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11. CONCLUSIONI
Il furetto è uno degli animali non convenzionali più diffuso negli Stai Uniti e in Italia, come dimostrato dalla maggior parte della letteratura. Tra le varie malattie che possono colpire il furetto, una delle più frequenti è rappresentata dall’iperadrenocorticismo.
L’iperadrenocorticismo nel furetto non corrisponde al morbo di Cushing nel cane. Infatti è caratterizzato da elevati livelli plasmatici di ormoni steroidi sessuali e non da elevate concentrazioni plasmatiche di cortisolo. L’iperadrenocorticismo nel furetto è prevalentemente di origine surrenalica e le alterazioni che si possono riscontrare sono l’iperplasia, l’adenoma e l’adenocarcinoma della ghiandola.
Raramente la neoplasia metastatizza, a differenza del cane. La malattia si presenta tipicamente in furetti sterilizzati di entrambi i sessi di età da 3 a 5 anni.
L’esatta eziopatogenesi ancora non è completamente chiarita ma si pensa che a m l alattia sia il risultato di più fattori:
‐ correlazione tra età della sterilizzazione ed insorgenza m
dell’iperadrenocorticis o;
‐ ruolo dell’LH nella patogenesi dell’iperadrenocorticismo in furetti sterilizzati;
‐ fotoperiodo alterato dall’ambiente d mestico. o
La gonadectomia precoce esita in un mancato feed‐back negativo degli ormoni gonadici a livello ipotalamico. L’ipotalamo secerne GnRH che a livello ipofisario provoca un’abnorme secrezione di gonadotropine LH ed FSH. In particolare l’LH agisce a livello della corteccia surrenalica perché a in questo ambito sono presenti, nei furetti con malattia, recettori LHR funzionali. L’LH provocherebbe la secrezione di androstenedione e 17α‐idrossiprogesterone. E’
stata dimostrata una correlazione positiva tra incidenza della malattia e tempo trascorso dalla gonadectomia e questo fa supporre che elevate e persistenti concentrazioni plasmatiche di gonadotropine giochino un ruolo cruciale sia nell’attivazione dei recettori che nella moltiplicazione cellulare.
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Come riportato in letteratura anche in questo studio la malattia si presenta soprattutto in furetti di età compresa tra 3 e 5 anni.
Da questo studio è scaturito che la patologia è frequente nel furetto e che non c’è predilezione di sesso; questo dato corrisponde con alcuni dati in letteratura in cui si afferma che non esiste una predilezione tra maschio e femmina. Altri dati affermano che le femmine sono più colpite ma questo fatto potrebbe essere fuorviato da un sintomo evidente spesso presente nelle furette quale l’inturgidimento della vulva.
In accordo con la letteratura i sintomi riscontrati con maggior frequenza sono:
prurito nell’86% dei furetti, alopecia nell’82% degli animali, abbattimento nel 46%
dei soggetti. Da notare che possono essere presenti importanti sintomi diversi nel maschio e nella femmina; in particolare il 91% delle furette presenta ipertrofia vulvare e il 36% dei maschi presenta disuria.
In questo lavoro la ghiandola surrenale sinistra è risultata essere più colpita (82%) rispetto alla destra (18%) e questo dato è in contrasto con alcuni studi in letteratura.110
La diagnosi è basata sui segni clinici, sulla rilevazione di alcuni ormoni steroidi sessuali, sulla determinazione del rapporto cortisolo urinario/creatinina urinaria (UCCR) e sull’esame ultrasonografico che permette molto spesso la visualizzazione della ghiandola colpita e relative caratteristiche ecografiche. Nella nostra casistica, per la diagnosi abbiamo utilizzato sempre con successo l’ecografia seguendo il protocollo ecografico descritto nella tesi. Non abbiamo effettuato la determinazione del pannello ormonale perché oltre al costo elevato per il proprietario, questo mezzo diagnostico non differenzia una sintomatologia provocata dalla presenza di gonadi o residuo ovarico nella femmina. Inoltre in caso di eventuale interessamento surrenalico non fornisce informazioni su quale ghiandola è colpita e al profilo ormonale deve seguire comunque un esame ecografico.
La terapia d’elezione è l’intervento chirurgico di surrenalectomia soprattutto per le forme neoplastiche quali l’adenocarcinoma surrenalico. La terapia medica può essere un valido ausilio quando il paziente non può essere
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sottoposto alla terapia chirurgica per elevati rischi anestesiologici o chirurgici, per gravi patologie concomitanti, o quando il proprietario è riluttante all’intervento. Il trattamento medico differisce molto rispetto a quello utilizzato nel cane o gatto.
Utilizzando farmaci GnRH analoghi, come ad esempio leuprorelina acetato o deslorelin, si ottengono ottimi risultati e molto spesso si ha una regressione completa dei sintomi. Queste molecole si legano ai recettori ipofisari del GnRH provocandone una stimolazione continua e portando al blocco della sintesi e rilascio delle gonadotropine FSH e LH con un meccanismo di down regulation recettoriale. E’ da sottolineare il fato che questa terapia medica è utile nel curare e tenere sotto controllo i sintomi ma non nel curare la malattia.
La terapia medica con leuprorelina acetato ha dato ottimi risultati nei casi in cui a livello surrenalico non fosse presente un adenocarcinoma; la vulva è tornata di dimensioni normali in 1‐6 settimane, nel maschio le cisti prostatiche sono diminuite di volume e scomparse (valutazione ecografica), gli animali smettono di grattarsi in maniera esagerata, è scomparsa l’aggressività tipica degli animali interi, il pelo è ricresciuto completamente in 2‐6 mesi e infine è aumentata la vitalità degli animali infatti i proprietari riportano che il proprio furetto è più attivo e il carattere è tornato giocoso e curioso. Nella nostra esperienza abbiamo utilizzato anche Enantone die® (5 mg) ma la soppressione dei sintomi clinici si aveva per un periodo inferiore rispetto all’utilizzo di Enantone® 3.75 mg. La scelta di provare un altra formulazione è stata dettata da ragione di tipo economico in quanto non tutti i proprietari erano disposti a pagare per l’iniezione da 3.75 mg.
Anche la melatonina può essere utilizzata per il trattamento medico dell’iperadrenocorticismo, spesso in associazione ad un GnRH analogo. Il fotoperiodo alterato dall’ambiente domestico, in cui si ha l’esposizione del furetto a periodi di luce maggiori di 8 ore, provoca una diminuzione della secrezione endogena di melatonina da parte dell’epifisi. Si utilizza la somministrazione esogena di melatonina perché nel furetto è un ormone antigonadotropo che riduce quindi la secrezione delle gonadotropine ipofisarie.
Una giusta e sicura prevenzione della malattia attualmente non può essere definita, in quanto l’ eziopatogenesi ancora non è completamente chiara e a
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riguardo occorrono ancora ulteriori studi. Tuttavia allo stato attuale delle conoscenze è consigliato sterilizzare gli animali non prima dei 6 mesi di età e rispettare il normale fotoperiodo stagionale affinché si abbia una fisiologica secrezione di melatonina endogena, secreta appunto durante le ore di buio. Inoltre nei furetti già sterilizzati è consigliabile effettuare iniezioni di un farmaco GnRH analogo all’inizio della stagione riproduttiva per evitare livelli plasmatici elevati di LH che possano stimolare la corteccia surrenale alla produzione di ormoni sessuali.