WE ARE THE CHAMPIONS
Care ragazze e cari ragazzi, tutti dell’IIS Inveruno, si è campioni quando si crede fermamente, ed a volte anche ingenuamente, in quello che si sta facendo, anche senza avere la pretesa di salire sul podio. Si è campioni quando, pur di raggiungere l’obiettivo, si è disposti a rimettere in discussione le proprie idee; quando si capisce che un buon obiettivo può essere quello di vivere bene con se stessi e con gli altri. Si è campioni quando si è disposti ad ascoltare anche quelli che la pensano in modo molto diverso da noi, quando si ha la saggezza di capire quali sono le cose che possiamo risolvere e quando abbiamo la pazienza di sopportare quei problemi che una soluzione non ce l’hanno. Quando si agisce ‘per responsabilità’ e non semplicemente ‘per
convinzione’.
Carissimi ragazzi, si è campioni non per quello che si è già o per quello che si ha, ma per quello che si fa, a beneficio della comunità e quindi anche di noi stessi. Si è campioni quando si prende coscienza dei propri limiti e della caducità del nostro essere umani, essere ‘finiti’ e mortali: è allora che si costruiscono le piramidi… perché si vuole lasciare un segno. Ma si può essere campioni in ogni angolo del mondo, nelle favelas, sui barconi, a capo di una grande azienda o di un grande Stato: sì, perché si è campioni quando si ha rispetto per coloro che ci stanno accanto, per il loro lavoro, i loro sentimenti, la loro libertà personale, la loro dignità. Non si è campioni solo se gli altri ce lo riconoscono: la storia è piena di grandi Campioni rimasti anonimi e
sconosciuti.
Certo, si è campioni anche quando non si ha paura di sfidare la propria mente, quando si vive il proprio mondo, il risultato del proprio lavoro con un continuo senso
d’insoddisfazione e quando, a testa bassa e con i denti serrati, si cerca di portare la preda nel proprio nido: con o senza applausi, magari cadendo e rialzandosi, belli freschi o sudati, derisi o incoraggiati da quelli che ci circondano. Quando, anche dai lavori e dai mestieri apparentemente più umili si riesce a ricavare la giusta
gratificazione e, per questo, si avverte quell’inconfondibile senso di pienezza interiore… spirito d’imprenditorialità.
Insomma, care ragazze e cari ragazzi, non giriamoci più attorno, non è obbligatorio salire sul podio per essere dei campioni, ciascuno di voi è già un Campione nella propria vita! Basta guardarsi bene dentro. Voi custodite il DNA del futuro che ci aspetta. Il futuro non è preordinato, del tutto prevedibile; il futuro è sempre inedito, esso, per esempio, può essere lo ‘svolgimento’ continuo del significato dell’Essere, posto che il senso delle cose non potrà essere altro, più alto o più basso, di quello che noi riusciamo a dargli. Fateci sapere di che colore volete che sia il vostro futuro e noi, discretamente e, come sempre, lontani dai riflettori, cercheremo di darvi una mano…
Vi auguro di vivere pienamente il vostro futuro. Un cordiale saluto a Voi e ai Vostri cari.
Il Dirigente scolastico Prof. C. Profetto