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Academic year: 2021

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(1)

Osservabilit` a e ricostruibilit` a

• Osservabilit`a: il problema della Osservabilit`a consiste nel determinare lo stato iniziale x(t0) mediante osservazioni degli ingressi u(t) e delle uscite y(t) del sistema considerato per t ≥ t0:

– Uno stato x(t0) di un sistema dinamico `e compatibile con le funzioni di ingresso u(·) ed uscita y(·) nell’intervallo [t0, t1] se esiste una funzione di ingresso u(·) ∈ U ed una funzione di uscita y(·) tale che y(τ) = η(τ, t0, x(t0), u(·)), τ ∈ [t0, t1].

– Indicheremo con

E(t0, t1, u(·), y(·))

l’insieme degli stati iniziali compatibili con le funzioni di ingresso u(·) ed uscita y(·), nell’intervallo [t0, t1].

• Ricostruibilit`a: il problema della ricostruibilit´a consiste nel determinare lo stato finale x(t1) mediante osservazioni degli ingressi u(t) e delle uscite y(t) per t ≤ t1.

– Uno stato x(t1) di un sistema dinamico `e compatibile con le funzioni di ingresso u(·) ed uscita y(·) nell’intervallo [t0, t1] se esistono una funzione di ingresso u(·) ∈ U ed una funzione di uscita y(t) tale che x(t1) = ψ(t0, t1, x(t0), u(·)), dove x(t0) ∈ E(t0, t1, u(·), y(·)).

– Indicheremo con

E+(t0, t1, u(·), y(·))

l’insieme degli stati finali compatibili con le funzioni di ingresso u(·) ed uscita y(·), nell’intervallo [t0, t1].

(2)

Stati indistinguibili nel futuro in k passi

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B, C.

• Due stati x1 e x2 sono indistinguibili nel futuro in k passi se per ogni suc- cessione di ingresso u(0), . . . , u(k − 1), le successioni di uscita y1(·) e y2(·), che corrispondono agli stati iniziali x1(0) e x2(0), coincidono nei primi k passi:

x1(0) ≈ xk 2(0) y1(τ) = y2(τ), 0 ≤ τ ≤ k

• Tale condizione pu`o essere espressa come:

x1 − x2 ∈ ker

CAC ...

CAk

Infatti imponendo l’uguaglianza delle due uscite:

y1(τ) = CAτx1(0) + τ−1

i=0 CAτ−1−iBu(i) y2(τ) = CAτx2(0) + τ−1

i=0 CAτ−1−iBu(i)

si trova che le due evoluzioni libere devono coincidere per i primi k passi:

yl(τ) = CAτx1(0) = CAτx2(0), 0 ≤ τ ≤ k cio`e

CAτ[x1(0) − x2(0)] = 0, 0 ≤ τ ≤ k Vale quindi la relazione:

x1, x2 ∈ E(0, k, u(·), y(·)) x1, x2 ∈ E(0, k, 0, yl(·))

(3)

Stati indistinguibili nel futuro

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B, C.

• Due stati x1 e x2 sono indistinguibili nel futuro, se sono indistinguibili nel futuro in k passi, qualunque sia k.

x1(0) ≈ x2(0) y1(τ) = y2(τ), 0 ≤ τ ≤ k, ∀k

• Per il teorema di Cayley–Hamilton per k ≥ n − 1 la condizione:

x1 − x2 ∈ ker

CAC ...

CAk

diventa stazionaria, per cui la condizione di indistinguibilit`a nel futuro, diventa:

x1 − x2 ∈ ker

CAC ...

CAn−1

(4)

Stato non osservabile

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B e C.

Per tale sistema l’insieme degli stati non osservabiliE(t0, t1, u(·), y(·)) dipende solo dalla lunghezza dell’intervallo di osservazione k = t1 − t0.

• Uno stato x `e non osservabile in k passi se `e indistinguibile nel futuro in k passi dallo stato 0:

x1(0) ≈ x2(0), x ∈ ker

CAC ...

CAk

= E(k)

In quanto nucleo di una matrice, l’insieme E(k) degli stati non osservabili in k passi `e un sottospazio vettoriale di X, spazio degli stati del sistema considerato.

• Uno stato x `e non osservabile, se `e non osservabile in k passi, per qualun- que k. Per il teorema di Cayley–Hamilton, la condizione di non osservabi- lit`a di x `e data da:

x ∈ ker

CAC ...

CAn−1

= E

In tale caso lo spazio di non–osservabilit`a verr`a indicato con E.

(5)

Sistema osservabile

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A ,B eC.

• La matrice di dimensione np × n:

O− =

CAC ...

CAn−1

`e detta matrice di osservabilit`a del sistema.

• Il sottospazio degli stati non osservabili:

E = kerO

`e detto sottospazio non osservabile del sistema.

• Se E contiene solo lo stato 0, allora il sistema si dice osservabile.

• La condizione di osservabilit`a `e data anche, equivalentemente, da:

– kerO = {0}

– rangoO = n

• Nota : Consideriamo un generico stato x, l’insieme degli stati indistinguibili da x `e costituito dall’insieme:

x + E

(6)

Esempio. Si consideri il seguente sistema lineare discreto:

x(k + 1) =

1 −1 1

−1 1 1 1 −1 1

x(k) +

0 1 0

u(k) y(k) = 0 1 1 x(k)

Calcolare l’insieme degli stati iniziali x0 = x(0) compatibili con la seguente evoluzione libera: y(0) = 2, y(1) = 2, y(2) = 0.

La matrice di osservabili`a del sistema `e

O =

0 1 1

0 0 2

2 −2 2

, det O = 4

Essendo tale matrice non singolare, il sistema `e completamente osservabile per cui, se il problema `e risolubile, esso ammette una sola soluzione. La soluzione x0 si determina nel modo seguente:

y(0) y(1) y(2)

=

CAC CA2

x0 = Ox0 x0 = [O]−1

y(0) y(1) y(2)

Eseguendo i calcoli si ottiene:

x0 =

0 1 1

0 0 2

2 −2 2

−1 ⎡

2 2 0

= 1 2

2 −2 1 2 −1 0

0 1 0

2 2 0

=

0 1 1

L’unico stato iniziale compatibile con l’evoluzione libera assegnata cercato `e quindi x0 = [0, 1, 1].

Nota: `e univocamente determinata anche l’evoluzione libera y(τ ) per τ ≥ 3:

y(τ ) = CAτx0

cio`e y(3) = −4, y(4) = −12, y(5) = −28, ecc.

(7)

Esempio. Si consideri il seguente sistema lineare discreto

x(k + 1) =

0 1 1

−2 2 2 0 1 1

x(k) +

1 1 0

u(k) y(k) = 0 1 0 x(k)

Calcolare l’insieme degli stati iniziali x0 = x(0) compatibili con la seguente evoluzione libera: y(0) = 2, y(1) = 2, y(2) = 4.

- Il sistema non `e completamente osservabile

O =

0 1 0

−2 2 2

−4 4 4

E = span

1 0 1

L’insieme degli stati iniziali compatibili con l’evoluzione libera y(0) = 2, y(1) = 2, y(2) = 4 si determina calcolando una soluzione particolare xp e sommando ad essa il sottospazio di non osservabilit`a E. La soluzione xp si determina risolvendo il sistema

2 2 4

=

0 1 0

−2 2 2

−4 4 4

xp y = Oxp

Una soluzione esiste perch`e il vettore y `e contenuto nell’immagine della matrice O. y ∈ ImO xp =

0

−12

L’insieme degli stati iniziali compatibili con l’evoluzione libera data `e quindi il seguente:

x0 = xp+ E =

0

−12

+ span

1 0 1

(8)

Esempio. Si consideri il seguente sistema lineare discreto

x(k + 1) =

2 1 0 0 0 0 0 0 0

x(k) +

1 0 1

u(k) y(k) = 1 0 1 x(k)

Calcolare l’insieme degli stati iniziali x0 = x(0) compatibili con la seguente evoluzione libera: y(0) = 1, y(1) = 1, y(2) = 1.

La matrice di osservabilit`a del sistema `e:

O =

1 0 1 2 1 0 4 2 0

Il rango della matrice `e 2 per cui il sistema non `e completamente osservabile. L’insieme degli stati iniziali x0 = x(0) compatibili con l’evoluzione libera y(0) = 1, y(1) = 1, y(2) = 1 sono tutti e soli quelli che soddisfano la seguente relazione:

y =

y(0) y(1) y(2)

= Ox0

1 1 1

=

1 0 1 2 1 0 4 2 0

x0

Il vettore y non `e combinazione lineare delle colonne della matrice O, per cui il sistema non ammette soluzioni. Non esiste quindi nessuna condizione iniziale x0 compatibile con l’evoluzione libera assegnata.

Il sistema `e ricostruibile se E = ker O ⊆ ker A3:

ker A3 = ker

8 4 0 0 0 0 0 0 0

= span

−21 0

,

0 0 1

E = ker O = span

−21

−1

La condizione E = ker O ⊆ ker A3 `e verificata per cui il sistema `e ricostruibile.

(9)

Stati indistinguibili nel passato in k passi

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B, C.

• Consideriamo il problema di determinare lo stato all’istante finale x(k) a partire dalla successione di ingresso u(0), . . . , u(k − 1) e di uscita y(0), . . . , y(k).

• Il problema ammette soluzione unica se il sistema `e osservabile in k passi:

x(k) = Akx(0) + k−1

i=1 Ak−1−iBu(i), x(0) ∈ E(k, u(·), y(·)) dove E(k, u(·), y(·)) = E(k, 0, yl(·)).

• Se il sistema non `e osservabile in k passi, la successione degli ingressi e delle uscite non determina univocamente x(0), ma un generico elemento dell’insieme:

x(0) + E(k)

• Quindi l’insieme degli stati finali x(k) compatibili con le successioni di ingresso ed uscita `e il seguente:

Akx(0) + k−1

i=1 Ak−1−iBu(i)

  

x(k)

+AkE(k) = x(k) + AkE(k)

  

E+

• Due stati x1, x2 appartenenti a questa classe si dicono indistinguibili nel passato in k passi.

x1 − x2 ∈ E+(k, 0, 0) = E+(k)

x1, x2 ∈ E+(k, u(·), y(·)) = E+(k, 0, yl(·)) = xp + E+(k, 0, 0)

(10)

Sistema ricostruibile

Sia dato un sistema lineare, discreto, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B, C.

• Un sistema si dice ricostruibile in k passi se non esistono stati indistingui- bili nel passato dallo stato zero in k passi. Questo equivale a dire che le matrici A e C del sistema soddisfano la relazione:

E+(k) = AkE(k) = {0}

ovvero:

E(k) ⊆ kerAk

• Il sistema si dice ricostruibile se `e ricostruibile in k passi per qualche k.

Per il teorema di Cayley–Hamilton, e tenendo presente che:

kerAk = kerAn, per k ≥ n, la condizione di ricostruibilit`a `e data da:

E = ker

CAC ...

CAn−1

⊆ kerAn

————–

• Nota. Dall’ultima relazione risulta evidente che la condizione di osserva- bilit`a implica, ma non `e implicata, dalla condizione di ricostruibilit`a:

Osservabilit`a ⇒ Ricostruibilit`a Osservabilit`a ⇐ Ricostruibilit`a

(11)

Osservabilit` a e ricostruibilit` a (Sistemi lineari continui)

Sia dato un sistema lineare, continuo, tempo–invariante descritto dalle matrici A, B e C.

• Due stati x1 e x2 sono indistinguibili nel futuro nell’intervallo [0, t], se per ogni possibile funzione di ingresso u(·) le funzioni di uscita coincidono su tale intervallo:

x1(0) ≈ xt 2(0) y1(τ) = y2(τ) cio`e se

Cex1 = Cex2, Ce(x1 − x2) = 0, 0 ≤ τ ≤ t

• Consideriamo l’operatore lineare Ot : X → Y(0, t), che associa allo stato iniziale x ∈ X la corrispondente funzione di uscita in evoluzione libera y(τ ) ∈ Y(0, t):

Ot : x → Cex, 0 ≤ τ ≤ t

• Allora x1 e x2 sono indistinguibili nel futuro se e solo se:

x1(0) − x2(0) ∈ kerOt

• Gli stati indistinguibili nel futuro dallo stato 0, ovvero gli stati non osser- vabili in [0, t], sono gli elementi appartenenti al nucleo di Ot.

————–

Operatore aggiunto Ot : Y(0, t) → X:

Ot : y(·) → 0t eATτCTy(τ ) dτ Propriet`a dell’operatore aggiunto:

kerOt = ker(OtOt) = kerVt dove

Vt =  t

0 eATτCTCe

(12)

Matrice di osservabilit` a

Definiamo la matrice di osservabilit`a nel seguente modo:

O− =

CAC ...

CAn−1

dove n `e l’ordine della matrice di stato A.

Propriet`a. Il sottospazio di non osservabilit`a E relativo all’intervallo [0, t] `e, per ogni t > 0, il nucleo della matrice di osservabilit`a O.

Prova: x `e non osservabile in [0, t] se e solo se:

Cex = 0, 0 ≤ τ ≤ t (1)



i=0Cτi!iAix = 0, 0 ≤ τ ≤ t (2)

⇔ CAix = 0, i = 0, 1, . . . (3)

⇔ CAix = 0, i = 0, 1, . . . , n− 1 ⇔

⇔ x(t) ∈ ker

CCA ...

C(A)n−1

= kerO

(1) - Per la definizione della matrice esponenziale, (2) - per il principio di identit`a delle serie di potenze, (3) - per il teorema di Cayley-Hamilton

(13)

• Nota. Poich`e il sottospazio non osservabile E non dipende da t, la propriet`a di osservabilit`a dei sistemi continui non dipende dall’ampiezza dell’intervallo in cui si considera l’uscita.

• Nota. Il sottospazio non osservabile `e dato da:

E = ker O e il sistema `e osservabile se:

E = kerO = {0} rangoO = n

• Nota. Nel caso dei sistemi continui la condizione di osservabilit`a `e equiva- lente a quella di ricostruibilit`a. In modo analogo a quanto visto per i sistemi discreti e tenendo conto che il sottospazio non osservabile non dipende da t, si dimostra che: nell’intervallo [−t, 0] nessuno stato `e indistinguibile nel passato dallo stato 0 se:

E+ = eAtE = {0} E = e−At{0} = {0}

Infatti, la matrice eAt `e sempre invertibile.

• Il sottospazio E gode della seguente propriet`a: `e il pi`u grande sottospazio invariante di A contenuto nel kerC.

(14)

Dualit` a

• Dato un sistema continuo o discreto S = (A, B, C, D), il sistema SD = (AT,CT,BT,DT), viene detto sistema duale di S.

numero di ingressi di S = numero di uscite di SD numero di uscite di S = numero di ingressi di SD

• Propriet`a di raggiungibilit`a e osservabilit`a. Le matrici di raggiungibilit`a ed osservabilit`a R+D e OD di SD sono legate alle matrici R+ e O di S dalle relazioni:

R+D = [CT ATCT . . . (AT)n−1CT] =

CAC ...

CAn−1

T

= (O)T

OD =

BT BTAT

...

BT(AT)n−1

= [B AB . . . An−1B]T = (R+)T

• Propriet`a. Per sistemi discreti, se S `e controllabile allora SD `e ricostruibile.

ImAn ⊆ ImR+ ⇔ (ImAn) ⊇ (ImR+)

⇔ ker(AT)n ⊇ ker(R+)T = kerOD = ED

(15)

• Propriet`a : Dato un sistema dinamico S e il suo duale SD, valgono le propriet`a:

S raggiungibile ⇔ SD osservabile S osservabile ⇔ SD raggiungibile S controllabile ⇔ SD ricostruibile S ricostruibile ⇔ SD controllabile

• Dati due sistemi algebricamente equivalenti S e S, anche i loro duali SD e SD sono algebricamente equivalenti:

S = (A, B, C) T S = (T−1AT, T−1B, CT)

 Dualit`a  Dualit`a

SD = (AT, CT, BT) T⇒ S−T D = (TTATT−T, TTCT, BTT−T)

• Infatti, i sistemi S e S sono legati fra di loro dalla relazione x = Tx

mentre i due sistemi duali SD e SD sono legati fra di loro dalla relazione xD = T−TxD

(16)

Forma standard di osservabilit` a

• Si consideri il seguente sistema lineare discreto (continuo):

(1)

x(k + 1) = Ax(k) + Bu(k) y(k) = Cx(k) + Du(k) di dimensione n e non (completamente) osservabile:

dimE = n − ρ > 0

• Allora esiste una trasformazione di coordinate x = Px tale che:

(2)

A = P−1AP =

A1,1 0 A2,1 A2,2

B = P−1B =

B1

B2

C = CP =  C1 0  D = D

dove A1,1 ha dimensione ρ × ρ e C1 ha dimensione p × ρ costituiscono una coppia osservabile.

Il sistema (2) viene detto forma standard di osservabilit`a del sistema (1), in quanto viene messa in evidenza la parte osservabile del sistema originario.

La prova `e immediata, considerando che il duale del sistema (1) non `e raggiun- gibile e quindi esiste una matrice T di cambiamento di base che riduce (2) in forma standard di raggiungibilit`a. La corrispondente forma duale coincide con il sistema (2). Per le propriet`a dei sistemi duali, il legame tra la matrice P e la matrice T `e il seguente:

P = (T−1)T = (TT)−1

————–

In base alla dualit`a si mostra anche che le prime righe di P−1 = TT sono un insieme di righe linearmente indipendenti di (R+D)T = O.

(17)

Forma standard - schema a blocchi

Si consideri il vettore di stato x partizionato nelle due componenti x1, parte osservabile, e x2 parte non osservabile:

x = P−1x, x =

x1

x2

dove dimx1 = ρ. Le equazioni del sistema (2) diventano:

x1(k + 1) = A1,1x1(k)+ B1u(k) x2(k + 1) = A2,1x1(k)+ A2,2x2(k)+ B2u(k) y(k) = C1x1(k)+ Du(k)

z−1Iρ u(k)

x1(k + 1)- x1(k) C1

B1

A1,1

A2,1

z−1In−ρ

x2(k + 1) x2(k)

A2,2

- -

-





D

y(k)- -

B2 -

- -

6

? -

6



- ?

Nota. Le medesime osservazioni e la medesima scomposizione standard vale anche nel caso dei sistemi a tempo continuo.

(18)

Forma standard di osservabilit` a

• Il sottosistema di dimensione ρ caratterizzato dalle matrici A1,1, B1 e C1

`e completamente osservabile:

ρ = rangoOP = rangoO = rango

C1 0 C1A1,1 0

...

C1An1,1−1 0

da cui:

ρ = rango

C1 0 C1A1,1 0

...

C1Aρ1,1−1 0

= rango

C1

C1A1,1

...

C1Aρ1,1−1

= rangoO1

dove O1 `e la matrice di osservabilit`a del sottosistema (A1,1, B1, C1).

• Il sottosistema (A1,1, B1, C1) `e detto sottosistema osservabile. Poich`e la coppia (A1,1, C1) `e osservabile, lo stato di questo sottosistema pu`o essere determinato in base ai dati di ingresso e di uscita.

• Il sottospazio non osservabile E del sistema (2) `e costituito da tutti e soli i vettori aventi le componenti x1 nulle.

Infatti essi sono gli unici vettori di stato a cui corrisponde in uscita un’e- voluzione libera identicamente nulla.

Il sottosistema caratterizzato dalle matrici (A2,2, B2, 0) `e detto sottosi- stema non osservabile.

(19)

Matrice di trasferimento.

• La matrice di trasferimento di un sistema dinamico, coincide con la matrice di trasferimento della sua parte osservabile.

Infatti, sia dato il sistema nella forma standard di osservabilit`a:

A =

A1,1 0 A2,1 A2,2

, B =

B1

B2

C =  C1 0  La matrice di trasferimento vale:

H(z) =  C1 0 

zI − A1,1 0

−A2,1 zI − A2,2

−1

B1

B2

=

=  C1 0 

(zI − A1,1)−1 0

∗ ∗ ∗ (zI − A2,2)−1

B1

B2

=

= C1(zI − A1,1)−1B1

cio`e la matrice di trasferimento H(z) `e influenzata solamente dalle matrici del sottosistema osservabile (A1,1, B1, C1).

(20)

Esempio. Dato seguente sistema lineare stazionario continuo

x(t) =˙

0 1 −1

−1 0 −1

1 1 0

x(t) +

1

−11

u(t)

y(t) = 1 1 0 x(t) Portare il sistema in forma standard di osservabilit`a.

Sol. La matrice di osservabilit`a del sistema `e:

O =

1 1 0

−1 1 −2

−3 −3 0

det O = 0

La matrice O `e singolare. Il sistema non `e completamente osservabile per cui `e pos- sibile calcolare la matrice di trasformazione P che porta il sistema in forma standard di osservabilit`a:

P-1 =

1 1 0 1 0 1 1 0 0

P =

0 0 1

1 0 −1 0 1 −1

Il sistema trasformato assume la forma

x(t)=˙¯

1 −2 0 2 −1 0 1 −1 0

x(t) +¯

2 0 1

u(t) y(t)= 1 0 0 x(t)¯

La parte non osservabile `e “semplicemente” stabile in quanto ha un autovalore nell’origine:

s = 0.

Il fatto che la parte non osservabile non fosse asintoticamente stabile poteva anche essere dedotto dal fatto che tutti e tre gli autovalori della matrice A sono sull’asse immaginario:

s1 = 0, s1,2 = ± 3j.

Matrice di trasferimento:

G(s) = Co(sI − Ao)-1Bo = 1 0

s− 1 2

−2 s + 1

-1

2 0

= 2(s + 1) s2 + 3 E funzione della sola parte osservabile del sistema.`

(21)

Forma canonica di osservabilit` a

• Propriet`a. Il sistema S = (A, c) con una sola uscita, descritto dalle ma- trici di stato e di uscita A e c, `e osservabile se e solo se `e algebricamente equivalente ad un sistema Sc = (Ac, cc) descritto dalle matrici

Ac =

0 0 . . . 0 −α0

1 0 . . . 0 −α1

... ... ... ...

0 0 . . . 1 −αn−1

cc = [ 0 0 . . . 0 1 ]

dove i coefficienti α0, . . . , αn−1 sono i coefficienti del polinomio caratteri- stico monico della matrice A:

A(λ) = λn + λn−1αn−1 + . . . + α0

• La forma canonica di osservabilit`a si ottiene immediatamente ponendo il sistema duale in forma canonica di controllo.

• Le matrici di osservabilit`a O e Oc del sistema originario e di quello in forma canonica di osservabilit`a sono legate fra di loro dalla relazione

Oc = OP

dove P `e la matrice di trasformazione (x = Pxc) che porta il sistema originario nella forma canonica di osservabilit`a. Infatti, si ha che

OP =

cAc ...

cAn−1

P =

cP (PcP−1AP) ...

cP (P−1AP)n−1

=

cc ccAc

...

ccAnc−1

= Oc

Dalla precedente relazione si ricava immediatamente che:

P = (O)−1Oc, P−1 = (Oc)−1O

(22)

Scomposizione canonica di Kalman

Si consideri il sistema S = (A, B, C). Sia X+ il sottospazio raggiungibile ed E il sottospazio non osservabile.

• Sia B2 una matrice di base del sottospazio X+ ∩ E;

• Siano B1 e B4 due insiemi di vettori linearmente indipendenti tali che:

– B1 ∪ B2 sia una base per lo spazio X+. – B2 ∪ B4 sia una base per lo spazio E.

• Sia B3 un insieme di vettori linearmente indipendenti in modo tale che le colonne della seguente matrice T:

T = [B1, B2, B3, B4] costituiscano una base per lo spazio degli stati X.

Il sistema trasformato che si ottiene utilizzando T come matrice di trasforma- zione, x = Tx , `e caratterizzato dalle seguenti matrici:

A = T−1AT =

A1,1 0 A1,3 0 A2,1 A2,2 A2,3 A2,4

0 0 A3,3 0

0 0 A4,3 A4,4

B = T−1B =

B1

B2

0 0

C = CT = [ C1 0 C3 0 ] Tale struttura si ottiene considerando che:

• il sottospazio X+ = span{B1,B2} `e A–invariante.

• il sottospazio E = span{B2,B4} `e A–invariante.

• ImB ⊆ X+

• kerC ⊇ E

(23)

Struttura della scomposizione canonica

• La scomposizione canonica consente di evidenziare i sottosistemi:

S1 = (A1,1, B1, C1) : raggiungibile e osservabile

S2 = (A2,2, B2, 0) : raggiungibile e non osservabile

S3 = (A3,3, 0, C3) : non raggiungibile e osservabile

S4 = (A4,4, 0, 0) : non raggiungibile e non osservabile

• La matrice di trasferimento H(z) `e funzione della sola parte completamen- te raggiungibile e completamente osservabile del sistema dato, cio`e dipen- de solo dalle matrici del sottosistema S1 della scomposizione canonica di Kalman. Infatti, si ha che:

H(z) = C(zI − A)−1B = C1(zI − A1,1)−1B1

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