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1. PREMESSE _Piano_gestione_fase_avviamento_E.doc 1

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Academic year: 2022

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1. PREMESSE

Il presente documento costituisce il piano con le modalità operative da seguire per la gestione della fase di avvio e collaudo delle nuove opere di progetto per evitare disservizi nel funzionamento del depuratore esistente e garantire sempre la depurazione delle acque reflue affluenti ed il rispetto dei limiti di qualità previsti allo scarico.

Le operazioni di avviamento delle opere di potenziamento dell’impianto di depurazione, oggetto del presente progetto, inizieranno dopo che i lavori saranno stati ultimati e dopo che l’impresa avrà effettuato con esisto positivo tutte le prove di funzionamento in bianco delle singole apparecchiature e impianti oggetto dell’appalto.

il Direttore dei lavori verificata l’ultimazione dei montaggi e le prove di funzionamento dei singoli macchinari, provvederà ad autorizzare l’avviamento dell’impianto secondo quanto riportato all’ art. 50 del Capitolato speciale d’appalto.

Le operazioni di avviamento e messa a regime riguardano, sommariamente, le seguenti sezioni di trattamento:

1. Nuova linea di pre-denitrificazione biologica 2. Nuove linee di ossidazione-nitrificazione biologica 3. Nuova stazione soffianti

4. Nuovo manufatto di ripartizione della portata ai sedimentatori secondari 5. Nuovo sedimentatore secondario

6. Nuova stazione di sollevamento fanghi di ricircolo e supero 7. Nuova coclea di ricircolo nitrati

8. Nuova stazione di stoccaggio-dosaggio flocculante 9. Nuovo impianto di ricezione e pre-trattamento bottini

Si evidenzia che l’avviamento delle nuove opere non inciderà sul funzionamento e sul rendimento delle sezioni di trattamento dell’impianto esistente in quanto le opere oggetto del presente piano di avviamento sono costituite da sezioni di trattamento funzionanti in parallelo con quelle esistenti per cui le operazioni di messa in servizio dei nuovi comparti non potranno provocare disservizi all’impianto esistente.

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2. MODALITA’ OPERATIVE PER L’AVVIAMENTO DELLE OPERE DI PROGETTO

Le operazioni di avviamento delle nuove sezioni dell’impianto dovranno seguire le seguenti modalità:

FASE 1 : le nuove vasche di pre-denitrificazione, ossidazione e sedimentazione secondaria dovranno essere riempite con acqua pulita (acqua depurata prelevata prima dello scarico) fino al livello di progetto. Una volta riempite le vasche con acqua pulita vengono eseguiti i collaudi di tenuta idraulica secondo quanto stabilito dall’art. 2.25 del Capitolato speciale d’appalto e viene verificato che le apparecchiature installate al loro interno funzionino correttamente. Ad esito positivo di tutte le prove si procede con le operazioni della fase 2.

FASE 2 : ad esito positivo delle prove della precedente Fase 1, le vasche di denitrificazione, di ossidazione e il sedimentatore secondario vengono parzialmente svuotati lasciando al loro interno circa il 30% del volume d’acqua. Successivamente il 50% del flusso di liquame in ingresso alla linea di trattamento biologico esistente ed il 50% della portata di fango di ricircolo proveniente dai sedimentatori secondari esistenti vengono inviati alla nuova sezione di denitrificazione biologica mentre l’altra quota (50%) continua ad alimentare la linea dell’impianto esistente.

FASE 3 : quando la miscela liquame-fango esce dalla nuova vasca di denitrificazione biologica verso le nuove linee di ossidazione-nitrificazione, viene accesa la stazione soffianti in modo da garantire il necessario apporto di ossigeno nel reattore per il processo ossidativo.

Inizialmente viene accesa n. 1 soffiante a giri fissi (50 Hz), fino al completo riempimento delle vasche. Una volta riempite le vasche la stazione soffianti deve essere attivata in modalità

“automatico” gestita dal PLC su segnale proveniente dalle sonde di ossigeno disciolto installate nelle vasche di ossidazione che regolano la velocità delle soffianti e, quindi, l’apporto di ossigeno trasferito nei reattori di ossidazione.

FASE 4 : quando le vasche di ossidazione sono piene e la miscela aerata cade nei pozzi di raccolta posti in uscita dalle vasche, viene attivata la nuova pompa a vite di Archimede che ricircola la miscela aerata in testa ai reattori di denitrificazione. Una parte del flusso in uscita dalle nuove vasche di ossidazione alimenta invece il nuovo sedimentatore secondario.

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FASE 5 : la miscela liquame-fango proveniente dalle linee di ossidazione, passa attraverso il nuovo ripartitore di portata ai sedimentatori secondari e da qui si accumula all’interno del nuovo sedimentatore secondario fino a riempirlo. Nella fase di riempimento del sedimentatore inizia il processo di separazione del fango dall’acqua e inizia a formarsi il letto di fango biologico che dovrà essere ricircolato in testa ai reattori di denitrificazione.

Durante la fase di riempimento del sedimentatore secondario viene acceso il ponte raschiatore installato sul comparto.

FASE 6 : quando il sedimentatore secondario è pieno e l’acqua chiarificata inizia a uscire e ad essere raccolta nell’apposita canaletta perimetrale, viene abbassata la valvola telescopica di estrazione del fango e attivata, in modalità “automatico”, la nuova stazione di sollevamento dei fanghi di ricircolo e supero. Il fango biologico estratto dal nuovo sedimentatore secondario tramite la stazione di sollevamento viene inviato in testa ai reattori di denitrificazione biologica.

FASE 7 : Contestualmente alla FASE 6 vengono attivate anche le pompe di dosaggio del reagente flocculante per la defosfatazione chimica simultanea, dosando il reagente in ingresso ai nuovi reattori di ossidazione-nitrificazione biologica. La portata di dosaggio è asservita al valore del fosforo residuo misurato in uscita dall’impianto da apposita strumentazione.

Con la conclusione della FASE 6 le operazioni di avviamento delle linee di trattamento biologico sono completate. Le operazioni previste dalla FASE 2 fino alla FASE 7 avranno una durata massima di 3 giorni.

FASE 8 : l’avviamento della nuova stazione di pretrattamento bottini è indipendente dall’avviamento delle nuove sezioni di trattamento per la depurazione dei reflui fognari e non incide sulla funzionalità delle opere esistenti. I reflui in ingresso alla sezione di pretrattamento bottini sono infatti reflui extrafognari che vengono conferiti all’impianto con autobotte.

Il trattamento è di tipo fisico-meccanico e avviene all’interno di apposite apparecchiature di commercio appositamente progettate. Le operazioni di avviamento consistono in:

− accensione del quadro generale di controllo e comando impianto;

− attacco dello scarico dell’autobotte all’attacco perrot della griglia di accettazione bottini;

− verifica che le varie sezioni dell’impianto (grigliatura, dissabbiatura, accumulo e sollevamento refluo) funzioni in automatico e correttamente dal punto di vista elettromeccanico.

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3. ATTIVITA’ PER LA MESSA A REGIME DELLE OPERE DI PROGETTO

Il personale dell’impresa appaltatrice affiancato dal personale di gestione dell’impianto di depurazione, provvederà ad effettuare le operazioni di messa a regime e stabilizzazione del processo biologico delle nuove opere. Queste operazioni sono essenzialmente:

- la taratura delle portate di ricircolo dei fanghi e di ricircolo della miscela aerata;

- il controllo della concentrazione della biomassa nelle vasche di ossidazione e di denitrificazione;

- la verifica della concentrazione di solidi e della sedimentabilità nel fango di ricircolo;

- il controllo e la taratura del valore dell’ossigeno disciolto in vasca di ossidazione e del sistema automatico di gestione delle soffianti;

- la taratura del dosaggio di reagenti flocculanti per la defosfatazione chimica simultanea.

Il periodo di avviamento e di messa a regime delle opere di progetto avrà una durata complessiva di 60 giorni come stabilito dall’art. 50 del Capitolato speciale d’appalto.

I rapporti tra i flussi di liquame che, in sede di avviamento, saranno deviati verso la linea esistente e verso la linea nuova verranno comunque definiti con maggior precisione al momento dell’inizio delle operazioni di avviamento, in comune accordo con i responsabili della gestione del depuratore, in relazione agli effettivi afflussi fognari e alla situazione contingente di funzionamento dell’impianto di depurazione esistente.

In seguito all’avviamento delle opere di potenziamento del depuratore di Salvatronda non è prevista dismissione o conversione di depuratori esistenti.

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