualcosa
Come uscire dal triangolo drammatica potere, potenziali, permettere
Potere: significa capire che noi siamo i primi responsabili di quello che capita nella nostra vita Potenziale: cosa deve sviluppare la persona per passare ad un livello superiore?
Permesso: permettersi di essere diverso . (domanda da fare: puoi permetterti , darti il permesso di agire differentemente?)
Dandoci il permesso aumentiamo la flessibilità di comportamento. Spesso le persone possono adottare un differente comportamento ma non lo fanno
Un’altra domanda utile è:
Qual'è il tuo massimo di flessibilità di comportamento?
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COME SUPERARE LA CODIPENDENZA
Nelle relazioni vi è un processo maggiore o minore di codipendenza. E’ questo che rende normalmente difficile risolvere le situazioni. La tecnica che segue è complementare con l’approccio descritto
precedentemente.
Tecnica per le codipendenze
1) Identificate la persona che vi coinvolge
Di che cosa è responsabile lui e voi?
Nei confronti di chi siete responsabili nella relazione e di cosa siete responsabili?
SEI RESPONSABILE NEI CONFRONTI DI CHI?
2) Identificare il coinvolgimento nel corpo
Come senti questo coinvolgimento? Come un peso, una corda eccetera. Dove lo senti?
3) Toglierlo
Immagina di togliere questo peso corda eccetera. Come ti senti? Vi è una parte di te che non è d’accordo?
Se una parte non è d’accordo, quale è la sua intenzione positiva?
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 CHE GUADAGNO SECONDARIO OTTIENI?
4) Identificare gli obiettivi nella relazione attuale (opzionale, si può anche passare subito in fase 5) Quale è il tuo obiettivo in questa relazione di reciproca dipendenza? Cosa ottieni ed ottenete? Cosa dai e date? Cosa devi dare, cosa vuoi ricevere?
5) Accedere al sè stesso più grande (indipendente e responsabile)
Come sarebbe l’immagine ideale di un te stesso capace di mantenere una relazione sana con te stesso ed il partner? Come si rappresenta la responsabilità e come distingue le sue responsabilità da quelle di altri?
6) Divenire il sè stesso più grande
Puoi ora lasciare andare tutte I legami non sani? Puoi essere questo te stesso più grande? Senti la sensazione
7) Connettere gli altri alle loro risorse
Pensi che anche gli altri siano reponsabili per loro stessi? Che hanno capacità di rispondere mentalmente, verbalmente eccetera?
Immagina anche loro connessi con la parte più grande di loro con la capacità .
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Altre tecniche utili (viste in altri seminari) per un coaching relazionale
Resistere alla critica (campana di vetro protettiva ed ancora di sicurezza e poi rivivere l’avvenimento) Staccare gli attaccamenti (tornare all’inizio dell’incontro con l’altra persona e rivederla come qualcuno che non si conosceva – venire avanti sulla linea del tempo lasciando andare le emozioni negative e tenendo gli apprendimenti. Vedere la linea del tempo dell’altro come qualcosa di staccato)
Sviluppare un’attitudine di PRESENZA (no coinvolgimento emozionale, separare i livelli) Il coach stesso deve essere PRESENTE nell’effettuare questo caoching.
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Punti per effettuare un coaching efficace
1 Il coaching parte dal riconoscere l’altro incondizionatamente come persona.
Validazione della persona = accettazione incondizionale, relazione esente da proiezioni, essere presente all'altro.
Alcune strategie per ottenere questo risultato se il coach non ci riesce subito in quanto non riesce ad essere sufficentemente presente:
1. Stato d’animo di compassione 2. mirroring (metodo di PNL) 2 responsabilizzazione
Il coach deve rendere il proprio cliente responsabile 3 Forte stimolazione positiva
E’ utile capire come creare motivazione positiva nel coachee 4 - obiettivo verso un Ideale - Obiettivo nel piano di vita
Un obiettivo per essere raggiunto deve potersi inquadrare nel progetto di vita 5 - alto livello di esigenza
6 - sfida
7 - limiti chiari, meglio definire che difendersi
8 – empatia
9 - apprendimento
10 - ambiente
11 - motivazione
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 12 - opportunità
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Riassunto degli elementi del Processo di Coaching
IL COACH DEVE ESSERE
- Presente
- Attento alle Potenzialità dell'altro - Positività
- Puntare Alto
COSA VUOI EFFETTIVAMENTE
- Metamodellare le difficoltà
- DD Meglio definire cosa non si vuole che difendersi
COSA NON VUOI SPECIFICATAMENTE?
Quindi tutto quello che non ... è accettabile?
CIMA
Soluzione CIMA : il coachee deve essere portato a:
- Creare
- Imparare da ogni esperienza (che cosa ti ha insegnato quello che hai vissuto?) - Avere Motivazione
- Agire sull'ambiente
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Concetto di evoluzione vs concetto di cambiamento
Le persone amano che gli si parli piuttosto di evoluzione. Il cambaimento mette paura.
MODELLO DI HUDSON DELL’EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI
Le quattro fasi del modello di Hudson sono applicabili anche al coaching relazionale.
FASE 1
Lancio (faccio di tutto per, es. la persona innamorata) - PNL ancorare lo stato iniziale In questa fase la persona è entusiasta poiché sta iniziando una nuova iniziative FASE 2
Plateau (cosa devo fare per continuare a...?)
In questa fase il soggetto sta portando avanti una iniziativa DALLA FASE 2 – Ritorno alla FASE 1 o ingresso in FASE 3 Dalla fase due ci sono due uscite
a) Mini-transizione che può portare ad una nuova fase 1 (avanzamento e presa di nuove direzioni) b) Oppure Fase 3: Marasma e costruzione di identità nuova (chi sono, cosa sto divenendo?) FASE 4
Rinnovo (creazione di una nuova identità).
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Copia ad uso esclusivo allievi ISI Le fasi 1 e 2 (in alto) sono normalmente di alta energia
Le fasi 3 e 4 (in basso) sono normalmente di bassa energia (Anche la fase 4 all’inizio ha bassa energia ed il coach deve intervenire per facilitare il rinnovo e la costruzione di nuova identità
Possiamo deteminare in che fase è il nostro coachee guardando i suoi stati emozionali
Possibili tecniche :
Fase 1 - ricatturare energia positiva dell'inizio (ancorare)
fase 2 - parlare ed aiutare mini-transizioni (acquisizione di skills) fase 3 - declino – possiamo individuare
fase 4 – formare.
•Rinnovo, Serenità, costruzione progressiva di una nuova identità
•Lancio, entusiasmo
Fase
Fase
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 Le fasi 1 e 2 (in alto) sono normalmente di alta energia
Le fasi 3 e 4 (in basso) sono normalmente di bassa energia (Anche la fase 4 all’inizio ha bassa energia ed il enire per facilitare il rinnovo e la costruzione di nuova identità.
eminare in che fase è il nostro coachee guardando i suoi stati emozionali
ricatturare energia positiva dell'inizio (ancorare).
transizioni (acquisizione di skills).
individuare dei punti fermi che aiutino a passare a in fase 4 (Nuova identità)
•Marasma, stato d'animo confuso
•Plateau, mantenimento, stato d'animo stabile
Fase 1
Fase 2
Fase3 Fase
4
Le fasi 3 e 4 (in basso) sono normalmente di bassa energia (Anche la fase 4 all’inizio ha bassa energia ed il
eminare in che fase è il nostro coachee guardando i suoi stati emozionali.
che aiutino a passare a in fase 4 (Nuova identità).
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MODELLO DI WILL JEFFERSON
Valido per sport e per i vari tipi di coaching.
Analizza il coachee sotto tutti i punti di vista. A volte infatti le varie aree della vita si influenzano a vicenda e ad esempio un problema di lavoro potrebbe avere delle ricadute nella vita relazionale.
Una domanda per iniziare può essere:
Per effettuare un buon coaching le dovrò porre delle domande più ampie di quello che è il problema iniziale. Me lo permette?
5 punti del modello di Jefferson
1 -Come tratta il nostro cliente l’informazione?
gestione del trattamento dell'informazione - aspetto mentale. La PNL di base può essere molto utile valutazione della situazione
come vede i suoi punti forti/deboli?
è smart?
Uscire dalle trances quotidiane.
2 - gestione emozionale capacità di gestire le emozioni
cosa fa la persona (le nega, amplifica, evita, utilizza come messaggi) a) Negare: rende la persona fredda e distaccata
b) Amplificare: non è una risposta adatta
c) Utilizzarle come messaggi: è la risposta più adatta L'emozione è una reazione – è importante capire a cosa.
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 3 - gestione relazionale - ambiente esterno
come vi trattate e come trattate gli altri (il concetto è che dovremmo tendere a trattare gli altri sempre in
“prima classe”)
trattare l'altro come amereste essere trattato - trattate l'altro come ha bisogno di essere trattato: di cosa hai bisogno concretamemte?
4 - Energia
Una utile domanda è di listare 10 punti che vi danno energia 10 punti che vi prendono energia
5 -stima di sé e connessione a sé stesso
a) immagine di sè b) amore di sè
c) confidenza in sè stessi
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ULTERIORI CONCETTI DI COACHING
Concetti di Gestione - gestione energetica - gestione della stima di sè
Domande per creare reazioni:
- scatenate desiderio - abbiate il senso dell'azione
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UTILIZZO DEI LIVELLI LOGICI NEL COACHING
Appoggiarsi sui livelli logici significa che aiutiamo il coachee a vedere il suo problema in una maniera diversa. I Livelli logici sono presentati e discussi nel nostro corso Master Practitioner di PNL.
Ci interessiamo ai livelli logici per capire quel che dobbiamo lavorare ed elaborare con il coachee.
Quando comunichiamo con il cliente parla dobbiamo capire a che livello si situa il suo linguaggio e la sua problematica.
LE CREDENZE
Alcune classiche credenze limitanti e loro opposti
non è importante conosco il problema
è impossibile me ne occupo
non sono capace ci sono delle soluzioni
non lo merito sono capace di farlo
Spesso un coachee potrebbe dire che qualcosa non è importante poiché non lo vuole affrontare
L’IDENTITA’
Cosa risponde il coachee alla domanda "chi sei?"
Per lavorare a livello di identità è utile capire che la maggior parte delle persone si costruiscono identità limitanti e parziali.
L'identità ci permette anche di configurare il cammino all'inverso: ad esempio una persona che sta
studiando per divenire coach potrebbe domandarsi invece di “che abilità devo avere per essere coach” che parte dal basso: “Se fossi coach, cosa farei?” (che è una domanda che parte dall’alto)
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 LIVELLI SUPERIORI
domande spirituali.
Che farebbe la versione più grande di me?
Che farebbe l'amore adesso? (per aprire il livello emozionale) Questo mi avvicina al benessere?
Questo tipo di domande possono essere utilizzate utilmente anche all’interno della tecnica per la codipendenza vista precedentemente.
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DOMANDE POTENZIANTI PER UNA RELAZIONE (Linguistica Potenziante)
Il coach utilizza il linguaggio in maniera potenziante. Ecco alcuni esempi. Invece di chiedere Perchè non posso fare questo?
Chiedere:
" come lo posso fare in modo che funzioni "
Altre domande utili:
Cosa succederebbe se questo non fosse più un problema?
Se conoscessi una soluzione semplice, quale sarebbe?
Come invece di Perchè
Spesso le domande incentrate sul “come” portano risultati più utili che le domande incentrate sul “perchè”
“Come lo fai” invece di “perché lo fai”
Domande che vanno alla struttura del problema.
Come si mantiene questa situazione
Il perchè può comunque anche essere utilizzato in maniera creativa:
Perché è un problema?
Perché non si può risolvere?
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Visualizzazione creative per le relazioni
Comunicare effettivamente
Vedersi comunicare perfettamente e tutti I blocchi dissolti. Immaginare una luce protettiva
Amarsi
Mettetevi in stato rilassato
Permettetevi di sentire una sensazione di amore che vi riempie. Un’amore divino indipendente da quello che fate e siete, che vi ama comunque. Rimanete in questa sensazione.
Questa presa di coscienza è utile per lasciare andare emozioni negative come l’orgoglio.
Che significato ha l’orgoglio in tale stato?
superare l'orgoglio - se sei amata puoi lasciare andare l'orgoglio
Saper accedere al Perdono
Il perdono è essenziale nelle relazioni.
Libera dal passato e permette di scrivere nel presente. Libera energia che altrimenti rimane legata al passato.
“Tu sei un essere umano come me. Quando mi hai ferito, stavi solo cercando di sopravvivere. Hai fatto del tuo meglio date le limitazioni e la tua comprensione della situazione. Ti posso capire perché anch’iop sono umano.”
“Accetto il fatto che mi hai ferito. Non mi piace ma non ti condanno per averlo fatto.
Niente può cambiare quello che è successo. Ti perdono. Posso non approvare, ma perdono. Le differenze sono nel passato. Sono in controllo del presente, e posso perdonarti, posso lasciare la mia rabbia indietro”
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Coaching con sé stessi
Tutte le tecniche di coaching relazionale si possono applicare anche con sé stessi. Acquisire una migliore relazione con il sé stesso del passato
Si può ad esempio praticare l’autoperdono. Perdonare a sé stessi. Questo permette di inizaire una vita nuova
Ulteriori elementi
Se abbiamo portato una persona ad essere riconnessa e libera nel presente, possiamo anche ricostruire la vita indietro (all'incontrario). Chiedergli poi: quale preferisci
Utilizzare le risposte ideomotorie.
Mettersi in stato di benessere e chiedere la risposta sì/no
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TECNICHE DI COACHING - SECONDO GIORNO
Concetti generali
Chiedete sempre al coachee cosa si aspetta, perché è venuto da voi, cosa ricerca da voi. Un buon coaching nasce da un’attitudine di ricerca del coachee nei confronti del coach. Un buon setting iniziale è la base perché le tecniche diano dei cambiamenti forti.
La tecnica SPIRA
Questa tecnica è utile per iniziare la fase esplorativa del coaching.
1. Situazione : Che fate bene e che potreste migliorare?
2. cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato?
3. Problema : in che cosa è un problema per te?
4. Implicazione ( cosa implica per te x – incrementa il problema) 5. Risultato Atteso (cosa vuoi ottenere - descrivilo)
Si può anche fare la tecnica SPIRAS (cioè aggiungendo una S in più) aggiungendo “SOLUZIONI”
Dimmi ora cinque soluzioni possibili di cui due completamente strampalate.
Dato che le domande precedenti avranno “scaldato” il cliente molto spesso usciranno facilmente soluzioni
La tecnica delle 5 S
Serve a trovare soluzioni e può essere la fase successiva (dopo una SPIRAS per chiarificare ancora meglio) a) Sintomo : il problema della persona
b) Sorgente : che cosa è all'origine del fatto che oggi sei come sei
c) Situazione/Saldare : (vogliamo un chiaro sì alla domanda se ho capito il vostro problema è ... e all'origine vi è ...)
d) Soluzione : datemi 5 soluzioni di cui 2 totalmente campate in aria e) Salto : che persona dovresti essere per fare questo?
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 La tecnica delle 5 fasi (ORODS):
dopo aver utilizzato le tecniche precedenti può essere utile perdefinire meglio quello che si vuole 1. Obiettivo che cosa vuoi veramente? (può essere già stato ottenuto tramite una SPIRAS) 2. Realtà a che punto sei di ciò adesso?
3. Opzioni dammi 5 soluzioni di cui due campate in aria per arrivare a questo risultato
4. Decisioni mettile in gerarchia (mettere in gerarchia permette di scegliere, altrimenti si rischia di rimanere nel dubbio senza scegliere mai)
5. Seguito dove,come e quando metterai in opera questo e da cosa comincerai?
AGIRE
Dopo aver determinato cosa si vuole bisogna agire ed essere motivati. Bisogna anche controllare che quello che vogliamo si innseti nel nostro progetto di vita. Quelli che seguono sono alcuni elementi che aiutano.
SMART
I concetti SMART e la fissazione di un obiettivo nella linea del tempo sono sempre applicabili all’interno di un coaching
Un obiettivo deve essere:
Semplice Misurabile Arrivabile Ragionevole
Tempo – quando lo voglio raggiungere?
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Come vincere la procrastinazione
E’ importante determinare il quando volete raggiungere qualcosa. Chi procrastina dopo aver fissato una data ha spesso una paura sottostante
Indicate qui sotto le 5 cose che vi fanno più rimettere le cose all'indomani Indicate qui sotto le paure che sono sottese
Vincere la procrastinazione
La procrastinazione è sempre legata ad una paura 4 ragioni di agire
4 paure - qual'è lo scopo della paura?
Obiettivi: chiavi per chiarirli esattamente Determinare il livello (nè troppo alto, nè troppo basso)
- determinare il prezzo da pagare - agire
- scoprire la propria strategia di sabotaggio (qual'è la tua strategia di sabotaggio) - avere strategia b (se per qualche ragione la strategia A cosa fare per arrivare)
UN LIVELLO ULTERIORE: LA SFIDA
Dopo aver determinato un obiettivo possiamo a questo punto motivare ulteriormente il coachee con una sfida. La sfida non è obbligatoria ma può incrementare i risultati. E’ una scoperta di sè stessi e delle proprie capacità
Possiamo fare sfide:
• di quantità
• di tempo ( e se lo facessimo in metà del tempo?)
• di qualità
• di spazio
(non utilizzate più di tre parametri)
Interesecare con il progetto di vita. Il progetto sogno
Un progetto non si costruisce sui mezzi ma in funzione di quello che ci appassiona
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 Cosa saresti fiero di raccontare ai tuoi nipoti ed a chi è in relazione con te?
Progetti di vita
Quale è il mio "progetto sogno" negli ambiti della mia vita?
In quanto tempo lo sviluppo?
Cosa sviluppo in questa vita?
Come il mio progetto si collega al mio progetto di Vita
Ulteriori specificazioni nell’azione. Il metodo PiSTA
Questo metodo permette di specificare meglio l’azione e può seguire le fasi precedenti. E’ importante specificare ancora meglio dopo aver motivato
progetto - strategie - tattiche - azione progetto – quale è il tuo progetto
strategie - trova cinque strategie forti per il tuo progetto
tattiche - in ognuno di questi ambiti, su che leva metto l'accento? Che piano d'azione adotto?
Vincere le paure
Per agire bisogna andare oltre la paura.
Come superare certe paure della responsabilità
imparare ad essere più responsabile in ogni settore della vita dell'insicurezza
la sicurezza è nelle risorse e nel saper fare
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Tel. 348-2213449 info@neurolinguistic.com Copia ad uso esclusivo allievi ISI-CNV Ed. 2012 dell'imperfezione
mirate all'eccellenza che potete raggiungere
di non terminare
rendersi conto del progetto di vita
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Sommario
I due tipi di coaching:... 1
PNL ... 1
Enneagramma e Process Communication ... 1
Il triangolo di Karpmann ... 2
Domande chiave per la conduzione di un coaching relazionale ... 3
Fase Introduttiva ... 3
Posizioni percettive ... 3
Personalità, Accordo tra i tipi e segnali reciproci ... 3
Stato delle cose... 3
Scelte/Soluzioni per una possibile risoluzione del problema relazionale: ... 5
Due metodi di operare ... 6
Una domanda utile ... 6
Triangolo drammatico di Karpman ... 6
COME SUPERARE LA CODIPENDENZA ... 7
Tecnica per le codipendenze ... 7
CHE GUADAGNO SECONDARIO OTTIENI? ... 8
Altre tecniche utili (viste in altri seminari) per un coaching relazionale ... 9
Punti per effettuare un coaching efficace ... 10
Riassunto degli elementi del Processo di Coaching ... 12
IL COACH DEVE ESSERE ... 12
COSA VUOI EFFETTIVAMENTE ... 12
COSA NON VUOI SPECIFICATAMENTE? ... 12
CIMA ... 12
Concetto di evoluzione vs concetto di cambiamento ... 13
MODELLO DI HUDSON DELL’EVOLUZIONE DELLE RELAZIONI ... 13
FASE 1 ... 13
FASE 2 ... 13
DALLA FASE 2 – Ritorno alla FASE 1 o ingresso in FASE 3 ... 13
FASE 4 ... 13
MODELLO DI WILL JEFFERSON ... 15
5 punti del modello di Jefferson ... 15
1 -Come tratta il nostro cliente l’informazione? ... 15
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2 - gestione emozionale ... 15
3 - gestione relazionale - ambiente esterno ... 16
4 - Energia ... 16
5 -stima di sé e connessione a sé stesso ... 16
ULTERIORI CONCETTI DI COACHING ... 17
Domande per creare reazioni: ... 17
UTILIZZO DEI LIVELLI LOGICI NEL COACHING ... 18
LE CREDENZE... 18
L’IDENTITA’ ... 18
LIVELLI SUPERIORI... 19
DOMANDE POTENZIANTI PER UNA RELAZIONE (Linguistica Potenziante) ... 20
Visualizzazione creative per le relazioni ... 21
Comunicare effettivamente ... 21
Amarsi ... 21
Saper accedere al Perdono ... 21
Coaching con sé stessi ... 22
Ulteriori elementi ... 22
Utilizzare le risposte ideomotorie. ... 22
TECNICHE DI COACHING - SECONDO GIORNO ... 23
Concetti generali ... 23
La tecnica SPIRA ... 23
La tecnica delle 5 S... 23
La tecnica delle 5 fasi: ... 24
AGIRE ... 24
SMART ... 24
Come vincere la procrastinazione ... 25
Vincere la procrastinazione ... 25
Obiettivi: chiavi per chiarirli esattamente ... 25
UN LIVELLO ULTERIORE: LA SFIDA ... 25
Interesecare con il progetto di vita. Il progetto sogno ... 25
Progetti di vita ... 26
Ulteriori specificazioni nell’azione. Il metodo PiSTA ... 26
Vincere le paure... 26
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