Università degli Studi di Pisa Facoltà di Medicina Veterinaria
Maurizia Pallante Monitoraggio della parassitofauna nelle specie ittiche del Lago di Massaciuccoli (Toscana, Italia)
106 I risultati ottenuti indicano che la parassitosi presente nelle specie ittiche analizzate non si discosta da quella comunemente riscontrata nella fauna ittica dulciacquicola di altre zone con caratteristiche ecologiche simili alla zona oggetto della nostra indagine.
Le specie ittiche prelevate durante il periodo di studio sono state in numero molto ridotto, avendo limitato a soli tre canali le zone di campionamento.
Si tratta di Carassio (55 individui), Carpa (15 individui), Pesce gatto (13 individui), Cefalo (8 individui) e Scardola (1 individuo).
La maggiore presenza del Carassio, quale specie indicatrice di eutrofizzazione[39,
66]
, sta ad segnalare che, nell'ambiente del lago, sussiste ancora tale fenomeno[27].
L'indagine parassitologica ha messo in evidenza maggiore presenza di ectoparassiti, quali Lernaea nel Carassio e Dactylogyrus nella Carpa.
Il riscontro delle parassitosi cutaneo-branchiali, causate da protozoi, monogenei e crostacei, indica, infatti, che l'ecosistema acquatico esaminato è soggetto a variazioni di fattori chimico-fisici, come la presenza di nutrienti, e biologici, quali fioriture algali e proliferazioni di piante acquatiche. La fioritura algale, determinando scarsa ossigenazione notturna, provoca stress nei pesci, con conseguente predisposizione alle infestazioni di crostacei parassiti.
La comparsa delle protozoosi è stata favorita dall'innalzamento della temperatura dell'acqua: ciò spiega la presenza di Ichthyophtirius in Primavera inoltrata sulle branchie di Carassio.
E' interessante segnalare che Trichodina viene indicata fra le specie opportuniste[39, 66].
Il rinvenimento di una sola specie di endoparassita (Raphidascaris acus) conferma che il lago è ancora in sofferenza, tanto da interferire con lo sviluppo di crostacei e molluschi, ospiti intermedi di endoparassiti.
E' da notare che la comunità parassitaria, pur mostrando variazioni di composizione in risposta alle variazioni dell'ambiente in cui i propri ospiti vivono, è in equilibrio con loro.
Si tratta, infatti, di specie ittiche caratterizzate da ampia valenza ecologica, facilmente adattabili a situazioni estreme e pertanto più resistenti delle altre[28, 67, 68, 69], tanto da non subire ulteriori alterazioni fisiologiche, tali da rompere l'equilibrio ospite-parassita.
Per concludere, la nostra ricerca, anche se merita ulteriori approfondimenti, ha dato risultati interessanti.