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Roma, 10 gennaio 2013 Sen. Prof. MARIO MONTI Presidente del Consiglio dei Ministri ROMA

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Roma, 10 gennaio 2013

Sen. Prof. MARIO MONTI

Presidente del Consiglio dei Ministri ROMA

Oggetto: Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 18 aprile 2012 n. 61, recante ulteriori disposizioni in materia di ordinamento di Roma Capitale. Richiesta di non accoglimento delle modifiche inserite dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale relative alle funzioni di Roma Capitale in materia di

protezione civile.

Signor Presidente,

Le chiediamo che il Consiglio di Ministri non accolga, in sede di deliberazione definitiva del decreto legislativo indicato in oggetto, le modificazioni proposte dalla Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, che ha rilasciato il proprio parere favorevole condizionato all’inserimento del nuovo comma 1 quater, indicato al punto c), consistente nell’aggiungere i commi 1bis e 1 ter all’ art.10 del decreto legislativo 18 aprile 2012 n. 61. L’accoglimento di tali commi determinerà una gravissima lesione della democrazia e della capacità dei cittadini di decidere sull’organizzazione della città. Sarà, infatti, possibile dichiarare con DPCM lo stato di emergenza anche per situazioni che non derivino da calamità naturali o da disastri e con una durata non limitata nel tempo, bensì fino a quando lo stato di emergenza non sia a sua volta espressamente revocato. Conseguentemente verrà gravemente limitata la partecipazione dei cittadini e delle istituzioni alle scelte da compiersi, le procedure in deroga diventeranno la regola e si affievoliranno le tutele dei beni comuni, in particolare storici e paesaggistici.

Sono evidenti sia l’arbitrarietà che presiede a questo tipo di dichiarazione di emergenza, sia l’estensione forzosa della legge regolante le attività di protezione civile, sia la disparità di

trattamento in base alla quale tale procedura vale solo per gli interventi sul territorio di Roma, sia infine il guazzabuglio prodotto da norme che derogano da quegli stessi principi generali

dell’ordinamento giuridico cui si richiamano, sia l’eccesso di delega.

D’altronde è a noi chiaro, e speriamo lo sia anche a Lei, che spesso situazioni difficili vengono qualificate come “emergenze” per attivare poteri speciali, in deroga alle ordinarie procedure democratiche, con la conseguenza che quelle situazioni diventano ancor più difficili e semmai prendono corpo sprechi di denaro pubblico e speculazioni. Ne è prova la disastrosa esperienza compiuta a Roma con la dichiarazione di emergenza per la situazione del traffico e con i

conseguenti poteri straordinari attribuiti al Sindaco pro-tempore. Insieme a molte altre associazioni romane e laziali abbiamo reso pubblici, il 30 novembre scorso, questi dati relativi alla gestione commissariale: sui 389 interventi previsti a fine del 2006 (per lo più di nessuna efficacia ai fini del

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superamento del caos del traffico) per un importo di 1,7 miliardi di euro, solo 29 sono stati

completati, pari al 7,4% del totale. Nel frattempo, a causa della mancata gestione della mobilità, dal 2007 al 2011 i costi da congestione traffico si sono raddoppiati (da 1,4 a 2,8 miliardi di €), è

divenuta esorbitante la percentuale degli spostamenti con veicoli individuali, l’inquinamento è oltre i limiti di legge ed i morti per incidenti stradali sono quasi 200 l’anno.

Per questo motivi avevamo accolto con speranza la legge sul riordino della Protezione Civile varato dal Suo governo, e la fine dell’emergenza traffico, con il 31 dicembre 2012, salvo trovarci oggi di fronte ad una proposta che non solo la rende illimitata ma, nella sua genericità, risulta applicabile ad ogni altra emergenza che venisse dichiarata. Di fatto annullando la certezza del diritto e la sovranità dei cittadini.

In attesa di vedere accolta la nostra proposta e di ricevere un cortese riscontro porgiamo distinti saluti.

CALMA (coordinamento associazioni del Lazio per la mobilità alternativa) Mobilitiamoci

Carte in regola

Coordinamento residenti Città Storica Associazione per i diritti dei pedoni

* Coordinamenti che raccolgono 70 associazioni e comitati di quartiere e di pendolari

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