I
NTRODUZIONEL’Erbario del Museo Botanico dell’Università degli Studi di Padova conserva oltre 500.000 campioni di piante secche raccolte, un po’ in tutto il mondo, a partire dalla fine del settecento. Nel 1928, per volere dell’allora Prefetto dell’Orto botanico, Giuseppe Gola, tutte le raccolte vengo- no fuse in due grossi gruppi: Herbarium Venetum, con piante provenienti dalle Tre Venezie, ed Herbarium Generale. Da quel momento non è più possibile visionare le singole collezioni perché tutte le specie sono riunite secon- do un ordine sistematico.
Nell’erbario patavino vi sono campioni raccolti da molti illustri botanici quali, tra gli altri, Augusto Béguinot, Roberto de Visiani, Adriano Fiori, Achille Forti, Pier Andrea Saccardo,… Sono però anche presenti collezioni effettuate da persone che divennero famose in ambiti diver- si da quelli botanici. Tra questi spicca il nome di Luigi Tibertelli, più noto come Filippo de Pisis, grande pittore ferrarese della prima metà del Novecento.
Luigi Tibertelli nasce a Ferrara nel 1896 da Giuseppina Donini e dal conte Ermanno Tibertelli. Nel 1904, insieme alla famiglia, lascia il palazzo di Via Mortara per trasferir- si a casa del conte Grosoli Pironi, amico del padre, senato- re del Regno e personaggio di spicco nell’ambiente politico cattolico. Fin da giovane dimostra uno spiccato interesse per le scienze naturali che si acuisce a partire dal 1911 quando, insieme alla zia materna, esperta conoscitrice di piante tintorie, si dedica alla raccolta di conchiglie, farfalle
e piante. Nel 1908 firma le sue prime tavolette pittoriche come “L.F. Tibertelli de Pisis” usando e modificando il nome di un importante antenato condottiero della fine Trecento: Filippo da Pisa (N
ALDINI, 1991). Due anni dopo il diploma, conseguito a Ferrara nel 1914, si trasferisce a Bologna per frequentare l’università. E’ di questi anni la pubblicazione del suo primo volume di prose, “I canti della Croara”, nonché i rapporti con i fratelli De Chirico e Carrà.
Dai primi anni venti s’intensifica la passione per la pittura con produzione di molte opere rappresentanti soprattutto nature morte marine. Nel 1925 parte per Parigi dove rimar- rà, tranne brevi periodi, fino al 1939 anno in cui farà ritor- no in Italia per stabilirsi prima a Milano e poi a Venezia.
Tra il 1947 e il 1948 inizia ad accusare i primi importanti sintomi della malattia che lo porterà alla morte ma conti- nuerà a dipingere fino alla fine; muore a Milano il 2 aprile 1956.
M
ATERIALI E METODILa ricerca è stata condotta nell’arco di quasi due anni.
Questo è stato infatti il tempo richiesto affinché potesse essere visionato ogni singolo pacco dell’erbario patavino alla ricerca dei campioni del pittore ferrarese. Ogni foglio d’erbario è stato poi fotografato, schedato e, all’occorrenza, determinato o corretto utilizzando la Flora d’Italia (P
IGNATTI, 1982) e la Nuova Flora Analitica d’Italia (F
IORI, 1923-29).
Quad. Bot. Amb. Appl., 21 (2010): 261-270.
L’erbario giovanile del pittore Filippo de Pisis conservato a Padova
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OSSELLAM
ARCUCCI1& S
ARAC
ARLIN21
Museo Botanico ed Herbarium dell’Università degli Studi di Padova, via Orto botanico 15, 35123 Padova.
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Via Rivabella 4, 32100 Belluno
A
BSTRACT. – An early Herbarium of the painter Filippo De Pisis conserved in Padua. – In 1917 Luigi Tibertelli (Ferrara 1896 - Milano 1956), a painter and writer later known as Filippo de Pisis, donated his herbarium to the Padua Botanical Garden. This collection is formed of about 1,100 plant specimens gathered in the Emilia Romagna region and in Veneto, Tuscany and Latium, where he was used to have his holidays together with his family. The collecting sites located near his hometown are usually quoted in his novels.
Most of the specimens are provided with a personal label bearing the binomial and the collecting locality, but just one half of them are dated. Original ecological and floristic notes as well as sketches marking morphological details are frequent.
Among the most interesting specimens some of them belong to taxa presently rare or confined in very restricted areas with- in the Emilia Romagna region; some other are alien plants that had been recorded as rare but nowadays became invasive.
Key words: specimens, Herbarium, Padova.
A
NALISI E CENSIMENTOL’erbario de Pisis è formato da circa 1100 campioni rac- colti in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio dal 1907 al 1917 anno in cui il materiale viene donato all’Orto bota- nico di Padova, probabilmente in seguito ai rapporti qui instauratisi durante la stesura del saggio “Fiori e Frutti nella pittura ferrarese”(Z
ANARDI, 1996). La collezione, composta da felci e piante superiori, è in buono stato di conservazio- ne e tutti i campioni sono accompagnati da un cartellino pre- stampato con dicitura “Erbario di Luigi Filippo Tibertelli De Pisis (Ferrara)” a cui fanno seguito alcune voci quali famiglia, specie, varietà, località, data di raccolta e osserva- zioni (Fig. 1). Quest’ultima voce, in particolare, spesso è arricchita da annotazioni personali riguardanti il colore, la dimensione o la bellezza dei campioni raccolti oltre che da piccoli disegni (poco più di una ventina in tutto), a volte molto accurati, che ritraggono alcuni particolari dei fiori o delle parti erbacee (Fig. 2).
In un suo scritto del 1914 si legge:…”dapprincipio mi ero attenuto esclusivamente alla flora ferrarese, poi aggiun- si man mano altre specie tipiche dell’appennino emiliano, della pianura e delle colline di Bologna, di poi molte specie alpine e in particolar modo del Cadore” (Z
ANOTTO, 1996). In realtà le piante raccolte in Veneto sono solo 41 di cui tre provenienti dal Cadore (Belluno) e le altre dai Colli Euganei (Padova) nell’area Valsanzibio, Arquà Petrarca, Monselice;
tutto il materiale padovano reca la data “maggio 1914”. La spiegazione di questi luoghi è da vedersi nelle vacanze pas- sate a Valle di Cadore (vicino a Cortina, Belluno) con la madre e nelle visite che saltuariamente la famiglia Tibertelli faceva ad alcuni parenti, i conti Fracanzani, che possedeva- no una villa ad Este, ai piedi del comprensorio euganeo (Z
ANOTTO, 1996). Le piante raccolte nelle altre regioni sono 1062 con netta prevalenza per l’Emilia Romagna a cui appartengono 956 esemplari principalmente ripartiti tra la città e la provincia di Ferrara e le colline attorno a Bologna (Tab.1).
Tab.1 -Territori maggiormente rappresentati.
Ferrara 302
Colline bolognesi 137
Pomposa 82
Riccione 58
Longara 50
Porotto 44
Anche in questo caso le località sono legate alla vita di de Pisis per cui, oltre a Ferrara, in cui visse stabilmente fino al 1916, sono rappresentati diversi paesi della provincia quali Porotto (dov’era situata una villetta dei Tibertelli), Cento (dove otterrà la licenza ginnasiale), Pomposa, il castello di Gradara, Rimini e Riccione, tutte mete di nume- rose gite, così come la villa de “la Croara” situata a Longara (Bologna) dove vivono i cugini materni Donini (M
ANDIARGUES, 1996) o villa Bortolomasi, sempre in pro- vincia di Bologna, altro luogo in cui spesso trascorse parte delle vacanze estive.
Sul 57% dei cartellini non viene riportata alcuna data.
Dall’analisi di quelle a nostra disposizione, risulta che il
primo campione risale al 1907, che la maggior parte delle piante sono state raccolte tra il 1912 e il 1914 e che nel 1917 (anno della donazione a Padova) gli ultimi campioni venne- ro raccolti a luglio. Tra i cartellini in cui generalmente non compare la data di raccolta, vi sono 26 piante in cui si fa riferimento all’erbario Ferioli e altre 21 in cui viene citato l’erbario Felisi. Angelo Ferioli (o Ferrioli) era il capo giar- diniere dell’Orto botanico di Ferrara con il quale de Pisis strinse amicizia e con cui spesso usciva a raccogliere piante (P
ESARINI, 1996; P
ICCOLI, 2000). Il suo nome compare accanto a specie quali Leonurus cardiaca L. “Borgo S.Luca.
Dall’erbario bellissimo della flora del ferrarese compilato da Angelo Ferrioli giardiniere dell’Orto Botanico (vedi Marrubiastrum). Rarissimo non trovato nel ferrarese” o l’attualmente infestante Galinsoga parviflora Cav. “Orto Botanico. V.Erbario Ferrioli. Si trova qua e là rinselvatichi- ta”. Alessandro Felisi era un medico ferrarese che nella prima metà dell’ottocento raccolse nei dintorni di Ferrara e di cui è conservato un interessante erbario nella città emi- liana (P
ICCOLI, 2000). Il suo nome è presente nei cartellini, ad esempio, di Plantago coronopus L. “ Dal vecchio erba- rio (Felisi) dell’Università. Plantago coronopus Mesola” o di Viola canina L. “Provincia ferrarese (Pomposa). Da stu- diarsi? Nell’Erbario del Felisi è segnata varietà Ferrariensis” (Tab. 2).
Da alcuni documenti si sa che de Pisis preparò due erba- ri, uno dei quali dedicato alla flora dei muri e dei ruderi fer- raresi e di cui si sarebbero perse le tracce (P
ESARINI, 1996).
In realtà, leggendo i cartellini dell’erbario donato a Padova, 37 campioni recano specificatamente la scritta “mura di Ferrara”. Tra queste compaiono specie quali Glechoma hederacea L., Ficus carica L., Hedera helix L., Lamium amplexicaule L., Lepidium ruderale L., Trifolium nigre- scens Viv. e Valerianella coronata (L.) DC. Si può ipotiz- zare che, al momento della donazione a Padova, de Pisis abbia deciso di fondere le due raccolte in un unico gruppo omogeneo.
Nella composizione dell’erbario, de Pisis non segue alcun criterio puramente estetico per cui non sono rari i casi di campioni sfioriti o in boccio. Raccoglie specie apparte- nenti a 683 taxa ripartiti in modo da rappresentare il 65%
delle famiglie presenti nella flora italiana (P
IGNATTI, 1982), a volte con un buon numero di esemplari (come nel caso delle Compositae) (Tab.3), a volte con poche specie (come nel caso delle Orchidaceae con solo 7 campioni e cinque diverse specie). La raccolta appare dunque piuttosto com- pleta anche perché, tra le famiglie assenti, vi sono Magnoliaceae, Hippocastanaceae, Agavaceae e Palmae costituite da specie ornamentali strettamente legate a parchi e giardini, settore praticamente non considerato da de Pisis.
Alcune famiglie sono rappresentate nella loro quasi totalità come le Oleaceae con 5 generi su otto (e uno vive solo in Sicilia e Calabria) o le Convolvulaceae con 4 generi su un totale di 6 di cui Dichondra Foster coltivata nei giardini e Cressa L. presente, come specie rara, esclusivamente in Calabria, Sicilia e Sardegna (P
IGNATTI, 1982).
E
MERGENZE FLORISTICHETra gli exsiccata di un certo interesse si possono men-
zionare Elodea canadensis Michx., specie acquatica di ori-
gine Nordamericana segnalata per la prima volta in un cam-
pione patavino del 1892 (M
ARCUCCI& al., 2008) e raccolta da de Pisis sia a Ferrara nel “Canale di circonvallazione fuori di S.Giovanni. 19.11.1913” che nel novembre del 1914 in “Canalino di Cento. Canali del circondario di cir- convallazione. Ferrara. Comunissima”; questa specie non è presente nella lista delle piante vascolari del ferrarese redat- ta da R
EVEDIN(1908) nei primi del novecento a differenza di Azolla filiculoides Lam. raccolta da de Pisis in “Canale di circonvallazione fuori Porta S.Giovanni. 13.11.1913” e cita- ta in un lavoro di B
ÉGUINOT(1916) inerente alla diffusione
Fig. 2 - Etichetta del foglio di Mentha longifolia con l’ab-bozzo del dettaglio dell’infiorescenza.
Fig. 1 - Panicum capillare raccolto come semispontaneo nell’Orto botanico di Ferrara. La specie, nativa del nordamerica, risulta spontaneizzata soprattutto nella Pianura Padana.
della specie nel Ferrarese e nel Veneto. Altro dato interes- sante ci proviene da Utricularia minor L., specie attual- mente quasi ovunque scomparsa e non ritrovata recente- mente in Emilia Romagna (Conti et al, 2005), che viene rac- colta da de Pisis a Longara (Bologna) nell’agosto del 1913 con la definizione “non è comune”. Sulle colline bolognesi raccoglie, purtroppo senza indicare la data e determinando- lo come Gladiolus segetum Ker-Gawl., Tritonia x croco- smiiflora (Lemoine) G.Nicholson, iridacea nativa del Sud Africa e segnalata nei giardini europei a partire dalla metà dell’ottocento (www.arhomeandgarden.org) (Traverso, 1926) mentre nell’agosto del 1912 trova, presso la Villa del Seminario (Ferrara) la “specie esotica rarissima” Feijoa sel- loana Berg. arbusto sempreverde dell’America tropicale appartenente alla famiglia delle Myrtaceae. Nel luglio del 1913 a Villa Bortolomasi (Bologna) raccoglie Fibigia clypeata (L.) Medicus una crucifera legata a prati aridi di natura calcarea e scarsamente rappresentata in Italia, a
“Ferrara e dintorni” raccoglie, ma la determina erroneamen- te, Bellevalia webbiana Parl., specie endemica dell’Emilia Romagna mentre a Pontelagoscuro (Ferrara), lungo le rive del Po trova, definendola “rara”, Amorpha fruticosa L., spe- cie che a distanza di cent’anni viene considerata invasiva o naturalizzata in praticamente tutte le regioni italiane (Conti et al., 2005). Nella raccolta del pittore ferrarese non manca- no neanche le specie attualmente considerate protette nella regione Emilia Romagna; tra queste si possono segnalare Cephalanthera longifolia (L.) Fritsc, Dianthus armeria L., Erythronium dens-canis L. e Leucojum aestivum L. (Conti et al. 2005).
C
ONCLUSIONELo studio condotto sull’erbario composto negli anni gio- vanili da Tibertelli de Pisis rileva una notevole accuratezza nella raccolta e nella conoscenza delle piante. Da annota- zioni presenti sui cartellini si sa che fece uso della “Flora Analitica d’Italia” (1896-1904) scritta da Adriano Fiori insieme a Giulio Paoletti oltre che di vecchi testi tra cui il
“De materia medica” di Pietro Andrea Mattioli. Nel 71% dei casi le piante sono state determinate e la percentuale aumen- ta considerando che, a volte, si è limitato a definire il gene- re di appartenenza; mancano errori grossolani nella deter- minazione delle specie il che rivela uno studio approfondito oltre che testimoniare una forte passione per il mondo bota- nico che si manterrà anche nell’età adulta riflettendosi nella sua arte pittorica. Questa collezione, oltre ad aggiungere qualcosa di nuovo alla biografia di un personaggio famoso, grazie alla presenza di un discreto numero di taxa diversi, rappresenta un buon tassello per la conoscenza di quella che doveva essere, circa un secolo fa, la composizione floristica di una parte del territorio italiano.
Tab.2 - Campioni legati agli erbari Felisi e Ferrioli Felisi Bryonia dioica Jacq.
Citrullus lanatus (Thunb.) Mansfeld Dianthus deltoides L.
Dipsacus laciniatus L.
Ecballium elaterium (L.) A.Rich.
Knautia arvensis (L.) Coulter Knautia arvensis (L.) Coulter Morus alba L.
Nuphar lutea (L.) S.et S.
Plantago coronopus L.
Plantago lanceolata L.
Plantago lanceolata L.
Plantago major L.
Plantago major L.
Plantago major L.
Plantago psyllium L.
Succisa pratensis Moench
Umbilicus rupestris (Salisb.) Dandy Viola arvensis Murray
Viola canina L.
Viola hirta L.
Ferrioli Artemisia alba Turra Atriplex patula L.
Carex hirta L.
Ceratocephalus falcatus (L.) Pers.
Crepis foetida L.
Dipsacus laciniatus L.
Equisetum palustre L.
Euphorbia platyphyllos L.
Galinsoga parviflora Cav.
Herniaria hirsuta L.
Juncus bufonius L.
Leonurus cardiaca L.
Lysimachia vulgaris L.
Melilotus italica (L.) Lamarck Melilotus officinalis (L.) Pallas Neatostema apulum (L.) Johnston Pimpinella peregrina L.
Plantago cynops L.
Primula vulgaris Hudson Raphanus raphanistrum L.
Raphanus raphanistrum L.
Ruta graveolens L.
Saxifraga tridactylites L.
Solanum nigrum L.
Typha angustifolia L.
Vicia cracca L.
Tab.3 - Famiglie maggiormente rappresentate
Compositae 278
Labiatae 84
Leguminosae 80
Graminaceae 69
Ranunculaceae 40