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I progetti del territorio

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PIANO NAZIONALE PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA DI RIPRESA E RESILIENZA

I progetti del territorio I progetti del territorio

Dossier al 31 marzo 2021

NEXT GENERATION PIEMONTE

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IL CONTRIBUTO DEL PIEMONTE ALL’ELABORAZIONE E ALL’IMPLEMENTAZIONE DEL PNRR

Veniamo da un anno tra i più difficili della nostra storia e anche se l’emergenza sanitaria assorbe la maggior parte delle nostre energie non deve toglierci, però, la capacità di guardare avanti e progettare il nostro futuro.

Per il Piemonte è un momento storico. Entro il mese di aprile la Giunta regionale licenzierà una serie di documenti di programmazione strategica che definiranno le linee di indirizzo per lo sviluppo del Piemonte dei prossimi 10 anni.

Decisioni che spesso vengono prese all’interno dei palazzi, ma che noi vogliamo costruire insieme al territorio, raccogliendo il contributo di tutti, inclusi i nostri giovani, che sono i veri proprietari del futuro.

L’esperienza a Bruxelles mi ha insegnato che occorre contribuire a indirizzare le risorse economiche, affinché possano rispondere alle reali esigenze del nostro tessuto economico e sociale. E oggi abbiamo a disposizione cifre che, probabilmente, non vedremo mai più.

Saremo competitivi se sapremo individuare e condividere progetti con immediate ricadute sui territori e se sapremo “fare squadra” a livello nazionale.

Questo documento è il nostro contributo all’implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. E siamo orgogliosi di dire che è il contributo del Piemonte, non della Regione Piemonte.

Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte

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DA “RIPARTI PIEMONTE” A “NEXT GENERATION PIEMONTE”

Quando, nei primi mesi del 2020, l’epidemia da Sars Covid2 ha iniziato a colpire la popolazione e l’economia piemontese e italiana, la nostra regione già stava soffrendo una grave crisi, legata ai profondi cambiamenti di scenario implicati dalla profonda trasformazione del modello industriale e all’evoluzione dei mercati e della società.

Proprio per promuovere in essere un ventaglio di politiche integrate per rilanciare il sistema economico-produttivo e sociale del Piemonte, la Regione aveva condiviso con tutti gli enti locali e con il partenariato economico sociale un Piano per la Competitività che razionalizzava e orientava tutte le risorse disponibili in quella direzione.

A fronte della crisi Covid, per la Regione Piemonte e tutto il partenariato locale, è stato naturale – seppur drammatico - rileggere e riorientare il Piano per la Competitività per far fronte ai bisogni più emergenti e, al contempo, già pensare a porre le basi per ricostruire: è questa la logica che ha guidato l’elaborazione del programma strategico Riparti Piemonte con il quale sono state promosse 159 misure per complessivi 1,792 miliardi di Euro a valere sul bilancio regionale e sui residui dei fondi strutturali per il periodo 2014-2020.

L’esperienza del Piano per la Competitività prima, e della sua trasformazione nel programma Riparti Piemonte poi è stata caratterizzata dal sostegno a progettualità concrete, effettivamente e rapidamente cantierabili e individuate attraverso un confronto ampio e propositivo con gli enti locali, le rappresentanze datoriali e dei lavoratori, il terzo settore e, in generale, tutto il ricco tessuto di soggetti che partecipano alla vita della nostra regione.

Con questo stesso approccio abbiamo letto l’opportunità, per il nostro territorio offerta da Next Generation EU e dagli strumenti che in tale quadro sono stati prefigurati dall’Unione Europea.

Il Piemonte accetta la sfida di una fuoriuscita dallo scenario di crisi che coincida con una ripresa fondata sulla trasformazione, sul cambiamento, sul potenziamento delle risorse e degli strumenti a disposizione delle nostre comunità, con un valore che supera le contingenze emergenziali per proiettarsi come punto di forza strutturale delle economie e della società.

Nelle pagine che seguono si riassumono principi, sistemi,

modalità organizzative, partner dei territori che hanno

concorso, con il coordinamento della Regione Piemonte, alla

definizione di una strategia di recovery fondata sul

cambiamento strutturale reso possibile dal progetto Next

Generation EU.

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LA MOBILITAZIONE DELLA PROGETTUALITA’ DEI TERRITORI

L’etimologia della parola “crisi” fa riferimento a un momento di giudizio: la pandemia, che investe anche la nostra Regione da ormai quattordici mesi, si può ben considerare come la prova definitiva delle risorse, della forza, delle capacità di solidarietà e di risposta dei nostri territori.

Sin dal primo decreto nazionale, e dall’istituzione di circoscritte zone rosse, è immediatamente risaltato il ruolo dei Sindaci di Comuni, grandi, medi e piccoli, chiamati a una imprevedibile e straordinaria prova di leadership, che si è articolata, per citare molti altri passaggi, nella la partecipazione attiva alla piattaforma di contact-tracing territoriale, nel primo coordinamento con la Protezione Civile e le Forze dell’Ordine, nella distribuzione alla popolazione di aiuti e dispositivi, nel monitoraggio della situazione epidemiologica, nell’esercizio dei loro poteri, anche di ordinanza, per configurare soluzioni specifiche per i loro Comuni, nel contemperare la tutela della salute con la fisiologia sociale e l’esercizio delle libertà personali ed economiche.

Nell’arco di questi mesi, i Sindaci hanno svolto un ruolo insostituibile nel farsi portavoce, spesso con proposte tecnicamente articolate, delle istanze dei cittadini amministrati su una varietà di temi; in particolare, hanno concorso alla riconfigurazione del trasporto pubblico in connessione alle fasi di apertura dei sistemi educativi; hanno tempestivamente concorso alle attività di prevenzione e gestione delle crisi conseguenti al rilievo di focolai specifici; hanno fornito assistenza tecnica nell’elaborazione dei protocolli di settore,

necessari all’operatività delle imprese, mediati dal lavoro della Conferenza Stato-Regioni, che oggi sono parte integrante del corpus di legislazione emergenziale; hanno contribuito all’incremento della rete di contact-tracing prima, e della rete di punti vaccinali poi, facilitando la disponibilità di associazioni, singoli volontari, strutture nei loro territori.

In sintesi, i Sindaci hanno nel complesso superato la prova dell’epidemia in termini di leadership e governo del territorio, nella logica della leale collaborazione istituzionale. Per questo, in coerenza con una filosofia ispirata ai principi di sussidiarietà, la Regione ha inteso riconoscere alle amministrazioni locali un ruolo di primus inter pares nella fase di capillare coinvolgimento e di mobilitazione delle energie e delle progettualità che le nostre comunità hanno saputo esprimere, in qualche modo disegnando non soltanto una exit strategy, ma un nuovo paradigma sociale, culturale e produttivo dell’identità piemontese che ha saputo superare la crisi e rafforzare i legami tra le istituzioni per costruire il futuro della nostra Regione.

Il carattere di eccezionalità della situazione ha reso evidente l’esigenza di un superamento delle tradizionali metodologie di concertazione, verso un concetto vero e proprio di mobilitazione bottom-up delle energie e delle risorse del territorio.

Certamente i Primi cittadini, e con loro tutte le forze economiche e sociali, hanno risposto con convinzione alla richiesta di progettualità per il futuro.

Idee, prospettive, contributi si sono tradotti in progetti concreti

e precisi che, con l’aiuto dei partner, sono stati raccolti in

obiettivi strategici coerenti con i cluster di missione del PNRR,

nello spirito di solidarietà e leale collaborazione istituzionale

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LA MOBILITAZIONE DELLA PROGETTUALITA’ DEI TERRITORI

che contraddistingue lo stile amministrativo della nostra Regione: l’obiettivo è fare squadra tra corpi intermedi, territori, amministrazioni locali, nella convinzione che la sfida si possa vincere insieme.

Già nei mesi scorsi, abbiamo sottoposto, attraverso il Coordinamento delle Regioni, un pacchetto di misure di rilevanza strategica per il Piemonte; nelle ultime settimane, anche con il chiarirsi del quadro strategico complessivo, abbiamo proseguito in un confronto ampio con tutto il partenariato regionale e sui singoli territori provinciali.

Abbiamo così sollecitato e raccolto gli spunti di progettualità che nascessero dalla rilevazione di un fabbisogno, e che sapessero proporre percorsi concreti di risposta in una visione organica e di sistema.

È estremamente importante sottolineare che questa mobilitazione, e la risposta che ne è scaturita, ha visto attivarsi, assieme a tutte le strutture regionali, non solo i soggetti più strutturati e avvezzi ad una progettualità complessa, come il capoluogo e la Città Metropolitana di Torino, ma anche tutte le provincie e le cittadine maggiori, i paesi e i territori più periferici, tutto il sistema camerale, le componenti regionali e territoriali delle associazioni datoriali, i sindacati, le Università e il Politecnico, le istituzioni culturali e di ricerca, il terzo settore.

Al fine di rendere la consultazione la più ampia possibile e funzionale agli obiettivi di diffondere le modalità operative, i vincoli e le opportunità e di sollecitare la presentazione di progetti concreti e realmente impattanti sui territori, è stata organizzato un programma di incontri con

il partenariato istituzionale, economico, sociale e culturale, che comprende le istituzioni pubbliche, le autorità cittadine e le altre autorità pubbliche, i partner economici e le parti sociali, i pertinenti organismi che rappresentano la società civile, i partner ambientali e gli organismi responsabili della promozione dell’inclusione sociale, dei diritti fondamentali, dei diritti delle persone con disabilità, della parità di genere e della non discriminazione.

Il roadshow “Piemonte cuore d’Europa – Diamo forma al futuro”, dal 25 febbraio al 31 marzo, ha coinvolto tutti i Comuni piemontesi e ha registrato la partecipazione di oltre 2.500 stakeholder in 11 incontri territoriali a Novara, Vercelli, Verbania, Biella, Alessandria, Asti, Cuneo, Torino e Alba.

Un focus particolare è stato dedicato alla consultazione dei

giovani tra i 18 e i 35 anni. Per loro e con loro è stata

organizzata la tappa “Piemonte 2027. NextGen per il

futuro”, sabato 20 marzo.

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IL DOSSIER PIEMONTE – DAL FABBISOGNO AL PROGETTO PRONTO E CANTIERABILE

Il risultato è il dossier di progetti che trasmettiamo qui allegato.

Lo logica di questo documento sta nella conversione della mappa dei fabbisogni concreti e spesso urgenti che i nostri territori esprimono (in alcuni casi, vere e proprie condizioni per la sopravvivenza a questa fase di crisi pandemica e di transizione economica e sociale) in una organica visione di progettualità assolutamente pratica e operativa, spesso già sostanziata in una progettazione formalizzata e con una calendarizzazione precisa.

La Regione intende così allinearsi al “cambio di passo”, necessario per far fonte a questo straordinario nodo storico, proponendo un pacchetto di 1.273 interventi per complessivi 26,967 Mld che offre una garanzia di realizzazione dei prefissati obiettivi di ricaduta sulle economie locali, in particolare in tema di adeguamento strategico del sistema produttivo, amministrativo, di comunicazione e di amministrazione dei territori.

L’intento di offrire così un contributo diretto all’elaborazione e, soprattutto, all’attuazione del PNRR è anche documentato dal fatto che tutti i progetti sono stati articolati nello schema di requisiti, indicazioni e contenuti predisposto a suo tempo dal Governo.

Tutti i progetti, uniti dalla rispondenza trasversale ai tre assi strategici sottesi al PNRR, sono finalizzati a promuovere la coesione economica, sociale e territoriale migliorando la resilienza e la capacità di adattamento della regione, ad attenuare l'impatto sociale ed economico della crisi e a sostenere le transizioni verde e digitale, contribuendo in tal

modo a ripristinare il potenziale di crescita dell’economia piemontese e italiana, a incentivare la creazione di posti di lavoro nel periodo successivo alla crisi della Covid-19 e a promuovere una crescita sostenibile.

Tutti i progetti, peraltro, sono ricondotti, in via prioritaria, ad una delle sei Missioni in cui è articolato PNRR:

M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

M4 – Istruzione e ricerca M5 – Inclusione e coesione

M6 – Assistenza sanitaria

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IL DOSSIER PIEMONTE – DAL FABBISOGNO AL PROGETTO PRONTO E CANTIERABILE

Il portato di questa progettualità è di natura sistemica e strutturale, e intende esprimere un impatto ampio e coordinato in termini di CO-BENEFICI:

per le imprese e il sistema produttivo, sia quelli più tradizionali per il contesto piemontese sia quelli più innovativi ed evolutivi rispetto a tale modello;

per i lavoratori e i giovani, le loro competenze e la loro possibilità di ingresso e permanenza nel mercato del lavoro in maniera più qualificata e stabile;

per la coesione sociale e le categorie di persone maggiormente a rischio di esclusione socio-lavorativa o di discriminazione (nelle sue varie declinazioni);

per le parti di territorio più periferiche o meno interessate dai flussi principali di intervento e investimento;

per l’ambiente e il patrimonio ecologico e culturale piemontese;

per il privato sociale e tutte quelle energie che necessitano solo di essere liberate e valorizzate attraverso politiche pubbliche aperte e partecipative.

Le dinamiche sinergiche di co-beneficio attraversano la struttura dei cluster interni e delle missioni, nella classificazione adottata per l’intero pacchetto di interventi che integra il piano Next Generation Piemonte:

M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura

M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica

M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

M4 – Istruzione e ricerca

M5 – Inclusione e coesione

M6 – Assistenza sanitaria

Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA Digitalizzazione, innovazione e Competitività del Sistema produttivo Turismo e cultura

Agricoltura sostenibile ed economia circolare Energie rinnovabili, idrogeno e mobilità locale sostenibile Efficienza energetica e rinnovamento degli edifici Protezione del territorio e delle risorse idriche

Alta velocità ferroviaria e strade sicure Intermodalità e logistica integrata

Rafforzamento delle competenze e del diritto allo studio Dalla ricerca alle imprese

Politiche dell’occupazione Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore Interventi speciali per la coesione territoriale

Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale

Innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN

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SINOTTICO PROGETTI

M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura

M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica

M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

M4 – Istruzione e ricerca

M5 – Inclusione e coesione

M6 – Assistenza sanitaria

Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA Digitalizzazione, innovazione e Competitività del Sistema produttivo Turismo e cultura

Agricoltura sostenibile ed economia circolare Energie rinnovabili, idrogeno e mobilità locale sostenibile Efficienza energetica e rinnovamento degli edifici Protezione del territorio e delle risorse idriche

Alta velocità ferroviaria e strade sicure Intermodalità e logistica integrata

Rafforzamento delle competenze e del diritto allo studio Dalla ricerca alle imprese

Politiche dell’occupazione Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore Interventi speciali per la coesione territoriale

Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale Innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN

€ 622.828.031,82

€ 671.595.000,00

€ 1.673.097.963,46

€ 607.032.400,00

€ 1.347.037.220,00

€ 7.155.303.391,68

€ 6.412.809.746,34

€ 4.938.583.624,54

€ 838.366.844,00

€ 753.982.305,00

€ 432.200.000,00

€ 15.420.000,00

€ 754.862.325,72

€ 581.642.000,00

€ 158.472.500,00

€ 2.000.000,00

65 56 109

25 151 328 168

169 18

43 12

4 84 19

21 1

€ 2.967.520.995,28 230

€ 15.522.182.758,02 672

€ 5.776.950.468,54 187

€ 1.188.182.305,00 55

€ 1.351.924.325,72 107

€ 160.472.500,00 22

€ 26.967.233.352,56 1.273

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IL DOSSIER PIEMONTE – LE PRIORITA’

Le priorità della progettualità diffusa sviluppata dai territori risultano con ulteriore chiarezza dalla rappresentazione grafica:

Rinviando alle successive schede di missione per dettagli, si noterà come circa il 79% degli investimenti venga assorbito dall’asse integrato dalla Missione 2 (Rivoluzione verde e Transizione ecologica) e dalla Missione 3 (Infrastrutture per una mobilità sostenibile).

Il dato di sintesi mette in risalto come la progettualità dal basso esprima un preciso orientamento all’investimento in priorità sulle nuove tecnologie per la produzione e l’ambiente e sull’infrastrutturazione del territorio. Tale orientamento emerge con ulteriore nitidezza nell’analisi nell’ordine di

Nell’ambito delle due missioni principali per investimento (M2 e M3), si rileva infatti il peso dei cluster relativi a efficienza energetica, rigenerazione edilizia, protezione del territorio e delle risorse idriche, energie rinnovabili, idrogeno e mobilità locale, agricoltura sostenibile ed economia circolare (Missione 2); Alta Velocità ferroviaria e strade sicure, intermodalità e logistica integrata (missione 3).

Nell’ambito della Missione 1, i progetti del cluster Cultura e Turismo assorbono oltre il 56% dell’investimento totale; mentre nelle missioni 4, 5 e 6 il leading cluster per investimenti è rappresentato, rispettivamente, dai progetti di rafforzamento competenze e diritto allo studio, infrastrutture sociali, famiglie, comunità, terzo settore, e infine reti di prossimità, strutture,

D ig it al iz za zi on e, in no va zi on e e Co m pe titi vi tà d el S is te m a pr od utti vo D ig it al iz za zi on e, in no va zi on e e si cu re zz a ne lla P A Tu ri sm o e cu lt ur a Ag ri co lt ur a so st en ib ile e d ec on om ia c ir co la re Effi ci en za e ne rg eti ca e ri nn o - va m en to d eg li ed ifi ci En er gi e ri nn ov ab ili , i dr og en o e m ob ili tà lo ca le so st en ib ile Pr ot ez io ne d el te rr it or io e d el le ri so rs e id ri ch e Al ta v el oc it à fe rr ov ia ri a e st ra de si cu re In te rm od al it à e lo gi sti ca in te - gr at a Ra ffo rz am en to d el le c om pe te nz e e de l d ir itt o al lo st ud io D al la ri ce rc a al le im pr es e In fr as tr utt ur e so ci al i, fa m ig lie , co m un it à e te rz o se tt or e In te rv en ti sp ec ia li pe r l a co es io ne te rr it or ia le Po liti ch e de ll’ oc cu pa zi on e In no va zi on e, ri ce rc a e di gi ta liz - za zi on e de l S SN Re ti di p ro ss im it à, st ru tt ur e e te - le m ed ic in a pe r l ’a ss is te nz a te r - ri to ri al e

M1 - Di gi ta- l i zzazi one, Innovazi o - ne, Com - petitivi tà e Cul tura

M2 - Ri voluzi o - ne verde e Transi zione ec ol ogi c a

M3 - In- fra- st rut - ture per una m obi l i - tà so- st eni bi - l e

M4 - Istru- zi one e Ric erc a

M5 - Inc lu - si one e c oesi one

M6 - Assi - stenza sani ta- ri a 0

100 200 300

€-

€2.000.000.000,00 €4.000.000.000,00 €6.000.000.000,00 €8.000.000.000,00

56 65109 25

328

151 168 169

18 43 12 84

19 4 1 21

Missioni e Cluster

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QUALCHE HIGHLIGHT

Adottando una terza griglia di analisi, è possibile evidenziare altri focus risultanti dall’attività di progetto curata dai territori:

si tratta infatti di valori di complementarietà, in prospettiva di trasversalità e di co-beneficio (di cui sopra), chi si aggregano intorno a progetti trasversali (ancorché formalmente iscritti a un singolo cluster di missione) in una varietà di settori.

Segnaliamo, tra gli altri:

I progetti in rigenerazione edilizia, riqualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato, messa in sicurezza, interventi antisismici interessano 468 proposte, per un valore complessivo di 11,885 Mld;

Progettazione realizzazione e interventi in viabilità, infrastrutture viarie e opere di ingegno (ponti, strade e parcheggi): 183 proposte per un valore di 4,191 Mld;

Interventi di implementazione dei servizi di Trasporto Pubblico Locale, trasporto ferroviario, infrastrutture per il trasporto aereo (cargo e passeggeri): 37 schede di progetto per 1,970 Mld;

Progetti di riqualificazione o di costruzione di impianti sportivi, sia a valenza di coesione e infrastrutture sociali, sia in integrazione dell’offerta turistica, insieme ad altri strumenti e investimenti sui servizi turistici: 63 proposte per 1, 859 Mld;

Gli 84 interventi ricompresi nel cluster “inclusione e coesione”- M5 per complessivi 0,75 Mld, rivolti al potenziamento di strutture, risorse e strumenti per anziani, minori (inclusi microasili e asili aziendali, progetti di supporto alle famiglie in DDI, promozione sportiva), soggetti vulnerabili (case famiglia);

Progetti di mobilità alternativa, mobilità dolce,

prevalentemente a servizio della riqualificazione

paesaggistica e dell’offerta turistica in contesti adeguati

(ciclovie, funivie e passerelle): 109 schede di progetto per

0,635 Mld di investimento.

(11)

In tutti i settori stiamo assistendo da tempo all’ingresso di nuove tecnologie, alla digitalizzazione dei processi, alla robotizzazione delle catene produttive, all’uso di sistemi di archiviazione digitali e a un incremento vertiginoso degli acquisti “on line” a discapito dei negozi presenti fisicamente nei territori. Ancora oggi esistono, in Piemonte, chiari limiti alla diffusione delle tecnologie digitali, a partire dalla banda ultra-larga, che andrebbero rapidamente colmati se si vuole rendere attrattivo il territorio ed ottimizzare sia per le aree industriali, sia le aree montane. Va affrontata e risolta urgentemente la questione della infrastruttura della nuova rete delle telecomunicazioni. Emblematico, per dare un’idea dei ritardi, quanto avvenuto, nella scuola, con l’adozione della didattica a distanza (DAD). La rapida realizzazione della digitalizzazione deve essere accompagnata da una

“Campagna di alfabetizzazione digitale di massa” per le famiglie, per gli anziani e per lavoratori ed imprese, senza la quale si perderebbe una straordinaria occasione di crescita e si approfondirebbero le diseguaglianze già oggi largamente presenti nell’accesso alla Rete. Occorre migliorare le attività dei Poli di innovazione garantendo un più efficace coordinamento delle iniziative per lo sviluppo e indirizzando maggiormente gli interventi dei Poli verso il sostegno alle start up innovative, all'internazionalizzazione, alla formazione permanente e ai processi di digitalizzazione. La scelta di Torino come Necessitano risorse per la creazione, il rafforzamento e il sostegno dei luoghi esperienziali per l’innovazione, dove le imprese possano “toccare con mano”

l’innovazione, la trasformazione digitale, la fabbrica del futuro.

La sede dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale, che avrà il compito di coordinare le attività di ricerca e creare connessioni tra i principali attori tecnologici, va nella direzione dello sviluppo di cloud, edge computing, machine learning.

I progetti proposti nel quadro della Missione 1 del PNRR comprendono 230 iniziative per 2.968 Mln complessivi di valore.

Attraversando diversi comparti e attivando le corrispondenti sinergie, i progetti in Missione 1 appaiono speso in continuità diretta con le strategie di medio termine già adottate dalla programmazione regionale, in particolare con l’originario Piano di Competitività. Non a caso, più del 10% dei progetti, per investimento cumulato, è rappresentato da progetti già avviati, immediatamente cantierabili ovvero realizzabili entro il 2021.

M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura € 2.967.520.995,28 230

0,00 400.000.000,00 800.000.000,00 1.200.000.000,00 1.600.000.000,00

020 4060 80100 120

671.595.000,00622.828.031,82

1.673.097.963,46

56 65

109

M1 - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura

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Il cluster dedicato al turismo e cultura vede impegnati 1,67 Mln su 109 progetti, che intervengono su tutti i driver di sviluppo dell’industria turistica e dei servizi e sul recupero del patrimonio culturale, architettonico, paesaggistico e ambientale, oltre che sull’innovazione dell’offerta.

L’intenso focus sul settore è giustificato dallo storico del valore aggiunto generato dal comparto in relazione al PIL, dalla vocazione produttiva e dalle tendenze del marketing territoriale che fanno emergere potenzialità ulteriori di alcuni territori, dal valore di coerenza con precedenti sperimentazioni di successo (ultima fra le quali, il bonus turistico in Piemonte) con un documentato ritorno di investimento netto.

Il comparto turismo e cultura, per propria natura, ha sofferto più di altri l’impatto dei regimi di limitazioni a operare a intere filiere; è quindi appropriato che i progetti nel quadro del PNRR concorrano a conseguire strumenti di sviluppo del settore, di incremento della redditività e della connessa occupazione qualificata, e di precostituire strumenti di risposta flessibile in caso di future crisi, quale alternativa al fermo completo dell’operatività.

I partner hanno espresso 56 progetti ascritti al cluster

“Digitalizzazione, innovazione e Competitività del Sistema produttivo” per un investimento totale di 0,67 Mld.

Nel dettaglio delle schede progettuali è avvertibile il carattere di sperimentalità avanzata di questi progetti, applicati in ambiti diversi (analisi dati di osservazione ad alta risoluzione, Cloud digital library per il Piemonte, riprogettazione del

Sistema Informativo del Commercio (SIRC), Sostegno agli investimenti per lo sviluppo delle imprese e per l’ammodernamento e l’innovazione dei processi produttivi, Piemonte Hydrogen Valley).

Altri interventi completano le attività di estensione della banda larga e delle reti ad alta velocità, conferendo quindi a questi progetti un carattere di trasversalità e un valore essenziale anche sul versante della competitività, del potenziamento delle competenze e della coesione sociale.

I 65 progetti presentati nel cluster relativo alla “digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella PA” sono in generale riferiti alla transizione digitale nell’accesso alla PA, nei servizi rivolti al pubblico (anche attraverso l’implementazione di reti wi-fi comunali e sovracomunali) e nella gestione di archivi, archivi edilizi, banche dati e Data Center, fondi documentali oltre a implementazioni dei processi interni, dematerializzazione, telelavoro.

I progetti di digitalizzazione della PA, anche in riferimento alle linee dell’Agenzia Italiana per il Digitale (AGID), includono un focus particolare sui sistemi di protezione dei dati sia in ambiente fisico che digitale.

Altri progetti, in interessante affaccio a valenza multipla su altre missioni, riguardano la digitalizzazione delle filiere (agroalimentare, industriali ecc.) e l’interconnessione delle istituzioni museali e culturali in generale.

M1 - Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura

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Il rilancio del Piemonte passa dalla gestione della transizione energetica, da produzioni compatibili con uno sviluppo sostenibile, dalla riqualificazione degli edifici privati e pubblici, a partire da quelli scolastici, dalla valorizzazione delle aziende partecipate per lo sviluppo industriale e dell’economia circolare. Un nuovo concetto di mobilità, una progettazione produttiva che ponga al centro la sostenibilità, la tutela delle acque e del territorio, richiedono forti investimenti, in grado di creare sviluppo e occupazione, innovazione e coesione sociale.

Ѐ prioritario perseguire l’obiettivo della messa in sicurezza del territorio. Occorre, perciò, definire un piano di interventi coordinati in grado di far fronte alle continue devastazioni, frane e alluvioni che colpiscono le nostre comunità, provocando lutti e ingenti danni sociali. Investire in prevenzione significa, in primo luogo, ridurre il numero delle vittime, ma anche risparmiare risorse importanti nella ricostruzione e nella gestione dell’emergenza.

Si ritiene altresì importante:

recuperare i siti industriali dismessi e riconvertire gli edifici pubblici in poli culturali, residenze per studenti, cohousing;

progettare la manutenzione boschiva dei territori montani;

favorire i contratti di filiera per l’agricoltura sostenibile;

rinnovare il parco veicoli del trasporto pubblico locale;

valorizzare il ciclo integrato dei rifiuti;

investire nelle infrastrutture idriche primarie;

investire per l’innovazione e l’ammodernamento delle

Dall’agricoltura sostenibile all’economia circolare, dalle energie rinnovabili all’idrogeno per la mobilità, dall’efficienza energetica al rinnovamento/rigenerazione del patrimonio immobiliare, fino al settore critico della protezione del territorio e delle risorse idriche: non è dunque casuale che gran parte dell’iniziativa progettuale dei territori si sia spontaneamente aggregata all’interno dei cluster di missione.

M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica € 15.522.182.758,02 672

Ag ric olt ura so ste nib ile ed ec on om ia cir co lar e

Effi cie nz a e ne rge tic a e rin no va me nto de gli ed ific i

En erg ie rin no va bil i, i dro ge no e mo bil ità lo ca le so ste nib ile

Pro tez ion e d el ter rit ori o e de lle ris ors e i dri ch e 1.000.000.000,00 0,00

2.000.000.000,00 3.000.000.000,00 4.000.000.000,00 5.000.000.000,00 6.000.000.000,00 7.000.000.000,00 8.000.000.000,00

0 50 100 150 200 250 300 350

607.032.400,00

7.155.303.391,68

1.347.037.220,00

6.412.809.746,34 25

328

151 168

M2 - Rivoluzione verde e Transizione ecologica

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Appare immediatamente chiaro il carattere “pilota” che prevale nei cluster relativi all’economia circolare (25 progetti) e alle energie rinnovabili/idrogeno (151 progetti), si noterà che il cluster essenzialmente ancorato alla rigenerazione dello stock immobiliare e alla qualificazione urbana rappresenta il 46% degli investimenti complessivi dell’intera missione; il cluster di protezione del territorio e delle risorse idriche il 41%. I partner locali hanno dunque scelto in maniera chiara un ordine di priorità, che peraltro coincide con un alto indice di trasversalità della quasi totalità dei progetti iscritti nei due cluster.

In effetti, il cluster di efficientamento energetico e riqualificazione immobiliare presenta, in molti progetti, valenze multiple di tutela dell’ambiente, valorizzazione del patrimonio architettonico e culturale, coesione sociale, valorizzazione degli asset pubblici e privati in funzione a un impiego di servizio a settori chiave come l’edilizia abitativa o il turismo.

E’ di tutta evidenza il carattere strategico e di lungo periodo dei progetti in materia di protezione del territorio e messa in sicurezza delle risorse idriche: nel dettaglio dei progetti, si noterà che molti partner (in particolare amministrazioni locali) correttamente inquadrano la partecipazione al PNRR come un’occasione irripetibile per impostare un sistema organico di difesa del suolo e di sicurezza idrogeologica in una prospettiva durevole e di lungo periodo.

Non a caso molti progetti ripropongono scenari locali di flashpoint in caso di evento alluvionale (compreso quello del 2- 3 ottobre 2020, che ha causato danni stimati superiori a un miliardo di euro).

La ripartenza attraverso investimenti pubblici intelligenti in prevenzione si può quindi ben tradurre in resilienza a lungo termine: un cambiamento di paradigma, rispetto alla frammentaria logica post-emergenziale, invocato da tutte le amministrazioni che si sono succedute in Piemonte sin dagli eventi alluvionali del 1994.

M2 - Rivoluzione verde e transizione ecologica

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Per la programmazione del futuro non si può prescindere da moderne, funzionali reti infrastrutturali e logistiche, rispettose dell’impatto ambientale, necessarie anche per favorire l’insediamento di nuove imprese.

Nella bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) sono previsti due progetti riguardanti il territorio Piemontese:

• l’adeguamento delle linee Canavesana e la Torino-Ceres agli standard tecnici della rete nazionale, dal punto di vista infrastrutturale, tecnologico e di sicurezza;

• la prosecuzione dei grandi interventi per lo sviluppo del corridoio europeo Reno-Alpi e la parte occidentale del corridoio Mediterraneo, con il potenziamento delle linee del corridoio nazionale Liguria-Alpi (Terzo Valico dei Giovi unificato con le nuove realizzazioni nel nodo di Genova).

È generalizzata per tutti i territori l’esigenza di intervenire a sostegno del sistema di mobilità delle persone e delle merci.

La pandemia ha reso ancor più necessario il potenziamento del trasporto pubblico locale. Il trasporto ferroviario risente degli ingenti tagli alle risorse praticati negli scorsi anni, che hanno portato alla chiusura di numerose linee, provocando una diminuzione della quantità e della qualità del servizio nell’intera regione. Si evidenzia che parte dell’infrastruttura ferroviaria risulta vetusta ed arretrata e, in alcuni tratti, a binario unico.

Il Piemonte, anche grazie alla particolare collocazione geografica, deve assumere un ruolo fondamentale nel processo in atto di trasformazione della logistica (riduzione del trasporto su gomma a favore di quello su ferro) che potrà produrre una consistente diminuzione di CO2 e una maggiore sicurezza.

È indispensabile migliorare la visione d’insieme tra porti, industria e logistica con un maggior coordinamento tra le regioni Piemonte, Liguria e Lombardia ed il coinvolgimento delle parti sociali.

La missione 3, dedicata alle infrastrutture per la mobilità sostenibile, raccoglie allo stato 187 progetti con un valore complessivo di investimenti pari a 5,776 Mld.

Si tratta pertanto della seconda, immediata priorità indicata dal territorio nel quadro delle attività di autonoma progettazione, nel quadro definito e coordinato dalla Regione.

La missione si articola in due cluster.

Il primo cluster comprende due ambiti di intervento: alta velocità ferroviaria (che comprende interventi di perfezionamento delle interconnessioni fra le grandi infrastrutture e le reti di adduzione, iniziative di efficientamento del parco rotabile destinato ai servizi di trasporto ferroviario regionale, elettrificazione di tratte ferroviarie) e l’ambito “strade sicure”, che abbraccia una varietà di interventi, comprese nuove opere viarie, interventi su ponti e viadotti, viabilità comunale e intercomunale, varianti, adeguamenti, verifiche di sicurezza, nuovi parcheggi.

M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile € 5.776.950.468,54 187

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Per la programmazione del futuro non si può prescindere da moderne, funzionali reti infrastrutturali e logistiche, rispettose dell’impatto ambientale, necessarie anche per favorire l’insediamento di nuove imprese.

Il secondo cluster riguarda i progetti di intermodalità e di logistica integrata: 18 proposte per complessivi 0,838 Mld, con investimenti importanti sul sistema aeroportuale, interventi su hub e nodi di interscambio modale, piattaforme logistiche di filiera dedicate, potenziamenti di tratte ferroviarie anche con progetti fondati sull’idrogeno.

M3 – Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Alt a v elo cit à f err ov iar ia e s tra de si cu re

Int erm od ali tà e l og isti ca in teg rat a 0,00

1.000.000.000,00 2.000.000.000,00 3.000.000.000,00 4.000.000.000,00 5.000.000.000,00 6.000.000.000,00

0 20 40 60 80 100 120 140 160 180

4.938.583.624,54

838.366.844,00 169

18

M3 - Infrastrutture per una mobilità sostenibile

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La competizione futura si incentrerà sempre più sull’economia della conoscenza, perciò il sistema della formazione e della ricerca sarà fondamentale per preparare le figure professionali utili allo sviluppo della nostra regione. Istruzione e formazione devono, quindi, essere temi centrali nelle scelte di investimento, a partire dalla destinazione delle risorse del Recovery Plan. Scuola e formazione professionale, ritenute unanimemente indispensabili per le future generazioni e per il Paese, richiedono un innalzamento degli investimenti per colmare il divario dai nostri competitori europei. In Italia la spesa pubblica per l’istruzione in rapporto al PIL è passata dal 4,5% del 2009 al 3,8% del 2019, rispetto ad una media europea del 4,6%.

È importante valorizzare le risorse del sapere presenti nella nostra regione, in particolare gli ITS, riconosciuti come luoghi di formazione di molte delle nuove professionalità che servono alle imprese, consolidare il sistema duale, puntare sullo sviluppo dell’apprendistato di primo e di terzo livello, creare Academies in grado di rendere concrete parole come up-skilling e re-skilling.

I Poli universitari costituiscono un terreno favorevole all’innovazione e alla diffusione della conoscenza.

Gli incubatori di start up delle Università piemontesi e del Politecnico di Torino, che favoriscono la nascita di imprese ad elevata innovazione, rappresentano un’eccellenza, non solo a livello nazionale.

Torino, negli ultimi anni, si è scoperta più attrattiva per i giovani studenti che giungono da altre città italiane ed estere, per affrontare il percorso universitario.

Oggi, gli iscritti agli Atenei torinesi superano le 100.000 unità.

Una città universitaria dovrebbe, dopo aver formato, offrire sbocchi professionali.

Dobbiamo, invece, constatare che, terminati gli studi, molti giovani trovano impiego in altre città italiane, segnatamente nella vicina Milano, o all’estero.

Si tratta di una grossa debolezza che va adeguatamente affrontata, per non lasciarsi sfuggire i talenti che potrebbero contribuire alla crescita culturale ed economica territoriale.

L’ambito di istruzione, formazione avanzata e ricerca costituiva uno dei principali assi di intervento dell’originario piano di competitività e alcune misure, debitamente funzionalizzate alle immediate esigenze delle imprese, erano state proposte per consentire alle aziende medio-piccole di poter aver accesso a crediti e strutture di ricerca anche e soprattutto in uno scenario di crisi che, tipicamente, mette sotto pressione i budget dedicati a questo settore, critico in particolare per l’innovazione di processo.

Altre misure sono state adottate per promuovere la ricerca applicata in Piemonte, in particolare nel settore chimico- farmaceutico, con alcune prime sperimentazioni di successo (quali la linea Covid-19 del bando V-IR).

Altre misure straordinarie, oltre a quelle ordinarie quali il Buono Scuola, sono state promosse a sostegno delle famiglie e del diritto allo studio, tra cui bonus gratuiti una tantum per l’educazione dell’infanzia/primaria.

M4 – Istruzione e ricerca € 1.188.182.305,00 55

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Alla Missione 4 sono stati ascritti 55 progetti per un valore complessivo di 1,188 Mld, articolati in due cluster per un valore rispettivo di 0,75 Mld e 0,43 Mld.

Nel quadro del cluster di rafforzamento delle competenze, i partner del territorio hanno proposto interventi in tema di Formazione Professionale e secondaria, universitaria, apprendistato e laurea professionalizzante, sviluppo delle competenze dei giovani e, percorsi di formazione all’imprenditorialità.

Un significativo numero di progetti si fonda sul reskilling professionale degli adulti per l'occupazione attraverso l'apprendistato duale e di ricollocazione, sull’alternanza scuola- lavoro e sulla conciliazione.

Il potenziamento non dovrà essere solo legato a un incremento delle risorse, ma dovrà muoversi nella direzione di un potenziamento della formazione duale valorizzando l’alternanza rafforzata e soprattutto lo strumento dell’apprendistato formativo.

La sperimentazione in atto da qualche anno ha già ampiamente dimostrato l’efficacia in termini di occupabilità di tali percorsi.

Trovano spazio in questo cluster progetti di formazione in ambito digitale, in particolare di formazione in didattica digitale integrata, e di potenziamento delle dotazioni a disposizione degli istituti, programmi di apprendistato e borse di studio, tra cui quelle del corso di formazione specifica in medicina generale per i trienni compresi nell’arco temporale 2021-2026.

Nell’ottica strategica e di medio periodo che sottende il PNRR, molti partner hanno sottoposto progetti volti alla costruzione, riqualificazione, adeguamento, messa in sicurezza di strutture finalizzate all’apprendimento e ai servizi connessi: residenze per studenti, sostegno ai convitti attivi, nuovi spazi didattici e costruzione di nuovi edifici scolastici, auditorium, laboratori, poli multiculturali e polifunzionali.

M4 – Istruzione e ricerca

0,00 200.000.000,00 400.000.000,00 600.000.000,00 800.000.000,00

0 10 20 30 40 50

753.982.305,00

434.200.000,00 43

12

M4 - Istruzione e Ricerca

(19)

Il valore del lavoro è tornato al centro dell’attenzione collettiva per il contributo delle tante lavoratrici e dei tanti lavoratori che hanno proseguito le attività durante la pandemia, nonostante il pericolo di contagio, per permettere di fruire dei beni e dei servizi indispensabili.

I protocolli nazionali di sicurezza firmati e i numerosi accordi di settore, aziendali e territoriali, sono importanti e devono essere integralmente attuati e costantemente adeguati, per fornire le garanzie necessarie in tutti i luoghi di lavoro.

La rinascita del Piemonte sarà possibile solo con la valorizzazione del lavoro, la creazione di posti di qualità, politiche formative efficaci, una gamma di ammortizzatori e misure di sostegno al reddito adeguatamente riformati.

I percorsi di formazione, aggiornamento e riqualificazione professionale dei lavoratori dovrebbero essere finalizzati alla preparazione delle figure professionali realmente carenti nel mercato del lavoro piemontese.

In proposito occorre qualificare e supportare il personale del sistema regionale della formazione e dei Centri per l’Impiego, carente negli organici, nelle dotazioni tecnologiche e nei sistemi di interconnessione con le banche dati pubbliche.

La formazione professionale dovrà assumere un ruolo da protagonista per affrontare il delicato problema della riconversione di molti lavoratori, utilizzando anche il contributo dei fondi interprofessionali.

Ѐ prioritario ridefinire il ruolo di governance e di indirizzo della Regione, nel rapporto tra pubblico e privato e nelle relazioni con le parti sociali.

Il Recovery Fund prevede indirizzi di spesa specifici per potenziare le competenze tecnico-scientifiche, linguistiche e digitali.

Saranno risorse che dovranno permettere alla Regione Piemonte uno “scatto” progettuale e di realizzazione.

Un altro punto strategico è l’utilizzo e la diffusione del Fondo Nuove Competenze, istituito dal Governo per consentire alle aziende di erogare gratuitamente percorsi formativi ai propri dipendenti.

Oggi gli accordi sottoscritti in Piemonte sono solo un centinaio.

Per diffonderne l’utilizzo diventa indispensabile che la Regione costituisca un Fondo Regionale per il sostegno alla definizione dei piani formativi, in particolare per le filiere e le PMI che non hanno le risorse dei grandi gruppi.

In un’economia in affanno, le donne continuano ad essere penalizzate.

Gli ultimi dati Istat certificano che l’occupazione femminile si attesta al 48,5%, contro il 67,5% di quella maschile. A parità di mansioni, inoltre, la retribuzione degli uomini è superiore del 10,7%.

La sfida centrale riguarda la conciliazione e la condivisione dei tempi di vita e di lavoro, tematica culturale e sociale assolutamente strategica e prioritaria.

Le differenze di genere nel mercato del lavoro chiamano in causa anche dimensioni relative alla qualità dell’impiego.

Tali disuguaglianze si consolidano in età avanzata, quando il reddito pensionistico riflette l’intera vita lavorativa.

In proposito i dati INPS riferiti alle pensioni di vecchiaia, anzianità e prepensionamento, relative al 2019, evidenziano

M5 – Inclusione e coesione € 1.351.924.325,72 107

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che l’importo medio dei trattamenti delle donne è circa la metà rispetto a quelli degli uomini.

Proposte significative riguardano:

• la promozione e la valorizzazione del contratto di apprendistato, finalizzato alla formazione e alla buona occupazione delle lavoratrici e dei lavoratori;

• la concreta attuazione al libretto delle competenze, necessario a validare e certificare le abilità acquisite dai lavoratori.

È necessario, inoltre, un forte investimento nei progetti di pubblica utilità, interventi a carattere straordinario per l’inserimento di persone disoccupate nei settori del patrimonio ambientale, culturale, sociale e urbanistico del territorio.

Servono, inoltre, misure di accompagnamento alla pensione per i lavoratori più anziani espulsi dal processo produttivo, come nel caso dei Cantieri Lavoro per le persone con più di 58 anni.

In tema di inclusione e di coesione sociale, le nostre comunità, investite dalla crisi Covid e dal connesso scenario di depressione economica, si trovano a far fronte a nuove sfide e ad antiche questioni, mai del tutto risolte: in questa direzione, i partner hanno presentato 107 progetti per 1,352 Mld di investimenti, raccolti intorno ai tre cluster del PNRR:

infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore;

interventi speciali per la coesione territoriale;

politiche dell’occupazione.

Non può sorprendere che, in questa sfera, oltre la metà degli investimenti sui progetti sollecitati dal territorio sia riferito alle comunità, alle infrastrutture sociali e al terzo settore; laddove, sugli altri due assi, siano infatti attivi programmi strutturali su quadri pluriennali, con investimenti regolari e una programmazione dedicata, è ragionevole che l’intervento straordinario del PNRR si configuri in chiave complementare nelle aree in cui la crisi, mettendo in tensione i consolidati quadri di solidarietà territoriale e sociale, produca un incremento drammatico della domanda, tale da non poter essere affrontato con gli strumenti ordinari.

M5 – Inclusione e coesione

Inf ras tru ttu re so cia li, fam igl ie, co mu nit à e te rzo se tto re

Int erv en ti s pe cia li p er la co es ion e t err ito ria le

Po liti ch e d ell ’oc cu pa zio ne 0,00

200.000.000,00 400.000.000,00 600.000.000,00 800.000.000,00

0 20 40 60 80 754.862.325,72

581.642.000,00

15.420.000,00 84

19

4

M5 - Inclusione e coesione

(21)

Dalla progettazione diffusa emerge un particolare focus sulle dimensioni sociali particolarmente sotto stress, quali le famiglie (si pensi soltanto alle accresciute difficoltà in termini di reddito o di conciliazione), i giovani (dalla DAD all’esigenza di poter praticare uno stile di vita completo e armonico anche attraverso le attività sportive e il tempo libero), le comunità minori e periferiche e gli anziani, esposti a rischi accresciuti, ovvero nuovi e del tutto inediti, di esclusione sociale.

Le 84 iniziative che integrano la progettualità in questo cluster comprendono, fra l’altro, misure a sostegno delle nuove famiglie attraverso finanziamenti mirati, case comunità e community hub, forme di sostegno continuativo ai servizi educativi per l’infanzia (con ampliamento degli orari e sostegno all’ospitalità), incremento di servizi di assistenza all’infanzia e di accesso a soluzioni di conciliazione dei tempi delle famiglie, progetti di coworking e housing sociale, presidi di accompagnamento all’autonomia sin dalla fase scolare e quindi mirati all’inserimento abitativo e lavorativo delle persone più vulnerabili, progetti di inclusione attraverso e nuovi sistemi di coabitazione.

Consistenti gruppi di proposte riguardano, in prospettiva integrata, iniziative rivolte ai giovani, in particolare attraverso la disponibilità di nuove strutture per la promozione e la pratica sportiva, nuovi contenitori e servizi in coerenza con la strategia UE per la gioventù 2019-2027, la prevenzione al disagio giovanile e ai fenomeni di devianza, piani di contrasto alle fragilità e alle disuguaglianze sociali, progetti di coabitazione, nuovi spazi attrezzati per co-working e DAD;

iniziative di inclusione e coesione attraverso l’occupazione,

progetti di rafforzamento delle competenze e della capacità di risposta (sostegno al volontariato in protezione civile territoriale, sistemi di sorveglianza in aree urbane critiche, hub polifunzionali per punti salute ed emergenze sanitarie).

Alcuni progetti, per importi significativi, interessano criticità antiche (abbattimento barriere architettoniche in sezioni di spazio urbano) e altre che si ripropongono con nuova urgenza, quali il rafforzamento degli interventi di prevenzione, promozione della salute a favore di anziani, malati e non autosufficienti, anche attraverso modalità innovative di assistenza domiciliare.

In questa direzione appare peraltro orientata la maggioranza delle proposte in cluster 2, per un valore totale di 581 Mln in investimenti su 19 progetti, compresi interessanti progetti di partenariato intercomunale e territoriale diffuso ai fini di coesione economica e sociale, iniziative rivolte a particolari segmenti di popolazione vulnerabile tra anziani e giovani, progetti di mitigazione dei rischi di esclusione socio-economica e culturale, iniziative mirate alle esigenze dei territori montani in questo ambito, case della cultura e centri polivalenti di prossimità.

Infine, i quattro progetti pervenuti in prospettiva di integrazione mirata alle politiche dell’occupazione, in prevalenza finanziate Missioni 1, 2 e 4, sono stati avanzati da due amministrazioni pubbliche e da due associazioni di categoria partner del progetto, con un focus specifico sul rafforzamento delle competenze digitali finalizzate e a politiche dell’occupazione, finalizzate all’inclusione, nell’ambito di specifiche filiere produttive caratteristiche di alcuni territori.

M5 – Inclusione e coesione

(22)

Negli ultimi dieci anni il Servizio Sanitario Nazionale ha subito tagli di risorse ingenti sottratte ai fabbisogni sanitari dei cittadini e a quelli del personale.

Risulta necessario un riordino complessivo della sanità e un rafforzamento della rete territoriale.

Servono proposte per la revisione del sistema sociosanitario e assistenziale, che deve agire su due direttrici: una strettamente collegata all’emergenza Covid19, l’altra di realizzazione di un nuovo modello, funzionale e diffuso.

Bisogna rivedere l’attuale impostazione, superando la visione

“ospedalocentrica” e valorizzando il ruolo del distretto della salute e della coesione sociale, dotandolo di risorse e autonomia in grado di soddisfare i bisogni del territorio, in un dialogo costante con l’assemblea dei sindaci e le parti sociali.

Serve una medicina del territorio più accessibile e fruibile, incentrata sulle case della salute, intese come strutture poli- specialistiche.

Bisogna, insomma, realizzare una rete di assistenza primaria, diffusa capillarmente, collegata all’area sociosanitaria per la presa in carico dei cittadini, in particolare di coloro che sono affetti da patologie croniche e degenerative, sempre più numerose.

Ѐ indispensabile, inoltre, procedere a un deciso ammodernamento della rete ospedaliera, realizzare il Parco della salute di Torino e la Città della salute di Novara, i nuovi Ospedali previsti. Servono interventi di manutenzione straordinaria sugli edifici esistenti finalizzati alla sicurezza, funzionalità e al risparmio energetico.

Per la non autosufficienza e la disabilità, occorre introdurre la circolarità domiciliarità-residenzialità, favorendo, ogni volta che sia possibile la scelta domiciliare.

Il Piemonte ha una popolazione sempre più anziana e in diminuzione, con un indice di vecchiaia di 190 over 64 per ogni 100 giovani con meno di 15 anni.

Con un milione e centomila ultrasessantacinquenni il Piemonte è al secondo posto in Italia, dopo la Liguria, per invecchiamento della popolazione.

L’indice di fertilità continua a diminuire ed è ormai giunto ad un livello inferiore a quello necessario a garantire il ricambio generazionale.

Di fronte al costante aumento della popolazione anziana è necessario promuovere la cultura dell’invecchiamento attivo, con politiche che favoriscano la fattiva partecipazione alla comunità e il miglioramento della qualità della vita.

I 22 progetti presentati nell’ambito della Missione 6 presentano un carattere di risposta mirata a due sfide caratteristiche della crisi Covid: la digitalizzazione del SSN e le reti di prossimità per l’assistenza territoriale, evidentemente in stretta integrazione con le iniziative di programmazione sanitaria e di riconfigurazione dell’organizzazione dei servizi sanitari e della loro disciplina alla luce delle esperienze maturate in questi mesi.

M6 – Assistenza sanitaria € 160.472.500,00 22 PROGETTI

(23)

I progetti presentati riguardano, in maggioranza, il rafforzamento o l’istituzione di reti di prossimità, sistemi di telemedicina e di medicina territoriale, riferiti a specifici ambiti territoriali (centri della salute, case della salute, hub sanitari, pronto soccorso di area, medicina di comunità, progetti di avvicinamento dei servizi ai cittadini), con particolare riferimento alle specifiche esigenze dei territori periferici.

Altre otto proposte interessano la costituzione di centri e reti specializzate ovvero di alta qualificazione (gestione cronicità, complessità sanitaria, fine vita, conversioni e adeguamenti di

strutture residenziali e hospice, centri Alzheimer, finalità socio- sanitarie di alto profilo e specializzazione, progettazione e sperimentazione di protocolli di accoglienza sanitaria specialistica per pazienti con disabilità, promozione sanità integrativa, lavori di ricerca e indagine epidemiologica).

M6 – Assistenza sanitaria

0,00 40.000.000,00 80.000.000,00 120.000.000,00 160.000.000,00

0 5 10 15 20 25

2.000.000,00

158.472.500,00 1

21

M6 - Assistenza sanitaria

(24)

UNA ROAD MAP PER IL FUTURO

Come parte della strategia di risposta europea e nazionale alla crisi del Covid, il dossier Next Generation Piemonte rappresenta, in forme corrispondenti, una rivoluzione delle procedure di programmazione concertata e una ridefinizione del ruolo di governance e di indirizzo della Regione, nel rapporto con le comunità, con le parti sociali e nel coordinamento tra pubblico e privato.

Anche nel confronto agli immediati precedenti, il Piano Competitività e il Piano Riparti Piemonte, che pure presentavano già caratteri di straordinarietà, il Next Generation Piemonte registra un salto ulteriore:

in termini di ampiezza e di intensità della mobilitazione degli stakeholders e della programmazione concertata;

per volume di investimenti, numero degli interventi programmati e per capillarità dei progetti rispetto alla comunità del territorio;

per metodo di programmazione bottom-up, che consente di avere una precisa e analitica istantanea della domanda di intervento da parte dei territorio.

In questo senso, la Regione considera che il piano presenti un valore di medio-lungo periodo, come mappatura della domanda e come indicazione delle priorità all’amministrazione.

Una indicazione tanto più preziosa quanto risultante non dall’applicazione più o meno fedele di direttive impartite dall’alto, ma dal concorso di migliaia di proposte spontanee che si sono aggregate intorno ad alcune precise strategie leader.

Le priorità che, con questa modalità di mobilitazione e di concertazione, il territorio ha indicato alla Regione con ineludibile chiarezza vanno dunque considerate una vera e propria road map di significato strategico che dovrà servire come riferimento anche oltre l’implementazione del dossier Next Generation Piemonte.

Naturalmente, la decisione di rovesciare la dottrina di programmazione, sostanzialmente affidando al territorio la titolarità di dare indicazioni strategiche attraverso la presentazione di progetti che, in aggregato, indicano le priorità, implica necessariamente un corrispondente rafforzamento dei passaggi di sintesi, raccordo, coordinamento.

In questo senso, la Regione conferma al Governo la propria

disponibilità a concorrere ad individuare i meccanismi più

appropriati alle caratteristiche peculiari del Piano Nazionale di

Ripresa e Resilienza, sia per la necessaria fase di sintesi e di

ricerca di ulteriori sinergie di macro-regione, sia nella

definizione di istanze di governance dedicata

all’implementazione del piano stesso.

(25)

DOSSIER PIEMONTE

ELENCO DEI CONTRIBUTI PROGETTUAL I

(26)

Elenco proposte progettuali

progr SOGGETTO PROPONENTE PROV PROGETTO VALORE MISSIONE CLUSTER TERMINE

1 Accademia Albertina di

Belle Arti .PIE ALBERTINA ACADEMY CLOUD COMPUTING & VIRTUAL DESKTOP INFRASTRUCTURE € 250.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo 2021 735 Acqua&Sole srl .PIE DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI MONODEDICATA A MATERIALE DA COSTRUZIONE CONTENENTE

CEMENTO AMIANTO € 2.000.000,00 M2 - Rivoluzione verde e Transizione

ecologica

Protezione del territorio e delle risorse

idriche 2023

2 ALTEC SpA .PIE CENTRO NAZIONALE PER L’ESPLORAZIONE UMANA E ROBOTICA LUNARE E PLANETARIA € 10.000.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo 2025 3 ALTEC SpA .PIE SVILUPPO DI METODOLOGIE INNOVATIVE DI ANALISI DATA PER L’APPLICAZIONE ALL’ANALISI DATI DI

OSSERVAZIONE AD ALTA RISOLUZIONE € 15.000.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo 2025 1253 ANFFAS ONLUS TORINO .PIE PERCORSI-PERCORSI DI COPROGETTAZIONE REDAZIONE E SPERIMENTAZIONE DI PROTOCOLLI DI

ACCOGLIENZA SANITARIA SPECIALISTICA PER PAZIENTI CON DISABILITÀ € 150.000,00 M6 - Assistenza sanitaria Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza territoriale 2021 122 ARPIET .PIE PROGRAMMA DI INVESTIMENTI PER LA VALORIZZAZIONE, L'INNOVAZIONE E L'AMMODERNAMENTO DELLE

STAZIONI SCIISTICHE € 800.000.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura Turismo e cultura CANTIERABILE

123 ARPIET .PIE PROGRAMMA DI INVESTIMENTI PER L’INNOVAZIONE E LA DIGITALIZZAZIONE DELLE STAZIONI SCIISTICHE. € 15.000.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura Turismo e cultura CANTIERABILE

124

Associazione LUCAS / Associazione Amici di Castelli Aperti

.PIE RETI-RILANCIO ECONOMICO TURISMO INNOVATIVO € 1.290.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura Turismo e cultura 2022

4 Città Metropolitana di

Torino .PIE ICO-VALLEY-HUMAN DIGITAL HUB € 3.750.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo CANTIERABILE 1072 Città Metropolitana di

Torino .PIE STAZIONE DI INTERSCAMBIO PORTA CANAVESE- MONFERRATO TRA LA LINEA AV TORINO-MILANO E LA

FERROVIA CHIVASSO-AOSTA PER CANAVESE, MONFERRATO, OVEST VERCELLI, VALLE D'AOSTA € 50.000.000,00 M3 - Infrastrutture per una mobilità

sostenibile Intermodalità e logistica integrata CANTIERABILE 5 CNA .PIE ECO FIRST MOVER COSTRUIRE UN BUSINESS SOSTENIBILE PER RIPARTIRE CON PIÙ EFFICACIA E RESILIENZA € 1.200.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo 2025

231 CNA .PIE PIATTAFORMA ECONOMIA CIRCOLARE SCARTI PRODUTTIVI € 1.970.000,00 M2 - Rivoluzione verde e Transizione

ecologica

Agricoltura sostenibile ed economia

circolare 2022

6 COLDIRETTI PIEMONTE .PIE FRUTTA TRASFORMATA PIEMONTE € 5.500.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione,

Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo 2024 1229 Coldiretti Piemonte .PIE INNOVAZIONE E INCLUSIVITÀ–L’AGRICOLTURA SOCIALE COME LEVA DI SVILUPPO DEL TERRITORIO € 7.000.000,00 M5 - Inclusione e coesione Interventi speciali per la coesione

territoriale 2023

232 Comitato Promotore "Polo

FOOD-WINE" .PIE “POLO LOGISTICO FOOD WINE DEL BASSO PIEMONTE” POLO LOGISTICO E DEI SERVIZI DEDICATO AL SETTORE

AGROALIMENTARE E VITIVINICOLO DEL BASSO PIEMONTE € 300.000.000,00 M2 - Rivoluzione verde e Transizione ecologica

Agricoltura sostenibile ed economia

circolare 2024

7 Comoli Ferrari .PIE NOVARA - POLO DEL WELL LIVING DALLA "CASA DEL FUTURO QUOTIDIANO" AL "LIVING LAB" PER LA

SPERIMENTAZIONE DI NUOVI MODELLI DI SMART COMMUNITY € 18.000.000,00 M1 - Digitalizzazione, Innovazione, Competitività e Cultura

Digitalizzazione, innovazione e

Competitività del Sistema produttivo CANTIERABILE 1248 Confartigianato Imprese

Piemonte .PIE PROMOZIONE DI PERCORSI FORMATIVI DI VARIO LIVELLO ORIENTATI AL SETTORE ESTRATTIVO € 220.000,00 M5 - Inclusione e coesione Politiche dell’occupazione 2025 8

Confartigianato Imprese Piemonte - Cna - Casartigiani

.PIE MIGLIORAMENTO TECNOLOGICO DEL COMPARTO DELL'AUTORIPARAZIONE FINALIZZATO ALL'USO E

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