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L Device inalatori e governance di asma e BPCO

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M.D. Medicinae Doctor - Anno XXV numero 5 - giugno-luglio 2018 23

A ggiornAmenti

L

e malattie respiratorie rap- presentano la terza causa di morte per gli uomini (77.1 morti per 100mila abitanti) e la quinta per le donne, con un tasso di 61.8 eventi per 100mila abitanti. Le Regioni con i maggio- ri decessi sono, per valori assolu- ti, Lombardia (6.529), Piemonte (3.886), Lazio (3.724), Emilia Ro- magna (3.612), Campania (3.195).

I rapporti ogni 100mila abitanti segnalano anche una forte inci- denza in Valle D’Aosta (102,2), Liguria (97,7), Friuli Venezia Giu- lia (91,6), Toscana (82,6) e Um- bria (82,4) (Istat).

I dati più recenti confermano che l’aderenza alla terapia nell’asma e nella BPCO è pari a circa il 30%, anche dopo gli episodi di riacutiz- zazione, con una sensibile riduzio- ne della sopravvivenza a cinque anni dal ricovero. Complici di que- sta deriva comportamentale, tra gli altri, la necessità di assumere quotidianamente più farmaci più volte al giorno e alla difficoltà ad usare correttamente i dispositivi per l’erogazione dei farmaci respi- ratori.

Questi dati sono emersi nel cor- so del 1° Congresso nazionale “I device inalatori nella governance

delle malattie vie aeree” presie- duto e organizzato da Roberto Dal Negro, responsabile del Centro Nazionale Studi di Farma- coeconomia e Farmacoepidemio- logia Respiratoria (Cesfar) di Ve- rona.

“Essendo la terapia inalatoria il gold standard per la gestione di queste malattie, abbiamo parlato di ostruzione delle vie aeree, di farmacologia dell’ostruzione bronchiale, ma soprattutto dei si- stemi più moderni e tecnologica- mente più avanzati in grado di ot- timizzare l’effettuazione della te- rapia inalatoria, di nursing specia- listico, di indicatori di performan- ce. Infatti, se è importante la co- noscenza delle caratteristiche farmacologiche dei farmaci da usare, altrettanto è la conoscenza dei sistemi per l’erogazione dei farmaci, perché da questi dipen- de oltre il 60% dell’efficacia della terapia” - chiarisce Dal Negro.

In Italia, tra le terapie di manteni- mento per asma e BPCO, la tera- pia inalatoria corrisponde a una quota fra l’80% e il 90% dei far- maci prescritti, in linea con il re- sto dei Paesi dell’Europa occi- dentale.

“Sono già disponibili sul mercato

vari dispositivi e grazie alle mo- derne tecnologie presto ce ne saranno altri in grado di migliora- re l’efficacia della terapia inalato- ria - spiega Federico Lavorini, AOU Careggi di Firenze, all’agen- zia di stampa Dire. A breve saran- no disponibili degli erogatori, classiche bombolette, in grado di essere attivate semplicemente dal respiro, senza il bisogno di coordinare espirazione e inspira- zione, una manovra difficile per molti pazienti”.

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¼ Ruolo dei Mmg

Fondamentale in questo contesto il ruolo dei Mmg: una conoscenza dettagliata della storia clinica del paziente è infatti indispensabile, poiché esistono centinaia di inala- tori e la prescrizione di ciascuno di essi dipende dalle caratteristi- che del soggetto in questione e dalle patologie di cui questi sof- fre. “Si va verso una personaliz- zazione della terapia - aggiunge Andrea Melani, dell’AOU Senese.

Ma la concertazione deve essere ampia e andare oltre il coinvolgi- mento di specialisti, Mmg e pa- zienti: deve riguardare anche far- macisti, infermieri, fisioterapisti e gli stessi produttori devono for- nire chiare e precise indicazioni su come si usano i loro devices;

come e dove si conservano, co- me si caricano, come e quante volte si inala. Un uso non corret- to o un device inadatto al sogget- to infatti può danneggiare il pa- ziente”.

Device inalatori e governance di asma e BPCO

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