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11. CONCLUSIONI 

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Academic year: 2021

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Capitolo 11 ‐ Conclusioni

 

     

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11. CONCLUSIONI 

 

Il furetto è uno degli animali non convenzionali più diffuso negli Stai Uniti e  in  Italia,  come  dimostrato  dalla  maggior  parte  della  letteratura.  Tra  le  varie  malattie  che  possono  colpire  il  furetto,  una  delle  più  frequenti  è  rappresentata  dall’iperadrenocorticismo. 

L’iperadrenocorticismo nel furetto non corrisponde al morbo di Cushing nel  cane. Infatti è caratterizzato da elevati livelli plasmatici di ormoni steroidi sessuali  e  non  da  elevate  concentrazioni  plasmatiche  di  cortisolo.  L’iperadrenocorticismo  nel furetto è prevalentemente di origine surrenalica e le alterazioni che si possono  riscontrare  sono  l’iperplasia,  l’adenoma  e  l’adenocarcinoma  della  ghiandola. 

Raramente la neoplasia metastatizza, a differenza del cane. La malattia si presenta  tipicamente in furetti sterilizzati di entrambi i sessi di età da 3 a 5 anni. 

L’esatta  eziopatogenesi  ancora  non  è  completamente  chiarita  ma  si  pensa  che a m l alattia sia il risultato di più fattori: 

‐ correlazione  tra  età  della  sterilizzazione  ed  insorgenza  m

dell’iperadrenocorticis o; 

‐ ruolo  dell’LH  nella  patogenesi  dell’iperadrenocorticismo  in  furetti  sterilizzati; 

fotoperiodo alterato dall’ambiente d mestico. o

La  gonadectomia  precoce  esita  in  un  mancato  feed‐back  negativo  degli  ormoni  gonadici  a  livello  ipotalamico.  L’ipotalamo  secerne  GnRH  che  a  livello  ipofisario  provoca  un’abnorme  secrezione  di  gonadotropine  LH  ed  FSH.  In  particolare  l’LH  agisce  a  livello  della  corteccia  surrenalica  perché  a  in  questo  ambito  sono  presenti,  nei  furetti  con  malattia,  recettori  LHR  funzionali.  L’LH  provocherebbe  la  secrezione  di  androstenedione  e  17α‐idrossiprogesterone.  E’ 

stata  dimostrata  una  correlazione  positiva  tra  incidenza  della  malattia  e  tempo  trascorso  dalla  gonadectomia  e  questo  fa  supporre  che  elevate  e  persistenti  concentrazioni  plasmatiche  di  gonadotropine  giochino  un  ruolo  cruciale  sia  nell’attivazione dei recettori che nella moltiplicazione cellulare. 

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Come riportato in letteratura anche in questo studio la malattia si presenta  soprattutto in furetti di età compresa tra 3 e 5 anni. 

Da questo studio è scaturito che la patologia è frequente nel furetto e che non c’è  predilezione di sesso; questo dato corrisponde con alcuni dati in letteratura in cui  si  afferma  che  non  esiste  una  predilezione  tra  maschio  e  femmina.  Altri  dati  affermano  che  le  femmine  sono  più  colpite  ma  questo  fatto  potrebbe  essere  fuorviato  da  un  sintomo  evidente  spesso  presente  nelle  furette  quale  l’inturgidimento della vulva. 

In  accordo  con  la  letteratura  i  sintomi  riscontrati  con  maggior  frequenza  sono: 

prurito nell’86% dei furetti, alopecia nell’82% degli animali, abbattimento nel 46% 

dei soggetti. Da notare che possono essere presenti importanti sintomi diversi nel  maschio  e  nella  femmina;  in  particolare  il  91%  delle  furette  presenta  ipertrofia  vulvare e il 36% dei maschi presenta disuria. 

In questo lavoro la ghiandola surrenale sinistra è risultata essere più colpita (82%)  rispetto  alla  destra  (18%)  e  questo  dato  è  in  contrasto  con  alcuni  studi  in  letteratura.110 

La  diagnosi  è  basata  sui  segni  clinici,  sulla  rilevazione  di  alcuni  ormoni  steroidi  sessuali,  sulla  determinazione  del  rapporto  cortisolo  urinario/creatinina  urinaria  (UCCR)  e  sull’esame  ultrasonografico  che  permette  molto  spesso  la  visualizzazione della ghiandola colpita e relative caratteristiche ecografiche. Nella  nostra casistica, per la diagnosi abbiamo utilizzato sempre con successo l’ecografia  seguendo  il  protocollo  ecografico  descritto  nella  tesi.  Non  abbiamo  effettuato  la  determinazione  del  pannello  ormonale  perché  oltre  al  costo  elevato  per  il  proprietario,  questo  mezzo  diagnostico  non  differenzia  una  sintomatologia  provocata dalla presenza di gonadi o residuo ovarico nella femmina. Inoltre in caso  di  eventuale  interessamento  surrenalico  non  fornisce  informazioni  su  quale  ghiandola  è  colpita  e  al  profilo  ormonale  deve  seguire  comunque  un  esame  ecografico. 

La  terapia  d’elezione  è  l’intervento  chirurgico  di  surrenalectomia  soprattutto  per  le  forme  neoplastiche  quali  l’adenocarcinoma  surrenalico.  La  terapia  medica  può  essere  un  valido  ausilio  quando  il  paziente  non  può  essere 

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sottoposto alla terapia chirurgica per elevati rischi anestesiologici o chirurgici, per  gravi patologie concomitanti, o quando il proprietario è riluttante all’intervento. Il  trattamento  medico  differisce  molto  rispetto  a  quello  utilizzato  nel  cane  o  gatto. 

Utilizzando  farmaci  GnRH  analoghi,  come  ad  esempio  leuprorelina  acetato  o  deslorelin,  si  ottengono  ottimi  risultati  e  molto  spesso  si  ha  una  regressione  completa  dei  sintomi.  Queste  molecole  si  legano  ai  recettori  ipofisari  del  GnRH  provocandone  una  stimolazione  continua  e  portando  al  blocco  della  sintesi  e  rilascio  delle  gonadotropine  FSH  e  LH  con  un  meccanismo  di  down  regulation  recettoriale. E’ da sottolineare il fato che questa terapia medica è utile nel curare e  tenere sotto controllo i sintomi ma non nel curare la malattia. 

La terapia medica con leuprorelina acetato ha dato ottimi risultati nei casi  in  cui  a  livello  surrenalico  non  fosse  presente  un  adenocarcinoma;  la  vulva  è  tornata  di  dimensioni  normali  in  1‐6  settimane,  nel  maschio  le  cisti  prostatiche  sono  diminuite  di  volume  e  scomparse  (valutazione  ecografica),  gli  animali  smettono di grattarsi in maniera esagerata, è scomparsa l’aggressività tipica degli  animali interi, il pelo è ricresciuto completamente in 2‐6 mesi e infine è aumentata  la  vitalità  degli  animali  infatti  i  proprietari  riportano  che  il  proprio  furetto  è  più  attivo e il carattere è tornato giocoso e curioso. Nella nostra esperienza abbiamo  utilizzato  anche  Enantone  die®  (5  mg)  ma  la  soppressione  dei  sintomi  clinici  si  aveva per un periodo inferiore rispetto all’utilizzo di Enantone® 3.75 mg. La scelta  di  provare  un  altra  formulazione  è  stata  dettata  da  ragione  di  tipo  economico  in  quanto non tutti i proprietari erano disposti a pagare per l’iniezione da 3.75 mg.  

Anche  la  melatonina  può  essere  utilizzata  per  il  trattamento  medico  dell’iperadrenocorticismo,  spesso  in  associazione  ad  un  GnRH  analogo.  Il  fotoperiodo alterato dall’ambiente domestico, in cui si ha l’esposizione del furetto a  periodi  di  luce  maggiori  di  8  ore,  provoca  una  diminuzione  della  secrezione  endogena  di  melatonina  da  parte  dell’epifisi.  Si  utilizza  la  somministrazione  esogena di melatonina perché nel furetto è un ormone antigonadotropo che riduce  quindi la secrezione delle gonadotropine ipofisarie. 

Una giusta e sicura prevenzione della malattia attualmente non può essere  definita,  in  quanto  l’  eziopatogenesi  ancora  non  è  completamente  chiara  e  a 

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riguardo  occorrono  ancora  ulteriori  studi.  Tuttavia  allo  stato  attuale  delle  conoscenze  è  consigliato  sterilizzare  gli  animali  non  prima  dei  6  mesi  di  età  e  rispettare  il  normale  fotoperiodo  stagionale  affinché  si  abbia  una  fisiologica  secrezione di melatonina endogena, secreta appunto durante le ore di buio. Inoltre  nei  furetti  già  sterilizzati  è  consigliabile  effettuare  iniezioni  di  un  farmaco  GnRH  analogo all’inizio della stagione riproduttiva per evitare livelli plasmatici elevati di  LH che possano stimolare la corteccia surrenale alla produzione di ormoni sessuali. 

 

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