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IL PUNTO DELLA SETTIMANA: negli Stati Uniti il gridlock soppianta il blue wave nelle attese di mercato

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Academic year: 2022

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NON SOLO LAVORO

La settimana finanziaria

di Mediobanca S.p.A.

IL PUNTO DELLA SETTIMANA: negli Stati Uniti il “gridlock” soppianta il “blue wave” nelle attese di mercato

Joe Biden sarà probabilmente il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma a tre giorni dalla chiusura delle urne il risultato resta incerto, a causa dello scarto limitato di voti tra i due candidati, il ritardo nello scrutinio del voto postale e la possibilità di future contestazioni

A fronte di questa nuova fonte di incertezza la Federal Reserve ha lasciato invariati tutti i parametri di politica monetaria, anticipando possibili futuri cambiamenti nel programma di QE

I mercati hanno iniziato a prezzare un minor spazio per l’espansione fiscale.

Lo spoglio delle schede elettorali negli Stati Uniti non è ancora terminato e l’esito resta

incerto: una vittoria di Biden appare statisticamente più probabile, mentre la Camera dovrebbe verosimilmente restare nelle mani dei Democratici e il Senato in quelle dei Repubblicani (i democratici hanno guadagnato due senatori e ne hanno perso uno). In questo contesto, Trump minaccia una battaglia legale e il ricorso alla Corte Suprema. Una cosa però è chiara, non c’è stata una vittoria schiacciante ("Blue Wave") per Joe Biden e per i Democratici. Il futuro

presidente dovrà prepararsi a gestire un Congresso diviso, che potrebbe fare fatica a trovare un accordo sull’entità e lo scopo dello stimolo fiscale da implementare. Questo rende meno probabile un ampio pacchetto di stimoli fiscali nel breve termine.

Ancora una volta i sondaggi si sono rivelati sbagliati e resta elevata l'incertezza su quanto tempo ci vorrà per conoscere il nome del futuro presidente degli Stati Uniti. L'esito potrebbe rimanere poco chiaro ancora per un certo periodo di tempo. Conseguentemente, i mercati sono rimasti sorprendentemente calmi e potrebbero evitare di muoversi decisamente in una

direzione o nell'altra nei prossimi giorni. Sembra che il mercato stia valutando un “gridlock”

politico (ossia uno scenario di stallo politico tra la Camera Democratica e il Senato

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programmi di acquisti di asset, con conseguente espansione del proprio bilancio. Da quando è iniziato lo spoglio elettorale non solo il rendimento dei titoli del Tesoro statunitense a 10 anni è sceso di circa 10 punti base (riflettendo sia la probabilità di un minor stimolo fiscale nel breve periodo, sia la domanda di safe-haven asset, in vista di un possibile voto conteso e di mesi di incertezza) ma anche i rendimenti dei titoli high yield sono scesi, L’azionario ha

recuperato le perdite delle settimane precedenti riportandosi in prossimità dei massimi grazie soprattutto al recupero dei “big” della “digital economy” trascinati da un minor timore di interventi regolamentari. Debole il dollaro in questa fase di risk-on sebbene una ridotta possibilità di un accordo fiscale e una maggiore incertezza politica indicherebbero un dollaro più forte.

A fronte di questa incertezza, la Federal Reserve nel meeting di questa settimana ha lasciato invariati (come atteso) tutti i parametri di politica monetaria, mostrandosi comunque

determinata a contrastare le conseguenze economiche dell’epidemia e ribadendo che l’evolversi della situazione, caratterizzata da prospettive «straordinariamente incerte»,

dipenderà dall’evoluzione delle infezioni, mentre il sostegno all’attività economica non potrà prescindere dalla politica fiscale. Secondo la Fed con l’esaurimento dello stimolo fiscale, si sta riducendo il cuscinetto di risparmio accumulato nei trimestri scorsi.

Durante la conferenza stampa J.Powell, che si è rifiutato di commentare i risultati elettorali, spiegando che l’economia statunitense continua a riprendersi ma vi è una moderazione nel passo della ripresa. Il comunicato iniziale contiene piccoli cambiamenti nella descrizione dello scenario macroeconomico rispetto a quello di settembre. Invece di dire che l'attività

economica e l'occupazione "si sono riprese"), il FOMC ha detto che "hanno continuato a riprendersi"; invece di caratterizzare le condizioni finanziarie come "migliorate negli ultimi mesi", ha detto semplicemente che "restano accomodanti". Considerati congiuntamente, questi due cambiamenti suggeriscono che la Fed pensa che la ripresa economica e finanziaria stia rallentando. Nella conferenza stampa, Powell ha, inoltre, sottolineato i rischi verso il basso per lo scenario economico, sia sui prezzi sia sulla crescita. La notizia più interessante è arrivata durante la sessione di Q&A quando Powell ha rivelato che il FOMC ha lungamente discusso sulle modifiche da apportare al programma di QE. Ovviamente, il FOMC non avrebbe avuto una tale discussione se non avesse pensato che a un certo punto potrebbero essere necessari dei cambiamenti. Powell non ha fornito molti dettagli, ma il Comitato ha a disposizione diverse opzioni per aumentare gli acquisti di titoli, agendo o sull’ammontare o sulla duration. Powell ha fatto riferimento al programma QE3, iniziato a settembre 2012 e ampliato a dicembre 2013 sia in termini di quantità che di duration. Powell ha detto che “potremmo convenire che

dobbiamo fare di più su quel fronte”, sottolineando però che l’attuale programma di acquisti è già molto ampio e grazie alla sua dimensione agisce comprimendo i rendimenti anche senza

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SETTIMANA TRASCORSA

EUROPA: La Commissione Europea adottano uno scenario di riferimento piuttosto benigno per T4

La CE ha pubblicato le previsioni macroeconomiche di autunno che, rispetto alle stime estive di luglio mostrano una revisione al rialzo delle stime per il 2020 e una limatura per quelle sul 2021. Le nuove previsioni sono state preparate con le informazioni disponibili fino al 22 ottobre e non riflettono le più recenti misure restrittive. Nel complesso dell’Area Euro si prevede una contrazione del PIL del 7,8% nell’anno in corso (rivista da 8,7% delle previsioni estive), coerente con un calo del PIL di 0,1% t/t in T4, e un rimbalzo del 4,2% in quello successivo (corretto da 6,1% precedente). Nel 2022 la CE stima un’espansione del 3,0%. Le ipotesi alla base delle stime autunnali sono un mancato accordo tra Regno Unito e Unione Europea con le relazioni commerciali tra le due aree che dovrebbero quindi basarsi, a partire dal2021, sulle regole del WTO mentre il possibile impatto del piano NextGenerationEU è stato incorporato nelle previsioni solo in misura marginale a causa della limitata visibilità sul futuro del piano.

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ASIA: solidi gli indici PMI cinesi di ottobre

USA: ISM manifatturiero in rialzo a ottobre sui massimi da 2 anni e report sul mercato del lavoro ampiamente migliore delle attese

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