Le Corbusier reloaded. Disegni, modelli, video
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(2) © copyright EUT Edizioni Università di Trieste 2015 Proprietà letteraria riservata.I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo FRPSUHVLLPLFUR¿OPOHIRWRFRSLHHDOWUR
(3) VRQRULVHUYDWLSHUWXWWLLSDHVL ,6%1 SULQW
(4) ,6%1 RQOLQH
(5).
(6) v v . a cura di Alberto Sdegno. EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE.
(7) v v . Sala Espositiva della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Via Carducci 2, Gorizia – I 23 giugno - 19 luglio 2015 Mostra promossa e realizzata da Università degli Studi di Trieste Dipartimento di Ingegneria e Architettura Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura interateneo con l’Università degli Studi di Udine 4XHVWDSXEEOLFD]LRQHq¿QDQ]LDWDSDU]LDOPHQWHFRQLO)RQGRGL5LFHUFDGL$WHQHR )5$
(8) GHOO¶8QLYHUVLWjGHJOL6WXGLGL7ULHVWHULFHUFD³$XJPHQWHG$UFKLWHFWXUH´ UHVSRQVDELOHSURI$OEHUWR6GHJQR Con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia Consorzio per lo sviluppo del Polo Universitario di Gorizia Stazione Rogers Con il patrocinio di Fondation Le Corbusier Università degli Studi di Udine Universverza v Ljubljani, Fakulteta za arhitekturo Provincia di Gorizia Comune di Gorizia 2UGLQHGHJOL$UFKLWHWWL3LDQL¿FDWRUL3DHVDJJLVWLH&RQVHUYDWRULGHOOD3URYLQFLDGL*RUL]LD 2UGLQHGHJOL$UFKLWHWWL3LDQL¿FDWRUL3DHVDJJLVWLH&RQVHUYDWRULGHOOD3URYLQFLDGL7ULHVWH Društvo Primorskih Arhitektov Nova Gorica 0HVWQD2EþLQD1RYD*RULFD. Patrocini:. Društvo Primorskih Arhitektov Nova Gorica. Comune di Gorizia.
(9) Mostra e catalogo a cura di Alberto Sdegno con la collaborazione di Paola Cochelli, Eleonora Gobbo, Silvia Masserano, Lisa Miniussi, Denis Mior Attività realizzate in occasione della Lectio Magistralis di Jose Oubrerie, resa possibile grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, tenuta il 23 giugno 2015 presso il Polo Universitario Goriziano QHOO¶DPELWRGHOOHPDQLIHVWD]LRQLSUHYLVWHSHULOFLQTXDQWHVLPRDQQLYHUVDULRGHOODVFRPSDUVDGL/H&RUEXVLHU
(10) su invito del Corso di Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura. &RPLWDWRVFLHQWL¿FR Piotr Barbarewicz, Università degli Studi di Udine Maurizio Bradaschia, Università degli Studi di Trieste Pedro Manuel Cabezos Bernal, Universitat Politècnica de València Giovanni Corbellini, Università degli Studi di Trieste Livio De Luca, CNRS MAP-Gamsau, Marseille Paola Di Biagi, Università degli Studi di Trieste Giovanni Fraziano, Università degli Studi di Trieste Mauro Lena, Università IUAV di Venezia Alessandra Marin, Università degli Studi di Trieste Riccardo Migliari, Sapienza Università di Roma Roberto Ranon, Università degli Studi di Udine Michela Rossi, Politecnico di Milano Giuseppina Scavuzzo, Università degli Studi di Trieste Alberto Sdegno, Università degli Studi di Trieste Juan Jose Segu, Universidad del Pais Vasco %RJR=XSDQþLþ0X]HM]D$UKLWHNWXURLQ2EOLRYDQMH/MXEOMDQD Comunicazione Diego Kuzmin Impaginazione e trattamento immagini Paola Cochelli e Silvia Masserano Traduzioni Alberto Sdegno Ringraziamenti (OHQD9LGR]0DUWLQD)UDQFR )RQGD]LRQH&D5L*R
(11) 'LHJR&KHULQ/XFLD$GDPR*LRUJLR0DQDX]]L 3ROR8QLYHUVLWDULR*RUL]LDQR
(12) 5LFFDUGR'RPHQLFKLQL5RVD0DULD&DPR]]R $UFKLYLR3URJHWWL,XDY
(13) &HVDUH=DQHWWL 3URWR6HUYLFH
(14). LC50.IT.
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(16) . PRESENTAZIONE Gianluigi Chiozza. 9. ³',0(17,&$5(/(&25%86,(5´ Giovanni Fraziano. 11. DISEGNARE ARCHITETTURE DI LE CORBUSIER Alberto Sdegno. 13. BIOGRAFIA Giuseppina Scavuzzo. 16. Catalogo. 17. COMPLETAMENTO DELLA CHIESA DI FIRMINY / COMPLETION OF FIRMINY’S CHURCH Jose Oubrerie. 18. CITTÀ DA 3 MILIONI DI ABITANTI. 38. ESPRIT NOUVEAU. 42. MAISON CITROHAN. 46. CABANON, ROQUEBRUNE-CAP MARTIN. 48. PLAN OBUS, ALGERI. 50. UNITÈ D’HABITATION, MARSIGLIA. 54. PALAZZO DELLA SOCIETÀ DELLE NAZIONI, GINEVRA. 56. MUSEO A CRESCITA ILLIMITATA. 60. CHANDIGARH. 64. PADIGLIONE PHILIPS. 68. OSPEDALE DI VENEZIA. 72. CHIESA DI SAINT-PIERRE, FIRMINY. 74. SCOMPORRE – RICOMPORRE Mauro Lena. 78. BIBLIOGRAFIA. 90. CREDITI. 94.
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(18) . 1HOVXRRSHUDWRDIDYRUHGHOWHUULWRULROD)RQGD]LRQH&DVVDGL Risparmio di Gorizia sostiene e promuove le principali iniziative ¿QDOL]]DWHDOORVYLOXSSRHFRQRPLFRVRFLDOHHFXOWXUDOHGHOODSURvincia isontina, con particolare attenzione ai progetti riguardanti l’istruzione delle giovani generazioni e l’attività didattica svolta a Gorizia a livello scolastico e accademico. Il Corso di Laurea in Architettura dell’Università degli Studi di Trieste rappresenta un’importante occasione di crescita culturale e di sviluppo per la nostra città, ed è per queste ragioni che la )RQGD]LRQHQRQVROWDQWRKDFRQWULEXLWRDIDUVuFKHTXHVWDUHDOWj potesse trovare sede a Gorizia, ma sostiene tuttora in modo FRVWDQWHOHVXHDWWLYLWjDI¿QFKpSRVVDFRQVROLGDUHHDPSOLDUH O¶RIIHUWDIRUPDWLYDDEHQH¿FLRGHJOLVWXGHQWLFRQULFDGXWHSRVLWLYH per il territorio locale. Da qui ha dunque origine la disponibilità della Fondazione Carigo ad ospitare nella propria sede espositiva la mostra realizzata dal Corso di Laurea in Architettura per celebrare i cinquant’anni dalla scomparsa di Le Corbusier. Siamo lieti che, grazie al contributo della Fondazione, questa UDVVHJQDYHGDODSDUWHFLSD]LRQHGHOSURIHVVRU-RVp2XEUHULH FKHGHOFHOHEUHDUFKLWHWWRIXVWUHWWRFROODERUDWRUH/DVXDSUHVHQ]DFRQIHULVFHXOWHULRUHYDORUHDGXQDSURSRVWDFXOWXUDOHFKH auspichiamo possa incontrare un ampio successo. Il Presidente dott. Gianluigi Chiozza.
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(20) : 9. Dimenticare Le Corbusier è stato l’imperativo degli anni della mia IRUPD]LRQHLQFXLSDUDGRVVDOPHQWH¿RULYDQRJOLVWXGLVXOO¶RSHUD di Le Corbusier da parte di storici e di architetti. In discussione era il portato ideologico e utopico del suo progetto, il tradursi progressivo di quest’ultimo in uno stile internazioQDOHVHQ]DDQLPDHVHQ]DIRUPD,OFRVLGGHWWRUXRORGHLPDHVWUL rispetto ai quali porsi in continuità, com’era stato, o in aperta GLVFRQWLQXLWjFRQDVSUDFULWLFDLQHQWUDPELLFDVLDOOD¿JXUD GHOO¶³DUFKLWHWWR$UWLVWD´³'HPLXUJR´LQWHOOHWWXDOH³DXGHVVXVGHOD PHOqH´FRPHVROHYDGLUVLDOORUD Quanto tempo è passato. /¶DUFKLWHWWXUD0RGHUQD´/¶$UFKLWHWWXUDGHOOHEXRQHLQWHQ]LRQL´KD lasciato spazio a quella post e poi liquida, eco, bio, green, noPDGHWHPSRUDQHDVXVWDLQDEOHÀHVVLELOHLQWHUVWL]LDOHSDUDVVLWD o per contro hyper, cyber, parametrica, automatica, distopica e dispotica, tecnologica, estrema, blob, nurbs, interattiva… Come VHWUDPLOOHGHFOLQD]LRQLHPLOOHGH¿QL]LRQLWXWWHULJRURVDPHQWH DXWRUHIHUHQ]LDOLQRQIRVVHFKLDURFKHO¶XUJHQ]D³JOREDOH´KD ¿QLWRSHUPHWWHUHVXOWDYRORDOWUHSULRULWjHFRQTXHVWHDUJRPHQWL che vanno al di là della ricerca di uno stile, di un modo, di un’eVSUHVVLRQHGLXQD³FRPSRVL]LRQH´SODVWLFDUDI¿QDWDDUPRQLFD sensuale. Questioni quelle di ora, Bio-politiche, Bio-etiche, Energetiche,. 'HPRJUD¿FKH$PELHQWDOLVHQ]¶DOWURDYXOVHHVWUDQHHGLIDWWR agli architetti e all’architettura moderna che pure voleva essere internazionale e comunque di guerre e sciagure ne aveva viste e patite non poche. (SSXUHQHOODULFHUFDGLXQLQL]LRRLQDQWLFLSRVXOOD¿QHDOFXQLL migliori, Corbu tra questi, avevano comunque intuito e dato loro espressione, volgendo, con tutto lo sconcerto dell’ortodossia di WXUQRORVJXDUGRYHUVRXQRUL]]RQWHDUFKHWLSLFRLQHIIDELOHPD anche parallelo, alle bianche ville, alle petizioni di principio agli LPSHULRVL³UDSSHOjO¶RUGUH´ Ronchamp, Firminy, Bruxelles, Chandigarh, Venezia. Il Corbu delle chiese, dei padiglioni, dell’ospedale e del capanno, uscenGRGDOTXDOHVLFRQFOXGHODVXDYLFHQGDQRQqIRUVHTXHVWR" Di tanto in tanto rileggo amorevolmente le poème de l’angle droit HVIRJOLRFRQSLDFHUHDQFKHWDWWLOHTXHOOR³pOHFWURQLTXH´ E penso a una tenda governata dalla musica, allo stupore di quell’uomo primigenio che scopre con la sua ombra la verticale, al suo cammino nel tempo e alle sue rigenerazioni, al suo Rinascimento. &RVuFRPHRJJLULFRUGDQGRQHOPRQGRGHOO¶ROWUHXRPR/H&RUEXsier voglio auspicare che sia . Trieste, giugno 2015. Giovanni Fraziano.
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(22) . Il 27 agosto 1965 Le Corbusier veniva a mancare a causa di un arresto cardiaco mentre nuotava nelle acque limpide e cerulee della Costa Azzurra, attorno alla penisola di Cap-Martin. /uWUDVFRUUHYDGDDQQLOHVXHYDFDQ]HSULPDLQFRPSDJQLDGHOOD moglie e poi, dopo la sua morte – avvenuta nel 1957 – da solo. $&DS0DUWLQQHODYHYDUHDOL]]DWRLOVXR³FDVWHOORJUDQGH GLHFLPHWULTXDGUL´FRPHDPDYDFKLDPDUHLO&DEDQRQSLFFROD cellula abitativa progettata in soli 45 minuti grazie all’utilizzo puntuale delle proporzioni del Modulor. Utilizzando il legno di pino all’esterno e quello di quercia all’interno aveva ricreato un habitat naturale, mimetizzando l’architettura – natura naturata – con la VHOYDGLDOEHULDGDOWRIXVWRFLUFRQGDWLGDPDFFKLDPHGLWHUUDQHD± vera natura naturans. Lo spazio estremamente ridotto può essere messo in relazione – con una sottile e ironica comparazione – con l’altissima densità abitativa del vicino Principato di Monaco, che con i suoi circa 18.000 abitanti per kmq – 18 persone per metro quadrato di città – risulta essere lo stato a più alta concentrazione abitativa del pianeta, sebbene – come sappiamo – prevalentemente ¿WWL]LD0DDQFKHFRQODFDSDFLWjSURJHWWXDOHGL/H&RUEXVLHUFKH riusciva a controllare, con un solo schizzo, il piccolo e il grande, il dettaglio e la totalità, l’oggetto di design e la scala urbana. 5LÀHWWHUHVXFRVDqFDPELDWRQHJOLXOWLPLFLQTXDQW¶DQQLQHO mondo dell’architettutra, o sull’eredità del suo pensiero e delle VXHRSHUHqDUJRPHQWRQRQIDFLOHSHUFKLVLRFFXSDGLVWRULRJUD¿DFULWLFDVWRULDGHOO¶DUFKLWHWWXUDWHRULDGHOODSURJHWWD]LRQH HGLVFLSOLQHDI¿QLGDOPRPHQWRFKHPH]]RVHFRORqXQWHPSR relativamente breve per raccogliere materiali, sistematizzare i concetti, relazionarli con tutti gli altri aspetti della contemporaneità, e soprattutto tentare delle ipotesi. 3HUFKLVLRFFXSDGLUDSSUHVHQWD]LRQHLQYHFHODGHFRGL¿FD]LRQH di disegni per ottenere altri disegni è cosa che l’esercizio della PDQRGHOO¶RFFKLRHGHOODPHQWHSXzVYROJHUHLQIRUPDDWHPSRrale, spesso contemporaneamente allo sviluppo della prima idea progettuale. 5LOHJJHUHTXLQGLODVXDRSHUDDOODOXFHGHOOHQXRYH¿JXUD]LRQL± sia dal punto di vista tecnologico, che da quello esclusivamente culturale – è un’attività che qualsiasi disegnatore, dotato di DWWHQWDVFUXSRORVLWjHYLYDFXULRVLWjSXzIDUH Questo è quindi, in estrema sintesi, quanto questa mostra si SURSRQHGLIDUHRIIULUHDOFXQHQXRYHUDSSUHVHQWD]LRQLGLRSHUH progettate da Le Corbusier, in modo da veicolare l’attenzione dell’osservatore verso la straordinaria capacità immaginativa e visionaria dell’autore. Abitare per qualche istante gli spazi a doppia altezza della Maison Citrohan, percorrendo la sua scala a chiocciola; volare. a bordo di un aeromobile e atterrare nell’area centrale della città GDPLOLRQLGLDELWDQWLWUDLJUDWWDFLHOLFUXFLIRUPLGDOOHSDUHWLULÀHWtenti; entrare nel padiglione dell’Esprit Nouveau per osservare gli spazi dell’abitazione in relazione ai panorami del Plan Voisin; guidare una autovettura sulla grande arteria urbana del Plan Obus; visitare il museo a crescita illimitata e capire come si GLVWULEXLVFHODOXFHQDWXUDOHHTXHOODDUWL¿FLDOHQHJOLVSD]LHVSRsitivi; vedere il piccolo Cabanon con uno sguardo stereoscopico che dilata lo spazio ma allo stesso tempo lo geometrizza; WUDVIRUPDUHXQSLFFRORIRJOLRGLFDUWDFROGLVHJQRSODQLPHWULFR GHOOD&LWWjGHJOL$IIDULSURJHWWDWDDG$OJHULLQXQPRGHOOR' grazie agli algoritmi della realtà aumentata; esplorare la città di Chandigarh nell’interezza del suo progetto – composto da architetture realizzate e idee rimaste sulla carta; passeggiare sul bordo del lago di Ginevra e capire l’impatto ambientale della JUDQGHFRQ¿JXUD]LRQHSURSRVWDSHULOSDOD]]RGHOOD6RFLHWjGHOOH Nazioni; attraversare i corridoi degli spazi adibiti alle degenze GHOO¶RVSHGDOHODJXQDUHRVVHUYDUHODWUDVIRUPD]LRQHGLGXH piccole aste generatrici di paraboloidi iperbolici nel loro divenire ³SRqPHpOHFWURQLTXH´PDDQFKHFRPSDUDUHPRGHOOLGLDUFKLWHWWXUHDOODVWHVVDVFDOD¿VLFD±YLOOD6DYR\HHYLOOD6WHLQDGHVHPSLR ±SHUFRPSUHQGHUHDQDORJLHHGLIIHUHQ]H(DQFRUDVFUXWDUHFRQ l’occhio parallelo le scomposizioni architettoniche proposte da 0DXUR/HQDFKHVXJJHULVFRQRLQ¿QLWHVROX]LRQLWXWWHGHFOLQDWH nel sapiente esercizio della sottrazione, che garantisce di poter capire con gli occhi della mente ciò che un approccio esclusivamente visivo non consente. &LzVLSUHVHQWDDOYLVLWDWRUHVXOSLDQRGHOODDQDOLVLJUD¿FDGHOOD visualizzazione avanzata, della ricomposizione geometrica, proLHWWLYD¿VLFDDOTXDOHIDGDFRQWUDOWDUHXQDYHUDULFRVWUX]LRQH un vero progetto che è diventato – grazie alle molte energie, soSUDWWXWWRGLFKLQHKDGH¿QLWRJOLDVSHWWLLGHDWLYL±RSHUDFRVWUXLWD $VVLHPHDTXHVWHHODERUD]LRQLLQIDWWLLOSURJHWWRGHOODFKLHVDGL Firminy, che Jose Oubrerie presenta in queste pagine, parallelaPHQWHDOODGHVFUL]LRQHYHUEDOHIDWWDLQRFFDVLRQHGHOODVXDLectio Magistralis presso il Corso di Laurea magistrale in Architettura, permette di riavviare – to reload, appunto – il pensiero su Le &RUEXVLHULQWHJUDQGRODFXOWXUDGHOYLUWXDOHHGHOOD¿JXUD]LRQH FRQODFXOWXUDGHOIDUH Migliaia ormai sono le ricostruzioni digitali delle opere progettate dal maestro dell’architettura del Novecento che è possibile idenWL¿FDUHLQUHWHGDLGLVHJQLELGLPHQVLRQDOLDLPRGHOOLVWHUHRPHWULci, alle elaborazioni di rendering, alle video animazioni astratte e verosimili, alle esercitazioni di Augmented Reality, Virtual Reality, 5HDO7LPHPRWLRQHFF2JQLJLRUQRDYYLHQHLQIDWWLTXHVWR ³ULDYYLR´FRQVHQWLWRGDOODFXULRVLWjGLWDQWLFXOWRULGHOO¶RSHUDGL.
(23) Le Corbusier che hanno ben compreso che il modo migliore SHUFDSLUHHIDUHSURSULDXQDDUFKLWHWWXUDXQDPRUIRORJLDXQD JHRPHWULD±VHPSOLFHHFRPSOHVVD±qGHFRGL¿FDUODDWWUDYHUVR O¶HVHUFL]LRGHOODFRSLDHGHOULGLVHJQRFULWLFRFRVuFRPHYHQLYD insegnato al giovane scriba nell’Antico Regno o all’allievo di bottega nel Rinascimento. Solo ridisegnando le opere di un autore è SRVVLELOHLQIDWWLVYHODUH±DQFKHVHVRORLQSDUWH±ODJHQHVLGHOOD IRUPDOHPRWLYD]LRQLGLXQDVROX]LRQHODIRUWXQDGLXQDSURJHWWDzione, in modo da acquisire la consapevolezza di una geometria e poterla riproporre nel corso di un altro progetto. 7DQWLIUDPPHQWLGLDUFKLWHWWXUHVXELVFRQRTXHVWDVRUWHGLULYLYHUH in continuazione la loro esistenza in altre opere, magari realizzati FRQDOWULPDWHULDOLRFRQYDULD]LRQLVXOWHPDULVSHWWRDOODPRUIRORJLDGLSDUWHQ]D0ROWLSURJHWWLLQYHFHUHVWDQRFRQ¿QDWLQHJOLDUchivi di architettura e la loro vitalità ideativa resta celata a causa GHOIDWWRFKHHVVLVIXJJRQRDOO¶RFFKLRGHOYLVLWDWRUH3HUPHWWHUHGL esplorarli nella loro complessità compositiva è quindi sicuramente una delle buone intenzioni di chi si occupa esclusivamente di disegno di architettura. Le poche pagine destinate ad ogni singolo lavoro non rendono merito alle lunghe meditazioni ed elaborazioni che sono state IDWWHSULPDGLSHUYHQLUHDTXHOULVXOWDWRVLDFKHVLWUDWWLGLXQSURgetto, come quello di Jose Oubrerie per Firminy, sia che si tratti di scomposizioni geometrico-proiettive, come quelle di Mauro Lena, sia che si tratti di una traduzione digitale di un’opera in cui le molte variabili, costringono il disegnatore a continue valutazioni congetturali, soprattutto nel caso di opere non realizzate. (GqDOWUHWWDQWRGLI¿FLOHSDUODUHFRQEUHYLWjGL/H&RUEXVLHURVHlezionare una sua citazione esemplare, tale è la quantità di testi GDOXLSURGRWWLQHLTXDOLVRQRFRQGHQVDWHULÀHVVLRQLQRQVROWDQWR legate all’architettura. Se abbiamo iniziato questo testo nel ricordo della sua scomparVDSRVVLDPRFRQJHGDUFLSUHQGHQGRDSUHVWLWRDOFXQHIUDVLGD Mise au point, il piccolo contributo prodotto prima di morire, che può essere considerato il suo testamento spirituale. In queste parole è possibile avvertire tutta la sua determinazione nel ODYRURFRQFHQWUDWDQHOPRWWR³UHFKHUFKHSDWLHQWH´HGDVHPSUH considerato uno dei suoi imperativi nel quale molti architetti si LGHQWL¿FDQR³+RDQQLHODPLDPRUDOHSXzULDVVXPHUVLFRVu QHOODYLWDELVRJQD©IDUHª&KHqFRPHGLUHDJLUHQHOODPRGHVWLD QHOO¶HVDWWH]]DQHOODSUHFLVLRQH/DVRODDWPRVIHUDSHUXQD creazione d’arte è la regolarità, la perseveranza, la continuità. >«@&¶qXQDWWHJJLDPHQWRSURFHGHUHQHOODYLWDFRPHXQGLR YLQFLWRUHDXUHRODWRGLFDSHOOLELRQGL>«@/¶DOWURDWWHJJLDPHQWR YLQFHUHHIRUVHHVVHUHYLQWRVHQ]DFDSHOOLELRQGLPDFRQL. capelli imbiancati per aver persistito ogni mattina a realizzare il proprio dovere, senza predestinazione, senza segni divini apparVLQHOFLHORPDSHUFKpVLqYROXWRWHQWDUHO¶DYYHQWXUDSHUFKpFL VLHUDLPEDUFDWLVXOEDWWHOORVXOO¶DHUHRVXOODFKLPHUD´1. Alberto Sdegno. 1 Amedeo Petrilli, Il testamento di Le Corbusier. Il progetto per l’ospedale di Venezia, Marsilio, Venezia 1999, p. 100-101. 13.
(24) . ,WLWROLFKHVFDQGLVFRQRODELRJUD¿DVRQRTXHOOLFRQFXL/H&RUEXsier, in Mise au poinWGH¿QLVFHOHIDVLSULQFLSDOLGHOODVXDYLWD I progetti realizzati sono indicati rispetto all’anno di inizio del progetto, l’anno di completamento è indicato tra parentesi. Dall’infanzia ai trent’anni: acquisizioni 1887 Charles-Edouard Jeanneret nasce il 6 ottobre a La Chaux-deFonds, nel Giura svizzero. 1901 Entra alla scuola d’arte di La Chaux-de-Fonds dove studia GHFRUD]LRQHHLQFLVLRQHGHOOHFDVVHG¶RURORJLR6RWWRO¶LQÀXHQ]D del suo insegnante, Charles L’Eplattenier, si iscrive al corso superiore d’arte e decorazione e si interessa all’architettura. 1905 3URJHWWD9LOOD)DOOHW
(25) 1907 ,QWUDSUHQGHLOSULPRYLDJJLRGLIRUPD]LRQHLQ7RVFDQD YLVLWDOD &HUWRVDGL(PDYLFLQR)LUHQ]H
(26) %XGDSHVW0RQDFRH9LHQQD 1908 /DYRUDQHOORVWXGLRGHLIUDWHOOL3HUUHWD3DULJL 1909 A La Chaux-de-Fonds insegna architettura presso la scuola d’arte. 1910 È a Monaco e a Berlino, dove lavora nello studio di Peter Behrens. 1911 Intraprende il Viaggio in Oriente, dai Balcani al Medio Oriente, la Grecia e l’Italia. 1912-1916 5HDOL]]DYDULHFDVHD/D&KDX[GH)RQGVYLOOD)DYUH-DFRW YLOOD-HDQQHUHW3HUUHW
(27) SHULJHQLWRULYLOOD6FKZRE
(28) HLOFLQHPD/D6FDOD'HSRVLWDLOEUHYHWWR
(29) GHOVLVWHPD strutturale Dom-ino. 1917 Lascia La Chaux-de-Fonds per stabilirsi a Parigi. Dal 1919: ricerca esclusivamente personale, architettura, pittura, scultura 1918 Si occupa di produzione di materiali da costruzione. 'LSLQJHLOSULPRTXDGUR /D&KHPLQpH
(30) HFRQRVFHLOSLWWRUH $PpGpH2]HQIDQWFRQFXLHODERUDODWHRULDGHO3XULVPRH¿UPD. 14. LOPDQLIHVWRAprés le Cubisme. 1919 Fonda la rivista L’Esprit nouveau. 1920 ,QXQDUWLFRORVL¿UPDSHUODSULPDYROWDFRQORSVHXGRQLPR/H Corbusier. Elabora il progetto di costruzione a basso costo, Maison Citrohan. 1922 Apre lo studio di architettura in Rue de Sèvres 35 con il cugino Pierre Jeanneret. Espone al Salon d’Automne il Progetto per una città di tre milioni di abitanti. 1923-1924 Pubblica Verso un’architettura. 3URJHWWDODFDVDSHULJHQLWRULVXOODJR/HPDQRH¿QRDO una serie di case per clienti interessati all’arte purista e all’innoYD]LRQHDUFKLWHWWRQLFD0DLVRQ2]HQIDQWYLOOD/D5RFKH
(31) QHOSURJHWWHUjYLOOD&RRN
(32) HYLOOD6WHLQD*DUFKHV
(33) HQHOYLOOD6DYR\HD3RLVV\
(34) 1925 3URJHWWDLTXDUWLHULRSHUDL)UXJqVD3HVVDF
(35) Costruisce il padiglione de L’Esprit Nouveau per l’Esposizione delle arti decorative di Parigi e vi espone il Plan Voisin. Pubblica Arte decorativa e design. 1927 9LHQHLQYLWDWRDFRVWUXLUHGXHFDVHDO:HLVVHQKRIGL6WRFFDUGDH IRUPXODLVXRLCinque punti di una nuova architettura. Partecipa al concorso per il palazzo delle Nazioni Unite di Ginevra. Dal 1928: oggetti a reazione poetica 1928 &RPLQFLDD¿UPDUHOHRSHUHGLSLWWXUDFRPH/H&RUEXVLHUHD inserirvi oggetti a reazione poetica, sassi, radici, conchiglie, in FXLULWURYDXQIRUWHSRWHUHHYRFDWLYR &RQWULEXLVFHDOODIRQGD]LRQHGHL&,$0 &RQJUHVVLLQWHUQD]LRQDOL GLDUFKLWHWWXUDPRGHUQD
(36) 3URJHWWDLO&HQWURVR\X]D0RVFD
(37) 1929 Intraprende un viaggio nell’America del sud dove tiene una serie GLFRQIHUHQ]HUDFFROWHQHOOLEURPrecisazioni sullo stato attuale dell’architettura e dell’urbanistica. 3URJHWWDODFLWWjULIXJLRGHOO¶(VHUFLWRGHOOD6DOYH]]DD3DULJL
(38) .
(39) 1930 $VVXPHODFLWWDGLQDQ]DIUDQFHVHHVSRVD<YRQQH*DOOLV Progetta il Padiglione Svizzero della città universitaria di Parigi
(40) HO¶,PPHXEOH&ODUWpD*LQHYUD
(41) 1931 Partecipa al concorso per il palazzo dei Soviet a Mosca. 3URJHWWDO¶HGL¿FLRDGDSSDUWDPHQWLLQUXH1XQJHVVHUHW&ROL
(42) GLFXLRFFXSHUjO¶XOWLPRSLDQRFRQODVXDFDVDHO¶DWHOLHU di pittore. 1933 Partecipa al IV CIAM e ne elabora le conclusioni nella Carta d’Atene. 1935 Visita gli Stati Uniti e ne riporta le impressioni in Quando le cattedrali erano bianche, viaggio nel paese dei timidi. Pubblica La Città RadiosaFKHGHGLFD³DOO¶DXWRULWj´HLQYLHUj VXFFHVVLYDPHQWHD6WDOLQ0XVVROLQL3pWDLQH1HKUXQHOOD speranza di vedere realizzata la sua idea di sviluppo urbano. 1936 Si reca in America del sud attraversando l’Atlantico a bordo del dirigibile Zeppelin, e partecipa al progetto della sede del ministero dell’Educazione a Rio de Janeiro. 1937 Costruisce il padiglione dei Tempi nuovi all’Esposizione internazionale di Parigi e vi presenta il suo Piano di Parigi 37. 1938-1940 Studia il piano Obus per Algeri e il Museo a crescita illimitata. 1941 Viene nominato dal Ministro degli Interni del governo di Vichy membro del comitato per la ricostruzione. 1943 Fonda l’Assemblea dei costruttori per il rinnovamento architettonico, ASCORAL, ed elabora la teoria dei Tre insediamenti umani. 1944 Presiede la Commissione urbanistica del Fronte nazionale degli architetti, nato dalla Resistenza. 1945 5LFHYHO¶LQFDULFRSHUO¶8QLWjG¶DELWD]LRQHGL0DUVLJOLD
(43) 1946 Inizia la collaborazione con l’ebanista Joseph Savina per la realizzazione di sculture lignee. 1947 Progetta la sede delle Nazioni Unite a New York. 1949 Realizza villa Curutchet a La Plata, in Argentina.. 1950: voltare pagina 1951: a Chandigarh, contatto con le gioie essenziali del principio indù: fraternità nei rapporti tra cosmo ed esseri viventi 1950 Progetta la cappella di Notre-Dame-du-Haut a Ronchamp
(44) Pubblica il Modulor e la Poesia su Algeri. 1951 Costruisce il Cabanon a Cap-Martin. Compie il primo dei 23 viaggi in India per il progetto di ChandiJDUK6WXGLDLOSLDQRXUEDQLVWLFRGHOODFLWWjHSHULO&DPSLGRJOLR O¶$OWD&RUWH
(45) ,OSDOD]]RGHOO¶$VVHPEOHD
(46) LO6HJUHWDULDWR
(47) LOPRQXPHQWRDOOD0DQRDSHUWD
(48) HLOSDOD]]R del Governatore. Sempre in India, ad Ahmedabad, progetta il palazzo per l’AssoFLD]LRQHGHL¿ODWRUL
(49) YLOOD6KRGDQ
(50) YLOOD6DUDEKDL
(51) LO0XVHR
(52) 1953 3URJHWWDLOFRQYHQWRGL/D7RXUHWWHD(YHX[
(53) 1954 ,QL]LDLOSURJHWWRGHO&HQWURFXOWXUDOHGL)LUPLQ\
(54) 1955 Pubblica Il poema dell’angolo retto. 1957 Partecipa al progetto del padiglione del Brasile della città univerVLWDULDGL3DULJLFRQ/XFLR&RVWD
(55) Progetta con Xenakis il padiglione Philips per l’Esposizione 8QLYHUVDOHGL%UX[HOOHV
(56) Il 5 ottobre muore la moglie Yvonne. 1958 3URJHWWDLO0XVHRGHOO¶DUWHRFFLGHQWDOHGL7RN\R
(57) 1960 Progetta la chiesa di Saint-Pierre a Firminy. Progetta il Carpenter Centre per le arti visive a Cambridge, Stati 8QLWL
(58) Pubblica L’Atelier de la recherche patiente. 1964 Studia i progetti per l’ospedale di Venezia, il Palazzo dei congressi a Strasburgo, il museo del ventesimo secolo a Nanterre. 1965 Muore il 27 agosto a Cap-Martin, mentre sta lavorando al suo ultimo scritto, Mise au point. Giuseppina Scavuzzo. 15.
(59)
(60) .
(61)
(62) ]
(63)
(64) Jose Oubrerie. 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. Committente / Client: Saint Etienne Metropole Team per il completamento architettonico / Architecture team for the completion: Jose Oubrerie DUFKLWHWWRGLUHWWRUHGHOSURJHWWRHGHOODFRVWUX]LRQHDUFKLWHFWFKLHIRIGHVLJQDQGFRQVWUXFWLRQ Yves Perret and Aline Duverger DUFKLWHWWLFRRUGLQDWRULSHUODFRVWUX]LRQHLQVLWRDUFKLWHFWV'3/*PDQDJLQJDUFKLWHFWVIRUVLWHFRQVWUXFWLRQ Romain Chazalon architetto, associato al progetto e disegno digitale / architect DPLG, project associate and digital design Andre Accetta LQJHJQHUHVWUXWWXULVWDSHULOFRQRVWUXFWXUDOHQJLQHIRUWKHFRQH Cabinet Philippe Massardier economista / economist Main Contractors Entreprise Chazelle SAPXUDWXUHLQFDOFHVWUX]]RFRQFUHWHPDVRQU\ Entreprise BlanchetRSHUHLQPHWDOORPHWDOZRUN. 18.
(65) Sulla saga di Firminy. About Firminy’s Saga. $OOD¿QHGLDJRVWRGHOWRUQDQGRGDXQYLDJJLRLQDXWRGD Istanbul e Atene attraverso la ex Yugoslavia, diretto a Venezia dove dovevo incontrare il mio amico Guillermo Jullian de la )XHQWHPLVRQRIHUPDWRLQXQKRWHOD7ULHVWHSHUODQRWWH$OPLR risveglio al mattino ho appreso dalla prima pagina del quotidiano lasciato sotto la porta della mia camera la scomparsa di Le Corbusier.. ,Q/DWH$XJXVWGULYLQJEDFNIURP,VWDQEXODQG$WKHQV WKURXJKWKHWKHQ<RXJRVODYLDRQP\ZD\WRPHHWP\IULHQG Guillermo Jullian de la Fuente in Venice, I stopped in Trieste. On WKHIROORZLQJPRUQLQJSLFNLQJXSWKHSDSHUXQGHUP\KRWHOGRRU WKHUHZDVWKH/H&RUEXVLHUIDWDOGLVDSSHDUDQFHDQQRXQFHPHQW RQWKHIURQWSDJH. A distanza di cinquanta anni, ha per me un valore particolare e motivo di commozione essere qui a Gorizia e Trieste a parlare del progetto di Firminy. Sono trascorsi circa cinquanta anni anFKHGDOPRPHQWRLQFXL/H&RUEXVLHUPLFRQVHJQzGXHGLVHJQL una pianta e una sezione, da sviluppare... Questa storia, che ha il carattere epico della saga, ha avuto inizio nel 1960 e si è conclusa nel 2006, coronando i desideri, in modo imprevedibile, del suo ispiratore Eugene Claudius-Petit, allora sindaco di Firminy. ,OPRGHOOR¿QDOHSXEEOLFDWRQHOVXOODULYLVWD³$UW6DFUH´ ha costituito la base per lo sviluppo del progetto e dei disegni costruttivi realizzati negli anni Settanta nel mio Atelier. +RHVHJXLWRODFRVWUX]LRQHLQIDVLQHOO¶DUFRGLSLGLWUHQWDDQQL le prime due si sono svolte in due anni, nel 1972 e nel 1978, e la terza nel 2003, anno in cui è stato eletto sindaco Dino Cinieri, il TXDOHKDRUFKHVWUDWRODIDVH¿QDOHHGHFLVLYDDIIURQWDQGRLOGLOHPma che rappresentava per il paese questa costruzione incompiuWD GLFKLDUDWDQHO³0RQXPHQWR6WRULFR´GHOOD)UDQFLD
(66) /¶RPEUDJLJDQWHVFDGL/H&RUEXVLHUFRVuFRPHOD³GLPHQVLRQH´ VWHVVDGHOO¶RSHUDRUDDSHUWDDOSXEEOLFRRIIUHDLFULWLFLHDJOL VWRULFLGLDUFKLWHWWXUDXQQXRYR³FDVR´GDHVDPLQDUHHGLVFXWHUH 3UREDELOPHQWH³LQWXWWDPRGHVWLD´FRPHVLGLFHLQIUDQFHVHLRGLventerò, nel migliore dei casi, una specie di Scamozzi o Salieri... 3HUFRQVRODUPLKRIDWWRWHVRURGLXQDPDVVLPDGL/H&RUEXVLHU ³,O\DFHX[TXLIRQWHWFHX[TXLQHIRQWSDV´FRQLOVXRFRUROODULR ³ODYLHHVWVDQVSLWLH´LOOXVWUDWRFRQXQDVWHOODHXQDSDODFLzFKH VSHWWDULVSHWWLYDPHQWHSHULOVXFFHVVRRLOIDOOLPHQWR(UDDUULYDWR per me il momento di essere esposto al giudizio degli storici e GHLFULWLFLGLDUFKLWHWWXUD$OFXQLLIUDQFHVLVRSUDWWXWWR
(67) KDQQR messo in discussione l’autenticità e la legittimità di questa realiz]D]LRQH³SRVWXPD´GLXQSURJHWWRLQFXLVRQRVWDWRFRLQYROWRDO ¿DQFRGL/H&RUEXVLHU¿QRDOODVXDPRUWH Tuttavia, è stato questo coinvolgimento stretto con Le Corbusier FKHPLDYUHEEHSHUPHVVRGLDIIURQWDUHSLWDUGLTXHVWDV¿GDFRQ il supporto della Fondazione L-C. È questa, ancora oggi, la mia XQLFDJLXVWL¿FD]LRQHHWLFDH³VWRULFD´. )LIW\\HDUVODWHULWLVSDUWLFXODUO\VLJQL¿FDQWDQGPRYLQJIRUPH WREHKHUHOHFWXULQJDERXWWKHSURMHFWRI)LUPLQ\KHUHLQ*RUL]LD DQG7ULHVWH,WWRRNTXLWHWKHVDPHDPRXQWRIWLPHVLQFH/H &RUEXVLHUKDQGHGPHWZRGUDZLQJVDSODQDQGDVHFWLRQWREH developed… 7KLV6DJDDV,IUDPHLWLQLWLDWHGLQHQGHG¿QDOO\LQ DFKLHYLQJLQDQXQSUHGLFWDEOHPDQQHUWKHZLVKHVRILWVLQLWLDWRU (XJHQH&ODXGLXV3HWLWWKHQPD\RURI)LUPLQ\ 7KH¿QDOPRGHOSXEOLVKHGLQLQWKH³$UW6DFUH´PDJD]LQH KDVEHHQWKHEDVLVIRUWKHGHVLJQGHYHORSPHQWDQGWKHFRQVWUXFtion drawings done in the seventies in my Atelier. ,UHDOL]HGWKHFRQVWUXFWLRQLQSKDVHVRYHUWKLUW\\HDUVWZR successive one year periods in 1972 and 1978, and went LQWHUUXSWHGXQWLOZLWKWKHHOHFWLRQRI'LQR&LQLHULDVPD\RU ,QRUGHUWRFRQIURQWWKHGLOHPPDVWDJHGE\WKLVXQ¿QLVKHG FRQVWUXFWLRQ GHFODUHGLQDIUHQFK³0RQXPHQW+LVWRULTXH³
(68) KHRUFKHVWUDWHGLWV¿QDODQGGHFLVLYHVWDJH 7KHJLJDQWLFVKDGRZRI/H&RUEXVLHUDVZHOODVWKH³GLPHQVLRQ´ RIWKHDUWLIDFWLWVHOIQRZRSHQWRWKHSXEOLFSURYLGHVDUFKLWHFWXUDO FULWLFVDQGKLVWRULDQVZLWKDQHZ³FDVH´WRVFUXWLQL]HDQGGHEDWH 3UREDEO\³LQDOOPRGHVW\´DVZHVD\LQIUHQFK,ZLOOEHFRPHDW WKHEHVWDNLQGRI6FDPR]]LRU6DOLHUL«7RFRPIRUWP\VHOI, WRRNDGYLFHIURPD/H&RUEXVLHUVD\³,O\DFHX[TXLIRQWHWFHX[ TXLQHIRQWSDV´ZLWKLWVFRUROODU\³ODYLHHVWVDQVSLWLH´LOOXVWUDWHG ZLWKDVWDUDQGDVSDGHDOWHUQDWHUHZDUGVIRUVXFFHVVRUIDLOXUH 7KHPRPHQWKDGFRPHIRUPHWREHH[SRVHGWRWKHMXGJPHQWRI WKHDUFKLWHFWXUDOKLVWRULDQVDQGFULWLFV6RPHPRVWO\)UHQFK
(69) GLVFXVVLWVDXWKHQWLFLW\DQGWKHOHJLWLPDF\RIWKLV³SRVWKXPRXV´ UHDOL]DWLRQRIDSURMHFWLQZKLFK,KDYHEHHQLQYROYHGDWWKHVLGH RI/H&RUEXVLHUXQWLOKLVGHDWK However, It is this close involvement with him which later made PHQDWXUDOO\FKRVHQWRWDNHWKLVFKDOOHQJHZLWKWKHVXSSRUWRI the L-C’s Foundation. This is, still today, my only ethical and ³KLVWRULFDO´MXVWL¿FDWLRQ. 3RLFKpSHUTXDQWRPLULJXDUGDLOSUREOHPDQRQHUDTXHOORGL FUHDUHXQHGL¿FLR³SRVWXPR´RIDUHXQDULFRVWUX]LRQHVWRULFD
(70) PDGLUHDOL]]DUHXQ¶³RSHUDYLYHQWH´FRPHVHVWHVVLLQWHUSUHWDQGR una partitura iniziata e discussa con Le Corbusier, costituita da una serie di annotazioni, schizzi, disegni, modelli, rappresentazioni esplicative di cui la chiesa costruita può essere considerata come una particolare cristallizzazione in un dato momento.. $VIRUZKDWFRQFHUQVPHWKHSUREOHPZDVQRWWRFUHDWHD³SRVWKXPRXV´EXLOGLQJRUWRGRDQKLVWRULFDOUHFRQVWUXFWLRQ
(71) EXWWR UHDOL]HD³OLYHDUWLIDFW´DVLI,ZDVLQWHUSUHWLQJDSDUWLWLRQVWDUWHG DQGGLVFXVVHGZLWK/H&RUEXVLHUPDGHRIDVHULHVRIQRWDWLRQV VNHWFKHVGUDZLQJVPRGHOVRSHQUHSUHVHQWDWLRQVRIZKLFKWKH built church can be considered as a particular crystallization at RQHVDLGPRPHQW7KHVXPRIWKLVYDULRXVGRFXPHQWVFRQVWLWXWH WKH³RSHUD´EXWQRZWKH\DUHLQH[WULFDEO\LQVHSDUDEOHRIWKHEXLOW REMHFWDVDZULWWHQSLHFHRIPXVLFLVIURPLWVH[HFXWLRQDQGWKH musicians themselves, at a said moment.. &XULRVDPHQWHSRFKLGLTXHVWLHVSHUWLKDQQRDIIURQWDWROD SUREOHPDWLFDIRUPDOHSURSRVWDGDOODFKLHVDGDOSXQWRGLYLVWD GHOODSXUDYDOXWD]LRQHIRUPDOHGHOO¶RJJHWWRDUFKLWHWWRQLFRGHOVXR rapporto con l’opera di Le Corbusier, o di come si colloca rispetto DOO¶DWWXDOHSURGX]LRQHDUFKLWHWWRQLFDÊVRORGH¿QHQGRLOVXR FRQWULEXWRQHOFDPSRFKHTXHVWD³RSHUD]LRQH´SRWUHEEHWURYDUH. &XULRXVO\IHZRIWKHVHH[SHUWVFRQIURQWHGWKHIRUPDOSUREOHPDWLFSURSRVHGE\WKHFKXUFKIURPWKHSRLQWRIYLHZRIWKHSXUHDQG IRUPDOHYDOXDWLRQRIWKHDUFKLWHFWRQLFREMHFWRULQUHJDUGWRLWV UHODWLRQVKLSWR/H&RUEXVLHU¶VZRUNRURILWVSRVLWLRQLQJYHUVXV WKHDFWXDOSURGXFWLRQRIDUFKLWHFWXUH,WLVRQO\LQGH¿QLQJLWV FRQWULEXWLRQWRWKH¿HOGWKDWWKLV³RSHUDWLRQ´FRXOG¿QGRUQRWLWV. 19.
(72) RPHQRODSURSULDJLXVWL¿FD]LRQHQHOO¶HVVHUHXQDSURSRVWD insieme premonitrice ed attuale.. RZQMXVWL¿FDWLRQLQEHLQJERWKDSUHPRQLWRU\DQGDFRQWHPSRUDry proposal.. Nessuno può dire come sarebbe la Chiesa se l’avesse costruita /H&RUEXVLHU/DVXDSUHVHQ]DQHOO¶HGL¿FLRqWDQWRHYLGHQWH come quanto la nostra. Il nostro contributo non si può ignorare, VLDPRDOORVWHVVRWHPSRHUHGLIHGHOLHGLUULVSHWWRVLVHFRQGROD GH¿QL]LRQHGL³KHULWDJH´SDWULPRQLRGL'HUULGD
(73) ³FRQTXHVWR termine, chi eredita dovrebbe sempre rispondere a questa duSOLFH³LQJLXQ]LRQH´TXHVWDDVVHJQD]LRQHFRQWUDGGLWWRULDLQQDQ]LWXWWRVLGRYUHEEHFRQRVFHUHHVDSHUULFRQIHUPDUHTXHOORFKHq YHQXWR³SULPDGLQRL´TXHOORFKHDEELDPRULFHYXWRDQFRUSULPD GLDYHUORSRWXWRVFHJOLHUHHGLFRPSRUWDUFLDTXHVWRULJXDUGR GDVRJJHWWLOLEHUL´HGLQVHFRQGROXRJR³SHUUHVWDUHQHOO¶RUGLQH GHOYLYHQWH QHOVXRWHPSR¿QLWR
(74) VLGRYUHEEHUHLQWHUSUHWDUH criticare, sostituire, vale a dire intervenire attivamente in modo FKHFLVLDXQDYHUDWUDVIRUPD]LRQHTXDOFRVDXQHYHQWRODVWRULD RO¶LPSUHYHGLELOH´ Questo è quanto abbiamo cercato di realizzare, considetrandoci HUHGLFRQO¶RELHWWLYRGLFUHDUHTXHOO¶³HIIHWWRGHOUHDOH´FDURD Roland Barthes, per risolvere quest’ultima rappresentazione di un possibile che ci porta lontano dal banale, dall’ordinario, e per LQ¿QHGLUDJJLXQJHUHODPDJLFDPHWDPRUIRVLGLXQ³EXQNHU´GL trenta anni in un oggetto architettonico.. 1RERG\FDQVD\KRZZRXOGKDYHEHHQWKH&KXUFKLI/H Corbusier had been alive. His presence is as evident in the HGL¿FHDVKLVRXUV1RERG\FDQGLVFDUGRXUFRQWULEXWLRQIDLWKIXO DQGGLVUHVSHFWIXOKHLUVDWWKHVDPHWLPHLQDZD\FORVHWRWKH 'HUULGD¶VGH¿QLWLRQRIKHULWDJH
(75) ³«ZLWKWKLVZRUGWKHKHLU DOZD\VVKRXOGDQVZHUWRWKLVNLQGRIGRXEOH³LQMXQFWLRQWKLV FRQWUDGLFWRU\DVVLJQPHQW¿UVWRQHVKRXOG¿UVWNQRZDQGEHDEOH WRUHDI¿UPZKDWFDPH³EHIRUHXV´WKDWZKLFKZHUHFHLYHGHYHQ EHIRUHKDYLQJEHHQDEOHWRFKRRVHLWDQGWRFRPSRUWRXUVHOYHV LQWKLVUHJDUGDVIUHHVXEMHFWV«´DQGVHFRQG³LQRUGHUWRUHPDLQ LQWKHOLYLQJRUGHU LQLWV¿QLWHWLPH
(76) WRUHLQWHUSUHWWRFULWLFL]H to displace, which means to actively intervene in such a way WKDWDUHDOWUDQVIRUPDWLRQVRPHWKLQJDQHYHQWKLVWRU\RUWKH XQSUHGLFWDEOHKDSSHQV´ This is what we have been trying to accomplish, assuming RXUVHOYHVDVKHLUVZLWKWKHREMHFWLYHWRFUHDWHWKH³HIIHFWRIUHDO´ FKHULVKHGE\5RODQG%DUWKHVWR¿[WKLVODVWUHSUHVHQWDWLRQRID SRVVLEOHZKLFKEULQJVXVDZD\IURPWKHEDQDOWKHRUGLQDU\DQG ¿QDOO\WRDFKLHYHWKLVPDJLFDOPHWDPRUSKRVLVRIDWKLUW\\HDUROG ³EXQNHU³LQWRDQDUFKLWHFWXUDOREMHFW Jose Oubrerie Architect. Jose Oubrerie Architetto. 20. Con Yves Perret, Aline Duverger Architetti titolari e Romain Chazalon Architetto. :LWK<YHV3HUUHW$OLQH'XYHUJHU$UFKLWHFWV'3/*RIUHFRUG and Romain Chazalon architect DPLG. Note. Notes.
(77) ,Q)UDQFLDVHPEUDQRHVVHUFLPROWLVWRULFLPDSRFKLFULWLFL YHULSDUDJRQDELOLD.HQQHWK)UDPSWRQ-HIIUH\.LSQLV0LFKDHO +D\V3HWHU(LVHQPDQHFF«/HGXHSULQFLSDOLULYLVWHIUDQFHVLGL architettura non hanno mai pubblicato la chiesa. &¶qDQFKHXQDRSSRVL]LRQHSLFKHPDLIRUWHD/H&RUEXVLHU
(78) &RPHODULFUHD]LRQHLQWHUSUHWDWLYDGHOO¶(VSULW1RXYHDXGL/& del 1925 realizzato a Bologna nel 1972 dall’architetto Giuliano Gresleri e da chi scrive.
(79) 'D³'LDORJR'HUULGD5RXGLQHVFR´LQDe Quoi Demain..., pp.15-16. Collection Champs N. 547, Flammarion Publishers..
(80) ,Q)UDQFHLWVHHPVWKDWWKHUHDUHSOHQW\RIDUFKLWHFWXUDO KLVWRULDQVEXWIHZUHDOFULWLFVFRPSDUDEOHWR.HQQHWK)UDPSWRQ -HIIUH\.LSQLV0LFKDHO+D\V3HWHU(LVHQPDQHWF«7KHPDLQ )UHQFK0DJD]LQHVRIDUFKLWHFWXUHQHYHUSXEOLVKHGWKH&KXUFK There is also a strong opposition to Le Corbusier more than ever there…
(81) $VWKHLQWHUSUHWDWLYHUHFUHDWLRQRIWKH/&¶V(VSULW Nouveau in Bologna realized in 1972 by the architect Giuliano *UHVOHULDQGP\VHOI
(82) ³)URP'HUULGD5RXGLQHVFR¶V'LDORJXH´LQDe Quoi Demain..., pp. 15 /16. Collection Champs #547 Flammarion Publishers..
(83) 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. 21.
(84) Prospetto Sud / South Façade. Planimetria generale / Mass plan. 22.
(85) Sezione AA / Section AA. Pianta, livello -258 / Plan, level -258. 23.
(86) Prospetto Ovest / West Façade. Pianta, livello 0,00 / Plan, level 0.00. 24.
(87) Sezione BB / Section BB. Pianta, livello +140 / Plan, level +140. 25.
(88) Prospetto Nord / North Façade. Pianta, livello cappella / Plan, chapel’s level. 26.
(89) Prospetto Est / East Façade. Pianta, livello chiesa / Plan, church’s level. 27.
(90) 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 28.
(91) 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 29.
(92) 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 30.
(93) 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 3KRWRFRXUWHV\RI6WpSKDQH+HUEHUW*OREH9LVLRQ. 31.
(94) 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. 32.
(95) 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. 33.
(96) 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. 34.
(97) 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D. 35.
(98) 36. 3KRWRFRXUWHV\RI/XLV%XUULHO%LHO]D.
(99) 37.
(100) % Una Città contemporanea per tre milioni di abitanti Sollecitato dal direttore della sezione urbana del Salon d’AuWRPQHGL3DULJLDSURSRUUHXQSURJHWWRGL³DUWHXUEDQD´SHU l’esposizione del novembre 1922, Le Corbusier allestisce invece XQJUDQGHSURJHWWRSHUODFLWWjGHOIXWXURLQXQSDGLJOLRQHFDUDWterizzato tra l’altro dall’esposizione di un diorama di 100 mq. 3DUWHQGRGDOFRQIURQWRFRQODFLWWjVWRULFDHLQSDUWLFRODUHFRQ il tessuto urbano di Parigi in epoca medievale, barocca e haussmanniana, Le Corbusier propone un’idea di città rivoluzionaria, FKHULEDOWDLOUDSSRUWRWUDVXSHU¿FLHFRVWUXLWDHVSD]LDSHUWLUL¿XWD le densità dei centri urbani esistenti e l’inadeguatezza delle loro reti viarie. Il progetto disegna un centro urbano per un milione di abitanti, organizzato lungo un sistema di circolazione cartesiano, che SRQHDOFHQWURODJUDQGHVWD]LRQHIHUURYLDULDPHWURSROLWDQD GHJOLDHURWD[LGRYHVLLQFURFLDQRGXHLPSRQHQWLDUWHULHGLWUDI¿FR /¶HGL¿FDWRVLGLVWLQJXHSHU]RQHFKH/H&RUEXVLHUSURSRQHGL FDUDWWHUL]]DUHXWLOL]]DQGRQXRYLSULQFLSLLQVHGLDWLYLLJUDWWDFLHOL FUXFLIRUPLSHUJOLXI¿FLJOLHGL¿FLUHVLGHQ]LDOLDUWLFRODWL³jUHGHQWV´. ,PPHXEOHYLOODV HODE0DUD0DUFKLRUL
(101). 9HGXWDSDQRUDPLFD HODE0DUD0DUFKLRUL
(102). 38. HTXHOOLFKLXVLVXJUDQGLFRUWLJOL³LPPHXEOHVYLOODV´,SULPLVL VLWXDQRQHOFHQWURQHOODFLWWjGHJOLDIIDULHGHLVHUYL]LDOWL SLDQLVRUJRQRVXVXSHU¿FLGHVWLQDWHDSDUFKLHVSD]LGHOloisir, FKHRFFXSDQRLOGHOVXRORGLVSRQLELOH$OO¶LQWRUQRL³UHGHQWV´ HJOL³LPPHXEOHVYLOODV´GLHSLDQLGXSOH[UDSSUHVHQWDQRXQ modo di abitare ‘urbano’, che associa densità abitative rilevanti DEKD
(103) DXQDJUDQGHGLVSRQLELOLWjGLVXROROLEHURULVSHWWLYDPHQWHO¶HLOGHOODVXSHU¿FLHqULVHUYDWDDJLDUGLQLHDUHH sportive. Ad est e ovest del centro, una grande zona industriale e la zona GHJOLHGL¿FLSXEEOLFLFXLVLDFFRVWDXQSDUFRDOO¶LQJOHVHVXOTXDOH SRWUDQQRHVVHUHRVSLWDWHHYHQWXDOLIXWXUHHVSDQVLRQLGHOFHQWUR città. Oltre una green belt di boschi e prati, la crescita urbana potrà compiersi realizzando città giardino in grado di ospitare 2 milioni di abitanti o più. Alessandra Marin.
(104) 9HGXWDGHOODFLWWjGDOO¶DOWR HODE0DUD0DUFKLRUL
(105). 39.
(106) $UHDFHQWUDOHGLLQWHUVFDPELR HODE0DUD0DUFKLRUL
(107). 9HGXWDSDQRUDPLFD HODE0DUD0DUFKLRUL
(108). 40.
(109) *UDWWDFLHOLFUXFLIRUPL HODE0DUD0DUFKLRUL
(110). Il documento che conserva i primi studi sulla città da tre milioni di abitanti è l’Album La Roche, una raccolta di schizzi che Le Corbusier ha regalato al suo amico e committente Raoul La Roche nel capodanno del 1925. I disegni preliminari di questo documento sono stati realizzati in un viaggio che l’architetto ha IDWWRLQ,WDOLDQHOFRQ/D5RFKHSHUVWXGLDUHOHDUFKLWHWWXUH GL3DOODGLR2JQLVLQJRORHOHPHQWRSUHVHQWHQHOODVWHVXUD¿QDOH VHPEUDHVVHUHJLjEHQDIIURQWDWRGD/H&RUEXVLHUQHJOLRWWRIRJOL GHOO¶$OEXPODVWD]LRQHGLLQWHUVFDPELRLYHQWLTXDWWURJUDWWDFLHOL FUXFLIRUPLGHVWLQDWLDGXI¿FLRJQXQRGHLTXDOLSXzDFFRJOLHUHGD DLPSLHJDWLGDOOHIDFFLDWHULÀHWWHQWL±³SULVPLLPPHQVLPDUDGLRVL´FRPHOLFKLDPDO¶DXWRUHJOL³LPPHXEOHYLOODV´ basati sull’aggregazione di cellule del tipo Esprit Nouveau; isolati jUHGHQWVORWWL]]D]LRQLUHVLGHQ]LDOLFKHRFFXSDQRXQDVXSHU¿FLH GL[P7XWWRRIIHUWRDJOLRFFKLGHOO¶RVVHUYDWRUHVRWWR IRUPDGLYHGXWHSDQRUDPLFKHHVWHVHDVYLOXSSRRUL]]RQWDOHFKH già presenti nel Carnet La Roche, saranno esibite sulle pareti curve all’interno del padiglione dell’Esprit Nouveau costruito in RFFDVLRQHGHOO¶([SRVLWLRQGHV$UWV'pFRUDWLIVGL3DULJLGHO La costruzione digitale che è stata eseguita, oltre ad aver analizzato puntualmente tutti i documenti e ad aver riproposto lo schema generale della città, non poteva non riproporre le vedute panoramiche della stessa, e una animazione che consente di osservare la città dall’alto e dal basso – come ci si trovasse a ERUGRGLXQYHOLYRORLQIDVHGLDWWHUUDJJLR Mara Marchiori. 41.
(111) . /DFHOOXODGHOO¶(VSULW1RXYHDXqIUXWWRGHOODULFHUFDGHOO¶DXWRUH sul tema dell’abitazione. In particolare si riconosce il ruolo IRQGDPHQWDOHFKHKDQQRDYXWRLYLDJJLGLVWXGLRHSHUTXHVWD architettura, la visita alla Certosa del Galluzzo in Val d’Ema, in Toscana, della quale restano alcuni eidotipi di rilievo che mostraQRODVWUXWWXUDFRQ¿JXUDWLYDD³/´DWWRUQRDXQFRUWLOH/DVWHVVD JHRPHWULDGHFOLQDWDLQGLIIHUHQWLYDULD]LRQLHFRQOHGRYXWH articolazioni, è possibile ravvisare nell’Esprit Nouveau, che verrà FRVWUXLWRLQVFDODHSUHVHQWDWRLQRFFDVLRQHGHOO¶([SRVLWLRQ GHV$UWV'pFRUDWLIVGL3DULJLGHO$O¿DQFRGHOORVSD]LRVYL-. 7UHYDULDQWLGHOODFHOOXODDELWDWLYD HODE0DUD0DUFKLRUL
(112). 42. OXSSDWRVXGXHOLYHOOLIXUHDOL]]DWRXQSDGLJOLRQHFRQGXHSDUHWL laterali su cui erano collocati due diorami a sviluppo orizzontale su cui comparivano il progetto della città da tre milioni di abitanti e le applicazioni di queste idee alla città di Parigi. Oltre alla ricostruzione digitale tridimensionale è stato generato un sistema di realtà aumentata che permette di visitare virtualmente con uno smartphone o un tablet l’architettura, in modo da UHQGHUHO¶RVVHUYDWRUHSDUWHDWWLYDGHOODIUXL]LRQH Denis Mior.
(113) (VSORVRDVVRQRPHWULFRGHOSDGLJOLRQH(VSULW1RXYHDX HODE'HQLV0LRU
(114). A - QR code. B - Immagine per vista zenitale HODE'HQLV0LRU
(115). C - Immagine per vista panoramica HODE'HQLV0LRU
(116). Istruzioni per Realtà Aumentata 6FDULFDO¶$SS³-81$,2´SHUVPDUWSKRQHWDEOHW ,QTXDGUDLO45FRGH $
(117) HDYYLDLOWDVWR³6FDQ´ 3. Attendi qualche secondo il download del contenuto ,QTXDGUDO¶LPPDJLQH %
(118) SHULOPRGHOOR]HQLWDOH WRFFDORVFKHUPRSHUYHGHUHO¶LQWHUQR
(119) ,QTXDGUDO¶LPPDJLQH &
(120) SHULOPRGHOORSDQRUDPLFR UXRWDORVPDUWSKRQHWDEOHWSHUVLPXODUHODYLVLRQHDOO¶LQWHUQRGHOORVSD]LR
(121). 43.
(122) La sperimentazione nell’ambito della comunicazione digitale ha avuto come obiettivo la simulazione della visita virtuale del padiJOLRQHGHOO¶(VSULW1RXYHDXDWWUDYHUVRXQ¶LQWHUIDFFLDXVHUIULHQGO\ È VWDWRXWLOL]]DWRLOPRWRUHJUD¿FR8QUHDO(QJLQHFKHSHUPHWWH di esplorare in modalità real-time uno spazio digitale ricostruito e reso verosimile con textures, colori e illuminazione. A ciò sono stati aggiunti alcuni elementi naturali, quali piantumazioni arboree controllate dinamicamente tramite algoritmi di simulazione GHOOHFRUUHQWLDHUHHSHUSURSRUUHLOPRGHOORGHOSDGLJOLRQHFRVu come si presentava al tempo della sua costruzione nel 1925. $OO¶HVSRUD]LRQHYLUWXDOHGRYUHEEHDI¿DQFDUVLODYLVLWDUHDOHGDO momento che quest’opera è stata ricostruita nel 1977, grazie all’opera congiunta degli architetti Giuliano Gresleri e Jose 2XEUHULHQHOTXDUWLHUH¿HULVWLFRGL%RORJQDSHUSHUPHWWHUHGL cogliere al meglio la complessa articolazione degli spazi interni, UHJRODWDDSDUWLUHGDOODGRSSLDDOWH]]DLQIDFFLDWDPDDQFKH JOLVSD]LGRYHVRQRUDI¿JXUDWLLGLRUDPLGHOOOHUDSSUHVHQWD]LRQL urbane che Le Corbusier aveva immaginato.. Roberto Ranon, Paola Cochelli. 44. )RWRJUDPPLGHOSHUFRUVRLQWHUDWWLYR FRRUG5REHUWR5DQRQHODE3DROD&RFKHOOLPRGHOOR'HQLV0LRU
(123) . )RWRJUDPP.
(124) )RWRJUDPPLGHOSHUFRUVRLQWHUDWWLYR FRRUG5REHUWR5DQRQHODE3DROD&RFKHOOLPRGHOOR'HQLV0LRU
(125) . 45.
(126)
(127) I primi studi per le case Citrohan sono del 1920 e si basano su di una metodologia progettuale seriale ed economica. Come scrive lo stesso Le Corbusier in Vers une Architecture³XQDFDVD come un’automobile, concepita e disposta come un omnibus o una cabina di nave. [...] Bisogna considerare una casa come una PDFFKLQDGDDELWDUHRFRPHXQXWHQVLOH´6RQRSUHVHQWLJOLHOHPHQWLFKHFRVWLWXLVFRQR³LFLQTXHSXQWLGHOO¶DUFKLWHWWXUD´SLORWLV WHWWRDWHUUD]]DSLDQWDOLEHUDIDFFLDWDOLEHUD¿QHVWUDDQDVWUR. Fotogrammi del percorso interattivo. 46.
(128) Sapienza Università di Roma V.I.A. Virtual Interactive Architecture 5LFHUFDGL,QWHUHVVH1D]LRQDOHFR¿QDQ]LDWDGD0,85SHUJOLDQQLH Coordinatore nazionale Prof. Riccardo Migliari Dipartimento di Rilievo Analisi e Disegno dell’Ambiente e dell’Architettura Le Corbusier - Maison Citrohan 0RGHOOD]LRQHHUHQGHULQJ Riccardo Migliari e Marco De Angelis 7HDP Andrea Casale, Marco Fasolo, Paola Quattrini, Graziano Mario Valenti. GRZQORDGGHOPRGHOORZZZOFLW. Fotogrammi del percorso interattivo. 47.
(129) 6 E Il petit cabanon Costruito nel 1952 a RoquebruneCap Martin, in Costa Azzurra, a poca distanza dalla villa E-1027 di E. Gray e J. Badovici, è stato la dimora estiva di /H&RUEXVLHU¿QRDOODVXDPRUWH Ne viene raccontata la genesi in Modulor 2SHQVDWRFRPHGRQRSHUODPRJOLH Yvonne, sarebbe stato disegnato in tre quarti d’ora sui tavolini all’aperto della trattoria l’Étoile de Mer. La velocità d’ideazione è merito del Modulor, che detta le misure principali e l’altezza interna, di 226 cm. In realtà, il processo che condurrà all’esecuzione è più complesso, vi saranno coinvolti LFROODERUDWRULGHOORVWXGLR-3URXYp a cui viene richiesto il progetto di un serramento in metallo, e C. Barberis, il IDOHJQDPHQHOODFXLRI¿FLQDDG$MDFFLR YHUUjSUHIDEEULFDWRLOFDSDQQR Il lotto a disposizione, uno stretto WHUUD]]DPHQWRLQXQVLWRIRUWHPHQWH scosceso, non lascia molte alternative FKHTXHOODGLDOOLQHDUVLDOFRUSRGLIDEbrica esistente, occupato dall’Étoile de Mer, di cui il cabanon verrà a costituire XQSUROXQJDPHQWR,SULPLVFKL]]LGH¿QLVFRQROHVFHOWHFRPSRVLWLYHO¶DFFHVVR GDOODWRFKHVLDIIDFFLDVXOPDUHHOD bipartizione della pianta in corridoio. 6H]LRQHSURVSHWWLFD HODE6LOYLD0DVVHUDQR
(130). $QDJOLIRDQDPRU¿FR LGHD]LRQHHGHODERUD]LRQHGL3HGUR0DQXHO&DEH]RV%HUQDO
(131). 48. e spazio abitabile, un quadrato di cm 366 x 366. L’arredo essenziale traduce LOSURJUDPPDIXQ]LRQDOHGLVSRUUHGL uno spazio per dormire in due, leggere, scrivere, disegnare, al riparo dalla pioggia e dal sole, avere una toilette PLQLPD ODGRFFLDqDOO¶HVWHUQR
(132) HULSRUUH valigie e canne da pesca. Le Corbusier interviene ancora sul progetto durante la SUHIDEEULFD]LRQHDG$MDFFLRHLOPRQWDJgio a secco e anche in seguito usando parti del capanno come supporto per le sue pitture. La costruzione presenta FRVuULVSHWWRDLGLVHJQLDOFXQHVFHOWH inattese. La più eclatante riguarda il rivestimento esterno, in origine previsto in alluminio, poi in tavole regolari a ricorsi RUL]]RQWDOLLQ¿QHUHDOL]]DWRLQPH]]L tronchi di pino grezzi. Una soluzione che non ha motivazioni tecniche e la cui interpretazione costituisce quasi O¶HQLJPDGLTXHVW¶RSHUDWUDVSRVL]LRQH della capanna in tronchi del selvaggio, riprodotta in Une maison, un palais, o tributo ai bivacchi alpini costruiti con il padre alpinista, rivela la volontà di caricare l’involucro di potenzialità emo]LRQDOLOHJDWHDOVLJQL¿FDWRDUFKHWLSLFR GLULIXJLRIDFHQGRGHOSHWLWFDEDQRQXQ ³REMHWjUpDFWLRQSRpWLTXH´ Giuseppina Scavuzzo.
(133) 6H]LRQLRUWRJRQDOL HODE6LOYLD0DVVHUDQR
(134). 6H]LRQHSURVSHWWLFD HODE6LOYLD0DVVHUDQR
(135). La ricostruzione digitale del Cabanon ha tenuto conto delle piccole dimensioni di questa architettura, che richiede di essere considerata assieme agli elementi GLDUUHGRFKHQHGH¿QLVFRQRLFRQWHQXWL HOHIXQ]LRQL6LqGHFLVRGLDQDOL]]DUOD SHUWDQWRLQIRUPDWRHOHWWURQLFRDOOD VFDODUHDOHLQPRGRGDSRWHUQH esprimere le essenzialità in maniera esplicita. Inoltre la rappresentazione a piani di sezione ortogonale, orizzontale e verticale, ha consentito di restituire una visualizzazione totale di tutto il piccolo spazio. A queste sono state aggiunte alcune sezioni prospettiche, per permettere una migliore comprensione GHOODSURIRQGLWj Silvia Masserano. 49.
(136) 6 . /DFLWWjUHVLGHQ]LDOHVXOOHSHQGLFLGL)RUWO¶(PSHUHXU HODE'DYLGH3HFRUDUL
(137). Piano urbanistico per la città di Algeri, 1930-1933 Le Corbusier e Pierre Jeanneret in quegli anni elaborano e presentano alle autorità locali proposte per l’espansione della città di Algeri come città moderna, in vista di una sua imminente FUHVFLWDTXDOHFDSLWDOHLQVLHPHPHGLWHUUDQHDHDIULFDQD ,OSULPRSURJHWWRqGHQRPLQDWR3ODQ2EXVRYYHUR³SLDQR FRQFKLJOLD´SRLFKpIRUQLVFHXQDYLVLRQHJHQHUDOHGHOOHLGHHSHU LOIXWXURGHOODFLWWjXQSURJHWWRFKHDFFRJOLHHDUPRQL]]DGLYHUVL elementi, alcuni dei quali saranno poi sviluppati con maggior dettaglio negli anni successivi. ,OSLDQRDIIURQWDODGLI¿FLOHHVWUDRUGLQDULDRURJUD¿DGHOWHUULWRULRGL Algeri, inadatta a un’urbanizzazione tradizionale, con tre grandi LQWHUYHQWLFKHVLLVSLUDQRDOO¶LGHDOHFRUEXVLHULDQDGL³FLWWjJLDUGLQR YHUWLFDOH´GHFOLQDQGRODDOODVFDODXUEDQDHWHUULWRULDOH Il Plan Obus interviene in primo luogo sulla città esistente, sostituendo al quartiere della Marine, sull’estremità del Capo d’Algeri, XQDQXRYD&LWWjGHJOLDIIDULXQJUDQGH³HGL¿FLRFLWWj´FKHYHUUj ulteriormente sviluppato nel 1933.. Propone quindi di realizzare una nuova città residenziale sulle pendici collinari di Fort l’Empereur, dove 200.000 abitanti troveUDQQRVSD]LRLQOXQJKLHVLQXRVLHGL¿FLQDVWURFKHVLDGDWWDQR DOODWRSRJUD¿DHDOODYHJHWD]LRQHHVLVWHQWLDVVLFXUDQGRDRJQL DOORJJLRXQDIIDFFLRYHUVRLOPDUHHODQDWXUD 4XHVWLGXHFDSLVDOGLHLFHQWULSHULIHULFLGL$OJHULFRPHTXHOOR orientale di Hussein Dey, vengono posti in comunicazione da XQ¶DXWRVWUDGDFKHVLHUJHFRQXQJUDQGHYLDGRWWRVXOOHIDOHVLH costiere alla quota di 100 metri, nella cui struttura portante WURYDQRVSD]LRLSDUFKHJJLQHOOLYHOORLQIHULRUHDOODVWUDGDHOH residenze. Una struttura a solai sovrapposti, con un passo di PHWULSUHPHWWHGLUHDOL]]DUHPXOWLSOLOLYHOOLGLVXRORDUWL¿FLDOH sovrapponendo porzioni di città giardino dotate di una vista straordinaria sul mare e le colline, insieme a rapidi collegamenti verticali verso l’autostrada superiore e, quindi, la città. Alessandra Marin. *UDWWDFLHORGHJOLDIIDULGHO4XDUWLHUHGHOOD0DULQD HODE0LFKHOH,QFKLRVWUL
(138). 50.
(139) 51.
(140) 52.
(141) 3URVSHWWLYDGHJOLDOORJJLVRWWRLOYLDGRWWR HODE'DYLGH3HFRUDUL
(142) HFRQIURQWRFRQORVFKL]]RGL/H&RUEXVLHU. 53.
(143) ]
(144) 6 Come Le Corbusier dirà in occasione della consegna dell’opera il 14 ottobre 1952, riportata nel volume 5 dell’Oeuvre &RPSOqWHO¶8QLWpG¶+DELWDWLRQUDSSUHVHQWD³ODSULPDPDQLIHVWD]LRQHGLXQ DPELHQWHDGDWWDWRDOODYLWDPRGHUQD´ ,QHIIHWWLJOLHOHPHQWLLQQRYDWLYLVRQR molteplici e la stessa concezione di sviluppo in altezza di una aggregazione dalle valenze urbane - data la compreVHQ]DQHOORVWHVVRHGL¿FLRGLGLIIHUHQWL tipologie abitative, aree destinate al commercio, spazi per lo svago, ecc. permette di considerarla un caso singolare di straordinario interesse. 6LULWURYDQRLQIDWWLLFLQTXHSXQWLGHOO¶DUFKLWHWWXUDFKH/H&RUEXVLHUDYHYDGH¿nito alla metà degli anni Venti, sebbene declinati nelle diverse articolazioni che ODJUDQGHVFDODGHOO¶LQWHUYHQWRULFKLHGH VWUXWWXUDSXQWLIRUPHGLVRVWHJQRIDFFLDWDOLEHUDSLDQWDOLEHUD¿QHVWUHDQDVWUR e tetto-giardino. L’impiego del Modulor - sistema di proporzionamento studiato da Le Corbusier a partire dal 1943 - ha permesso di controllare sia gli spazi sia i singoli elementi che compongono l’architettura. Le varie tipologie di alloggio spaziano dai 17 mq della camera d’albergo, ai 150 mq dell’alloggio di dimensioni maggiori, pur mantenendo inalterate le FDUDWWHULVWLFKHGLYLVLRQHQHWWDWUD]RQD giorno e zona notte, gli spazi di servizio collocati verso il corridoio centrale, una ORJJLDDIIDFFLDWDYHUVRLOSDHVDJJLR Alberto Sdegno 3DUWLFRODUHVFDODHVWHUQD HODE3LHWUR&DUULHUR
(145). 3URVSHWWRSULQFLSDOH HODE3LHWUR&DUULHUR
(146). 54.
(147) 7DYRODVLQRWWLFDGHOOHFLQTXHWLSRORJLHGLDOORJJLR HODE3LHWUR&DUULHUR
(148). 3URVSHWWLYHLQWHUQH HODE3LHWUR&DUULHUR
(149). 55.
(150) 6 . $VVRQRPHWULDRUWRJRQDOHLVRPHWULFDGHOSURJHWWR HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(151). ,OSURJHWWRIXVYLOXSSDWRGDOH&RUEXVLHU e Pierre Jeanneret in occasione del concorso internazionale del 1927. Le problematiche inerenti le peculiarità architettoniche richieste dal bando, si uniscono agli aspetti paesaggistici del contesto particolarmente rilevanti, dal momento che insiste sull’area naturale FKHVLDIIDFFLDVXOODJRGL*LQHYUD,O progetto è composto dal Segretariato FRQXI¿FLGLVSRVWRVXWUHFRUSL GLIDEEULFDLQOLQHDHGDOOD6DODGHOOH $VVHPEOHHFKHSRWUHEEHRVSLWDUH¿QRD SHUVRQHDYHQWHXQDFRQ¿JXUD]LRne trapezoidale, che, nelle intenzioni di /H&RUEXVLHUqODIRUPDFKHSHUPHWWHOD migliore visibilità della scena da parte di tutti i partecipanti.. Fotogramma del video (elab. Susi Boscolo &RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(152). 3URVSHWWRVXOODJRGL*LQHYUD HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(153). 56. Le due unità sono collegate tra loro grazie a due percorsi in quota coperti. Il progetto è stato ricostruito con le tecniche digitali ed è stato reso verosimile con l’impiego di algoritmi di restituzione avanzata di illuminazione. Una particolare attenzione è stata rivolta alla comparazione tra gli schizzi di mano di Le Corbusier e le prospettive generate dal modello tridimensionale. A ciò si aggiunge anche la produzione di una video animazione che consente di cogliere la dimensione dell’architettura in rapporto al contesto naturale dell’area. Susi Boscolo Contadin Monica Perini.
(154) 3LDQWDHVH]LRQHGHOODVDODHSURVSHWWRSRVWHULRUH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(155). 57.
(156) &RPSDUD]LRQHWUDVFKL]]LGL/H&RUEXVLHUHYHGXWHSURVSHWWLFKHGHOPRGHOORGLJLWDOH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(157). 58.
(158) &RPSDUD]LRQHWUDVFKL]]LGL/H&RUEXVLHUHYHGXWHSURVSHWWLFKHGHOPRGHOORGLJLWDOH HODE6XVL%RVFROR&RQWDGLQ0RQLFD3HULQL
(159). 59.
(160) . 6FKHPDGHOODFUHVFLWDGHOPXVHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(161). L’idea all’origine del Museo a crescita illimitata è di progettare uno spazio espositivo che possa mutare le sue dimensioni nel tempo. La struttura a pilotis, già ampiamente utilizzata da Le Corbusier, viene in questo caso ad essere uno strumento indispensabile per articolare gli spazi. Al centro dell’opera vi è una sala a doppia altezza, attorno alla quale vengono a svolgersi moduli quadrati di 7 m di lato. Per permettere la comprensione della genesi geomeWULFDO¶DXWRUHIDULIHULPHQWRDGXQULGLVHgno di un carapace di un nautilus, in cui lo svolgersi della spirale è evidente. In UHDOWjLOULIHULPHQWRSLSURVVLPRDO0Xseo è la spirale di Archimede, che mantiene costante la distanza tra le spire,. 9HGXWD]HQLWDOHGHOPXVHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(162). 60. mentre nel caso di quella del nautilus si tratta di una spirale logaritmica a distanza variabile tra le spire. In questo caso, LQROWUHODJHRPHWULDVSLUDOLIRUPHVHJXH XQRVYLOXSSRUHWWLOLQHRDQ]LFKpFXUYR Una particolare attenzione è stata data da Le Corbusier allo studio dell’esposizione luminosa dei vari ambienti, con un VLVWHPDGLLOOXPLQD]LRQHGLIIXVDGDOO¶DOWR per veicolare la luce del sole in maniera indiretta nelle varie sale, in modo da evitare che venissero raggiunte direttamente le opere d’arte esposte. Parallelamente un sistema di corpi illuminanti elettrici avrebbero dovuto illuminare gli spazi in assenza di luce naturale, PDVLPLOPHQWHLQPDQLHUDGLIIXVD,O visitatore, quindi, non avrebbe notato. GLIIHUHQ]HWURYDQGRVLLQXQDYLVLWDGLXUQD o notturna del museo. L’elaborazione digitale ha tenuto conto di queste considerazioni proponendo la simulazione GHOO¶LOOXPLQD]LRQHQDWXUDOHHDUWL¿FLDOH negli spazi espositivi. Sono stati inoltre generati modelli in scala con le tecniche di prototipazione rapida al laser per analizzare l’articolazione dello spazio anche in relazione ad altri progetti di Le Corbusier che tenessero conto della stessa idea di progetto, TXDOLLO0XQGDQHXP
(163) LO³3URJHWWR &³
(164) ,O0XVHRGL$KPHGDEDG
(165) HLO0XVHRQD]LRQDOHG¶DUWHRFFLGHQWDOHD7RN\R
(166) TXHVWLXOWLPL due realizzati. Simone Princisgh.
(167) 3LDQWDHVH]LRQHGHOOLYHOORHVSRVLWLYR HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(168). 61.
(169) )RWRJUDPPLGHOYLGHR HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(170). 9HGXWDGHOO¶DWULRDGRSSLDDOWH]]D HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(171). 6LPXOD]LRQHGHOO¶LOOXPLQD]LRQHQDWXUDOH DOWR
(172) HGLTXHOODDUWL¿FLDOH EDVVR
(173) HODE6LPRQH3ULQFLVJK
(174). 62.
(175) Scomposizione per parti del modello realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Simone Princisgh, UHDOL]]D]LRQH3URWR6HUYLFHIRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL
(176). 63.
(177)
(178)
(179) Nel 1950 Le Corbusier accetta l’incarico di progettare la nuova capitale del Punjab, Chandigarh, in India. Insieme a lui lavorano gli architetti inglesi Maxwell Fry e Jane Drew e il cugino Pierre Jeanneret, ai quali lascia la progettazione della città vera e propria, non senza averne delineato le caratteristiche SULQFLSDOL3HUVpWLHQHODSURJHWWD]LRQH GLDOFXQLHGL¿FLSLUDSSUHVHQWDWLYLWUDL quali il Campidoglio. All’interno di questa grande esplanade Le Corbusier progetta TXDWWURHGL¿FLHXQDVHULHGLPRQXPHQWL 'HLSULPLVRORWUHVRQRVWDWLUHDOL]]DWLLO Palazzo del Parlamento, l’Alta Corte e il Segretariato. Il Palazzo del Governatore invece non è stato realizzato. I monumenti previsti sono invece sei e DQFKHLQTXHVWRFDVRVRORWUHUHDOL]]DWL la Torre delle Ombre, il Monumento ai Martiri e la Mano Aperta. I tre monumenWLQRQUHDOL]]DWLVRQROD3DUDERODGHL Solstizi, il Modulor e la Torre dell’Acqua. Il lavoro di ricostruzione si è incentrato soprattutto sull’analisi geometrica di tre DUFKLWHWWXUHLO3DOD]]RGHO3DUODPHQWR FRVWLWXLWRGDWUHFRUSLGLXI¿FLDG³8´HGD un portico sul quarto lato, che cingono uno spazio quadrangolare coperto di circa 60 metri di lato, su cui insiste l’iper-. 3ODQLPHWULDJHQHUDOH HODE/XFD'RQDWL
(180). )RWRJUDPPLGHOYLGHR HODE/XFD'RQDWL
(181). 64. 0RGHOORGLJLWDOHGHOOD³PDLQRXYHUWH´ HODE(OHRQRUD*REER
(182). boloide iperbolico a delimitazione della camera dell’Assemblea; il Palazzo del Governatore, che si sviluppa su cinque livelli, descritto in maniera verosimile grazie ad una accurata costruzione 3D di tutti i singoli ambienti; la Torre delle Ombre, realizzata dopo la morte di Le Corbusier e collocata al centro della piazza del Campidoglio, sulla quale è VWDWRIDWWRXQDFFXUDWRVWXGLRUHODWLYR all’analisi del soleggiamento, essendo un luogo in cui l’utilizzo del brise-soleil, garantisce le condizioni ottimali di luce e aria per chi si trova all’interno. 'LDOFXQLHGL¿FLVRQRVWDWLUHDOL]]DWLPRdelli solidi con le tecniche di prototipa]LRQHUDSLGD VROLGL¿FD]LRQHGLSROYHULGL DOOXPLQLRVRWWRSRVWDDUDGLD]LRQHODVHU
(183) in scala, per consentire una migliore comprensione delle architetture. ,Q¿QHqVWDWDJHQHUDWDXQDDQLPD]LRQH che ha permesso di integrare, alla visita delle architetture realizzate, anche quella al Palazzo del Governatore, consentendo quindi una visualizzazione completa di gran parte delle opere progettate per Chandigarh.. Luca Donati.
(184) 3LDQWDHVH]LRQHSURVSHWWLFDGHOODVDODGHOO¶DVVHPEOHD HODE/XFD'RQDWL
(185). 65.
(186) Il Palazzo del Governatore Nel 1947, la scissione tra India e Pakistan aveva lasciato la SURYLQFLDLQGLDQDGHO3XQMDEVPHPEUDWDGDOOHQXRYHIURQWLHUH e privata dell’antica capitale Lahore. Il governo indiano decide DOORUDGLIRQGDUHXQDQXRYDFDSLWDOH&KDQGLJDUKFRPHVLPEROR GLOLEHUWjHIHGHQHOO¶DYYHQLUH Del progetto era stato incaricato l’architetto americano A. Mayer, in collaborazione con M. Nowiczki. Alla morte di quest’ultimo, LOJRYHUQRGHVLJQDXQDQXRYDpTXLSHGLSURJHWWLVWLWUDFXL/H Corbusier, che viene incaricato anche della progettazione dell’inVLHPHPRQXPHQWDOHGHJOLHGL¿FLVHGHGHOSRWHUHSROLWLFRHDPPLnistrativo. Il Campidoglio appare come un grande bassorilievo in FXLJOLHGL¿FLSULQFLSDOLHDOWUHFRVWUX]LRQLSLSLFFROHHVLPEROLFKH sembrano incastrarsi, e al cui centro domina un grande vuoto, FRQFOXVRGDOOD¿JXUDWRWHPLFDGHO3DOD]]RGHO*RYHUQDWRUH/D distanza tra l’esplanade centrale e il palazzo è occupata da una VHULHGLEDFLQLG¶DFTXDDOLYHOOLGLYHUVLLQFXLO¶HGL¿FLRDYUHEEH GRYXWRULÀHWWHUVL'HOSDOD]]RYHQJRQRHODERUDWHWUHYHUVLRQL successive. ,OSULPRSURJHWWRGHO¿VVDODORJLFDFRPSRVLWLYDFKH ULPDUUjYDOLGDQHOOHYHUVLRQLVXFFHVVLYHXQDVRYUDSSRVL]LRQH piramidale di solidi coronata dalla volta rovesciata del Barsati. (chiamata come la piccola costruzione posta sul tetto della case LQGLDQH
(187) ODWHUUD]]DVRVWHQXWDGDTXDWWURSLODVWULGHOODVWUXWWXUD portante (una trama quadrata di sedici pilastri con un interasse GLPHWUL
(188) /¶RUJDQL]]D]LRQHIXQ]LRQDOHVWDELOLVFHSULQFLSLGLDXWRQRPLD SHUFXLRJQLIXQ]LRQHRFFXSDXQSLDQRTXDVLVHPSUHDUWLFRODWR in due livelli, e gerarchia, per cui salendo aumenta il carattere SULYDWRGHJOLDPELHQWLGDTXHOOLSXEEOLFL¿QRDOO¶DSSDUWDPHQWR privato del Governatore. Il progetto viene respinto per il costo elevato e per una dimensione eccessiva, riconosciuta dallo stesso Le Corbusier. Malgrado il ridimensionamento progressivo a cui viene sottoposto nelle versioni successive, del ’55 e del ‘56, il progetto viene abbandonato. /DFRUULVSRQGHQ]DWUD/H&RUEXVLHUHLIXQ]LRQDULLQGLDQLPRVWUD FRPHTXHVWLDOGLOjGHOFRVWRGHOO¶RSHUDWHPHVVHURFKHDI¿GDUH una tale carica espressiva e simbolica alla residenza di un rappresentante del governo contrastasse con i propositi democratici HGLPRGHUQL]]D]LRQHGHOO¶,QGLD1HKUXYHGHYDLQ/H&RUEXVLHULO FDPSLRQHGHOODPRGHUQLWjRFFLGHQWDOHFXLDI¿GDUHO¶HVSUHVVLRQH dell’aspirazione indiana al progresso, l’architetto cercava di WUDUUHGDOOHUDGLFLGHOO¶DQWLFDFXOWXUDLQGLDQDODOLQIDSHUXQGLYHUVR Moderno. Giuseppina Scavuzzo. Modelli in alluminio delle piante del Palazzo del Governatore realizzati con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Luca Donati, UHDOL]]D]LRQH3URWR6HUYLFHIRWRJUD¿H/LVD0LQLXVVL
(189). 66.
(190) $VVRQRPHWULDFDYDOLHUDGHOOD7RUUHGHOOH2PEUH HODE/XFD'RQDWL
(191). Modello in alluminio della Torre delle Ombre realizzato con tecniche di prototipazione rapida (modellazione Luca Donati, realizzazione ProtoService, IRWRJUD¿D/LVD0LQLXVVL
(192). 67.
(193)
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