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Martino di Bagno a Carcaiola, si dichiarano ben pagati e sciolgono Gerardo detto Gardo del fu Giunta dal proprio debito

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301, 1308 ottobre 18, ind. VI (1307) Solutio

Andrea, Ceo, Cassio e Turino figli del fu Salvo del comune di Lugnano di Pedemonte ricevendo 200 lire per donazione fatta dal presbitero Michele, rettore della chiesa di S.

Martino di Bagno a Carcaiola, si dichiarano ben pagati e sciolgono Gerardo detto Gardo del fu Giunta dal proprio debito.

Fatto a Pisa, nella cancelleria del Comune.

Notaio: Rainerius f. Orlandi de Morrona.

Note dorsali: n° 217; «n. 302».

Vecchia numerazione: 304.

Provenienza: S. Antonio.

302, 1308 dicembre 21 (segnata dicembre 20), ind. VI (1307) Venditio

Il maestro Guido da Collalto del comune di Parrana Nuova, del fu Ugolino da Pandoiano, a causa dell’indigenza della propria famiglia vende a Viviana di Giovanni detto Bonanno da Collalto un pezzo di terra con alberi da frutto posto a Collalto in luogo detto «in de le Vallinora», un pezzo di terra campia con stutture adibite alla raccolta delle olive posto nel luogo suddetto vicino al pozzo, la quarta parte di un intero pezzo di terra campia con olivi, alberi e bosco posto a Collalto in luogo detto

«a la Tramarice» per il prezzo di 12 lire. Tali terre facevano parte della dote di Bartolomea, moglie di Guido e figlia del fu Coscio da Pandoiano.

Fatto a Collalto, nella casa dei suddetti coniugi.

Notaio: Iohannes de Vico Pisano f. qd. Upethini notarii.

Note dorsali: n° 36, A. 1308; «n. 269».

Vecchia numerazione: 305.

Provenienza: S. Antonio.

303, 1308 aprile 5 e 18, ind. VI, anno Nativitatis (1308) Reassignatio et relatio

Francesca detta Cecca del fu Bene fa richiesta a suo marito Francesco e al padre di lui, Meglio del fu Bonaccorso di Belluccio, affinché le siano assegnati terre e beni per un valore equivalente alla dote di 200 lire in fiorini piccoli a lei dovuta, poiché è già un anno che il marito ha iniziato ad amministrare male le loro sostanze, contraen- do debiti e conducendo la famiglia verso la povertà. Chiede quindi che le siano asse- gnati un pezzo di terra posta presso S. Giorgio nel luogo detto Casavecchia del valore di 60 lire, la metà di un terreno posto a S. Giorgio con la metà di un casamento e aia del valore di 70 lire, un casamento posto a S. Giorgio del valore di 10 lire, un pezzo di terra posto a S. Giorgio in luogo detto «all’Ombrone» del valore di 25 lire, letti e corredi per un totale di 15 lire, un pezzo di terra con corte e cantina posto a Pistoia nella cappella di S. Vitale del valore di 20 lire. Il 18 aprile Francesca conferma di aver preso possesso dei suddetti beni.

1) Fatto a Pistoia. nella cappella di S. Maria al Prato; 2) Fatto nei suddetti pezzi di terra.

Notaio: Phylippus f. Vitalis.

Regesti: ACP, n. 329.

Vecchia numerazione: 300.

Provenienza: S. Nicola.

304, 1309 agosto 18 ind. VI (1308)

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Licentia ad primam clericalem tonsuram et ad duos minores ordines

Frate Bindo agostiniano, vescovo di Galtellì, ottiene da Enrico da Mont'Arso, vicario generale di Giovanni, arcivescovo di Pisa, la licenza di tenere ordinazioni alla prima tonsura e ai due ordini minori nella chiesa di S. Nicola.

Fatto a Pisa, nel chiostro di S. Nicola.

Notaio: Bonus f. Michaelis de cappella sancti Tome in Ponte.

Regesti: ACP, n. 336, con data 19 agosto.

Vecchia numerazione: 309.

Provenienza: S. Nicola.

305, 1309 novembre 16, ind. VII (1308) Inventarium

Nicola detto Colo del fu Coscio detto Gransignore della cappella di S. Cristoforo e Gemma, vedova di Teperto Baldovinaschi e figlia di Bonaventura di Daniele della cappella di S. Biagio alle Catene, tutori di Gaddo, figlio del fu Teperto suddetto, fanno l’inventario dei beni del minore.

Fatto a Pisa ai piedi della scala della torre di Gaddo di Teperto e dei suoi consorti posta nella cappella di S. Biagio alle Catene.

Notaio: Iohannes f. qd. Guidonis Parelli.

Regesti: ACP, n. 337.

Vecchia numerazione: 314.

Provenienza: S. Nicola.

306, 1309 gennaio 15 e 20, ind. VII (1309) Venditio

Baldo da Cucigliana del fu Lotario vende a Simone detto Mone della cappella di S.

Paolo all'Orto figlio di Iacopo detto Puccio da Cucigliana un pezzo di terra nei confini di Villa di Valle, per il prezzo di 66 lire 7 soldi e un denaro. Il 20 gennaio Baldo, avendo riconosciuto che la misura della terra è superiore di un panoro a quella stimata, riceve da Simone altri 48 soldi.

1) Fatto a Cucigliana ai piedi delle scale del suddetto Baldo; 2) Fatto a Pisa nella bottega della casa di Tedice Barella e consorti.

Notaio: Nicolaus f. Rainerii qd. Iacobini de Sancto Iohanne de Vena (da un atto rogato dal padre), il primo documento, Nicolaus f. Rainerii de Sancto Iohanne de Vena il secondo.

Regesti: ACP, n. 334.

Vecchia numerazione: 307.

Provenienza: S. Nicola.

307, 1309 marzo 9, ind. VII (1309).

Confessio mutui

Moccio figlio di Ghetto da Giovannastra del distretto di San Miniato, dichiara di aver ricevuto in mutuo 12 lire da Soldo del fu Bernardo da San Miniato della contrada di S. Andrea e s’impegna a restituirle entro un anno. Cionello del fu Giovannino da Giovannastra sta come garante.

Fatto a San Miniato, davanti alla casa dei figli di Bernardo.

Notaio: Guido ser Thomaxi qd. Guidonis de Sancto Miniate dagli atti del padre Tommaso.

Regesti: ACP, n. 335.

Vecchia numerazione: 308.

Provenienza: S. Nicola.

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308, 1310 giugno 1, ind. VII (1309) Donatio propter nuptias

Come dote della moglie Bontura del fu Puccio da Pisciuli, Pietro di Tomeo del suddetto comune di Pisciuli consegna al di lei fratello Nino del fu Puccio da Pisciuli 40 lire di antefatto e riceve come dote della donna 40 lire in denari e 40 lire in corredi da Nino, Stefano e

Corsino, fratelli di Bontura e figli del detto Puccio.

Fatto nella casa di Giovanni di Dino, posta nel borgo di Cascina, in località Pisciuli.

Notaio: Belcarius not. qd. Iohannis notarii de Cascina (dagli atti del padre Iohannis not. qd. Dini de Cascina).

Note dorsali: «Baroni»; «n° 28»; «A. 1310»; «n. [...]».

Vecchia numerazione: 317 Provenienza: S. Antonio.

309, 1310 agosto 20, ind. VII (1309) Venditio

Lisca del fu Ugolino Malalisca da Castiglione della Pescaia della cappella di S.

Pietro in Vincoli vende a Laio del fu Gerardo da Castiglione della Pescaia un pezzo di terra con casa posto a Castiglione della Pescaia nel luogo detto Sperone, un pezzo di terra con casa posto nel castello di Castiglione della Pescaia, due pezzi di terra con vigne posti a Castiglione della Pescaia nelle località di Gallena e di Valburgino, un pezzo di terra campia posto a Capalbio nel luogo detto Padule.

Fatto a Pisa nella cappella di S. Eufrasia all’interno della casa del giudice Ranieri Damiani.

Notaio: Iohannes f. qd. Guidonis Parelli.

Note dorsali: «Castilione n° 4»; «393».

Vecchia numerazione: 318.

Provenienza: S. Lorenzo alla Rivolta.

310, 1310 novembre 15, ind. VIII (1309) Venditio

Cione rettore della chiesa dei SS. Giusto e Biagio di Saletta insieme con i fratelli Ceo e Puccino del fu Dino da Marciana Minore vendono a Selcia, vedova di Meo di Monacello e figlia del fu Cantore della cappella dei SS. Cosimo e Damiano, un pezzo di terra campia posto a Marciana Minore, per il prezzo di 40 lire.

Fatto a Pisa ai piedi delle scale della torre di Puccio de Con[...] posta nella cappella dei SS. Cosimo e Damiano.

Notaio: Gerardus qd. Iohannis Morelli notarii Note dorsali: «206»; «A. 1312».

Vecchia numerazione: 320.

Provenienza: S. Antonio.

311, 1310 dicembre 1, ind. VIII (1309) Transactio

I figli del fu Casparello da Campo di Luri in Corsica, Guglielmo corso e Nino, dimoranti a Livorno, pongono fine alle liti e fanno transazione tra loro riguardo ai loro comuni interessi, promettendo di non ostacolarsi a vicenda.

Fatto a Pisa nella bottega della casa di Oddone Quartarone posta a Pisa, nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Bonacursus f. Iohannis de Liburna.

Regesti: ACP, n. 339.

Vecchia numerazione: 321.

Provenienza: S. Nicola.

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313, 1311 giugno 12, ind. VIII (1310) Cessio iurium

Giacomina figlia del fu Duccio del fu Gentile cede a Sardo da Volterra ogni suo diritto contro Iacopo di Enrico da San Miniato su un pezzo di terra con casa e tre solai posta nella cappella di S. Cecilia.

Fatto a Pisa, nell’abitazione del suddetto Sardo, posta nella cappella di S. Sisto Notaio: Cosius f. Chelli Pis. civis da un atto di Michele qd. Leopardi notarii de Covinaria.

Regesti: ACP, n. 341, con data 1° giugno.

Vecchia numerazione: 324.

Provenienza: S. Nicola.

314, 1310 novembre 7, ind. VIII, a. Nat., pont. di Clemente V a. V (1310) Litterarum extractum

Estratto delle pergamene conservate dal fu Petrazzano, arcipresbitero della pieve di Finale di Savona e vicario diocesano di Uberto vescovo di Bologna, redatte in forma di pubblici instrumenti da Bernardo del fu Frate di Bencivenni da Lamola, contenenti estratti di bolle e lettere dei pontefici Alessandro IV, Innocenzo IV, Niccolò IV, Clemente V concedenti numerose indulgenze agli Eremiti agostiniani.

Note dorsali: «Copia autentica di varie bolle»; «S. Niccola»; «Diverse indulgenze concedute agl’Eremiti agostiniani da Alessandro IV, Innocenzo IV, Nicolao IV, Clemente V».

Note: L’exemplum è del 23 gennaio 1337, ind. V, pont. di Benedetto XII anno III ( 1337).

Vecchia numerazione: 320.

Provenienza: S. Nicola.

315, 1311 febbraio 14, ind. IX (1311) Venditio

I fratelli Gaddo e Giunta, figli di Nocco da Vecchiano Maggiore vendono a Turetto del fu Giovanni <<Lazzi>> di Vecchiano Maggiore un pezzo di terra con alberi e viti, per il prezzo di 10 lire e 9 denari.

Fatto a Vecchiano Maggiore, davanti alla casa di Guido di Bonaccorso <<Lazzi>>.

Notaio: Petrus f. Sacci de Malaventre (dagli atti di Lanberto Penna not. de Nodica) Note dorsali: «n° 122»; «A. 1311»; «n. 167».

Vecchia numerazione: 453.

Provenienza: S. Antonio.

312, 1310 marzo 14, ind. IX, secondo il corso di Volterra (1311) Professio castitatis et vere obedientie

Frate Gregorio Masca da Pisa fa professione nelle mani del priore di Volterra, dopo aver fatto il noviziato nel convento.

Fatto a Volterra, nella chiesa di S. Agostino.

Notaio: Risolamus Ricchomanni de Vulterris.

Regesti: ACP, n. 338.

Vecchia numerazione: 316.

Provenienza: S. Nicola.

316, 1312 aprile 21, Pisa. ind. IX (1311) Testamentum

Gherardesca figlia del fu Galgano di Villaningo e moglie di Bernarduccio Lungo

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della cappella di S. Lorenzo alla Rivolta fa testamento e, tra i vari legati, stabilisce che il proprio corpo venga seppellito presso la chiesa di S. Lorenzo alla Rivolta, alla quale lascia 15 lire ed un cero del valore di 6 lire.

Fatto nel primo solaio della casa di Gherardesca, posta nella cappella di S. Lorenzo alla Rivolta.

Notaio: Ugolinus f. qd. Fonsi de Camuliano.

Note dorsali: «n° 479»; e «12 aprile 1312».

Regesti: ACP, n. 346.

Vecchia numerazione: 329.

Provenienza: S. Nicola.

317, 1312 maggio 7, ind. IX (1311) Donatio

Ser Gerardo detto Gaddo Gambacorta del fu Vernaccio della cappella di S.

Sebastiano in Chinzica dona a ser Bindo del fu Ugolino del Turco, priore del Collegio della Misericordia di Pisa, alcune terre con alberi, olivi, vigne, campi, bosco e case solariate poste a Forcoli.

Fatto a Pisa nella bottega della casa del suddetto Gerardo, posta nella cappella di S.

Sebastiano.

Notaio: Pisanus Beacque Ugonis olim de Oratorio f.

Note dorsali: «N° I (scritto J) 1312» ; «Forcoli»; «n° 17»; «n° 66 Gherardo Gambacorta» ; «n° 123».

Vecchia numerazione: 330.

Provenienza: —.

318, 1311 maggio 25, ind. IX, pont. di Clemente anno VI (1311) Litterae protectionis diaconi cardinalis Iacobi de Columpna

Giacomo Colonna, diacono cardinale, concede protezione al monastero di S. Michele Arcangelo di S. Croce in Val d'Arno dell’ordine di S. Agostino.

Data a Avignone.

«N. 6»; «4.»

Vecchia numerazione: 323.

Note: si conserva il sigillo in cera rossa del cardinale.

Provenienza: S. Michele Arcangelo di S. Croce in Valdarno.

319, 1312 agosto 22, ind. IX (1311) Venditio

Ceo del fu Erigeto da Parlascio vende a Simone del fu Duccio da Empoli la metà di un pezzo di terra con bosco posta nei confini di Debileuli per il prezzo di 4 lire.

Fatto presso Bagno ad Acqua, nella casa di Balduccio «de Vinario»

Notaio: Nicolaus qd. Baronis de Quarrata.

Note dorsali: «n° 20», «A. 1312»; «n. 333».

Vecchia numerazione: 331.

Provenienza: S. Antonio.

321, 1311 settembre 29 e 30, ottobre 4 e 6, ind. X (1311) Denuntiatio monetarum Mediolani

Gentile da S. Gimignano giudice e assessore di Ugolino da Sesso, podestà della città di Milano, su istanza e richiesta di Riccardo Ugeti da Firenze, superiore maestro ordinatore e supervisore imperiale per il conio delle monete, ordina che nunzi del Comune di Milano vadano per la città e per il Broletto Nuovo ad annunciare che nessuno a Milano possa imporre tasse, portare via oro, argento, o bisanti, né coniare monete senza il previo consenso

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dell’imperatore. Nei giorni successivi Corrado da Casate, trombettiere del comune di Milano, insieme ad altri trombettieri annuncia la notizia.

1) Fatto a Milano nel Broletto Nuovo; 2), 3), 4) fatto a Milano, nel palazzo del Comune.

Notaio: Guido de Bellençonibus not.et officials dicti domini Richardi

Note dorsali: «Toscani»; «55», «51», «n° 9»; «55»; «Denuntiatione monetarum Mediolani facta ex parte serenissimi imperatoris».

Vecchia numerazione: 326.

Note: pergamena molto danneggiata particolarmente sul lato destro.

Provenienza: [S. Nicola.].

324, 1312 dicembre 5, ind. X (1311) Requisitio et rogatio

Maestro Giovanni domenicano, legato imperiale, viene mandato a Ivrea poiché Giovanni da San Lorenzo, vicario della città e del Canavese, ha accusato Guglielmo da Ruino, vicario anch’egli della stessa città, di avergli sottratto il castello di Balengo, la moglie e i beni.

Giovanni, stabilita la verità, scagiona Guglielmo e ordina di far pubblicare la sentenza.

Fatto nel Palazzo del Comune di Ivrea.

Notaio: Martinus de Mercato.

Regesti: ACP, n. 347.

Vecchia numerazione: 332.

Provenienza: S. Nicola.

322, 1312 gennaio 11, ind. X (1312) Divisio bonorum

Giovanni cuoiaio del fu Giunta Nevicante e Mattea figlia di Ranuccio, vedova di Guido cuoiaio del fu Giunta suddetto della cappella di S. Nicola, esecutori del testamento di quest’ultimo, dividono i beni di Guido tra i suoi figli ed eredi universali, Tazia, Moccia e Peruccio, di cui erano stati nominati tutori e curatori.

Fatto a Pisa, nella Curia dei Pupilli.

Notaio: Iacobus f. qd. Savini dagli atti della Curia dei Pupilli.

Regesti: ACP, n. VIII.

Vecchia numerazione: 327.

Provenienza: S. Nicola.

323, 1312 febbraio 27, ind. X (1312) Promissio dotis

Simone detto Mone fabbro, figlio del fu Bacciameo di Piero da S. Maria al Trebbio, promette di dare sua figlia Bartolomea in moglie a Dattinuccio, assegnandole in dote 70 lire, metà in denari e metà in corredi. A sua volta Dattinuccio si impegna a dare come antefatto 35 lire.

Fatto nel Valdarno, nella chiesa di San Giorgio a Bibbiano.

Notaio: Iohannes qd. Iacobi de Macerata (da un atto del padre).

Regesti: ACP, n. 344, con data 25 febbraio.

Vecchia numerazione: 328.

Provenienza: S. Nicola.

320, 1311 settembre 12 e 14, ind. X (1311) Testamentum et codicillum

Feo di Guidotto da Volterra della contrada di S. Angelo fa testamento e, tra molti legati, lascia 100 soldi alle monache di S. Chiara. Nel codicillo lascia a Serena, sua moglie, la proprietà di

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un orto posto presso la loro casa, coll’obbligo che, alla morte di lei, l’uso dell’orto venga concesso ai poveri cristiani della città di Volterra.

Fatto a Volterra.

Notaio: Iacobus f. olim Ricchardi de Vulterris.

Note dorsali: n° 34»; «N° 2»; «IV»; «4»; «Questa non serve per noi».

Vecchia numerazione: 325.

Note: all’interno si conserva un regesto.

Provenienza: S. Agostino di Volterra.

325, 1313 gennaio 1, ind. XI (1313) Venditio

Bona vedova di Lotario Baglione della cappella di S. Nicola. e figlia del fu Grotto, a nome suo e dei figli Francesco e Torrigiano, dei quali è procuratrice, vende a frate Guido Gaetani, vicario e procuratore del convento del convento di S. Nicola, 18 carati e 5 parti su 7 di un altro carato dei 24 totali di un pezzo di terra con torre posto a Pisa nella suddetta cappella, per il prezzo di 500 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega del palazzo di Lingo del fu Diomediede, posta nella cappella di S. Nicola. «ad cantonem campi».

Notaio: Mannus f. Rainerii cordovanerii de Oratorio.

Regesti: «ACP», «n° IX».

Note dorsali: «Carta della torre conperata per lo convento là dove elgranaio».

Vecchia numerazione: 334.

Provenienza: S. Nicola.

326, 1313 gennaio 2, ind. XI (1313).

Testamentum

Lorenzo Vaccarella del fu Vanni, cittadino pisano della cappella di S. Casciano, fa te- stamento e, dopo vari legati tra cui uno di 15 lire a favore del fratello Luca agostinia- no del convento di S. Nicola, istituisce suoi eredi universali e fidecommisari la madre Belluccia ed i fratelli Branca e Gaddo.

Fatto a Oristano, nella casa di Giovanni del fu Guantino di Pala notaio.

Notaio: Iohannes qd. Guantini Pale f.

Regesti: ACP, n. X.

Vecchia numerazione: 333.

Provenienza: S. Nicola.

327, 1313 febbraio 20 e marzo 1, ind. XI (1313).

Electio rectoris

Giusto, abate del monatero dei SS. Gorgonio e Vito delega il proprio voto di patrono a Lando, rettore della chiesa di S. Sebastiano alle Fabbriche Maggiori, per l’elezione del rettore della chiesa di S. Maria di Uliveto. Il 1 marzo Simone di Bonaccorso viene eletto rettore della detta chiesa per votazione fatta da Bartolomeo abate del monastero di S. Paolo a Ripa d’Arno e dal detto Lando, delegato dei voti del detto Giusto, di Burgundio operaio dell’Opera di S. Maria Maggiore e di Caterina, badessa del monastero di Ognissanti.

1) Fatto a Pisa, nel chiostro della chiesa di […]; 2) Fatto a Pisa, in Chinzica, nella casa dell’abate di S. Paolo a Ripa d’Arno.

Notaio: Bernardus Morelli f. Gerardi Morelli notarii.

Note dorsali: n° 47.

Vecchia numerazione: 335.

Note: La pergamena faceva da cappello a qualcosa, ha un formato tagliato in modo da diventare rotondeggiante, si vede una piegatura rotonda. La prima parte dello

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scritto è di difficile lettura perché macchiata da inchiostro marrone.

[Provenienza: S. Nicola.]

356, 1313 marzo 2, ind. XI (1313) Mutuum

Bacciameo del fu Adamo Bellucio della cappella di S. Maria Maddalena riceve in prestito 12 fiorini d'oro da Musetto del fu Sabato della cappella di S. Lorenzo in Chinzica e s'impegna a restituirli entro 4 mesi.

Fatto a Pisa nella bottega della casa di Vanni di Ronco posta nella cappella di S.

Lorenzo.

Notaio: Thomeus f. Andree notarii de Canneto dagli atti di Galgano not. qd. Iohannis de Pectori.

Regesti: ACP, n. XI.

Vecchia numerazione: 336.

Provenienza: S. Nicola.

330, 1314 agosto 2, ind. XI (1313) Repudiatio hereditatis

Decca e Bella, sorelle tra loro e figlie del fu Ugolino di Bonaccorso da Cevoli di Val di Cascina, mediante il loro curatore Berto di Cione da Cevoli, ripudiano l’eredità paterna.

Fatto a Pisa, nella Curia Nuova dei Pupilli.

Notaio: Lupus f. qd. Iacobi Bergi de S. Cassiano Vallis Arni.

Regesti: ACP, n. 352.

Vecchia numerazione: 344.

Provenienza: S. Nicola.

331, 1314 ottobre 22, ind. XII (1313) Sententia iudicum Curiae Foretaneorum

Accogliendo la richiesta avanzata da Bona, vedova di Ugolino da Soiana del fu Bonaccorso di Betto e figlia di Uguccione detto Cione1 da Cevoli in Valdicascina, i pubblici giudici della Curia «Foretaneorum» impongono agli eredi del marito di restituire alla donna la cifra dovuta per certi suoi diritti dotali, aggiungendo un risarcimento di 6 soldi e 8 denari, nel caso in cui la mancata restituzione si protragga per più di un anno. Bona era già stata messa in possesso di 20 lire del suo antefatto e di altre 20 lire dell’eredità del suddetto Ugolino in forza di una precedente sentenza.

Fatto a Pisa nella Curia «Foretaneorum», posta nel chiostro della Curia del Comune pisano.

Notaio: Strenna f. qd. Guidonis de Marti.

Vecchia numerazione: 345.

Regesti: ACP, n. 353.

Provenienza: S. Nicola.

332, 1314 novembre 27, ind. XII (1313) Venditio

Il notaio Bonagiunta da Rivalto del fu Giovanni della cappella di S. Martino in Guadalongo vende ai fratelli Bonaiuto fisico e ad Ugolino detto Ghino, figli del fu Deotavivi notaio da Chianni, della cappella di S. Lucia dei Ricucchi, un pezzo di terra con olivi e peri posta a Santa Maria, presso Chianni, per il prezzo di 40 lire.

Fatto a Pisa in Chinzica, nella bottega di Gerardo di Morello notaio, posta « in capite Pontis Novi ».

1 Scrive <<de Septimo>> poi cancella.

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Notaio: Bernardus f. Gerardi Mo]relli notarii (dagli atti di Gerardo suo padre).

Vecchia numerazione: 346 Provenienza: ––

333, 1314 dicembre 5, ind. XII (1313)

Sententia iudicum Curiae pupillorum et solutio

I giudici della Curia Nuova dei Pupilli impongono a Giovanni detto Vanni pellicciaio del fu Barone della cappella di S. Bartolomeo de' Pecci di dare ad Agnese del fu Riccio pellicciaio della cappella di S. Paolo all’Orto, 245 lire e 40 soldi, del debito di 260 lire che Giovanni aveva ricevuto in mutuo dal padre della ragazza e di cui aveva già pagato 14 soldi e 10 denari. Lo stesso giorno Giovanni paga la somma richiesta.

Fatto a Pisa, nella Curia Nuova dei Pupilli.

Notaio: Strenna f. qd. Guidonis de Marti.

Regesti: ACP, n. 354.

Note dorsali: «Inpertinens».

Vecchia numerazione: 347.

Provenienza: S. Nicola.

334, 1314 dicembre 28, ind. XII (1313) Testamentum

Ranieri detto Nerio del fu Ugolino Medaglia da Ripafratta fa testamento, disponendo che il proprio corpo venga seppellito nel cimitero della cattedrale, alla quale entro il settimo e il trigesimo della sua morte verrà assegnata una cifra stabilita dalla moglie Nocca, fidecommisaria dei beni di Ranieri e tutrice di Lupolo, loro figlio. Nomina infine eredi universali il figlio e la moglie, finché questa non si risposerà.

Fatto a Pisa, nella casa del suddetto Nerio, posta nella cappella di S. Sisto.

Notaio: Manfredus Iacobi de Ripafratta.

Regesti: ACP, n. 355.

Vecchia numerazione: 348.

Provenienza: S. Nicola.

335, 1314 dicembre 28, ind. XII (1313) Solutio

Puccio cuoiaio della cappella di S. Nicola, per conto di Bondie erovario e con l'animo di riavere la cifra sborsata, paga a Salvuccio, esattore della data imposta in città e nel contado nel settembre passato, 9 lire dovute dal detto Bondie per la data di 5 soldi per lira calcolata sulla base del suo estimo nella cappella di S. Maria Maddalena, il cui ammontare era di 35 lire.

Fatto a Pisa, nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Bonaccursus f. Chelli de Toiano not.

Regesti: ACP, n. 356.

Vecchia numerazione: 349.

Provenienza: S. Nicola.

336, 1314 gennaio 10, ind. XII (1314) Venditio

Ranieri notaio del fu Simone da Tabbiano della cappella di S. Eufrasia, Ugolino detto Nino correggiaio della cappella di S. Lorenzo in Pellicceria del fu Matteo da Avane e Guida moglie di Giovanni di Barone della stessa cappella di S. Lorenzo e figlia del fu Guido, vendono a frate Guido Gaetani priore provinciale dei frati Eremiti una casa posta su terra del convento di S. Nicola. per il prezzo di 210 lire.

Fatto a Pisa, nella casa di Ranieri notaio posta nella cappella di S. Eufrasia

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Notaio: Ugolinus f. Iacobi notarii de Guardistallo Marictime da un atto di Ranuccino not. qd. Ildebrandi Urselli.

Regesti: ACP, n. 348.

Vecchia numerazione: 339.

Provenienza: S. Nicola.

340, 1314 gennaio 22, febbraio 19, ind. XII, e 1315 aprile 27, ind. XII (1314) Venditio

Teccia e Neria figlie del fu Riccardo del Corso e Cea figlia di Cecco da Ripoli, vendono terre in Musigliano a Nardo […] mediante Lapo [...], giudice della Curia dei Pupilli e loro procuratore per un totale di 248 lire e 10 soldi. Il 19 febbraio, avendo concordato che la misura della terre vendute è minore di 7 panori rispetto a quella stimata, Nardo riceve da Lapo 12 lire, 20 soldi e 3 denari di risarcimento.

1) Fatto a Pisa, nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Iohannes f. Ricchi de Palaria.

Regesti: ACP, n. 350.

Vecchia numerazione: 341.

Note: pergamena in gran parte illeggibile a causa di muffe e lacerazioni.

Provenienza: S. Nicola.

337, 1314 febbraio 28, ind. XII (1314) Procuratio

Davino cuoiaio del fu Betto della cappella di S. Nicola. nomina sua procuratrice la moglie Moccia figlia del fu Mercatante.

Fatto a Pisa, nella casa di Mese giudice da Vico e dei suoi consorti.

Notaio: Franciscus f. qd. Ciaghi de Vico Pisano dagli atti di Henrici not. qd.

Rustichelli de Capannuli.

Regesti: ACP, n. XV.

Vecchia numerazione: 340.

Provenienza: S. Nicola.

338, 1315 aprile 3, ind. XII (1314) Donatio propter nuptias

Nicola detto Colo [...] riceve come dote della futura moglie Tomea [...] 90 lire, metà in denari, metà in corredi, da Enrico [...], padre di Tomea.

Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli, posta «in capite Pontis Novi».

Notaio: Simon f. Iohannis Chiassi de Septimo dagli atti di Ranuccino not. qd.

Ildebrandi Urselli.

Regesti: ACP, n. 358.

Vecchia numerazione: 351.

Note: pergamena mutila dell’inizio.

Provenienza: S. Nicola.

339, 1315 aprile 8, ind. XII (1314) Donatio propter nuptias

Bondie del fu Uguccione da Cerreto, broccaio della cappella di S. Vito, e Bindo, suo figlio, donano 100 lire di antefatto a Teccia del fu Pietro spadaio, moglie di Bindo e, interrogati da Enrico barbiere e Cione remaio, entrambi della cappella di S.Vito, curatori di Giovanni, fratello di Teccia, confessano di aver ricevuto 250 lire, metà in denari e metà in corredi, come dote della donna.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Colo di Gaetanello.

Notaio: Iohannes f. qd. Ildebrandini de Gello Putido dagli atti di Strenna not. qd.

(11)

Guidonis de Marti.

Regesti: ACP, n. 359.

Vecchia numerazione: 352.

Provenienza: S. Nicola.

328, 1314 aprile 22, ind. XII (1314) Testimonia

Testimonianze presentate da ser Mazza di ser Nicola, procuratore di Bice, vedova di Taldo del fu Tebaldo della Bella, per la causa da lei intentata contro gli eredi del marito e di Giano, fratello di lui, per farsi resituire la dote, ascoltati ed esaminati da ser Rucco di ser Giovanni da Rondinaia e da Nicola figlio del detto Mazza, su mandato di Lapo Golli da Montopoli, giudice ed assessore designato delle cause civili per il sestiere di S. Pietro a Scheraggio, al tempo del podestà Gentile «de filiis Ursi».

Fatto a Firenze.

Notaio: Niccolaus f. ser Macçe not. de Empoli.

Regesti: ACP, n. 349.

Vecchia numerazione: 342.

Provenienza: S. Nicola.

341, 1315 aprile 28, ind. XV(sic) (1314?) Venditio

Telda vende a Lippo un pezzo di terra posta nella cappella di S. Nicola, nel chiasso dei Pellai.

Fatto a Pisa, in casa della suddetta Telda.

Notaio: Matheus f. qd. Giustini Aristecche.

Note dorsali: «S. Antonio», «n° 82», «A. 1315».

Note: manca la parte iniziale della pergamena, nella restante parte sono presenti diverse rosure.

Vecchia numerazione: 353.

Provenienza: S. Antonio.

329, 1315 maggio 11, ind. XII (1314) Confessio mutui

China, moglie di Ghino del fu Ranieri Tommasi da Bibbona e figlia del fu Ranieri da Bibbona2, confessa di aver ricevuto 50 lire da Sardo del fu Giunta Affricante da Volterra, dimorante a Pisa nella cappella di S. Sisto, e promette di restituirle entro il mese di maggio.

Fatto a Pisa, nella casa del detto Sardo, posta nella cappella di S. Sisto.

Notaio: Andreas dictus Duccius f. Iohannis notarii de Rillione Regesti: ACP, n. 351.

Vecchia numerazione: 343.

Provenienza: S. Nicola.

342, 1315 maggio 22, ind. XII (1314) Licentia permutandi

Alessandro, priore generale dell'ordine di S. Agostino, concede al priore di S. Nicola.

la facoltà di permutare le terre del convento con i padri di S. Ermete d'Orticaria.

Fatto a Pisa sul ballatoio del chiostro della chiesa del convento di S. Nicola.

Notaio: [Iohannes filius]3 Guidonis Chiassi de Septimo dagli atti di [R]anuccinus qd.

Ildebrandi Urselli.

2 Così nel documento.

3 Per le integrazioni vedere 1320 maggio 22.

(12)

Note dorsali: Sul verso, di mano coeva «Concessio herm[itarum] et eorum bonorum facta pisano conventui facta per venerabilem patrem fratrem Alexandrum priorem generalem ordinis».

Regesti: ACP, n. 360.

Vecchia numerazione: 354.

Note: pergamena corrosa. L'anno non è più leggibile, la data è stata ricavata dalle note dorsali e dai regesti del Ferri.

Provenienza: S. Nicola.

343, 1315 giugno 10, ind. XII (1314) Venditio

Guglielmo notaio della cappella di S. Maria Maggiore e figlio del fu Matteo vende a Giovanni detto Vanni della cappella di S. Martino, figlio del fu Ildebrandino Famigliati, la metà di un pezzo di terra con case solariate poste presso Bagno ad Acqua.

Fatto a Pisa in Chinzica.

Notaio: Henricus f. qd. Guidonis de Ceppato.

Note dorsali: «n° 78», «A. 1315»; «n. 78»; «de monna Ceccha commessa».

Vecchia numerazione: 355.

Note: Pergamena corrosa sul lato sinistro.

Provenienza: S. Antonio.

344, 1315 settembre 10, ind. XII (1314) Procuratio

Nino del fu Casparello corso nomina suo procuratore il fratello Guglielmuccio dimorante a Livorno.

Fatto a Sassari.

Notaio: Mateus Caseus f. Inghirrami.

Regesti: ACP, n. 362.

Vecchia numerazione: 356.

Provenienza: S. Nicola.

345, 1315 ottobre 21, ind. XIII (1314) Sententia iudicum Curiae Foretaneorum

Accogliendo la richiesta dei fratelli Vanni e Guccio del fu Pantonerio da Travalda di casa Uppezzinghi, i giudici della Curia «Foretaneorum», assegnano loro un pezzo di terra con casa e alberi posto a Villa Saletta, di proprietà di Gerardo e Iacopo da Vico, dopo averlo fatto stimare da due uomini esperti del luogo, in assenza dei convenuti contumaci e di un perito di parte.

Fatto a Pisa, nella Curia «Foretaneorum».

Notaio: Guillielmus qd. Liçi Gatti.

Regesti: ACP, n. XVI.

Vecchia numerazione: 357.

Provenienza: S. Nicola.

346, 1315 dicembre 5, ind. XIII (1314) Notitia iudicum Legum

I pubblici giudici della Curia della Legge immettono Beatrice detta Bice figlia del fu Gerardo e moglie del fu Leonardo Verri del fu Iacopo Verri della cappella di S.

Nicola, in possesso dei beni del marito, secondo i suoi diritti dotali e condannano gli altri eredi del marito a pagarle 20 soldi di risarcimento nel caso in cui la mancata assegnazione si protragga per più di un anno.

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Fatto a Pisa, nella Curia della Legge posta sotto il palazzo del Comune.

Notaio: Iohannes Grassi de Vulmiano Regesti: ACP, n. 363.

Vecchia numerazione: 358.

Provenienza: S. Nicola.

347, 1315 dicembre 9, ind. XIII (1314) Donatio propter nuptias

Lemmo Buglia di casa Gualandi figlio del fu Ranieri Buglia della cappella di S.

Cosimo, come curatore di Giovanni detto Vanni, suo fratello, futuro sposo di Masa di Berto di Iacopo «de Bulsingis» da Prato, assegna 100 lire di antefatto alla donna e riceve in cambio dal detto Berto 900 lire in denari e 400 in corredi come dote della figlia.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella bottega della torre dei fratelli Gaddo e Bonaccorso Gambacorta posta vicino al Ponte Vecchio.

Notaio: Benedictus f. qd. Bononcontri notarii de Ripa Arni Pisanus civis da un atto del padre.

Regesti: ACP, n. 364.

Vecchia numerazione: 359.

Provenienza: S. Nicola.

348, 1315 dicembre 14 e 1315 febbraio 9 e 11, ind. XIII (1314 e 1315) Inventarium, immissio in possessionem et relatio

Nato sellaio della cappella di S. Iacopo degli Speronari, a titolo di procuratore di Bice, vedova di Leonardo Verri, candelaio della cappella di S. Nicola, fa l’inventario dei beni del marito della donna, dei quali è stata essa in possesso secondo i suoi diritti dotali in forza di una precedente sentenza dei Giudici della Legge. Il 9 febbraio il giudice e assessore Sigerio da Casoli, immette Nato, come procuratore di Bice, nel possesso di un pezzo di terra campia facente parte dell'eredità del detto Leonardo, posta nei confini di Appiano in luogo detto Capogallo. L’11 febbraio il nunzio del Comune si reca nella cappella Provenienza: S. Nicola, davanti alla casa in cui dimorava Leonardo, per fare proclamazione dell’avvenuta immissione in possesso.

1)Fatto a Pisa; 2) Fatto ad Appiano, nel suddetto pezzo di terra; 3) Fatto nella casa del giudice Betto «de Amiano», posta nella cappella di S. Ambrogio.

Notaio: Bartolomeus f. Rainerii Bonaccursi.

Regesti: ACP, n. 357.

Vecchia numerazione: 360.

Note: Pergamena corrosa sul lato sinistro.

Provenienza: S. Nicola.

349, 1316 aprile 11, ind. XIII (1315) Mutuum

Gaddo Vaccarella della cappella di S. Casciano riceve in prestito 100 lire da Teccia, vedova di Guido Aquilante della cappella di S. Cristoforo in Ponte, con l'impegno di restituirle entro un anno.

Fatto a Pisa, nell’abitazione della stessa Teccia, posta nella cappella di S. Cristoforo in Ponte Notaio: Guido f. qd. Salvi de Chafagiaregio.

Note dorsali: «Carta fratris Luce».

Regesti: ACP, n. 367.

Vecchia numerazione: 365.

Provenienza: S. Nicola.

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350, 1316 maggio 17, ind. XIII, anno XVI del regno di Carlo II. (1315) Testamentum

Il cavaliere Baccino del fu Gerardo Visconti da Pisa, dimorante ad Amalfi, fa testamento e, tra i vari legati, lascia 20 carlini alla chiesa di S. Francesco del convento dell'ordine dei frati Minori di Amalfi.

Fatto a Amalfi.

Notaio: Petrus de Felice.

Regesti: ACP, n. 365.

Vecchia numerazione: 366.

Provenienza: S. Nicola.

351, 1316 novembre 2, ind. XIV (1315) Procuratio

Francesca detta Checca vedova di Ranieri detto Nerio Rosso del fu Gaetano Malpigli della cappella di S. Pietro in Vincoli e figlia di Benvenuto nomina suo procuratore Alberto notaio, figlio di Palmieri notaio da Capannoli.

Fatto a Pisa nella via pubblica, davanti alla casa degli eredi di Pardo «Valensani» e dei suoi consorti, posta nella cappella di S. Pietro in Vincoli.

Notaio: Francischus Rossectus qd. Guidonis.

Regesti: ACP, n. 370.

Vecchia numerazione: 367.

Provenienza: S. Nicola.

352, 1316 novembre 18 e 1316 febbraio 18 e marzo 4 – segnata 1316 novembre 18 e febbraio 17, ind. XIV – (1315 e 1316)

Venditio et immissio in possessionem

Al fine di pagare la dote della figlia Checca, promessa a Bolgaruccio del fu Giovanni di Bolgarino, Cerio del fu Gerardo Gualandi Smerlo, vende a Cecco del fu Lenzo da Bagno ad Acqua, che riceve per Dino spadaio della cappella di S. Cosimo, la quarta parte di un unico pezzo di terra con due case, orto, pergolato e alberi da frutto, posta a Bagno ad Acqua, per il prezzo di 200 lire. Per lo stesso motivo il 17 febbraio Cerio vende sempre a Cecco del fu Lenzo di Bagno ad Acqua, ricevente per Dino spadaio della cappella di S. Cosimo, un’altra quarta parte del suddetto terreno, per il prezzo di 200 lire. Il 4 marzo Nella del fu Saladino da Bagno ad Acqua, moglie di Cerio e madre di Ghecca, conferma il suo consenso alle vendite e Dino prende possesso del pezzo di terra suddetto.

1) Fatto a Lari, nella via pubblica, davanti alla casa di Cerio; 2) fatto a Pisa in casa di Bue Smerlo, posta nella cappella di S. Alessandro; 3) fatto a Lari delle Colline Inferiori, nella casa del suddetto Cerio; 4) fatto a Bagno ad Acqua nel suddetto pezzo di terra.

Notaio: Iohannes f. qd. Benvenuti de Uçiliano preberii Bagni de Acquis

Notaio: «Questo è ricopiato da presbitero Pichietti l’anno 1729 Pis.»; «n° 236», «A.

1316»; «Bagno ad Aqua n° 5»; «n. 54»

Provenienza: S. Antonio

353, 1316 dicembre 10, ind. XIV (1315) Sententia iudicum Curiae Arbitrorum

Accogliendo la richiesta di Nato sellaio, procuratore di Beatrice detta Bice vedova di Leonardo Verri candelaio, i giudici della Curia degli Arbitri assegnano alla donna un pezzo di terra posto nel comune di Appiano, nel luogo detto «Capo Gello», come risarcimento della sua dote ed antefatto Lo stesso giorno il nunzio del Comune fa

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proclamazione della sentenza davanti alla casa dove dimorava il detto Leonardo.

Fatto a Pisa, nella Curia degli Arbitri.

Notaio: Bonalbergus de Vico qd. Bonaccursi Regesti: ACP, n. 371.

Vecchia numerazione: 368.

Provenienza: S. Nicola.

354, 1316 febbraio 13, ind. XIV (1316) Venditio

Puccio del fu Viviano della cappella di S. Maria Maggiore, procuratore di Guido Lanfranchi Chiccoli, vende ad Andrea del fu Enrico da Avane della suddetta cappella, un pezzo di terra campia posta nel castello vecchio di Avane con un edificio ed un pezzo di terra campia posto fuori dal castello di Avane.

Fatto ad Avane.

Notaio: Henricus f. Martini de Nodica

Note dorsali: «n. 86»; «A. 1316»; «Comune d’Avane n° 4»; «n. 38».

Vecchia numerazione: 361.

Provenienza: S. Antonio.

355, 1316 febbraio 24, ind. XIV (1316) Libellum

I fratelli Giovanni ed Enrico del fu Pantonerio da Travalda degli Upezzinghi allivellano a Puccio del fu Ormanno da Lorenzana e ai fratelli Mannuccio, Maso notaio e Andreuccio del fu Lenzo di Ormanno da Lorenzana, sette pezzi di terra posti nei confini dei comuni di Saletta e Scotriano in cambio di uno staio di grano l’anno da consegnare in occasione della festa dell'Assunzione.

Fatto a Pisa, nell’abitazione di Giovanni ed Enrico Upezzinghi.

Notaio: Pierus f. Guidonis notarii de Ceppato (dagli atti di Enrico not. qd. Guidonis de Ceppato avo suo).

Note dorsali: «Terre di Saletto et Scotriano».

Regesti: ACP, n. 368, con data 26 aprile.

Vecchia numerazione: 453.

Provenienza: S. Nicola.

357, 1316 marzo 18, ind. XIV (1316) Sententia iudicum Curiae Legis

I pubblici giudici della Curia della Legge immettono Francesca vedova di Ranieri Rosso del fu Gaetano e figlia del fu Benvenuto della cappella di S. Pietro in Vincoli nel possesso dei beni compresi nell'eredità del defunto marito per un totale di 100 lire di dote e 40 di antefatto, aggiungendo che se entro un anno qualcuno degli eredi verrà a chiedere di partecipare all’eredità, prima di esser ascoltato dovrà pagare 20 denari.

Fatto a Pisa, nella Curia della Legge, nel palazzo nuovo del Comune.

Notaio: Guido f. Henrici not. de Ceppato.

Note dorsali: «Impertinens huc usque«.

Vecchia numerazione: 364.

Regesti: ACP, n. 366.

Provenienza: S. Nicola.

358, 1317 aprile 9 e 10, ind. XIV (1316) Venditio et ratificatio

Banduccio, Vaggino, Bacciameo e Colo, figli di Giovanni di Cavallo della cappella

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di S. Nicola. vendono per sé e a nome di Castellano loro fratello minore di 20 anni, a frate Ranieri Moscerifi, procuratore del convento di S. Nicola, una casa murata e solariata posta su terra del detto convento, per il prezzo di 137 lire e 10 soldi. Il giorno successivo Castellano conferma il suo consenso alla vendita.

1) Fatto a Pisa sul ballatoio della chiesa di S. Nicola; 2) Fatto Pisa nella bottega di casa Gualandi, posta sulla piazza di S. Sisto.

Notaio: Nocchus qd. Castilionis.

Regesti: ACP, n. 375.

Vecchia numerazione: 372.

Provenienza: S. Nicola.

359, 1317 giugno 3 e 4, ind. XIV (1316) Immissio in possessionem et relatio

Il pubblico nunzio del Comune pisano, su mandato dei giudici della Curia della Legge, immette Francesca detta Checca vedova di Ranieri detto Nerio del fu Gaetano Malpigli in possesso di un pezzo di terra campia con fichi e alberi posta nella cappella di S. Iacopo d'Orticaria, in luogo detto Fossabanda, della misura di circa 10 staiora, e di 5 staiora e 9 panori di un unico pezzo di terra campia con vigna posto nella capppella di S. Michele degli Scalzi, della misura di 8 staiora, facenti parte dell’eredità del marito. Il giorno successivo il nunzio si reca d’innanzi alla casa in cui dimorava il suddetto Ranieri per fare proclamazione dell’avvenuta immissione in possesso.

1) Fatto a Pisa; 2) fatto nella bottega della casa di Paganello giudice da Vico.

Notaio: Simon f. Gualandi qd. Rodulfi de Cisanello.

Regesti: ACP, n. 376.

Vecchia numerazione: 373.

Provenienza: S. Nicola.

360, 1317 agosto 22, ind. XIV (1316) Venditio

Nocco vende un pezzo di terra a Colo e Vanni. Mogliano e Dinuccio, figli del fu Cerro da Camugliano, stanno come garanti.

Fatto a Camugliano, nella casa di Bartolomeio notaio.

Notaio: Bartolomeus qd. Gualandi Sassi.

Note dorsali: «n° 38»; «1317 11 settembre».

Vecchia numerazione: 374.

Note: La pergamena manca della parte superiore sinistra.

Provenienza: S. Nicola.

361, Vecchia numerazione: 450, 1317 settembre 14, ind. XIV, e 1318 agosto 4, ind. XV (1316 e 1317)

Venditio

Scelletto detto Letto dei Bocci del fu Bindo di Boccio dei Bocci, a nome di Contessa detta Teccia sua moglie, figlia del fu Iacopo di Baruccio «de Porta» di casa Upezzinghi, insieme a Gerardo detto Gadduccio del fu Nerio del fu Gaddo Gombo di casa Gaetani, per pagare un debito che avevano con Fino Rau banchiere, vende a Leopardo detto Pardo tavernaio della cappella di S. Leonardo in Pratuscello del fu Falcone tavernaio e a Guido tavernaio del fu Vitale della cappella di S. Vito un pezzo di terra, parte a campo, parte a prato e parte soda, posta nella cappella di S. Apollinare di Barbaricina, in luogo detto Lagoscello, della misura di 20 staiora, per il prezzo di 3 lire a staioro e per un totale di 60 lire. Il 4 agosto Teccia dichiara

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di aver ricevuto la somma a lei spettante per la vendita.

1) Fatto a Pisa nella via pubblica davanti alla casa del fu Francesco di Buldrone, posta nella cappella di S. Donato. 2) Fatto a Pisa ai piedi delle scale della torre della casa dei suddetti Scelletto e Contessa, posta nella cappella di S. Nicola.

Notaio: Petrus qd. Pinnochii de Gello (da un atto rogato da Iohannes f. ser Iacobi Ildebrandi not.).

Note dorsali: «Chome».

Regesti: ACP, n. 377.

Note: all’interno si conserva un regesto.

Provenienza: S. Nicola.

362, 1317 ottobre 15, ind. XIV (sic4) (1316) Positio ad standum

Vanni del fu Cecco da Castagnecchio dimorante in San Ruffino, nel comune di Cevoli in Valdicascina, si mette a stare come servitore per 4 anni presso Corsino del fu Guido da San Ruffino del comune di Cevoli in Valdicascina.

Fatto a Lari, nel portico della casa di Bonalbergo notaio.

Notaio: Iohannes f. Bonalbergi not. de Lari (da un atto rogato dal padre).

Regesti: ACP, n. 378.

Vecchia numerazione: 375.

Provenienza: S. Nicola.

363, 1317 dicembre 6, ind. XV (1316) Venditio

Coscio del fu Tancredi da Santo Pietro vende a Pardo del fu Dino da Camugliano, che compra a nome di Vanni suo fratello e di Colo del fu Gardo della cappella di S.

Marco in Chinzica un pezzo di terra con vigne posto nei confini di Camugliano, in luogo detto al Macchione, per il prezzo di 15 lire.

Fatto a Camugliano, nella casa del suddetto Coscio.

Notaio: Bartholomeus qd. Gualandi Sassi.

Regesti: ACP, n. 379.

Note: «21»; «n. 769 «; «6 dicembre».

Vecchia numerazione: 376.

Provenienza: S. Nicola.

364, 1317 dicembre 10, ind. XV (1316) Sententia iudicum Curiae Arbitrorum

Accogliendo la richiesta di Guido Chiccoli del fu Gano Chiccoli dei Lanfranchi, i pubblici arbitri gli assegnano la terza parte di un pezzo di terra con case solariate poste nella cappella di S. Maria Maggiore, la terza parte di un pezzo di terra con edifici posta nel Castello vecchio di Avane, la terza parte di un pezzo di terra campia posta ad Avane fuori dal castello predetto, tutte di proprietà di Andrea del fu Enrico da Avane, il cui valore è stato stimato da da due persone del posto. Il suddetto Guido era già stato messo in possesso di tali terre in un forza di una precedente sentenza del tribunale.

Fatto a Pisa, nella Curia degli Arbitri

Notaio: Deodatus de Oliveto f. Bartholomei notarii de Oliveto.

Note dorsali: «Toscani»; «n° 116», «A. 1317»; «n. 120».

Vecchia numerazione: 377.

Provenienza: S. Antonio.

4 Probabile svista dell'estensore che non aggiorna l'indizione da poco scattata. Correttamente sarebbe stato «ind. XV».

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365, 1317 febbraio 5, ind. XV (1317) Venditio

Pardo del fu Puccio del comune di Albavola di Valdiserchio per necessità vende a Francesco detto Cecco conciatore di panni della cappella di S. Lucia de' Cappellari del fu Guido Ansaldino e a Pina sua moglie e figlia del fu Nicolò speziario un pezzo di terra con capanna, frutti, viti e alberi, posto nel comune di Albavola, in luogo detto Chiasso di Prata, della misura di 3 staiora circa, per il prezzo di 54 lire, che avevano riscosso dalla vendita di una loro casa, posta in Pisa nella suddetta cappella di S.

Lucia, venduta al presbitero Cegna da Bagno a Carcaiola del fu Ranieri notaio.

Fatto a Pisa, nella cappella di S. Pietro in Vincoli.

Notaio: Burgundius f. qd. Gaitani de Campo.

Regesti: ACP, n. 372.

Vecchia numerazione: 369.

Pergamena danneggiata nella parte finale.

Provenienza: S. Nicola.

366, 1317 febbraio 13, ind. XV (1317) Promissio dotis

Iacopina, vedova di Verando e figlia del fu Guido da San Ruffino nel comune di Cevoli di Valdicascina, promette di dare in moglie sua figlia Mattea detta Cea a Giovanni detto Vanni del fu Cecco da Casalecchio entro la festa di S. Michele nel mese di settembre, fornendo la ragazza di una dote di 46 lire tra denari e corredi.

Fatto a <<villa di>> San Ruffino, presso la casa degli eredi del detto Verando.

Notaio: Henrigus f. Francischi de Sancto Pietro.

Regesti: ACP, n. 373.

Vecchia numerazione: 370.

Provenienza: S. Nicola.

367, 1317 marzo 13, ind. XV (1317) Oblatio

Federica vedova di Vanni Pattume della cappella dei SS. Cosimo e Damiano si fa oblata agostiniana e lascia tutti i suoi beni al convento di S. Nicola, sotto la condizione che tre parti su cinque totali di un pezzo di terra con viti e frutti posto nella cappella di S. Maria Maddalena in Chinzica, al di fuori dalle mura della città, vicino alla chiesa di S. Anna, non possano essere alienate, ma restino sempre al convento, affinché i loro proventi vengano assegnati a un chierico che celebri i divini uffici all'altare di S. Andrea nella chiesa di S. Nicola.

Fatto a Pisa nella sagrestia della chiesa di S. Nicola.

Notaio: Nocchus qd. Castilionis.

Regesti: ACP, n. 373.

Vecchia numerazione: 371.

Provenienza: S. Nicola.

368, 1318 maggio 7, ind. XV (1317) Venditio

Cerio da Bientina, figlio del fu Ildebrandino di casa Upezzinghi, vende a Guido Ferramosche notaio della cappella di S. Giovanni al Gaitano, figlio di Gaddo Ferramosche, la sesta parte di un unico pezzo di terra lavorata e la dodicesima parte di un terreno boscoso con pascolo, palude e luogo di pesca, poste nel luogo detto Castagnolo, vicino alla chiesa di S. Piero a Grado.

Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli posta «in capite Pontis Novi».

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Notaio: Petrus qd. Pinnocchii de Gello S. Savini (dagli atti di Iohannes not. qd.

Iacobi Ildebrandi not.).

Note dorsali: «n° 21»; «40».

Vecchia numerazione: 379.

Provenienza: [S. Nicola].

369, 1318 maggio 28, ind. XV (1317) Divisio bonorum

I fratelli Ugolino detto Nino e Andrea da Avane, figli del fu Enrico da Avane, fanno divisione dei beni dell’eredità di Giovanni loro fratello insieme a Colo ed Enrico, figli del fu Giovanni suddetto e a Daina del fu Borgundio Visconti, moglie del detto Nino.

Fatto a Pisa, nella stanza del primo solaio della casa dei fratelli Betto e Guido.

Notaio: Nicolaus Frascone qd. Gerardi Fraschonis (dagli atti di Iacobo qd. Gerardi de S. Ylario) .

Note dorsali: «Partitione di beni di monna Daina»; «n° 312», «A. 1318»; «n. 189»;

«Arrighi».

Vecchia numerazione: 380.

Note: sono presenti lacerazioni e buchi.

Provenienza: S. Antonio

370 , 1318 luglio 1, ind. XV (1317) Locatio

Mone del fu Iacopo Trincalosso, procuratore degli eredi del fu Sardo da Volterra, dà in locazione per un anno a Peruccio di Giovanni da Castel di Sassa, dimorante a Bolgheri, la casa che fu del detto Sardo, posta nel castello di Bolgheri, in cambio di un affitto di 6 lire e 10 soldi.

Fatto a Bolgheri, nella piazza del castello.

Notaio: Landus qd. Bonristori de Bulgari.

Regesti: ACP, n. 381.

Vecchia numerazione: 381.

Provenienza: S. Nicola.

371, 1317 luglio 27, ind. XV (1317) Datio in solutum

Pone figlio di Mato da Santo Pietro in Valdera, dà a Volpe, sua moglie e figlia di Baldo da Morrona, tre pezzi di terra posti nei confini di Santo Pietro come pagamento di 30 lire in denari e 30 in corredi, costituenti la dote della donna.

Fatto a Capannoli, davanti alla casa di Enrico notaio.

Notaio: Simon f. Bondiei de Terricciola (dagli atti di Orlandino not. de Capannuli ).

Regesti: ACP, n. 382.

Vecchia numerazione: 382.

Provenienza: S. Nicola.

372, 1318 luglio 28, ind. XV, pont. di papa Giovanni anno I (1317) Representatio litterarum Iohannis papae XXII

Frate Grazia, fiorentino, procuratore dell’ordine degli eremiti di S. Agostino per la provincia pisana, presenta all’arcivescovo di Pisa una lettera di papa Giovanni XXII indirizzata ai vescovi di Pisa, Fiesole e Volterra, con cui si conferma la protezione della Sede Apostolica e le concessioni fatte da papa Bonifacio VIII ai conventi dell'ordine in materia di sepolture.

Fatto a Pisa, nell’arcivescovado.

Notaio: Raynerius Ardovini de S. Geminiano.

(20)

Nota dorsale: «S. Niccola. Bolla di Giovanni XXII»; «145».

Vecchia numerazione: 383.

Provenienza: S. Nicola.

373, 1318 ottobre 21, ind. I (1317) Mutuum

Simone del fu Ugolino Resta da Lavaiano Vecchia, insieme a Giovanni e Ghino sui figli, riceve 10 fiorini d’oro in mutuo da Checca, figlia del fu Bartolomeo Bellomi della cappella di S. Cristoforo in Chinzica, con la promessa di restituirli entro sei mesi.

Tanuccio del fu Lupo da Lavaiano Vecchia si fa garante per i suddetti Simone, Giovanni e Ghino.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella chiesa del S. Sepolcro.

Notaio: Michael f. qd. Guersii de Lavaiano.

Note dorsali: «Inpertinens».

Regesti: ACP, n. 383.

Vecchia numerazione: 384.

Provenienza: S. Nicola.

374, 1318 novembre 18, ind. I (1317) Donatio propter nuptias

Vanni orefice detto Vannuccio, della cappella di S. Cristoforo in Chinzica, figlio del fu

Benvenuto, consegna 50 lire di dote a Vanni farsettaio, figlio di Lotaringio della cappella di S.

Pietro in Vincoli, che riceve per Guiduccia sua figlia. A sua volta Vanni di Lotaringio consegna a Vannuccio 50 lire in denari, 50 lire in corredi e ulteriori 50 lire «in augmentum dotis».

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Michele in Borgo.

Notaio: Iacobus f. olim Bonaccursi notarii de Vignale (dagli atti di Leonardo detto Nardo not. della cappella di S. Cristoforo K. f. qd. Dati, su commissione dei capitani e «admonitores» nel 1342, ind. X, nonas decembris).

Note dorsali: «Tomax di Domenicho»; «Rog.to 1308 a dì 14 di ottobre».

Vecchia numerazione: 385.

Provenienza: ––

375, 1318 gennaio 29, ind. I (1318) Venditio

Francesco vende a Ghino due pezzi di terra campia posti a Donicolta presso Cascina, nel luogo detto Canniccio, e un pezzo di terra con vigna posta a Lugnano, nel luogo detto Croce per il prezzo di 251 lire, 13 soldi e 4 denari.

Fatto nella casa del detto Ghino posta nella cappella di S. Maria Maddalena fuori dalla mura della città, vicino al monastero di S. Maria ad Martyres e S. Donnino.

Notaio: Iohannes f. Guidonis qd. Chiassi de Septimo (dagli atti di Iohannes not. qd.

Iacobi Ildebrandi not.).

Vecchia numerazione: 378.

Note: mancano la parte iniziale e finale che sono tagliate.

Provenienza: ––.

376, 1319 marzo 25, ind. I (1318) Apprehensio corporalis possessionis

Coluccio del fu Inghilberto, notaio della cappella di S. Alessandro di Ponte, procuratore di Bacciameo di Barone della cappella di S. Casciano, prende possesso di quattro pezzi di terra posti nel comune di Parrana, a seguito di un mutuo non soluto da Luparello del fu Ugolino da Parrana Nuova di Collalto.

(21)

Fatto a Parrana, nel luogo detto Romore Notaio: Cellus f. qd. d. Ugonis Ricci civ. Pis.

Note dorsali: n° 95, A. 1319; «n. 336».

Vecchia numerazione: 387.

Provenienza: S. Antonio.

377, 1319 maggio 9, ind. I (1318) Pax

Guido del fu Uliviero da Marti e Nuccio di Bonaventura da Marti fanno pace tra loro, promettendo di non molestarsi a vicenda alla pena di 100 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa di Iacopo di Daniele notaio, posta lungo la piazza di S. Ambrogio.

Teste Bindo not. de Vico e Cecco not. suo figlio Notaio: Pisanus Beacque Ugonis olim de Oratorio f.

Regesti: ACP, n. 385.

Vecchia numerazione: 388.

Provenienza: S. Nicola.

378, 1319 maggio 26 e giugno 20, ind. I (1318) Arbitratus et examinatio testium

Pellegrino notaio da Nodica, procuratore di Marco suo fratello e figlio del fu Monte da

Nodica, da una parte, e Nato sellaio dal fu Strenna, della cappella di S. Iacopo degli Speronari, dall’altra, nominano arbitri i giudici Ranieri Damiani e Salinguerra da Ripafratta affinché decidano entro un mese una vertenza riguardante i beni dell’eredità di Bice, vedova di Leonardo Verri. Gli arbitri designati, interrogano alcuni testimoni, i quali confermano che Bice donò a Nato ogni diritto contro gli altri eredi del marito.

1) Fatto a Pisa nella bottega della casa di Iacopo di Daniele notaio; 2) [Fatto a Pisa]

Notaio: Pisanus Beacque Ugonis olim de Oratorio f.

Regesti: ACP, n. 386.

Vecchia numerazione: 389.

Provenienza: S. Nicola.

379, 1319 luglio 19, ind. I (1318) Datio in solutum

Gaddo Vaccarella della cappella di S. Casciano in Chinzica, figlio del fu Vanni Vaccarella, come procuratore di Branca Vaccarella, suo fratello, aveva venduto possessioni e beni al monastero di S. Paolo a Ripa d’Arno per il prezzo di 220 lire. Il possesso di questi beni era di Luca, loro fratello e frate dell’ordine degli eremiti di S.

Agostino, il quale non ebbe soldi dalla suddetta vendita, in quanto la somma venne data per intero al Comune per pagare la condanna inflitta a Branca da Orlandino dal Borgo, sindaco del Comune. Non volendo frodare Luca, i due fratelli cedono a Iacopo, sindaco del convento di S. Nicola, la terza parte di un pezzo di terra con casa posta nella cappella di S. Casciano, per il prezzo di 73 lire, 6 soldi e 8 denari, spettanti al suddetto Luca.

Fatto a Pisa, nella cappella di S. Casciano, nel suddetto pezzo di terra con casa.

Note dorsali: «Frater».

Notaio: Iohannes f. Nocchi Chastilionis not. (da un carta del padre).

Regesti: ACP, n. 387.

Vecchia numerazione: 390.

Provenienza: S. Nicola.

380, 1319 settembre 7, ind. I (1318)

(22)

Venditio

I fratelli Giunta, Colo e Pupo, figli del fu Nocco di Giunta da Cucigliana, vendono a Tingo Sordo della cappella di S. Pietro in Vincoli del fu Iacopo da Cucigliana, agente per sé e per Mone suo fratello, un pezzo di terra con vigna posta a Cucigliana per il prezzo di 60 lire.

Fatto a Cucigliana, nella casa dei suddetti compratori.

Notaio: Iohannes qd. Dini de Cascina.

Regesti: ACP, n. 388.

Vecchia numerazione: 392.

Provenienza: S. Nicola.

381, 1319 dicembre 18, ind. II (1318) Donatio propter nuptias

Il notaio Simone Cavalca da Vico della cappella di San Sebastiano alle Fabbriche Maggiori dona a Vannuccia del fu Nerio Ferrante, tavernaio della cappella di S. Silvestro, la dote di 400 lire, consegnandole a Cecco presbitero di S. Salvatore in Ponte e zio di Vannuccia. Cecco a sua volta dona a Simone la dote di 1000 lire, di cui 585 in denari e 415 in corredi.

Fatto a Pisa, nella casa del presbitero Cecco, posta presso la chiesa di S. Salvatore.

Notaio: Iohannes f. qd. Corradi Soldani de Vico.

Regesti: ACP, n. 389 Vecchia numerazione: 393.

Provenienza: S. Nicola.

382, 1319 marzo 15, ind. II (1319) Venditio

Pardo da Camugliano, figlio del fu Dino «Burgensis», vende a Giovanni detto Vanni del fu Dino e a Colo del fu Guardone dell’abbazia dei SS. Apostoli, un pezzo di terra posto a Camugliano nel luogo detto Borgo per il prezzo di 20 lire.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nella bottega della casa degli eredi di Benincasa d'Arquata notaio.

Notaio: Henricus Guidonis notarii de Ceppato f. da un atto di Henrico not. qd.

Guidonis de Ceppato (sic).

Regesti: ACP, n. 384.

Vecchia numerazione: 386.

Provenienza: S. Nicola.

383, 1320 maggio 10, ind. II (1319) Confessio mutui

Leone Ferrante da Vezzano, figlio del fu Giovanni, dimorante a Genova nella cappella di S.

Ambrogio, confessa di aver ricevuto 250 lire in mutuo da Bonizzo di Bombello della cappella di S. Giorgio in Porta a Mare e promette di restituirle entro un anno.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa dei fratelli Cione e Lando Grassi posta nella cappella di S. Ilario.

Notaio: Iacobus f. qd. Gerardi de Sancto Ylario Pis. Civis.

Regesti: ACP, n. 391.

Vecchia numerazione: 397.

Provenienza: S. Nicola.

384, 1320 maggio 22, indizione II (1319) Venditio

Guido Chiccoli figlio di Gano Chiccoli dei Lanfranchi, alla presenza di Andrea del fu Enrico da Avane della cappella di S. Maria Maggiore, vende a Teccia, vedova di Van- ni da Avane e figlia del fu Iacopo Rau, la terza parte di un pezzo di terra con edifici

(23)

in muratura posta nel castello vecchio di Avane e la terza parte di un altro pezzo di terra posta ad Avane fuori dal castello, per il prezzo di 118 lire.

Fatto a Pisa nella bottega della casa del fu Gano, posta nella cappella di S. Simone di Porta a Mare.

Notaio: Iohannes f. Guidonis Chiassi de Septimo (da un atto di Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii).

Note dorsali: «Arrighi Rau Papa»; «n° 149»; «A1320»; «n° 4»; «n. [.]»

Vecchia numerazione: 398.

Provenienza: S. Antonio.

385, 1320 maggio 26, ind. II (1319) Procuratio

Frate Agostino Macigna, priore del convento di S. Nicola, nomina i frati Barone lettore, Giovanni di Buffalmacco, Filippo da Pisa e Michele da San Sisto come procuratori del convento per riscuotere gli affitti delle possessioni che il convento ha a San Bernardo di Costa d’Acqua, nella valle di Calci.

Notaio: Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi notarii Pis. civ.

Regesti: ACP, n. 392.

Vecchia numerazione: 399.

Provenienza: S. Nicola.

386, 1320 giugno 6, ind. II (1319) Inventarium et datio in solutum

Contessa detta Teccia, figlia del fu Bartolomeo detto Bacciameo del fu Adamo Belluccio della cappella di S. Maria Maddalena, fa l’inventario dei beni dell’eredità del padre e cede a

Lombarda, detta Barduccia, vedova di Bartolomeo e figlia del fu Benvenuto erovario della cappella di S. Maria Maddalena, le terre comprese nella detta eredità come soluzione e pagamento di 350 lire costituenti la sua dote.

Fatto a Pisa, in Chinzica, nel solario della casa di Getta, vedova di Forte borsario, abitazione della detta Contessa.

Notaio: Davinus qd. Iohannis civ. Pis.

Regesti: ACP, n. 393.

Vecchia numerazione: 400.

Provenienza: S. Nicola.

27, 1320 settembre 2, ind. II (1319) Venditio

Nerio del fu Iacopo Compagni della cappella dei SS. Cosimo e Damiano vende a Pardo del fu Dino da Camugliano, che riceve per Vanni del fu Dino della cappella di S. Marco in Chinzica e per Colo della stessa cappella, un pezzo di terra campia posta a Camugliano, nel luogo detto Sterpaia, per il prezzo di 5 lire.

Fatto a Camugliano, davanti alla casa di Duccio di Martino da Camugliano.

Notaio: Bartholomeus qd. Gualandi Sassi.

Note dorsali: «Toscani», «n. 276».

Regesti: ACP, n. 394.

Vecchia numerazione: 401.

Provenienza: S. Nicola.

387, 1320 ottobre 17, ind. III (1319) Venditio

Giovanni detto Vanni, del fu Lanfranchino, della cappella di S. Lucia de' Cappellari, vende a Bono specchiaio della cappella di S. Cecilia del fu Albertino, un pezzo di

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terra con casa solariata posta nella cappella di S. Maria Maggiore, per il prezzo di 34 lire.

Fatto a Pisa, nella bottega della torre degli eredi di Gottifredo Aitante.

Notaio: Belchaire f. Guidonis Rustichelli de Vico Pisano (dagli atti di Ranieri Testari).

Regesti: ACP, n. 395.

Vecchia numerazione: 402.

Provenienza: S. Nicola.

388, 1319 ottobre 24, ind. III, anno della natività stile Pist. (1319) Representatio litterarum Iohannis papae XXII

Ermanno Tedici da Pistoia, abate del monastero S. Maria di Pacciana, presenta agli Anziani e al Popolo della città di Bologna, una lettera di papa Giovanni XXII colla quale si rinnovano le concessioni fatte dal pontefice all’ospedale di S. Bartolomeo di Pistoia in materia di riscossioni delle decime e degli affitti.

Fatto a Pistoia, nella casa dell’abate posta nella cappella di S. Maria Nuova.

Notaio: Burgharinus d. Iacobi de Pistorio.

Note dorsali: «Contiene una lettera in forma di bolla del pontefice Giovanni XXII all’abate di S. Maria di Pacciana [Pist. Dioc.]».

Vecchia numerazione: 391.

Provenienza: –

389, 1320 gennaio 17, ind. III, anno Nat. (1320) Confessio mutui

Corsetto del fu Paganino dal Colle di Massa confessa di aver ricevuto in mutuo da Andrea di ser Bonizzo da Villa Basilica, dimorante a Carrara, 4 soldi e 3 denari lucchesi, impegnandosi a restituirli entro un mese.

Fatto nel borgo della pieve di Carrara, nella casa del detto Andrea.

Notaio: Pelegrinus de Cararia Horadini f.

Regesti: ACP, n. 390.

Vecchia numerazione: 394.

Provenienza: S. Nicola.

390, 1320 febbraio 16, indizione III (1320) Donatio

Teccia, vedova di Benvenuto da Calci, della cappella di S. Egidio, figlia del fu Iacopo Moscerifi, dona ai frati del terzo ordine di S. Francesco di Pisa, detti Pinzocheri, un pezzo di terra con case, vigne e frutti posto a La Vettola, presso S. Piero a Grado.

Fatto a Pisa, nella chiesa di S. Egidio.

Notaio: Bonaccursus f. Henrigi qd. Parelli (dagli atti di Francesco not. qd. Ranieri Parelli).

Note dorsali: «Donatio facta a domina Teccia poderis de Vectula fratribus pinsoculis».

Vecchia numerazione: 395.

Provenienza: S. Francesco di Pisa (?)

391, 1320 febbraio 21, indizione III (1320) Confessio debiti

Domenico Colombario da Maiorca del fu Vassallo Colombario e Pietro Massonetto da Maiorca del fu Pietro, proprietari di una cocca chiamata S. Maria, interrogati da

(25)

Bartolomeo calafato da Maiorca, confessano di dovere 14 lire a Rainaldo Maimone calafato da Maiorca e allo stesso Bartolomeo, come salario del servizio che questi prestarono sulla detta cocca come marinai e calafati, promettendo di saldare il debito entro 7 mesi.

Fatto a Pisa, nel solaio della casa detta dei Galli, posta «in capite Pontis Novi»

Notaio: Iacobus f. Iohannis Taddei Scutarii Pis. civ.

Tra i testimoni: «n° 61»; «44».

Vecchia numerazione: 396.

Provenienza: [S. Nicola]5. 392, 1321 aprile 3, ind. III (1320)

Oblatio

Contessa detta Teccia, del fu Enrico Procacchia, della cappella di S. Donato, si fa oblata del convento di S. Nicola, al quale lascia tutti i suoi beni mobili e immobili.

Fatto a Pisa, sopra al ballatoio del chiostro del convento di S. Nicola.

Notaio: Andreas qd. Geppi.

Regesti: ACP, n. 400.

Vecchia numerazione: 407.

Provenienza: S. Nicola.

393, 1321 aprile 9, ind. III (1320) Cessio iurium

Alasia del fu Vivaldo da Castel di Castro in Sardegna cede a maestro Falcone da Calcinaia, figlio del fu maestro Bonalbergo, della cappella di S. Matteo, tutti i diritti sui beni dell’eredità di Francesco sellaio del fu Mauro della cappella di S. Vito, che questi ebbe in dote dalla moglie Alasia.

Fatto a Pisa, nella bottega della casa del maestro Falcone, posta nella cappella di S.

Matteo, presso l'Arno.

Notaio: Iohannes qd. Bonaccursi Christofori de Cisanello.

Regesti: ACP, 401.

Vecchia numerazione: 408.

Provenienza: S. Nicola.

394, 1321 maggio 26, indizione III (1320) Donatio propter nuptias

Guerruccio del fu Vanni Ciguerra della cappella di S. Bartolomeo de' Pecci dona 100 lire di antefatto a Vanni Cassata del fu Barone della cappella di S. Frediano che riceve per la figlia Lippa, moglie del detto Guerruccio. Guerruccio, interrogato da Vanni, confessa di aver ricevuto in cambio 200 lire, metà in denari e metà in corredi.

Fatto a Pisa nella chiesa di S. Bartolomeo de' Pecci.

Notaio: Iohannes f. qd. Bartholomei de Pisis Note dorsali: «82»; «S. Niccola».

Vecchia numerazione: 410.

Provenienza: [S. Nicola].

395, 1321 luglio 30, ind. III (1320) Oblatio

Teccia del fu Bacciameo della cappella di S. Maria Maddalena in Chinzica si fa oblata di S. Nicola. e lascia tutti i suoi beni al convento.

Fatto a Pisa, sul ballatoio del chiostro del convento di S. Nicola.

Notaio: Iohannes f. qd. Iacobi Ildebrandi.

5 Le stesse persone compaiono anche in una pergamena di S. Antonio successiva.

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