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Vol. 2 num. 3 (2021)

Ambienti sociali di apprendimento sostenuti dalle tecnologie digitali, sviluppo delle competenze e nuovi profili dei formatori

IUL Research | Open Journal of IUL University www.iulresearch.it www.iuline.it

CC BY-NC-ND 4.0 ISSN: 2723-9586

Motivazione, autonomia e creatività: tre leve per un ambiente

digitale innovativo

Motivation, autonomy and creativity: three levers for an innovative digital environment

Alessandra Cenci, docente scuola secondaria di primo grado, Istituto comprensivo “Baccio da Montelupo”

ABSTRACT

From cutting-edge innovative ideas to current integrated digital teaching: over ten years of experience in the field, developing strategies and teaching units that respond more to the needs of contemporary learners and combine knowledge with skills, communities of practice and challenging tasks, all in order to better involve, motivate and teach in an effective and meaningful way. The contribution suggests tried and tested paths in the literary and linguistic field in digital environments (podcasting, e-book, web mastering), proposes useful tools and strategies to develop more motivation, creativity and autonomy in children and to help them become more aware digital citizens.

SINTESI

Dalle idee innovative dell’avanguardia all’attuale didattica digitale integrata: oltre dieci anni di esperienze sul campo, sviluppando strategie e unità didattiche che rispondessero di più alle esigenze dei discenti contemporanei e coniugassero conoscenze con competenze, comunità di pratica e compiti sfidanti, tutto allo scopo di meglio coinvolgere, motivare e insegnare in modo efficace e significativo. Il contributo suggerisce strade sperimentate in ambito letterario e linguistico in ambienti digitali (podcasting, e-book, web mastering), propone strumenti utili e strategie per sviluppare nei ragazzi più motivazione, creatività e autonomia e per aiutarli a diventare cittadini digitali più consapevoli.

KEYWORDS: digital innovation, learning environments, integrated digital education

PAROLE CHIAVE: innovazione digitale, ambienti di apprendimento, didattica digitale

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Introduzione

«Gli insegnanti e gli educatori in generale hanno il compito di insegnare ai ragazzi a diventare autonomi e responsabili. In particolare, di stimolarli e incoraggiarli a ricercare l’indipendenza: servirà non solo per lo studio, ma anche per la vita».

Clarissa

«(…) basterebbe personalizzare le lezioni facendo più laboratorio e inserendo attività per dare a tutti i talenti la medesima possibilità di svilupparsi».

Cesare

«Una scuola, per essere considerata realmente formativa, non deve puntare solo ed esclusivamente al livello culturale delle generazioni future, bensì anche alla formazione della personalità dei giovani, rendendoli futuri cittadini attivi ed entusiasti, desiderosi di fare e conoscere».

Francesca

«Sulla base della mia esperienza, trovo molto efficace l’uso della tecnologia sia come metodo di insegnamento che di collaborazione, soprattutto per sperimentare e apprendere in modo più coinvolgente. Anche i progetti svolti in coppie/gruppi servono per spronarci a realizzare qualcosa di creativo. Questo rende più produttivi noi ragazzi. Ci stimola».

Eleonora

I contributi riportati sono solo alcuni dei commenti raccolti tra gli alunni della classe terza che seguo attualmente, espressi in risposta alla richiesta di argomentare in un testo la loro esperienza scolastica alla fine del primo ciclo di apprendimento. Per tutti è emersa la necessità che la scuola alimenti di continuo la loro motivazione, stimoli la loro voglia di apprendere, abitui a imparare da soli e a risolvere i problemi, stimoli la creatività e sviluppi le competenze e le proprie attitudini.

Ho potuto raccogliere un coro abbastanza armonico di opinioni in merito e ritengo che queste idee siano condivise anche nelle altre classi italiane di pari età. Spesso non ascoltiamo i ragazzi e invece, mai come in questo periodo di pandemia, essi hanno voglia di esprimersi e di comunicare i loro disagi o le loro necessità1.

Motivazione, autonomia e creatività sono le richieste che emergono spontanee dalle loro parole e queste sono in effetti le tre idee-guida che hanno mosso fin dal principio la mia attività come docente. Erano infatti i tre ingredienti mancanti alla mia formazione didattica, che sognavo di portare nel mio fare scuola. Alla prova dei fatti, però, non è stato facile metterli subito in atto, a causa dell’inesperienza iniziale e delle pratiche tradizionali spesso in contrasto con queste idee.

Quando tuttavia, intorno agli anni 2007/2008, si è cominciato a parlare di nuove tecnologie in classe e sono apparsi LIM e tablet sui banchi, le prospettive didattiche

1 Si veda il recente articolo di Franco Lorenzoni:

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sono cambiate: è diventato possibile sperimentare, rinnovare attraverso quegli strumenti i propri metodi di insegnamento e, contestualmente, si sono accesi fra i ragazzi altri interessi.

Un ulteriore passo in avanti è stato per me la conoscenza, attraverso la rete, di nuove esperienze didattiche nazionali o provenienti da altri paesi e le sperimentazioni guidate da varie agenzie formative nazionali a cui hanno partecipato la scuola e le classi che ho seguito2. I principi di fondo di queste

esperienze sono la necessità di costruire le conoscenze insieme alla classe, anziché trasmettere verità già confezionate, e quella di rendere gli studenti protagonisti del proprio apprendimento. Anche i riferimenti normativi, d’altra parte, in questa fase indicavano quei principi: si pensi alle Indicazioni nazionali del 2012 e ai documenti ministeriali che le hanno via via chiarite3.

Il movimento delle Avanguardie Educative4, al quale abbiamo aderito dal 2014

come scuola fondante5, ha confermato che le esigenze avvertite erano molto comuni

e avevano bisogno di diventare sistema-scuola; in sintesi, l’innovazione non doveva essere più l’esperienza isolata di un singolo docente sperimentatore. Fare rete è stato fondamentale per i docenti e le istituzioni scolastiche. Tutte le novità e le sperimentazioni svolte nell’ultimo decennio hanno modificato profondamente il modo di insegnare, in special modo per chi si è fatto davvero coinvolgere. Alle tre idee-guida di cui sopra, si sono aggiunti strumenti digitali e metodologie didattiche efficaci (lezioni capovolte, episodi di apprendimento situato, lezioni segmentate, cooperative learning, debate); nuovi modi di valutare (rubriche valutative del docente e fra pari, autovalutazione) e di pianificare il lavoro in classe; nuovi modi di comunicare e condividere le attività con gli studenti (piattaforme e registri digitali, strumenti interattivi e social). Cosicché, quando nel 2020 la pandemia è arrivata, noi eravamo pronti a utilizzare la Didattica a Distanza, a condividere in modo cooperativo il lavoro di gruppo, a comunicare dubbi, esigenze e difficoltà attraverso i mezzi digitali interattivi. La Didattica a Distanza (DaD) non è stata mera trasposizione di contenuti trasmissivi attraverso un video o una videoconferenza, ma le metodologie didattiche usate in presenza e gli strumenti digitali hanno reso

2 Progetto Marinando 2008/09: https://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1496;

Erasmusl+ Flipped classroom in praxix2015: https://www.giuntiscuola.it/articoli/classi-apprendimento-capovolti-a-mon/; ricerca sull’efficacia della flipped classroom con Indire 2018/19: https://fieradidacta.indire.it/it/news/un-convegno-il-19-ottobre-dedicato-alla-flipped-classroom-la-classe-capovolta/; un video sulla scuola ICBaccio: https://youtu.be/ub1gr2RXG1g. Per le esperienze flipped lesson, anche in “Rendere visibile l’innovazione”, sito e canale YouTube https://www.indire.it/progetto/rendere-visibile-linnovazione/.

3 Indicazioni nazionali e nuovi scenari, a cura del Comitato Scientifico Nazionale per l’attuazione

delle Indicazioni nazionali e il miglioramento continuo dell’insegnamento del 2018: https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Indicazioni+nazionali+e+nuovi+scenari/.

4 http://avanguardieeducative.indire.it/.

5 L’istituto comprensivo “Baccio da Montelupo” si trova a Montelupo Fiorentino; comprende

una popolazione di 1500 alunni dalla scuola materna alla secondaria di primo grado; ha un corpo di 180 docenti in buona parte a tempo indeterminato. L’istituto si trova in un paese di 15.000 abitanti, situato a 20 chilometri da Firenze, in un contesto economico artigianale e manifatturiero (pelletteria, ceramica, vetro), con un livello socioculturale medio-basso.

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efficace e stimolante anche il lavoro a distanza. Anzi, quest’ultimo anno ha rappresentato un’ulteriore conferma del fatto che la didattica non si cambia introducendo le ICT nelle aule, ma solo rovesciando il paradigma del docente che trasmette a un pubblico in ascolto. Se infatti fosse bastato introdurre pc e piattaforme e-learning, la Didattica a Distanza avrebbe funzionato dappertutto; invece sappiamo che non sempre è andata così e non solo perché mancavano i dispositivi e la connettività.

Come insegnante di materie umanistiche ho imparato a pianificare le mie lezioni non solo sui contenuti, ma soprattutto sulle competenze e sulle strategie utili per apprendere in modo autonomo. Ho capito che al centro del processo di apprendimento-insegnamento c’è sempre il ragazzo che costruisce il proprio mondo, senza assumerlo solo in forma mnemonica, ma rielaborando in modo personale quanto appreso con quanto già possiede. In questo modo, l’alunno avvia un processo di “apprendimento per la vita”, poiché sviluppa le strategie per imparare anche in autonomia e al di fuori degli obblighi scolastici.

Per scendere ora nel dettaglio di alcune esperienze più recenti, svolte con le classi anche in Didattica a Distanza, illustrerò tre esempi di attività di lungo periodo che hanno sviluppato alcune competenze-chiave di cittadinanza6 (competenza

alfabetica funzionale, competenza personale, sociale e capacità di “imparare a imparare”) e anche le competenze digitali con riferimento al framework Digcomp 2.17 (1. Informazione e data literacy; 2. Comunicazione e collaborazione; 3.

Creazione di contenuti digitali; 4. Sicurezza e privacy; 5. Risoluzione di problemi). In tutti i casi presentati, sono stati fondamentali sia un ambiente innovativo di apprendimento in presenza e a distanza, sia l’utilizzo di metodologie di insegnamento adatte alla didattica digitale integrata e anche il lavoro cooperativo degli alunni e l’apprendimento fra pari.

Tali esperienze peraltro sono state riconosciute anche al di fuori dell’istituto dove insegno e quindi non possono dirsi autoreferenziali, ma propongono eventuali modelli replicabili e adattabili per età e contesti diversi. Fanno infatti parte del portale del progetto Antologie 2.0 e sono il frutto di una recente rete nazionale di scuole di vario grado impegnate nella costruzione di curricoli digitali verticali (PNSD Azione#15 Progetto Antologie 2.0, capofila Istituto comprensivo “Govone” di Cuneo)8. Della rete è garante scientifico, fra gli altri, anche l’Ente di ricerca

Indire, il quale, fra le idee innovative promosse da Avanguardie Educative, ha lanciato i Contenuti Didattici Digitali (CDD)9.

6 Raccomandazione europea sulle competenze chiave di cittadinanza aggiornata nel 2018:

https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:32018H0604(01).

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https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/competenze-digitali-a-scuola-come-usare-il-digcomp-2-1/.

8 https://www.curricolidigitali.it/.

9 http://innovazione.indire.it/avanguardieeducative/prodotti. Il sito di Avanguardie contiene una

nuova sezione che racchiude i prodotti realizzati dal 2014 nell’ambito del progetto da cui prende le mosse il Movimento, una rete oggi costituita da oltre 1200 scuole italiane di ogni ordine e grado.

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1. Esperienze

1.1. Il podcast per promuovere la comunità di lettori attorno alla biblioteca scolastica

Dal 2018 ho creato per l’Istituto “Baccio” un podcast, intitolato “Bolle di sapone”10, nato per un PON sulle competenze di base di italiano11. L’esperienza del

podcast prosegue ancora oggi, poiché il canale è divenuto uno spazio audio di inviti alla lettura dei libri più amati presenti nella nostra Biblioteca didattica digitale, la BiblioBaccio12. Attualmente il canale raccoglie una sessantina di episodi di pochi

minuti, in cui il lettore comunica ai coetanei il piacere provato nel leggere le pagine del libro, senza fare spoiler e puntando a sottolineare quello che il suo spirito di giovane lettore ha colto. Il podcast rappresenta per questo, come esprime la sigla, «la voce leggera della Baccio».

La raccolta di audio può servire nel corso dell’anno per la scelta dei libri da leggere e può essere consultata dai ragazzi ovunque vogliano. Rappresenta un modo per far apprezzare la lettura e per farne un’esperienza condivisa e non più un obbligo solo scolastico. In periodo pandemico la raccolta è stata un veicolo importante per la scelta a distanza dei libri che gli studenti hanno consultato.

Ogni ragazzo prepara, insieme al suo spot-audio, anche un segnalibro cartaceo plastificato, realizzato con la web app per creazioni digitali Canva. Nei segnalibri, disposti fra le pagine del libro, si indicano tre ragioni per cui valga la pena leggere il testo e si inserisce anche un QR Code che rimanda al podcast “Bolle di sapone”. In questo modo tutti i lettori della BiblioBaccio possono ascoltare i consigli di lettura dei coetanei e sappiamo quanto sia più efficace la dritta di un pari età rispetto a quella fornita da un adulto.

La BiblioBaccio, grazie anche al prestito digitale con la Media Library on Line (MLOL), offre, accanto al cartaceo, tante risorse spesso utilizzate per progetti tematici nel corso dell’anno, come “Una data, un tema, tanti libri”, che si è svolto lo scorso anno promuovendo titoli di libri attorno alle tematiche della memoria, della sicurezza in rete e della parità di genere13.

L’esperienza attorno al libro e alla lettura sopra descritta è molto apprezzata dai ragazzi perché leggere e scrivere sono diventati pratiche da svolgere insieme ad altri, in un luogo piacevole e con la possibilità di essere di stimolo anche per i

10 https://www.podomatic.com/podcasts/alessandracnc126257. Per il progetto Ad alta voce con

il podcast sono stata premiata nel 2018 fra i sei professori italiani scelti nell’Atlante Italian Teacher Award https://www.italianteacheraward.it/; qui un video di presentazione:

https://youtu.be/tXqdt1mFWaA.

11 https://www.istruzione.it/pon/avviso_competenze-base.html.

12 La Biblioteca didattica digitale è stata realizzata grazie al PNSD Azione#24 nel 2016.

https://www.istitutocomprensivomontelupo.edu.it/.

13

https://drive.google.com/file/d/1jX9ebQSNZyKvclDQN9-3pe8rNcMnd7Jx/view?usp=sharing.

Scheda di progettazione del progetto “Una data, un tema, tanti libri”. Il lavoro si è svolto prevalentemente nelle ore di lettere e approfondimento lettere e ha interessato le mie due classi di II e III secondaria di I grado (totale 40 alunni).

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coetanei della scuola. Inoltre, la pratica del leggere si è ben coniugata con la pratica digitale e ha proiettato la lettura in una dimensione aumentata, molto congeniale ai ragazzi e più vicina al loro linguaggio quotidiano, che unisce testo, immagine e musica. Lo studente si sente protagonista del percorso e apprezza l’impatto che le sue proposte di lettura hanno sulla comunità scolastica. Non legge solo per sé o per la professoressa, ma per tutti. La dimensione sociale della lettura è molto gradita e favorisce l’inclusione di tutti.

A tutto ciò si aggiunga che, dal punto di vista didattico, il percorso ha un peso consistente per l’acquisizione delle competenze sia linguistiche che digitali e consente di apprezzare le competenze stesse nel loro processo formativo, come veri compiti di realtà.

1.2. Creazione di siti in classe: un anno all’Inferno con Dante e la sfida per il Safer Internet Day

Altra importante palestra di apprendimento è rappresentata dalla creazione condivisa di siti su temi e contenuti sviluppati durante l’anno scolastico. Di seguito, sono descritte le esperienze realizzate rispettivamente con una classe seconda nel corso dell’anno scolastico 2019/2020 e dai medesimi alunni in terza nel corso del corrente anno.

Nel primo caso, abbiamo creato un sito giocoso, ma al tempo stesso serio, dedicato alla prima cantica della Divina Commedia di Dante. Il titolo del sito, ora online, è “Quel simpatico di Dante”14: è stato scelto dai ragazzi e realizzato con

l’applicazione Sites di Google Education, che i ragazzi, dopo un training iniziale guidato, hanno imparato a utilizzare e gestire in modo autonomo.

Il percorso si è articolato da ottobre ad aprile ed è continuato anche in DaD. Dopo una prima fase di full immersion nella vita del poeta, attuata attraverso video e letture ad alta voce di opere narrative adatte all’età, si è affrontata la Commedia e si è operata una scelta di canti, privilegiando quelli in cui emergessero con forza alcuni personaggi incontrati da Dante all’Inferno (il leone, Virgilio, Celestino V, Paolo e Francesca, Minosse, Cerbero, Pluto, Farinata, Pier delle Vigne, le Arpie, Ulisse, Conte Ugolino). Su ciascuno di questi personaggi i ragazzi singolarmente hanno creato un testo in prima persona, scegliendo un taglio comunicativo informale e il punto di vista del personaggio; poi hanno registrato un audio che è confluito nell’immagine interattiva della mappa infernale alla pagina “Voci dall’Inferno”.

Nel frattempo, con i ragazzi abbiamo progettato una visita ai luoghi danteschi di Firenze. Avrebbe dovuto essere una gita scolastica e invece abbiamo dovuto ripiegare su una visita virtuale che si è espressa in una pagina del sito “Con gli occhi

14 https://sites.google.com/view/quel-simpatico-di-dante/home.

La scheda di progettazione è visionabile al link:

https://drive.google.com/file/d/12UovafsTMOcsWHU97jcQXaXqJh5iFZrm/view?usp=sharing. Anche in questo caso, il lavoro si è svolto prevalentemente nelle ore di lettere, con il contributo della docente di musica prof.ssa Caparrini, per una pagina del sito dedicata alla musica (20 alunni).

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di Dante”, nella quale gli studenti, utilizzando lo strumento My Maps di Google, hanno realizzato un tour dantesco con approfondimenti audio o video sui luoghi di Firenze legati all’opera o alla vita dell’Alighieri.

Inoltre, per sfruttare in modo didattico, ma al tempo stesso giocoso, le conoscenze apprese su vita, opere, canti e lingua di Dante con i ragazzi, abbiamo esplorato varie applicazioni per creare quiz, giochi interattivi e auto-verifiche. Gli applicativi utilizzati sono stati Thinglink, Learning App, Form di O365, Kahoot, tutte app gratuite che i ragazzi conoscevano già in parte o che hanno imparato a usare in coppia e spesso in modalità flipped, con tutorial tratti dalla rete o creati appositamente dal docente. Tutto il materiale è presente nella pagina del sito “La vita in gioco”.

L’approfondimento sulla cucina è venuto fuori strada facendo insieme ai ragazzi ed è stato occasione per raccogliere riferimenti interessanti in rete; la pagina “Dante in cucina” ha suscitato molte curiosità e potrà arricchirsi di altre risorse nel corso del tempo. Ci è sembrato anche utile per i visitatori del sito aggiungere una pagina sulle risorse video, digitali o cartacee che abbiamo utilizzato e consultato, anche con una presentazione della risorsa fatta dai ragazzi. A corredo del percorso, infine, la pagina sulle parole di Dante, in cui abbiamo inserito i dantismi e i modi di dire ancora presenti nella lingua italiana, con i riferimenti necessari all’Accademia della Crusca.

L’esperienza è servita ad avvicinare i ragazzi alla lettura di un autore importante della letteratura italiana, sfruttando gli strumenti a loro più congeniali. L’autore è così apparso in tutta la sua umanità e capacità di leggere l’animo umano con le sue passioni e i suoi vizi. A questo si è aggiunto un lavoro intenso sulla scelta dei contenuti, delle immagini, sul modo di comunicare le proprie rielaborazioni attraverso il medium digitale. Si sono messe in gioco, in modo naturale e non teorico o trasmissivo, le competenze digitali e quelle di comunicazione espressiva, oltre che le conoscenze dell’argomento.

Quest’anno l’esperienza di creazione collettiva di un sito sopra descritta ha consentito alla stessa classe di fare web mastering in tempi rapidissimi, creando un sito e i contenuti delle pagine in tre ore di attività in classe, durante la challenge Hackaton di Telefono Azzurro15, in occasione del Safer Internet Day 2021. Il tema

di sfida consegnato la mattina della stessa era articolato come segue: le regole per navigare sicuri in rete; come i furbi aggirano le regole della rete e infine la rete che piacerebbe avere ai ragazzi. Anche in questo caso, l’ambiente di apprendimento aumentato dal digitale ha consentito la creazione dei contenuti multimediali, sfruttando, oltre ai pc della classe, anche gli smartphone dei ragazzi e strumenti gratuiti della rete come Powtoon per creare fumetti, Canva, per l’infografica, e il podcast per un episodio di web radio inserita sul canale “Bolle di sapone”.

15https://sites.google.com/d/1SvlCc8J_8IxX3acswx2jhirE3x_nSLVm/p/1rFQufpdS7LpBUWjr

ps-W-eFgeTio1VuC/edit. L’Hackaton di Telefono Azzurro per il Safer Internet Day del 2021 si è svolto il 4 febbraio 2021: https://azzurro.it/hackaton/. La sfida è stata preceduta da attività sulla cittadinanza digitale svolte nel corso del quadrimestre, in particolare sul tema delle fake news (21 alunni).

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L’applicativo Sites di Google ha fornito il contenitore dei vari prodotti digitali realizzati.

Le competenze di creazione di contenuti didattici digitali e la risoluzione di problemi che via via si sono presentati durante l’attività, oltre alle competenze linguistiche e sociali messe in gioco dal lavoro di squadra, si sono viste all’opera e la classe ha costituito una vera comunità di pratiche16, in cui il docente ha lavorato

come coach accanto alla squadra. È stata un’esperienza di vera educazione alla cittadinanza digitale, non attraverso nozioni trasmesse, ma come palestra di apprendimento per niente simulata e virtuale, ma calata nella realtà di un obiettivo comune nel qui e ora.

1.3. Libri digitali creati dai ragazzi e per i ragazzi

Le tre idee-guida motivazione, autonomia e creatività, messe in atto in un ambiente digitale e collaborativo, sono leve potenti non solo per la creazione di esperienze di podcasting o di web mastering, ma anche per concretizzare un percorso di conoscenza su tematiche letterarie in un libro collettivo diffuso in formato digitale. I due esempi brevemente illustrati qui sotto potrebbero essere accostati a svariati argomenti o discipline o gradi scolastici, applicando le dovute semplificazioni o complessità. In ogni caso, il loro valore aggiunto sta nel modello di lavoro proposto e pianificato nella griglia di progettazione di cui il docente è designer e soprattutto nella possibilità di lavorare in modo laboratoriale sulle competenze e le strategie individuate. Tutti gli alunni si sono fatti coinvolgere e hanno contribuito alla soluzione dei problemi posti di volta in volta dalla comprensione e comunicazione del testo, o dalle scelte di editing da adottare nell’e-book e infine dalla valutazione fra pari che ha accompagnato i lavori.

“A ciascuno la sua novella”17 è il lavoro dello scorso anno svolto in una classe

seconda nell’ambito dello studio del Decamerone di Boccaccio. Ogni alunno è diventato il narratore di una novella che ciascuno ha poi rielaborato e presentato alla classe durante il collegamento sincrono in Didattica a Distanza. Ogni lezione online sul Decamerone ha avuto i suoi narratori, mentre i compagni in ascolto osservavano e valutavano la presentazione. Il tema della peste medievale narrata dal Boccaccio ha trovato purtroppo una facile eco nella pandemia da COVID-19 che i ragazzi stavano vivendo, ma ha consentito loro anche di riflettere sul presente doloroso con un certo distacco, dato dalla prospettiva letteraria che il Decamerone ha offerto. Il fatto poi di essere i protagonisti della narrazione come i dieci giovani dell’opera è stato uno stimolo ulteriore, tanto che alla fine del percorso sulle novelle scelte, per esplicita richiesta della classe, un gruppo si è proposto di drammatizzare a più voci un’altra novella dell’opera. L’audio di ogni novella raccontata, il testo e una miniatura scelta in rete per illustrare la novella hanno costituito i contenuti da

16 E. Wenger, Comunità di pratica. Apprendimento, significato e identità, Raffaello Cortina

Editore, 2006.

17 Griglia di progettazione:

https://drive.google.com/file/d/1ZfomrheynR8rZ_MSPlfvG0avwXybarl6/view?usp=sharing. Lavoro svolto in una classe seconda durante le ore curricolari di lettere e buona parte nel periodo di DaD (21 alunni).

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inserire nell’e-book condiviso creato con l’applicativo gratuito Bookcreator18, che

ci ha offerto la possibilità di lavorare sul testo in modo collaborativo e a distanza. “Sbulloniamoci”19 è invece il titolo dell’e-book creato da una classe prima nel

corso del primo quadrimestre dell’attuale anno scolastico. Il lavoro si è svolto a cavallo fra competenza alfabetica funzionale ed educazione civica e digitale: il compito era infatti la scrittura a quattro mani di favole moderne per contrastare bullismo e cyberbullismo, a scuola e fuori, e aiutare le vittime scongiurando atteggiamenti di indifferenza e menefreghismo fra i compagni. L’occasione per la pubblicazione delle favole era la Giornata nazionale contro il bullismo del 7 febbraio 2021. Dalla discussione sul tema e dalla lettura ad alta voce di storie sono scaturite una serie di tracce che hanno per protagonisti animali, sul modello della favola classica, e che lanciano consigli utili per chi subisce gli atti dei bulli, così come per chi guarda passivamente le prepotenze e per chi le compie. Il percorso si è legato a doppio filo con l’educazione all’empatia e alla gentilezza che sono divenute centrali nell’Educazione civica e alla legalità e solidarietà previste dalla recente Legge 92/201920. Anche in questo caso la raccolta delle favole si è

concretizzata in un e-book grazie all’App Bookcreator, tramite cui abbiamo creato la raccolta “Sbulloniamoci”. Gli alunni hanno caricato qui anche le immagini che illustravano le loro storie scritte con un compagno e ne hanno estratto i consigli. Le favole hanno rappresentato non solo un’importante occasione di conoscenza e scambio reciproco in un gruppo classe formatosi da pochi mesi, ma anche un’occasione di inclusione per tutti, avvenuta in modo spontaneo ed efficace.

Conclusioni

In chiusura di questo breve excursus di esperienze sul campo, vorrei rappresentare con uno schema grafico il processo di insegnamento-apprendimento che ho tentato di illustrare con le prassi descritte. Si tratta di una mappa ispirata a quella che Bianchi, nel suo recente saggio “Nello specchio della scuola”21, indica

18 Qui il libro creato con la classe:

https://app.bookcreator.com/library/-M4UDYcljZ5yHGPoXv2c/7KN76Uqvf3VQkVeJfFu7kzHfxq12/BSQzWnSfSXWWXwfY772sgg Griglia di progettazione:

https://icmontelupo-my.sharepoint.com/:w:/g/personal/alessandra_cenci_icmontelupo_itERjsD0vcVshCkC0DZkqg9Z EBx_Oj390m934DEbO7mtMEUA?e=NgE7wk.

Lavoro svolto nelle ore di cittadinanza digitale di Educazione civica in una classe I della secondaria di primo grado (20 alunni).

19 Qui il libro creato con la classe:

https://app.bookcreator.com/library/-M4UDYcljZ5yHGPoXv2c/7KN76Uqvf3VQkVeJfFu7kzHfxq12/_oLxuEizSeKzgwBZh398zA.

20 Decreto per istituzione Educazione civica:

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/m_pi.AOOGABMI.Registro+Decreti%28R%29.0000 035.22-06-2020.pdf/8e785f33-2898-95b1-7326-dcc368228f98?t=1592916355595.

Linee guida:

https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/ALL.+Linee_guida_educazione_civica_dopoCSP I.pdf/8ed02589-e25e-1aed-1afb-291ce7cd119e?t=1592916355306.

21 P. Bianchi, Nello specchio della scuola. Sul sistema educativo si riflette l’immagine del paese,

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come bussola di orientamento, definendola «rosa dei venti dell’educazione per lo sviluppo personale», che la scuola, a suo avviso, dovrebbe oggi perseguire sempre di più. Utilizzando lo schema ho inserito le tre parole-chiave illustrate fin qui come leve per l’apprendimento coinvolgente e ho rappresentato il processo formativo del discente attraverso il contesto sociale e digitale in cui tale processo si esplica.

Al centro del quadrante formativo (Figura 1) si trova lo studente, nel punto esatto di incrocio dei due assi principali del processo educativo, che hanno come culmine le tre parole-chiave di motivazione, autonomia e creatività, alle quali si aggiunge il quarto vertice dello sviluppo delle competenze-chiave disciplinari e trasversali che l’insegnamento deve offrire. Su questi assi agisce in modo potente l’ambiente di apprendimento, rappresentato dalle diagonali del quadrante che entrano in gioco di volta in volta, attraverso gli strumenti digitali, le metodologie didattiche attive introdotte, le relazioni sociali di collaborazione e condivisione che creano il clima di comunità della classe. Il successo formativo dello studente si attua nel momento in cui motivazione, raggiungimento dell’autonomia ed espressione della propria creatività si realizzano nello sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza e diventano patrimonio personale del discente per la vita, oltre le mura scolastiche.

Come si può forse intuire, non si tratta di un percorso privo di ostacoli e difficoltà. Soprattutto gli elementi critici che ho riscontrato e riscontro ancora oggi sono nella continua messa a punto del design della lezione che il docente deve compiere, per coinvolgere tutti e, se necessario, personalizzare l’approccio a misura dei vari gruppi di studenti presenti.

Un altro punto nodale, che necessita di una continua messa a punto da parte del docente, è rappresentato dalla valutazione del processo formativo che deve affinare i suoi strumenti di osservazione e di interpretazione. Spesso il meglio di sé da parte dei ragazzi diviene evidente proprio in questo tipo di compiti sfidanti e informali che mettono in gioco molteplici competenze. Lo strumento valutativo deve quindi adeguarsi all’occasione formativa e uscire dalla logica di mera valutazione nozionistica.

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FIGURA 1–SCHEMA SUCCESSO FORMATIVO

Bibliografia

BIANCHI,P. (2020). Nello specchio della scuola. Sul sistema educativo si riflette

l’immagine del paese. Il Mulino.

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