LA NASCITA
DEL RE Df ROMA
CANTATA
DA ESEGUIRSI
NEL CASINO DI BOLOGNA
llf DI V* LUGLIO DELI,'
ANNO
MDCCCXLFESTEGG1ANDOSI
DALLA SOCIETA DEL MEDESIMO
JJ
EPOC A MEMORABILE.
QFFERT4
41*SIGNORE
LUIGI QUIRINI STAMPAL1A
CONSIGLIERE pi STATO
PREFETTO DEL DIPARTIMENTQ DEL RENQ JARONE, B; CAVALIERE DELI/ ORDINE
DELLA CORONA DI FERRQ ,
BOLOGNA
£ELLA TIPOGRAFIA SASSX«
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in 2013
http://archive.org/details/lanascitadelrediOObolo
e( 3 )•
uesta Socleta del
Casino
*, che protetta dall9 autorevol vostroJuvore nacquc,
e veiv\lie crescendo sentiva
pur t
obbligo di darvi}o
Signor
Consiglier di Stato Prefetto,un
qualchc segno del grato
animp
x
suoj
ma
do*o( 4 )o
levasi die
non h
venisse occasione di poter*lo
fare
inmodo
conveniente alia vostra di~gnita, ed alt affezione die avete
per
essa dimostrato,Ora
die nellaprima
delle sueAccademie
di Poesia desidera manifestare la sua gioja pelfans
to JSascimento delRe
di
Roma,
si rallegraancora
di potereper
alcuna guisa mostrarvisi grata intitolandoa Voiquesto componimento
, die depe esservar-ie dell
Accademia
stessa .Comeche
i qffertanon
siaper
semedesima pari
al merita vo- stro, noi confidiamoperb
die vorrete aver- la ingrado
se riguarderete alt onesto desi- derio della Sacietd, die veTofjre
yed
aliagrandezza
detfargomento
.Ci proUstiamo con prqfondo
rispetto.
I President!
idhi Sociad del Casino
<
5 )oINTERLOCUTORI
APOLLO.
11 Sig.Campjtelli
:MINERVA. LaSig?ioraELisABMTTA MAi^
eredint Overman
i.MARTE
> 11 Sig.Lvigi Zamboni
.CORO VT MUSE, £
TilGENJ
*La Scena
h netLazio
*La
Poesia e del Sig-Girolamo
Zappifra
gliArcadi Eurilbo Leucasio
.
La Musica
e del Sig, FrancescoGiovanni
SampieriAccademico Filarmonico
.o(
6
)oPROFESSORI
D'ORCHESTRA
Primo
Violino, e Direttore SignorGiuseppe
Boschetti Ace. Fil.Primo
deSecondi
Francesco Stiassi Ace. FilVioloncello Ignazio Parisini
.
Primo Contrabasso Gaetano
Ferri.
Primo
Clarinetto PetronioAvoni
Ace. Fil.Primo Fagotto
Antonio Zoboli Ace, Fil.Primo Oboe Giuseppe Casa
Ace. FiLFlauto
Dott. Giovanni Vergani *.
Primo Como
Francesco Brizzi Ace. Fil.
Prima Tromba
Ignazio Brizzi Ace. Fil.
Con
altriN.
a8 Prqfessori diSumo
Iof 7 )o
CORO
s
alve, oPrence
, a cui diBomolo
L'
alma
Terra oggi s* inchina, Salve imniagine divinaDell'
Augusto Genhor
.
Te
gli scudi coribanticiNon
sapran celare iacuna
,"Che
T italicaFortuaa Gia
ti annunziaRegnator.
Apollo
O
dalTaonioCoro
Dive
Sorelle, si bel giorno uscitfA
festeggiare, e corooar d' alloro#Ora
i miei cenni udite;Pria di cantar voi sole
$-a sospirata Prole?
Vo
cheMinerva
> e il bellicoseDlo Volgano meco
lor petisier pritniero Alnuovo Erede
delRomano ImperoT
Stan
de'Numi
iRegi
in curaChe
diGiove
itnmaginsonoj Noi
serbiamo a loro il Trono*,Essi in terra a noi la
Fe
.
Ma
piu caro e aGiove
ancor&L* invocaio eccelso Figlio i
Che
ilSupremo
sue consiglioFe
diRoma^
ePadre
eRe*
MtN ERYA
to
pur
faromia
curaQaesto
Fanciulj che i VotiCompie
diPtoma^
e dal voler supernoEra
servato aricomporne
il frenoi
E
coti util govetnoAlle suft incolte glebe
Crescer la faticosa indttstre Plebe;
Io vegliero
i che il
Padre
>3Vou degenere prole > imiti e sia
Dolce confono
della divaMadr^
o(
9
)<>Per
cui si spense La gratid' ira anticaj£
divenne laSenna
all'Istro arnica*Tu
dei5mia
tetieta Delizia e cura^L'eta futura Felicitar i
Tu
sei de PopoliL'amor,
la 'spemfe*Tu
caro palpitoTu
gloria insieme*Che
il biondoTevera
Tieni a bear*Cord
Tu
devi i Popoli Felicitar*Tu
il biondoTevera
vVieui a bear*
M.urfi
Jfe tu
Minerva; con
sever! studtOgnor aemica d'odorau
nardio( 10 )o
Ne
tu, Figlio diGiove
, die d*Admelo
11
Gregge
al pasco guardi Fai di tua lira al suonoI
Re
temuti, e piu securi in trono:
lo del latino
Impero, onde
sinoma
Tuttor
mio Campo
inRoma,
Fui
gia difesa, ed epur mia
possanzaj Ch' oggiTEroe
delMondo
Passa Signore ardito
Pel soggetto d'
Europa immenso
lito»
lo de' suoi di felici
Ognor
saro sostegno,Ognor
da reiNemici
Difendero suo regno:Tremi
dime
chi perfido Osi i suoi di turbar,CORO
Tremi
diLui
chi perfido Osi i suoi di turbar.Egli dovra sul Lazio Felice
un
di regnar.d( ii )o
M INEBVA
lo pur, se scuoto la terribil Asta
Io T ardue torri
adeguo
all'ime
areneJMa no
vincernon
bastaSe
quanto e parto deltamonte mia Legge^
scudo, e sostegno a*Re non
sia»Apolio
Tacia V ardita prole
Dell'invidia di
Giuno,
e il santo Uliv05Pegno bramato
del Valor Paterno,Won
fia che uii suo cohsiglioRenda men
caro at Genitore e al FiglioTempo
verra, cli* Ei Varme Sue pur
careggi,ed
usi.
Minerva
Ma
riposoAbbia
or la Terra dallepugne
oppress**Impavido
su Lei pascaTarmento,
E
alle agresti faticheNon
calpestate $iao prtrnio le splche.•( 12 )o
Duetto
Minerva
Te mai non
turbi _, ed agitiIngrato suon di guerra
,
Solo per
Te
ritornino I lieti giorni in Terra Dell'aurea antica eta.Apollo
Te, Prence
invitto, celebri IIpuro
ingenuo affettoAnco
di Lul, che poveroEnlro
il securo tettoOgnor
contento sta.
A due
E mentre
ilvomero
Intento a pre
me
reNe' solchi e il povero Agricoltor,
Per
te de* PopoliPadre
beneficoo( i3 )o Sopporti
impavido L'opra
e il sudor.Marte
Non mai
felice lunga eta quelTrono
Sara,, cli io
non
difenda:
Sembra
die sol delTarmi
allampo
3e al suOhqLa
maesta diLui
vie piu risplenda,
Che
sarebbe di Voi, belle contrade,Ora
che Italia d'ogni intorno e cintaDi
sue,non
piu di peregrine spade ?Ben
provvide al suo statoColui, che il Fior di
Gioventu
riscosse Dall'ozio vil^ che si tenea beato.E
intanto il pie lemosse
Welle battaglie^
onde
fra l'arme e Tire Negli Italici cor surse l'ardire,Coro
Som^ni
Dei, che Valma Pace
Proteggeteognor
del soglioVoi
diMarte
il fiero orgoglioReprimete
per pieta.o( 14 Jo V)eh\ cosi
non
sia fugaceL* aura placida, e serena,
Che
ai Viventi spiraappend
Un
istante, e poi sea va.Apollo
Ognor
verdeggera lo schietto UlivoJMa pur
delbrando airuso
PJovello Alcide in
cuna
Si addestriMarti
Ed
io m'incarcoDi
sua tutela, e della sua fortuna*Minerva
Io le regie virtudi
La
giustizia, l'amor, Tintatta fedeE
la difficil arte,Che d'un guardo mirando
]Le andate cose e Tavvenir
d'un
altro, AI presente provede,Grinsegnero
sagace, enon
d'Augusta
o( i5 )o
E non
di Tito, o di Trajano i FastiEsempio
avraa che a quel delPadre
basti»Terzetto
Minerva'
Hieto ogni cor sorride Se la giustizia^ e
Amore Se
la Pietade al corePuo
fayellar d'un Re;
Apollo
5Lieto quel
Re
si assideFra
i Popoli soggettiChe
imprirne lor nei pettiLa norma
di suaFe
.
M ARTE
Ma
piutemuto
ancora?Piu
sara invitto e forteSe
incampo
a Lui laMorte
Non
rechera terror.•»•
>l
o( i(5
k
A
treSia de' paterni AUori,' Delle Virtudi
Erede,
E
all'amor
suomercede
IV
gudditi Vatuor.m
to *
* t .
C ORO
Yin aironordel Tebro;
Vivi , aspettata Prole ,
In fin che gli astri e
U
SoleIXon siano
spemi m Cid,
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