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Medicina del Lavoro Prof. Francesco S. Violante Prof. Stefano Mattioli

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(1)

Medicina del Lavoro

Prof. Francesco S. Violante – Prof. Stefano Mattioli

Concetti generali

Evoluzione delle condizioni di lavoro, Infortuni e malattie da lavoro,

Lavoro e salute,

Classificazione dei fattori di rischio

(2)

Cos’è la Medicina del Lavoro

 Si ritiene fondata nel 1700 con il trattato “De Morbis Artificum Diatriba” del Prof. Bernardino Ramazzini (Carpi – Padova)

 Per molto tempo è stata identificata come la specializzazione medica che si occupava della

diagnostica, terapia e prevenzione delle malattie da lavoro

 Si sviluppa in Europa a partire dalla prima metà del 1800

 Agli inizi del 1900 viene fondata a Milano la prima

“Cinica del Lavoro” nel mondo e nel 1906 la

International Commission on Occupational Health

(3)

Cos’è la Medicina del Lavoro

 È la specializzazione medica che si occupa della protezione e promozione della salute della popolazione che lavora

 Non è una specializzazione “anatomica”

 È titolo richiesto dalla legge per l’esercizio di alcune attività professionali (Medico

Competente e Autorizzato)

 Ha sviluppato e utilizza tecniche peculiari, anch’esse diventate specializzazioni

operative

(4)

Specializzazioni della Medicina del Lavoro

 Igiene del Lavoro

 Tossicologia occupazionale

 Epidemiologia occupazionale

 Ergonomia

 Radioprotezione medica (Medico Autorizzato)

 Medicina aziendale (Medico Competente, attualmente occupa buona parte degli

specialisti della materia)

(5)

Evoluzione delle condizioni di lavoro

 Come molti aspetti della vita umana le condizioni di lavoro sono rimaste

pressoché immutate per molti secoli

 Il lavoro organizzato, come lo conosciamo oggi, è principalmente un prodotto della

“Rivoluzione Industriale” (XVIII secolo)

 Attualmente viviamo in quella che viene definita una “società post-industriale”

(6)

Condizioni di lavoro e di vita prima della Rivoluzione Industriale

 Gli aspetti dominanti della vita nei secoli passati sono stati sottoalimentazione, pessime condizioni igieniche, mancanza di cure mediche efficaci

 La speranza di vita (oggi in Italia 77-83 anni) era nel medio evo di circa 50 anni per chi riusciva a raggiungere l’età adulta

 La disponibilità di cibo e le grandi epidemie modulano la popolazione mondiale:

- 1000: 300.000.000

- 1500: 500.000.000

- 1800: 1.000.000.000

- 1930: 2.000.000.000

- 1975: 4.000.000.000

- 2000: 6.000.000.000

(7)

Sviluppo della popolazione mondiale

(8)

Condizioni di lavoro prima della Rivoluzione Industriale

 La maggior parte della popolazione era occupata in agricoltura e zootecnia, pochi lavoravano come artigiani, ancor meno nei servizi

 La vita lavorativa ha inizio non appena i bimbi hanno il minimo della forza necessaria

 Si usa la forza di braccia, animali e macchine semplici (leve, paranchi)

 La giornata lavorativa dura dall’alba al tramonto

 Le cure mediche (per la maggior parte inefficaci o pericolose) sono fornite a pagamento o su base caritatevole (da organizzazioni religiose)

(9)

Salute e Lavoro prima del Medio Evo

 Ippocrate (460-377 a.C.): minatori, artigiani dei metalli, tintori, contadini

 Lucrezio (100-55 a.C.): De Rerum Natura, minatori

 Plinio il vecchio (23-79): minatori

 Galeno (129-200): minatori, gladiatori

 Al-Razi (850-923): filatura del cotone

(10)

Dal Medio Evo alla rivoluzione industriale

 1242: Roger Bacon pubblica la formula della polvere da sparo, che cambierà nei secoli

successivi la tecnologia di militare (e di scavo)

 1492: scoperta dell’America

 Ellenbog (1440-1499): lavoratori dei metalli

 Paracelso (1493-1541): minatori e smaltatori

 1455: Johann Gutenberg mette in vendita il primo libro stampato, una Bibbia

 George Bauer, detto Agricola (1494-1555): De Re Metallica, metallurgia dell’oro e dell’argento

 1677: van Leeuwenhoek sviluppa il microscopio

(11)

La Rivoluzione Industriale

 Collocata in Inghilterra tra il 1760 e il

1830, preceduta dalla rivoluzione agricola

 1712: Macchina a vapore di Newcomen

 GA Scopoli (1723-1788): medico delle miniere di Idria per 16 anni, scrive De

Hydroargyro Idriensi Tentamina, trattato sull’avvelenamento da mercurio nei

minatori

 1768: Arkwright brevetta il filatoio meccanico per il cotone

(12)

Il lavoro nella storia:Filanda (1815)

(13)

Il lavoro nella storia: ’800

Il lavoro della filanda: i bachi

Fonte: http://www.provincia.venezia.it/medea/est/frulli/filanda/filande.htm

(14)

Il lavoro nella storia: ’800

Il lavoro della filanda: i bachi

Fonte: http://spazioinwind.libero.it/filandeonline/images/7%20Bachi.jpg

(15)

La Rivoluzione Industriale

 1786: Battello a vapore di John Fitch

 1810: Krupp migliora il processo di produzione

dell’acciaio (sviluppato nel 1740 da Huntsmann, a Sheffield) poi innovato da Bessemer (1854) e da Martin e dai Siemens nel 1866 e da Thomas

(1875)

 1825: La Locomotion 1 di Robert Stephenson

traina il primo treno commerciale della storia tra Stockton on Tees e Darlington

 1840: Samuel Cunard inaugura un servizio

transatlantico regolare tra Gran Bretagna e Stati Uniti

(16)

Condizioni di lavoro durante la Rivoluzione Industriale

 Le condizioni di lavoro sono del molto precarie per quanto riguarda la sicurezza e l’igiene del lavoro

 Le condizioni igieniche e di nutrizione in cui vive la popolazione sono anch’esse precarie (ma in via di miglioramento)

 Non esiste assistenza sanitaria generalizzata

 Le prime leggi in materia di sicurezza del lavoro vietano il lavoro dei minori e ne limitano la durata (tra 12 e 8 ore in base all’età)

(17)

Il lavoro nella storia: ’800

Donne e bambini nella filanda

Fonte:

http://www.bibliolab.it/donne_web/pic/galleria1/1800_Donne%20e%20bambini%20in%20filanda.jpg

(18)

Il lavoro nella storia: ~1900

Operaie al lavoro nella filanda Rasica di Osio Sotto

Fonte: http://www.lomb.cgil.it/sedi/bg/cdl/2006/8marzo/sommario_foto.htm

(19)

Il lavoro nella storia:~1900

Fonte: http://www.cgil.it/sardegna/foto345.html

I minatori dell'Argentiera (Sassari) alla fine del 1800

(20)

Lo sviluppo industriale in Italia

 Alla vigilia della prima guerra mondiale l’Italia è ancora un paese agricolo con poche industrie

 La prima fase di espansione industriale si ha negli anni a cavallo tra le due guerre mondiali

 Dopo la seconda guerra mondiale l’Italia si sviluppa come economia industriale prima e post-industriale (dopo il 1980)

(21)

Il lavoro nella storia: ~1940

Telai della Legler negli anni Quaranta

Fonte: http://www.lomb.cgil.it/sedi/bg/cdl/2006/8marzo/sommario_foto.htm

(22)

Il lavoro nella storia: 1950

Fabbrica Weber: operaia addetta alla foratura su macchina al trapano multiplo

Fonte: Regione Emilia Romagna http://www.form-azione.it/pariopportunita/donnedellaltrosecolo.htm

(23)

Il lavoro nella storia: 1950

Operaia che confeziona a mano scatole di caramelle

Fonte: Regione Emilia Romagna http://www.form-azione.it/pariopportunita/donnedellaltrosecolo.htm

(24)

Il lavoro nella storia: 1950

Operaia Ducati

Fonte: Regione Emilia Romagna http://www.form-azione.it/pariopportunita/donnedellaltrosecolo_06.htm

(25)

Il lavoro nella storia: 1960

Fonte:http://www.stava1985.it/intranet/stava1985_it/www/wo_albums/Index/20050718_152739/20050718 _162011/PhotoFolder?display=medium

Minatori al lavoro nella miniera di Prestavel (filoni fluoritici)

(26)

Il lavoro nella storia: 1965

Minatore in posizione di lavoro con servosostegno - miniera in Valle Vedra

Fonte: http://www.wwmm.org/storie/storia.asp?id_storia=252&pagina=9&project=0

(27)

Prime norme sulla sicurezza del lavoro in Italia

1886 Divieto di lavoro per i bambini fino a nove anni e di lavoro notturno fino a 12 anni

1902 Età minima per il lavoro 12 anni 1904 Età minima per il lavoro 14 anni

1899-1913 Regolamenti di prevenzione generali e specifici per alcuni settori

1898-1934 Norme per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e (poi) le malattie professionali

(28)

Composizione della forza lavoro in

Italia tra il 1881 e il 2000 (dati INAIL)

Anno Agricoltura Industria Servizi

1881 65,4% 20,2% 14,4%

1936 52,0% 25,6% 22,4%

1951 43,0% 29,9% 27,1%

1981 11,1% 41,5% 47,4%

2000 5,3% 32,1% 62,6%

(29)

Popolazione attiva per settore in Italia (Dati Istat 2001)

Maschi Femmine Totale

Industria 5.316.779 1.712.202 7.028.981

Commercio 2.298.682 1.687.856 3.986.538

Credito e assicurazioni,

servizi alle imprese 1.168.507 884.174 2.052.681

Agricoltura 739.903 413.775 1.153.678

Trasporti e comunicazioni 780.240 198.789 979.029 Altre attività 2.537.860 3.254.965 5.792.825 Totale 12.841.971 8.151.761 20.993.732

(30)

Il rapporto tra lavoro e salute

 Il lavoro può avere sulla salute

conseguenze sia negative che positive

 Le conseguenze negative sono infortuni e malattie da lavoro, riduzione della

speranza di vita

 Il lavoro “sano”, tuttavia, è un importante fattore di promozione della salute

(31)

Infortuni e malattie da lavoro

 Infortunio sul lavoro: lesione dell’integrità

psicofisica di un individuo che avviene per azione di un fattore causale violento che agisce in modo concentrato nel tempo, durante l’attività

lavorativa

 Malattia da lavoro: lesione dell’integrità

psicofisica di un individuo che avviene per azione di un fattore causale che agisce in modo diluito nel tempo, durante l’attività lavorativa

 Infortuni e malattie da lavoro sono, per definizione, eventi prevenibili

(32)

Lavorare fa bene alla salute

 Non sono noti con certezza i fattori collegati al lavoro che determinano un miglioramento dello stato di salute

 Reddito, rapporti sociali, identità

 Attività fisica

 Astensione dal fumo (in alcuni settori)

 Controlli medici regolari (forse)

 Effetto del lavoratore sano: effetto descritto in Epidemiologia per cui lo stato di salute di una popolazione di lavoratori è in genere migliore di quello di chi non lavora.

(33)

Mortalità e lavoro (Torino 1991-96)

Condizione lavorativa Rischio relativo

Occupati stabilmente 1,00

Occupati in modo intermittente 1,52 Disoccupati (in precedenza

occupati)

2,29

Disoccupati stabilmente 2,61

Stabilmente fuori dalla forza lavoro

4,81

(34)

Speranza di vita per occupazione a 35 a.

(Torino, uomini, occupazione al 1991)

Addetti a pulizie, raccolta

rifiuti 34,4 Forze Armate 37,9

Portalettere 34,8 Medici, dentisti,

psicologi, farmacisti 37,6

Facchini 34,9 Avvocati, magistrati,

commercialisti, notai 37,5

Alimentaristi 35,0 Insegnanti 37,4

Carpentieri 35,2 Professioni tecniche 37,2

(35)

Speranza di vita per occupazione a 35 a.

(Torino, donne, occupazione al 1991)

Avvocati, magistrati,

commercialiste, notai 36,3 Medici, dentiste,

psicologhe, farmaciste 38,9

Cameriere, cuoche e

bariste 37,5 Professioni tecniche 38,5

Addette a macchine

utensili, meccaniche 37,8 Insegnanti 38,5

Lavoratrici dello

spettacolo e giornaliste 38,0 Conduttrici di mezzi di

trasporto 38,4

Infermiere e tecniche

sanitarie 38,0 Addette alla pulizia e

raccolta rifiuti 38,4

(36)

Popolazione italiana:

ripartizione per sesso ed età - (2005)

Nati 285.697 268.325 554.022

Morti 279.849 287.455 567.304 Classi di

età (anni)

Maschi Femmine Totale

0-19 5.726.890 5.418.081 11.144.971 20-64 17.932.744 18.005.319 35.938.063 65 e oltre 4.717.170 6.662.171 11.379.341 Totale 28.376.804 30.085.571 58.462.375

(37)

Morti per classe di età e sesso – Italia, Anno 2002

Classi di età (anni)

Maschi Femmine Totale

Meno di 1 1.320 1.017 2.337

1-14 720 469 1.189

15-29 4.257 1.345 5.602

30-44 8.579 4.148 12.727

45-59 24.445 13.591 38.036

60-69 45.516 24.432 69.948

70-79 88.331 64.105 152.436

80-89 79.272 105.664 184.936

90 e oltre 26.856 66.323 93.179

Totale 279.296 281.094 560.390

(38)

Morti per gruppo di cause – Italia, Anno 2002

Causa Maschi Femmine Totale

Malattie del sistema circolatorio 105.726 131.472 237.198

Tumori 93.398 69.672 163.070

Malattie dell’apparato respiratorio 20.617 15.324 35.941 Traumatismi e avvelenamenti 16.026 10.667 26.693 Malattie dell’apparato digerente 12.485 12.234 24.719 Malattie psichiche, del sistema

nervoso e degli organi di senso 9.552 14.765 24.317 Malattie infettive e parassitarie 2.145 2.147 4.292

Altri stati morbosi

Totale 279.296 281.094 560.390

(39)

Morti per cause esterne dei traumatismi e avvelenamenti – Italia, 2000

Causa Maschi Femmine Totale

Cadute accidentali 3.800 5.956 9.756

Incidenti stradali 5.523 1.739 7.262

Suicidi 3.062 1.046 4.108

Annegamento e soffocamento 542 189 731

Omicidio o lesioni provocate

intenzionalmente da altri 450 149 599

Incendi 189 140 329

Complicanze di operazioni

chirurgiche 147 101 248

Avvelenamento da gas 98 52 150

Altri incidenti

Totale 11.725 8.817 20.542

(40)

Principali tumori maligni causa di morte, per sesso – Italia, 2002

Sede Maschi Femmine Totale

Trachea, bronchi e polmoni 25.765 6.528 32.293

Colon, retto e ano 9.164 8.072 17.236

Mammella (nella donna) 11.309 11.309

Stomaco 6.266 4.686 10.952

Fegato e dotti biliari intraepatici 6.661 3.604 10.265 Tessuti linfatici ed emopoietici 3.887 3.724 7.611

Prostata 7.132 7.132

Leucemie 3.022 2.533 5.555

(41)

Infortuni sul lavoro

(42)

Cause degli infortuni

 Gli infortuni dipendono da fattori causali tecnico/strutturali ed umani

 I fattori umani comprendono il

comportamento del lavoratore o di suoi colleghi (condizionato anche dalle

informazioni e dalla formazione ricevuta) e le modalità di organizzazione del lavoro

 Il contributo dei fattori organizzativi è sempre presente e spesso più rilevante rispetto a quello dei fattori tecnici

(43)

Infortuni sul lavoro denunciati all’INAIL (2011)

Tutti Mortali

Agricoltura 46.963 115

Industria e servizi 647.602 792

Dipendenti pubblici 30.609 13

Totale 725.174 920

(44)

Infortuni sul lavoro nell’UE (2003)

Attività economica Tutti Mortali

Industria manifatturiera 1.074.249 837

Costruzioni 754.739 1.236

Commercio 516.593 372

Trasporti 315.502 701

Agricoltura 270.445 4.153

Alberghi e ristoranti 197.314 61

Elettricità, gas e acqua 21.029 53

Altro

TOTALE 4.180.836 4.664

(45)

Infortuni: tassi di incidenza UE (2003)

(46)

Infortuni MORTALI:

tassi di incidenza UE (2003)

(47)

Ambienti ed attrezzature pericolose

(48)

Ambienti ed attrezzature pericolose

(49)

Ambienti ed attrezzature pericolose

Sega circolare a banco

Mola flessibile elettrica

(50)

Caratteristiche degli infortuni

 Età inferiore a 30

 Prime ore lavorative

 Mansione svolta da meno di 5 anni

 Svolgimento di compiti inusuali

 Inesperienza

 Distrazione

 Disturbi del sonno

(51)

Determinanti sociali degli infortuni

 Livello di scolarizzazione

 Condizioni occupazionali

(posizione ed attività lavorativa)

 Fattori psico-sociali

(stress lavorativo, rapporti con i colleghi)

 Fumo, alcool, carenza di sonno

(52)

Infortuni ripetuti

 il secondo infortunio è di solito meno grave del primo

 Più frequenti negli uomini e nei lavoratori più giovani

 la frequenza è maggiore nelle aziende di maggiori dimensioni.

 L’individuazione di un profilo di rischio può suggerire strategie preventive.

(53)

Percezione del rischio

 L’attitudine all’agire in sicurezza è connessa alla maggiore o minore percezione del

rischio da parte del lavoratore.

(54)

Fattori che influenzano la percezione del rischio

+ (aumentano) — (riducono)

Gravità degli effetti Esposizione volontaria al rischio

Irreversibilità degli effetti Controllabilità del rischio

Attenzione dei mass-media Familiarità con l’agente

Coinvolgimento personale Riconosciuto rapporto rischio/beneficio

Precedenti incidenti Origine naturale del rischio

(55)

Malattie da lavoro

(56)

Raccomandazioni dell'UE sulla classificazione delle MP

 La raccomandazione della commissione europea del 19/09/2003 sull’elenco

europeo delle malattie professionali,

introduce importanti misure per garantire un’uniformità nelle normative degli stati europei in materia di malattie

professionali.

(57)

Allegato I:

elenco europeo delle malattie professionali

 Malattie provocate da agenti chimici

Acrilonitrile

Arsenico o suoi composti

 Malattie della pelle causate da sostanze e agenti non compresi sotto altre voci:

-Affezioni cutanee e cancri cutanei dovuti:

Alla fuliggine Al catrame

 Malattie provocate dall’inalazione di sostanze ed agenti non compresi sotto altre voci:

-Malattie dell’apparato respiratorio e cancri Silicosi

Silicosi associata alla tubercolosi polmonare ...

 Malattie infettive e parassitarie

Malattie infettive o parassitarie trasmesse all’uomo da animali o da resti di animali Tetano

 Malattie provocate da agenti fisici

Cataratta provocata dalle radiazioni termiche

Affezioni congiuntivali provocate dall’esposizione ai raggi ultravioletti

(58)

ALLEGATO II: elenco complementare delle malattie di sospetta origine professionale che dovrebbero formare

oggetto di una dichiarazione e che potrebbero essere inserite in futuro nell’allegato I dell’elenco europeo 2.1

 Malattie provocate dai seguenti agenti chimici

Ozono

Idrocarburi alifatici diversi da quelli di cui alla voce dell’allegato I

 Malattie infettive e parassitarie non descritte nell’allegato I

Malattie parassitarie Malattie tropicali

(59)

Malattie Professionali riconosciute:

confronto fra nazioni Europee

 Su 100.000 lavoratori assicurati, ogni anno,vengono riconosciute

 29 malattie professionali in Italia

 40 malattie professionali in Germania

 86 malattie professionali in Danimarca

 109 malattie professionali in Francia

 113 malattie professionali in Spagna

 128 malattie professionali in Svizzera

 143 malattie professionali in Belgio

D’Amico F, Mochi S, Salvati A: Le malattie professionali in Italia: evoluzione storica, tendenze in atto e prospettive future. Riv Inf Mal Prof 2002; (1-2): 119-134

(60)

Classificazione delle Malattie Professionali (MP) in Italia

 Le malattie professionali riconosciute in Italia, sono quelle contratte nell'esercizio ed a causa delle lavorazioni specificate e riportate nelle tabelle del D.P.R. numero 336 del 13/4/1994.

 Nelle tabelle sono indicate le malattie professionali, le esposizioni e le

lavorazioni che possono determinarle.

(61)

D.P.R. 336 del 13/4/1994: Nuova tabella delle malattie professionali dell'industria

(Allegato 01) e dell’agricoltura (Allegato 02)

 Malattie causate da:

 Agenti chimici

 Agenti fisici

 Agenti biologici

(62)

MP, incluse nelle tabelle, denunciate

all’INAIL (2011) (I)

(63)

MP, incluse nelle tabelle, denunciate

all’INAIL (2011) (II)

(64)

MP, incluse nelle tabelle, denunciate

all’INAIL (2011) (III)

(65)

Dati epidemiologici

 L' I.N.A.I.L. riceve ogni anno circa 45.000 denunce di Malattia Professionale

 Quarta inchiesta sulla salute dei lavoratori

(Fondazione Europea Dublino, 2005) :

 24,7% riferisce mal di schiena

 22,8% riferisce dolori muscolari

 22,3% riferisce disturbi da stress

(66)

MP manifestatesi nel periodo

2002 - 2006 e denunciate all'INAIL

(INDUSTRIA E SERVIZI)

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000

42-MALATTIE CUTANEE 50-IPOACUSIA E SORDITA' 52- MALAT.OSTEOART ICOLARI 56-NEOPLASIE DA ASBESTO 90-SILICOSI 91-ASBESTOSI TOTALE MALATTIE TABELLATE

2002 2003 2004 2005 2006

(67)

MP manifestatesi nel periodo

2002 - 2006 e denunciate all'INAIL

(INDUSTRIA E SERVIZI)

2.0000 4.000 6.000 8.000 10.000 12.000 14.000 16.000 18.000 20.000

TOTALE MALATTIE NON TABELLATE - ipoacusia - tendiniti - malattie dell'apparato respiratorio - affezioni dei dischi intervertebrali - sindrome del tunnel carpale INDETERMINATA

2002 2003 2004 2005 2006

(68)

Confronto tra MP non incluse nelle tabelle, manifestatesi e indennizzate nel periodo

1999 - 2002 dati INAIL

(INDUSTRIA E SERVIZI)

Denunciate

0 1000 2000 3000 4000 5000 6000 7000

1999 2000 2001 2002

ipoacusie Tendiniti neoplasie

mal. app. respiratorio STC

Indennizzate

0 100 200 300 400 500 600

1999 2000 2001 2002

ipoacusie tendiniti neoplasie

mal. app. respiratorio STC

(69)

MP indennizzate nel periodo 1999 - 2002 dati INAIL

(INDUSTRIA E SERVIZI)

Malattie professionali indennizate

- 1,000 2,000 3,000 4,000 5,000

1998 1999 2000 2001 2002

Tabellate Non tabellate Totale

(70)

Lombalgia: dati INAIL (1999)

 Tra le malattie professionali indennizzate

dall’INAIL, le malattie muscolo-scheletriche sono al 10° posto (18,1%).

 Tra le malattie muscoloscheletriche non tabellate accolte dall’INAIL (circa 1000),le discopatie del rachide sono il 7%.

Ma…

 Il 10% degli infortuni sul lavoro interessa la colonna

vertebrale (56000 eventi annui): di questi il 38% riguarda il rachide lombare.

 Il 93% degli infortuni sul lavoro al rachide lombare avviene movimentando carichi pesanti o compiendo movimenti scorretti.

(Giuseppe Campo, ISPESL: relazione congressuale 2002)

(71)

Malattie da lavoro

 Nel 1981 Doll e Peto stimarono che il 4%

dei decessi avvenuti ogni anno per tutte le neoplasie fossero legati ad esposizioni

professionali

 in molti Paesi sono stati sviluppati sistemi di sorveglianza per incrementare il

numero di malattie da lavoro la cui origine è correttamente identificata

(72)

Sistemi di sorveglianza (GB)

 THOR (The Health and Occupational Reporting Network)

 L’Health and Safety Executive ha stimato

(dati di prevalenza), nel periodo 2003-2004:

 2.223.000 persone affette da malattie le cui cause sono riconducibili al lavoro

 5.200 malattie professionali ogni 100.000 lavoratori

 6.000 morti/anno, a causa di malattie dovute a fattori di rischio presenti sul lavoro

HSE. Health and Safety Statistics Highlights 2003/2004.

National Statistics, 2004.

(73)

Sistemi di sorveglianza (USA)



SENSOR (Sentinel Event Notification

System for Occupational Risks)

(74)

Dati epidemiologici USA



ha stimato, partendo dai dati di mortalità del 1997:



49.000 decessi/anno

(range 26.000 - 72.000)

per malattie da lavoro

 6.238

decessi/anno

per Infortuni



55.200 decessi/anno

(range 32.200 -78.200)

per causa lavorativa

Steenland K, Burnett C, Lalich N, Ward E, Hurrell J. Dying for work: The

magnitude of US mortality from selected causes of death associated with occupation. Am J Ind Med. 2003 May;43(5):461-82.

(75)

Dati epidemiologici USA

 la frazione attribuibile (FA) al lavoro:

Pneumoconiosi (Asbestosi/Silicosi/Berilliosi)

 FA 100%

 1.087 morti/anno

Asma

 FA 15%

 784 morti per asma occupazionale (range 575 - 1.099)

BPCO

 FA 14%

 14.257 morti (range 5.092 - 24.440)

(76)

Dati epidemiologici USA

Tubercolosi

 FA 5%

 60 morti

Disturbi cardiovascolari (CHD)

 FA 6,3-18% soggetti tra i 20 e 69 anni

 range 4.500-12.900 morti

(77)

Dati epidemiologici USA

Tumori

 Polmone: FA 6,3-13% (>incidenza ♂)

= 9.677-19.901 morti/anno

 Vescica: FA 5,6-19%

= 651-2191 morti/anno

 Mesotelioma: FA ♂ 85-90%, FA ♀23-90%

=1.895-2.366 morti/anno

 Rene: FA 0-2,3%

=57 morti/anno

 Pelle: FA 1,2-6%

=24-92 morti/anno

(78)

Dati epidemiologici USA

 Leucemia: FA 0,8-2%

= 152-533 morti/anno

 Laringe: FA 1-20%

= 30-603 morti/anno

 Naso: FA 31-43%

= 231-322 morti/anno

 Fegato: FA 0,4-0,11%

= 29-80 morti/anno

(79)

Dati epidemiologici USA

 Lo studio mostra l’enorme peso delle le patologie e dei decessi legati all’attività lavorativa, sia in termini di vite umane che di costi economici.

(80)

Una nuova metrica nella misura del danno da lavoro

 1996, OMS crea una nuova unità operativa, dedicata ad occuparsi del “Global

Programme on Evidence for Health Policy”

(GPE), con l’obiettivo di migliorare le

metodiche di pianificazione e allocazione di risorse sanitarie.

 Parallelamente viene costituito

l’”International Burden of Disease Network”, di cui fa parte il GPE, che riunisce vari

paesi. Creare una base razionale di

valutazione costo-efficacia alle politiche sanitarie.

(81)

Quattro criteri per la pianificazione e l’allocazione di risorse sanitarie

 Il problema è sufficientemente

importante? (Quanti individui interessa;

quanti anni di vita sana sono stati persi a causa di questo problema?).

 Abbiamo già degli strumenti efficaci per affrontare il problema?

 La conoscenza di base del problema è buona?

 Nelle nazioni sviluppate ci sono già molti sforzi in questa direzione?

(82)

Il Global Burden of Diseases (GBD)

 The burden of disease measures the gap between the current health status and an ideal situation where everyone lives into old age free of disease and disability

 L’unità di misura del GBD è il tempo.

Questo permette facilmente di combinare il tempo vissuto in stato di disabilità con il tempo perduto a causa di una morte

prematura.

(83)

Gli indicatori di salute (OMS)

 QALY = Quality-adjusted Life Years

Anni di vita vissuti aggiustati per qualità della vita (anni da vivere in buona salute)

(84)

90

Gli indicatori di salute (OMS)

(85)

Gli indicatori di salute (OMS)

 DALY = Death and Disability Adjusted Life Years Anni di vita vissuti al netto della disabilità (e della morte prematura)

(86)

Il DALY

DALY= YLL + YLD

YLL = anni di vita persi a causa della morte prematura

YLL = N (numero di morti) x L (aspettativa di vita media standardizzata per età)

YLD = anni di vita sana persi a causa della disabilità

YLD = I (casi incidenti di malattia) x DW (il peso determinato dalla disabilità) x L (durata media della malattia dalla comparsa alla remissione o alla morte)

(87)

Il DALY

 Il DALY è l’unità di misura scelta dall’OMS per

misurare il Global Burden of Diseases (l’impatto sullo stato di salute di una determinata patologia)

 Tale misura considera a livello di popolazioni il peso, espresso in anni:

 della mortalità “precoce” (quella al di sotto di un traguardo convenzionale raggiungibile da tutti qualora siano controllate le variabili di rischio)

 delle conseguenze non fatali di patologie ed incidenti.

(88)

Il DALY

un DALY può essere pensato come la misura in anni di vita sana persi a causa di una certa condizione

carico di malattia attribuibile a tale condizione

misura dell’impatto di una determinata patologia in una popolazione

(89)

 Grafico che rappresenta la situazione di un

soggetto che muore alla stessa età del

precedente, dopo aver aver subito un

progressivo deteriorarsi della propria salute.

 Grafico che rappresenta la situazione di un soggetto che muoia

improvvisamente dopo aver vissuto in ottima salute.

(90)
(91)
(92)
(93)
(94)

L’uso del DALY consente un confronto

oltre che geografico e temporale, anche

tra fattori di rischio

(95)

consente il confronto del peso relativo che lo stesso fattore di rischio assume su diversi

fenomeni avversi per la salute

(96)

Global Deaths (000s) due to Selected Occupational Exposures (2000)

Risk Factor Outcome Males Females Total % of occup deaths

Agents leading to COPD COPD 240 78 318 37

Risk factors for injuries Unintentional

injuries 293 19 312 37

Beryllium, cadmium,

chromium, diesel exhaust, nickel, arsenic, asbestos, silica

Trachea, bronchus, or lung cancer

88 14 102 12

Asbestos Mesothelioma 28 15 43 5

Asthmamagens Asthma 23 15 38 4

Coal Coal workers’

pneumoconiosis 14 14 2

Silica Silicosis 9 9 1

Asbestos Asbestosis 7 7 1

Benzene, ethylene oxide,

ionizing radiation Leukemia 4 3 7 1

Ergonomic stressors Low back pain 0 0 0 0

Noise Hearing loss 0 0 0 0

Total 706 144 850 100

(97)

Global DALYs (000s) due to Selected Occupational Exposures (2000)

Risk Factor Outcome Males Females Total % of occup DALYS Risk factors for injuries Unintentional

Injuries 9.778 733 10.511 44

Noise Hearing loss 2.788 1.362 4.150 18

Agents leading to COPD COPD 3.020 713 3.733 16

Asthmamagens Asthma 1.110 511 1.621 7

Beryllium, cadmium, chromium, diesel exhaust, nickel, arsenic, asbestos, silica

Trachea, bronchus, or lung cancer

825 144 969 4

Ergonomic stressors Low back pain 485 333 818 3

Asbestos Mesothelioma 356 207 563 2

Silica Silicosis 486 486 2

Asbestos Asbestosis 376 376 2

Coal Coal workers’

pneumoconiosis 366 366 2

Benzene, ethylene oxide,

ionizing radiation Leukemia 66 35 101 0.4

Total 19.656 4.038 23.694 100

(98)

Attributable Fractions (%) for Mortality and Morbidity (DALYs) due to Selected Occupational Exposures for the Global Burden of Occupational Disease and Injury

Risk Factor Outcome Males Females Total

Ergonomic stressors Low back pain 41 32 37

Noise Hearing loss 22 11 16

Agents leading to COPD COPD 18 6 13

Asthmagens Asthma 14 7 11

Risk factors for injuries Unintentional

Injuries 12 2 8

Beryllium, cadmium,

chromium, diesel exhaust, nickel, arsenic, asbestos, silica

Trachea,

bronchus, or lung cancer

10 5 9

Benzene, ethylene oxide,

ionizing radiation Leukemia 2 2 2

(99)

Classificazione dei fattori di rischio:

agenti fisici, chimici, biologici, fattori biomeccanici e relazionali

(100)

Classificazione dei rischi



Pericolo

Caratteristica intrinseca di un’attività, o di una sostanza, o di un fattore fisico di poter provocare una lesione dell’integrità fisica



Rischio

Possibilità che un’attività, o una sostanza, o un fattore fisico pericolosi determinino una lesione dell’integrità fisica nelle specifiche situazioni lavorative.

(101)



I rischi per la sicurezza si possono classificare in rischi derivanti da:

 Carenze strutturali dell’ambiente di lavoro

 Carenze di sicurezza su macchine e apparecchiature

 Manipolazione di sostanze pericolose

 Carenza di sicurezza elettrica

 Incendio e/o esplosione

Classificazione dei rischi

(102)

Classificazione dei rischi

 I rischi per la salute si possono classificare in rischi derivanti da:

 Agenti fisici

 Agenti chimici

 Agenti biologici

 Fattori biomeccanici

 Fattori relazionali

102

(103)

Agenti fisici

 Forme di energia che hanno come unità di misura una grandezza fisica.

 Rumore

 Vibrazioni

 Radiazioni ionizzanti

 Radiazioni non ionizzanti

 Elettricità

 Pressione barometrica

 Microclima

(104)

Rumore

 Successione di variazioni di pressione in un mezzo, che possono essere percepite dall’ orecchio umano come sensazione sonora.

 Esposizione professionale

edilizia, agricoltura,industria siderurgica, etc.

(105)

Vibrazioni

 Oscillazioni di un corpo attorno ad un punto di riferimento, caratterizzate da:

frequenza, ampiezza ed accelerazione.

 Vibrazioni trasmesse al corpo intero

(trattoristi, camionisti, autisti bus, conducenti treni, metropolitana, gruisti)

 Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio (utilizzo di utensili vibranti azionati ad aria

compressa o elettricamente, ad es. muratori, boscaioli)

(106)

Radiazioni Ionizzanti

 Radiazioni che interagiscono con la

materia producendo fenomeni di ionizzazione.

 Corpuscolate

(raggi alfa, raggi beta, neutroni)

 Non corpuscolate (raggi X, raggi gamma)

(107)

Radiazioni Ionizzanti

 Esposizione professionale

 Applicazioni mediche

(diagnostica radiologica, impiego di isotopi radioattivi, radioterapia)

 Applicazioni industriali

(estrazione, produzione, trasformazione, trattamento, trasporto)

 Laboratori di ricerca

(108)

Radiazioni non ionizzanti

 Radiazioni che non possiedono l’energia sufficiente per modificare atomi e molecole, costituiscono una parte dello spettro

elettromagnetico e sono caratterizzate in frequenza da diversi sottointervalli

(109)

Campi Statici e Frequenze Estremamente Basse (ELF)

0Hz-30kHz

Basse Frequenze (LF) 30kHz-300kHz

Radio Frequenze (RF) 300kHz-300MHz

Microonde (MW) 300 MHz-300GHz

Radiazione Ottica (IR-VIS- UV)

300GHz-3*106GHz

Radiazioni non ionizzanti

(110)

Radiazioni non ionizzanti

 Esposizione professionale

 Radiazioni ultraviolette

(sterilizzazione, fotoinattivazione di virus,

batteri in sangue ed emoderivati, fotobiologia, fotochimica, terapia)

 Radiazioni visibili e infrarosse

(es: tecniche analitiche, terapia, industria del vetro)

 Radiofrequenze e microonde

(es: saldatura, forni a induzione, fusione, fornaci elettriche, RMN, comunicazioni marine ed

areonautiche, trattamento cibi,disinfezione)

 Campi elettromagnatici a bassa frequenza o campi magnetici statici

(es: apparecchiature elettriche in genere)

(111)

Elettricità

 Esposizione professionale Elettricisti, elettrotecnici.

Pressione barometrica

 Esposizione professionale

Lavori in quota, lavoro subacqueo.

Microclima

Stress termico da alte o da basse temperature

 Esposizione professionale

es:attività all’aperto, industria alimentare, industria siderurgica, etc.

(112)

Agenti chimici

 Qualsiasi sostanza chimica utilizzata o

presente in un ciclo produttivo da sola o in miscela

(es: solventi, metalli, pesticidi, resine, etc.)

 Polveri

 Nebbie

 Gas

 Vapori

(113)

 Modalità di esposizione e vie di assorbimento

 Via respiratoria

 Via cutanea per contatto

 Per ingestione

 Esposizione professionale

Molteplici comparti di tutti i settori lavorativi quali agricoltura, industria, servizi.

Agenti chimici

(114)

Agenti biologici

 Rischi connessi con l’esposizione ad

organismi e microrganismi patogeni e non.

 Virus

 Batteri

 Funghi e miceti

 Protozoi

 Parassiti

(115)

Agenti biologici

 Esposizione professionale

Personale sanitario e addetti ai laboratori clinici e di ricerca, agricoltori, allevatori, addetti ai macelli, personale addetto alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti.

(116)

Agenti biologici

 Modalità di trasmissione

 Via parenterale

(es: epatite B,C, HIV)

 Via aerea

(es:TBC, influenza, meningite meningococcica,rosolia)

 Trasmissione per contatto

(es: scabbia)

 Trasmissione per via alimentare

(es: epatite A)

(117)

Fattori biomeccanici

 Forze applicate all’organismo (o sviluppate dallo stesso) che agiscono su muscoli,

tendini, nervi periferici e vasi sanguigni.

 Forze applicate sull’organismo

 Movimenti ripetitivi

 Postura

 Movimentazione manuale di carichi

(118)

Fattori biomeccanici

 Esposizione professionale Addetti in catena di montaggio,

confezionamento, addetti a data-entry,

assistenza ai malati, magazzinieri, facchini, edili, etc.

(119)

Forze applicate sull’organismo

 Forze esterne

Carico che si esercita sulla superficie corporea quando compiamo un lavoro (spingere un

oggetto o afferrarlo per sollevarlo)

 Forze interne

Tensione che si genera all’interno delle

strutture muscolari, tendinee e legamentose quando si compie uno sforzo

(120)

Movimenti ripetitivi

 Movimenti identici o molto simili eseguiti ad elevata frequenza.

(121)

Postura

 posture statiche Fisse e prolungate

 posture incongrue

Allontanamento dell’articolazione all’area ottimale nell’ambito della quale è possibile compiere uno sforzo con il minimo

sovraccarico dei tessuti

(122)

Movimentazione manuale di carichi

 Operazioni di trasporto o di sostegno di un carico comprese le operazioni di:

 Sollevare

 Deporre

 Spingere

 Tirare

 Portare

 Spostare un carico

che per le loro caratteristiche comportano rischi di lesioni dorso lombari.

(123)

Fattori relazionali

 Fattori legati all’organizzazione del lavoro ed alle relazioni umane che possono

incidere sulla salute psicofisica del lavoratore.

 Relazione tra il lavoratore e l’attività lavorativa (stress, burn out)

 Relazione tra persona e persona nell’ambiente di lavoro (mobbing)

(124)

Fattori relazionali

 Relazioni tra il lavoratore e l’attività lavorativa

Contenuto del lavoro:

 Caratteristiche della mansione

(mancanza di varietà, brevi cicli di lavoro, mancata o sottoutilizzazione delle capacità, elevata incertezza).

 Carico di lavoro, ritmo di lavoro, orario di lavoro (sovraccarico o sottocarico di lavoro, mancato

controllo sui ritmi, time pressure, lavoro in turno, mancanza di flessibilità nell’orario, straordinari).

(125)

Fattori relazionali

 Relazioni tra persone nell’ambiente di lavoro

Contesto del lavoro:

 Cultura e funzione organizzativa ruolo nella organizzazione, sviluppo carriera, interfaccia

lavoro/famiglia, autoritarismo, mobbing, molestie sessuali

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