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Sommario DA SETTIMANA PROSSIMA PUBBLICHE- REMO IL RISCONTRO DEL BONIFICO EF- FETTUTO. Messa della V domenica del tempo ordinario

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n.6 dal 7 febbraio 2021 al 14 febbraio 2021

Messa della V dome- nica del tempo ordi-

nario 02

06

Indicazioni per la

Lectio divina 10

Letture della dome- nica successiva 11 Convocazione del Consiglio pastorale 12 Giornata dell’amma-

lato 13

Vita dell’Oratorio 14 Intenzioni delle mes- se e avvisi 15

Sommario

Mercoledì 17 ottobre dopo la messa delle ore 9.15 appuntamento con la catechesi mensile sul il Libro del Siracide con riferimento al testo dell’azione Cattolica

A PAG. 16 IL RENDICONTO DEL 10 PER CENTO DELLE OFFERTE DOMENICALI DEL- LA SETTIMANA DESTINATO ALL’INTERVEN- TO DELLA CARITAS PER L’EMERGNEZA IN BOSNIA

DA SETTIMANA PROSSIMA PUBBLICHE- REMO IL RISCONTRO DEL BONIFICO EF- FETTUTO

(2)

IV DOMENICA TEMPO ORDINARIO CANTO ALL’INGRESSO

Venite al Signore con canti di gioia.

Riconoscete che il Signore è il solo Dio Egli ci ha fatti a lui apparteniamo noi suo popolo e gregge che Egli pasce.

Venite alle sue porte nella lode nei suoi atri con azione di grazie ringraziatelo benedite il suo nome.

ATTO PENITENZIALE

Fratelli e sorelle per celebrare degnamente i santi misteri riconosciamo i nostri peccati Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandis- sima colpa. E supplico la beata sem- pre vergine Maria, gli angeli, i santi e voi fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.

Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. Amen

Kyrie Eleison Kyrie Eleison Christe Eleison Christe Eleison Kyrie Eleison Kyrie Eleison GLORIA

Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini amati dal Signore.

Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti ado- riamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa, Si- gnore Dio, Re del cielo, Dio Padre on-

nipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre; tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi;

tu che togli i peccati del mondo, ac- cogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo: Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA

Custodisci sempre con paterna bontà la tua famiglia, Signore, e poiché unico fon- damento della nostra speranza è la grazia che viene da te aiutaci sempre con la tua protezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell'unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen

PRIMA LETTURA

Dal libro di Giobbe (Gb 7,1-4.6-7)

Giobbe parlò e disse: «L’uomo non com- pie forse un duro servizio sulla terra e i suoi giorni non sono come quelli d’un mer- cenario? Come lo schiavo sospira l’ombra e come il mercenario aspetta il suo sala- rio, così a me sono toccati mesi d’illusione e notti di affanno mi sono state assegnate.

Se mi corico dico: “Quando mi alzerò?”.

La notte si fa lunga e sono stanco di rigi- rarmi fino all’alba. I miei giorni scorrono più veloci d’una spola, svaniscono senza un filo di speranza. Ricordati che un soffio è la mia vita: il mio occhio non rivedrà più il bene».

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

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SALMO RESPONSORIALE (Sal 146)

Rit: Risanaci, Signore, Dio della vita.

È bello cantare inni al nostro Dio, è dolce innalzare la lode.

Il Signore ricostruisce Gerusalemme, raduna i dispersi d’Israele.

Risana i cuori affranti e fascia le loro ferite.

Egli conta il numero delle stelle e chiama ciascuna per nome.

Grande è il Signore nostro, grande nella sua potenza;

la sua sapienza non si può calcolare.

Il Signore sostiene i poveri, ma abbassa fino a terra i malvagi.

SECONDA LETTURA

Dalla prima lettera di san Paolo aposto- lo ai Corìnzi (1Cor 9,16-19.22-23)

Fratelli, annunciare il Vangelo non è per me un vanto, perché è una necessità che mi si impone: guai a me se non annuncio il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Qual è dunque la mia ricom- pensa? Quella di annunciare gratuitamen- te il Vangelo senza usare il diritto conferi- tomi dal Vangelo. Infatti, pur essendo libe- ro da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. Mi sono fatto debole per i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto per tutti, per sal- vare a ogni costo qualcuno. Ma tutto io faccio per il Vangelo, per diventarne parte- cipe anch’io.

Parola di Dio.

Rendiamo grazie a Dio

CANTO AL VANGELO (Mt 8,17)

Alleluia, alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.

Alleluia.

VANGELO

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,29-39)

In quel tempo, Gesù, uscito dalla sinagoga, subito andò nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva. Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portava- no tutti i malati e gli indemoniati. Tutta la città era riunita davanti alla porta. Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demoni; ma non permetteva ai demoni di parlare, perché lo conosceva- no. Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo de- serto, e là pregava. Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. Lo trovarono e gli dissero: «Tutti ti cercano!».

Egli disse loro: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là;

per questo infatti sono venuto!». E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demoni.

Parola del Signore.

Lode a te o Cristo PROFESSIONE DI FEDE

Credo in un solo Dio, Padre onnipo- tente, creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.

Credo in un solo Signore, Gesù Cri-

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sto, unigenito Figlio di Dio nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero; generato, non creato; della stessa sostanza del Padre, per mezzo di Lui tutte le cose sono state create.

Per noi uomini e per la nostra salvez- za discese dal cielo; e per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo.

Fu crocifisso per noi, sotto Ponzio Pilato, morì e fu sepolto. E il terzo giorno è risuscitato secondo le Scrit- ture; è salito al cielo, siede alla destra del Padre. E di nuovo verrà, nella glo- ria per giudicare i vivi e i morti: e il suo regno non avrà fine.

Credo nello Spirito Santo, che è Si- gnore e dà la vita, e procede dal Pa- dre e dal Figlio. E con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato; e ha parlato per mezzo dei profeti.

Credo la Chiesa, una, santa, cattolica, apostolica. Professo un solo battesi- mo per il perdono dei peccati. E aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà.

Amen

PREGHIERA DEI FEDELI

Innalziamo al Signore le nostre invocazio- ni, nella certezza che Egli si prende cura dei suoi figli.

Diciamo insieme: Ascoltaci Signore La tua Chiesa raggiunga ogni uomo, mo- strando la tua sollecitudine di Padre che si prende cura della vita dei suoi figli. Pre- ghiamo

Benedici le mamme che portano nel grem-

bo il miracolo di una nuova vita: rendile grate, sostieni le loro fatiche e dona loro serenità e salute. Sostieni quelle che, tra loro, sperimentano la difficoltà e la soffe- renza. Preghiamo

Dona forza e sapienza a tutti coloro che si prendono cura della vita umana: medici, infermieri, ma anche genitori ed educatori.

Si accostino ad ogni fratello con la cura che si deve alla sacralità di ogni vita.

Preghiamo

Dona la luce e la vita senza fine ai nostri cari defunti e in modo particolare a Sergio Cereda, Luigi Comotti, Olga Carla Bertassi, Giuliana Bassani, Arianna Mazzola che sono tornati alla tua casa questa settimana e a………… che ricordiamo in questa Eu- caristia. Preghiamo

O Padre, che con amorevole cura ti accosti all'umanità sofferente e la unisci alla Pa- squa del tuo Figlio, insegnaci a condividere con fratelli il mistero del dolore, per essere con loro partecipi della speranza del Van- gelo. Per Cristo nostro Signore. Amen CANTO D’OFFERTORIO

Io ti prego con il cuore, so che tu mi ascol- terai,

rendi forte la mia fede più che mai.

Tieni accesa la mia luce fino al giorno che tu sai,

con i miei fratelli incontro a te verrò.

Se m'accogli, mio Signore, altro non ti chiederò,

e per sempre la tua strada la mia strada resterà,

nella gioia, nel dolore, fino a quando tu

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vorrai,con la mano nella tua camminerò.

PREGHIERA SULLE OFFERTE

Signore Dio nostro, il pane e il vino, che hai creato a sostegno della nostra debo- lezza, diventino per noi sacramento di vita eterna. Per Cristo nostro Signore

Amen

ATTO DI COMUNIONE SPIRITUALE

Si recita insieme

Signore, credo che sei realmente pre- sente nel Santissimo Sacramento, Ti amo sopra ogni cosa e Ti desidero nel l’anima mia.

Poiché ora non posso (per chi fa la comu- nione: “mi preparo a” ) riceverti sacramen- talmente, vieni spiritualmente nel mio cuore.

questa parte la si può recitare come ringraziamento

Come già venuto, (per chi ha fatto la comunio- ne salta il “come già venuto”) io Ti abbraccio e mi unisco tutto a Te, non permettere che abbia mai a separarmi da Te. Eter- no Padre, io Ti offro il sangue preziosis- simo di Tuo Figlio in sconto dei miei peccati, in suffragio delle anime del purgatorio e per i bisogni della Santa Chiesa.

CANTO ALLA COMUNIONE Il Signore è la mia salvezza e con lui non temo più, perché ho nel cuore la certezza: la salvezza è qui con me.

Ti lodo Signore perché un giorno eri lonta- no da me ,

ora invece sei tornato e mi hai preso con Te .

Berrete con gioia alle fonti , alle fonti della salvezza

e quel giorno voi direte :

lodate il Signore , invocate il Suo Nome.

Fate conoscere ai popoli tutto quello che Lui ha compiuto

e ricordino per sempre ,

ricordino sempre che il Suo nome è gran- de .

PREGHIERA DOPO LA COMUNIONE O Dio, che ci hai resi partecipi di un solo pane e di un solo calice, fa' che uniti al Cri- sto in un solo corpo portiamo con gioia frutti di vita eterna per la salvezza del mondo.

Per Cristo nostro Signore.

Amen.

CANTO FINALE

Come tu nel Padre e il Padre in te rendici perfetti nell'unità.

Manda su noi il tuo Spirito Santo: la nostra vita sarà rinnovata.

La tua Parola sia luce alla Chiesa a tutto il mondo riveli il tuo amore.

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n. 298

La prima riga è quando ti accorgi della realtà, del cielo, del fiume, della pioggia come del sole.

La seconda riga è quando ti accorgi delle persone della loro vita, dei loro sogni, del loro pianto, delle loro speranze.

La terza riga è quando ti accorgi che Dio parla al tuo cuore quando hai la pazienza del tempo.

La quarta riga è quando ti sai fermare per chiederti cosa vuol dire a te quella parola che ti è arrivata dalla realtà, dalle persone, dalla Parola.

Dopo la quarta c’è la quinta e la sesta e... dipende dal tuo cuore, dalla tua libertà.

- - -

Oggi tentiamo un azzardo.

La prima lettura è tratta dal Libro di Giobbe e noi partiamo da qui per porre la punta dei nostri piedi dentro al monumento di poesia, dramma e grido rap- presentato dal libro di Giobbe.

Uno sguardo attraverso lo spiraglio della porta nella speranza di accendere il desiderio di tornarvi con maggior ampiezza, spazio e tempo.

IL LIBRO DI GIOBBE

Il prologo (Gb 1-2) ti introduce al motivo della disputa fra l’uomo e Dio: Giob- be è sottoposto a una duplice e immeritata sofferenza. La sua fede riesce ini- zialmente a reagire con ferma solidità, ma dopo l’arrivo di tre amici giunti per portargli conforto e dopo sette giorni di silenzio condiviso, quello che sembra- va un’obbediente accettazione del male viene sostituito (cap. 3) da un grido di ribellione e di dolore così straziante da invocare la morte e maledire il giorno della nascita. Nel dolore Giobbe smarrisce ogni capacità di decifrare la vita che gli risulta ormai del tutto priva di senso.

Gli amici iniziano a proporgli percorsi volti a ritrovare il giusto senso delle co- se.

Al centro si pone il problema del male ingiusto e la conseguente ricerca del suo perché, del suo senso. Gli amici saldi nel concetto di retribuzione per il quale la vita buona è premiata e punita la cattiva (per es. cap. 4 e 5) cercano in tutti i modi di portare Giobbe su questa strada.

Ne nasce un formidabile combattimento tra la loro pretesa di chiudere il dramma del dolore con frettolose conclusioni e la drammatica volontà di Giobbe di proiettarsi oltre i confini di ogni facile pseudo soluzione.

Nella volontà di affrontare a viso aperto la sfida che il dolore porta al rapporto

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con Dio e al senso della vita, Giobbe (cap. 6-7) accusa gli amici di non volerlo ascoltare, di non saper entrare nel suo dolore che le loro chiacchiere disper- dono al vento.

Dove sta il suo errore? Dove Giobbe ha peccato? Alta sale la domanda a Dio:

“Perché mi hai preso a bersaglio?” .

Amara si fa la conclusione che nulla si può contestare al potente perché, tan- to, può decidere ciò che vuole. Anche se Giobbe avesse ragione a che var- rebbe dal momento che il potente decide come vuole e stravolge le cose?

Occorrerebbe un arbitro, ma non c’è (cap. 9).

Le parole che Giobbe ascolta dai suoi amici sono vuote perché scontate e ben conosciute anche da lui. Sia Dio a parlare e che Dio se colpa c’è. Perché spaventare Giobbe che, come ogni uomo, è foglia dispersa dal vento (cap.

13)?

Se alla morte seguisse, almeno, qualcosa, allora, con essa potrebbe stare na- scosto e, passata l’ira, Dio lo potrebbe ricordare e lì ritrovare per una nuova

“rinascita”, ma dopo la morte c’è solo il nulla (cap. 14)

Quante parole, quante chiacchiere. Come è facile parlare sul dolore degli altri quando l’ingiusta sofferenza e l’esperienza dell’oppressione di Dio è solo di Giobbe (cap. 16).

E’ la vita stessa a smentire ogni cosa. I malvagi prosperano. Dalla nascita alla morte la loro vita è piena di successo e consolazioni. E’ così non solo per i malvagi, ma anche per quelli che tengono Dio lontano, che non si sognano di ascoltarlo e di conoscerlo. Le soluzioni facili e vuote diranno che la punizione, allora, cadrà sui loro figli, ma al malvagio e al miscredente dopo la morte cosa potrà mai interessare la sorte dei suoi? (cap. 21).

Dio tace e tace anche quando il male diventa ingiustizia e oppressione di uo- mini su altri uomini. Dio non bada alle suppliche dei poveri e degli oppressi (cap. 23; 24,1-17).

Giobbe tornerebbe volentieri alla gioia dell’amicizia, di un tempo, con Dio (cap. 29,1-6). Al tempo in cui quell’amicizia, riconosciuta da tutto il villaggio, lo faceva essere arbitro giusto e difensore del debole e dell’oppresso (cap.

29,7-17.21-25). Quando poteva sperare, quasi con sentimento di diritto, in una serena vecchiaia (29,18-20).

Il presente è, invece, l’opposto. Nel presente Giobbe conosce solo umiliazio-

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ne, disprezzo, terrore, pianto e Dio si palesa, ormai, solo come nemico (Gb 30).

Tutto questo è subito, qui il punto nodale per Giobbe, senza che lui abbia pec- cato. Ha sempre rispettato lo schiavo e il povero. Non si è fatto annebbiare dal- la ricchezza e non si è mai volto a causa di essa ad alcuna forma di idolatria.

Non ha conosciuto l’ipocrisia.

Dio, dunque, se riesce trovi tracce di male nella sua vita. Avanti, che Dio parli (Gb 31).

E Dio che per per 37 capitoli, in paziente silenzio, si è lasciato bistrattare e ac- cusare, ora parla e risponde a Giobbe (soprattutto gb 38-40). Davanti alle sue parole Giobbe prima ritrova la sua misura (Gb 40,3-5) e poi con parole altissi- me si rivolge a Dio. Alcune di esse saranno ripetute dall’Angelo a Maria (“tutto è possibile a Dio”), ma a toccare profondamente il cuore sono le parole: “Io ti conoscevo per sentito dire, ma ora i miei occhi ti hanno veduto. Perciò mi ricre- do e mi pento sono polvere e cenere”. (Gb 42,1-6).

A questo punto occorrerebbe andare incontro a due tipi di esigenze. Quella di chi vuole che alla fine il bene trionfi e Dio manifesti la sua bontà attraverso doni cospicui. Qui è facile accontentare perché il libro si chiude con uno strepitoso lieto fine (Gb 42,7-16)

Più difficile è accontentare l’altro tipo di esigenza. Quella di chi, dopo il percor- so fatto, si chiede quale fosse la riposta di Dio alle domande di Giobbe.

Per ora, non andrei oltre se non, come faremo, chiudendo il cammino col bra- no del Vangelo di oggi.

Perché fermarsi qui? Primo perché dopo questa corsa fra i capitoli del dramma sono un poco esausto. Secondo perché manca “lo spazio”. e, terzo, per dare modo di aprirci a una conoscenza diversa rispetto a quella delle idee chiare e distinte.

Noi siamo figli della straordinaria cultura greca, apparteniamo al cammino di ricerca della nostra Europa e tendiamo a voler classificare, catalogare. Insom- ma, i conti, per noi, devono sempre tornare.

Con Giobbe i conti, invece, non tornano perché Giobbe ti apre a un’altra di- mensione della conoscenza. Da un lato vorremmo delle spiegazioni chiare e logiche per le quali da un concetto si passi al suo sviluppo e si arrivi a conclu- sioni definite, ma il dolore non appartiene a questo campo d indagine. Il dolore

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può uccidere definitivamente pur non togliendo la vita, come può far iniziare una vita nuova dove ciò che prima si conosceva razionalmente ora è conosciuto profondamente secondo una certezza forte e nuova perché fondata su un’e- sperienza viva.

Mi viene in mente l’esperienza dell’amore. Dove stanno le idee chiare e distin- te, dove sta la griglia che da ordine a tutto assegnando ad ogni cosa il suo po- sto quando si è travolti dalla passione d’amore e da quella passione si passa alla certezza di poter iniziare un amore definitivo e segnato dal “per sempre”?

Il dolore ha questo significato..., il dolore si posiziona qui, piuttosto che là... nel dolore ti devi porre così e cosà... rappresentano tanti vicoli ciechi. Il dolore ti introduce a nuovi territori dove, probabilmente, ritroverai le certezze di un tem- po, ma trasfigurate e diverse per via di certezze sconosciute prima.

Lo fa intravedere il brano del Vangelo di questa domenica:

29E subito, usciti dalla sinagoga, andarono nella casa di Simone e Andrea, in compagnia di Giacomo e Giovanni. 30La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. 31Egli si avvicinò e la fece alzare prendendo- la per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

32Venuta la sera, dopo il tramonto del sole, gli portavano tutti i malati e gli inde- moniati. 33Tutta la città era riunita davanti alla porta. 34Guarì molti che erano affetti da varie malattie e scacciò molti demòni; ma non permetteva ai demòni di parlare, perché lo conoscevano.

35Al mattino presto si alzò quando ancora era buio e, uscito, si ritirò in un luogo deserto, e là pregava. 36Ma Simone e quelli che erano con lui si misero sulle sue tracce. 37Lo trovarono e gli dissero: "Tutti ti cercano!". 38Egli disse loro:

"Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là; per que- sto infatti sono venuto!". 39E andò per tutta la Galilea, predicando nelle loro sinagoghe e scacciando i demòni.

Soffermati a lungo su “la fece alzare prendendola per mano”... ti si sta aprendo il varco..

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La lectio divina

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Letture di domenica prossima VI domenica del tempo ordinario

Prima Lettura

Dal libro del Levìtico (Lv 13,1-2.45-46)

Il Signore parlò a Mosè e ad Aronne e disse: «Se qualcuno ha sulla pelle del corpo un tumore o una pustola o macchia bianca che faccia sospettare una piaga di lebbra, quel tale sarà condotto dal sacer- dote Aronne o da qualcuno dei sacerdoti, suoi figli. Il lebbroso colpito da piaghe por- terà vesti strappate e il capo scoperto;

velato fino al labbro superiore, andrà gri- dando: "Impuro! Impuro!". Sarà impuro finché durerà in lui il male; è impuro, se ne starà solo, abiterà fuori dell'accampamen- to».

Parola di Dio

Salmo Responsoriale (Dal Sal 31)

R. Tu sei il mio rifugio, mi liberi dall'an- goscia.

Beato l'uomo a cui è tolta la colpa e co- perto il peccato.

Beato l'uomo a cui Dio non imputa il delit- to e nel cui spirito non è inganno.

Ti ho fatto conoscere il mio peccato, non ho coperto la mia colpa.

Ho detto: «Confesserò al Signore le mie iniquità» e tu hai tolto la mia colpa e il mio peccato.

Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti!

Voi tutti, retti di cuore, gridate di gioia!

Seconda Lettura

Dalla prima lettera di san Paolo aposto- lo ai Corìnzi (1Cor 10,31 - 11,1)

Fratelli, sia che mangiate sia che beviate sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio. Non siate motivo di scandalo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio; così come io mi sforzo di piacere a tutti in tutto, senza cercare il mio interesse ma quello di molti, perché giungano alla salvezza. Diventate miei imitatori, come io lo sono di Cristo.

Parola di Dio

Acclamazione al Vangelo (Lc 7,16)

Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popo- lo. Alleluia.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Marco (Mc 1,40-45)

In quel tempo, venne da Gesù un lebbro- so, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato. E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va', invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescrit- to, come testimonianza per loro». Ma quel- lo si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non pote- va più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e ve- nivano a lui da ogni parte.

Parola del Signore

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Trezzo Sull’Adda, 03 Febbraio, 2021 A tutti i componenti del Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale S. Gaetano

Domenica - 14 febbraio, 2021 alle ore 15,00 presso il Salone dell’Oratorio S.Luigi

Convocazione del Consiglio Pastorale di Comunità Pastorale S. Gaetano con il seguente del giorno:

Momento di Preghiera

Approvazione verbale Consiglio Pastorale del 28 ottobre, 2020 1. La Carità in Parrocchia

2. Oratori e Catechesi 3. Quaresima

4. Varie

Consapevoli che a causa del Coronavirus diversi punti nei vari ordini del giorno non sono stati discussi (es. commissioni) ma saranno affrontati e ripresi appena possibile.

Moderatore: Piero Megli

Sicuri della Vostra presenza, cordialità.

Il Parroco Don Alberto Cereda

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11 febbraio 2021 GIORNATA

DELL’AMMALATO

Come tradizione giovedì 11 febbraio nel corso della messa celebreremo il Rito dell’Unzione degli infermi secondo questa attenzioni.

Data la situazione pandemica la Parrocchia non invita esplicitamente e non organizza il trasferimento degli ammalati che viene lasciato alla libera scelta per- sonale e dei familiari.

L’unzione verrà conferita a tutti gli ammalati presenti e alle persone che avendo compiuto almeno 75 anni lo desiderassero.

Per quest’anno essendo i posti delle chiese contingentati, la messa con il rito dell’unzione verrà celebrata in entrambe le parrocchie secondo il seguente ora- rio:

ore 10 a Concesa e alle ore 15 a Trezzo.

Chi fosse in carrozzina e volesse partecipare è pregato di avvisare in segreteria perché si possano predisporre gli spazi

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VITA DELL’ORATORIO

PERIODO ANCORA UN PO’ STRANO

Nonostante l’anno nuovo, l’inizio delle vaccinazioni e tante nuove speranze, an- cora sino in un periodo un po’ strano.

Finalmente è ricominciata la scuola per tutti i ragazzi: anche gli adolescenti han- no ripreso con molta fatica e lentezza una parvenza di quotidianità.

Sembrerebbe che poco a poco stiamo tornando a riprendere le attività.

Abbiamo ripreso i percorsi di catechesi per tutte le feste di età in presenza, fi- nalmente abbino accantonato il mondo online e siano tornati a vederci di per- sona. E sicuramente è molto meglio così.

Ancora non abbiamo la possibilità di aprire l’oratorio per la libera frequentazio- ne.

È un momento strano perché siamo divisi tra la voglia di ricominciare e tornare a fare tutto ciò che ci manca, ma siamo ancora un po’ preoccupati e timorosi perché la situazione ancora non ci lascia tranquilli.

Credo davvero che sia il momento di aiutarci, fidarci e metterci in gioco per tut- to quanto ci è possibile fare.

Catechesi, incontri, messa... abbiamo bisogno di consolidare questi appunta- menti in modo che saremo pronti ad aggiungere, quando si potrà, pezzi di vita che ricostituiranno la nuova normalità.

Allora sosteniamoci a vicenda.

Avanti insieme!!

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Sabato 13 febbraio

ore 18.15 - Michelina Agazzi, famiglia Ros- si, Comotti e Parenti, fam. Pirola, fam. Nereo Ronchetti e France- sca, Vittorio Lancrò, Luigi Muci, Rina Lancrò e Dante, Rina Solcia e Famigliari

Domenica 14 febbraio

ore 09.00 – Antonio, Angela e Luigi Albani ore 11.00 - Fiorentino Brambilla, Maria Co-

lombo e Umberto Brambilla ore 12.00 - pro popolo

ore 18.00 – Giovanni Fumagalli

CONCESA Domenica 7 febbraio ore 08.00 -

ore 10.00 – Lina Paris, Luigi Lucchini e famigliari

ore 21.00 - Michela Lunedì 8 febbraio

ore 8.30 - Candida Bonfanti, Famiglie Bonfanti e Gregori

Martedì 9 febbraio ore 08.30 - Paolo Mariani Mercoledì 10 febbraio

ore 08.30 - Carlo Bassani e Rosa Margutti Giovedì 11 febbraio

ore 8.30 -

Venerdì 12 febbraio

ore 10.00 - nel corso della messa si cele- brerà il Rito dell’Unzione degli infermi

INTENZIONI MESSE

TREZZO

Domenica 7 febbraio ore 09.00 – Eugenio Molgora

ore 11.00 - Padre Giancarlo Bozzini, Don Peppino

ore 12.00 - pro popolo

ore 18.00 – Egidio Giupponi, cognati e ni- pote Alessandro

Lunedì 8 febbraio ore 09.15 - Celeste Beretta ore 18.00 –

Martedì 9 febbraio ore 09.15 - Giuseppe Scotti

ore 18.00 - Paolino Bariselli, Nina Brambilla Mercoledì 10 febbraio

ore 09.15 - Maria Verderio e Carlo, Marco Barzaghi e Mario, Arnaldo Fras- son e Giustina Agostini, Giusep- pe, Felice, Mario, Maria, Attili Gerenzani e Fam. Luca Geren- zani

ore 18.00 –

Giovedì 11 febbraio

ore 09.15 - Fam, Ballarini e Mazzucco ore 15.00 - nel corso della messa si cele-

brerà il Rito dell’Unzione degli infermi

Venerdì 12 febbraio

ore 09.15 - Maria Rainini e Emilio ore 18.00 -

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Sabato 13 febbraio ore 8.00 –

ore 17.00 – Luigina Tasca e Natale Bon- fanti, Matteo Manesco, Famiglie Minelli, D’Adda, Vitali, Parma e Gigliola Bonetti

Domenica 14 febbraio ore 08.00 -

ore 10.00 – Luca Soccini ore 21.00 -

AVVISI

In settimana abbiamo accompagnato alla casa del Padre:

A TREZZO

Sergio Cereda, Luigi Comotti

A CONCESA Giuliana Bassani, Olga Carla Bertassi, Arianna Mazzola

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