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3 Il comportamento del giocatore La conoscenza della domanda e l’individuazione degli elementi caratterizzanti il comportamento del consumatore non possono che ritenersi fondamentali per ogni business che prende forma

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Il comportamento del giocatore

La conoscenza della domanda e l’individuazione degli elementi caratterizzanti il comportamento del consumatore non possono che ritenersi fondamentali per ogni business che prende forma online. In questo caso a noi interessa capire: • Scommettere è gioco d’azzardo?

• Cosa spinge il consumatore a giocare e a scommettere con determinati giochi?

• Chi è il giocatore?

• Quante volte scommette?

• Quanto sono estese le categorie di giocatori? • Quali sono i giochi preferiti?

Dando una risposta a questo tipo di domande gli operatori che si occupano di scommesse e giochi online cercano di identificare il loro target di riferimento e le leve su cui poggiarsi per attirare il giocatore a se.

3.1 Il gioco d’azzardo

Il gioco è un'attività vitale e positiva, biologica in un certo senso, in quanto connessa con la natura dell'uomo. Serve a riprodurre situazioni reali, a imparare ad affrontare le difficoltà e a convivere con gli altri. C'è poi il divertimento puro, con l'unica funzione di evasione. Il gioco, insomma, aiuta a vivere perché compensa il malessere individuale e sociale.

Il gioco d'azzardo consiste nello scommettere denaro o altri beni sul futuro esito di un evento: per tradizione le quote si pagano in contanti e solitamente il saldo di eventuali debiti deve avvenire entro 24 ore.

Un casinò è un luogo in cui si svolgono determinati tipi di giochi d’azzardo: roulette, baccarat, video poker, etc.; i giocatori possono vincere alle slot

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machines o ad altri giochi di probabilità e di una certa abilità. I casinò online permettono lo svolgimento dei giochi del casinò attraverso internet.

I giochi d'azzardo dei casinò e i sistemi di quote delle agenzie di scommesse sono organizzati in modo tale da favorire il banco garantendo alla gestione, per la legge dei grandi numeri, un introito sicuro e proporzionale al numero dei giocatori e all'entità delle puntate. Sempre per la legge dei grandi numeri più a lungo un giocatore gioca, più denaro rischia di perdere e più certa diventa la perdita.

Il gioco d'azzardo può diventare per alcune persone una vera e propria patologia, che le spinge a giocare compulsivamente per vivere l'emozione e l'eccitazione del rischio, che è tanto più forte quanto più alta è la posta: anche se queste persone sanno perfettamente come funziona il mondo del gioco d'azzardo, continuano a giocare senza fermarsi, che stiano vincendo o perdendo.

Il profilo tipico del giocatore d’azzardo è formato da persone di sesso maschile in genere non sposati. Sono abitualmente plurigiocatori, tendono cioè a dedicarsi a più di un gioco, anche se mantengono le loro preferenze. Per le donne la fascia di età tipica della dipendenza patologica si colloca tra i 40 e i 50 anni, mentre per l’uomo si ha un forte rischio nell’età giovanile e poi attorno ai 40 anni.

I giochi che inducono più facilmente al gioco d’azzardo sono caratterizzati da un breve lasso di tempo tra una giocata e l'altra, dalla vicinanza fisica dello strumento del gioco e dalla mancanza di un mediatore (un croupier, un ricevitore) tra puntata e risultato.

In testa alle classifiche delle preferenze ci sono le slot-machine che, inducendo un automatismo più esasperato di quello provocato dalla roulette, garantiscono ai casinò il 50 per cento delle entrate, seguiti a breve dai videogiochi. I giocatori patologici sono riconoscibili per almeno due connotazioni oggettive: • le somme giocate, che sono crescenti e in genere superiori alle proprie disponibilità;

• il tempo dedicato al gioco e al pensiero di giocare, che è sempre maggiore fino ad assorbire la totalità della giornata.

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3.2 Profilo dei giocatori

Anche in Italia, in tempi di Enalotto e Gratta e vinci, la febbre del gioco sta contagiando una discreta popolazione di amanti del rischio, compresi tanti insospettabili che finora non ne erano stati intaccati perché lontani dagli ambienti più tentatori, come le bische clandestine.

Il mercato dei giochi d’azzardo sta presentando una ampia e crescente offerta di giochi, di diverse modalità di gioco e di maggiori occasioni e luoghi per giocare. Secondo i risultati di una ricerca Eurisko1 sono oltre 30 milioni gli italiani che, almeno una volta l'anno, tentano la sorte con un gioco pubblico.

Ma se si cerca di disegnare il profilo del giocatore medio, il rischio di errore diventa elevato, poiché il popolo dei giocatori sfugge alle catalogazioni.

La realtà è che ogni gioco ha un suo pubblico di appassionati.

Al Lotto giocano soprattutto le donne (55% donne, 45% uomini), in genere non di giovane età, che non hanno un reddito elevato né un'istruzione superiore. Giocano i numeri legati a date, ricorrenze o sogni, in genere sono abbastanza abitudinarie e realizzano vincite modeste. Il Bingo è prevalentemente il gioco degli anziani, che hanno molto tempo a disposizione; tra maggio e giugno 2007 però potrà coinvolgere altre fasce di giocatori con l’avvento della versione

online. Il SuperEnalotto invece si è molto diffuso tra i giovani, o anche tra

coloro che sognano "il colpaccio" per risollevare definitivamente le proprie finanze; inoltre le giocate collettive del SuperEnalotto facilitano l'aggregazione e sono divenute quasi un fenomeno di costume. Fra maschi e femmine le parti si invertono in modo esattamente speculare al Lotto. Inoltre, il titolo di studio dei giocatori è spesso più elevato di quelli che praticano il "vecchio" Lotto: tra diplomati e laureati insieme si supera il 62%, contro il 52% del Lotto. L'ippica è un settore ancora tutto al maschile, con livello socioculturale medio-basso o basso, età avanzata, esperti di gioco, stanziali in agenzia.

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I giocatori in assoluto più acculturati sono quelli del Totocalcio: ben il 74% ha il diploma o la laurea e ben il 76% di loro è di sesso maschile. È un pubblico abitudinario, il 68% gioca tutte le settimane.

Al Gratta e Vinci le donne sono più rappresentate (54,4%) degli uomini (45,6%). Tendenzialmente chi compra il Gratta e Vinci non gioca ad altri giochi d’azzardo.

Alle lotterie tradizionali la presenza femminile è addirittura del 57,8%. Chi acquista un biglietto della lotteria ha ben poco in comune con la figura del giocatore d’azzardo.

3.3 Tipologie di giocatori

Sono quattro, secondo i Monopoli di Stato, le tipologie di giocatore: sportivi/tifosi (31,6%); edonisti/esperti (27,5%); abitudinari/tradizionalisti (22,1%) e relazionali/socializzanti (20,6%). La categoria principale è rappresentata dagli sportivi/tifosi: livello socioculturale medio o medio-alto, età adulta o giovanissimi, appassionati di calcio, attitudine al gioco legata all'evento sportivo. Scommettono sulle partite di calcio, sull'ippica, sulle partite di pallavolo, tennis o basket. Un'altra fascia rappresentativa della popolazione degli scommettitori è quella degli abitudinari/tradizionalisti. In questo caso si tratta prevalentemente di giocatori di ippica.

La motivazione che spinge a giocare è fortemente correlata con l’età. Nella fascia tra i 25 e i 44 anni si gioca soprattutto nella speranza di un guadagno (34,7%). Sono gli anni in cui si è nel pieno ciclo produttivo, con un reddito che permette di soddisfare piccoli lussi, come il gioco stesso, ma si nutre anche la speranza di dare con una grossa vincita una svolta alla propria vita.

L’abitudine invece, terza ragione per cui si gioca dopo guadagno e divertimento, ha il suo picco dopo i 64 anni (11,6%).

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Geograficamente, è al Centro che si riscontra la propensione maggiore al gioco: circa il 70% dei cittadini, mentre il Sud si caratterizza per una quota di giocatori di poco superiore al 60% della sua popolazione.

Sempre considerando le grandi ripartizioni geografiche, al Sud e nelle isole troviamo una percentuale maggiore di gente che gioca per il guadagno (il 38,2% contro il 32,6% della media nazionale).

Tra coloro che giocano per dimostrare a se stessi di essere bravi, l’83,3% è single (ovvero vedovi, separati, celibi, nubili, divorziati), contro il 16,7% dei coniugati (sposati e conviventi) che rappresentano invece la maggioranza tra coloro che giocano per abitudine (16,7%). Tra tutti coloro che hanno definito il gioco d’azzardo un divertimento, il 60,7% è single, mentre sono soprattutto i coniugati a scegliere come risposta "un modo per rovinarsi" (58,2%).

Variabili come sesso, età e livello di istruzione possono influire molto su altre variabili quali i tipi di gioco preferito, la quantità di denaro investita, la comparsa di nuove fasce della popolazione più a rischio e così via.

Prendendo in considerazione la variabile "sesso" ad esempio, è risultato che il 53% dei giocatori è formato da donne, mentre gli uomini rappresentano il restante 47% . Addentrandosi ad un livello di analisi più approfondito, è possibile notare alcune interessanti differenze di comportamento circa il rapporto tra sesso e mondo delle scommesse, ad esempio sesso della persona e motivo per il quale si gioca.

Motivo per cui si gioca donne % uomini %

Non risponde 29,1 37,8

Guadagno 37,2 28,5

Divertimento 21,2 24,2

Abitudine 8,1 5,1

Dimostrare che sono bravo/a 1,3 0

Dimostrare agli altri che sono bravo/a 1,3 0,2

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Il gioco quindi non può più essere visto ad appannaggio "unico" di una certa classe sociale, ma interessa un pò tutti i vari strati della popolazione.

Dal rapporto tra gioco e livello di istruzione infatti, viene fuori un quadro che comprende praticamente tutti i livelli di scolarità presenti sul territorio. Per quanto riguarda la motivazione che spinge al gioco, il fattore "guadagno" è certamente una variabile importante, sia nel caso di giochi socialmente accettati quanto nel caso dei giochi d'azzardo. La speranza di un possibile beneficio economico è infatti una motivazione "forte" che accomuna praticamente tutte le fasce della popolazione, indipendentemente dal livello di scolarizzazione posseduto. L'unica eccezione è rappresentata da una certa percentuale di laureati, per i quali il fattore "guadagno" può passare in secondo piano rispetto a quello "divertimento". Per quanto riguarda invece il fattore "abitudine", esso influisce principalmente presso le fasce meno scolarizzate della popolazione.2

Motivo per cui si gioca

Elementare Media Diploma Laurea

Divertimento 21,2 16,8 25,8 25,5

Guadagno 29,2 41,4 33,9 20,2

In relazione alle motivazioni che sembrano determinare e accompagnare il gioco d’azzardo, sono state distinte le seguenti tipologie di giocatori, che oscillano tra gioco d’azzardo ricreativo e gioco patologico:

il giocatore sociale, che è mosso dalla partecipazione ricreativa, considera il gioco come un’occasione per socializzare e divertirsi e sa governare i propri impulsi distruttivi;

il giocatore problematico in cui, pur non essendo presente ancora una vera e propria patologia attiva, esistono dei problemi sociali da cui sfugge o a cui cerca soluzione attraverso il gioco;

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il giocatore patologico in cui la dimensione del gioco è ribaltata in un comportamento distruttivo che è alimentato da altre serie problematiche psichiche;

il giocatore patologico impulsivo/dipendente in cui i gravi sintomi che sottolineano il rapporto patologico con il gioco d’azzardo sono talvolta più centrati sull’impulsività e altre volte sulla dipendenza.

3.4 Come e quanto scommettono gli italiani

Negli ultimi anni i siti Internet per le scommesse hanno introdotto in palinsesto nuovi eventi e nuovi sport ed hanno diversificato i gusti dello scommettitore che è spinto a tentare la fortuna su più fronti.

Lo sport principe in quanto sport nazionale è il calcio che fa da traino a tutte le altre offerte di scommessa.

Si sta sempre di più diffondendo con successo il live betting3 che sta letteralmente catalizzando l’attenzione degli scommettitori. La passione per la scommessa in tempo reale è dovuta prevelentemente alla consuetudine degli italiani di seguire, attraverso radio, tv, internet, la gran parte delle partite dei campionati italiani ed esteri.

In definitiva i giocatori sono prevalentemente di sesso maschile (l’85% contro il 15% delle donne) con un’età media elevata (51% tra i 40 e i 50 anni, 22% tra i 50 e i 60 anni e 6% oltre i 60). Nel 65% dei casi sposati, nel 73% sono lavoratori autonomi e nel 48% sono in possesso di una licenza media. A tentarli sono soprattutto il videopoker/newslotmachine (51%), poi le corse ai cavalli (21%), quindi il lotto/superenalotto (17%) e infine il casinò (11%).

Si stima4 che negli ultimi dieci anni la crescita del numero di giocatori, anche molto giovani, sia notevolmente aumentata grazie all’introduzione di nuovi giochi e alla possibilità di poter scommettere online; attualmente si aggira intorno

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Scommessa in tempo reale

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all’80% della popolazione. Sono ben distribuiti in tutto il territorio italiano, infatti il 30% proviene dal nord Italia, il 40% dal centro e il 30% dal sud.

La Lombardia è la regione d’Italia dove si gioca di più (4,8 miliardi di euro nel 2005), pari a 509,6 euro per abitante e a 1.215 euro per famiglia.

Nel Veneto ci sono 16.291 delle oltre 200mila “new slot” presenti in Italia5: molte meno delle 40mila della Lombardia e delle 21mila del Lazio. È ai primi cinque posti per numero di punti vendita per il gioco ippico, 763, e per quello sportivo, 352. Per quanto riguarda il Lotto, i cittadini veronesi risultano tra i più accaniti.

In Toscana le “new slot” sono in vetta alla classifica dei giochi preferiti. Sono oltre 13 mila le macchine attive e, per incassi, battono tutti gli altri giochi con un incremento del 110,4% nel 2005 rispetto all’anno precedente, con una spesa complessiva che è passata dai 250 ai 525,9 milioni di euro. Anche il bingo è entrato nelle abitudini dei toscani, con un incremento rilevato nel 2005 del 21,2% e una spesa che si attesta sui 50,9 milioni di euro, a fronte dei 42 spesi nel 2004. Cresce, anche se in misura minore, il SuperEnalotto, con un aumento del 4,2% e una spesa pari a 119,6 milioni di euro. Le nuove tendenze dei giochi d’azzardo hanno penalizzato soprattutto il gioco del Lotto con un calo registrato nel 2005 pari al 45,7%. Importanti anche le cifre puntate nelle agenzie ippiche che sono circa 600 sul suolo toscano.

Nel Lazio gli importi giocati complessivamente sono 2.623,6 milioni di euro di cui 496,4 milioni pro capite e 1.249,3 milioni per famiglia.

Nel 2005 in Puglia sono stati spesi 1.393,2 milioni di euro per le giocate, pari a 342,3 euro pro capite. La Puglia risulta collocata al 10° posto in Italia per spesa familiare nei giochi pubblici d’azzardo (€ 964,7; media nazionale € 1.066). Il mercato delle scommesse sportive in Puglia è il secondo in Italia con una stima di 346,7 milioni di euro (+ 55,1% rispetto al 2005). La Puglia è al secondo posto in Italia anche per spesa media familiare per “Gratta-e-vinci” (€ 83,66) e SuperEnalotto (€ 102,86). Le newslot sono circa 8mila con una spesa media per famiglia nel 2005 di € 237,69.

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In Campania, secondo dati del 2005, la spesa complessiva per tutti i giochi è di 2 miliardi, 554 milioni e 600 mila. In questo modo è la terza regione in Italia ma in rapporto al reddito disponibile della popolazione la Campania è al primo posto con 1.278,30 euro in media per famiglia all’anno. In particolare, è al primo posto della spesa per famiglia per il Lotto, al secondo per le scommesse sportive, al quarto posto per il SuperEnalotto, al primo posto per il Bingo e per i Big Match, al secondo posto per il totocalcio.

Le cifre spese in giochi pubblici dalle famiglie per regione mostrano che c’è una correlazione diretta tra povertà e azzardo, quindi non c’è una funzione ludica dell’azzardo. Infatti se fosse ludica la funzione di questi giochi, si dovrebbero registrare comportamenti simili in tutto il Paese, invece ci sono degli abissi: per esempio in Valle d’Aosta si spendono 12,86 euro per famiglia per scommesse sportive, in Campania 135 euro.

Riferimenti

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