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SYNOPSIS A gene transfer approach, based on Adeno-Associated Viral (AAV) vectors, to study the process of vessel maturation and stabilization

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Academic year: 2021

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SYNOPSIS

A gene transfer approach, based on Adeno-Associated Viral (AAV) vectors, to study the process of vessel maturation and stabilization

Il principale obiettivo delle strategie di terapia genica per la formazione di nuovi vasi sanguigni (neo-angiogenesi) è indurre la formazione di una rete vascolare funzionale che riesca a sopperire alla mancanza di flusso sanguigno nel tessuto ischemico. Il processo di formazione dei vasi sanguigni è molto complesso ed è costituito da un fase iniziale in cui un nuovo vaso sanguigno origina da uno pre-esistente dando origine a una rete vascolare immatura. Successivamente si ha un processo di maturazione che porta alla formazione di una rete vascolare funzionale. Numerosi sono i fattori che prendono parte a questo complesso processo e, tra questi, i membri della famiglia del VEGF (vascular endothelial growth factor) sono riconosciuti come i fattori fondamentali.

Durante il mio progetto di dottorato ho impiegato una strategia di trasferimento genico, basata sui vettori virali adeno associati, per studiare e definire i meccanismi molecolari e cellulari dei processi di maturazione e stabilizzazione dei vasi sanguigni neoformati, overesprimendo alcuni fattori angiogenetici. La maggior parte degli esperimenti descritti in questa tesi sono stati svolti iniettando i vettori virali nel muscolo scheletrico di topo o ratto, il cui effetto è stato poi esaminato a livello istologico e funzionale.

Inizialmente sono stati paragonati i due componenti della famiglia del VEGF, l’isoforma da 121 amminoacidi (VEGF121) e quella da 165 amminoacidi (VEGF165). Entrambi i fattori si sono rivelati abili nell’indurre la formazione di nuovi vasi sanguigni di piccole dimensioni, agendo sulle cellule endoteliali, ma solamente l’isoforma più lunga è riuscita ad indurre la formazione di piccoli vasi dotati di uno strato di cellule muscolari lisce positive per il marcatore α-SMA. La presenza di uno strato di cellule muscolari attorno al capillare può essere considerato come marcatore di maturazione vascolare. Analisi funzionali hanno permesso di confermare che i vasi indotti da VEGF121 sono immaturi e altamente permeabili.

Per confermare questa caratteristica dei vasi indotti da VEGF121 , è stato svolto un test di permeabilità che ha confermato come questi nuovi vasi siano caratterizzati da un’elevata permeabilità. E’ stato inoltre osservato che questa isoforma non è in grado di richiamare cellule di origine midollare, richiamate invece dall’isoforma VEGF165, oltre a non essere in grado di indurre la formazione di vasi dotati di uno strato di cellule muscolari lisce, suggerendo l’ipotesi che queste cellule siano importanti per il processo di maturazione

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vascolare. La caratterizzazione mediante un’analisi di espressione ha evidenziato come queste cellule, che esprimono il marcatore CD11b, producono fattori coinvolti nel processo di maturazione vascolare quali TGF-β e PDGF-B. Il ruolo fondamentale di queste cellule è stato quindi dimostrato mediante l’utilizzo di un vettore virale codificante per il fattore PDGF-B.

La contemporanea espressione di VEGF121 e di PDGF ha portato alla formazione di una rete vascolare caratterizzata dalla presenza di cellule muscolari lisce, anche in assenza di un infiltrato cellulare.

La formazione di un rete vascolare matura, indotta da VEGF165, è stata poi valutata a livello funzionale applicando il metodo di trasferimento genico in due modelli ischemici di potenziale interesse clinico in ambito di chirurgia plastica ricostruttiva e dell’ingegneria tissutale. Nel primo modello, l’espressione di VEGF165 ha portato a una riduzione della necrosi del lembo di tessuto muscolocutaneo, in seguito alla formazione di una rete vascolare matura. Nel secondo modello, una camera tissutale basta su un’anastomosi artero-venosa, l’espressione di VEGF165 ha portato alla formazione di neotessuto all’interno della camera tissutale.

In tutti questi modelli l’isoforma di VEGF è stato dimostrata essere capace di indurre la proliferazione delle cellule endoteliali e la formazione di una rete vascolare matura, che si è rivelata anche funzionale nei due modelli ischemici.

Accanto ai vasi caratterizzati dalla presenza di uno strato di cellule muscolari lisce, sono stati osservati alcuni vasi di forma irregolare e molto permeabili, simili a lacune vascolari. Questa osservazione ha suggerito che i vasi non fossero effettivamente maturi e che un unico fattore, quale VEGF, non possa essere sufficiente creare una rete vascolare matura. Tra i fattori importanti per la maturazione e la stabilizzazione dei vasi, possiamo annoverare angiopoietina-1. Per valutare il suo ruolo nel processo di formazione di nuovi vasi sanguigni indotto da VEGF165 i due fattori sono stati coespressi ed è stato osservato che l’angiopoietina riesce a ridurre la permeabilità dei vasi indotti da VEGF. A livello funzionale questi vasi si sono rivelati più stabili e meno permeabili, con conseguente aumento della loro funzionalità che è stata valutata mediante tecniche di imaging quali PET e SPECT.

Il ruolo di angiopoietina nella stabilizzazione dei vasi ha evidenziato come per riuscire a formare una rete vascolare matura e funzionale sia necessario l’intervento di diversi fattori che svolgano ruoli complementari. Questi risultati inoltre confermano come il processo di formazione di nuovi vasi sanguigni possa essere visto come un processo bifasico, la prima fase è caratterizzata dalla formazione di un vaso immaturo di composizione prevalentemente

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endoteliale, mentre nella fase successiva risulta fondamentale il reclutamento di cellule muscolari lisce che conferiscono maggiore stabilità alla rete vascolare.

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