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STUDIO SPERIMENTALE

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Academic year: 2021

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STUDIO SPERIMENTALE

INTRODUZIONE

Il nostro studio è stato svolto nell’arco di due anni, da Gennaio del 2004 a Dicembre del 2005, individuando i casi da includere nel nostro lavoro fra tutti i cani che sono stati portati come di consuetudine presso il Dipartimento di Clinica Veterinaria dell’Università di Pisa. Tra tutti questi soggetti sono stati selezionati per il nostro studio solo quelli che rispondevano ai nostri criteri di selezione. Inizialmente sono stati individuati tutti cani appartenenti a razze ufficiali riconosciute dall’ FCI ( Federation Cynologique Internazionale ), ad esclusione quindi di tutti i soggetti meticci; in particolare, tra tutte queste, sono state selezionate solo le razze che, grazie ad una loro maggiore diffusione sul territorio e quindi ad un loro maggiore afflusso presso la nostra struttura, hanno fornito una casistica sufficientemente alta da poter essere valutata.

Le razze incluse nel nostro studio sono state le seguenti: • Alano

• American Staffordshire Terrier ( Amstaff ) • Border Collie

• Boxer

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• Dobermann • Golden Retriever • Labrador Retriever • Pastore Tedesco • Rottweiler • Setter Inglese • Terranova

Riguardando il nostro studio lo sviluppo di patologie di tipo ortopedico legate all’accrescimento e considerando che per la maggior parte delle razze l’insorgenza di queste problematiche è da considerarsi pressoché nulla dopo l’anno d’età, tra tutti i soggetti appartenenti alle razze sopra elencate sono stati inclusi solo quelli di età compresa tra i 2 e i 12 mesi.

Una successiva selezione è stata fatta escludendo dal nostro studio tutti i soggetti che, pur appartenendo alla fascia di età presa in considerazione, non erano affetti da patologie di tipo ortopedico legate all’accrescimento, escludendo quindi sia quei cani che erano stati portati presso la nostra struttura per problemi non ortopedici, sia i cani che presentavano una patologia ortopedica, ma non legata all’accrescimento, come ad esempio per patologie di tipo traumatico. Infine sono stati selezionati quei soggetti a cui è stata diagnosticata presso la nostra struttura una delle patologie di tipo ortopedico legate

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all’accrescimento prese in considerazione nel nostro lavoro, essendoci limitati a studiare tra tutte le patologie di questo tipo, solo quelle con maggiore incidenza.

Queste patologie sono: • Displasia dell’anca • Displasia del gomito

• Osteocondrite dissecante della spalla • Osteocondrite dissecante del ginocchio • Lussazione della rotula

Per ogni soggetto appartenente alle razze sopra elencate che è stato portato presso la nostra struttura è stata compilata una cartella clinica come di routine, in maniera da poter fare una selezione accurata dei soggetti da dover includere nel nostro studio.

Le cartelle cliniche sono state così redatte: • Segnalamento: razza, età, sesso, peso • Anamnesi

• Visita clinica

• Studio radiografico • Ulteriori accertamenti • Diagnosi

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RISULTATI

Al termine dei due anni sono stati valutati 767 soggetti appartenenti alle razze prese in considerazione; tra tutti questi, raccogliendo i primi dati anamnestici sono stati selezionati solo quelli con età compresa tra i 2 e i 12 mesi, indipendentemente dal motivo per il quale erano stati portati presso la nostra struttura. È stato così possibile restringere il nostro campione a 162 soggetti suddivisi tra le diverse razze.

A questi soggetti, in base ai dati anamnestici riferiti dai proprietari, è stata effettuata una visita clinica accurata, in maniera da poter capire se la patologia di cui erano affetti poteva rientrare nel gruppo di patologie ortopediche affrontate nel nostro studio. Ai casi risultati potenzialmente positivi all’ esame obiettivo generale, è stata effettuata una visita clinica più particolareggiata del settore scheletrico affetto da alterazioni, con l’ausilio di cartelle cliniche sviluppate appositamente per ogni compartimento studiato: spalla, gomito, anche, ginocchio.

Ciascun soggetto è stato quindi esaminato in stazione quadrupedale, valutando la presenza di particolari atteggiamenti antalgici con la sottrazione al carico di uno o più arti, di una più o meno marcata atrofia muscolare segno di un uso minore di quel distretto, di

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deformità ossee e/o articolari e di qualunque altro segno che poteva indirizzarci verso una patologia specifica.

In seguito è stata valutato il movimento dei soggetti al passo, al trotto e di corsa, sia in linea retta che in circolo, evidenziando la presenza o meno di zoppia e eventualmente il grado, l’assunzione di andature caratteristiche di alcune patologie, come ad esempio la corsa cosiddetta a “coniglio” riscontrabile in alcuni cani affetti da displasia dell’anca. Ad alcuni soggetti sono anche state fatte salire e scendere delle scale in maniera da poter caricare maggiormente il peso del corpo rispettivamente sul bipede posteriore e anteriore, così da sforzare maggiormente le articolazioni ed accentuare un eventuale zoppia.

Successivamente su ciascun soggetto è stata svolta una valutazione manuale con la palpazione delle articolazioni o comunque dei compartimenti ossei affetti apparentemente da alterazioni alle precedenti valutazioni. Questo è stato svolto facendo compiere agli arti dei movimenti passivi sia in base al loro movimento fisiologico, sia forzando le articolazioni in maniera da poter meglio evidenziare la presenza di anomalie quali lassità, ridotta estensione al movimento, crepitii o qualsiasi altro segno utile per indirizzarci sulla diagnosi. Lo stesso tipo di valutazione è stato sempre svolto anche sull’arto controlaterale in maniera da poter escludere o riscontrare la presenza

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di patologie, permettendoci in ogni caso di poter valutare al meglio quale fosse il movimento fisiologico degli del soggetto preso in esame e confrontarlo con quello dell’arto affetto da alterazioni.

La diagnosi finale sul tipo di patologia scheletrica che apparteneva a ciascun soggetto è stata effettuata con l’esame radiografico, valutando le articolazioni risultate patologiche alla visita clinica e la co0ntrolaterali, anche in questo caso per confrontare ed evidenziare meglio la presenza di alterazioni. inoltre la valutazione dei diversi radiogrammi ha permesso anche di escludere dal nostro studio quei soggetti che alla visita clinica erano stati potenzialmente affetti da una delle patologie prese da noi in considerazione e che invece all’esame radiografico erano risultati sani o comunque affetti da altre patologie. Per ciascun distretto preso in considerazione sono stati effettuati due radiogrammi ortogonali, uno in latero-laterale ed uno in antero-posteriore, eventualmente con l’ulteriore supporto di radiogrammi effettuati in altre proiezioni, studiati appositamente per valutare al meglio le singole patologie, come ad esempio la proiezione DAR per la valutazione della rima acetabolare dorsale per la diagnosi di displasia dell’anca o la proiezione tangente alla troclea femorale per la diagnosi di lussazione di rotula.

Di ciascun soggetto, per quanto riguarda questo studio, una volta diagnosticata una delle patologie scheletriche prese da noi in esame,

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non è stato valutato il grado delle alterazioni di cui erano affetti secondo le diverse classificazioni esistenti e già riportate nei capitoli di ciascuna patologia, ma solo la presenza o meno di queste alterazioni, discriminando quindi tra soggetti positivi e soggetti negativi. La valutazione della gravità di ciascuna patologia è stata comunque effettuata ad uso dei proprietari e per un successivo piano terapeutico da mettere in atto.

In base a questi sistemi di selezione, tra tutti i soggetti presi in esame, sono stati individuati 88 casi affetti da una malattia scheletrica legata allo sviluppo, suddivisi tra le diverse razze.

Ottenuta questa serie di dati la nostra attenzione è stata poi rivolta ad analizzare l’incidenza di queste patologie nel nostro campione, valutandola secondo diverse discriminanti, evidenziando così le eventuali differenze.

I nostri dati sono stati analizzati così secondo i seguenti punti:

1. Percentuale di soggetti con età non superiore a 12 mesi affetti da una delle patologie comprese nel nostro studio, rispetto al numero totale.

2. Percentuale di soggetti con età non superiore a 12 mesi di ogni singola razza affetti da una delle patologie comprese nel nostro studio, rispetto al numero totale di soggetti di ciascuna razza.

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3. Distribuzione delle patologie prese in considerazione in base all’età dei singoli soggetti nelle quali queste sono state diagnosticate, raggruppati indipendentemente dalla razza, sia nel loro insieme, sia considerando patologia per patologia. 4. Distribuzione delle patologie in relazione al sesso dei soggetti,

sia considerandole nel loro insieme, sia prendendole in considerazione singolarmente.

5. Confronto tra il peso dei soggetti inclusi nel nostro lavoro e quello di una popolazione standard.

Infine tutti i dati da noi ottenuti in base a questi criteri sono stati confrontati con quelli riportati dall’OFA, Orthopedic Foundation for Animals, in maniera da valutare la presenza di differenze o somiglianze nell’incidenza delle varie patologie nella popolazione canina presente sul nostro territorio con quella da loro presa in esame.

OFA

L’Orthopedic Foundation for Animals è un’associazione Americana privata, fondata circa quaranta anni fa con lo scopo di studiare la diffusione di una serie di patologie di tipo ereditario nella popolazione canina degli Stati Uniti, in modo da ridurne la diffusione. Nata inizialmente per studiare più approfonditamente la sola displasia dell’anca, col passare del tempo la ricerca di questa associazione si è

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ampliata anche ad altre patologie legate alla genetica, sia rimanendo in campo ortopedico, con lo studio della displasia di gomito, dell’ocd di spalla, della lussazione di rotula e della necrosi asettica della testa del femore, sia includendo altri campi, con patologie cardiache, ormonali, ematiche e così via.

Lo scopo ultimo che l’associazione si era prefissata fin dalla sua fondazione era quello di poter fornire agli allevatori delle diverse razze degli strumenti adeguati per poter diminuire, grazie alla selezione degli accoppiamenti da loro operata, l’incidenza di tutto questo insieme di patologie.

Per far questo è stato istituito un enorme database per ciascuna patologia, contenente i risultati relativi ai test effettuati su ciascun soggetto per valutarne la positività o meno alla malattia, suddivisi per razza e per anno. Per ciascuna patologia viene calcolata l’incidenza all’interno di ciascuna razza e viene stilata una sorta di classifica fra tutte le varie incidenze trovate nelle diverse razze, così da poter determinare quali tra queste siano maggiormente colpite per ogni patologia.

Per quanto riguarda le patologie scheletriche l’unico criterio di valutazione è stato quello radiografico, determinato dal giudizio di più veterinari ufficiali sui diversi radiogrammi spediti presso i centri di lettura dell’associazione dai vari colleghi sparsi sul territorio.

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Per quanto riguarda il nostro studio, è stato possibile confrontare i dati ottenuti con quelli dell’OFA per quanto riguarda la displasia dell’anca, la displasia di gomito e la lussazione di rotula, ovviamente solo per le razze da noi considerate. Per alcune razze non è stato però possibile confrontare i nostri dati con quelli dell’OFA a causa del ridotto numero di casi ottenuti nel nostro studio.

Riferimenti

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