PREMESSA
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Nella pecora, gli strongili gastrointestinali hanno un impatto notevole sulla salute ed il benessere degli animali e determinano in tutto il mondo ingenti perdite economiche dovuti agli aborti, alla ridotta produzione di latte e lana, alla perdita di peso ed alla ridotta fertilità osservabili negli animali parassitati (Kaplan, 2004; Fleming et al. 2006).
Attualmente, per il controllo di questa malattia parassitaria, si dispone di numerosi farmaci antielmintici di sintesi appartenenti a tre classi: (pro)-benzimidazolici, imidazoli-tetraidropirimidine e avermectine-milbemicine.
L’utilizzo, spesso eccessivo ed improprio, di questi farmaci ha determinato la comparsa di numerose importanti problematiche, quali lo sviluppo di farmaco-resistenza da parte di questi parassiti (Taylor et al., 2002; Kaplan, 2004; Traversa et al., 2007), la persistenza di residui nei prodotti di origine animale, un considerevole impatto ambientale (Mc Kellar, 1997) ed una certa tossicità per gli animali trattati.
Queste problematiche, associate alla crescente espansione degli allevamenti biologici regolamentati da una rigorosa normativa (Reg. CE 2092/91; Reg. CE 1804/99) che limita l’uso dei trattamenti farmacologici ed incentiva l’utilizzo della fitoterapia e dell’omeopatia, spingono verso la ricerca di principi naturali dotati di attività antielmintica nei confronti degli strongili gastrointestinali. Infatti, l’uso di principi naturali può consentire di limitare la presenza di residui
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farmacologicamente attivi nell’organismo riducendo la necessità di rispettare dei tempi di sospensione, intendendo questi come l’intervallo di tempo che deve trascorrere tra l’ultimo trattamento farmacologico e la commercializzazione dei prodotti di origine animale per l’alimentazione umana. Inoltre, essi mostrano spesso una minore tossicità per gli animali trattati, sono facilmente reperibili in natura e, a volte, anche più economici rispetto ai farmaci di sintesi. Pertanto, i principi naturali possono rappresentare una valida alternativa per il controllo della strongilosi gastrointestinale utile anche per arginare il sempre più importante fenomeno della farmaco-resistenza (Guarrera, 1999; Assis et al., 2003; Alawa et al., 2003).
La finalità del presente studio è stata quella di valutare l’efficacia antielmintica di alcuni principi naturali, utilizzando i test in vitro ed in
vivo considerati validi dalla World Association for the Advancement of
Veterinary Parasitology (W.A.A.V.P.), con la speranza di portare un piccolo contributo utile per un efficace controllo della strongilosi gastrointestinale dei piccoli ruminanti.