PREMESSA
Il Centro sperimentale dimostrativo
“Salvaguardia e valorizzazione suino nero di Calabria” dell’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo (Arssa), promuove da alcuni anni il sistema di allevamento all’aperto dei suini allo scopo di incrementare il numero di al- levamenti in Calabria e di potenziare la filiera dei prodotti tradizionali tra cui, in particolare, quelli ottenuti da suini di razza Calabrese. Allo scopo di promuo- vere l’allevamento dei suini di razza Ca- labrese alimentati con diete non Ogm a base di materie prime di produzione locale l’Arssa ha evidenziato l’esigenza di approfondire le conoscenze delle re- lative performance produttive, in parti- colare, di quelle di crescita e di macel- lazione dei suini di tale razza allevati al- l’aperto.
La formulazione dei mangimi zootecni- ci da sempre è molto condizionata dal- la disponibilità, e quindi dal costo, del- la soia. In effetti, su una produzione mondiale di leguminose da granella pari a circa 240 milioni di tonnellate, il 75% è rappresentato dalla soia ma, a livello europeo, molto interesse si è concentrato su materie prime alterna- tive, quali il pisello proteico, il favino e il lupino.
In realtà, il fabbisogno dell’industria mangimistica europea di materie prime proteiche eccede largamente la produ- zione, creando un bilancio negativo pa- ri al 74% (Fonte: Unip, 2005-2006).
La situazione italiana non si discosta mediamente da quella europea, anche se con differenze sostanziali. L’Italia in- fatti è un produttore marginale di pisel- lo, mentre in Europa l’85% delle pro- duzioni di leguminose da granella è Andrea Rossi1, Paolo Ferrari2, Michelangelo Bruno Bossio3,
Francesco Monaco3, Aldo Fusaro3
Impiego di materie prime non Ogm nell’allevamento dei suini
di razza Calabrese
RIASSUNTO
Molti contratti di filiera e disciplinari di pro- dotti tutelati a marchio Dop e Igp prevedono oggi l’esclusione di materie prime e alimenti ottenuti da organismi geneticamente modifi- cati (Ogm) a garanzia del consumatore; inol- tre la messa al bando dell’impiego delle fari- ne di carne nell’allevamento degli animali da reddito, ha comportato la crescente esigenza di utilizzare fonti proteiche alternative ed eco- nomicamente compatibili con i costi di pro- duzione aziendali.
L’Agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo (Arssa) della Calabria, promuove da diversi anni il sistema di allevamento all’aper- to dei suini allo scopo di incrementare il nu- mero di allevamenti in ambito regionale e di potenziare la filiera dei prodotti tradizionali tra cui, in particolare, quelli ottenuti da suini di razza Calabrese. Nel presente lavoro, sono presentati i risultati di una ricerca volta a de- finire piani alimentari non Ogm per suini di razza Calabrese, con l’impiego di materie pri- me di produzione locale. Sono state valutate le principali performances di allevamento e di macellazione.
Parole Chiave:
alimentazione dei suini, Ogm, qualità della carne suina, razza suina Calabrese.
RICERCA
1Centro Ricerche Produzioni Animali SpA - Reggio Emilia
2Fondazione CRPA Studi e Ricerche onlus - Reggio Emilia
3Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo ARSSA - Cosenza
Many chain agreements for Dop or Igp products exclude the use of Gmo feed;
moreover the ban on animal protein meals for animal feeding increased the use of different protein sources, paying attention to farm costs.
In recent years the Regional agency for agricultural development services (Ars- sa) of Calabria has been promoting outdoor pig production to increase pig farming within the regional territory and to develop the chain of traditional products including those based on pork meat of Calabrese breed.
The main aim of this study was to com- pare different Gmo free diets for pigs of Calabrese breed using local feed and taking into account on-farm and slau- ghtering performances.
Key words:
pig feeding, Gmo, pork quality, Cala- brese pig breed.
SUMMARY
rappresentata da questa specie; il no- stro Paese, però, contribuisce per il 75% alla produzione europea di soia, ma con quantità nettamente inferiori ai fabbisogni interni, mentre copre il 45%
della produzione europea di erba medi- ca.
La recente maggiore sensibilità relativa al “background territoriale e ambienta- le” dei prodotti tipici tutelati e di quelli ottenuti con metodo di produzione bio- logico, spinge a considerare con mag- gior attenzione la possibilità di valoriz- zare appieno altri prodotti agricoli ad uso zootecnico, cercando di massimiz- zare e ottimizzare il loro di inserimento nelle diete degli animali in allevamen- to.
A questo si aggiunge la crescente esi- genza di garantire filiere di qualità, con l’esclusione di materie prime e alimen- ti ottenuti da organismi geneticamente modificati (Ogm), con l’obiettivo di pre- servare peculiarità di prodotto e sicu- rezza per il consumatore. Una precisa limitazione legislativa in questo senso è sancita con il Reg. CE 50/2000 e con il Reg. CE 1830/2003, il primo re- lativo all’etichettatura di prodotti e in- gredienti alimentari contenenti additivi
Tabella 1 - Apporti mangime, magronaggio (% su t.q.)
No soia Soia Energia digeribile (ED) (kcal/kg) 3.506 3.492
Umidità 12,3 11,8
Lisina 0,75 0,77
Proteine gregge 15,4 15,5
Lipidi greggi 2,2 2,4
Fibra greggia 7 4,9
Ceneri 5,3 5,6
Tabella 2. Apporti mangime, ingrasso (% su t.q.)
No soia Soia Energia digeribile (ED) (kcal/kg) 3.596 3.620
Umidità 11,9 12,6
Lisina 0,64 0,64
Proteine gregge 14,2 14,2
Lipidi greggi 2,1 2,8
Fibra greggia 4,6 3,9
Ceneri 5,1 5,2
Tabella 3. Razione no soia % s.s. (30-70 kg p.v.)
Mat. Prima t.q % S.S.% P.G. CE E.I. F.G. L.G.
Mais Acri 34,05 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23
Grano t. Acri 14,5 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75
Orzo Acri 14,5 90 11,61 2,58 78,33 5,39 2,09
Girasole, f.e. 14,1 90 32,78 6,91 28,87 29,44 2
Fava, seme int. 13 87 30,34 3,89 55,66 8,62 1,49
Pisello p. Acri 7 86,2 27,26 3,7 62,8 6,1 1,5
Ca carbonato 1,2 99,8 0 100 0 0 0
Fosfato bicalcico 1,2 95 0 86,32 0 0 0
Sodio cloruro 0,31 99,8 0 100 0 0 0
L-Lisina 0,12 98 97,55 0 0 0 0
Rame solfato 0,1 71 0 88,73 0 0 0
Zinco ossido 0,1 99,8 0 96,99 0 0 0
P.G.: proteine gregge; CE: ceneri; E.I.: estrattivi inazotati; F.G.: fibre gregge; L.G.: lipidi greggi.
Tabella 5 Razione no soia % s.s. (70-130 kg)
Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G.
Grano t. Acri 42,27 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75
Orzo Acri 7 90 11,61 2,58 78,33 5,39 2,09
Fava, seme int. 13 87 30,34 3,89 55,66 8,62 1,49
Crusca frumento t. 15 88 17,44 5,74 61,83 10,63 4,36
Mais Acri 13 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23
Pisello p. Acri 7 86,2 27,26 3,7 62,8 6,1 1,5
Fosfato bicalcico 1,1 95 0 86,32 0 0 0
Sodio cloruro 0,35 99,8 0 100 0 0 0
L-Lisina 0,06 98 97,55 0 0 0 0
Rame solfato 0,1 71 0 88,73 0 0 0
Zinco ossido 0,1 99,8 0 96,99 0 0 0
Ca carbonato 1,2 99,8 0 100 0 0 0
Tabella 4 - Razione soia % s.s. (30-70 kg p.v.)
Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G.
Mais Acri 22,71 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23
Grano t. Acri 21,50 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75
Orzo Acri 21,50 90,0 11,61 2,58 78,33 5,39 2,09
Crusca frumento t. 18,00 88,00 17,44 5,74 61,83 10,63 4,36
Soia f.e. 13,30 87,50 49,94 7,43 32,69 8,57 1,37
Ca carbonato 1,20 99,8 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0
Fosfato bicalcico 1,20 95,0 0,0 86,32 0,0 0,0 0,0
Sodio cloruro 0,35 99,8 0,0 100,0 0,0 0,0 0,0
L-Lisina 0,22 98,0 97,55 0,0 0,0 0,0 0,0
Rame solfato 0,01 71,0 0,0 88,73 0,0 0,0 0,0
Zinco ossido 0,01 99,8 0,0 96,99 0,0 0,0 0,0
Tabella 6. Razione soia % s.s. (70-130 kg)
Mat. Prima t.q. % S.S. % P.G. CE E.I. F.G. L.G.
Mais Acri 49,45 85,2 9,74 2,17 81,22 2,64 4,23
Orzo Acri 15 90 11,61 2,58 78,33 5,39 2,09
Soia f.e. 12,7 89,5 49,94 7,43 32,69 8,57 1,37
Crusca frumento t. 10 88 17,44 5,74 61,83 10,63 4,36
Grano t. Acri 10 88,8 13,29 2,14 79,56 3,26 1,75
Fosfato bicalcico 1,4 95 0 86,32 0 0 0
Ca carbonato 1 99,8 0 100 0 0 0
Sodio Cloruro 0,33 99,8 0 100 0 0 0
L-Lisina 0,1 98 97,55 0 0 0 0
Rame solfato 0,1 71 0 88,73 0 0 0
Zinco ossido 0,1 99,8 0 96,99 0 0 0
e aromi geneticamente modificati, il secondo circa la tracciabilità e l’eti- chettatura di alimenti e mangimi Ogm.
In questo quadro, non va da ultimo sottovalutato l’andamento dei prezzi delle granaglie e dei prodotti amidacei e dell’alimentazione animale, che nel 2006 hanno fatto registrare aumenti di prezzo molto forti rispetto al 2005, e pari all’11,8% e 5,6% rispettivamente (Fonte: Assica, 2007).
OBIETTIVI
Obiettivo generale del progetto è lo svi- luppo in Calabria di una filiera per la produzione di carne suina non Ogm, ottenuta da suini di razza Calabrese, eliminando la presenza di materie pri- me che potenzialmente possano esse- re geneticamente modificate (in parti- colare la soia). Questo può essere per- seguito mediante l’impiego di proteagi- nose di produzione locale diverse dalla soia e la verifica degli effetti sulle performances di allevamento e sulla qualità delle carcasse e delle carni.
L’attività si inserisce all’interno del Pia- no nazionale per la produzione di pro- teine vegetali, funzionale a soddisfare almeno parzialmente la domanda ita- liana, offrire prodotti non Ogm, per i quali si sta consolidando una crescen- te richiesta, e qualificare le filiera pro- duttive.
MATERIALI E METODI
È stata condotta una prova sperimen- tale di allevamento all’aperto di suini alimentati con razioni vegetali non Ogm in confronto a suini alimentati con razioni convenzionali a base di soia; la prova è stata condotta nel Centro spe- rimentale dimostrativo “Salvaguardia e valorizzazione del Suino Nero di Cala- bria”, sito nei pressi di Acri, in provincia di Cosenza, ad un altitudine di circa 700 m sul livello del mare.
Sono stati utilizzati due gruppi di 36 suini ciascuno di razza Calabrese, ali- mentati con due diverse diete, di cui una a base di soia e una a base di pro- teaginose di produzione locale. I capi sono stati accasati in 3 recinti per tesi, dimensionati per ospitare 12 capi cia- scuno. Ciascun recinto, di forma ret- tangolare e ubicato su terreno pianeg-
Tabella 7. Performances di allevamento fase I (febbraio-marzo)
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 36 36
Peso 1 box (kg) 482,9 ± 134,9 405,3 ± 120,6
Peso 1 capo (kg) 40,2 ± 9,5 A 33,8 ± 8,7 B
Peso 2 box (kg) 866,7 ± 96,7 752,3 ± 105,9
Peso 2 capo (kg) 72,2 ± 7,8 A 62,7 ± 8,6 B
IPG 1 capo (g) 769,1 ±89,9 A 697,8 ± 94,5 B
Consumo 1 box (kg) 1.144,3 ± 74,2 1.023,3 ± 108,2
Consumo 1 capo/die (kg) 2,3 ± 0,3 2,1 ± 0,3
IC 1 box 3,0 ± 0,3 3,0 ± 0,2
Lettere diverse indicano differenze per P<0,1
Tabella 8. Performances di allevamento fase II (marzo-maggio)
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 36 35
Peso 3 box (kg) 1.382,6 ± 84,2 1.229,3 ± 147,0
Peso 3 capo (kg) 115,2 ± 9,2 A 105,4 ± 9,7 B
IPG 2 capo (g) 767,1 ± 107,5 757,0 ± 113,8
Consumo 2 box (kg) 2.193,2 ± 70,0 2.192,7 ± 55,9
Consumo 2 capo/die (kg) 3,3 ± 0,1 3,3 ± 0,1
IC 2 box 4,3 ± 0,3 4,5 ± 0,2
Lettere diverse indicano differenze per P<0,1
Tabella 9 - Performances di allevamento fase III (maggio-giugno)
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 36 35
Peso 4 box (kg) 1.669,3 ± 87,7 1.577,2 ± 161,7
Peso 4 capo (kg) 139,1 ± 11,6 135,2 ± 11,0
IPG 3 capo (g) 5.43,6 ± 125,9 B 673,3 ± 94,8 A
Consumo 3 box (kg) 1.975,7 ± 24,9 1.881,7 ± 83,2
Consumo capo/die (kg) 3,7 ±0,1 3,5 ± 0,2
IC 3 box 7,0 ± 0,9 b 5,4 ± 0,0 a
Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05
Tabella 10 - Performances di allevamento totale (febbraio-giugno)
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 36 35
Consumo T box (kg) 5.313,2 ± 158,5 5.097,7 ± 213,1
Consumo T capo/die (kg) 3,1 ± 0,2 3,0 ± 0,2
IPG T capo (g) 698,0 ± 68,7 714,7 ± 66,1
IC T box 4,5 ± 0,2 4,4 ± 0,1
Tabella 11 - Performances di macellazione: pesi carcassa e resa
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 30 30
Peso vivo finale (kg) 150,6 ± 10,9 147,4 ± 10,3
Peso carcassa calda (kg) 122,6 ± 9,9 121,3 ± 8,7
Peso carcassa fredda (kg) 120,1 ± 9,7 118,9 ± 8,5
Resa calda di macellazione (%) 81,7 ± 2,6 82,6 ± 2,1
Resa fredda di macellazione (%) 80,0 ±2,6 80,9 ± 2,0
giante, presentava una superficie di- sponibile di 12.000 m2(100 m2/capo) ed era provvisto di mangiatoie, abbe- veratoi e ricoveri mobili coibentati.
Gli animali, nati nella settimana dal 19 a 25/09/05, sono stati introdotti nei recinti il medesimo giorno. Nel periodo di allevamento si sono rilevati i dati meteorologici relativi a temperatura, umidità e pluvimetrici, ad opera del Servizio agrometeorologia dell’Agenzia regionale per lo sviluppo e per i servizi in agricoltura (Arssa).
Gli animali sono stati alimentati ad libi- tum con razioni isoproteiche ed isoe- nergetiche (tabelle 1, 2, 3, 4, 5, 6).
Su tutti i suini in prova sono stati rile- vati il peso vivo (iniziale, fine fase di magronaggio e finale) e il consumo di mangime per box, allo scopo di deter- minare l’incremento ponderale giorna- liero (Ipg) e l’indice di conversione ali- mentare (Ic).
Tutti i capi sono stati macellati a età frazionata ma in coppia per tesi ali- mentare: due recinti a 9 mesi; due a 10 mesi; due a 11 mesi.
Alla macellazione, personale opportu- namente addestrato ha rilevato una serie di parametri qualitativi:
– carnosità di carcassa (con strumento Fat-O-Meater);
– peso di carcassa;
– peso dei tagli magri e grassi;
Tabella 12 - Performances di macellazione: tagli magri
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 30 30
Peso coscia (kg) 14,9 ± 1,4 14,9 ± 1,2
Resa coscia (%) 24,3 ±1,2 24,5 ± 1,2
Peso coscia rifilata (kg) 11,1 ±1,1 10,9 ± 0,8
Resa coscia rifilata (%) 19,0 ± 1,8 18,8 ± 1,3
Peso lombo (kg) 17,2 ± 1,4 a 16,4 ± 1,5 b
Resa lombo (%) 29,6 ± 2,4 a 28,2 ± 2,6 b
Peso filetto (kg) 6,3 ± 0,8 6,2 ± 0,8
Resa filetto (%) 10,9 ± 1,3 10,6 ± 1,3
Peso capicollo (kg) 4,1 ± 0,4 3,9 ± 0,5
Resa capicollo (%) 7,0 ± 0,8 6,7 ± 0,8
Peso capicollo disossato (kg) 3,1 ± 0,6 2,9 ± 0,3
Resa capicollo disossato (%) 5,3 ±1,0 4,9 ± 0,6
Peso spalla (kg) 8,9 ± 0,7 8,7 ± 0,6
Resa spalla (%) 15,3 ± 1,2 15,0 ± 1,0
Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05
Tabella 13 - Performances di macellazione: tagli grassi
No Soia Soia
Peso pancetta (kg) 9,4 ± 1,3 9,4 ± 1,6
Resa pancetta (%) 16,1 ± 2,3 16,1 ± 2,8
Peso pancetta rifilata (kg) 3,7 ± 0,6 b 4,3 ± 0,5 a
Resa pancetta rifilata (%) 6,4 ± 1,0 b 7,4 ± 0,8 a
Peso guanciale(kg) 1,3 ±0,2 1,3 ± 0,2
Resa guanciale(%) 2,3 ±0,4 2,2 ± 0,3
Peso lardo(kg) 6,8 ± 0,9 6,3 ± 1,2
Resa lardo(%) 11,7 ± 1,6 10,9 ± 2,1
Peso lardo rifilato(kg) 2,00 ± 0,5 2,00 ± 0,3
Resa lardo rifilato(%) 3,4 ± 0,8 3,4 ± 0,4
Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05
Figura 1 - Suini riproduttori di razza Calabrese
dice di conversione alimentare.
Nella terza fase la tesi “soia” recupera completamente ri- spetto alla tesi “no soia”, facendo regi- strare un incremen- to ponderale gior- naliero/capo P <
0,01) e un indice di conversione ali- mentare/box miglio- ri (P < 0,05).
Considerando il complesso dei valo- ri dell’intero periodo di prova, le due tesi alimentari sono per- fettamente sovrap- ponibili, con para-
metri molto positivi per il tipo di alleva- mento considerato.
Macellazione
Alla macellazione, le due tesi sono ca- ratterizzate da pesi di carcassa e resa di macellazione (peso morto/peso vivo) non diversi (tabella 11).
Relativamente ai tagli (tabelle 12 e 13), la tesi “soia” si distingue per una maggiore adiposità con maggior peso e resa di pancetta (P < 0,015), e minor peso e resa di lombo. Nel complesso, non emergono differenze tra le due te- si per totale tagli magri e grassi (tabel- la 14) e per gli spessori di carcassa (Tabella 15).
Anche la qualità delle carni non evi- denzia differenze tra le due tesi alimen- – spessore del grasso di copertura
dorsale a livello di muscolo Gluteo medio, in posizione caudale, media e craniale, massimo alla spalla e medio al dorso;
– pH della carne con pH-metro ad in- fissione, rilevato a 45’ e 24 ore post mortem a livello dei muscoli della co- scia (muscolo Semimembranoso) e del lombo (muscolo Longissimus dor- si).
I dati raccolti nel corso della sperimen- tazione sono stati elaborati statistica- mente dal Centro ricerche produzioni animali spa con l’analisi della varianza, test Anova e test di Duncan, del pac- chetto statistico SPSS per windows.
RISULTATI Allevamento
Nelle tabelle seguenti sono riportati gli indici produttivi di allevamento, suddi- visi nelle diverse fasi (tabelle 7, 8, 9) e complessivi (tabella 10).
Nella prima fase (tabella 7), è evidente come le due tesi siano partite con pe- so/capo significativamente diverso (P
< 0,01), differenza che si amplifica a fine fase. Infatti, la tesi “no soia” è ca- ratterizzata da un incremento pondera- le giornaliero (Ipg) migliore rispetto alla tesi “soia” (P < 0,01). Nessuna diffe- renza, per contro, emerge per il consu- mo di mangime e l’indice di conversio- ne alimentare.
Relativamente alla seconda fase, pur rimanendo una differenza per peso capo medio di circa 10 kg (P <
0,01), la tesi “soia” riguadagna in ter- mini di IPG anche se peggiora per l’in-
Tabella 14 - Performances di macellazione: totale tagli
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 30 30
Peso testa(kg) 8,7 ± 0,9 8,5 ± 0,6
Resa testa, % 15,0 ±1,6 14,7 ± 1,1
Totale tagli magri(kg) 44,1 ± 3,4 44,0 ± 2,8
Resa totale tagli magri(kg) 73,1 ± 2,1 73,2 ± 2,6
Totale tagli grassi(kg) 16,6 ± 1,9 16,2 ± 2,4
Resa totale tagli grassi (%) 26,9 ± 2,1 26,8 ± 2,6
Tabella 15 - Performances di macellazione: FOM e spessori di carcassa
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 30 30
Peso carcassa calda(kg) 122,6 ± 9,9 121,3 ± 8,7
Peso carcassa fredda(kg) 120,1 ± 9,7 118,9 ± 8,5
Spessore lardo dorsale tra fl-ultima v. lombare (SL) (mm) 49,5 ± 9,5 45,4 ± 9,3 Spessore lardo dorsale tra fl-ultima costa (SR) (mm) 35,3 ± 7,6 36,1 ± 7,8 Spessore lombo tra fl-ultima costa (L) (mm) 56,3 ± 9,2 56,6 ± 6,7
Riflettanza (RW) 38,5 ± 13,0 34,8 ± 10,4
Carne magra (%) 44,9 ± 4,3 44,7 ± 3,6
Lardo medio al m. GM (cm) 4,8 ± 1,2 4,7 ± 0,8
Lardo craniale al m. GM (cm) 6,0 ± 0,9 5,7 ± 1,1
Lardo caudale al m. GM (cm) 5,7 ± 1,1 5,5 ± 0,8
Lardo massimo alla spalla (cm) 6,8 ± 0,6 6,7 ± 0,9
Lardo minimo al dorso (cm) 4,0 ± 0,7 4,0 ± 0,6
Tabella 16 - Qualità della carne alla macellazione
No soia Soia
Casi 20 20
pH 45’ m. Semimembranoso 6,4 ± 0,3 6,3 ± 0,2
pH 45’ m. Longissimus dorsi 6,3 ± 0,4 6,3 ± 0,3
pH 24h m. Semimembranoso 5,9 ± 0,2 5,9 ± 0,2
pH 24h m. Longissimus dorsi 5,8 ± 0,2 5,9 ± 0,3
Figura 2 - Recinto sperimentale del CSD “Salvaguardia e Valorizzazione del Suino Nero di Calabria” di Acri (Cs)
tari, con pH misurato a 45’ e 24 h po- st mortem sempre nei range di norma- lità (Tabella 16).
Misure in vivo
Un ultimo parametro raccolto è quello relativo alle misure morfometriche de- gli animali. Come atteso, la tesi ali- mentare non influenza in generale que- sto indice (Tabella 17), ma se conside- rato per sesso (tabella 18) le femmine appaiono più basse sia al garrese (P <
0,05) sia alla groppa (P < 0,01), oltre che più corte (P < 0,05).
Dati climatici
In tabella 19 e nel grafico 1 sono ripor- tate le medie dei dati meteorologici raccolti nel periodo di prova. Dagli an- damenti è chiaro come febbraio e mar- zo siano stati i mesi più freddi, umidi e piovosi.
CONCLUSIONI
I dati raccolti in questa esperienza non evidenziano particolari differenze tra le due tesi alimentari adottate, confer- mando la possibilità di utilizzare fonti proteiche vegetali alternative alla soia.
In allevamento, dopo una prima fase in cui la tesi “no soia” ha fatto registrare migliori performance, nel secondo pe- riodo la tesi “soia” recupera per poi ri- sultare migliore nella terza fase; com- plessivamente, però, le due tesi si equivalgono.
Dagli indici qualitativi raccolti in macel- lo, le uniche differenze emergono a ca- rico del lombo e nella pancetta con la tesi “soia” che appare più adiposa.
Anche per quanto riguarda la qualità della carne, mediamente non emergo- no differenze tra le tesi.
La prova ha evidenziato, inoltre, una buona capacità di adattamento alle condizioni di allevamento all’aperto del suino Calabrese, sia in termini produt- tivi che qualitativi in sede di macella- zione.
Le indicazioni emerse assumono per- tanto notevole interesse per un tipo di allevamento marginale, che offre una reale possibilità di integrazione azien- dale, anche in considerazione del fatto che l’impiego di materie prime locali può offrire maggiore peculiarità ai pro-
dotti trasformati. ■
Grafico 1 - Dati meteorologici -20,0
febbraio marzo aprile maggio giugno
0,0 20,0 40,0 60,0 80,0
T min T max T media U media Plv. Media
Tabella 18 - Misure morfometriche per sesso
Maschio Femmina
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 22 38
Altezza al garrese (cm) 71,7 ± 4,2 a 69,5 ± 3,7 b
Circonferenza stinco (cm) 17,5 ± 1,2 17,3 ± 0,8
Larghezza torace (cm) 35,7± 2,1 36,4 ± 2,1
Larghezza groppa (cm) 32,9 ± 1,6 32,7 ± 1,9
Lunghezza tronco (cm) 111,7 ± 4,0 a 109,2 ± 4,2 b
Circonferenza torace (cm) 127,5 ± 7,1 129,9 ± 4,1
Altezza alla groppa (cm) 78,4 ± 4,2 A 75,0 ± 4,0 B
Lunghezza corpo (cm) 138,3 ± 5,1 137,1 ± 5,5
Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1 Lettere minuscole diverse indicano differenze per P<0,05
Tabella 19 - Dati meteorologici
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno
T. min (°C) 1,8 ± 3,8 C 3,4 ± 3,5 C 8,0 ± 2,6 B 12,2 ± 4,5 A 14,6 ± 6,7 A T. max (°C) 7,6 ± 3,9 C 10,7 ± 5,3 C 17,1 ± 3,5 B 21,6 ± 5,3 A 23,9 ± 7,2 A T. media (°C) 4,4 ±3,6 C 6,8 ± 4,2 C 12,3 ±2,9 B 16,8 ± 4,9 A 19,1 ± 7,0 A Umidità media (%) 64,6 ± 17,5 A 63,5 ± 20,8 A 53,1 ± 21,2 AB 41,4 ± 16,8 B 40,3 ± 22,7 B Pluvimetria (mm) 4,8 ± 8,9 A 3,9 ± 6,3 AB 2,0 ± 3,2 AB 0,2 ± 0,9 B 2,7 ± 5,8 AB
Lettere maiuscole diverse indicano differenze per P<0,1
Tabella 17 - Misure morfometriche per tesi alimentare
No Soia Soia
Box (n.) 6 6
Capi (n.) 30 30
Altezza al garrese (cm) 71,2 ± 4,1 69,4 ± 3,8
Circonferenza stinco(cm) 17,3 ± 0,9 17,6 ± 1,0
Larghezza torace (cm) 36,0± 2,0 36,3 ± 2,3
Larghezza groppa (cm) 32,9 ± 2,0 32,7 ± 1,6
Lunghezza tronco (cm) 110,3 ± 4,5 110,0 ± 4,2
Circonferenza torace(cm) 128,3 ± 6,4 129,8 ± 4,4
Altezza alla groppa (cm) 76,5 ± 4,6 76,0 ± 4,1
Lunghezza corpo(cm) 137,4 ± 5,6 137,8 ± 5,2