5. I ponti scelti come test sites
5.1) Ponte della Maddalena detto “Ponte del Diavolo”
Figura 48
Il Ponte della Maddalena unisce le due sponde del fiume Serchio all'altezza del paese di Borgo a Mozzano. La sua costruzione risale ai tempi della Contessa Matilde di Canossa (1046-1115), che ebbe grossa influenza e potere su questa zona della Toscana, la Garfagnana, ma il suo aspetto attuale è dovuto alla ricostruzione effettuata da Castruccio Castracani (1281-1328), condottiero e signore della vicina Lucca, nei primi anni del 1300. Secondo le ipotesi di Massimo Betti, durante il governo di Castruccio sono stati realizzati in muratura gli archi minori del ponte, sostituendo precedenti strutture in legno. Ciò spiegherebbe la differenza tra l´arco maggiore e quelli minori, e anche la diversa pendenza della via sul lato sinistro del ponte, costruito a partire dall´arco preesistente. Nel 1526 secolo fu edificato sulla riva sinistra il romitorio della Maddalena, da cui deriva uno dei nomi del ponte, e nei secoli successivi sulla riva destra furono costruiti i fabbricati di un opificio (documentati dal 1724). Nel 1899 la struttura del ponte, dal lato di Borgo a Mozzano, fu modificata per consentire il passaggio della linea ferroviaria Lucca-Aulla: ne fu demolita una parte e fu costruita la rampa che passa sopra la ferrovia. L'aspetto del ponte è quello medievale classico a 'schiena d'asino', con la differenza, che qui diventa caratteristica unica, che le sue arcate sono asimmetriche e quella centrale è talmente alta e ampia che la sua solidità sembra una sfida alla legge di gravità. Il ponte è comunemente chiamato 'del Diavolo' in forza di una leggenda popolare della zona,
rinforzata dall'aspetto scombinato del ponte: un capo muratore aveva iniziato a costruirlo ma ben presto si accorse che non sarebbe riuscito a completare l'opera per il giorno fissato e preso dalla paura delle possibili conseguenze si rivolse al Maligno chiedendo aiuto al fine di terminare il lavoro. Il Diavolo accettò di completare il ponte in una notte in cambio dell'anima del primo passante che lo avesse attraversato. Il patto fu siglato ma il costruttore, pieno di rimorso, si confessò con un religioso della zona che lo consigliò di far attraversare il ponte per primo ad un porco. Il Diavolo fu così beffato e scomparve nelle acque del fiume.
5.2) Il Ponte delle Catene
Figura 49
Il Ponte delle Catene è uno dei primi ponti sospesi costruiti in Italia. La passerella in legno e metallo è retta da cavi metallici sostenuti da piloni. La forma tradizionale dei piloni, che richiama quella degli archi di trionfo romani (e napoleonici), associata alla modernità della tecnica di realizzazione è caratteristica dello stile dell´architetto del ponte, Lorenzo Nottolini (1787-1851). Il ponte fu costruito per volere di Carlo Ludovico di Borbone, dopo che nel 1836 una piena della Lima aveva distrutto un ponte più antico. Il duca di Lucca voleva che la strada per Bagni di Lucca, località termale a quel tempo di gran moda, avesse una costruzione all´avanguardia, e mandò espressamente a questo scopo Nottolini a studiare i ponti sospesi realizzati in Inghilterra. La struttura del ponte, con le sue larghe terrazze panoramiche che danno accesso alla passerella, è pensata in modo da renderlo anche un punto di incontro e di vita sociale per il paese, non solo una via per attraversare il torrente.
La costruzione del ponte fu interrotta per problemi burocratici quando il ducato di Lucca fu annesso al Granducato di Toscana nel 1847. I lavori furono ultimati, seguendo il progetto di Nottolini, nel 1860 per volere di Bettino Ricasoli. Nel 2003 sono cominciati i lavori per il restauro del ponte, finanziati dalla Provincia di Lucca, con il contributo del World Monument Found American Express.
5.3) Ponte Guglielmo Lera
Figura 50
Il nuovo ponte Lera - che unisce Piano di Coreglia, sulla s.r 445 della Garfagnana, con Turrite Cava sulla strada provinciale n. 20 Calavorno-Campia – ha una sede stradale di 9,50 metri di larghezza, con due corsie di 3,50 m. e due banchine laterali di 1,25 m. Classificato ponte di 1ª categoria, è realizzato con trave continua su 4 appoggi, per una luce complessiva di 210 metri, a cui si sommano lo scatolare per il superamento della linea ferroviaria e il rilevato di accesso in sponda destra, lato Gallicano, per una lunghezza totale di 330 metri. Una struttura solida ma non imponente, tecnicamente all’avanguardia e che permette il normale deflusso delle acque del Serchio anche in caso di piena.