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Regime forfettario: requisiti

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Regime forfettario: requisiti

Autore: Noemi Secci | 28/08/2020

Regime fiscale agevolato con tassazione del 5% o del 15%: chi può accedere, condizioni, reddito massimo, benefici.

Aprire una partita Iva comporta innumerevoli obblighi e adempimenti:

dichiarazione Iva, dei redditi e Irap annuale, indici sintetici di affidabilità, liquidazioni periodiche Iva, obbligo di trasmissione elettronica delle fatture e di tenuta dei registri contabili, solo per citarne alcuni.

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Può evitare parte degli adempimenti e ottenere interessanti agevolazioni sulle imposte dovute, tuttavia, chi aderisce al regime fiscale forfettario, o regime di vantaggio: il forfettario è un regime fiscale agevolato introdotto dalla Legge di Stabilità 2015 [1]. Questo regime prevede la tassazione sostitutiva ridotta al 5% per i primi 5 anni di attività, se si soddisfano particolari requisiti, mentre la tassazione sostitutiva è del 15% negli altri casi; prevede inoltre l’esenzione dall’Iva e dai relativi adempimenti (dichiarazione Iva, fatturazione elettronica, comunicazione delle liquidazioni periodiche…), dagli indici sintetici di affidabilità, dall’Irap, dall’Irpef, dalle addizionali e dalla tenuta delle scritture contabili.

Ma chi può aderire al regime forfettario? Facciamo il punto sul regime forfettario: requisiti per accedere e per evitare la decadenza, limiti, adempimenti e agevolazioni.

Bisogna innanzitutto tener presente che possono accedere al regime forfettario le persone fisiche, sotto forma di ditta individuale o liberi professionisti; non sono ammesse le società, né i soci di società di persone (come Snc o Sas), di associazioni assimilate o di società a responsabilità limitata trasparenti (Srl trasparenti).

Chi è escluso dal regime forfettario?

Non possono accedere al regime forfetario:

le persone che aderiscono a regimi speciali ai fini Iva o ad altri regimi forfettari di determinazione del reddito;

le persone non residenti in Italia, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri dell’Unione europea o in uno Stato aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo, qualora assicuri un adeguato scambio di informazioni; queste persone devono produrre in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente percepito;

le persone che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;

gli imprenditori, gli artisti o i professionisti che partecipano contemporaneamente a società di persone, associazioni professionali o imprese familiari, oppure che controllano direttamente o indirettamente Srl o associazioni in partecipazione, le cui attività economiche sono

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direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente;

le persone che esercitano prevalentemente l’attività nei confronti di datori di lavoro con i quali sono o sono intercorsi nei 2 anni precedenti rapporti di lavoro; fa eccezione chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica professionale obbligatoria;

le persone che esercitano prevalentemente l’attività nei confronti di persone riconducibili ai datori di lavoro con i quali sono o sono intercorsi nei 2 anni precedenti rapporti di lavoro;

le persone che nell’anno precedente hanno percepito redditi di lavoro dipendente o assimilati (compresi i redditi di pensione) di importo superiore a 30mila euro; fa eccezione il caso in cui il rapporto di lavoro dipendente nell’anno precedente sia cessato (a meno che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da un altro rapporto di lavoro).

Quali sono le condizioni per aderire al forfettario?

I requisiti per accedere al regime forfettario sono i seguenti:

i compensi dell’anno precedente non devono risultare superiori al limite massimo annuo di ricavi, che varia a seconda dell’attività esercitata; dal 2019, la soglia massima di ricavi è uguale per tutti, e pari a 65mila euro; i contribuenti che intendono accedere al regime forfettario nel 2020 o i contribuenti già forfettari che intendono permanere nel regime agevolato devono dunque verificare di non aver superato tale soglia nel corso del 2019 (secondo il principio di cassa);

le spese sostenute per lavoro dipendente o per lavoro accessorio, nell’anno precedente, devono risultare inferiori a 20mila euro;

per chi fruisce della tassazione forfettaria ridotta, cioè del forfettario super agevolato con tassazione al 5% anziché al 15%, i requisiti sono gli stessi un tempo previsti per i contribuenti minimi:

il contribuente non deve avere esercitato, nei 3 anni precedenti l’inizio dell’attività, attività artistica, professionale oppure d’impresa, anche in forma associata o familiare;

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l’attività da esercitare non deve costituire, in nessun modo, una mera prosecuzione di un’altra attività precedentemente svolta come lavoratore dipendente o autonomo; fa eccezione chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica professionale obbligatoria;

se viene proseguita un’attività svolta in precedenza da un altro soggetto, l’ammontare dei relativi ricavi e compensi, realizzati nel periodo d’imposta precedente quello di riconoscimento del beneficio, non deve risultare superiore al limite che consente l’accesso al regime.

A quanto ammontano i ricavi massimi per chi aderisce al forfettario?

La soglia massima annua di ricavi, per chi rientra nel forfettario, è uguale per tutti ed è pari a 65mila euro.

Il limite dei ricavi e dei compensi deve essere proporzionato ai giorni lavorati in caso di inizio dell’attività nel corso dell’anno.

Gioele ha iniziato l’attività il 1° settembre 2020 come forfettario. Il limite di ricavi che deve rispettare nel 2020 è pari a 65.000/365 x 122 (ossia il limite di ricavi giornaliero moltiplicato per i giorni di attività nell’anno), cioè a 21.726 euro.

Il superamento della soglia di reddito determina la fuoriuscita dal regime a decorrere dall’anno successivo, indipendentemente dall’ammontare dello sforamento: nel caso di superamento del limite reddituale nel corso del 2020, anche di un solo euro, il contribuente deve dunque adottare nel 2021 il regime ordinario.

Per quanto si può applicare il regime forfettario?

Il contribuente può permanere nel regime forfettario illimitatamente, sinché rispetta i requisiti previsti dalla normativa. Può permanere sino a un massimo di 5 anni, invece, nel forfettario super agevolato per chi avvia l’attività, ossia nel regime che prevede la tassazione del 5%.

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Per aderire al forfettario si deve inviare una domanda?

L’adesione al regime forfettario si deve comunicare all’Agenzia delle Entrate all’atto dell’apertura della partita Iva.

Per chi è già in attività, possiede i requisiti per l’accesso al regime e vuole aderire non è necessaria alcuna domanda: il forfettario è infatti il “regime naturale” per i contribuenti per cui risultano verificate tutte le condizioni d’accesso, non è un’opzione.

Bisogna comunque ricordare che, se l’interessato possiede i requisiti per il forfettario ma ha optato per il regime Iva ordinario, l’opzione lo vincola per 3 anni:

non può dunque passare dal regime ordinario al forfettario per un triennio, a meno che non intervengano rilevanti modifiche ai regimi fiscali.

Chi ha optato sino al 2019 per il regime contabile ordinario o semplificato è in ogni caso svincolato dall’opzione, grazie alle rilevanti modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2020.

Come si calcola il reddito imponibile nel regime forfettario?

In relazione al regime forfettario, il reddito da tassare corrisponde ai ricavi decurtati da un coefficiente di redditività che varia, a seconda dell’attività, dall’86% al 40%.

Non si possono dedurre costi, salvo contributi previdenziali e perdite pregresse.

Nel dettaglio, i coefficienti di redditività, che vengono applicati proprio in quanto non si può dedurre alcuna spesa, sono pari al:

40% per le attività del settore commercio (al dettaglio e all’ingrosso);

40% per le attività di commercio di alimenti e bevande e commercio ambulante di alimenti e bevande;

54% per le attività di commercio ambulante non alimentare;

86% per il settore delle costruzioni e attività immobiliari;

62% per gli intermediari del commercio;

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40% per i servizi di alloggio e di ristorazione;

78% per le attività professionali, scientifiche, tecniche, sanitarie, di istruzione, per i servizi finanziari ed assicurativi;

67% per le altre attività economiche;

40% per le industrie alimentari e delle bevande.

Gualtiero, libero professionista, in un anno emette fatture per 10mila euro: viene tassato al 15% su 7.800 euro, come se le sue spese ammontassero al 22% del reddito. Fiorenzo, commerciante, con 10mila euro di reddito viene invece tassato al 15% su 4mila euro, considerando il coefficiente di redditività del 40%.

Si possono assumere dipendenti o collaboratori col forfettario?

Chi aderisce al forfettario può assumere dipendenti e avvalersi di lavoratori occasionali, ma le spese per lavoro dipendente e per i collaboratori devono risultare inferiori a 20mila euro annui. Questo limite è stato introdotto dal 2020.

Quali sono le agevolazioni per chi aderisce al regime forfettario?

Le agevolazioni per chi aderisce al forfettario sono:

tassazione del 5% (per il forfettario super agevolato nei primi 5 anni di attività) o del 15%, che sostituisce Irap, Irpef e addizionali;

non soggezione all’Iva e ai relativi adempimenti (dichiarazione, liquidazioni periodiche, tenuta registri);

non soggezione agli Isa, gli indici sintetici di affidabilità;

nessun obbligo di tenere i registri Iva obbligatori (acquisti, vendite, etc.), ma solo di numerare progressivamente le fatture e conservarle (escluse le fatture acquisti);

sulle fatture non deve essere addebitata l’Iva, e non si deve subire la ritenuta d’acconto;

sconto del 35% sulla contribuzione Inps dovuta, entro e oltre il minimale, per chi è iscritto alla gestione Inps commercianti o artigiani.

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Chi aderisce al regime forfettario deve emettere fattura elettronica?

Dal 2019 gli aderenti al forfettario non sono obbligati all’invio delle fatture elettroniche come la generalità degli altri contribuenti. Devono comunque poter ricevere le fatture a loro indirizzate in forma elettronica.

Chi aderisce alla fatturazione elettronica ed invia in questo formato tutte le fatture beneficia di una riduzione di un anno del termine di decadenza per gli avvisi di accertamento.

Quali sono gli adempimenti periodici per chi aderisce al regime forfettario?

I contribuenti forfettari devono:

conservare e numerare le fatture;

presentare annualmente la dichiarazione dei redditi, nella quale calcolano anche i contributi dovuti all’Inps.;

versare la contribuzione Inps, se non iscritti a una cassa professionale, in acconto e a saldo.

Per approfondire: Forfettario, come si presenta la dichiarazione dei redditi.

Note

[1] Art. 1, Co. 54-89, L. 190/2014.

Riferimenti

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