• Non ci sono risultati.

LE GUERRE PERSIANE L Impero Persiano

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2022

Condividi "LE GUERRE PERSIANE L Impero Persiano"

Copied!
8
0
0

Testo completo

(1)

1 LE GUERRE PERSIANE

Avrai capito che Sparta e Atene erano poleis molto diverse, anche per questo spesso in conflitto fra loro. Tuttavia, al momento di dover affrontare un nemico comune riuscirono a superare le reciproche ostilità per combattere unite.

Aiutandoti con le informazioni del testo e la carta geografica prova a completare la tabella che pone a confronto la Grecia antica e l’Impero Persiano.

L’Impero Persiano

A est della Grecia si estendeva un impero dalle dimensioni gigantesche. I persiani, che si erano originariamente stanziati in Persia (l’attuale Iran), a partire dal VI secolo a.C. avevano iniziato un’inarrestabile espansione. Sotto la guida di re gloriosi come Ciro il Grande, Cambise e poi Dario, i confini si erano estesi a est fino al fiume Indo e a ovest fino alle coste dell’Anatolia e alla Tracia. Il sovrano veniva chiamato “Re dei Re”, poiché governava una moltitudine di popoli diversi per lingua, cultura e tradizione. Fra gli altri vi erano i Fenici, gli Egizi, i Babilonesi e gli Ebrei. Ogni provincia dell’impero, chiamata satrapìa, doveva versare al sovrano un tributo e fornire costantemente soldati. Il nucleo dell’esercito era costituito da 10'000 fanti, detti “Immortali”, poiché venivano continuamente rimpiazzati in modo che il loro numero restasse immutato. All’interno dell’impero i commerci, controllati dal re, fiorivano grazie alla costruzione di importanti vie carovaniere.

(2)

2

In questo dialogo riportato da Erodoto, un greco spiega al re persiano, convinto della propria superiorità, perché i greci, benché meno numerosi, avrebbero potuto prevalere:

“Il re persiano disse: Mille uomini, tutti ugualmente liberi e non soggetti a un unico capo, come potrebbero opporsi ad un’armata così imponente?

il greco rispose: i greci, hanno un solo padrone, la legge, che temono molto di più di quanto i tuoi uomini temano te; fanno tutto ciò che essa ordina, ed ordina sempre la stessa cosa: di non fuggire in battaglia neppure davanti ad una folla di nemici, ma di restare al proprio posto e di vincere o morire.”

Erodoto, Storie, VVII, 103-104.

Greci Persiani

Territorio Territorio meno esteso e costituito da tante Poleis

Sistema di governo Vari sistemi di governo ma

tutti indipendenti uno

dall’altro

commerci Generale libertà di

commercio. Grande sviluppo del commercio marittimo

La profonda differenza fra le due civiltà risulta evidente, e tale fu agli occhi dei greci quando si trovarono a dover affrontare la minaccia persiana. Tutto iniziò quando le poleis greche della costa anatolica si ribellarono al governo persiano cui avevano finito per sottostare. In loro soccorso giunse Atene, fornendo al re persiano Dario la scusante per cercare di sottomettere tutta la Grecia. Lo scontro fra il “gigante e il nano”, come venne definito dagli storici, avvenne nella pianura di Maratona, vicino ad Atene, nel 490 a.C.: gli ateniesi ne uscirono vincitori nonostante l’inferiorità numerica.

La battaglia di Maratona è entrata nella storia per il suo significato simbolico:

rappresenta lo scontro, vittorioso, fra un governo democratico e il potere assoluto di un sovrano. Per questo si disse che a Maratona vinse la libertà.

Questi principi sono riscontrabili in alcune fonti scritte antiche, come quelle dello storico Erodoto che ha narrato le guerre persiane.

Sottolinea nel testo i passi in cui è

deducibile l’importanza del principio di

libertà democratica per i Greci e per gli

ateniesi in particolare.

(3)

3

I persiani non accettarono la sconfitta subita dai greci, e programmarono altre imponenti spedizioni (480 a.C). Le battaglie che si svolsero in mare e per terra coinvolsero molte più Poleis, unite contro il nemico comune. Fra tutte spiccarono per abilità militare e coraggio Atene e Sparta.

La battaglia delle Termopili

Sparta assunse il comando supremo, affidato al re Leonida. Il primo scontro avvenne alle Termopili, uno stretto passaggio che apriva la strada alla Grecia centrale. Leonida ordinò la ritirata al grosso delle truppe greche, solo lui e gli altri spartiati rimasero a combattere fino alla morte. Il racconto che Erodoto fece di questa battaglia non manca di mettere in rilievo il contrasto fra greci e persiani, i primi combattono in modo coraggioso e coeso (uniti), i secondi prevalgono solo per la loro superiorità numerica, ma si accalcano l’uno sull’altro spinti dalla frusta degli ufficiali.

Sottolinea in rosso i passi che mettono in evidenza il modo di combattere dei persiani, in blu quello dei greci il loro valore guerriero. Svolgi poi l’esercizio di approfondimento a pag.

6 (‘il combattimento oplitico’).

 Cosa (e/o chi) intende Erodoto con il termine barbari?

...

...

...

...

...

...

...

...

[…] molti dei barbari cadevano; dietro di loro, infatti, i comandanti, armati di frusta, tempestavano di colpi ogni soldato, spingendoli avanti continuamente. Molti finivano in mare e annegavano, molti di più ancora morivano nella calca calpestandosi a vicenda:

nemmeno uno sguardo per chi cadeva. I Greci, sapendo che sarebbero morti […], mostravano ai barbari tutta la propria forza, con disprezzo della propria vita, con rabbioso furore. Alla maggior parte di loro, intanto, si erano già spezzate le lance, ma massacravano i persiani a colpi di spada. E Leonida, dopo essersi comportato valorosamente, da valoroso cadde in questo combattimento e con lui gli altri spartani famosi.

Erodoto, Storie, VII, 224-234

(4)

4

La battaglia di Salamina

Subito dopo l’esercito persiano raggiunse l’Attica e gli Ateniesi dovettero rifugiarsi sull’isola di Salamina, da cui videro Atene bruciare. E proprio nei pressi di Salamina, poco dopo, si svolse un’altra celebre battaglia, che vide alla testa dei greci gli ateniesi.

Leggi la fonte scritta, è un brano dell’opera teatrale di Eschilo, un poeta greco che partecipò alla battaglia di Salamina. Poi prova a rispondere alle domande.

 Di che tipo di battaglia si tratta (navale o di terra?) Chi vinse? E grazie a quale strategia?

Prova a rispondere aiutandoti con le immagini.

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

“‘Figli degli Elleni (greci) avanti, liberate la patria, liberate le donne, i figli, i templi, le tombe dei padri . Qui tutto per tutto è in gioco.’ Da parte nostra un urlo, non c’era un attimo da perdere: ecco che nave picchia contro nave- […] Dapprima la marea dell’armata persiana resisteva, ma quando fu spinta in uno stretto, non era possibile che nessuna nave portasse soccorso ad altre, anzi si colpivano tra di loro coi rostri, spezzando l’intero apparato dei remi, mentre le navi dei greci, disposte sapientemente in cerchio, attaccavano: si rovesciano gli scafi e non si vedeva più il mare, pieno dei relitti e della strage degli uomini. Le rive e i promontori erano pieni di morti, e tutte le navi dell’armata persiana remavano in fuga disordinata.”

Eschilo, I Persiani, 472 a.C.

(5)

5

L’anno seguente, nel 479 a.C, l’Impero Persiano venne definitivamente sconfitto: l’esercito di terra fu vinto a Platea, grazie soprattutto alle truppe spartane guidate dal re Pausania. Poi la flotta persiana venne di nuovo sconfitta a Capo Micale sulle coste dell’Asia Minore.

Nella carta sottostante sono segnati i luoghi dove si svolsero le principali battaglie delle Guerre Persiane. Ordina le battaglie (dalla più antica alla più recente), ponendo un numero accanto ai luoghi in cui si svolsero. Poi sottolinea in blu i luoghi delle battaglie navali e in verde quelle che si svolsero a terra. Infine completa gli spazi bianchi.

Appunti………

………

………

………

………

………

(6)

6

Approfondimento:

I greci dimostrarono tutto il loro valore e la propria capacità militare combattendo sia per terra che per mare.

Guerra per terra: il combattimento oplitico

La potenza dell’esercito greco era basata sulla forza della fanteria: ranghi compatti di uomini costituivano un muro di metallo da cui spuntavano lunghe lance, nella mano sinistra lo scudo proteggeva l’oplita ma anche il fianco destro del proprio compagno. Quest’arte militare si basava sull’aiuto reciproco, sulla coesione e capacità di coordinare i movimenti che vi era fra i soldati. A differenza di quanto emerge dai poemi omerici (Iliade e Odissea), non contava l’azione valorosa di un singolo eroe, tuttavia i testi di Omero hanno lasciato un’importante testimonianza di questo modo di combattere.

 Le seguenti fonti visive rappresentano diversi tipi di soldati e modi di combattere (guerriero persiano, eroe dei poemi omerici, opliti), indica quali sono.

“Accostando lancia a lancia, scudo a scudo, l’uno sull’altro, così che scudo Si appoggiava a scudo, elmo ad elmo, uomo a uomo […] puntavano dritti allo scontro, bramosi di battersi.

Omero, Iliade, 130-135.

(7)

7

Guerra per mare: la trireme

La fonte iconografica sottostante è un importante documento che mostra la trireme greca, la nave che permise ai greci di vincere le battaglie navali (battaglia di Salamina).

I vogatori (coloro che remano) disposti verticalmente su tre file, erano soprattutto cittadini poveri, che si guadagnarono con l’onore in guerra il diritto di partecipare pienamente alla vita politica della propria Polis.

 Di quale Poleis in particolare si tratta secondo te, Atene o Sparta? E quale delle due città- stato pensi invece che fosse più forte nel combattimento oplitico? (a terra).

...

...

...

...

...

...

...

...

(8)

8 Appunti

………

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

...

Riferimenti

Documenti correlati

Sottolinea la parola scritta in modo scorretto e poi riscrivila correttamente

(come lo stesso Pryl iii 492) presentano caratteristiche che, come detto sopra, sono il risultato dell’influenza della maiuscola biblica e che diventano proprie della maiuscola

La mamma di Matteo insegna alla scuola dell'infanzia.. Mario canta una canzone

La prima zia è Giulia, di pochi centimetri più alta della sorella, aveva capelli grigi, pettinati bassi sulle orecchie, e grigia era pure la faccia larga e flaccida.. Che

Gli AGGETTIVI POSSESSIVI indicano il possesso (a chi appartengono le cose) e sono sempre accompagnati da un nome.. I PRONOMI POSSESSIVI indicano sempre il possesso ,

Il cane l’aveva ormai raggiunto quando il gatto vide un albero e ci salì sopra, appollaiandosi su un rametto alto alto. Il povero gattino miagolava per la

Cerchia in arancione go e in verde gio..

Nello stabilimento balneare dove Alessandro ha trascorso le vacanze ci sono 36 ombrelloni distribuiti su 4 file.. Quanti ombrelloni ci sono su