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Volano gli stracci. Scusate, qualcuno ha perso?

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Academic year: 2022

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Avevate dubbi? Noi, po-

chissimi, in realtà. Per- chè ormai ci siamo abi- tuati, purtroppo. In politica, nessuno perde mai. E’ successo anche stavolta, quando, inutile ribadirlo, hanno perso tutti, perchè ha perso la politica, il suo sistema, il suo modo di affrontare le cose, piccole o grandi

che siano. Però, vai a leggere i commenti, a caldo e, quel che è peg- gio, a freddo, nessuno che abbia il coraggio di dire: “Beh, sì, abbiamo- sbagliato”.

Macchè. Tutti, adesso, ti vengono a raccontare che “...era proprio Matta- rella l’uomo giusto”. “Ma sì, lo sapevamo che sa-

rebbe andata a finire così...”. Potremmo an- dare avanti all’infinito,

“bruciando” molte facce da destra e da sinistra, non c’è nessuna diffe- renza. Non lo facciamo.

Ma facciamo invece una domanda: perchè ora, a Roma (e a Verona) vo- lano gli stracci?

SEGUE A PAG. 2

Scusate, qualcuno

ha perso?

B

ASTIAN

C

ONTRARIO

Volano gli stracci

KO OK

Giorgio Pasetto Centrodestra

L’esponente di Area Liberal, esce dalla squadra di Tosi, per divergenze di vedute. Lo fa con parole semplici, chiare.

Con coerenza, soprattutto.

Non capita tutti i giorni...

A Roma è bagarre, a Verona ne arrivano le conseguenze.

L’idillio è finito. Che farà la Lega? E Fratelli d’Italia? E Forza Italia? Pessimo esem- pio, aspettando le elezioni...

LA “PARTITA DI PALAZZO BARBIERI”. V

ERSO

V

ERONA

2022

Come previsto, l’elezione del Presidente della Repubblica, col “teatrino” della politica,

ha risvolti veronesi. Lega e Fd’I sono adesso più lontani, difficile pensare a un accordo

unitario su Sboarina. Può accadere di tutto, ci aspettano giorni “bollenti” PAG. 2-3-4

(2)

1) E adesso, che succede in vista delle elezioni veronesi, dopo lo “strap- po” romano tra Lega e Fratelli d’Italia?

E adesso, possiamo aspet- tarci davvero di tutto. Sic- come la Lega aveva riman- dato il “progetto Verona” al dopo Quirinale, ora la parti- ta si fa ancora più compli- cata. Probabilmente lo stesso Fontana pensava che a Roma le cose andas- sero diversamente e che i risvolti positivi si riversas- sero su Verona. Ora, inve- ce, su Verona “volano gli stracci”, come si dice in questi casi.

2) E quindi?

E quindi non è da esclude- re nessun scenario. Nel senso che o Lega e Fratelli d’Italia si mettono buoni, ignorano lo “strappo” roma- no e chiudono, oppure decidono di andare da soli e in questo caso, il quadro diventa ancora più nebulo- so.

3) Sboarina, secondo voi, si presenterà comunque all’esame dei veronesi?

Sboarina è il sindaco uscente, già “investito” più volte dalla stessa Giorgia Meloni e da Ciro Maschio, quindi non è pensabile a un passo indietro. Primo, per- chè è lui il candidato che poteva unire il centrode- stra, in tempi non sospetti.

Secondo, perchè se la Lega decidesse di andare da sola, magari con l’ap- porto di Forza Italia, a mag-

gior ragione Fratelli d’Italia, più Verona Domani, più Battiti appoggerebbe Sboa- rina. In questo caso, dicia- molo, i candidati “forti”

diventerebbero quattro, con ovvie conseguenze. Perchè tre di loro pescherebbero nello stesso bacino (più o meno) e quindi sarebbe Damiano Tommasi ad avvantaggiarsene.

4) L’ipotesi potrebbe scongiurare questo sce- nario, convincendo Lega

e FdI a deporre le armi?

La sensazione è che sia stato sprecato troppo tem- po prezioso. Col risultato di inasprire gli animi, accen- tuando le divergenze. Inve- ce di lavorare su quello che poteva unire le varie forze, il centrodestra ha lavorato per sottolineare le distanze.

Invece che guardare i pre- gi, si sono sottolineati i

difetti. Col rischio, tra l’altro, di dare un pessimo esem- pio agli elettori, come sem- pre “sottovalutati”. E ades- so il risultato è sotto gli occhi di tutti.

5) Nel caso la Lega andasse da sola, quali sono i candidati più accreditati? E perchè dovrebbe scegliere que- sta strada?

Partiamo dalla fine. La Lega, ma questo era già stato ipotizzato, potrebbe

andare da sola per “contare i voti e la propria forza”, stanca di essere subalterna a Sboarina, Verona Domani eccetera eccetera... Quanto ai candidati, il più autorevo- le potrebbe essere l’onore- vole Fontana, molto vicino a Salvini. Oppure si fanno i nomi di Mantovanelli, del senatore Tosato, già in cor- sa nel 2017. In ogni caso, sono giorni decisivi. Anche la questa partita non può durare troppo a lungo.

2 • 31 gennaio 2022

L’ELEZIONE DI MATTARELLA: 5 D

OMANDE A

“LA CRONACA”

Centrodestra, adesso che succede ?

La “partita del Quirinale” ha complicato le cose: Lega e FdI più lontani, tutto in alto mare Primo piano

Sboarina con Salvini e Fontana, 5 anni fa.

A destra, Tommasi i

(3)

“Ora auspico che le forze del centrodestra autentica- mente liberali, riformiste, europeiste e pragmatiche, quelle stesse che da un anno sostengono il Gover- no e che sabato hanno responsabilmente scelto il Mattarella bis, possano convergere e unire ancora di più la loro azione politica, in Parlamento come nei Comuni, magari in forma di federazione come propo- sto da Berlusconi e Salvini.

Altri partiti che facevano parte della coalizione inve- ce hanno preso direzioni diverse, scegliendo la stra- da dell'opposizione e quin- di della facile testimonian- za. Legittimo, certamente anche più comodo, tuttavia velleitario in un momento storico in cui la maggioran- za di cittadini, famiglie e imprese chiede che ci sia- no politiche di centrode- stra, condotte però con serietà e responsabilità, sia al Governo che nei Comuni per l’attuazione di quello che io chiamo il grande piano Marshall europeo, cioè i miliardi del PNRR. Le battaglie dema- gogiche sulla pelle degli italiani per dimostrare di avere i muscoli, ma poco cervello (o poca serietà), non sono ammissibili in particolare in un momento grave come questo”.

A dirlo Flavio Tosi, candi- dato civico di centrodestra a Verona nelle prossime Amministrative.

Tosi da sempre è sosteni- tore del Governo Draghi e nei mesi scorsi aveva auspicato una riconferma di Mattarella al Colle: “Per la stima della persona, ma anche per un fattore politi- co evidente: non c’è una vera maggioranza politica in Parlamento e quindi né centrodestra né centrosini- stra potevano eleggere un candidato di parte senza minare la stabilità del Governo Draghi. Stabilità invece che andava preser- vata proprio per il motivo richiamato sopra e cioè i finanziamenti europei del PNRR ed il loro corretto e rapido utilizzo. E il miglior garante di questa stabilità era ed è proprio Mattarella, piaccia o non piaccia. E quelle forze politiche che ora protestano, dicendo che il centrodestra doveva procedere in solitudine, anche a costo di andare a sbattere, hanno raccontato balle ai loro elettori. Quello

che è accaduto alla Presi- dente del Senato Casellati lo dimostra”.

La proposta di Matteo Sal- vini di creare una federa- zione dei partiti sul modello degli Stati Uniti, trova natu- ralmente d’accordo Alber- to Stefani, commissario della Lega in Veneto. “E’

sicuramente la scelta vin- cente per il Paese e per il centrodestra- ha detto Ste- fani-. Serve compattezza e non egoismo; una compat- tezza che la sinistra non avrà mai. Quindi è il momento di costruire e non di distruggere. Si mettano da parte personalismi e si faccia fronte comune, soprattutto con i territori:

con i tantissimi ammini- stratori locali che sanno dare voce ai cittadini e che portano avanti valori ed identità che la Lega ha sempre saputo valorizzare e che adesso saprà con- vergere in un nuovo, importante, contenitore”.

Ma a mettere il dito nelle ferite laceranti del Centro- destra ci pensa Michele Bertucco. “L’elezione del Capo dello Stato è passa- ta- ha detto. ma il centro- destra veronese è ancora più diviso di prima, a con- ferma che non si possono mettere insieme persone e partiti che non si stimano.

Peghin a Padova ha già rotto gli indugi annuncian- do la sua candidatura per il centrodestra malgrado i distinguo della Meloni a livello nazionale. A Verona, invece, è già tanto se Lega e alleati non sparano con- tro il Sindaco uscente Federico Sboarina che ha l’ambizione di ricandidarsi dopo aver spergiurato che avrebbe fatto soltanto un mandato.

E questo che il centrode- stra vuole offrire alla città, un continuo tira e molla tra alleati per tutta la durata della campagna elettorale e oltre?’’.

3 • 31 gennaio 2022

L’ELEZIONE DI MATTARELLA:

LE REAZIONI DEI PARTITI

Tosi veste i panni del federatore

Ma Bertucco (Sinistra) parla di un Centrodestra veronese ancora più diviso di prima

Da sinistra Flavio Tosi, Michele Bertucco e Alberto Stefani

Primo Piano

(4)

“Siamo consapevoli – si legge in una nota della Confederazione – del sa- crificio chiesto al presi- dente Mattarella, e pertanto lo ringraziamo per la sua disponibilità, ma il momento econo- mico, politico e sociale at- traversato dall’Italia richiede continuità e sta- bilità, autorevolezza e competenza. Tutte doti incarnate dal presidente Mattarella e riconosciute- gli nel nostro Paese e dalla comunità internazio- nale.

Da parte nostra rinno- viamo al presidente Mat- tarella la disponibilità a collaborare per il bene del nostro Paese, quali rap- presentanti dell’artigia- nato e della piccola impresa, ossatura del si- stema produttivo nazio- nale”

Adesso però abbiamo bi- sogno di un forte atto di responsabilità della poli- tica, dopo quello che ab- biamo visto. Chiediamo interventi immediati strut- turali forti su temi che non possono più attendere ri- sposte – afferma Luca Luppi Presidente di Ca- sartigiani Verona.

Gli fa eco il segretario re- gionale di Casartigiani Andrea Prando - L’enorme rincaro delle bollette nell’ultima parte dell’anno ha fatto schiz- zare di oltre il 30% la spesa nella media del

2021 rispetto al 2019 per i settori delle costruzioni e dei trasporti, soltanto la fi- liera del turismo mostra un incremento inferiore al 20%. Per l’anno in corso le prospettive sono di nuovi vistosi rincari consi- derando che i prezzi del primo trimestre mostrano un balzo del 112% ri- spetto allo stesso periodo del 2019.

Il 95% delle imprese ri- tiene che il caro-bollette avrà un forte impatto sulla propria attività; per le im- prese del comparto co- struzioni l’importo della bolletta è aumentato del 33,1% tra il 2019 e il 2021, per i trasporti 31,9% e per la manifat- tura il 29,9%. Incrementi del 21,4% per il commer- cio, 18,6% per la filiera del turismo e 23,3% per

gli altri servizi.

Per fronteggiare il caro- energia l’82% delle im- prese si vedrà costretto a ritoccare i listini in partico- lare manifattura e costru- zioni (rispettivamente 62,8% e 54,4%) mentre il 80% delle imprese di tra- sporto, il 60% dei servizi alle imprese e il 70% dei servizi alla persona indi- cano che non riusciranno a mantenere invariati i prezzi, con la conse- guenza che il cliente fi- nale ne farà le spese e che inevitabilmente il mercato di bloccherà, come nel periodo del lockdown. L’impennata dei costi energetici – se- condo le informazioni di Casartigiani Veneto - pro- vocherà un taglio dei margini di guadagno per il 77,5% e così – Se- condo Andrea Prando non si può piu’ fare im- presa, per cui è urgente un serio impegno della politica a farsi carico di questo, ma anche di altri temi come quello delle pensioni e del lavoro che non può reggersi su forme di sostentamento con quelle attuate fino ad oggi e numerose sono le segnalazioni di pensionati che pervengono alle as- sociazioni di Casartigiani che non riusciranno ad arrivare alla fine del mese con questo indice di au- menti di bollette e beni essenziali.

4 • 31 gennaio 2022

L’ELEZIONE DI MATTARELLA:

I COMMENTI DELLE CATEGORIE

Pensare a imprese e famiglie

Casartigiani preoccupata per l’ enorme rincaro delle bollette

Andrea Prando

“Il Presidente Mattarella è una figura autorevole che abbiamo apprezzato in questi sette anni per serietà e fermezza. Serietà e attac- camento al bene del Paese che ha dimostrato anche in questa circostanza. Certo è che, di fronte a questa scel- ta, non possiamo non ram- maricarci per lo spettacolo che ci ha offerto la nostra classe politica. Mi auguro che davanti alle sfide che ci aspettano sappia lavorare per il bene del Paese”. E’

stata questa la prima dichiarazione di Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona.

Raffaele Boscaini

Rammaricati per lo spettacolo

della politica C

ONFINDUSTRIA

Primo Piano

Sergio Mattarella

(5)

5 • 31 gennaio 2022

Via C. Frattini 12/c redazione@tvverona.com

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Attualità

Attualità

(6)

Agenzie di viaggio, la crisi morde e il futuro è un'inco- gnita. Per le imprese di settore come per i rispettivi collaboratori. "Nel recente decreto Sostegni ter - spiega Fausto Baldin, pre- sidente provinciale e con- sigliere regionale di Fiavet-Confcommercio - non è stata prorogata la cassa in deroga ma solo la cassa ordinaria, consen- tendone l'accesso agevo- lato per tre mesi, da gennaio a marzo, anche alle aziende con un solo dipendente. Tuttavia in un settore come il nostro, dove la media degli occu- pati è tra le 2 e le 4 per- sone ad aziende, vi saranno molte difficoltà ad accedervi, tra pratiche bu- rocratiche, richieste al- l'Inps, concertazioni sindacali...".

"Senza contare - aggiunge Baldin - che il mese di gennaio è già passato". In sostanza, il rischio è quello di un taglio di numerosi posti di lavoro: "Nei vari gruppi chat del comparto, ho letto che molte lettere di licenziamento, pur- troppo, sono già partite".

Sono circa 250 le agenzie di viaggio attive nel vero- nese, con un migliaio di di- pendenti.

La situazione per la cate- goria è drammatica: "Negli ultimi due anni, agenzie di viaggio e tour operator hanno accusato perdite di volume di fatturato pesan-

tissime, nell'ordine del 90% nel 2020 e del 75%

nel 2021", denuncia Bal- din. "E adesso ci troviamo senza sostegni e con am- mortizzatori sociali di diffi- cile accesso: in queste condizioni è praticamente impossibile, per molti tito- lari, pensare di sostenere il costo degli stipendi dei dipendenti".

A livello nazionale, Fiavet ha chiesto la collabora- zione dei sindacati per far snellire le pratiche di ri- chiesta della cassa agevo- landone l'accesso: "Aprile potrebbe segnare la ri- presa del comparto, si tratta di tenere duro an- cora per un po', ma da soli non ce la facciamo. Anche perché il nostro è un la- voro che richiede tempo e programmazione: la ri- presa sarà comunque gra- duale".

"La crisi delle agenzie di viaggio e del turismo tutto, soprattutto nelle città

d'arte, è drammatica", commenta il presidente di Confcommercio Verona Paolo Arena. "Finito il tea- trino dell'elezione della massima carica dello Stato, la politica deve oc- cuparsi in fretta e bene delle necessità delle im- prese di settore, altrimenti rischiamo di assistere a una Caporetto per il si- stema turistico. Anche a Verona".

Qualche sprazzo di luce c'è: la recente direttiva eu- ropea che ha invitato i Paesi membri a togliere l'obbligo del tampone in rientro per i possessori di Green pass che effettuano viaggi tra Stati Ue, può agevolare la liberà di spo- stamento delle persone che temevano l'eventuale quarantena in caso di po- sitività. "E' già qualcosa, ma abbiamo bisogno di un supporto immediato, adesso, per tirare avanti", conclude Baldin.

6 • 31 gennaio 2022

L

A SITUAZIONE PER LA CATEGORIA È DRAMMATICA

Agenzie di viaggio, crollo fatturati

Paolo Arena (Confesercenti):“Il sistema turistico rischia di assistere a una Caporetto’’

Fausto Baldin

Da domani, martedì 1 feb- braio, Verona non sarà più zona arancione ma rientre- rà in zona verde, allerta 0, del PM10. Il modello previ- sionale dell’Arpav prevede infatti che, domani e dopo- domani, nella nostra zona ci siano due giorni di con- centrazione inferiore al valore limite giornaliero di 50 microgrammi/metro cubo. Tornano quindi a cir- colare le auto private diesel Euro 4 e Euro 5 fino a mer- coledì 2 febbraio compre- so, quando Arpav emetterà un nuovo bollettino con i dati rilevati nella centralina al Giarol Grande.

Questa previsione è dovuta al passaggio di una pertur- bazione che non porterà precipitazioni di rilievo ma soprattutto impulsi di aria fredda proveniente da nord, che favoriranno la dispersione dell'inquinante in alcune zone della regio- ne.

Un controllo dei vigili

Circolano i diesel Euro 4 e 5 Z

ONA VERDE

Attualità

(7)

A Verona, l’occhio tecnolo- gico e quello umano sorve- gliano, 24 ore su 24, le 1.500 cabine dell’elettricità.

Pronti ad agire in caso di blackout, come successo ieri sera quando si sono

‘spenti’ parte del centro sto- rico e il quartiere Borgo Trento. Alla centrale opera- tiva di Megareti in lungadi- ge Galtarossa sono in turno costantemente due opera- tori e, dalle loro postazioni, davanti a schermi e pc, rie- scono a monitorare sbalzi e danni alla rete di alta e media tensione e ripristina- re tutti i guasti. In tempo reale e a distanza. Se qual- cosa non va, infatti, scatta- no gli allarmi e i tecnici inter- vengono, supportati dalla tecnologia. Il tutto in pochissimi istanti, la media di attesa prima di riuscite a dare luce a palazzi e quar- tieri è di 10-11 minuti. Meno della metà delle tempisti-

che previste dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), stabilita in 24 minuti. Velo- cità e operatività che, in 4 anni, hanno portato nelle casse di Megareti 1 milione di euro, premialità ricono- sciuta dall’Autorità nazio- nale che al contrario, quan- do cioè non si rispettano i tempi, dispone il pagamen- to di penalità.

L’interruzione dell’elettrici- tà di ieri sera ne è stata l’en- nesima dimostrazione.

Erano le 18.59 quando è stato registrato un guasto a due linee di media tensione e oltre 4 mila famiglie sono rimaste al buio. Immediato l’allarme che si è accesso alla centrale, così come l’in- tervento degli operatori.

Dai computer sono state individuate prima la direttri- ce danneggiata e, poi, le cabine che avevano fatto saltare il sistema. Dopo 6

minuti la linea ‘sinistra Adi- ge’ era già stata ripristinata.

Allo scattare dei 10 minuti anche la seconda linea era tornata in funzione. Un danno a un nucleo di con- giunzione, un problema tecnico. L’ultimo guasto della serata era sulla bassa tensione, ossia singoli palazzi non ancora tele- controllati da remoto. E' stato necessario attendere l’uscita di due squadre ope- rative, ma in 40 minuti anche per le ultime 400 utenze tutto era tornato alla normalità.

Questa mattina, il sindaco Federico Sboarina, assie- me al direttore operativo Megareti, ingegner Livio Negrini, ha visitato la Cen- trale assistendo in prima persona al lavoro intenso degli operatori, alle prese con videosorveglianza, ma anche telefonate e segna- lazioni.

7 • 31 gennaio 2022

D

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Megareti, centrale a prova di blackout

L’occhio tecnologico e quello umano sorvegliano 24 ore su 24 le 1500 cabine

La centrale operativa di Megareti

Attualità

Un’affluenza superiore alle aspettative. Sono state centinaia le persone che in occasione della Domenica Ecologica di ieri si sono recate presso l’Isola ecolo- gica di via Avesani. L’ammi- nistrazione Comunale, in coordinamento con Amia, aveva predisposto una serie di iniziative finalizzate alla sensibilizzazione della collettività sui temi dell’am- biente. Tra queste, l’apertu- ra straordinaria della strut- tura di Basso Acquar. La società di via Avesani pre- sieduta Bruno Tacchella, aveva infatti deciso di aprire le porte a tutti i cittadini veronesi, un modo origina- le per far conoscere, pro- muovere, valorizzare ed incentivare un’area di stra- tegica e fondamentale importanza per tutta la città di Verona.

La Domenica Ecologica all’Amia

All’Amia apertura straordinaria

E

COLOGIA

(8)

La campagna elettorale si sta avvicinando e lo stadio Bentegodi, ma aggiungo anche la fonda- zione Bentegodi di cui si parla meno, saranno ter- reno di scontro politico.

L’amministrazione Sboa- rina ha dichiarato di voler fare un nuovo stadio ma attualmente la situazione sembra piuttosto in stand-by.

Lo stadio di proprietà in Italia è fenomeno ancora raro: l’81% dei casi risul- tano essere in mano pub- blica ed il restante 19% in mano a privati.

I dati forniti dal “Repor- tCalcio 2021” sulla situa- zione italiana, evidenzia- no che il trend di crescita degli incassi da stadio osservato negli anni pas- sati si è bruscamente fer- mato principalmente a causa della pandemia. I ricavi degli ingressi rap- presentano circa il 9%

del totale entrate.

Nel periodo 2014-2017 gli incassi ammontavano a 221,7 milioni di euro, nel 2018-2019 erano sali- ti a 300,9.

Tra gli esempi più inte- ressanti di trasformazione di un “vecchio” stadio in

“nuovo” c'è la “Dacia Are- na” di Udine, riedificato a fine 2015 e che punta ora ad un ulteriore amplia- mento per aumentarne la redditività. Gli interventi hanno comportato un esborso di 48,5 milioni ed

hanno permesso allo sta- dio Friuli di divenire uno dei più belli d'Italia. La famiglia Pozzo aveva acquisito nel marzo 2013 dal Comune di Udine la proprietà superficiaria al costo di 4,5 milioni per un periodo di 99 anni, ovve-

ro sino al 2112. I lavori, con la demolizione delle due curve e dei distinti, la rimozione della pista di atletica e la ricostruzione dei settori per portare la capienza a 25mila posti, sono durati 540 giorni.

Quello di Udine è oggi certamente uno dei tre stadi più all'avanguardia d’Italia assieme allo Juventus Stadium e al

Mapei Stadium. Quando si decide di investire su strutture di proprietà ser- ve ovviamente una visio- ne di medio-lungo termi- ne.

Chi ha questa visione a Verona, il Presidente Set- ti vuole ed è in grado di condividere un tale obiet- tivo?

Un nuovo stadio di pro-

prietà sarebbe nelle intenzioni anche dell'Hel- las Verona, che ha nello stadio Bentegodi la sua casa simbolica, con circa 40mila posti a sedere.

Costruito nel 1963, è soggetto periodicamente ad interventi per rispon- dere alle nuove esigenze televisive legate ai diritti tv. Durante l'estate si sono resi necessari i

lavori di sistemazione anche dei bagni e segna- letica di sicurezza. Il manager Cesar Esparza vuole andare avanti con il nuovo stadio dei giallo- blu, la cosiddetta Nuova Arena.

Da quello che si appren- de si intende realizzare un impianto da ventiset- temila posti proprio dove

ora sorge il Bentegodi. I lavori dovrebbero prende- re il via già il prossimo anno, ma ad oggi il tutto sembra poco probabile. Il Credito Sportivo si è già detto disposto a suppor- tare il progetto.

La mia impressione, tut- tavia, è che dietro a que- sto piano faraonico ci sia tanto fumo e poca sostanza.

8 • 31 gennaio 2022

LO SPIRITO DEL TEMPO. A

PPUNTI

&S

PUNTI

G

IORGIO

P

ASETTO

Nuovo Bentegodi, si gioca e si discute

Sarà uno dei tempi caldi della campagna elettorale: c’è un progetto, ma partirà mai?

Attualità

Lo stadio Bentegodi al centro dei programmi

elettorali: si farà o non si farà ?

(9)

Paluani annuncia la ri- presa della produzione dei dolci pasquali che vedrà protagonista la co- lomba della linea Gran Velo. Tradizione e artigia- nalità, da sempre valori fondamentali della storica azienda, danno vita ad un prodotto di altissima qua- lità che esalta anche per questa Pasqua la tradi- zione dolciaria incon- trando sempre più il gusto delle nuove generazioni.

“È iniziata martedì scorso la piena produzione della campagna pasquale che vedrà protagonista la no- stra nuova linea di co- lombe Gran Velo” – dichiara Gianluca Caz- zulo Direttore Commer- ciale Paluani. “Queste colombe nascono dalla maestria dei nostri pastic- ceri con una ricettazione unica e un processo di la- vorazione ancora ma- nuale che mantiene fede alla più antica tradizione

italiana dei prodotti lievi- tati da forno. Questo ci permetterà di portare qua- lità e valore a tutta la fi- liera distributiva ma specialmente ai nostri consumatori che avranno la possibilità di festeg- giare la Pasqua con una colomba particolarmente soffice e delicata. Le co- lombe Gran Velo saranno proposte in una nuova ed elegante confezione da pasticceria impreziosita dall’oro a caldo’’

La passione per la bontà e la voglia di creare qual-

cosa di speciale del- l’azienda veronese hanno dato vita alle colombe della linea Gran Velo. Una gamma di prodotti che spazia dalla colomba classica glassata con mandorle intere, alla co- lomba senza canditi glas- sata con mandorle sfilettate e la colomba con gocce di cioccolato fon- dente extra 70% con glassa al cacao e man- dorle intere.

Alla base di queste ri- cette, come per tutti i pro- dotti Paluani, ci sono ingredienti selezionatis- simi quali latte fresco ita- liano, uova di galline italiane allevate a terra e burro naturale, ma soprat- tutto la caratteristica prin- cipale del prodotto è da ricercarsi nella lavora- zione ancora manuale dei pasticceri, dei fornai e dei lievitisti che da decenni sono i veri protagonisti della qualità Paluani.

9 • 31 gennaio 2022

L

A STORICA AZIENDA VERONESE HA RIACCESO I FORNI

Paluani, al via la produzione pasquale

Cazzulo:“La campagna avrà per protagonista la colomba della linea Gran Velo’’

Le colombe pasquali di Paluani. Sotto, Gianluca Cazzulo

Un brulicare di gru, camion e operai, la Stella cometa di piazza Bra, anche que- st’anno, ha lasciato la sua scia. Da Verona a San Gio- vanni Lupatoto, seguita dall’occhio elettronico. Si è concluso nei giorni scorsi lo smontaggio di quello che, dal 1984, è il simbolo del Natale scaligero. Coda, punte e corpo centrale sono stati minuziosamente smontati e staccati ad uno ad uno. Una prassi per i veronesi, abituati a sve- gliarsi, da un giorno all’al- tro, senza la loro Stella.

Tutti sono sicuri che torne- rà, anche se per molti è un mistero dove venga riposta per 10 mesi l’anno, fino alle successive festività. ‘Al sicuro, alle porte della città’, assicura chi la custodisce.

È l’azienda dolciaria scali- gera Vicenzi che, da anni, si occupa di allestire, smon- tare la scultura in acciaio e conservarla durante l’anno.

lo smontaggio della stella

Stella della Bra custodita da Vicenzi A S

AN

G

IOVANNI

Attualità

(10)

10 • 31 gennaio 2022

ZIBALDONE. A

PPUNTI DI VIAGGIO

L'ottava edizione del Festi- val di Sanremo, la prima in diretta TV, premiò l'inedita coppia Domenico Modu- gno e Jonny Dorelli. Iniziò da qui la storia di una melo- dia destinata a rappresen- tare un intero popolo in tutto il mondo.

Modugno sapeva di avere un pezzo forte, scritto a quattro mani con il giovane paroliere Franco Migliacci.

Così dopo aver superato la

preselezione, Nel blu dipinto di blu venne ammessa alla competizio- ne che vedeva concorrere 20 canzoni e 15 cantanti.

L'ottava edizione, ospitata nel Salone delle Feste del Casinò sanremese e con- dotta da Gianni Agus e Ful- via Colombo, presentava una novità rispetto alle pas- sate: la diretta televisiva in Eurovisione a partire dalle 22 del 30 gennaio.

Silvio Berlusconi, dopo otto giorni di degenza, è stato dimesso dall'ospeda- le San Raffaele di Milano dove era ricoverato al sesto piano piano della palazzina D.

Il leader di Forza Italia, che indossava cappotto, cap- pello e mascherina blu, pri- ma di salire sull'auto, ha salutato i giornalisti che lo

attendevano.

Berlusconi ha scelto di non fermarsi per rispondere alla folla di cronisti che lo attendevano. Il suo entou- rage ha fatto comunque sapere che il leader di For- za Italia sta bene e che ha seguito in prima persona, in ogni momento, l’anda- mento delle elezioni del Presidente Mattarella.

DOMANI

DOPODOMANI

Berlusconi dimesso dal San Raffaele

Il trionfo di “Nel blu dipinto di blu”

Attualità

“Vi annunciamo che avremo

finalmente un Presidente

donna”

Matteo Salvini Giuseppe Conte I

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CONSORZIOZAI

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Due semplici rotaie? Consorzio ZAI ha visto un’occasione per contribuire al benessere di Verona.

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su strada al giorno nel 2019

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In difesa e valorizzazio- ne dell’autenticità del Soave. Di nonno in figlio… e poi avanti, tes- sendo “intrecci di vite”, lungo 4 generazioni, per scrivere una storia che dura da 142 anni. Una storia che ha sempre messo “la vigna al primo posto”. E il futuro? “Ha un cuore antico”. È il 1880 quando Leonildo Pieropan, medico con- dotto del paese, decide di valorizzare il fondo di famiglia, denominato

“Calvarino”, fondando la Società Agricola Piero- pan. Sarà il nipote, omo- nimo, tra gli anni Settan- ta e Ottanta, con la sua visione e il suo coraggio, ad assicurare all’azienda un successo nazionale e internazionale.

Il presente dell’azienda Pieropan, che si estende su 75 ettari tra il territorio del Soave e della Valpo- licella, è animato dai figli di Leonildo e Teresita, Dario e Andrea.

Tre i luoghi simbolo del loro racconto: la cantina storica, all’interno di Palazzo Pullici, nel cuore del borgo di Soave; la cantina di Tregnago, nel- la cornice di Villa Cipolla, in Valpolicella, dedicata alla produzione dei vini rossi; e, infine, la nuovis- sima cantina ipogea, che sorge alle pendici della Rocca medievale di Soa- ve, un edificio moderno,

funzionale, all’avanguar- dia e innovativo, oggi cuore operativo del- l'azienda, che produce circa 650.000 bottiglie all’anno, di cui circa il 65% viene esportato in 55 paesi nel mondo.

Ci racconta come è nata l’azienda e come è evoluta negli anni?

Dopo la fondazione da parte di Leonildo Piero- pan nel 1880, il nipote del fondatore, mio padre, Leonildo Pieropan, tra gli anni Settanta e Ottanta rivoluziona l’azienda agricola, grazie al suo stile unico e alla sua innata vocazione. Mio padre, affiancato da mia madre Teresita, che ha

sempre condiviso con lui l’amore per la terra, ha continuato il lavoro ini- ziato dal nonno e dagli zii. Negli anni diventa un vero pioniere e il punto di riferimento del Soave.

Difende l’autenticità del Soave, spesso in disac- cordo con le politiche del Consorzio. Dal 2008 al 2013, chiese l’adegua-

mento del disciplinare sulla chiusura del vino Soave con tappo a vite, in adeguamento alle richieste dei mercati internazionali, riuscendo ad ottenerne la rettifica.

Una forte determinazio- ne, quella di “Nino”, che si dimostrò fondamentale per mantenere gli alti standard qualitativi del suo vino, simbolo di autenticità che mette la vigna al primo posto.

Quali altre conquiste importanti è riuscito ad ottenere?

Una vera e propria rivo- luzione viticola, per la zona e per il periodo, è stata la realizzazione dei due crus Calvarino e La Rocca negli anni 1971 e 1978. Due vini con carat- teristiche diverse, che

rappresentano fedelmen- te due tipologie di suolo vulcanico e calcareo.

A dimostrazione del suo valore, Luigi Veronelli, giornalista illuminato degli anni ’80, ha descrit- to mio padre come il

“viticoltore italiano più francese che conosca”, confermandone la sua grande sensibilità in campo viticolo.

1. CONTINUA

12 • 31 gennaio 2022

RACCONTO DI...VINO. U

NA

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ANTINA

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TORIA

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TEFANIA

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ESSARI

Pieropan, il futuro ha un cuore antico

Quattro generazioni, 142 anni di passione e impegno, di nonno in figlio, intrecci di vite Attualità

Andrea Pieropan al lavoro nella tenuta

della sua famiglia

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(CONTINUA)

E poi?

Nel 2000 inizia per la mia famiglia una nuova sfida, con l’acquisto e la trasfor- mazione in vigneto di un terreno incolto sul Monte Garzon, a Cellore d’Illasi, a 500 metri s.l.m, zona di produzione del Valpolicel- la e dell’Amarone. Per sal- vaguardare l’ecosistema originale della zona, la viticoltura è stata imposta- ta nel totale rispetto della flora e microfauna del luo- go, con l’applicazione di lotta biologica. L’ambizio- so progetto di realizzare i

“propri” vini rossi nasce dall’idea di mio padre di coinvolgere in azienda me e mio fratello Dario.

Quando è nata, invece, la “nuova cantina”?

Nel 2015 la mia famiglia ha acquistato un fondo ideale, sito nel cuore dei vigneti di Soave, per costruire la nuova cantina con i requisiti di spazio e logistica, indispensabili ai nuovi tempi. L’opera, for- temente voluta da mio padre, è stata condivisa con l’architetto Moreno Zurlo e lo studio ACME, in tutti i passaggi realizzativi.

Mio padre non è riuscito, purtroppo, a vedere la Cantina ultimata, a causa della sua prematura scomparsa. Noi figli e mia madre Teresita abbiamo portato a termine l’opera

con amore e dedizione in onore del padre, testimo- ne unico e grande del ter- ritorio del Soave. Tale realtà rappresenta per la famiglia un forte rinnova- mento nel solco della tra- dizione, perché il “futuro ha un cuore antico”.

Leonildo ha anche con- tribuito alla fondazione della Federazione Italia- na Vignaioli Indipen- denti: mi racconta?

Proprio dal rientro da un viaggio a Montpellier, mio padre e un gruppo di vignaioli hanno fondato nel 2008 la Federazione Italiana Vignaioli Indipen- denti (F.I.V.I.). Ha ricoper- to la carica di consigliere e vicepresidente fino alla sua scomparsa nel 2018.

I vignaioli per primi in Italia hanno istituito il Mercato dei Vini a Piacenza, par- tecipando anche a fiere di settore, tra cui il Vinitaly.

Quali sono i successi più importanti che avete raccolto?

Pieropan è diventato sino- nimo di grande vino bian- co italiano nel mondo. Il valore della famiglia, del- l’impegno, l’attenzione ai dettagli hanno portato questa azienda a ottenere successi sia di vendite, che di critica, pur mante- nendo una grande coe- renza e corrispondenza territoriale. Crediamo che il più grande successo sia

stato appunto quello di non essere mai scesi a compromessi ma di avere sempre portato avanti un ideale e uno stile in tutti questi anni.

Cosa è possibile trovare nei vostri vini?

Nei nostri vini si può tro- vare una grande autenti- cità. Ogni suolo, ogni vigna ha una sua storia e una sua identità particola- re. Nessun aspetto viene trascurato e questa gran- de attenzione porta ad ottenere un prodotto di grande corrispondenza territoriale. Dal sistema di allevamento, al vaso vina- rio, all’affinamento, tutto è pensato per portare al

calice un vino di grande qualità.

Progetti per il futuro?

Cosa vi augurate?

Nel futuro dell’azienda sono previste grandi cose: dall’inaugurazione della cantina nuova,

all’apertura di Villa Cipol- la, dove potremo ospitare i clienti in 6 camere in que- sto ambiente esclusivo.

Potenzieremo la nostra accoglienza e le esperien- ze per chi vorrà venire a trovarci. Ci auguriamo che finito questo periodo avremo modo di poter ospitare tanti appassiona- ti che vogliono conoscere i nostri vini e la nostra sto- ria.

13 • 31 gennaio 2022

RACCONTO DI...VINO. U

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ANTINA

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TORIA

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TEFANIA

T

ESSARI

“Noi continuiamo nel nome di papà”

“Lui ha lanciato il progetto, quando se n’è andato, nel 2018, ci ha lasciato il testimone”

Attualità

I fratelli Pieropan, “nel nome del padre”

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Entro agosto inizieranno i lavori per la posa del nuo- vo guard rail sulla Sp 11 in località Belluno di Bren- tino Belluno. Il Comune, competente per quel trat- to in quanto all’interno del centro abitato, ha avuto accesso a un contributo di 700 mila euro, erogato dal Ministero delle Infrastrut-

ture e della Mobilità Sostenibili e finanziato attraverso il Pnrr. La domanda, presentata con il supporto dei tecnici del Palazzo Scaligero che hanno redatto un primo studio sull’intervento, pre- vede la sostituzione del guard rail esistente, vetu- sto e non più conforme

alle normative, con uno di ultima generazione. La nuova barriera permette- rà di mettere in sicurezza

circa 800 metri della pro- vinciale in un punto in cui il canale Biffis scorre a poco più di un metro dalla carreggiata. Tratto che, in passato, era stato oggetto di diverse segnalazioni da parte degli utenti della strada. I lavori prevedono la realizzazione di un sot- tofondo in cemento arma- to che accoglierà il nuovo guard rail a tripla onda.

Durante diverse fasi del cantiere è prevista l’istitu- zione del senso unico alternato di circolazione.

14 • 31 gennaio 2022

“L’orologio della piazza, ha perso la speranza...”

recitavano i Camaleonti, in una splendida canzone,

“L’ora dell’amore”.

I versi sono perfetti per l’orologio del campanile di Sona, che domina la piaz- za, ma che da un bel po’

di tempo s’è fermato. “Le lancette sono sempre sul- le 4 e mezza, da anni” fa notare R.S. un cittadino di Sona, che ha a cuore il proprio paese. “Non rie- sco a capire - prosegue la sua lettera - il disinteresse per l’orologio, che è comunque un biglietto da visita. Chi viene a Sona, chi passa anche veloce- mente, si chiederà come mai, l’orologio sia fermo.

Non dovrebbe essere così difficile intervenire e sistemarlo, no?”.

No, non dovrebbe essere così difficile, ma in realtà,

nessuno finora lo ha fatto.

Al riguardo, non è chiaro se la competenza sia del- la parrocchia, in questo caso di Don Giorgio, il par- roco di Sona, oppure dell’Amministrazione comunale di Sona. “Io non so a chi spetti l’intervento - riprende R.S. - io l’ho segnalato sia al Parroco che all’Amministrazione comunale. Non credo neppure sia un fatto di competenza, sarebbe sciocco se l’orologio rima- nesse sulle 4 e mezza ancora a lungo solo per- questo. Io spero che par- roco e sindaco si parlino e trovino una situazione.

Certo, non è un problema che toglie il sonno, ma è una questione di senso civico e di rispetto. Spero che qualcosa si muova...”.

Parroco e Sindaco, a chi tocca?

LETTERE IN REDAZIONE. I L

ETTORI CI SCRIVONO

...

“A Sona sono sempre le 4 e mezza”

“Da anni, ormai, l’orologio della piazza fa la stessa ora. Impossibile intervenire?”

BRENTINO BELLUNO. A

CCORDO CON LA

P

ROVINCIA

Biffis: guard rail i lavori in agosto

Provincia

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Son bastati 10 minuti allo schiacciasassi Sud Tirol per liberarsi della pratica Legnago: impen- sabile poter fermare i bolzanini, sempre più primi. “D'accordo è stata una buona prestazione per i restanti 80', ma la mentalità deve cam- biare”. Ha ribadito il nuovo tecnico del Le- gnago, a fine partita.

A centrocampo si riparte dall'esperienza di Lollo e dalla fantasia di Pau- linho, che già nel se- condo tempo di Bolzano hanno mostrato quanto possono dare alla causa.

Un futuro che per forza di cose però dovrà pas- sare anche dai nuovi ar- rivati per la difesa. Un reparto questo da rifon-

dare completamente e rinnovare nei modi, visti i 40 gol fin qui subiti, principale spiegazione del penultimo posto in classifica. Domani alle 14.30 al “Sandrini” arri- verà la formazione alle- nata da De Paola, subentrato a Zironelli, che sotto la sua gestione ha subito solo due scon- fitte in sette partite, por- tando il Lecco (di una vecchia conoscenza come Simone Ganz, in rete nell'ultima gara) al- l'ottavo posto in classi- fica. Dall'altra parte Serena dovrà fare i conti con un Contini non recu- perato del tutto, che do- vrebbe esser sostituito da Sgarbi, al fianco dei gioielli Gomez e Buric.

15 • 31 gennaio 2022

SERIE C. B

IANCAZZURRI

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BIETTIVO

R

ISCATTO

(D

OMANI

,

ORE

14.30)

Legnago, su la testa: arriva il Lecco

La squadra di Serena punta a cancellare il ko subito in Alto Adige. Lollo e Paulinho subito in campo. Il mister: “In Alto Adige bene per 80 minuti, dobbiamo farlo per 90”

Lollo, qui con la maglia del Bari

Alla ricerca dell'equilibrio perduto. Ne è uscita mal- concia la Virtus, dall'incon- tro casalingo di sabato: due reti sul groppone contro un avversario alla portata, come la Pergolettese.

“La quintultima è sempre a quattro punti dietro di noi e ha una partita in più. Può capitare un inciampo”, ha tagliato corto Fresco.

Fortunatamente è già tem- po di ripartire. La testa va subito all'incontro di doma- ni contro una diretta con- corrente per i play-off come il Piacenza. Si gioca alle 18.00 al “Garilli”. Quasi cer- ta la seconda partita senza una pedina fondamentale come Emil Hallfredsson, ancora positivo al Covid. E sarà un febbraio caldissi- mo, con ben otto incontri in

un mese: dopo Piacenza, altra trasferta con la Pro Vercelli, doppia in casa con la capolista Sud Tirol e Pro Patria. Esterna a Trieste, per concludere il mese con tre partite al “Gavagnin”, tra Giana Erminio, Renate e Seregno.

In quest'ottica la società sta cercando infatti un rinforzo per l'attacco. Tre i nomi sul taccuino del ds Corradini e del dg Campedelli: il primo è quello di Michael Fabbro, classe 96, ultima stagione al Chievo e attualmente svincolato. Il sogno si chia- ma invece Riccardo Meg- giorini, classe '85, e in sca- denza di contratto con il Vicenza. Più abbordabile la strada che porta a Vincen- zo Plescia, attaccante del '98 dell'Avellino.

Rossoblù a Piacenza Un occhio al mercato

QUI VIRTUS

Michael Fabbro, ex Chievo: la Virtus ci pensa

Cronaca del Basso Veronese

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16 • 31 gennaio 2022

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«Le punizioni per gli schiavi insubordinati era- no sempre fisiche: bru- ciature a fuoco coi mar- chiatori per i vitelli, muti- lazioni,impiccagione.

Molto spesso non vi era nemmeno una causa.

Molti schiavi avevano paura a ribellarsi. Ma il padrone bianco doveva dimostrare in ogni momento la sua posizio- ne dominante, e

riconfermarla».

Il 31 Gennaio del 1865, grazie al XIII emenda- mento della Costituzione che vietava la schiavitù di persone in qualsiasi sua forma e a livello federale, decine di migliaia di schiavi africa- ni vennero legalmente liberati dalle piantagioni in cui erano tenuti come schiavi.

Ma prima di quella data, per oltre un secolo e mezzo si conta che qua- si 21 milioni di neri ven- nero messi in schiavitù dall’uomo bianco. Uomi- ni e donne africani, rapiti con la forza dal loro pae- se e caricati su navi con destinazione i grandi porti europei, dove veni- vano smerciati come qualsiasi altro bene materiale, per finire poi su altre navi che li avrebbero portati in America, a lavorare gra- tis negli immensi campi di cotone,

tabacco e caffè.

Se è chiaro a tutti come la schiavitù dei neri in America si sia svolta e poi, fortunatamente, conclusa, meno cono- sciuto è il modo assolu- tamente fortuito in cui sia cominciata.

Nel 1916, una nave cor-

sara chiamata White Lion e battente bandiera inglese, dopo essere stata a

contrabbandare risorse non chiare in Angola, tornò dall’Africa con un bottino non previsto: 33

“negroes”, 33 uomini neri. Presi con la forza e rapiti, gli uomini vennero caricati sulla nave e por- tati in Virginia. Una volta lì, qualcuno pensò di venderli. Per farci cosa?

Forza lavoro gratis. Era- no giovani, prestanti, con dentature ottime e muscoli forti; e i campi da arare con estrema costanza troppo grandi.

La Virginia si guadagnò così il triste primato di essere il primo stato

americano a dar vita alla schiavitù nera.

Nel 1787, la Costituzio- ne americana prevedeva di fatto la schiavitù, con- siderando gli schiavi come persone genetica- mente predisposte alla sottomissione.

Verso i primi anni del 1800 però, il flusso di schiavi dall’Africa rag- giunse numeri impres- sionanti, tanto che la maggior parte degli stati decise di interromperlo.

Moltissimi proprietari

delle piantagioni del sud misero in atto politiche finalizzate ad incentivare l’accoppiamento tra schiavi, che come risul- tato generava altra forza lavoro: i loro figli. Questo causò un’esplosione demografica, tanto da contare nel 1815 circa 4 milioni di schiavi. Intere famiglie di schiavi vive- vano nelle piantagioni, dando così vita ad una vera e propria sottocultu- ra parallela afroamerica- na.

A nascere però non era- no solo figli di neri. Con l’introduzione del princi- pio Patrus Sequitur Ven- trem, a prescindere da chi fosse il padre, i figli che nascevano da madre schiava acquisi- vano in automatico il suo stesso status. Il padre dunque non era determi- nante. Questo incentivò gli stupri da parte dei padroni, che potevano così soddisfare due bisogni, quello fisico e quello economico.

Dopo un lungo periodo di oscurantismo, di rivol- te mai del tutto compiu- te, si arrivò alla fine del tunnel. Ma solo, nel 1865, grazie ad Abramo Lincoln, venne emanato il Proclama di emancipa- zione dei neri, un docu- mento che sanciva l’abo- lizione della schiavitù in tutta l’Unione America- na.

17 • 31 gennaio 2022

DENTRO LA STORIA. U

N

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VENTO

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IGHETTI

E Lincoln disse: “Stop alla schiavitù”

Solo nel 1865 gli Stati Uniti dichiarano la fine di uno dei periodi più oscuri della loro storia Cultura

Abramo Lincoln

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18 • 31 gennaio 2022

SANREMO -1. C’

ERA

U

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ESTIVAL

Pippo Baudo meglio di Mike Bongiorno

Tredici volte per il “Pippo Nazionale”, 11 per “superMike”, i presentatori nella storia

Nel corso delle sue edi- zioni il Festival di Sanre- mo ha avuto 48 condut- tori. Il primo è stato Nun- zio Filogamo, 48enne palermitano con un pas- sato da avvocato. Il record di edizioni resta quello di Pippo Baudo, che ha condotto il suo primo Sanremo nel 1968 e ne ha collezionati tre- dici; la sua ultima volta all'Ariston da protagoni- sta assoluto è stata nel 2008. Dietro di lui si piazza Mike Bongiorno, con undici presenze da volto del Festival.

ORCHESTRA, NON ORCHESTRA, PLAY- BACK

L'orchestra è da sempre la punta di diamante del Festival di Sanremo, ma c'è stato un tempo in cui gli strumenti hanno lasciato spazio alle basi e persino all'esibizione in playback. Nel 1955 Claudio Villa, colpito da una forte forma influen- zale non si esibisce, mandando in scena al suo posto un grammofo- no. Nel 1964 Bobby Solo viene squalificato per aver cantato "Una lacrima sul viso" in play- back, denunciando una finta laringite. Nel 1976 gli organizzatori elimina- no l'orchestra: inizia l'era delle basi musicali. Nel 1984 il playback diventa obbligatorio e solo nel

1990, nell'edizione fuori dall'Ariston, organizzata ad Arma di Taggia, tor- nano l'orchestra e gli abbinamenti con i can- tanti stranieri.

CANTANTI? PRIMA LE CANZONI

Oggi Sanremo attira l'at-

tenzione soprattutto per gli artisti in gara. Fra big e nuove proposte, c'è sempre molta attesa per le esibizioni sul palco.

Ma il Festival non nasce per dare visibilità agli artisti, quanto ai brani.

Basti pensare che nella prima edizione del 1951 c'erano 20 canzoni in gara e solo 3 interpreti:

Achille Togliani, le gemelle Dina e Delfina Fasano, e la procace ex

operaia Nilla Pizzi (poi vincitrice di quell'edizio- ne). Nel corso della sto- ria di Sanremo, i cantan- ti aumentano e si affer- mano alcune leggende della musica italiana come Claudio Villa e Domenico Modugno. Gli interpreti vengono poi

affiancati da cantanti stranieri (succederà ancora nel '90). Ma nel 1972 si comprende l'im- portanza dell'artista rispetto alla canzone e si abolisce la regola della doppia esecuzione: ogni canzone in gara avrà una voce sola.

LARGO AI GIOVANI La più giovane vincitrice del Festival di Sanremo è stata Gigliola Cinquet- ti. Nel 1964 canta "Non ho l'età (per amarti)". La seconda voce scelta per

la canzone era quella di Patricia Carli. In quel- l'edizione l'età media dei concorrenti è molto bas- sa. Bobby Solo sta per compiere diciannove anni, Robertino ne ha diciassette e Lily Bobina- to sedici, proprio come la futura vincitrice. "La

più giovane è l'america- na Peggy March che, sia pure per pochi giorni, non ha ancora festeggia- to il suo sedicesimo compleanno”, scrive Anselmi. La più giovane partecipante in assoluto nella storia di Sanremo è stata invece la dodi- cenne Alina Deidda, nel 2003, con la canzone

"Un piccolo amore". Da quella edizione, il rego- lamento del Festival vie- ne modificato, aumen- tando l'età minima per l'iscrizione a 14 anni.

Spettacoli

Pippo Baudo assieme a Claudio Baglioni

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“Compremo el Gringo”.

Così Saverio Garonzi a Giancarlo Fiumi. Detto e fatto. Il Gringo è Sergio Clerici, brasiliano, forte, fortissimo. Uno dei grandi colpi di Saverio Garonzi, capace come pochi di anticipare gli av- versari e di portare a Ve- rona nomi che hanno fatto storia. Don Saverio chiamò Renatone Luc- chi, il mister. “El gà Bui, Clerici e Traspedini” gli disse. “Voi vedar ‘na montagna de gol”.

Lucchi lo ringraziò, ma un minuto dopo cominciò ad avere dei dubbi.

“Come faccio a farli gio- care assieme?” pensò.

“Nessuno dei tre può gio-

care arretrato e nessuna squadra può far giocare tre attaccanti come loro, tra l’altro tutte punte cen- trali...”.

Lucchi ci provò. Arretrò Bui, che dei tre era quello più tecnico. Poi provò a spostare Clerici all’esterno, ma capì in fretta che non il massimo della vita. Alla fine

chiamò il presidente: 

“Vede - gli disse - tutti e tre fanno fatica a gio- care, l’avrà visto anche lei. Purtroppo, uno deve star fuori...”.

Il Traspe lo capì al volo, che sarebbe toccato a lui. Clerici era appena ar- rivato, Bui era un’istitu- zione. E lui, che un anno

prima aveva dato spetta- colo proprio in coppia con Bui, senza farsene una ragione, capì che avrebbe trovato poco spazio. “Valo al’Ata- lanta?” gli chiese un giorno Garonzi. Traspe- dini, grande in campo e fuori, accettò. Un po’ gli dispiaceva, certo. Ma era un giocatore intelligente.

Abituato a sacrificarsi.

“Vado”, rispose a Ga- ronzi.

L’Hellas, dite? Non fu una grandissima sta- gione, niente da spartire con la precedente. Il Ve- rona delle “Due Torri” era un’altra cosa. Nel calcio, si sa, 2 più 2 non sempre è uguale a 4...

19 • 31 gennaio 2022

UNA SQUADRA,UNA STORIA. L’H

ELLAS

‘69-’70

Bui-Clerici-Traspe: il tridente non va

E così, Garonzi è costretto a cedere una delle “due Torri”. Il Traspe saluta l’Hellas e Bui

Il Verona ‘69-’70. Stenti, Mascetti, Traspedini, Sirena, Batistoni, Bui; accosciati, Pizzaballa, Ferrari, Ripari, Maddè, Clerici.

L’allenatore è Lucchi, Garonzi gli affida il tridente. Ma l’arrivo di Clerici porterà all’addio, doloroso, a Vincenzo Traspedini

Sport

“Con Vincenzo mi trovavo alla grande.

Lui sapeva come muoversi,

eravamo una grande

coppia”

Gianni Bui

PAROLA MIA

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Il caro energia, scatenato dall’aumento dei prezzi delle materie prime, sta colpendo pesantemente tutte le imprese italiane.

Questa drammatica evo- luzione dello scenario energetico implica un for- tissimo incremento dei costi per la fornitura di energia, che passano dagli 8 miliardi circa nel 2019 a oltre 21 nel 2021 e a oltre 37 nel 2022 (Fonte IlSole24ORE). Si tratta di un incremento del costo complessivo del +368%

nel 2021, superiore di oltre 5 volte rispetto ai costi sostenuti nel 2020.

L'aumento dei costi delle utenze rischia di affossare tutto il settore turistico ri- cettivo , con il rischio di una ripercussione sui prezzi dei servizi. In que- sto momento storico l’ag- gregazione rappresenta un’ancora e può garantire ai suoi partecipanti un ri- sparmio interessante.

A questo proposito risulta molto utile l’attivazione, avvenuta qualche anno fa da parte di Federalberghi Garda Veneto, di un Gruppo di acquisto per l’energia.

Un percorso fortemente voluto e condiviso, con l’obiettivo di offrire azioni concrete di contenimento e razionalizzazione dei costi delle forniture di gas e energia elettrica, con il supporto del partner Energy Working, per

quanto riguarda la tutela, la consulenza e l’assi- stenza all’associato.

“Il Gruppo di acquisto di FGV - afferma il presi- dente di Federalberghi Garda Veneto Ivan De Beni - rappresenta una realtà ormai consolidata che oggi sfiora le 190 aziende, numero che ha visto una crescita signifi- cativa nell’ultimo seme- stre, senza registrare alcuna disdetta. Il suo successo è dovuto sicura- mente all’ottimo risultato ottenuto in sede di aggiu- dicazione delle forniture, ma anche ad un impor- tante e competente servi- zio di assistenza e sostegno ai soci in caso criticità’’. Il servizio, tra l’altro, è stato anche inte- grato con utili consigli per ottimizzare i consumi.

“L’obiettivo è quello di sfondare entro l’anno il muro dei 300 punti attivi’’, conclude il direttore Mat- tia Boschelli.

20 • 31 gennaio 2022

F

EDERALBERGHI

G

ARDA

V

ENETO ATTIVA UN GRUPPO DI ACQUISTO

Caro energia, insieme per risparmiare

L’aumento dei costi delle utenze rischia di affossare tutto il settore turistico ricettivo

Ivan De Beni

“Non molliamo! Continue- remo a batterci per correg- gere una misura che, limi- tando ad una le possibilità di cessione dei crediti fisca- li in ambito di superbonus edilizio, di fatto annullerà l’utilità dell’incentivo”. Il Presidente di Confartigia- nato Imprese Verona, Roberto Iraci Sareri, acco- glie così la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge “Sostegni- Ter” , che contiene, all’arti- colo 28 l’ulteriore “stretta”

sulla possibilità di cessione dei crediti fiscali.

La disposizione, entrata in vigore lo stesso giorno del- la pubblicazione, ha con- fermato, senza alcun cor- rettivo, le novità aspramen- te contestate da Confarti- gianato e dall’intero mondo rappresentativo della filiera delle costruzioni. Infatti, nel caso in cui il fornitore abbia concesso lo sconto in fat- tura, il medesimo può cedere una sola volta il cre- dito a terzi, comprese le banche, dopodiché il credi- to diventa incedibile; inol- tre, in caso di cessione, il primo cessionario non può cedere ulteriormente il cre- dito.

La norma fissa anche la data del 7 febbraio 2022

quale termine entro il quale possono essere “smaltiti” i crediti pregressi: alla luce di tale disposizione, i crediti che alla data del 7 febbraio 2022 hanno già costituito oggetto di opzione, anche per più volte, possono essere ulteriormente cedu- ti una sola volta e pertanto gli imprenditori che hanno già comprato il credito anzi- ché concedere lo sconto in fattura, possono cederli un’ulteriore volta. Sono nulli i contratti di cessione condi queste disposizioni.

“Confartigianato – afferma Iraci Sareri – ha denunciato subito a gran voce come le continue modifiche della disciplina dei crediti fiscali, susseguitesi negli ultimi mesi, abbiano determinato incertezza sul mercato, con l’effetto di bloccare le operazioni, anche quelle che non presentano profili patologici’’.

Cessione dei crediti, norma contestata

C

ONFARTIGIANATO

Roberto Iraci Sareri

Cronaca dell’Economia

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31 GENNAIO 2022- NUMERO 2696 - ANNO 24 - Direttore responsabile: RAFFAELE TOMELLERI - Aut. Trib. di Verona n° 41356 del 20/01/1997 - Le Cronache srl - Via Frattini 12/c - 37121 Verona - Telefono 0459612761 - E-mail: redazione@tvverona.com - Stampa in proprio - Tutti i diritti RISERVATI

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Denunciati 51 imprenditori a Treviso che hanno intascato i proventi senza averne diritto. C’è anche chi se li è mangiati gio- cando online. Blitz della Finanza.

Elisa De Berti Aiuti Covid

L’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti ha presentato il documento preli- minare del Piano per la mobilità ciclistica per fare il punto sullo stato delle 5 ciclovie.

KO OK

“Le misure sociali della Missione 5 del Pnrr hanno riscontrato in Veneto una grande adesione, tanto che il totale delle manife- stazioni d’interesse pre- sentate dagli Ambiti Territoriali Sociali è di 282 a fronte di 154 “spazi” de- stinati al Veneto per com- plessivi 108.161.500 euro”.

Lo rivela l’Assessore alle Politiche Sociali del Ve- neto, Manuela Lanzarin, al termine di due giorni di intenso lavoro che ha visto riuniti la stessa As- sessore, i tecnici regio- nali, i rappresentanti dei 21 ATS del Veneto, e le Ulss, in cui si è delineato un quadro complessivo delle manifestazioni di in- teressi, componendo così in un quadro generale le proposte del territorio.

“L’adesione ben superiore

dei territori rispetto ai nu- meri assegnati al Veneto – commenta la Lanzarin – dimostra una forte atten- zione e progettualità, che si sta sviluppando all’in- terno degli ATS, con la ca- ratteristica positiva di essere in linea con la pro- grammazione regionale, con i Piani di Zona, e in continuità con le sette linee d’intervento indicate dal Pnrr. Un grande sforzo di coprogettazione e di lavoro di rete, i cui

esiti saranno ora trasferiti al livello nazionale. Ab- biamo di fronte una grande sfida e un’occa- sione unica – conclude la Lanzarin – che il Veneto e gli Enti Comunali del terri- torio hanno colto con en- tusiasmo e competenza.

Continueremo così, sulla strada di un confronto continuativo perché le cose siano fatte al meglio e si raggiunga il vero scopo finale: far calare in concreto le progettualità

sul territorio”.

Gli ambiti sociali sono chiamati, una volta pubbli- cati i bandi, a presentare i progetti sulle varie linee, ed il fine dei progetti è di migliorare servizi esistenti o di creare qualcosa di nuovo a beneficio del ter- ritorio.

Va tenuto presente che i fondi del PNRR non ri- spondono alla logica dello

"sportello bancomat". Le risorse messe a disposi- zione dovranno trovare proposte solide e di qua- lità.

Le attività che gli ambiti prevedono di realizzare, tramite i progetti, do- vranno portare ai risultati attesi ed indicati nei pro- getti medesimi.

Il tutto, nella logica dei fondi europei come la so- stenibilità e l'impatto nel tempo.

UN GRANDE SUCCESSO PER GLI AMBITI TERRITORIALI

I tecnici regionali, i rappresentanti dei 21 Ats del Veneto e le Ulss hanno delineato un quadro generale per le 282 manifestazioni di interesse che sono state raccolte. Tutto in linea con la programmazione regionale e con gli interventi indicati dal Pnrr

Progetti per il sociale, 108 milioni

Manuela Lanzarin

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22 • 31 gennaio 2022 22 • 31 gennaio 2022

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