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REGOLAMENTO DEL MUNICIPIO ROMA V

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(1)

Approvato con Deliberazione n. 15 del 27 marzo 2014 Modificato con Deliberazione n. 16 del 2 aprile 2015

REGOLAMENTO DEL MUNICIPIO

ROMA V

(2)

Municipio Roma V

Unità di Direzione

Servizio di Assistenza agli Organi Istituzionali Ufficio Consiglio

Prot. CF n. 48728 del 21 Marzo 2014

ESTRATTO DAL VERBALE DELLE DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO DEL MUNICIPIO (Seduta del 27 Marzo 2014)

L’anno duemilaquattordici, il giorno di giovedì 27 del mese di marzo alle ore 15,40 nei locali del Municipio Roma V siti in via G. Perlasca n. 39, si è riunito il Consiglio del Municipio Roma V, previa trasmissione degli inviti per le ore 15,00 dello stesso giorno.

Assume la presidenza dell’assemblea: PIETROSANTI Antonio.

Assolve le funzioni di Segretario la P.O. Amministrativo Anna Telch.

A questo punto, il Presidente del Consiglio dispone che si proceda all’appello per la verifica del numero dei Consiglieri intervenuti.

Eseguito l’appello, il Presidente dichiara che sono presenti i sottoriportati n.15 Consiglierii:

Arioli Luca Fabbroni Alfredo Piccardi Massimo

Boccuzzi Giovanni Federici Maria Pia Pietrosanti Antonio Callocchia Angelo Guadagno Eleonora Procacci Andrea

Carella Marco Liotti Ida Rinaldi Daniele

Ciccocelli Massimiliano Lostia Maura Saliola Mariangela

Di Cosmo David Pacifici Walter Santilli Sandro

Risultano assenti i Consiglieri: De Angelis Emiliano, Ferretti Fabrizio, Giuliani Claudio, Marchionni Maria, Politi Maurizio e Salmeri Salvatore.

Il Presidente, constatato che il numero degli intervenuti è sufficiente per la validità della seduta agli effetti deliberativi, dichiara aperta l’adunanza

(O M I S S I S)

Alle ore 16,20 entrano in aula i Consiglieri Giuliani Claudio, Marchionni Maria, Salmeri Salvatore e Ferretti Fabrizio.

(O M I S S I S)

Alle ore 16,20 esce dall’aula la Consigliera Liotti Ida.

(O M I S S I S)

Alle ore 17,45 escono dall’aula i Consiglieri Giuliani Claudio, Pacifici Walter e Rinaldi Daniele

(O M I S S I S)

Alle ore 18,00 escono dall’aula i consiglieri, Ciccocelli Massimiliano, Guadagno Eleonora e Boccuzzi Giovanni..

(O M I S S I S)

DELIBERAZIONE N. 15

(3)

Regolamento del Consiglio Municipale Roma V

Premesso che il Decreto Legislativo n. 156 del 17 Settembre 2011 e s.m.i., emanato in attuazione delle disposizioni dettate dall’art. 24 della Legge n. 42 del 5 Maggio 2009, ha stabilito, all’art. 3, comma 5, che i Municipi di Roma Capitale, siano in numero non superiori a quindici;

Che lo Statuto di Roma Capitale, approvato dall’Assemblea Capitolina con Deliberazione n. 8 del 7 Marzo 2013 ha fissato in quindici il numero dei Municipi in cui si articola il territorio romano, in luogo delle preesistenti diciannove circoscrizioni di decentramento;

Che, al fine di pervenire ad un ottimale dimensionamento dei Municipi e, in attuazione delle richiamate disposizioni, si è proceduto, accorpando per contiguità territoriale, l’ex Municipio VI con l’ex Municipio VII con la costituzione del nuovo Municipio Roma V;

Considerato che il Consiglio del Municipio ex VI ed il Consiglio dell’ex VII rispettivamente con Deliberazione n. 20/2009 e n.. 2/2008 avevano adottato i relativi Regolamenti Municipali;

Considerato che il Consiglio del Municipio Roma V al fine di coordinare e programmare un equilibrato, efficace e costruttivo processo organizzativo conseguente all’accorpamento degli ex Municipi VI e VII e per assicurare una complessiva compatibilità istituzionale tra i Municipi preesistenti , con Deliberazione n. 6 in data 17 Luglio 2013 ha istituito la Commissione Speciale del Municipio Roma V per la definizione degli indirizzi politici istituzionali e per la predisposizione del nuovo Regolamento unificato;

Che in questo contesto, al fine di garantire una corretta programmazione dell’attività istituzionale e alla luce di tutte le disposizioni statutarie e al fine di migliorare l’efficienza per rendere più incisivo e coerente l’esercizio delle funzioni di indirizzo e di controllo di competenza degli organi di governo del Municipio Roma V, si è reso necessario procedere all’adozione di un nuovo Regolamento;

Visti gli approfondimenti condotti e le valutazioni emerse in seno alla predetta Commissione;

Visto il T.U.E.L. approvato con D.L.gs n. 267 del 18 agosto 2000 e successive modifiche;

Visto lo Statuto di Roma Capitale approvato con Deliberazione dell’Assemblea Capitolina n.

8 del 7 marzo 2013;

Visto il Regolamento per il Decentramento Amministrativo approvato con deliberazione n.

10 dell’8 febbraio 1999 e ss.mm.ii.;

Considerato che in data 13 Marzo 2014 il Direttore del Municipio, Dott.ssa Tiziana Orsi, quale responsabile del servizio, ha espresso il parere che di seguito integralmente si riporta: “Ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 del T.U.E.L. approvato con D. L.gs n. 267/2000, si esprime parere favorevole in ordine alla regolarità tecnico-amministrativa della proposta di ratifica indicata in oggetto”.

Il Direttore F.to Tiziana Orsi

Che detto parere, espresso ai sensi dell’art. 49 del T.U.E.L. viene allegato agli atti del presente provvedimento.

(4)

IL CONSIGLIO MUNICIPALE per i motivi di cui in premessa

DELIBERA

Di approvare il Nuovo Regolamento del Municipio Roma V nell’articolato di cui all’allegato “A” che costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento.

(O M I S S I S)

Non sorgendo ulteriori osservazioni il Presidente invita il Consiglio a procedere, nei modi dalla legge voluti alla votazione della suestesa proposta di deliberazione.

Procedutosi alla votazione, per alzata di mano, il Presidente medesimo assistito dagli scrutatori Saliola Mariangela, Fabbroni Alfredo e Piccardi Massimo, ne riconosce e proclama l’esito che è il seguente:

Approvata all’unanimità

La presente Deliberazione approvata dal Consiglio del Municipio Roma V assume il n. 15 dell’anno 2014.

Infine il Consiglio in considerazione dell’urgenza di provvedere, dichiara all’unanimità immediatamente eseguibile la presente deliberazione, a norma di Regolamento.

(O M I S S I S)

IL PRESIDENTE (Antonio Pietrosanti)

IL SEGRETARIO (Anna Telch)

(5)

I N D I C E

TITOLO I

PRINCIPI GENERALI

Art. 1 – Municipio ……….… Pag. 9

Art. 2 – Principi informatori………...

„ 10

Art. 3 – Funzioni ……….………

“ 10

Art. 4 – Informazione e comunicazione ai cittadini ………..……….……..

“ 11

Art. 5 – Regolamento……….………..…

“ 12

TITOLO II PARTECIPAZIONE POPOLARE E DIRITTI DEI CITTADINI Art. 6 –

Referendum Municipali ……… “ 13

Art. 7 –

Partecipazione dei cittadini all’Amministrazione Municipale ……… “ 14

Art. 8 –

Iniziativa popolare sugli atti di competenza del Consiglio del Municipio………….. “ 15

Art. 9 – Petizioni ……….….. “

15

Art. 10 – Organismi di partecipazione. Consulte. Osservatori. Forum. ……… “

16

Art. 11 – Proposte delle Consulte ………..… “

16

Art. 12 –

Organismi di partecipazione su base di rione, quartiere o borgata. Associazioni e Organizzazioni di volontariato ………..…. “ 17

Art. 13 – Modalità delle nomine e le designazioni di spettanza

del Consiglio del Municipio ……….……… “ 17

Art. 14 – Bilancio del Municipio ……… “

18

Art. 15 – Interrogazioni ed Interpellanze ……….………….

“ 18

Art. 16 – Consiglio del Municipio delle Bambine e dei Bambini,

delle Ragazze e dei Ragazzi ………..……….……….…

“ 19

(6)

TITOLO III

ORGANI DEL MUNICIPIO

Art. 17 – Organi del Municipio ………..……….………....

Pag. 20

Art. 18 – Consiglio del Municipio ….……….

“ 20

Art. 19 – Attribuzioni del Consiglio del Municipio ………..……

“ 21

Art. 20 – Ufficio del Consiglio Municipale………...…

“ 21

Art. 21 – Gettoni di presenza, indennità di funzione, permessi lavorativi ………….….

“ 22

Art. 22 – Il Direttore del Municipio ………...

“ 22

Art. 23 – Segretario ……….………..….

“ 22

Art. 24 – Presidente e Vicepresidenti del Consiglio Municipale …….……….….. “

23

Art. 25 – Funzioni e poteri del Presidente del Consiglio ……….…………..….

“ 23

Art. 26 – Ufficio di Presidenza ..……….…………..…. “

24

Art. 27 – Elezione e revoca dei componenti dell’Ufficio di Presidenza ……….…... “

24

Art. 28 – Il Presidente del Municipio …..………..….….

“ 25

Art. 29 – La Giunta del Municipio ………..……….…. “

26

Art. 30 – Revoca degli Assessori ……….……….………

“ 27

Art. 31 – Dimissioni, cessazione anticipata, impedimento, rimozione, decadenza

sospensione o decesso del Presidente del Municipio….………..…….... “ 28

Art. 32 – Mozione di sfiducia ………... “

28

Art. 33 – Partecipazione alle sedute del Consiglio e delle Commissioni

degli Assessori del Municipio ……….………... “ 29

Art. 34 – Entrata in carica dei Consiglieri ………..………...

“ 29

Art. 35 – Durata in carica e decadenza dei Consiglieri ………..……….… “

29

Art. 36 – Dimissione dei Consiglieri ………..……….. “

30

Art. 37 – Surroga, sospensione e supplenza dei Consiglieri ….………..…………...

“ 30

Art. 38 – Condizione Giuridica dei Consiglieri ……….………

“ 31

Art. 39 – Consigliere Anziano ………...

“ 31

(7)

Art. 40 – Consigliere Aggiunto ………..……..…. Pag. 31

Art. 41 – Costituzione e composizione dei Gruppi Consiliari .……….….…..… “

32

Art. 42 – Conferenza dei Presidenti dei Gruppi ……….…………..…….…. “

33

Art. 43 – Sedute del Consiglio del Municipio ……….…………. “

34

Art. 44 – Procedura delle Convocazioni ……….……….…. “

34

Art. 45 – Pubblicità delle Sedute ………..….. “

35

Art. 46 – Disciplina dei Consiglieri ……….……….….

“ 35

Art. 47 – Tumulti nell’aula ………..………..…..

“ 36

Art. 48 – Numero legale nelle sedute ……….……...…

“ 37

Art. 49 – Computo del numero legale ……….…. “

38

Art. 50 – Adempimenti del Consiglio nella prima adunanza ………...… “

38

Art. 51 – Presentazione delle linee programmatiche ………..………... “

38

Art. 52 – Programmazione dei lavori ……….……….. “

39

Art. 53 – Ordine del Giorno della seduta ………....… “

40

Art. 54 – Proposte di Deliberazione ………. “

40

Art. 55 – Risoluzioni del Consiglio del Municipio ………..……….. “

41

Art. 56 – Proposte del Presidente del Municipio o della Giunta ……….…

“ 41

Art. 57 – Pubblicazione delle Deliberazioni ………..…. “

41

Art. 58 – Proposte di Deliberazione e proposte di Risoluzione dei Consiglieri e

delle Commissioni Consiliari ……….……..…. “ 42

Art. 59 – Adozione degli atti consiliari ………. “

42

Art. 60 – Presentazione e votazione di Ordini del Giorno ………..……… “

43

Art. 61 – Discussione generale delle proposte di Deliberazione, Risoluzioni

e Mozioni ………..……….…… “ 43

Art. 62 – Presentazione, esame e votazione degli emendamenti e

dei sub emendamenti ………...… “ 44

Art. 63 – Dichiarazione di voto e votazione finale ………..….….

“ 44

(8)

Art. 64 – Forma delle votazioni ……….…...…. Pag. 44

Art. 65 – Procedura della votazione per appello nominale ……….…. “

45

Art. 66 – Procedura della votazione per scrutinio segreto ………...… “

45

Art. 67 – Proposte non iscritte all’Ordine del Giorno ………..…. “

46

Art. 68 – Ordine e durata degli interventi ………..…. “

46

Art. 69 – Modalità degli interventi ………..….…

“ 47

Art. 70 – Chiusura anticipata della discussione generale ……… “

47

Art. 71 – Richiesta della parola per fatto personale ………....…. “

47

Art. 72 – Richiami al Regolamento, all’ordine dei lavori o

alla priorità di una votazione ………...… “ 48

Art. 73 – Questione pregiudiziale e sospensiva ……….…

“ 48

Art. 74 – Questione pregiudiziale di legittimità statutaria e regolamentare ……..…....

“ 48

Art. 75 – Costituzione, nomina e composizione delle Commissioni Permanenti……..… “

49

Art. 76 – Funzioni delle Commissioni Consiliari Permanenti ………....……

“ 50

Art. 77– Funzionamento delle Commissioni Consiliari Permanenti ………..….

“ 50

Art. 78 – Commissione delle Elette …...…..

“ 52

Art. 79 – Funzioni ispettive di controllo e di indirizzo ……….………. “

53

Art. 80 – Commissioni speciali e di indagine ………..….…….…. “

53

Art. 81 – Commissione di Controllo, Garanzia e Trasparenza ………...……… TITOLO IV INTERROGAZIONI, INTERPELLANZE, QUESTIONI DI INDIRIZZO, MOZIONI

“ 54

Art. 82 – Presentazione di Interrogazioni ed Interpellanze ……….……..………….. “

55

Art. 83 – Contenuto delle Interrogazioni ………..….………..… “

55

Art. 84 – Interrogazione a risposta scritta ……….………..… “

56

Art. 85 – Interrogazione a risposta immediata ……….………. “

56

Art. 86 – Contenuto e svolgimento delle Interpellanze ………..………… “

57

(9)

Art. 87 – Informazione sulla situazione delle Interrogazioni e Interpellanze …………

Pag. 57

Art. 88 – Contenuto, forma e discussione delle Mozioni ………..……….…..

“ 58

Art. 89 – Questioni poste al Consiglio ……….……

“ 58

Art. 90 – Compilazione e contenuto dei Processi Verbali………..………… “

59

Art. 91 – Approvazione, annotazioni e rettifiche del Verbale ………..…...

“ 59

Art. 92 – Revisione del Regolamento ………..…….

“ 60

Art. 93 – Norme transitorie e finali ………..………..…….. “

60

(10)

TITOLO I

PRINCIPI GENERALI Art. 1

Municipio

Il presente Regolamento, nell'ambito dei principi inderogabili fissati dalla Legge, dallo Statuto di Roma Capitale e dal Regolamento per il Decentramento, stabilisce le norme fondamentali dell'organizzazione del Municipio “Roma V” e determina, in particolare, oltre a quanto indicato nell'art 27. dello Statuto, le attribuzioni e il funzionamento degli organi del Municipio;

1. Il Municipio Roma V rappresenta la comunità di persone che vivono nel suo territorio, ne cura gli interessi, ne promuove lo sviluppo economico, morale e sociale in un contesto di sostenibilità ambientale, impegnandosi a tutelare i diritti delle persone sia in quanto singoli, sia in quanto appartenenti alle formazioni sociali nelle quali si svolge e si sviluppa la loro personalità, così come prescritto dal dettato costituzionale.

2. Il Municipio riconosce come risorse preziose per la comunità i bambini e le bambine, le adolescenti e gli adolescenti, le giovani e i giovani, promuovendone, in collaborazione con le famiglie e con la scuola, lo sviluppo affettivo, motorio ed intellettivo, contemporaneamente alla formazione di una coscienza civile. Riconosce altresì, come risorse preziose per la comunità, gli anziani, favorendo l’espressione della loro esperienza, delle loro competenze e delle loro memorie al servizio della comunità.

3. Il Municipio riconosce il valore positivo dell’incontro tra culture diverse, promuovendo azioni miranti alla conoscenza, al rispetto, alla collaborazione e alla convivenza pacifica tra le varie comunità e comunità etniche.

4. Il Municipio garantisce e tutela i diritti delle persone disabili, promuovendo azioni di sostegno e di integrazione e impegnandosi nella rimozione di tutte le barriere, sociali ed architettoniche.

5. Il Municipio riconosce l’importanza di una politica basata sull’eguaglianza tra i sessi e si impegna in tutte le iniziative ed azioni positive volte al raggiungimento delle pari opportunità.

6. Il Municipio riconosce nello sviluppo sostenibile, nel risparmio energetico, nella raccolta differenziata e nella promozione ed utilizzo di energie rinnovabili, una frontiera di riferimento circa l’agire amministrativo, ritenendo prioritaria l’attenzione alla qualità della vita dei cittadini e della tutela dell’ambiente.

7. Il Municipio considera prioritario un impegno per la piena attuazione del diritto allo studio inteso quale condizione indispensabile per la piena formazione della personalità dei giovani.

8. Il Municipio tutela e valorizza il proprio territorio nelle sue peculiarità storiche, ambientali, culturali, architettoniche ed archeologiche.

9. L’azione amministrativa, improntata al rispetto del principio di sussidiarietà, è svolta secondo criteri di trasparenza, efficienza, economicità, imparzialità, rapidità e semplicità nelle procedure per soddisfare, nel migliore dei modi e nei tempi più brevi possibile, le esigenze della collettività.

10. Il Municipio riconosce il valore del Decentramento comunale e s’impegna per una sua effettiva attuazione; nel contempo si impegna, insieme agli altri Municipi e all’Assemblea Capitolina di Roma, per la trasformazione dello status del Comune in Città Metropolitana, con la conseguente trasformazione dell’attuale status dei Municipi in Comuni urbani.

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Art. 2

Principi informatori

1. Il Municipio, nella sua attività, si ispira ai principi dello Statuto e del Regolamento del Decentramento Amministrativo ed è consapevole della grande funzione che esso svolge insieme agli Organi di Roma Capitale ed agli altri Comuni interessati concernente il processo di costituzione della Città Metropolitana.

2. Ogni atto del Municipio non può mai essere in contrasto con quanto enunciato dall’art. 2 dello Statuto di Roma Capitale

3. Il Municipio, in particolare, garantisce che l’azione amministrativa sia improntata al rispetto del principio di sussidiarietà e sia svolta secondo criteri di trasparenza, imparzialità, efficienza, economicità, rapidità e semplicità nelle procedure per soddisfare le esigenze della collettività e degli utenti dei servizi, nell’assoluta distinzione dei compiti degli Organi e degli Uffici.

4. Il Municipio assicura la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità municipale, singoli o associati, all’amministrazione locale ed al procedimento amministrativo e garantisce, nelle forme e con le modalità previste dalle vigenti disposizioni legislative e regolamentari, l’accesso alle informazioni in proprio possesso.

Art. 3 Funzioni

1. Il Municipio esercita le funzioni attribuitegli dalla legge, dallo Statuto di Roma Capitale e dal Regolamento. Ulteriori funzioni possono essergli conferite con deliberazioni dell’Assemblea Capitolina, indicando le risorse aggiuntive per farvi fronte. In assenza dell’assegnazione di adeguate risorse, il Consiglio del Municipio, con apposita deliberazione, può rifiutare l’assegnazione di ulteriori competenze. Il Municipio gestisce in particolare:

a) i servizi demografici;

b) i servizi sociali e di assistenza sociale;

c) i servizi scolastici ed educativi;

d) le attività e i servizi culturali, sportivi e ricreativi in ambito locale;

e) le attività e i servizi di manutenzione urbana, gestione del patrimonio comunale, disciplina dell’edilizia privata di interesse locale;

f) le iniziative per lo sviluppo economico nei settori dell’artigianato e del commercio, con esclusione della grande distribuzione commerciale;

g) le funzioni di polizia urbana nelle forme e modalità stabilite dal Regolamento del Corpo della Polizia Locale Roma Capitale.

h) Le attività e i servizi relativi alla manutenzione delle aree verdi di interesse locale, con esclusione delle aree archeologiche, dei parchi e delle ville storiche;

2. Il Municipio, in particolare:

a) gode di autonomia amministrativa, finanziaria e gestionale nei limiti stabiliti dalla legge e dallo Statuto di Roma Capitale e organizza la propria attività in base a criteri di efficacia, efficienza ed economicità, con l’obbligo del pareggio di bilancio da perseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi, compresi i trasferimenti;

b) organizza l’attività e promuove la valorizzazione del personale assegnato dal Comune, nei limiti e con le modalità stabiliti con una deliberazione della Giunta Capitolina; può altresì stipulare contratti di lavoro a tempo determinato, avvalersi di lavoro temporaneo e di collaborazioni esterne ad alto contenuto di professionalità nei limiti e con le modalità stabiliti dalla legge, dai contratti collettivi di lavoro e da deliberazione della Giunta Capitolina;

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c) adotta il bilancio annuale e pluriennale, di durata pari a quella del bilancio pluriennale del Comune, secondo le disposizioni del Regolamento Comunale di Contabilità; il Regolamento definisce le modalità per assicurare ai Municipi risorse finanziarie certe derivanti da trasferimenti, quote di tributi e tariffe, sponsorizzazioni e contributi, donazioni e lasciti, vendita di pubblicazioni ed altri materiali.

3. Per l’espletamento dei compiti e delle funzioni di competenza, al Municipio sono assegnate risorse umane, finanziarie e strumentali che gestisce in conformità alle disposizioni di legge e ai Regolamenti.

Art. 4

Informazione e comunicazione ai cittadini

1. Il Municipio garantisce il diritto all’informazione sulla propria attività, nel rispetto della legislazione vigente, dello Statuto e dei regolamenti comunali che disciplinano la materia.

2. In attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa, il Municipio promuove le attività di informazione e comunicazione. A tal fine, il Municipio:

- promuove la conoscenza delle proprie attività istituzionali ed iniziative per l’approfondimento di temi di rilevante interesse pubblico e sociale;

- favorisce l’accesso ai servizi erogati, promuovendone la conoscenza;

- favorisce la conoscenza dell’avvio e del percorso dei procedimenti amministrativi municipali, nonché dei propri atti e documenti, rendendo agevole l’accesso agli stessi.

3. In particolare, il Municipio cura l’informazione degli appartenenti alla comunità municipale con riguardo:

- al documento sugli indirizzi generali di governo e sullo stato di attuazione del programma;

- agli atti di competenza degli organi del Municipio;

- alle iniziative relative ai rapporti tra il Municipio e gli appartenenti alla comunità municipale;

- ai regolamenti ed ai bilanci del Comune di Roma, nonché ai provvedimenti comunali di maggior rilievo in materia urbanistica, ambientale e socio-educativa ovvero rivolti alle persone disabili e in condizioni di particolare disagio sociale.

4. Al fine di garantire l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione il Municipio si dota di un Ufficio per le relazioni con il pubblico, in conformità alle disposizioni regolamentari vigenti con il compito di:

a) garantire l’esercizio dei diritti di informazione, di accesso e di partecipazione di cui alla Legge 7 agosto 1990, n. 241 e successive modificazioni;

b) agevolare l’utilizzazione dei servizi offerti ai cittadini, anche attraverso l’illustrazione delle disposizioni normative ed amministrative, l’informazione sulle strutture e sui compiti delle medesime;

c) promuovere l’azione di sistemi di interconnessione telematica e facilitare il coordinamento delle reti locali;

d) attuare, mediante l’ascolto dei cittadini e la comunicazione interna, i processi di verifica della qualità dei servizi ed il gradimento degli stessi da parte degli utenti;

e) sottoporre al Presidente del Municipio eventuali rilievi, avanzati dai cittadini, su gare, concorsi, procedure di affidamento a terzi di servizi od opere, rispetto ai principi di trasparenza e pari opportunità;

f) garantire lo scambio di informazione con le altre strutture comunali nonché con gli uffici relazioni con il pubblico delle altre amministrazioni;

g) sottoporre al Presidente del Municipio proposte, avanzate sulla base di rilievi mossi dai

(13)

cittadini, volte all’effettivo esercizio del decentramento ai Municipi, nonché rilievi su atti del Comune di Roma in contrasto con l’esercizio di cui sopra.

5. Il Municipio realizza le attività di informazione e comunicazione con idonei mezzi di diffusione dei messaggi, quali strumenti grafico-editoriali ed informatici, sportelli polifunzionali, reti civiche, iniziative di comunicazione integrata e sistemi telematici multimediali.

6. L’Ufficio del Presidente del Municipio e l’Ufficio del Consiglio municipale, nell’ambito delle funzioni di diretta collaborazione con gli Organi municipali, assicurano agli organi di stampa la disponibilità della documentazione relativa agli atti amministrativi ed all’erogazione dei servizi, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari in materia.

Art. 5 Regolamento

1. Il presente Regolamento nell’ambito dei principi fissati dalle disposizioni del Testo Unico delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali, dallo Statuto di Roma Capitale e dal Regolamento del Decentramento Amministrativo, disciplina le attribuzioni ed il funzionamento degli Organi del Municipio.

2. Il Regolamento disciplina tra l’altro:

a) i modi della partecipazione del Consiglio del Municipio alla definizione, all’adeguamento ed alla verifica periodica dell’attuazione delle linee programmatiche da parte del Presidente del Municipio e dei singoli Assessori;

b) il funzionamento del Consiglio del Municipio e delle Commissioni Consiliari;

c) le modalità per l’effettiva pubblicità delle sedute del Consiglio e delle Commissioni;

d) le modalità di informazione degli appartenenti alla comunità cittadina sulle deliberazioni del Municipio;

e) le forme di partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina, singoli o associati, alle attività del Municipio, ivi compresa l’indizione di referendum e la presentazione di proposte o interrogazioni al Consiglio;

f) la promozione di organismi di partecipazione anche su base di rione, quartiere o borgata;

g) le modalità per le nomine e le designazioni di spettanza del Consiglio del Municipio.

3. Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento si applicano, in quanto compatibili, le disposizioni di legge, dello Statuto e dei Regolamenti Comunali.

4. Il presente Regolamento può essere modificato solo mediante espressa integrazione, modificazione e soppressione delle disposizioni in esso contenute.

5. La risoluzione di questioni relative all’applicazione o all’interpretazione delle norme del presente Regolamento relative al funzionamento degli Organi del Municipio, sollevate al di fuori delle sedute consiliari, sono demandate alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari che, ove lo ritenga opportuno, può acquisire il parere del Direttore del Municipio.

6. Su tutte le questioni che dovessero presentarsi nel corso delle sedute consiliari, e non disciplinate dal presente regolamento, decide il Presidente dell’Assemblea.

7. Ove ritenuto necessario, il Presidente sospende brevemente la seduta per acquisire il parere dei Presidenti dei Gruppi Consiliari presenti in aula e del Direttore del Municipio in ordine alle eccezioni sollevate. Quando la soluzione non risulti immediatamente possibile, il Presidente, ripresi i lavori del Consiglio, rinvia l’argomento oggetto dell’eccezione a successiva adunanza.

(14)

8. Le decisioni hanno validità immediata ed in merito alle stesse non sono ammesse ad esame ulteriori eccezioni.

TITOLO II

PARTECIPAZIONE POPOLARE E DIRITTI DEI CITTADINI

Art. 6

Referendum Municipali

1. Il Consiglio del Municipio, anche su proposta della Giunta del Municipio, con deliberazione approvata dai 2/3 dei Consiglieri assegnati, può promuovere referendum consultivi relativi ad atti di propria competenza, con esclusione di quelli di cui all’art.10 comma 1 dello Statuto.

2. Il Consiglio del Municipio, successivamente all’indizione del referendum, elegge nel suo seno una delegazione di cinque componenti, nella quale sia rappresentata anche l’opposizione, che assume le funzioni di Comitato promotore per tutta la durata del procedimento referendario.

3. I cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Roma, residenti nel territorio del Municipio, esercitano l’iniziativa dei referendum consultivi e abrogativi in ordine ad atti di competenza del Consiglio del Municipio, con esclusione di quelli di cui all’art. 10 comma 1, dello Statuto, mediante una richiesta recante non meno di mille sottoscrizioni, raccolte nei tre mesi precedenti al deposito.

4. I primi cento sottoscrittori di cui al precedente comma costituiscono a tutti gli effetti il Comitato promotore del referendum.

5. La richiesta di referendum, accompagnata da non meno di cento sottoscrizioni autenticate a norma di legge, presentata presso l’Ufficio Protocollo del Municipio, deve essere presentata per il giudizio di ammissibilità, ad un'apposita Commissione, nominata dal Consiglio del Municipio, composta da tre componenti scelti tra professori universitari, ordinari di diritto amministrativo o costituzionale o pubblico o da Dirigenti del Comune esperti in materia e dal Difensore Civico. La Commissione per il referendum giudica sulla regolarità delle sottoscrizioni e delibera, entro trenta giorni dalla presentazione, sull’ammissibilità della richiesta referendaria.

6. Il quesito, che deve essere formulato in modo chiaro ed univoco, non può riguardare materie che abbiano formato oggetto di referendum negli ultimi tre anni.

7. Ove la richiesta di referendum sia giudicata ammissibile, il Comitato promotore del referendum provvede alla raccolta delle sottoscrizioni e ne cura il deposito presso il protocollo del Municipio.

8. Se, prima dello svolgimento del referendum di iniziativa popolare, il Consiglio del Municipio delibera sul medesimo oggetto nel senso richiesto dal Comitato promotore, il referendum non ha più corso Sul verificarsi o meno di tale condizione si pronuncia la Commissione di cui al comma 5.

(15)

9. Il Consiglio del Municipio, entro trenta giorni dalla data di proclamazione dei risultati del referendum consultivo, si determina sugli stessi, motivando pubblicamente l’eventuale non accoglimento dell’indirizzo politico espresso dagli appartenenti alla comunità municipale.

10. Qualora il risultato del referendum sia favorevole all’abrogazione di un provvedimento del Consiglio del Municipio ovvero di singole disposizioni di esso, il predetto Organo, con propria deliberazione da adottare entro trenta giorni dalla data di proclamazione dei risultati, dà atto dell’avvenuta abrogazione del provvedimento o delle singole disposizioni. L’abrogazione ha effetto dalla data di esecutività della predetta deliberazione.

11. Per quanto non espressamente previsto nel presente Regolamento si applicano, in quanto compatibili, le norme statutarie e regolamentari vigenti in materia di referendum sugli atti di competenza dell’Assemblea Capitolina.

12. Le consultazioni relative a tutte le richieste di referendum presentate nel corso dell’anno solare sono effettuate in un unico turno e nella stessa giornata in una domenica compresa tra il 15 aprile ed il 15 giugno dell’anno successivo e non possono avere luogo in coincidenza di operazioni elettorali.

13. Non possono essere presentati quesiti referendari su materia che abbia già formato oggetto di referendum negli ultimi tre anni.

Art. 7

Partecipazione dei cittadini all’Amministrazione Municipale

Il Municipio assicura e favorisce la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità municipale, singoli o associati, alle attività ed ai procedimenti di propria competenza.

1. In particolare, il Municipio, quali forme di partecipazione dei cittadini all’amministrazione locale, promuove:

- l’informazione e la comunicazione ai cittadini in ordine all’attività del Municipio;

- l’esercizio del diritto di accesso ai documenti amministrativi e di intervento nei procedimenti municipali, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari in materia;

- l’iniziativa popolare di atti di competenza del Consiglio municipale e dei referendum in ordine ai medesimi, nonché la presentazione, agli organi del Municipio, di interrogazioni, interpellanze e petizioni;

- l’istituzione di organismi ed occasioni di consultazione dei cittadini;

- la promozione di organismi di partecipazione su base di rione, quartiere o borgata;

- il sostegno e la valorizzazione delle forme associative e del volontariato.

2. Salvo quanto previsto in materia di referendum, i diritti connessi agli strumenti di partecipazione si applicano, oltre che ai cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Roma e residenti nel territorio del Municipio, ai soggetti individuati dall’art. 6, comma 1, dello Statuto, che risiedano o svolgano la propria attività di lavoro o di studio nel territorio municipale.

In particolare il Municipio favorisce e promuove la partecipazione diretta dei cittadini residenti ed operanti sul suo territorio attraverso:

(16)

a) pubbliche consultazioni periodiche dei cittadini, delle associazioni sindacali e imprenditoriali e delle forze sociali per contribuire alla elaborazione dei programmi e degli indirizzi generali;

b) assemblee promosse dal Consiglio del Municipio su temi di interesse locale e che possono avere luogo anche in luoghi esterni alla sede municipale. Le assemblee, presiedute dal Presidente o da un Consigliere allo scopo delegato, dovranno essere opportunamente pubblicizzate per consentire la più ampia partecipazione e il confronto tra utenti, operatori e istituzioni.

Art. 8

Iniziativa popolare sugli atti di competenza del Consiglio del Municipio

1. Gli appartenenti alla comunità municipale esercitano l’iniziativa degli atti di competenza del Consiglio del Municipio, depositando, presso l’Ufficio Protocollo del Municipio medesimo, una proposta redatta in articoli e accompagnata da una relazione illustrativa, che rechi non meno di 500 sottoscrizioni raccolte nei tre mesi precedenti al deposito.

2. Il Comitato promotore della iniziativa popolare, costituito da non meno di cinque cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune di Roma, predispone il testo della proposta, provvede alla raccolta delle sottoscrizioni e ne cura il deposito, secondo le procedure previste dalle disposizioni statutarie e regolamentari per l’iniziativa degli atti di competenza dell’Assemblea Capitolina.

3. Il Comitato promotore della iniziativa popolare può richiedere al Presidente del Consiglio del Municipio di pronunciarsi, prima che la raccolta delle sottoscrizioni sia promossa, sulla ricevibilità della proposta. Sono dichiarate irricevibili le proposte non di competenza del Consiglio del Municipio ovvero non conformi alle disposizioni di cui al presente articolo e quelle redatte in termini ingiuriosi o sconvenienti.

4. Il Presidente del Consiglio del Municipio, sentita la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari, se non dichiara la proposta di iniziativa popolare irricevibile, assegna la stessa alla competente Commissione Consiliare, la quale si esprime entro il termine di quindici giorni dalla ricezione, salvo motivata richiesta di proroga. Uno o più rappresentanti del Comitato promotore, in numero massimo di tre, hanno facoltà di illustrare la proposta alla Commissione.

5. Acquisito il parere della Commissione ovvero scaduto il termine sopra indicato, il Presidente del Consiglio del Municipio dispone l’iscrizione della proposta all’ordine del giorno del Consiglio e stabilisce, d’intesa con la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi, la successiva iscrizione all’ordine dei lavori del primo consiglio utile che ha luogo entro trenta giorni dal deposito.

6. Il Consiglio del Municipio si determina sulla proposta approvandola o respingendola nel testo depositato e nel suo complesso.

Art. 9 Petizioni

1. Gli appartenenti alla comunità municipale, singoli o associati, possono presentare petizioni al Consiglio e al Presidente del Municipio per sollecitare l’adozione di idonee iniziative volte al soddisfacimento di esigenze della comunità o di particolari settori della popolazione.

2. Le petizioni, redatte in forma scritta e sottoscritte con la chiara indicazione del nominativo e del domicilio dei presentatori, sono presentate mediante deposito presso l’Ufficio Protocollo del Municipio.

3. Sono dichiarate irricevibili le petizioni redatte in termini sconvenienti.

(17)

Art. 10

Organismi di partecipazione. Consulte. Osservatori. Forum

1. Il Consiglio del Municipio può istituire Consulte ed Osservatori permanenti per l’elaborazione di proposte in settori nei quali ritenga di favorire la partecipazione e il confronto.

2. Le Consulte sono organismi consultivi istituiti per la rappresentanza delle associazioni che operano in un determinato settore o che rappresentano particolari categorie di cittadini. La deliberazione istitutiva provvede ad individuare i requisiti generali per accedere alla Consulta, al fine di garantirne l’adeguata rappresentatività.

3. Il Presidente del Consiglio del Municipio provvede agli adempimenti necessari per la prima convocazione della Consulta. In tale seduta la Consulta procede all’approvazione di un proprio regolamento interno ed all’elezione di un coordinatore.

4. Le Consulte, ciascuna per il settore di proprio interesse:

- esercitano l’iniziativa sugli atti di competenza del Consiglio del Municipio;

- possono proporre al Consiglio del Municipio l’adozione di specifiche carte dei diritti;

- possono sollecitare il Presidente e la Giunta del Municipio ad adottare atti di propria competenza;

- possono esprimere pareri scritti su atti di competenza del Consiglio del Municipio;

- si pronunciano sulle questioni che gli Organi del Municipio ritengano di sottoporre loro;

- possono convocare assemblee pubbliche su temi di loro specifico interesse.

5. Gli Osservatori permanenti sono organismi consultivi istituiti con atto deliberativo del Consiglio Municipale per acquisire informazioni e valutazioni specifiche su singoli problemi o su particolari aspetti della vita sociale, civile, economica e culturale del Municipio.

6. Il Consiglio del Municipio, anche su richiesta delle Consulte, può promuovere l’organizzazione di forum pubblici per favorire il confronto diretto tra i cittadini e gli amministratori del Municipio, delle aziende speciali, delle istituzioni e dei concessionari dei servizi pubblici locali, anche al fine di giungere alla formulazione di indirizzi generali nelle materie di competenza municipale.

7. La deliberazione consiliare istitutiva deve indicare il tema del forum, le categorie ed i settori della popolazione interessati, gli amministratori municipali che dovranno essere presenti, le modalità con le quali i cittadini, singoli o associati, potranno intervenire ovvero presentare proposte o istanze.

Art. 11

Proposte delle Consulte

1. Le proposte delle Consulte sono presentate al Presidente del Consiglio mediante deposito, a cura dei proponenti, presso la Segreteria del Consiglio che provvede ad inviarle, entro il termine di cinque giorni dalla data di presentazione, al Presidente del Municipio, all’Assessore al ramo ed al competente ufficio che si pronunciano in merito entro il termine perentorio di quindici giorni. Trascorso detto termine le proposte sono trasmesse, sempre a cura della Segreteria del Consiglio, alle competenti Commissioni Consiliari le quali esprimono il loro parere entro il termine perentorio di dieci giorni dalla ricezione.

2. Il Presidente della Commissione Consiliare, in sede di esame della proposta, invita un rappresentante del Comitato Promotore o della Consulta ad illustrare, per non più di quindici minuti, la proposta alla Commissione stessa.

(18)

3. Acquisito il parere delle Commissioni ovvero scaduto il termine perentorio sopra indicato, il Presidente del Municipio dispone l’iscrizione della proposta all’ordine del giorno della prima seduta utile del Consiglio.

4. In nessuna fase del procedimento di esame è ammessa la presentazione di emendamenti in ordine alle proposte di iniziativa popolare. Il Consiglio approva o respinge tali proposte nel loro complesso.

Art. 12

Organismi di partecipazione su base di rione, quartiere o borgata. Associazioni e Organizzazioni di volontariato

1. Il Municipio, in relazione a specifiche tematiche che interessino una parte definita del proprio territorio, promuove la partecipazione di associazioni e comitati di cittadini, nelle forme e secondo le modalità definite dal Consiglio municipale con apposito Regolamento.

2. Il Consiglio del Municipio, con apposito Regolamento, disciplina l’istituzione e la tenuta dell’Albo municipale degli organismi di volontariato, Associazioni Culturali e Associazioni Sportive, definisce i rapporti con detti organismi e determina le modalità di accesso dei medesimi alle strutture del Municipio per iniziative di interesse collettivo.

3. Il Municipio valorizza le associazioni e le organizzazioni di volontariato che possono collaborare alle attività ed ai servizi pubblici Municipali secondo gli indirizzi determinati dal Consiglio. A questo scopo il Municipio può consentire loro di accedere alle strutture ed ai servizi. La Commissione competente determina le modalità di accesso, per iniziative di interesse collettivo, delle associazioni e delle organizzazioni del volontariato a sale di convegno e riunioni ed a spazi di informazione sul bollettino municipale, ove attivato.

4. Tutti i cittadini, singoli o associati, che sono chiamati a concorrere a forme di partecipazione promosse dal Municipio, debbono sottoscrivere un apposito atto con cui si impegnano a svolgere la loro attività ed azione sempre nel rispetto degli articoli 1 e 2 dello Statuto di Roma Capitale

Art. 13

Modalità delle nomine e le designazioni di spettanza del Consiglio del Municipio 1. Per le nomine e designazioni di spettanza del Consiglio del Municipio (sia di Consiglieri, sia di

membri esterni) in enti o organismi, se trattasi di nomine e/o designazioni in enti o organismi che devono essere rappresentati da Consiglieri del Municipio, le stesse dovranno essere effettuate garantendo la rappresentanza proporzionale della minoranza e il rispetto delle pari opportunità.

2. Per queste nomine e designazioni il Consiglio potrà procedere solo dopo la pubblicazione all’Albo del Municipio, per almeno quindici giorni della indicazione degli incarichi per i quali si procederà a dette nomine e designazioni, specificando sempre che chiunque sia interessato può far pervenire la propria candidatura corredata di un dettagliato curriculum e di ogni altro utile elemento per la valutazione. Saranno prese in esame anche le designazioni fatte pervenire da Associazioni, Comitati, Organizzazioni sindacali dei Lavoratori e di categoria, di Partito, di movimenti politici ed altre forme organizzate di cittadini con le stesse modalità. Le proposte dovranno pervenire entro trenta giorni dalla pubblicazione.

(19)

3. Il Presidente del Consiglio del Municipio, con gli stessi tempi previsti per la pubblicazione di cui ai commi precedenti, richiederà nei casi previsti proposte di designazione agli Organi Professionali, Collegiali, Istituti Universitari e di Ricerca, etc., le cui finalità ed indirizzi siano collegati alle nomine e designazioni da effettuarsi.

4. Il Presidente, sentita la Giunta, sottoporrà al Consiglio le proposte delle definitive deliberazioni. Tutti i designati dovranno mantenere uno stretto rapporto con il Consiglio del Municipio e con le Commissioni Consiliari ai quali riferiranno periodicamente sul loro operato.

5. Il presente articolo non si applica all’individuazione di delegati del Presidente del Municipio in organismi nei quali sia stabilita formalmente la presenza di quest’ultimo, né per la designazione di singoli cittadini quali collaboratori a titolo volontario e gratuito del Presidente, per la nomina dei quali si procede con ordinanza del Presidente stesso.

Art. 14

Bilancio del Municipio

1. Entro il 30 giugno o comunque entro i termini comunicati dalla Ragioneria Generale il Consiglio del Municipio delibera e trasmette alla Ragioneria Generale ed a quella del Municipio un progetto del proprio documento contabile di previsione annuale e pluriennale contenente una proposta di ripartizione delle previsioni di spesa non vincolata articolata secondo il piano esecutivo di gestione (PEG) e il dettaglio delle previsioni di entrata.

2. Sulla base del bilancio annuale di previsione, adottato dall’Assemblea Capitolina, il Consiglio del Municipio su proposta dei cittadini con il bilancio partecipato e della Giunta del Municipio, propone alla Giunta Capitolina il piano esecutivo di gestione, determinando gli obiettivi di gestione ed affidando gli stessi unitamente alle dotazione necessarie ai responsabili di servizio.

3. Nel corso dell’esercizio finanziario, il Consiglio del Municipio può deliberare, con le modalità previste nel regolamento comunale di contabilità, storni nell’ambito dello stanziamento di propria competenza, nonché variazioni del piano esecutivo di gestione municipale. Le deliberazioni di variazione del bilancio municipale devono essere sottoposte all’esame preventivo del Collegio dei Revisori del Comune, il cui parere dovrà essere riportato nell’atto deliberativo. Le citate deliberazioni saranno sottoposte a ratifica dell’Assemblea Capitolina, nei termini previsti dalla normativa vigente. Negli stessi termini, le variazioni al PEG saranno sottoposte a ratifica della Giunta Capitolina.

4. Il Consiglio del Municipio approva la relazione sull’attività gestionale dell’anno precedente, secondo le disposizione del regolamento comunale di contabilità.

Art. 15

Interrogazioni ed interpellanze

1. Gli appartenenti alla comunità municipale possono presentare al Presidente del Municipio interrogazioni ed interpellanze depositandone il testo, con non meno di cinquanta sottoscrizioni, presso l’Ufficio Protocollo del Municipio.

2. Le interrogazioni ed interpellanze sono depositate, a cura di uno o più promotori, con le modalità previste dalle vigenti disposizioni regolamentari per quelle rivolte al Sindaco.

(20)

3. Il Presidente del Municipio dichiara irricevibili le interrogazioni ed interpellanze il cui oggetto esuli dalle proprie competenze o presentate con modalità difformi da quelle prescritte nel presente articolo ovvero redatte in termini sconvenienti.

4. Il Presidente del Municipio risponde in forma scritta alle interrogazioni ed interpellanze popolari entro trenta giorni dal deposito, inviandone il testo al primo dei promotori, nonché al Presidente del Consiglio municipale perché ne dia informazione alle Consigliere ed ai Consiglieri. Entro il medesimo termine, può dichiarare che intende rinviare ad una data successiva la risposta.

Art. 16

Consiglio del Municipio delle Bambine e dei Bambini, delle Ragazze e dei Ragazzi 1. Nell’ambito della formazione civica delle Bambine e dei Bambini, delle Ragazze e dei Ragazzi

ed al fine di favorire una idonea crescita socio-culturale dei giovani nella piena e naturale consapevolezza dei diritti e dei doveri, verso le istituzioni e verso la comunità, è prevista l’istituzione nel Municipio del Consiglio delle Bambine e dei Bambini ( III – IV e V elementare) e il Consiglio delle Ragazze e Ragazzi;

2. Il Consiglio delle Bambine e dei Bambini può essere considerato lo strumento corretto della città per rispondere al diritto dei bambini, riconosciuto dall’art.12 della convenzione ONU del 1989 sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: “Gli Stati parti garantiscono al fanciullo capace di discernimento il diritto ad esprimere liberamente la sua opinione su ogni questione che lo interessa, le opinioni del fanciullo, essendo debitamente prese in considerazione, tenendo conto della sua età e del suo grado di maturità”.

3. Il Consiglio del Municipio delle Ragazze e dei Ragazzi ha come finalità il tentativo di promuovere e sostenere il diritto dei ragazzi a incidere nella vita del Municipio e in particolare di partecipare alla vita politica come attivi soggetti sociali.

4. La funzione è quella di offrire ai ragazzi la possibilità di far sentire la propria voce e recuperare il loro punto di vista sull’ambiente urbano, considerato come una importante risorsa per il territorio del Municipio.

5. Il Consiglio dei Bambini e dei Ragazzi potrà richiedere al Presidente del Municipio di porre all’ordine del giorno del Consiglio del Municipio un preciso argomento per la relativa discussione.

6. L’organizzazione e le modalità di elezioni saranno disciplinati da un apposito Regolamento.

(21)

TITOLO III

ORGANI DEL MUNICIPIO Art. 17

Organi del Municipio

Sono organi del Municipio:

a) il Consiglio del Municipio;

b) il Presidente del Municipio;

c) la Giunta del Municipio.

Art. 18

Consiglio del Municipio

1. Il Consiglio del Municipio rappresenta l'intera popolazione residente e/o operante del Municipio V di Roma Capitale. È organo di programmazione, di indirizzo, di controllo politico ed amministrativo del Municipio. Esercita le funzioni direttamente attribuitegli dalla legge e dallo Statuto, nonché quelle delegate dall’Assemblea Capitolina e dalla Giunta Capitolina.

2. Il Consiglio del Municipio è composto dal Presidente del Municipio e da 24 Consiglieri

3. Il Presidente del Municipio e i Consiglieri del Municipio sono eletti contestualmente a suffragio universale e diretto secondo le disposizioni dettate dalla Legge rispettivamente per l’elezione del Sindaco e dei Consiglieri Capitolini.

4. I Consigli dei Municipi sono eletti contemporaneamente all’Assemblea Capitolina, anche nel caso di scioglimento anticipato del medesimo; restano in carica per la durata del mandato dell’Assemblea Capitolina; esercitano le loro funzioni sino alla elezione dei nuovi, limitandosi, dopo l’indicazione del decreto di indizione dei comizi elettorali, ad adottare gli atti urgenti ed improrogabili.

5. Il seggio che durante il mandato del Consiglio del Municipio si rendesse vacante per qualsiasi causa, è attribuito al candidato, appartenente alla lista il cui seggio si è reso vacante, che segue immediatamente l’ultimo eletto.

6. Il Consiglio del Municipio è sciolto dall’Assemblea Capitolina, con deliberazione adottata a maggioranza assoluta dei componenti:

a) quando, nonostante la diffida motivata espressa dal Sindaco, persista in gravi e reiterate violazioni di legge, dello Statuto e dei Regolamenti;

b) quando sia nell’impossibilità di funzionare per: dimissioni, impedimento permanente, rimozione, decadenza o decesso del Presidente del Municipio;

c) per cessazione dalla carica per dimissioni contestuali, ovvero rese anche con atti separati purché contemporaneamente presentati al protocollo del Municipio, della metà più uno dei membri assegnati, non computando a tal fine il Presidente del Municipio;

d) per riduzione dell’organo assembleare, per impossibilità di surroga, alla metà dei componenti del Consiglio.

7. Nel periodo che intercorre dallo scioglimento del Consiglio nel caso di cui alla lettera a) o dal verificarsi delle ipotesi di cui alla lettera b) del precedente comma, nonché in caso di approvazione di una Mozione di sfiducia e fino alla proclamazione dei nuovi eletti, le funzioni

(22)

del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del Presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco.

8. In caso di scioglimento anticipato del Consiglio del Municipio, ai sensi del comma 5 del presente articolo, o in caso di approvazione della deliberazione di sfiducia il Sindaco comunica al Prefetto la deliberazione, rispettivamente di scioglimento del Consiglio del Municipio o di approvazione della Mozione di sfiducia. Il Prefetto, con proprio decreto, indice, nei termini di legge, le nuove elezioni. Il Consiglio del Municipio rieletto dura in carica sino al rinnovo dell’Assemblea Capitolina.

Art. 19

Attribuzioni del Consiglio del Municipio

L'ambito di attività del Consiglio del Municipio si determina in relazione alle materie attribuite o delegate al Municipio.

Il Consiglio del Municipio:

a) adotta con deliberazione il Regolamento del Municipio con la maggioranza assoluta di cui all’art. 27 dello Statuto di Roma Capitale;

b) delibera sulle materie di cui alla Delibera 10 – Regolamento del Decentramento Amministrativo;

c) esprime parere sulle materie indicate nell’art. 6 della Delibera 10 – Regolamento del Decentramento Amministrativo;

d) esercita l’iniziativa di atti di competenza dell’Assemblea Capitolina, nei modi previsti dallo Statuto, attraverso l’adozione di apposita deliberazione;

e) esprime indirizzi e proposte su tutte le questioni di interesse del Municipio con l’approvazione di apposite risoluzioni, mozioni e ordini del giorno;

Il Consiglio del Municipio non può discutere, né deliberare su alcuna proposta o questione che non sia iscritta all’ordine dei lavori, fatta eccezione per i casi previsti all’art. 67 del medesimo Regolamento.

Art. 20

Ufficio del Consiglio Municipale

1. Il Consiglio del Municipio, per l’esercizio delle sue autonome funzioni, si avvale dell’Ufficio del Consiglio, dotato di autonomia funzionale, tecnica ed amministrativa.

2. L’Ufficio del Consiglio municipale è organizzato e diretto dal Direttore del Municipio sulla base delle direttive impartite dal Presidente del Consiglio, sentito l’Ufficio di Presidenza.

3. L’Ufficio del Consiglio municipale assicura i supporti amministrativi e tecnici necessari:

a) alla realizzazione delle iniziative promosse dall’Ufficio di Presidenza o dalla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari;

b) all’amministrazione delle risorse economiche e strumentali attribuite all’Ufficio di Presidenza, alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari, ai Gruppi Consiliari ed alle Commissioni;

c) agli adempimenti connessi allo status ed alle prerogative delle Consigliere e dei Consiglieri municipali, nonché del Consigliere Aggiunto, ivi comprese le attestazioni relative allo svolgimento del mandato, la corresponsione del gettone di presenza ovvero dell’indennità di funzione, dei rimborsi spese e delle indennità di missione, la tenuta delle dichiarazioni relative alla situazione patrimoniale e alle spese elettorali sostenute.

(23)

22

4. L’Ufficio del Consiglio municipale espleta altresì le funzioni di segreteria del Consiglio ed assicura al Presidente e all’Ufficio di Presidenza l’assistenza necessaria ai fini della formazione dell’ordine del giorno, dell’esame e dell’esitazione delle proposte, nonché di ogni altro adempimento connesso allo svolgimento dei lavori consiliari ed al funzionamento dell’Assemblea

Art. 21

Gettoni di presenza, indennità di funzione, permessi lavorativi

1. Le Consigliere e i Consiglieri del Municipio percepiscono, nei limiti e con le modalità previste dalla legge, un gettone di presenza per la partecipazione alle sedute del Consiglio, delle Commissioni Consiliari Permanenti e Speciali. Ai fini del conseguimento del gettone da parte del Consigliere è necessaria la sua presenza anche non continuativa, per almeno metà della durata della seduta attestante dal verbale della stessa, ovvero per almeno venti minuti consecutivi.

2. L’Assemblea Capitolina fissa, nei limiti e con le modalità stabilite dalla legge, l’importo del gettone e disciplina altresì la misura di detrazioni dell’indennità in caso di non giustificata assenza alle sedute degli Organi Collegiali.

3. A richiesta degli interessati e nel rispetto dei vincoli finanziari stabiliti dalle vigenti disposizioni, in luogo del gettone di presenza è corrisposta una indennità di funzione.

4. L’Ufficio del Consiglio municipale, sulla base degli atti d’ufficio, rilascia, entro il quindicesimo giorno del mese successivo, al Presidente del Municipio, alle Consigliere e ai Consiglieri che ne facciano richiesta, una attestazione in merito all’attività e ai tempi di espletamento del mandato, ivi comprese le missioni, per i quali i predetti Amministratori chiedono ed ottengono permessi, retribuiti e non retribuiti, dal datore di lavoro.

Art. 22

Il Direttore del Municipio

Il Direttore del Municipio partecipa alle riunioni del Consiglio con funzioni consultive, referenti e di assistenza, espletando le medesime per il tramite del Presidente del Consiglio. In caso di sua assenza od impedimento delega altro dirigente o funzionario di categoria D.

Art. 23 Segretario

1. Il Direttore del Municipio svolge nei confronti del Consiglio del Municipio compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico-amministrativa in ordine alla conformità dell’azione amministrativa alle Leggi, allo Statuto ed ai Regolamenti.

2. Partecipa alle riunioni del Consiglio con funzioni consultive, referenti e di assistenza;

l’espletamento delle suddette funzioni avvengono per il tramite del Presidente del Consiglio.

3. Il Direttore del Municipio, o un funzionario da lui delegato, cura inoltre la verbalizzazione delle sedute consiliari e provvede agli adempimenti ai fini della pubblicità ed esecutività delle deliberazioni adottate dall’organo consiliare.

(24)

Art. 24

Presidente e Vicepresidenti del Consiglio Municipale

Il Consiglio del Municipio è presieduto da un Presidente eletto nella prima seduta del Consiglio successiva alle consultazioni elettorali e immediatamente dopo la convalida degli eletti.

1. Il Presidente rappresenta l’Assemblea Municipale e ad esso sono attribuiti i poteri di convocazione e direzione dei lavori, nonché la disciplina della attività del Consiglio.

2. Per l’assolvimento delle proprie funzioni il Presidente del Consiglio del Municipio è coadiuvato da un Ufficio di Presidenza composto dallo stesso Presidente e da due Vice Presidenti, di cui uno con funzioni vicarie, eletti nella prima seduta del Consiglio.

3. L’elezione del Presidente e dei Vice Presidenti avviene con le modalità previste dall’art. 18, commi 6 e 7, dello Statuto di Roma Capitale per l’elezione del Presidente e dei due Vice Presidenti dell’Assemblea Capitolina.

Art. 25

Funzioni e poteri del Presidente del Consiglio

1. Il Presidente rappresenta l'Assemblea, convoca il Consiglio e, anche mediante l'ausilio dei Vice Presidenti, esercita poteri di direzione dei lavori, nonché di disciplina delle attività del Consiglio.

Assicura una adeguata e preventiva informazione ai Gruppi Consiliari, e singolarmente alle Consigliere e ai Consiglieri municipali, sulle questioni sottoposte al Consiglio.

2. II Presidente del Consiglio cura i rapporti del Consiglio municipale con il Presidente e la Giunta del Municipio, gli altri Municipi, gli Organi e gli Uffici del Comune, l’Organo di revisione economico-finanziaria, le Istituzioni, le Aziende e gli altri organismi ai quali il Comune partecipa.

3. Il Presidente del Consiglio promuove gli interventi e le iniziative più idonee per rendere effettivo e costante il rapporto del Consiglio municipale con la popolazione e gli organismi di partecipazione.

4. II Presidente del Consiglio esercita le funzioni di rappresentanza del Consiglio Municipale nei rapporti con gli altri organi del Comune e di altri enti pubblici, quando risulti necessario per adempiere alle competenze attribuite al Consiglio. Partecipa alle manifestazioni organizzate dal Municipio ed a quelle, organizzate da altri soggetti, alle quali sia invitato in rappresentanza del Consiglio Municipale.

5. Il Presidente del Consiglio mantiene l’ordine e assicura l’osservanza delle Leggi, dello Statuto e dei Regolamenti, la regolarità delle discussioni e la legalità delle deliberazioni.

6. Il Presidente del Consiglio dirige e modera la discussione sugli argomenti all’ordine dei lavori, fa osservare il Regolamento del Consiglio, concede la facoltà di parlare, precisa i termini delle questioni sulle quali si discute e si vota, proclama il risultato delle votazioni.

7. Il Presidente del Consiglio ha facoltà di sospendere la seduta anche al fine di consultare la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi Consiliari.

(25)

Art. 26

Ufficio di Presidenza

1. Il Presidente ed i Vice Presidenti del Consiglio municipale costituiscono l’Ufficio di Presidenza.

2. L'Ufficio di Presidenza adotta le deliberazioni di carattere organizzativo, amministrativo e finanziario riguardanti il funzionamento del Consiglio municipale e delle sue articolazioni. A tal fine formula gli opportuni indirizzi all’Ufficio del Consiglio municipale per l’adozione dei conseguenti atti.

3. Le riunioni dell'Ufficio di Presidenza non sono pubbliche e sono valide con la presenza di almeno due componenti. Le decisioni dell'Ufficio di Presidenza sono adottate a maggioranza; in caso di parità di voti, prevale il voto del Presidente o, in sua assenza, del Vice Presidente Vicario. Le funzioni di segreteria delle riunioni dell'Ufficio di Presidenza sono assicurate dall'Ufficio del Consiglio municipale.

4. In caso di dimissioni, decadenza, decesso o revoca del Presidente, i Vice Presidenti rimangono in carica ai soli fini dell'elezione del nuovo Ufficio di Presidenza.

5. L'approvazione della deliberazione di revoca del Presidente determina il rinnovo dell'intero Ufficio di Presidenza

Art. 27

Elezione e revoca dei componenti dell’Ufficio di Presidenza

1. L’elezione del Presidente del Consiglio Municipale avviene, senza discussione, mediante votazione segreta a mezzo di schede e con voto limitato al nominativo di un solo Consigliere.

2. Risulta eletto il Consigliere o la Consigliera che ottiene la maggioranza assoluta dei voti dei componenti del Consiglio Municipale.

3. Se a seguito della prima votazione non si consegue la maggioranza prescritta per l’elezione del Presidente, la votazione è ripetuta, anche nel corso della stessa seduta, sino alla elezione medesima da effettuarsi, comunque, prima di proseguire nell’ordine dei lavori.

4. Dopo l’elezione del Presidente, la seduta prosegue sotto la presidenza di quest’ultimo per l’elezione dei due Vice Presidenti.

5. Per l’elezione dei due Vice Presidenti, ciascun componente del Consiglio può votare un solo nominativo e risultano eletti i due Consiglieri che riportano il maggior numero di voti. A parità di voti risultano eletti i Consiglieri che abbiano ottenuto nelle ultime elezioni la maggior cifra individuale intesa come per il Consigliere Anziano.

6. La revoca dalla carica di Presidente e di Vice Presidente è ammessa nel caso di gravi violazioni della legge, dello Statuto e del Regolamento ed è deliberata dal Consiglio a maggioranza assoluta, sulla base di una richiesta motivata, sottoscritta da almeno la metà dei componenti il Consiglio. La richiesta presentata al protocollo del Municipio e contestualmente inviata al Servizio Consiglio, è messa in discussione non prima di tre giorni e non oltre quindici giorni dalla sua presentazione.

7. La discussione sulla richiesta di revoca è aperta dal primo firmatario che può illustrarla per non più di dieci minuti. Successivamente può intervenire il Consigliere componente dell’Ufficio di Presidenza, di cui si chiede la revoca per un tempo equivalente.

8. Al termine della discussione e delle eventuali dichiarazioni di voto, la richiesta è posta ai voti, a scrutinio segreto.

9. L’approvazione della Deliberazione di revoca del Presidente determina il rinnovo dell’intero Ufficio di Presidenza.

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