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Ciascun nodo mantiene una tabella dove, per ogni vicino, è indicato la lunghezza corrente del check interval

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Academic year: 2021

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SOMMARIO 

 

SOMMARIO 

Il lavoro svolto in questa tesi di laurea ha avuto come oggetto l’ottimizzazione e  la valutazione sperimentale di un protocollo MAC (Medium Access Control) per  reti di sensori wireless. I dispositivi della rete sono comunemente alimentati da  batterie  con  capacità  limitata  e  spesso,  per  motivi  logistici,  di  difficile  sostituzione. Per questo motivo il fattore energetico è il parametro di maggior  interesse nella ricerca e sviluppo di protocolli  usati per le reti di sensori ed è  quindi, anche l’obbiettivo che guida tutta il mio lavoro svolto. La caratteristica  peculiare  del  protocollo  implementato  che  andremo  a  studiare,  chiamato  Adaptive B‐MAC+, è rappresentata dall’utilizzo di un meccanismo adattivo che  a run time ottimizza l’efficienza energetic dei nodi sensore e garantisce anche  una    buona  gestione  della  latenza.  L’  Adaptive  B‐MAC+  è  un  protocollo  asincrono  che  fornisce  le  classiche  funzionalità  presenti  in  tutti  i  protocolli  MAC,  quali  l’effettiva  gestione  delle  collisioni,  cura  delle  operazioni  di  trasmissione  e  ricezione,  minimo  overhead,  scalabilità,  buon  utilizzo  della  banda disponibile e criteri di equità. Il protocollo per risolvere il problema dell’ 

idle  listening  (che  accade  quando  la  radio  è  tenuta  accesa  in  ricezione  ad  aspettare  possibili  trasmissioni  che  in  realtà  non  sono  presenti  nel  canale)  fa  uso  del  duty  cycling:  i  nodi  tengono  le  loro  radio  spente  per  la  maggior  parte  del tempo e periodicamente la accendono per cercare trasmissioni in arrivo. 

Il  protocollo  Adaptive  B‐MAC+  già  implementato  precedentemente  a  questo  lavoro, è stato studiato e modificato in alcune sue funzionalità, per ottimizzarlo  dal  punto  di  vista  del  consumo  energetico  e  per  ottenere  un  corretto  funzionamento del protocollo in ogni situazione verificabile. Per caratterizzare  le differenti condizioni di traffico a cui un nodo può essere sottoposto, si sono  scelti diversi intervalli di rate trasmissivo e si è valutato analiticamente il check  interval ottimo da utilizzare in ciascuno di questi intervalli. A run time, ciascun  nodo  mantiene  una  statistica  del  traffico  entrante  e  setta  il  check  interval 

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corrispondente  al  giusto  inervallo  di  rate  trasmissivo.  Ciascun  nodo  mantiene  una  tabella  dove,  per  ogni  vicino,  è  indicato  la  lunghezza  corrente  del  check  interval. Per svolgere una trasmissione, un nodo deve selezionare la lunghezza  appropriata  del preambolo da inviare prima del pacchetto dati. Questa scelta,  adesso, si basa sul massimo valore del check interval presente nella tabella dei  vicini,  invece  che  sul  check  interval  del  nodo  destinatario  (come  nella  precedente  versione).  L’informazione  riguardante  la  lunghezza  del  proprio  check  interval  è  inviata  dentro  i  chunks  (una  sequenza  di  pacchetti  corti  che  formano  il  preambolo)  trasmessi  prima  del  pacchetto  dati.  In  questo  modo,  tutti I nodi che ricevono i chunks possono leggere l’ informazione e riempire la  propria  raballa  dei  vicini  con  queste  informazioni.  E’  stato  aggiunta  una  funzionalità che cancella dalla tabella dei vicini le informazioni riguardanti  un  vicino  che  non  trasmetta  più  per  un  tempo  uguale  alla  valore  in  secondi  contenuto nella variabile lifetime. Inoltre, si sono aggiunte alcune variabili per  settare e modificare il comportamento del protocollo: “guardia” (contenente il  numero di millisecondi da aggiungere alla lunghezza del preambolo scelto, per  ragioni  di  precauzione),  “radice”  (contenente  l’indirizzo  del  nodo  da  considerare come root). In fine, il protocollo è stato modificato in modo che il  nodo  considerate  root,  invii  automaticamente  un  pacchetto  (con  destinatario  lui stesso) ogni volta che il valore del proprio check interval si reduce, cosi da  avvisare  i  suoi  vicini  che,  viceversa,  non  sarebbero  mai  stati  a  conoscenza  di  questa  informazione  visto  che  un  modo  root  potrebbe  non  spedirebbe  mai  pacchetti dati. 

Nella  parte  finale  di  questo  lavoro  si  è  implementato  il  nostro  protocollo  su  nodi reali e lo si è valutato tramite differenti scenari di test. I risultati ottenuti,  dimostrano  come  l’  adaptive  BMAC+  riesca  a  far  risparmiare  energia  ad  un  nodo,  consumando  fino  al  41.6%  in  meno  di  rispetto  ad  un  protocollo  non  adattivo, ed inoltre riesca a diminutire la latenza di circa l’80% quando il traffico  diventa sostenuto. Il nostro protocollo risulta, quindi, reattivo ai cambiamenti  della  rete,  adattando  il  check  interval  alle  condizioni  di  traffico,  garantendo  così,  più  efficienza  energetica,  un  aumentando  del  tempo  di  vita  dei  nodi,  ed  una migliore latenza nelle comunicazioni. 

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Il  primo  capitolo  di  questa  tesi  è  d’introduzione  al  problema  con  breve  illustrazione di una rete di sensori wireless e problematiche associate. 

Il  secondo  capitolo  analizza  gli  aspetti  legati  ai  protocolli  di  livello  MAC  in  relazione  alle  reti  di  sensori,  ed  espone  una  panoramica  dei  protocolli  attualmente esistenti. 

Il  terzo  capitolo  approfondisce  gli  aspetti  del  protocollo  per  reti  di  sensori  implementato e studiato in questa tesi, mettendo in evidenza le modifiche e le  migliorie  apportate  in  relazione  alla  versione  precedente  ed  ai  protocolli  già  esistenti. 

Nel  quarto  capitolo  sono  presenti  tutti  gli  esperimenti  fatti  sul  protocollo  implementato,  per  analizzarlo  e  scoprire  eventuali  comportamenti  anomali. 

Sono stati utilizzati diversi scenari sviluppati ad hoc, realizzati sempre con nodi  reali  di  tipo  Tmote  sky,  usando  diversi  settaggi  del  protocollo.  In  ultimo  vengono  evidenziati,  i  benefici  ottenuti    sul  Round  Trip  Time  e  sul  tempo  di  trasmissione dei pacchetti. 

Il  quinto  capitolo  riporta  lo  studio  energetico  fatto  in  relazione  ai  risultati  sperimentali  ottenuti  sul  nostro  protocollo,  evidenziando  il  grosso  guadagno  energetico che si può ottenere rispetto all’utilizzo di un normale protocollo non  adattivo. 

Il  sesto  ed  ultimo  capitolo  riassume  i  risultati  ottenuti  dalle  analisi  e  dalle  sperimentazioni fatte, sottolineando tutti i vantaggi che il protocollo Adaptive  B‐MAC+ apporta alle prestazioni  di una rete di sensori. 

Il  materiale  utilizzato  per  questa  tesi,  consiste  in  un  portatile  con  installato  il  software  TinyOs  1.x,  per  lo  sviluppo  del  protocollo  e  la  raccolta  dei  dati  provenienti  dalla  rete  di  sensori;  quattro  moduli  wireless  Tmote  Sky  della  famiglia Telos, conformi agli standard industriali IEEE 802.15.4; pacchetto office  per l’elaborazione dei dati ottenuti, la loro presentazione; documenti scaricati  dal sito dell’IEEE per le informazioni necessarie alle specifiche del progetto ed  alla stesura della tesi. 

 

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