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Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia - 3^ edizione

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Academic year: 2022

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RAPPORTO

S U L R E C U P E R O ENERGETICO DA R I F I U T I U R B A N I I N I T A L I A

3

a

edizione – marzo 2012

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RAPPORTO

SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI

IN ITALIA

3

a

edizione – marzo 2012

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RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

2

Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia 3a edizione

Questo rapporto è frutto di una collaborazione fra il Servizio Tecnico di Federambiente e la l’Unità Tecnica Tecnologie Ambientali dell’ENEA ed è stato reso possibile grazie ai contributi di Pasquale De Stefanis (ENEA), Vito Iaboni (ENEA) e Riccardo Viselli (Fede- rambiente). Si ringrazia Farnoosh Farmand Ashtiani (collaboratrice Federambiente) per il supporto fornito in fase di elaborazione e verifica dei dati.

La stesura è stata curata da Vito Iaboni (ENEA) e Pasquale De Stefanis (ENEA), che ha anche coordinato le attività assieme a Roberto Caggiano (Federambiente).

Si ringraziano quanti (Fornitori, Proprietari, Gestori d’impianti, Amministrazioni Locali, Enti pubblici e privati ecc.) hanno fornito il loro contributo nella raccolta e nella veri- fica dei dati.

Un grazie anticipato va anche a chi vorrà fornire qualsiasi commento e/o suggerimento in merito a errori e/o omissioni, integrazioni, modifiche e aggiornamenti delle infor- mazioni e dei dati riportati.

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RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

3 INDICE

INTRODUZIONE 5

1. IL QUADRO DI RIFERIMENTO

1.1 Il contesto europeo 8

1.1.1 La produzione e la gestione dei rifiuti urbani 8

1.1.2 Il recupero energetico 13

1.2 La situazione nazionale 16

1.2.1 La produzione e la gestione dei rifiuti urbani 16

1.2.2 Il recupero energetico 17

1.2.3 Gli aspetti normativi 22

1.2.3.1 La realizzazione e l’esercizio degli impianti 22

1.2.3.2 L’AIA e le migliori tecniche disponibili 23

1.2.3.3 L’efficienza del recupero 23

1.2.3.4 Gli incentivi previsti 24

1.2.3.5 Applicazione dell’Emissions Trading agli impianti di incenerimento 27

1.2.3.6 L’impiego di combustibili derivati da rifiuti 28

2. L’INDAGINE ENEA-FEDERAMBIENTE

2.1 Generalità 30

2.2 Il questionario di raccolta dati 30

2.3 Caratteristiche e qualità dei dati ricevuti 30

3. LA SITUAZIONE ATTUALE DEL SISTEMA DI RECUPERO ENERGETICO

3.1 Il quadro di sintesi 34

3.2 La capacità di trattamento degli impianti 34

3.3 L’età del parco impianti 39

3.4 Le apparecchiature di trattamento termico 40

3.4.1 Le tipologie impiegate 40

3.4.1.1 I combustori a griglia 41

3.4.1.2 I combustori a letto fluido 43

3.4.1.3 I forni a tamburo rotante 44

3.4.1.4 Il gassificatore 44

3.5 Il trattamento dei fumi 44

3.5.1 Le configurazioni adottate 44

3.5.2 I sistemi di rimozione delle polveri 46

3.5.3 I sistemi di neutralizzazione dei gas acidi 46

3.5.4 I sistemi di riduzione degli ossidi di azoto 49

3.6 Il monitoraggio e il campionamento delle emissioni gassose 51

3.7 I rifiuti trattati 51

3.8 Il recupero energetico 53

3.9 La produzione e la gestione dei residui 55

4. GLI SVILUPPI DEL SISTEMA DI RECUPERO ENERGETICO

4.1 Le iniziative in corso 58

4.1.1 Ristrutturazione/ampliamento di impianti esistenti 58

4.1.2 Realizzazione di nuovi impianti 58

4.2 L’evoluzione dell’impiantistica nazionale 61

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RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

4

5. CONCLUSIONI 66

BIBLIOGRAFIA 69

ACRONIMI E SIGLE 70

ALLEGATI

ALLEGATO A - Tabelle di sintesi dei risultati dell’indagine 71

ALLEGATO B - Il questionario d’indagine 88

ALLEGATO C - La “formula R1” per il calcolo dell’efficienza di recupero 95

(6)

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

5 La pubblicazione del “Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia” è

ormai giunta alla sua terza edizione1. Ciò è stato reso possibile da un’ormai consolidata collaborazione tra ENEA (Unità Tecnica Tecnologie Ambientali) e Federambiente (Co- mitato Tecnico-Scientifico e Servizio Tecnico) che si è concretizzata nello svolgimento di un’indagine conoscitiva riguardante gli impianti di trattamento termico dei rifiuti urbani (RU)2presenti sul territorio nazionale, finalizzata a individuare gli aspetti tecnici relativi alle loro caratteristiche di progetto e di esercizio.

Come le precedenti, anche questa indagine si è posta molteplici obiettivi. In primis pro- seguire nella diffusione di informazioni e dati in merito a una particolare forma di ge- stione dei RU, attraverso uno strumento di pronta e attendibile consultazione a disposizione di quanti (istituzioni, operatori, tecnici, amministrazioni, cittadini ecc.) sono coinvolti o ripongono semplicemente interesse nello specifico settore. Rendere inoltre disponibili a chi, a livello nazionale e/o internazionale, pubblica con cadenza periodica dati statistici riguardo al tema del recupero energetico da rifiuti, elementi utili al loro lavoro; si citano, a titolo non esaustivo, l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), l’ISWA (International Solid Waste Association) e il CEWEP (Confe- deration of European Waste-to-Energy Plants). Mettere infine in luce, sulla base di un confronto con i dati riportati nei precedenti rapporti, quale è stata l’evoluzione del set- tore nel periodo in esame (2005-2010), sia in termini di dotazione e caratteristiche del parco impiantistico, sia di nuove tecnologie o tecniche3che vengono via via adottate.

Si sottolinea ancora una volta che le finalità di questo rapporto sono principalmente indirizzate ad acquisire ed analizzare i dati tecnici di progetto ed esercizio caratteri- stici dell’impiantistica nazionale di recupero energetico da RU, la cui raccolta esula dagli obiettivi a fronte dei quali l’ISPRA pubblica annualmente il “Rapporto Rifiuti”, nei con- fronti del quale esso si pone non in forma alternativa, ma complementare.

L’attività svolta ha permesso di acquisire le informazioni e i dati che vengono presentati e discussi nel presente rapporto che, nelle intenzioni di ENEA e Federambiente, è finaliz- zato a fornire informazioni e dati aggiornati ed esaustivi nei confronti di una modalità di trattamento che risulta irrinunciabile nell’ottica di una piena attuazione di un sistema di gestione integrata dei rifiuti, che risponda appieno a principi di sostenibilità ambientale.

Le informazioni e i dati relativi all’impiantistica nazionale di recupero energetico da RU

INTRODUZIONE

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riguardano sia le caratteristiche progettuali (capacità di trattamento, configurazione adottate per le sezioni di trattamento termico, recupero energetico e depurazione dei fumi, sistemi di monitoraggio e controllo delle emissioni ecc.), sia le condizioni opera- tive (tipologia e quantitativi dei rifiuti trattati, recupero energetico effettuato, produ- zione e gestione dei residui ecc.).

Il periodo preso a riferimento è l’anno 2010. Pertanto le informazioni e i dati riguar- danti le caratteristiche progettuali sono aggiornati al 31 dicembre 2010. I dati opera- tivi (quantitativi di rifiuti trattati, energia recuperata, produzione e gestione dei residui ecc.) sono quelli di consuntivo relativi all’anno in questione.

Verrà anche analizzato quale potrà essere lo sviluppo del settore nel breve-medio pe- riodo a seguito dell’entrata in esercizio degli impianti attualmente in costruzione, dando anche un cenno a quelle iniziative che, anche se pianificate da tempo, non hanno ancora raggiunto la fase realizzativa.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

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1La seconda edizione [1] del “Rapporto sul recupero energetico da rifiuti urbani in Italia” è stato pubblicata nel 2009, mentre la prima edizione [2] risale al 2006.

2Per “rifiuti urbani” destinati al trattamento termico si intendono flussi che comprendono i rifiuti urbani indifferenziati (RUI), così come residuano a valle delle operazioni di raccolta differenziata (RD), le frazioni da essi derivate tramite trattamenti di tipo meccanico-bio- logico quali la frazione secca (FS) ed il combustibile derivato da rifiuti (in precedenza individuato come CDR, attualmente sostituito dal concetto più ampio di combustibile solido secondario o CSS, come verrà meglio discusso in seguito), nonché alcune categorie di rifiuti di origine commerciale e/o industriale. Il DLgs 133/2005 ha annullato la distinzione tra impianti che trattano rifiuti urbani e speciali/pe- ricolosi, precedentemente regolati da due distinte direttive, entrambe recepite a livello nazionale. Ne è conseguito che gli impianti che trattano rifiuti urbani possono trattare anche alcune categorie di rifiuti speciali. Il campo dell’indagine effettuata è stato circoscritto ai soli impianti la cui funzione primaria consiste nel trattamento di rifiuti urbani; non sono stati presi in considerazione quindi gli impianti, che pur effettuando il recupero energetico, sono principalmente asserviti alla termodistruzione di rifiuti speciali, ma che possono trat- tare, per ragioni legate a specifiche situazioni locali e/o di convenienza economica, anche rifiuti urbani, soprattutto sotto forma di com- bustibili derivati (CSS/CDR). In merito a quest’ultimi verrà per lo più utilizzato l’acronimo CDR, in considerazione del fatto che la maggior parte delle autorizzazioni vigenti fa ancora riferimento a tale tipologia di combustibile.

3In accordo al principio delle Migliori Tecniche Disponibili (“Best Available Techniques”), definite sia a livello comunitario e nazionale, che nel termine “Tecniche” comprende sia le tecnologie impiegate, sia le modalità di progettazione, costruzione, manutenzione, esercizio e dismissione degli impianti.

(8)

1 DI RIFERIMENTO IL QUADRO

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1 IL QUADRO DI RIFERIMENTO 1.1 IL CONTESTO EUROPEO

1.1.1 La produzione e la gestione dei rifiuti urbani

A livello europeo (UE 27), a fronte di una popolazione di circa 500 milioni di abitanti sono stati prodotti (2009) [3] circa 256 milioni di tonnellate di RU, corrispondenti ad una pro- duzione annua media pro capite di 512 kg (figura 1.1 e tabella 1.1).

Dall’esame dei dati riportati nella tabella 1.1 si osserva che, nell’anno 2009, la produ- zione annua pro capite risulta compresa tra un minimo di 316 kg per la Repubblica Ceca e la Polonia a un massimo di 833 kg per la Danimarca. Entrando nel dettaglio si può osservare che:

• La Danimarca, con 833 kg pro capite presenta la più elevata produzione specifica;

• Cipro e Lussemburgo presentano valori compresi tra 700 e 800 kg;

• Irlanda, Malta, e Olanda seguono con valori compresi tra 600 e 700 kg;

• Austria, Germania, Spagna, Italia, Francia e Regno Unito presentano valori pressoché equivalenti compresi tra 500 e 600 kg, in linea con la media europea;

• Belgio, Portogallo, Svezia, Finlandia, Grecia, Bulgaria, Slovenia e Ungheria presentano valori leggermente inferiori, compresi tra 400 e 500 kg;

• Repubblica Ceca, Polonia, Lettonia, Slovacchia, Estonia, Lituania e Romania sono ca- ratterizzate da valori inferiori alla media, al di sotto di 400 kg.

In tema di gestione, pur essendo aumentata negli ultimi anni la tendenza al riciclaggio e al recupero, resta predominante lo smaltimento in discarica.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

8

Figura 1.1

Produzione pro capite di rifiuti urbani nella UE 27

Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [3]

0 100 200 300 400 500 600 700 800 900

UE 27 Belgio

Bulgaria Repubblica Ceca

Danimarca Germania

Estonia Irlanda

Grecia Spagna

Francia Italia

Cipro Lettonia

Lituania Lussemburgo

Ungheria Malta

Olanda Austria

Polonia Portogallo

Romania Slovenia

Slovacchia Finlandia

Svezia Regno Unito

kg pro capite

Anno 1995 Anno 2009

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RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

9

Tabella 1.1 - Produzione dei rifiuti urbani in Europa UE 27246.080510,9253.838516,8257.866522,8259.539524,0258.907520,2256.018512,3 1Belgio4.731463,25.024481,05.093484,55.256496,65.242491,45.277490,7 2Bulgaria4.141503,13.680474,23.548459,73.314431,63.615473,23.561468,1 3Rep. Ceca3.365327,02.954289,03.039296,53.025294,13.176305,93.310316,2 4Danimarca3.329626,53.990737,34.021740,94.313791,84.560832,84.590832,8 5Germania52.373638,446.555564,346.426563,247.887581,848.367588,348.101586,6 6Estonia569412,5587435,6536398,6602448,4524390,8464346,2 7Irlanda2.168580,93.041739,63.385804,43.398787,93.224732,52.953663,6 8Grecia4.264392,64.853437,94.927442,95.002447,75.077452,75.154457,7 9Spagna24.470614,825.683596,826.209598,926.154588,125.317559,125.090547,5 10Francia30.612508,933.366531,533.990537,634.630544,134.773543,334.504536,0 11Italia28.364498,431.664541,632.508553,332.542550,332.472544,732.500541,3 12Cipro458670,7553738,1571745,0587753,8608770,3620778,0 13Lettonia613255,5716310,4942410,5861377,4752331,1753333,0 14Lituania1.236349,51.287375,71.326389,61.354400,01.369406,71.206360,0 15Lussemburgo278650,5313678,6323688,6333699,3341704,8349707,2 16Ungheria4.943482,14.646460,14.711467,54.594456,44.553453,24.312429,9 17Malta181478,2251623,3253624,7266652,3276672,7268648,0 18Olanda9.436598,710.178624,210.164622,310.311630,310.258625,310.107613,1 19Austria4.496563,25.084619,95.396653,74.951597,74.997600,74.941591,4 20Polonia12.317318,512.169318,812.234320,612.264321,712.194319,912.053316,1 21Portogallo4.486442,04.694445,84.804454,55.007472,45.154485,45.185487,9 22Romania7.066314,28.173377,48.392388,38.161378,48.439392,08.507395,7 23Slovenia1.090551,0845423,0866432,3886440,7923459,1913449,2 24Slovacchia1.408261,11.558289,31.623301,21.669309,41.772328,11.745322,4 25Finlandia2.500484,52.506478,62.600494,72.675506,92.768522,22.562481,0 26Svezia3.794428,54.347482,44.500497,44.717517,64.732515,34.486484,6 27Regno Unito33.392570,035.121585,035.479587,334.780572,233.424546,232.507527,8 28Islanda126457,0153521,2171570,2174565,5175554,7177554,2 29Norvegia2.650596,11.968427,22.140461,22.312493,92.324490,62.269472,8 30Svizzera4.560640,14.940666,25.330714,65.460727,25.650744,15.460708,9 Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [3]

Anno199920052006200720082009 N°PaeseTotalePro capiteTotalePro capiteTotalePro capiteTotalePro capiteTotalePro capiteTotalePro capite ktkgktkgktkgktkgktkgktkg

(11)

I dati relativi all’anno 2009, riportati nella figura 1.2 e nella tabella 1.2, mostrano infatti che a livello di UE 27 il riciclaggio e il compostaggio incidono assieme per circa il 40%, l’incenerimento si attesta al 20%, mentre la discarica incide da sola ancora per il 37%.

Dall’esame dei dati riportati nella tabella 1.2 si evince inoltre che:

• le percentuali più elevate di riciclaggio si registrano in Germania (47%), Slovenia (37%) Belgio e Svezia (36%), Danimarca (34%), Irlanda (29%) e Olanda (27%);

• l’incidenza dell’incenerimento è più elevata in Svezia (49%) e Danimarca (48%), Lus- semburgo (36%), Francia e Belgio (34%), Olanda e Germania (32%);

• gli Stati membri con la più alta percentuale di RU smaltiti in discarica sono: Bulgaria (96%), Malta (95%), Lituania (91%), Lettonia (92%) e Romania (77%).

Dal confronto delle diverse realtà, emerge che negli Stati Membri nei quali si è già rag- giunta la piena attuazione di sistemi di gestione integrata dei RU (Germania, Austria, Olanda, Danimarca, Belgio e Svezia) risultano privilegiati il recupero di materia ed ener- gia con contestuale riduzione dello smaltimento in discarica.

I paesi che minimizzano l’impiego della discarica infatti presentano, in generale, elevati livelli di utilizzo dei trattamenti termici associati a buoni livelli di recupero energetico, principalmente attraverso la produzione di energia termica destinata al teleriscalda- mento.

Nella tabella 1.3 e nella figura 1.3 sono riportati i dati relativi al periodo dal 1995 al 2009 riguardanti la gestione dei RU nella UE 27 secondo le diverse modalità gestionali (discarica, incenerimento, riciclaggio, compostaggio), espressi sia in milioni di tonnel- late/anno, sia come kg pro capite.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

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Figura 1.2

Gestione dei rifiuti urbani nella UE 27 (2009)

Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [3]

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

UE 27 Belgio

Bulgaria Repubblica Ceca

Danimarca Germania

Estonia Irlanda

Grecia Spagna

Francia Italia Cipro

Lettonia Lituania Lussemburgo

Ungheria Malta

Olanda Austria

Polonia Portogallo

Romania Slovenia

Slovacchia Finlandia

Svezia Regno Unito Riciclo e recupero materia Compostaggio Recupero energetico Discarica

(12)

Tabella 1.2 - Gestione dei rifiuti urbani nella UE 27 (2009) UE 27499.705.496256.01851211823,08917,420740,410219,919137,3 1Belgio10.753.0805.27749117535,711723,829259,516834,2255,1 2Bulgaria7.606.5513.56146800,000,000,000,045196,3 3Repubblica Ceca10.467.5423.31031672,261,9134,13310,422872,1 4Danimarca5.511.4514.59083328534,211513,840048,039947,9323,8 5Germania82.002.35648.10158727446,79916,937363,619032,420,3 6Estonia 1.340.4154643463911,3329,27120,500,021461,8 7Irlanda4.450.0302.95366419028,6203,021031,6253,838758,3 8Grecia11.260.4025.1544588318,130,78618,800,037181,1 9Spagna45.828.17225.0905478014,613424,521439,1488,828451,9 10Francia64.369.14734.5045369718,18315,518033,618133,817332,3 11Italia60.045.06832.5005416712,419135,325847,76912,726649,1 12Cipro796.87562077810012,900,010012,900,067586,8 13Lettonia2.261.294753333257,510,3267,800,030892,5 14Lituania3.349.8721.206360113,151,4164,400,032790,8 15Lussemburgo493.50034970718726,414119,932846,425235,612117,1 16Ungheria10.030.9754.3124305713,392,16615,4419,532074,4 17Malta413.609268648274,200,0274,200,061795,2 18Olanda16.485.78710.10761316426,814423,530850,219531,840,7 19Austria8.355.2604.94159117830,123539,741369,817429,440,7 20Polonia38.135.87612.0533163711,7185,75517,430,920665,2 21Portogallo10.627.2505.185488408,2408,28016,410220,930161,7 22Romania21.498.6168.50739630,800,030,800,030476,8 23Slovenia2.032.36291344916937,6102,217939,871,630868,6 24Slovacchia5.412.2541.74532292,8165,0257,8226,826080,6 25Finlandia5.326.3142.56248111523,95711,917235,88718,122145,9 26Svezia9.256.3474.48648517135,36613,623748,923448,371,4 27Regno Unito61.595.09132.50752812824,37414,020238,35811,025949,1 28Islanda319.3681775547213,0132,38515,35710,338068,6 29Norvegia4.799.2522.26947312827,17415,720242,719541,26714,2 30Svizzera7.701.8565.46070924033,912016,936050,834248,200,0 Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [3] 1) I valori inferiori allo 0,5% sono stati assimilati a zero - 2) I valori della Danimarca, Germania, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Lussemburgo, Olanda, Romania, Portogallo e Regno Unito sono frutto di una stima a cura di EUROSTAT

N°PaeseAbitantiRifiuti urbani prodottiRicicloAltro riciclo e compostaggioTotale riciclo, compostaggio ecc.Incenerimento con recupero energeticoDiscarica ktkg/abkg/ab%kg/ab%kg/ab%kg/ab%kg/ab%

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RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

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Tabella 1.3 - Gestione dei rifiuti urbani nella UE 27 Anno199520091997199819992000200120022003200420052006200720082009% rispetto al 1995 TrattamentoMilioni di tonnellate Discarica14113814013713813913513112411710910810610096-32 Incenerimento31323334363839414143474950505165 Riciclaggio222328303738404647495154575959168 Compostaggio131516182127283234363840424445246 kg pro capite Discarica296290293285287288278269254239221219213201191-35 Incenerimento6566707176798185848995991009910155 Riciclaggio464858627778839597100105109116118118157 Compostaggio283133374455586569747882858889218 Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [4]

(14)

1.1.2 Il recupero energetico

Nella figura 1.4 e nella tabella 1.4 sono riportati i dati più recenti riguardanti il recu- pero energetico da RU a livello europeo (numero d’impianti, quantità di rifiuti trattati ecc.) di fonte CEWEP [5].

Dall’esame dei dati relativi all’anno 2009 si evince che:

• nei 30 paesi dell’Europa presi in esame sono presenti 446 impianti, che hanno trattato

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

13 Figura 1.3

Gestione dei rifiuti urbani nella UE 27

Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [3]

0 20 40 60 80 100 120 140 160

1995 2009 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Milioni di tonnellate

Discarica Incenerimento Riciclo Compostaggio

Figura 1.4

Impianti d’incenerimento e quantitativi di rifiuti urbani trattati nella UE 27

Elaborazione ENEA su fonte CEWEP [5]

49,4 48,6 48,8 55,8 54,6 59,0 60,3 64,0 65,1

377 358 359 402 370 374 382 381 398

0 10 20 30 40 50 60 70 80

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Rifiuti trattati (Mt)

0 50 100 150 200 250 300 350 400 450

Impianti (N°)

Rifiuti trattati Impianti

(15)

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

14

Tabella 1.4 - Evoluzione dell’incenerimento dei rifiuti urbani nella UE 27 N°Paese200120022003200420052006200720082009 UE 2737749,435848,635948,840255,837054,637459,038260,338164,039865,1 1Belgio213,0172,8171,6182,3182,5162,5162,6162,7162,8 2Bulgaria 3Repubblica Ceca30,430,430,430,430,430,430,430,430,4 4Danimarca313,2303,3313,3303,4303,5293,5293,5293,6313,5 5Germania5613,65813,45813,26113,96516,06617,46717,86718,87019,1 6Estonia 7Irlanda 8Grecia 9Spagna91,591,2111,9111,8101,7102,1101,8102,2102,2 10Francia14012,013011,012311,313012,012813,612812,313012,312913,513013,7 11Italia442,9442,9493,5524,2473,1474,5514,0494,5494,5 12Cipro 13Lettonia 14Lituania 15Lussemburgo10,110,110,110,110,110,110,110,110,1 16Ungheria10,410,310,210,210,310,410,410,410,4 17Malta 18Olanda114,8125,0125,2125,4115,5115,5115,8116,0126,3 19Austria30,530,650,971,481,581,781,691,6112,3 20Polonia1110,010,810,010,110,110,010,0 21Portogallo31,030,931,031,131,131,131,031,031,1 22Romania 23Slovenia10,0 24Slovacchia20,2 25Finlandia30,630,610,1293,210,110,110,120,230,3 26Svezia342,4262,8283,1293,2292,2304,1304,5304,6314,7 27Regno Unito163,0173,2153,2142,6143,0193,3204,4204,4233,4 28Islanda 29Norvegia70,8110,7210,8210,5190,6200,8200,9201,0201,0 30Svizzera283,0203,0293,0293,1293,3293,6283,6283,6283,6 Elaborazione ENEA su fonte CEWEP [5]

N°MtN°MtN°MtN°MtN°MtN°MtN°MtN°MtN°Mt

(16)

complessivamente 69,7 milioni di tonnellate di rifiuti;

• nei paesi della UE 27 sono presenti 398 impianti, che hanno trattato complessiva- mente 65,1 milioni di tonnellate di rifiuti.

Il recupero di energia da incenerimento da RU nella UE 27 ha dato luogo nel corso del 2008 a un risparmio energetico pari a 14.849 ktep (tabella 1.5). Sempre dall’esame dei dati riportati nella stessa tabella emerge inoltre che:

• nel decennio dal 1998 al 2008 l’incidenza del recupero energetico è più che raddop- piata;

• sempre nello stesso periodo, tra i principali produttori, l’Italia ha presentato un in- cremento percentuale pari a circa il 370% e la Germania del 270%;

• nel 2008 la Germania ha inciso per circa il 33% del totale della produzione dell’UE 27, seguita da Francia (16%), Paesi Bassi (10%) e Italia (9%).

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

15 Tabella 1.5 - Recupero energetico da incenerimento di rifiuti urbani nella UE 27 (ktep)

Paese 1998 2000 2005 2006 2007 2008

UE 27 6.467 7.440 10.319 10.968 14.437 14.849

1 Belgio 314 323 490 589 368 562

2 Bulgaria

3 Repubblica Ceca 88 97 95 96 100

4 Danimarca 635 726 903 918 935 957

5 Germania 1.339 1.362 1.662 1.838 4.933 4.923

6 Estonia 7 Irlanda 8 Grecia

9 Spagna 187 229 379 504 618 656

10 Francia 1.560 1.857 2.278 2.199 2.272 2.328

11 Italia 273 334 1.111 1.281 1.400 1.278

12 Cipro 13 Lettonia 14 Lituania

15 Lussemburgo 23 27 36 38 39 38

16 Ungheria 60 58 66 94 108 92

17 Malta

18 Olanda 1.129 1.189 1.355 1.324 1.386 1.489

19 Austria 114 108 194 264 249 207

20 Polonia 2 18 39 43 19

21 Portogallo 174 207 201 188 183

22 Romania 23 Slovenia

24 Slovacchia 35 42 38 46

25 Finlandia 15 45 157 134 172 210

26 Svezia 416 498 736 765 923 1.059

27 Regno Unito 402 420 595 643 669 702

28 Islanda 1 2 2 2

29 Norvegia 127 128 191 195 203 218

30 Svizzera 370 435 839 897 1.000 942

Elaborazione ENEA su fonte EUROSTAT [6]

(17)

1.2 LA SITUAZIONE NAZIONALE

1.2.1 La produzione e la gestione dei rifiuti urbani

La produzione dei RU in Italia, secondo i più recenti dati disponibili di fonte ISPRA [5], è stata nel 2009 pari a 32,12 milioni di tonnellate, corrispondente ad una produzione annua pro capite di 532 kg; i dati di produzione disponibili dal 1996 (figura 1.5) mo- strano una tendenza costante alla crescita fino al 2007, a cui fa riscontro un calo (circa l’1%) negli anni 2008 e 2009.

Per quanto riguarda la gestione è interessante osservare che nel 2009 la raccolta dif- ferenziata (RD) ha raggiunto una percentuale pari al 33,6% della produzione totale dei RU (tabella 1.6 e figura 1.6), superando per la prima volta i 10 milioni di tonnellate.

La situazione risulta tuttavia notevolmente diversificata nelle tre macroaree geografi- che. Il Nord pur non raggiungendo l’obiettivo di legge fissato4, si colloca nel 2009 al 48%, mentre il Centro e il Sud si attestano rispettivamente al 24,9% e al 19,1%.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

16

Figura 1.5

Evoluzione della produzione dei rifiuti urbani in Italia

Elaborazione ENEA su fonte ISPRA [7] e APAT–ONR [8]

9,03 9,10 8,76 9,44 9,47 9,51 9,64 9,87 10,18 10,26 10,56 10,58 10,34 10,30

5,38 5,62 5,84 6,07 6,21 6,50 6,59 6,59 6,94 7,23 7,35 7,35 7,30 7,20

11,55 11,89 12,25 12,86 13,28 13,40 13,63 13,58 14,03 14,18 14,60 14,62 14,83 14,62

0 5 10 15 20 25 30 35

Produzione RU Mt/a

Nord 11,55 11,89 12,25 12,86 13,28 13,40 13,63 13,58 14,03 14,18 14,60 14,62 14,83 14,62 Centro 5,38 5,62 5,84 6,07 6,21 6,50 6,59 6,59 6,94 7,23 7,35 7,35 7,30 7,20 Sud 9,03 9,10 8,76 9,44 9,47 9,51 9,64 9,87 10,18 10,26 10,56 10,58 10,34 10,30

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

25,96 26,60 26,85 28,36 28,96 29,41 29,86 30,03 31,15 31,66 32,51 32,54 32,47 32,12

Tabella 1.6 - Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per macroarea geografica in Italia

Nord 3.833 28,6 4.172 30,6 4.544 33,5 4.974 35,5 5.378 37,9 5.827 39,9 6.204 42,4 6.743 45,5 7.025 48,0 Centro 835 12,8 963 14,6 1.129 17,1 1.270 18,3 1.388 19,2 1.472 20,0 1.530 20,8 1.673 22,9 1.788 24,9 Sud 446 4,7 604 6,3 666 6,7 823 8,1 905,8 8,8 1.077 10,2 1.226 11,6 1.517 14,7 1.963 19,1 Italia 5.115 17,4 5.739 19,2 6.339 21,1 7.067 22,7 7.672 24,2 8.377 25,8 8.958 27,5 9.933 30,6 10.777 33,6

Elaborazione ENEA su fonte ISPRA [7] e APAT–ONR [8]

Area 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

kt % kt % kt % kt % kt % kt % kt % kt % kt %

4Ricordiamo che gli obiettivi fissati dal DLgs 152/2006 e dalla legge 27 dicembre 2006, n. 296 sono i seguenti:

almeno il 35% entro il 31 dicembre 2006; almeno il 40% entro il 31 dicembre 2007; almeno il 45% entro il 31 dicembre 2008;

almeno il 50% entro il 31 dicembre 2009; almeno il 60% entro il 31 dicembre 2011; almeno il 65% entro il 31 dicembre 2012.

(18)

Nella tabella 1.7 è riportato invece un quadro di sintesi della gestione dei RU a livello nazionale relativamente al periodo 2001-2009.

Analizzando i dati si rileva come la modalità di gestione più diffusa continui ad essere lo smaltimento in discarica5, nonostante si registri una tendenza all’incremento del ri- ciclaggio e del recupero, sia attraverso l’attivazione della RD6, sia attraverso altre forme di trattamento (compostaggio, trattamenti di tipo meccanico biologico, recupero ener- getico).

1.2.2 Il recupero energetico

Prima di passare all’esame dei dati raccolti nel corso dell’indagine è interessante esami- nare quella che è stata l’evoluzione del trattamento termico dei RU a livello nazionale.

La storia dell’incenerimento dei rifiuti in Italia è a tutti nota. Tale forma di gestione si era abbastanza diffusa tra gli anni ‘60 e ‘70 del secolo scorso, subendo una marcata battuta di arresto nel corso degli anni ‘80.

A partire dalla seconda metà degli anni ‘90 si sono riscontrati lenti ma costanti segni di ripresa, a seguito sia degli sviluppi tecnologici del settore sia, soprattutto, dell’evolu- zione della normativa europea e nazionale in campo ambientale che ha sempre più ri- conosciuto al recupero energetico un ruolo irrinunciabile ai fini dell’attuazione di un sistema di gestione integrata dei RU.

Al fine di analizzare l’evoluzione del settore occorre esaminare i dati disponibili che, seppure in modo parziale, consentono di fotografare i cambiamenti intervenuti a par- tire dall’anno 1995. Nella figura 1.7 vengono riassunti i dati relativi al numero di im-

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

17 Figura 1.6

Raccolta differenziata dei rifiuti urbani per macroarea geografica in Italia

Elaborazione ENEA su fonte ISPRA [7] e APAT–ONR [8]

28,6%

30,6%

33,5%

35,5%

37,9%

39,9%

42,4% 45,5%

48,0%

14,6% 17,1% 18,3% 19,2% 20,0% 20,8% 22,9% 24,9%

4,7% 6,3% 6,7% 8,1% 8,8% 10,2% 11,6% 14,7% 19,1%

17,4% 19,2% 21,1% 22,7% 24,2% 25,8% 27,5% 30,6% 33,6%

12,8%

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

45%

50%

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Nord Centro Sud Media nazionale

5Discorso a parte va fatto per la Campania, in cui si è assistito per anni all’avvio di ingenti flussi di rifiuti ai siti di stoccaggio, in attesa di una loro forma di gestione definitiva. Si può stimare che i siti di stoccaggio abbiano accolto complessivamente un quantitativo di ri- fiuti pretrattati pari ad almeno 6,6 milioni di tonnellate.

6La RD costituisce una delle modalità di gestione più significative per il conseguimento di un efficace ciclo di gestione integrata dei ri- fiuti, condizionando in modo determinante il sistema di riciclo a valle. La RD è finalizzata, anche ai sensi della normativa vigente, a se- parare i rifiuti secondo gruppi merceologici omogenei tali da diminuire sia i volumi, sia le quantità di rifiuti destinati a smaltimento.

(19)

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

18

Tabella 1.7 - Gestione dei rifiuti urbani in Italia AnnoRifiuti urbani prodottiRaccolta differenziataCompostaggio (1)Trattamenti meccanico biologiciRecupero energetico(2)Discarica controllata(3) TotalePro capiteTotalePro capite%TotalePro capite%TotalePro capite%TotalePro capite%TotalePro capite% MtkgMtkgMtkgMtkgMtkgMtkg 200129,41508,45,1188,417,42,5443,98,63,7965,512,92,8950,09,820,00345,868,0 200229,86522,75,74100,119,22,8249,39,45,2491,417,53,0352,810,118,85328,863,1 200330,03523,96,34107,221,12,7247,59,17,48130,524,93,4960,911,618,00314,059,9 200431,15532,87,07120,922,72,6745,68,67,43127,023,94,0869,913,117,74303,557,0 200531,66539,27,67131,024,23,0151,39,58,46144,026,74,3874,513,817,23293,254,4 200632,51550,08,38141,725,83,1953,99,89,05153,027,84,5076,213,817,53292,453,9 200732,54545,98,96150,327,53,1853,39,89,60161,029,54,4575,413,716,91282,752,0 200832,47540,79,93165,430,63,3956,510,48,39139,825,84,6277,014,216,07267,649,5 200932,11532,110,78178,633,63,7261,611,67,60126,023,75,0483,515,715,42255,548,0 Elaborazione ENEA su fonte ISPRA [7] e APAT–ONR [8] e sui dati raccolti nel corso dell’indagine (1)Frazione organica da raccolta differenziata, frazione verde, fanghi ed altro (2)Rifiuti urbani residui, frazioni derivate (FS, CDR) e rifiuti speciali (3)Rifiuti urbani residui e residui da trattamenti

(20)

pianti presenti sul territorio a partire dal 1995, quali risultano dalle fonti bibliografiche disponibili, nonché dalla presente indagine. Dal loro esame emerge come la situazione nazionale si sia evoluta attraverso un lento ma progressivo aumento del numero di im- pianti, che ha riguardato dapprima le regioni del Nord del Paese e, solo negli ultimi anni, anche quelle del Centro-Sud, nelle quali tuttavia tale pratica rimane, a tutt’oggi, in forte ritardo.

Contestualmente (figura 1.8) anche i quantitativi annui di rifiuti di origine urbana trat- tati termicamente sono passati da circa 1,57 milioni di tonnellate del 1996 a circa 4,68 milioni di tonnellate del 20107. Si può notare come si registri di nuovo negli anni 2009- 2010 una tendenza all’aumento dei quantitativi di rifiuti trattati, dopo un periodo di stasi che aveva caratterizzato gli anni 2004-2008.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

19

Figura 1.8

Quantitativi di rifiuti urbani trattati negli impianti in esame in Italia

Elaborazione ENEA su fonte ENEA Federambiente [1] [2], ISPRA [7], APAT–ONR [8] e sui dati raccolti nel corso dell’indagine

0,0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0 3,5 4,0 4,5 5,0

Quantità trattate (Mt/a)

Mt/a 1,57 1,75 1,88 2,07 2,24 2,52 2,67 3,17 3,64 3,82 3,95 3,95 4,14 4,58 4,68 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Figura 1.7

Impianti di trattamento termico di rifiuti urbani in Italia

Elaborazione ENEA su fonte ISPRA [7] e APAT–ONR [8] e sui dati raccolti nel corso dell’indagine

0 10 20 30 40 50

N° Impianti

Nord 23 24 25 27 28 30 32 33 30 29 30 29 29 29 29 29

Centro 8 7 9 10 11 11 10 11 14 14 14 13 14 14 15 15

Sud 3 4 4 3 3 3 3 4 6 6 8 8 8 8 9 9

Totale Italia 34 35 38 40 42 44 45 48 50 49 52 50 51 51 53 53 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

7I quantitativi riportati nella figura 1.8 sono riferiti ai rifiuti urbani e alle frazioni da essi derivate ; sono esclusi i rifiuti speciali trattati negli stessi impianti (i cui dati di dettaglio per l’anno 2010 sono riportati nell’Allegato A).

(21)

Per quanto riguarda invece le modalità di trattamento (figura 1.9) si rileva nel tempo una forte contrazione degli impianti che non effettuano alcuna forma di recupero ener- getico, passati da 12 (su 34) del 1995 a 2 (su 53) nel 2010. Questa tendenza è frutto sia dell’evoluzione della normativa8, sia della presenza di specifici incentivi per la produ- zione di energia elettrica (dapprima il CIP 6, attualmente i certificati verdi). A partire dal 2001 infatti tutti gli impianti che effettuano una qualche forma di recupero ener- getico hanno adottato la produzione di energia elettrica come soluzione primaria.

Se si vanno invece ad analizzare le apparecchiature di trattamento termico adottate, si rileva (figura 1.10) come i combustori a griglia si confermino la soluzione predomi- nante. L’alternativa dei combustori a letto fluido, proposta a partire dall’anno 2000, non sembra confermare la tendenza a ulteriori sviluppi. Si assiste inoltre all’uscita di scena dei forni a tamburo rotante, in quanto apparecchiature caratterizzate da una limitata capacità di trattamento e non idonee al conseguimento di elevati livelli di recupero energetico.

In merito al trattamento dei fumi si rileva (figura 1.11) un significativo incremento dei sistemi multistadio a scapito dei sistemi monostadio in particolare di quelli ad umido, storicamente nati come forma di trattamento integrativa9dei sistemi di depolvera- zione, a suo tempo costituiti per lo più da filtri di tipo elettrostatico.

RAPPORTO SUL RECUPERO ENERGETICO DA RIFIUTI URBANI IN ITALIA

20

Figura 1.9

Evoluzione del recupero energetico dai rifiuti urbani in Italia

Elaborazione ENEA su fonte ENEA Federambiente [1] [2], ISPRA [7], APAT–ONR [8] e sui dati raccolti nel corso dell’indagine

0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Impianti operativi

Con recupero energetico (elettrico e termico) Senza recupero energetico Con produzione energia elettrica Totali

8Ricordiamo che il DLgs 152/2006 all’articolo 182, comma 4 recita: “Nel rispetto delle prescrizioni contenute nel decreto legislativo 11 maggio 2005 n. 133, la realizzazione e la gestione di nuovi impianti possono essere autorizzate solo se il relativo processo di combustione è accompagnato da recupero energetico con una quota minima di trasformazione del potere calorifico dei rifiuti in energia utile, cal- colata su base annuale, stabilita con apposite norme tecniche approvate con decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del terri- torio di concerto con il Ministro delle attività produttive, tenendo conto di eventuali norme tecniche di settore esistenti, anche a livello comunitario”. Tale prescrizione era stata inizialmente introdotta dal DLgs 22/97 a partire dal 1 gennaio 1999.

9L’introduzione di tali sistemi era derivata dal fatto che consentono un’efficace rimozione dei gas acidi presenti nei fumi associata a un’ul- teriore riduzione delle polveri trascinate. L’introduzione dei filtri a maniche, caratterizzati da un’elevata efficienza di separazione, ha ri- dotto l’interesse nei confronti dell’applicazione di questi sistemi, caratterizzati da una maggiore complessità operativa e gestionale rispetto a quelli di tipo a secco.

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