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16 Gennaio 1986
369’ SEDUTA
(Pomeridiana)
g io v e d ì 16 GENNAIO 1986
Presidenza del Vicepresidente GRILLO
I N D I C E Congedi.
Congedi Disegni di iegge:
risanamento economico dell’l-
SPEA» (821 - 940/A) (Seguito della discussione):
PRESIDENTE . 13417, 13418, 13421, 13424, 13425, CUSIMANO (MSI-DN) ! 13419 Ì3420 GUERRERA, Assessore per t ’industria
COLOMBO (PCI). . . . ' J3-2, RUSSO (PCD . . . . ; 134Ì8 J3^20 NICOLOSI, Presidente della Regione.
p a r is ifissione . GIOVANNI (PCR* Presidente della ^Cùm-
a l t a m o r e (PCD ’ ! ' ' ■ Ì340, g a n a z z o l i (PSD
m u r a t o r e (DC)
Martino (pld
e rro re (DC) .
13417
13428, 13430 13418 13427 13419 13429 13431 13421 13430 13422, 13418, 13426, 13430, 13420, 13425,
Snll’arrestp del consigliere delegato deUTtalkall:
p r e sid e n t e . . .
NICOLOSI, Presidente della Regione
13422 13426, 13428 13427,13431
13428 13429 13431
13417 13417
(*) Intervento corretto dall’oratore
La seduta è aperta alle ore, 19,15.
MACALUSO, segretario, dà lettura del pro
cesso verbale della seduta precedente che, non c^^gendo osservazioni, si intende approvato.
PRESIDENTE. Comunico che hanno chiesto congedo: per la presente seduta l’onorevole Mer
lino; per la presente seduta e per domani, 17 gen
naio, l’onorevole Coco e l’onorevole Grillo Morassutti.
Non sorgendo osservazioni, i congedi s’inten
dono accordati.
Sull’arresto del consigliere delegato dell’I- talkali.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Ono
revole Presidente, comunico aU’Assemblea che siamo venuti a conoscenza della notizia dell’ar
resto del consigHere delegato della Italkali s.p.a.
avvocato Morgante. H Governo si riserva, non appena avrà acquisito elementi utili per una in
formativa pili precisa deh’mtera vicenda, di dame comunicazione all’Aula nella seduta di merco
ledì prossimo.
Seguito della discussione del disegno di legge;
«Provvedimenti per il risanamento economi
co dell’Ispea» (821-940/A).
Resoconti, f. 1821
(500)
Resoconti Parlamentati - 13418 Assemblea Regionale Siciliana.
Sì inizia con il seguito dell’esame del dise
gno di legge «Provvedimenti per il risanamen
to economico deU’Ispea» (821-940/A) posto al numero 1. Ricordo che la discussione era stata sospesa in sede di esame dell articolo 6 bis del Governo e dei relativi emendamenti.
AVOLA. Dichiaro, anche a nome degli altri firmatari, di ritirare femendamento soppressi
vo al primo comma dell’articolo 6 bis del Governo.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende at
to. Si passa all’esame dell’emendamento Ganaz- zoli aggiuntivo al terzo comma dell’articolo 6 bis, in precedenza annunziato. Il parere della Commissione sull’emendamento?
PARISI GIOVANNI, Presidente della Com
missione. Favorevole.
PRESIDENTE. Il parere del Governo?
GUERRERA, Assessore per l’industria. Fa
vorevole.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen
damento Ganazzoli al terzo comma.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi. (È approvato)
Si passa all’emendamento del Governo sosti- mtivo del sesto comma dell’emendamento arti
colo 6 bis del Governo.
PAOLONE. Vorremmo avere maggiori chia
rimenti al riguardo.
GUERRERA, Assessore per l ’industria.
Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GUERRERA, Assessore per l ’industria. La previsione è che si possa fare acquisire a que
ste società di parcheggio dei lavoratori, che so
no delle società a mtto titolo, delle società di diritto civile che raccolgono dipendenti di azien
de in crisi e quindi sono in relazione con set
tori in crisi, i vantaggi della cassa integrazio
ne guadagni in modo da non far perdere ai la
voratori siciliani i benefici che possono nasce
re da interventi di denaro statale.
COLOMBO. Credo che al quarto rigo si deb
bano togliere le parole «che ne facciano ri
chiesta».
PRESIDENTE. Comunico che è stato presen
tato dal Governo il seguente emendamento al proprio emendamento al sesto comma: soppri
mere al quarto rigo le parole «che ne facciano richiesta».
Lo pongo in votazione.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(È approvato)
Pongo in votazione l’emendamento del Go
verno, COSI modificato.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi. (È approvato)
Si passa agli emendamenti soppressivi del pe
nultimo comma dell’articolo 6 bis, dell’onore
vole Russo e dell’onorevole Cusimano.
RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSSO. Signor Presidente, ho presentato l’e
mendamento soppressivo del penultimo comma dell’articolo 6 bis perché mi pare che, cosi co
me viene presentato, stravolge un principio che è sancito nella legge 50 che regola gli enti re
gionali e che, a mio avviso, fino ad ora, ha dato anche dei risultati, nel senso che, quando vie
ne nominato un commissario presso un ente, co
me l’Espi, come l’Ente minerario, come l’Az.a.si, dura in carica sei mesi e dopo sei me
si l’ente non risponde più degli atti conipinh dal commissario. Questa norma costringe 1 Am ministrazìone regionale ed il Governo a proce
dere alla nomina del consiglio di amministra
zione, tant’è che il consiglio di amministrazio
ne che è stato sciolto, composto da funzionari, a suo tempo si è dovuto rinnovare perchè non si è potuto atmare in quella occasione il priB' cipio della prorogatio.
Ora, io, francamente, non credo che questa
parte della legge 50, che riguarda i consigli oi amministrazione e che ritarda il commissario, debba essere soppressa, io credo che debba es
sere mantenuta per una ragione generale, eh è quella appunto di costringere il Govèrno a ri- re le nomine e deve essere mantenuta anca
13419
369“ SEDUTA 16 Gennaio1986
per un altra ragione, signor Presidente, ed è questa: Ella in quest’Aula ha ripetutamente dato assicurazioni (ella e i suoi predecessori, quiridi non è un peccato suo soltanto, lei è 1 ultimo a peccare) sulla prossima nomina dei consigli di amministraziane. Ora, è evidente che quando si sopprime questa norma o quan
do si rinvia, come poi si fa con un emenda
mento del Governo, viene fuori anche quest’al- tra questione, in relazione agli impegni as
sunti dal Governo, di nominare i consigli di am
ministrazione sia degli enti pubblici economici regionali, sia di tutti gli altri enti. Cosi per fa
re un esempio, signor Presidente, invece di no
minare il consiglio di amministrazione dell’Ente acquedotti — per ri'ferirmi ad un fatto recen
tissimo ella nomina il commissario. In que
sto caso r emendamento chiede che il periodo di sei mesi venga prorogato per altri sette, ot
to mesi o un anno addirittura, perché, se non ho capito male, non l’ho letto ancora, mira a trasferire alla fine di dicembre il mandato del commissario.
Onorevoli colleghi, io credo che noi su que
ste questioni non possiamo certamente dero
gare dalla lettera della legge 50, credo che il compito del Governo sia quello di nomi
nare i consigli di amministrazione, sia quello di non tenere gestioni commissariali, soprat
tutto quando queste gestioni commissariali pos
sono essere benissimo sostituite da normali consigli di amministrazione. Quindi, intanto,
> siamo per la soppressione di questo comma dei- articolo 6 bis. H Governo adesso ci spieghe
rà per quale ragione ritiene che si debba fare per l’attuale situazione una proroga al 31 di- c^bre, e come tutto questo si concili con le aifermazioni e con le assicurazioni fatte in que
sta Aula, che si sarebbe proceduto alla nomina ei consigli di anmiinistrazione non soltanto de
gù enti economici, ma anche degli altri enti.
itorna una questione che riguarda la norma- uzzazione di questi enti che, invece, anche con a stessa proroga viene ad essere praticamente 'Panificata.
^ Questa è la ragione per la quale abbiamo pre- cntato remendamento soppressivo, ma vorrem- o che il Governo ci indicasse quali sono le
® reali ed effettive intenzioni.
Assessore per l ’industria.
hiedo di parlare.
^Re s id e n t e. Ne ha facoltà.
GUERRERA, Assessore per l ’industria. In
vito 1 colleghi deputati a ricordare, certamente sottolineando come valide le ragioni che han
no ispirato la portata della norma dell’articolo 22 della legge 50 che sono state richiamate in questa Aula, che non si può negare che l’arti
colo 6 bis nasce, nella sua collocazione, in una legge che è giacente presso la quarta Commis
sione di questa Assemblea che riguarda la com
pleta risistemazione degli enti regionah ed aveva ed ha una sua ragione logica in quella sede, proprio in relazione al riassetto generale degli enti. É stata trasportata qui ed è stata richiesta m via assolutamente eccezionale, nella manie
ra in cui è stata modificata con remendamento del Governo, perchè certamente, non essendo
si potuto completare l’esame del disegno di leg- riguardante la ristrutturazione della materia delle partecipazioni pubbliche, sarebbe sembrato come un segno politicamente negativo quello di volere procedere alla nomina di consigli di am
ministrazione rispetto ad una manifestata poli
tica che tende alla riorganizzazione delle par
tecipazioni pubbhche. Quindi la natura della ec
cezionalità, sottolineata con remendamento, si sposa anche con le esigenze di lavoro di que
sta Assemblea, di cui certamente bisognerà te
nere conto.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, ho ascolta
to le dichiarazioni del Governo. Per la verità, questi disegni di legge di ristrutturazione degli enti ci vengono ammanniti regolarmente, dicia
mo ogni sei mesi, hanno un periodo semestra
le e ci si rifa sempre a disegni di legge di ri- struttoazione degh enti per poi fare passare de
terminate norme. In effetti, il penultimo com- ma di questo articolo 6 bis non rientra nella logica indicata dall’assessore Guerrera perchè proroga sino al 31 dicembre 1986 le gestioni commiss^iali derogando a quanto previsto dalla legge, cioè che le gestioni commissariali non possono superare i sei mesi. Io sono convinto che questo disegno di legge sugli enti e la even
tuale ristrutturazione arriverà quanto prima in Aula; ritengo che sia un fatto di estrema im
portala, se si vogliono veramente esaminare alcuni problemi, alla luce anche di tanti fatti che accadono in questa nostra Regione sicilia
na. H problema non è riferito a questo o a quel
Resoconti Parlamentari — 13420 Assemblea Regionale Siciliana
TX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
personaggio, il problema è di principio. Ci so
no le leggi che vengono regolarmente disatte
se. Ricordava l’onorevole Grammatico stamat
tina che questa legge 50 fu frutto di un lungo dibattito e di una opposizione molto dura da parte del gruppo del Movimento sociale italia
no nel 1973, quando si votò questa legge. E alcune norme forono inserite appunto per cer
care di dare una razionalità a tutto il testo del disegno di legge che, evidentemente, non era tra i migliori.
Ora, non è possibile prorogare U termine (ad ogni legge non si fa altro che prorogare termi
ni) per eliminare alcuni problemi, in tal modo i piani non esistono più! Il Governo deve insi
stere perchè un disegno di legge di ristruttura
zione e di modifica dell’articolo 50 venga in Aula. D’altro canto, onorevole Presidente del
la Regione, il comnaissario di un ente è in ca
rica pur essendo scaduto.
Se il problema è di un mese, un mese e mez
zo non occorre tagliare la testa al toro, elimi
nando una norma che, secondo noi, è fonda- mentale in una legge, perchè con le gestioni commissariali si eliminano le gestioni ordina
rie. D’altro canto noi non chiediamo questo per
ché domani avremo un membro nel consiglio di amministrazione perchè è notorio che tutti i partiti sono rappresentati tranne il Movimen
to sociale italiano.
Quindi, non è una richiesta tendente ad ac
celerare l’iter della nomina del consiglio di am
ministrazione per avere un proprio rappresen
tante. No, è una norma tendente a razionaliz
zare il problema, cioè la legge prevede i con sigli di amministrazione e i comnoissari possono restare in carica soltanto sei mesi, quindi noi vi invitiamo ad operare in questa direzione.
Mettere, invece, una norma che elimini quella disposizione dell’articolo 50 significa andare molto oltre rispetto a quella che è l’imposta
zione generale. Esiste il problema di rivedere la situazione degli enti; beh, fatelo questo di scorso! Portate la legge in Aula e discutiamo ne! Ma non mi sembra che allo stato attuale possiamo risolvere il problema, invece di cu
rare rammalato, tagliando la testa all’ammala
to stesso. Procediamo con l’applicazione della legge che, senza dubbio, come soluzione è mi
gliore di quella che voi avete trovato prorogan do fino al 31 dicembre 1986 l’evenmale gestio ne commissariale.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Signor Presidente, credo che l’assessore Guerrera ab
bia risposto, almeno per le motivazioni che sta
vano ^ a base deU’emendamento presentato dal Governo.
Devo dire, rispetto alla domanda più speci
fica dell’onorevole Russo, che questo non vuole dire assolutamente che il Governo intenda uti
lizzare questa norma per rinviare impegni che in questa sede conferma e sui quali ritiene di dovere, quanto prima possibile, ed in tal senso ci sono anche delle verifiche di natura politica più generale, intervenire per la normalizzazio
ne della gestione degli enti; almeno si dovreb
be completare la prima tronche di normalizza
zione di enti che abbiamo realizzato aU’mizio di vita di questo Governo.
RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSSO. Signor Presidente, io non sono con
vinto di mtte queste argomentazioni: nè di quel
le dell’onorevole Guerrera, nè di quelle del Pre
sidente della Regione; comunque, nel momen
to in cui il Governo presenta un emendamento sostitutivo al penultimo comma, io ritiro l’e
mendamento soppressivo; ma presenterò, signor Presidente, un emendamento che anticipa la data del 31 dicembre al 31 maggio 1986. Perchè io credo, onorevoli colleghi, che quattro mesi per risolvere U problema della nomina del consi
glio di amministrazione siano più che sufficien
ti. Quindi ritiro il mio emendamento.
PRESIDENTE. L’Assemblea ne prende at
to. L’onorevole Cusimano mantiene l’emen
damento?
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. n Governo ha fatto delle di
chiarazioni in base alle quali non ha assunto im
pegni. Noi, se fosse possibile, desidereremmo sapere se il Governo accetta la data della fm®
di maggio del 1986. Perché se l’accetta ha un senso; se non accetta quella data perché inten
de risolvere U problema attraverso l’ingresso i®
Aula del disegno di legge sugli enti, allora va
- 13421 - 369’' SEDUTA
bene, altrimenti il gruppo del Movimento so
ciale italiano non intende ritirare il proprio
emendamento. ^
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Ono
revole Presidènte, io credo di aver capito con chiarezza che la discriminante non è tanto U me
se più o in meno quanto la fine della legislatu
ra e quindi in tal senso, dovendo essere coe
rente con la reale convinzione di tentare di ri
solvere questo problema nei tempi utili, il Go
verno accetta la data del 31 maggio.
PRESIDENTE. Comunico che è stato presen
tato dal Governo il seguente emendamento:
Sostituire al penultimo comma dell 'articolo 6 bis le parole: «31 dicembre 1986» con le al
tre: «al 31 maggio 1986».
Pongo in votazione T emendamento di modi
fica della data.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
L emendamento Cusimano è pertanto ritirato.
(L’Assemblea ne prende atto)
Pongo in votazione Temendamento sostimti- vo del penultimo comma dell’articolo 6 bis, del Governo, cosi modificato.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
Si passa all’emendamento Ganazzoh soppres- ivo dell’ultimo comma dell’articolo 6 bis del ijoverno.
Mantiene il suo emendamento, onorevole Ga- nazzoli?
GANAZZOLI. Sì.
^ Parere della Commissione 1 emendamento soppressivo?
Parisi Gio v a n n i, Presidente delia Com
missione. Favorevole.
PRESIDENTE. H parere del Governo?
NICOLOSI, Presidente della Regione. Favo
revole.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen
damento soppressivo dell’onorevole Ganazzoh.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
11 passa all’emendamento
deh onorevole Avola.
AVOLA. Dichiaro di ritirarlo.
(L’Assemblea ne prende atto)
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen
damento del Governo, aggiuntivo ah’articolo 6 bis.Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6 bis del Go
verno COSI modificato.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
Comunico che è stato presentato dal Gover
no il seguente emendamento:
«Articolo 6 ter:
H fondo di dotazione delTEspi è incremen
tato di lire 55.000 rmlioni da utilizzare per provvedere ^ a copertura del fabbisogno finan
ziario dei piani di risanamento dell’apparato produttivo esistende, per i quali già è stato espresso il parere delle competenti commissio
ni legislative dell’Assemblea regionale sichia- na, previa verifica della loro attualità ed eco
nomicità, nonché, nei limiti di 5.000 milioni, per 1 incremento di capitale della Gecomecca
nica s.p.a.
La realizzazione dei piani di cui al primo comma è subordinata alla condizione che la ge
stione delle nuove società venga assxinta da part- ners pubbhci o privati che ne sottoscrivano, in nurnerario, almeno il 10 per cento del capitale sociale, quale previsto nella sua composizione defimtiva, a copertura del fabbisogno finanziario per investimenti e capitale circolante, con esclu-
Resoconti Parlamentari — 13422 - Assemblea Regionale Siciliana
EX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
sione, comunque, di qualsiasi responsabilità di
retta o indiretta dell’Espi nell’amministrazione e nell’attività gestionale. Potrà essere designa
ta dall’Espi una rappresentanza nel collegio sin
dacale».
Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Parisi Giovanni ed altri il seguente emen
damento:
Il secondo e terzo comma dell’articolo 6 ter sono soppressi.
PARISI GIOVANNI, Presidente della Com
missione. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
PARISI GIOVANNI, Presidente della Com
missione. Signor Presidente, vorrei intanto sot
tolineare il fatto che questo emendamento sop
pressivo ha avuto il parere favorevole all’una
nimità della Commissione industria, quando gli emendamenti dall’Aula sono tornati per l’esa
me in Commissione.
Ciò significa che il parere unanime di tutte le forze politiche e che i provvedimenti che ab
biamo preso, cioè di dare proprio in quarta Commissione un parere sui programmi, sui pia
ni di risanamento di determinate aziende e di determinate società vanno rispettati.
Questi programmi sono stati presentati dal- l’Espi, approvati dal Governo, portati insisten
temente alla verifica della quarta Commissio
ne, che dopo lunga discussione ha dato un pa
rere positivo, per cui il passaggio ulteriore è il loro finanziamento senza condizione alcuna.
Il che non significa che la Commissione indu
stria non si riproponga l’obiettivo che possano e debbano trovarsi rapporti positivi con privati o con enti pubblici nazionali nella gestione di queste aziende da risanare o risanate.
Ma ci è sembrata abnorme la norma che su
bordina la partecipazione di questi privati o di questi enti pubblici alle condizioni qua dettate
«almeno il 10 per cento del capitale sociale» e quella che «potrà essere designato daU’Espi solo un rappresentante del collegio sindacale» cioè a condizioni molto sperequate; ci è sembrato, appunto, non poter subordinare a queste con
dizioni il fatto che i piani che sono stati porta
ti, discussi, appoggiati dal Governo in commis
sione non siano adesso finanziati.
n che non significa che non bisogna andare a questa ricerca pressante di rapporti con part-
ners di tipo diverso, ma il parere nostro è che se la regione porterà avanti questa ricerca sul
la base dei piani che evidentemente sono stati valutati in maniera positiva, porterà avanti que
st’opera di ristrutturazione che fra l’altro pas
sa attraverso anche grossi sacrifici di mano d’o
pera e passa anche attraverso investimenti, se la Regione porterà avanti questa opera di risa
namento, sarà anche più facile, poi, andare ad assicurare una prospettiva a queste società, a queste aziende in un rapporto con altri enti na
zionali o con privati. Mentre porre una condi
zione di subordinazione pregiudiziale del finan
ziamento di questi piani al rapporto con part- ners pubblici o privati, significa, in definitiva, mettere l’Ente pubblico regionale, queste socie
tà, di fronte a condizioni di svantaggio, cioè, in definitiva, mettere gli altri partners in con- diziorù di assoluto vantaggio.
Noi pensiamo, quindi, e per questo la Com
missione all’unanimità ha proposto di soppri
mere il secondo e il terzo comma, che i piani vadano finanziati e che, però, la ricerca di part
ners prosegua e che, quindi, il finanziamento non debba significare né per l’Espi, né per le singole società, né per le singole aziende la ri
nuncia ad una linea che noi consideriamo stra
tegica, che è quella, appunto, di dare posto, proprio per una gestione economica, per una gestione produttiva ed efficiente, a partners pri
vati o pubblici nazionali.
Pensiamo, però, che le condizioni debbano essere, appunto, intanto di procedere al loro ri
sanamento e che attraverso questa Enea sia giu
sto, necessario ricercare quelle collaborazioni che in altre società degli stessi enti regionali sono state trovate con risultati spesso positivi.
CUSIMANO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Signor Presidente, è in discus
sione l’emendamento che sopprime il secondo ed il terzo comma dell’articolo 6 ter!
PRESIDENTE. Sì.
CUSIMANO. Senza dubbio il gruppo del Movimento sociale italiano voterà a favore di questo emendamento soppressivo, perché altri' menti non si comprenderebbe l’articolo 6 fer
ii quale, nel primo comma, dice che è istituito il fondo presso l’Espi per finanziare dei pi^*
di risanamento dell’apparato produttivo esistente per 1 quali già è stato espresso il parere dalle competenti commissioni legislative. Questi piani sono stati approntati e pagati dada Regione- so
no stati nommati dei tecnici. Alcuni prevedo
no la partecipazione di terzi; altri, invece che 1 Espi stesso debba, attraverso questi piani di risanamento, avviare la fase produttiva. Il se- condo comma prevede, invece, la partecipazio- ne obbligatoria dei privati in percentuale mini
ma del 10 per cento, ma aggiunge ancora qual
cosa di piu: «con esclusione comunque di qual
siasi responsabilità diretta o indiretta dell'Espi nell amministrazione e nell’attività gestionale»
Ora, il mtto è connaturato con il piano che è stato esaminato dalla quarta Commissione e che ha ricevuto il parere favorevole. Io stamattina durante il dibattivo generale, ho parlato di uri piano della Cmc che è un vecchio piano — che avrebbe potuto, secondo me, se applicato studiato e rilanciato con la dovuta solerzia, evi
tare tanti problemi. La Cmc è una azienda va
lida, IO sto portando l’esempio deUa Cmc co- me potrei portare quello della Lagnino, della mcilfusti, cioè di quelle aziende, di quelle col
egate che hanno un piano di possibile ristrut
turazione. Mi rendo conto che dovranno esse
re tatti dei sacrifici per cercare di rilanciare l’at- tmta produttiva di queste collegate. Noi siamo perche le aziende assolutamente deficitarie, de
cotte siano chiuse, ma anche perché quelle che possono essere rilanciate vadano rilanciate u altro canto è stato detto, lo ha sostenuto il gruppo del Movimento sociale italiano in Com- inissione e anche in Aula, che è auspicabile l’in- tervento di privati, non perché i privati siano
«unti dal Signore», per carità, ci sono privati pnvati, privati che riescono a dare un impulso e privati che impulsi non danno, bisogna valu- are, esammare le varie possibdità. D’altro can- . togliendo il secondo comma, non si esclu- ra possibile partecipazione di privati, ma non
hn possibile risanamento è su-
vaf D presenza del 10 per cento dei pri-
sopIqi questi motivi il gruppo del Movhnento e Italico voterà a favore deU’emendamen-
secondo e terzo comma del- r articolo 6 ter.
COLOMBO. ^Chiedo di parlare.
p r e sid e n t e. Ne ha facoltà.
^^^nor Presidente, onorevoli SUI, intervengo per fare presente un fatto
che credo sia strettamente coHegato a questo ar
ticolo e al senso dell’emendamento che noi ab
biamo presentato. Noi ci troviamo di fronte a pezzi di ^cietà (Timer per quanto riguarda la cmc, la Genal per quanto riguarda l’Etna e la Dagnmo, Timer per la Sicilfiisti) a stabilimen- ti di queste società che a nostro avviso sono sal
vabili, sono in condizioni di essere portate ad economicità e produttività.
Questi stabilimenti sono stati oggetto di pia
ni di ristrutturazione smdiati dalle aziende, ap
provati dall’Espi e dalla competente Commis
sione. Oggi si passa, con questo articolo, al loro finanziamento, previo esame della validità dei piam presentati che risalgono ad alcuni anni fa lo soUevo la questione della necessità di appro
vare il nostro emendamento ed evidenzio la ne
cessità, che credo che ancora non sia stata ri
levata di fare presto per quanto riguarda il rie
same di questi piani, l’attualità di questi piani a suo tempo approvati, perchè noi ci troviamo di fronte a queste società madri, diciamo cosi, Imer, Cenai, Finedii e cosi via, che sono state poste in Equitazione e la cui hquidazione, quin
di, può trascinare anche parti produttive di so
cietà che noi riteniamo utile e possibile salvare.
Quindi questo articolo va visto non come un fatto dovuto, burocratico, amministrativo, co
me norma finanziaria di appoggio ai piani di ristrutturazione, ma come la sollecitazione a fa
re in modo che la liquidazione di queste socie
tà non trascini mtto, che non si butti, come si
^o l dire, Tacqua sporca con mtto il bambino.
Om, non credo che le indicazioni del Governo debbano essere recepite nella legge ma devono essere fomite agli enti, e alTEspi in particola- re, affinchè si proceda già in questa prima fa se della hquidazione a estrapolare da queste so
cietà poste in liquidazione quei settori per cui sussistono dei piani di risanamento, onde evi
tare, poiché già la liquidazione sta comportan
do un danno per questi pezzi di stabilimento che noi riteniamo salvabili, un danno incalcolabi
le: infatti i liquidatori hanno bloccato tutto. Si parla della Cmc e si dice che ha disdetto i con
tratti con l’Enel per importanti complessi ter
moelettrici che la Cmc aveva acquisito; i liqui
datori hanno bloccato le fomimre per continuare la produzione, vedi Genal, Lagnino; significa che dopo la campagna dei panettoni, dei mesi
^ settembre-ottobre 1985, la Lagnino non pro
duce piu niente. Sono, quindi, aziende che noi ipotizziamo in questa norma di legge di salva
re, ma per le quali nel frattempo si stanno
Resoconti Parlamentari 13424 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
creando le condizioni perché divengano insal
vabili. Quindi, nel mantenere questo emenda
mento, il Gruppo comunista chiede contempo
raneamente un intervento del Governo per evi
tare che si butti l’acqua sporca con mtto il bam
bino e quindi che si diano direttive all Espi di scorporare dalle società poste in liquidazione quei pezzi di attività produttive per le quali esi
stono progetti e piani di ristrutturazione per fare in modo che queste continuino l’attività, ese
guano i lavori che hanno acquisito, riconfermi
no le commesse ed i contratti che avevano sti
pulato. Tra l’altro, se non facciamo in questo modo, regaliamo la grossa fetta di mercato che questi stabilimenti avevano acquisito nel setto
re alimentare, nel settore metalmeccamco, ad altri concorrenti che sulla piazza sono li imme
diatamente pienti a raccoglierli.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Signor Presidente, vorrei ricordare alle forze pohtiche, all’onorevole Colombo che è appena intervenu
to, che il Governo, aveva presentato questo emendamento addirittura prima della cMusura estiva e proprio perchè si poneva Tesigenza nella coerente logica di sviluppo di una politi ca articolata degli enti, che venisse approvato prima che si arrivasse a ridosso di scadenze che poi correvano il rischio di diventare traumati
che. Non è certamente per responsabilità del Governo se i vari tentativi di fare approvare la legge in tempo utile sono stati poi oggettiva
mente vanificati da una condizione pohtica che non l’ha consentito.
Seconda osservazione che vorrei fare: non consideriamo minimamente questo articolo so lo come una mera norma finanziaria, ma co
me uno sviluppo importante, un passaggio stra
tegico di una politica degli enti che miri a sai-- vare, cosi come ci eravamo impegnati in tanti passaggi storici precedenti e in tanti ruoli, ciò che delle partecipazioni pubbliche ha vitalità e possibilità di sviluppo per il futuro.
Terza considerazione: il fatto che noi accet tiamo che vengano eliminati il secondo e il terzo comma è conferma che vogliamo sganciare in
tanto suU’immediato una decisione autonoma dell’Espi di scorporo per evitare quello che pa
ventava l’onorevole Colombo. È chiaro che più
rapida è l’approvazione di questa legge, cioè più rapidamente approviamo questo e gli altri articoli, più l’Espi, al di là delle direttive che comunque saranno date, si troverà di froiite ad una manifestazione di volontà che non è più aleatoria e generica, ma è supportata da una strumentazione di ordine finanziario che dà cer
tezza della volontà dell’applicazione dei piani.
E questa è la garanzia maggiore, mi permetto dire, che tutti insieme possiamo dare al futuro delle collegate, alle quali teniamo tutti, perchè tutti ne abbiamo seguito le vicende.
PRESIDENTE. Pongo in votazione l’emen
damento proposto dalla Commissione finanza,
«n
fondo di dotazione dell’Espi è incrementato per l’anno finanziario 1986 di lire 55 mila milioni».Chi è favorevole resti seduto; chi è contrario si alzi. (È approvato)
Pongo in votazione l’emendamento soppres
sivo delTonorevole Parisi.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi. (È approvato)
Pongo in votazione l’articolo 6 ter del Go
verno cosi modificato.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi. (È approvato)
Comunico che è stato presentato dal Gover
no il seguente emendamento:
«Articolo 6 ter:
Per l’incremento del patrimonio dell’Azasi è autorizzata, per l’anno finanziario 1986, la spe
sa di lire 5.000 milioni da destin^e alla rea
lizzazione dei piani di ristrutturazione e di ri sanamente delle società collegate.
L’Assessore regionale per l’industria proce derà all’erogazione delle somme di cui al coni' ma precedente, subordinatamente alla approva
zione dei suddetti piani a norma dell’articolo 13 della legge regionale 11 aprile 1981, numero 54».Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Chessari ed altri il seguente emendament all’emendamento articolo 6 ter:
Al primo comma dopo le parole «delle collegate» aggiungere «e alla costituzione
Resoconti Parlamentari - 13425 - 369“ SEDUTA
polo cementiero e dei materiali da costruzione e altre iniziative comunque coUegate alla trat tativa con le partecipazioni statali».
Pongo ai voti l’emendamento a firma degli onorevoli Chessari, Pisana.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(E approvato)
Pongo in votazione l’emendamento del Go
verno COSI modificato.
Chi è favorevole resti seduto; chi è contra
rio si alzi.
(È approvato) ALTAMORE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALTAMORE. Dichiaro di ritirare l’emenda
mento a mia firma precedentemente presentato.
(L’Assemblea ne prende atto).
PRESIDENTE. Comunico che è stato presen
tato dagli onorevoli Altamore ed altri H seguente emendamento;
«Ai dipendenti che abbiano usufruito o usu
fruiscano delle disposizioni dell’articolo 6 del
la legge regionale 9 maggio 1984, numero 27 e successive modifiche, è concessa, ad integra
zione del trattamento ivi previsto, una inden
nità una tantum corrispondente all’indennità so
stitutiva di preavviso, per un massimo di mesi quattro.
n relativo onere grava sul fondo a gestione separata istituito presso l’Ems con l’articolo 13, tetterà a) della legge regionale 6 giugno 1975,’
numero 46 e successive modifiche ed inte
grazioni».
a l t a m o r e. Chiedo di parlare.
pr e sid e n t e. Ne ha facoltà.
a m o r e. Signor Presidente, onorevoli laf nva ai lavoratori del settore zolfifero, sia con della normativa re- numero 42, sia con la legge numero risei^ sempre concessa ai lavoratori, che tà il rapporto di lavoro, una indenni- siinn nno scatto di anzianità di un pg • Nell’applicazione della legge 27 del 1984
cedere più questa indenmtà di preavviso per co
loro i quali sceglievano volontariamente di ri
solvere il rapporto di lavoro, cioè per i qua
rantacinquenni, sostenendo la tesi, che logica- rnente in sè ha un fondamento, che, trattando
si di un atto volontario, è chiaro che l’ammi- mstrazione non è tenuta a dare un anno di preavviso, contravvenendo ad una prassi con
solidata che, tra l’altro, ha portato molti lavo
ratori del settore, proprio contando su questa prassi, a sceghere il prepensionamento convinti di essere considerati come i loro colleghi in ba
se sia alla legge 100, sia alla legge 42.
Questo problema è stato discusso in Commis- mone finanza, la tesi che è stata sostenuta dal Governo è che, trattandosi di una scelta volon
taria, non toccava ai lavoratori questa indenni
tà, anche perché, tra l’altro, l’ammontare di queste varia in modo diverso a seconda che si tratti di operai, di impiegati o dirigenti, fri qual
che modo, siccome la somma per i dirigenti sa
rebbe elevata, ne venivano privati anche gli operai e gli impiegati, che sono la stragrande rauggioranza. Per ovviare a questa obiezione e per venire, in qualche modo, incontro a que
sta prassi, e, quindi, venire incontro anche a tesi sostenute dai lavoratori si è deciso di riti
rare il precedente emendamento e di sostimir- lo con questo che, praticamente, dà una inden
nità una tantum, di preavviso per un massimo di quattro mesi, anche perchè molti lavoratori che hanno scelto il prepensionamento contan
do su questa indenmtà già hanno pensato di inoltrare domanda per ritornare in servizio.
Quindi, si tratta praticamente di una norma che in qualche modo introduce criteri di equi
tà nei confronti di altri lavoratori del settore zol
fifero che hanno beneficiato nel corso degli anni passati, e in base all’applicazione della norma
tiva vigente, di questo scatto di anzianità di un anno e di questa indennità di preavviso.
Qui la si riduce a quattro mesi proprio per affermare un principio ma, nello stesso tempo, per tenere conto anche delle obiezioni mosse in Commissione finanza dal Governo.
te minerario, invece, ha deciso di non con-
’^esocomi, f. IS22
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Ono
revole Presidente, ho certamente rispetto per i lavoratori che sono interessati a questo emen-
(500)
Resoconti Parlamentari - 13426 - Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
damento anche per le ragioni che ha addotto l’onorevole Altamore, devo dire, però, anche con franchezza, che noi abbiamo parlato di que
sto emendamento in Commissione finanza; tra l’altro l’importo corrispettivo di questo emen
damento non è di pochi soldi, ma complessi
vamente, se non ricordo male, arriva a oltre 6 miliardi, con la riduzione. Devo dire che ho difficoltà come Governo ad accettare questa li
nea, perchè si tratta di lavoratori che sono an
dati in pensione con una normativa che era quella al momento esistente, hanno utilizzato quella circostanza e quella opportunità, oggi vi
vono del regime di pensione che maturarono con quelle leggi. Non è possibile, nel momen
to in cui si decretano successivamente norma
tive di tipo diverso, recuperare quello che la legge con la quale si andò in pensione non da
va. È una linea di principio che il Governo ri
tiene di tenere perchè altrimenti questo è un di
scorso che, progressivamente, non porrà mai fine a questa ridda di interventi che non è ve
ro che determinino una giustizia equitativa. E per questo che il Governo, tomo a dire, rispetto alle posizioni di questi lavoratori e per le mo
tivazioni che ha addotto l’onorevole Altamore, è contrario a questo emendamento.
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLOMBO. Signor Presidente, questo emen
damento presentato, che credo debba essere a sua volta emendato, trova origine da una pras
si normalmente seguita dall’Ente minerario, dal fatto cioè che l’Ente minerario non rispetta i contratti e deve essere la legge ad imporne l’os
servanza.
L’Ente minerario, sulla base dell’ultima le
gislazione regionale, ha posto in prepensiona
mento lavoratori a norma dell’articolo 5 o a norma dell’articolo 6, i primi se raggiungeva
no i cinquanta anni di età, i secondi se aveva
no raggiunto i 45 e avevano fatto domanda di intermzione del rapporto di lavoro.
Nel primo caso, nel caso di lavoratori che al raggiungimento del cinquantesimo aimo di età erano posti in prepensionamento, da sempre, da quando esiste questa norma nel settore zolfife
ro, l’Ente minerario ha liquidato le spettanze di fine rapporto di lavoro comprendendo giu
stamente, a norma di contratto, l’indennità so stitutiva di preavviso; quest’ultima, a norma
dell’articolo 6, che è stata una norma reintro- dotta dalTultima legislazione regionale, si chia
mava «esodo». In quel caso, nel caso di riso
luzione a norma delle vecchie legislazioni re
gionali che sono uguali a quella ultima, anche in quel caso l’Ente minerario aveva liquidato le spettanze di fine rapporto di lavoro includen
do sia l’indennità di anzianità, sia l’indennità di preavviso.
Ora è avvenuto che molti dirigenti poiché il contratto dei dirigenti di azienda prevede un lungo periodo di preavviso, hanno goduto di ri
levanti indennità. Questo emendamento non vuole fare altro che fare rispettare all’Ente mi
nerario la norma contrattuale per i dipendenti che hanno interrotto il rapporto di lavoro, sia in base all’articolo 5 che in base all’articolo 6.
Infatti non è messo in discussione l’articolo 5, lo mette in discussione l’Ente minerario. Ci so
no pareri dall’Ufficio legislativo, pareri pro- veritate, direttive dell’Assessore, l’Ente mine
rario non applica quelle cose!
Questo emendamento vuole circoscrivere la quantità delle mensilità per i dirigenti perché non c’è nessun altro dipendente o operaio o im
piegato che abbia un preavviso superiore ai quattro mesi. Nessuno. Solo i dirigenti che van
no da un anno a un anno e mezzo, a due anni di preavviso, secondo Tanzianità. Un anno di stipendio di dirigente sono decine e decine di milioni. Due anni di stipendio di dirigente ca
pitalizzati e dati come preavviso sono centinaia di milioni, certe volte.
Per questo non si tratta di riesumare, ripeto, vecchie questioni in questo caso. Si tratta di im
porre, per legge, l’obbligo all’Ente minerario di rispettare un contratto che deve rispettare, e, per quanto riguarda l’articolo 6, stabilire la quantità di soldi che l’Ente minerario deve da
re per quanto riguarda certe categorie di dipen
denti che interrompono il rapporto di lavoro.
Credo che, dopo questi chiarimenti, il Go
verno può essere sempre contrario, ma, rispetto alle cose che ha detto il Presidente della Re
gione, ci sia una ottica diversa...
NICOLOSI, Presidente della Regione. H Go
verno mantiene il parere contrario.
CUSIMANO. Quanti milioni sono?
ALTAMORE. Io vorrei precisare che, dai dati in mio possesso, non sembra che U ma sia di sei miliardi; la somma è di circa n®
Resoconti Parlamentari — 13427 — 369“ SEDUTA
miliardo o poco meno di un miliardo. E poi si tratta, io ritengo, anche di un atto dovuto nei confronti dei lavoratori che vanno in prepen
sionamento, mi pare che c’è la norma contrat
tuale, c è una prassi, è avvenuto sempre cosi, le scelte i lavoratori le hanno operate sulla ba
se di questi precedenti. Lo diceva il collega Co
lombo, in realtà l’Ente minerario mette in di
scussione nell’applicazione anche norme che in
terpreta in modo cavilloso e per cui spesso è necessario che si arrivi anche ad una normati- va precisa per evitare che l’Ente minerario nel- 1 applicazione della legge possa trovare degli alibi facili e delle scappatoie.
PRESIDENTE, n parere della Commissione?
PARISI GIOVANNI, Presidente della Com
missione. Favorevole a maggioranza.
PRESIDENTE. Passiamo alla votazione del
l’emendamento.
CUSIMANO. Chiedo di parlare per dichia
razione di voto.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
CUSIMANO. Onorevole Presidente, è un modo un po strano di procedere: arrivano emendamenti, come questo, che in linea di prin
cipio potrebbero anche essere messi in discus
sione, ma non conosciamo l’importo delle som
me in esso previste- c’è differenza fra 800 mi
lioni e 6 miliardi. È vero che il relativo onere grava sul fondo a gestione separata istituito presso E Ems, ma se si tratta di pagare 6 mi
liardi è un altro discorso. Il problema qui è questo: non si può legiferare per sentito di
re, questa è una Assemblea legislativa, non e un consiglio comunale che dà delle indi
cazioni, noi dobbiamo conoscere con esat
tezza l’importo, se ci sono i fondi, se c’è la copertura finanziaria, non si può legiferare in questo modo, onorevole Presidente dell’Assem- Lei mi chiede di votare, votare per co- Sei miliardi? 800 milioni? Per che cosa?
1 sono i fondi? C’è la copertura finanziaria?
'r che cosa voto?
^ Io credo che dobbiamo darci una regolata in r me a questi problemi, altrimenti legiferia-
r* m maniera distorta.
GANAZZOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GANAZZOLI. Signor Presidente, dalle in
formazioni che ci sono state fomite sembrereb
be che ci sia una posizione dell’Ente minera
rio che non accetta tutte le indicazioni che pro
vengono da Uffici legislativi, da pareri legali eccetera ed io non so se il modo in cui noi an
diamo a risolvere n problema, quello della una tantum, sia un modo giusto, perchè se, come sembra, il contratto consente di riconoscere questo preavviso e tutti dicono che è giusto que
sto riconoscimento, per quale motivo noi dob
biamo dare la sensazione, con una norma di legge, che stiamo facendo un atto di liberalità e non una applicazione del contratto? E poi, co
munque in ogni caso, se si vuole fare una nor
ma di legge, io ritengo che, a prescindere dal fatto se queste somme sono a carico della Re
gione, a carico del fondo (io poi ritengo che sono sempre a carico della Regione, perchè non mi risulta che l’Ente minerario abbia altri fi
nanziatori oltre la Regione), occorre almeno avere la dimensione del fatto finanziario. Per cui io ritengo che allo stato attuale delle cose non siamo in condizione di votare l’emenda
mento. Propongo, quindi, che venga accanto
nato pregando l’Assessore di approfondire gli aspetti sia giuridici che finanziari.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Que
sto emendamento comporta una spesa di sei mi
liardi, che diventano dodici per il successivo emendamento.
GANAZZOLI. Qua c’è una indicazione di 800 milioni.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Io ho grande stima per le considerazioni dell’onore
vole Altamore, ma fino a prova contraria devo comunque fare riferimento a quello che mi di
cono gli enti, che sono gli enti strumentah della Regione.
GANAZZOLI. Già sei miliardi sono una cosa diversa da 800 milioni, comunque rimane sem
pre il problema giuridico, cioè se è vero quel
lo che è stato detto, che l’Assessore, conforta
to da pareri legali, dà disposizioni all’Ente mi
nerario di applicare la norma in una certa ma
niera e l’Ente minerario si rifiuta, io non ritengo che la maniera per risolvere il pi'oble- ma sia questa prospettata. Il Governo deve
iJ S l
Resoconti Parlamentari - 13428 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
farsi rispettare nel momento in cui ha dalla sua parte la legge e la giustizia, altrimenti si da
rebbe la sensazione all'esterno che abbiamo compiuto un atto di liberalità per cui stabilia
mo una cosa che non ha nessun fondamento, nessun riferimento né a regolamenti, nè a leg
gi nè a contratti. Tra l’altro se è vero che le consulenze giuridiche ci dicono che questa in
dennità spetta, a questo punto il problema di sapere se sono 800 milioni o 6 miliardi passa in secondo piano perchè non v’è dubbio che noi dobbiamo applicare le leggi che abbiamo ema
nato e tutti i contratti di lavoro che quelle leg
gi richiamano, in quanto l’appMcazione del con
tratto non può essere lasciata alla buona volontà degli amministratori dell’Ente minerario. Se l’Ente minerario si attenesse a quelle che sono le direttive che sembra gli siano state date dal Governo, noi non saremmo costretti ad avere a che fare con un emendaiuento che apparen
temente non ha quei rigori giuridici che inve
ce sembra che la legge a cui si richiama aves
se, tanto è vero che i pai-eri giuridici chiesti dal
la Regione sono stati pareri validi e tutti in que
sta direzione.
MURATORE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MURATORE. Signor Presidente, al punto in cui è la discussione, ritengo che sia opportuno e conducente accogliere la proposta di accan
tonamento.
CUSIMANO. Ma se si accantona, allora deve andare in Commissione finanza.
MURATORE. Accantonare è già una ini
ziativa.
COLOMBO. Si chiariscono alcune cose e si vede.
PRESIDENTE. Per il momento accantonia
mo, salvo a tornare sulla materia.
Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Russo e Colombo il seguente emenda
mento all’emendamento Altamore:
Dopo la parola: «disposizioni» aggiungere le parole: «airarticolo 5».
Preciso che nell'emendamento Altamore, al penultimo rigo, «numero 46» deve leggersi «nu
mero 42».
Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Altamore ed altri il seguente emen
damento:
«Articolo 6 ter:
L’adeguamento del trattamento di prepensio
namento ai miglioramenti economici derivanti dai rinnovi del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore minero-metallurgico, previ
sto dall’articolo 7 della legge regionale nume
ro 27 del 9 maggio 1984, deve intendersi rife
rito a tutti i C.c.n.l. intervenuti dal 6 giugno 1975 in poi, con decorrenza dalla data di en
trata in vigore dei suddetti contratti, con effi
cacia anche nei confronti di coloro che sono in godimento del trattamento pensionistico, alla da
ta di entrata in vigore della presente legge».
CUSIMANO. Qual è l’ammontare? Deside
rerei avere la quantificazione.
GUERRERA, Assessore per rindustria. Cin
que mihardi. La difficoltà maggiore per la con
creta attuazione di questo articolo, al di là del fatto finanziario e del fatto che si riesaminano le posizioni personali di migliaia di dipenden
ti, è che nella ricostruzione di questa situazine dei singoli prepensionati bisogna esaminare oltre 3.000 casi singolarmente.
PRESIDENTE. Il parere della Commissione?
PARISI GIOVANNI, Presidente della Com
missione. Favorevole a maggioranza.
PRESIDENTE, fi Governo?
NICOLOSI, Presidente della Regione. Signor Presidente, il Governo non può avere una li
nea divei'sa da un articolo all’altro. È contra
rio a queste forme di ricostruzione a posteriori che danno comunque contributi, indennità una tantum, equiparazione dei contratti nazionali collettivi quando già sono stati definiti in ma
niera precisa i rapporti di lavoro. Comunque, decida l’Aula.
ALTAMORE. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
ALTAMORE. Mi permetto di ricordare al Presidente della Regione che in Commissione
13429 - 369“ SEDUTA
industria, nel momento in cui si andò ad una approfondimento e ad una verifica, in quella se
de, di tutto il disegno di legge, il Governo ha espresso parere favorevole.
Anche la Finanza espresse parere favorevo
le. Il presidente della Regione in Commissio
ne industria dichiarò di essere favorevole a que
sto emendamento, quella sera in cui si dovette approfondire ed analizzare questa legge dopo le note discussioni sull’articolo uno.
COLOMBO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
COLOMBO. Signor Presidente, onorevoli colleghi, in questo caso ha ragione il Presidente della Regione quando dice che si tratta di rie
sumare casi chiusi e di ricostruire delle situa
zioni pregresse. L’osservazione è giusta. La considerazione politica che noi dobbiamo fare è la seguente, a mio avviso: noi abbiamo nel 1981, non ricordo con esattezza, conquistato, fatemi usare il termine, una importante norma legislativa nazionale che mirava a risolvere una grave situazione sociale che si era determinata nel settore zolfifero in conseguenza del fatto che i lavoratori del settore erano andati in prepen
sionamento (noi lo chiamiamo impropriamente prepensionamento, ma il vero prepensionamento e quello che mette in pensione prima del ter
mine nel quale mamri il diritto alla pensione).
I lavoratori erano licenziati dal settore zolfife
ro, ricevevano una indennità dall’Ente minera- no sino al pensionamento. Noi lo abbiamo chia
mato «prepensionamento». Quando si è inven
tato questo meccanismo di alleggerimento del
ta situazione occupazionale nello zolfo, c’era in talia un indice di svalutazione che si aggirava attorno al 4-4 e mezzo per cento. Nel momen
to m cui, verso il 1976-1977 l’indice di svalu
tazione passò a due cifre, al 13, al 14 sino ad Privare al 20 per cento, si era determinata nel settore una situazione per cui chi andava in pen
sione al raggiungimento dell’età, lo faceva con tip riferimento di retribuzione che era fermo a
^mque anni prima e quindi andava in pensione una somma misera.
Si è conquistata una norma nazionale sulla delP Ilo zolfo di avere adeguato il trattamento di pensioni che consente ai minatori dalT^^^ trattamento dell’indennità erogata ma Regione che tiene conto delle modifica- ttttt contrattuali. Ora può costare 5-6 mi-
hardi il riesumare questi casi, però il valore so
ciale, cioè il beneficio futuro per i lavoratori per la ricostituzione delle pensioni, che ammon
tano attualmente, e nel migliore dei casi, a 300 mila lire al mese, è indefinito rispetto a'quello che andiamo a spendere, cioè il fatto di mette
re in condizione i minatori che sono andati in pre-pensionamento, come diciamo impropria
mente, prima della modifica della legge nazio
nale, di utilizzare la legislazione nazionale, tutto questo rappresenta un valore sociale che è molto al di sopra del costo che la regione affronta.
In realtà non era prevedibile il danno che si determinava sulle pensioni dei lavoratori anda
ti in cosiddetto pre-pensionamento nel 1974-75 e che poi erano andati in pensione nel 1978-79 con quell indice di svalutazione che aveva ta
glieggiato il valore dei loro salari. Infatti fi si
stema della prosecuzione volontaria a cui sono vincolati questi cosiddetti pre-pensionati bloc
ca la retribuzione al momento in cui sono li
cenziati, non la rivaluta. Questo è il daruio.
Onorevole Presidente, l’Assessore parla di 3 i^iardi, di 5-6 mihardi, di tremila pratiche, pe
rò c’è un fatto sociale che ha ripercussione sulla zona interessata e che porterà alcune migliaia
di ex minatori a vivere con una pensione mol
to più dignitosa di quella che oggi invece sono costretti ad avere.
MARTINO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MARTINO. Onorevole Presidente, onorevoli coUeghi, brevissimamente per richiamare all’at
tenzione di questa Assemblea una volontà, cre
do unanime, dei colleghi di andare ad allegge
rire il peso della Regione nella gestione delle coUegate e deUe aziende regionalizzate e di trac
ciare finalmente una strada diversa che è quel
la di una Regione che non è imprenditore.
C è questa volontà politica. Ciò nonostante, ogni qualvolta si va a discutere su un disegno di legge che tende ad alleggerire questo peso della Regione, mi accorgo che ci sono sempre tanti di quegli emendamenti, tanti di quegli in
terventi, ripescando provvedimenti già esitati dall’Assemblea stessa, che mettono in crisi la volontà di tutti noi di andai'e a riformare gh enti economici regionali.
Non si può andare a ripescare leggi già fat
te, elaborate, studiate, esaminate con grande at
tenzione dal Governo, dalla Commissione di
Resoconti Parlamentari 13430 Assemblea Regionale Siciliana
IX Legislatura 369“ SEDUTA 16 Gennaio 1986
merito, dall’Aula cercando questi casi che ef
fettivamente ci sono, li abbiamo anche dibat- mti, ma non possiamo andare a ripescare sem
pre casi nuovi o casi vecchi riproponendo di rivedere la normativa precedente.
Io credo che cosi noi non possiamo andare a riformare gli enti economici regionali. Ora noi non vogliamo mortificare i lavoratori che hanno ben diritto di avere una pensione tale da poter continuare la loro vita, però, nello stes
so tempo, siamo fortemente preoccupati da que sta volontà politica che emerge dal dibattito di questa sera e cioè di riprendere sempre lep i già votate dalla Regione per sistemare casi sin
goli di impiegati, di dipendenti che non hanno avuto quella giusta pensione di cui l’onorevole Colombo parlava.
Ci dobbiamo dare un codice di comport^en- to e deve essere applicato a tutte le leggi che abbiamo fatto e che andremo a fare per questo settore degli enti economici regionali. Ora si è accantonato di già un emendamento preceden
te, forse per logica credo che sia opportuno, e io chiedo al Governo di invitare l’Assemblea ad accantonare anche questo emendamento, pe
rò, con la preghiera ai colleghi di non interve
nire con emendamenti che richiamano già leg
gi precedentemente votate, perchè sennò vera
mente noi non credo che faremo il bene di que
sta Regione.
RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSSO. Signor Presidente, vorrei dire sol
tanto una cosa; che noi abbiamo fatto, quando sono stati presentati questi emendamenti un la
voro selettivo in Commissione industria e in Commissione finanza e questo lavoro l’abbia
mo compiuto assieme al Governo.
Se rimettiamo in discussione di volta in vol
ta le decisioni, gli orientamenti che sono ma
turati in quelle sedi, queste discussioni potran
no durare un secolo. Questo emendamento ave
va avuto l’accoglimento della Commissione in
dustria e aveva avuto l’accoglimento e quindi la copertura finanziaria della Commissione fi
nanza. Non capisco perché dovremmo accan
tonarlo, per fare un’altra ora di discussione, per potere ognuno di noi sostenere le proprie tesi?
Ripeto, se deve essere bocciato perché c’è
^ stato un cambiamento di opinioni su questa ma
teria, lo capisco. Però, ripeto, si era fatta una
discussione e si era arrivati ad una conclusio
ne per cui una parte di emendamenti erano stati accolti, una parte erano stati respinti. Capisco che in Aula tutto si può riproporre...
GRAMMATICO. Sono stati approvati a mag
gioranza.
RUSSO. Onorevole Grammatico, so benissi
mo che sono stati approvati a maggioranza e so benissimo che lei era contrario, ma questo non esclude il fatto che siano stati approvati.
Se fosse lei ad intervenire, lo capirei. Il pro
blema è che qui intervengono quelli che sono stati d’accordo.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Chie
do di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
NICOLOSI, Presidente della Regione. Pre
sidente, chiedo che venga accantonato assieme all’altro articolo che abbiamo già messo da parte.
PRESIDENTE. Resta cosi stabilito.
Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Amata, Altamore ed altri, il seguente emendamento;
«Articolo 6 quater:
Ai dipendenti della Sorim s.p.a. si applica
no le disposizioni di cui agli articoli 6 e 7 del
la legge regionale 6 maggio 1984, numero 27 in quanto possiedono i requisiti ivi prescritti.
I dipendenti predetti aventi qualifica di diri
gente ed impiegato potranno optare per il ruo
lo unico presso l’Ems di cui all’articolo 8 del
la legge regionale 9 maggio 1985, numero 27, e successive modifiche, con le modalità ivi previste.Gli altri dipendenti che non sono in posses
so dei requisiti di cui al primo e al secondo comma, sono trasferiti nella società di cui al' l’articolo 2 della legge regionale 11 aprile 1981, numero 54».
Comunico che è stato presentato dagli ono
revoli Parisi Giovanni ed altri, al suddetto ar
ticolo, il seguente emendamento;
Al primo rigo, dopo le parole: «della So
rim s.p.a.» aggiungere le parole: «e del Chisade».
Resoconti Parlamentari - 13431 - 369^ SEDUTA
È aperta la discussione suU’articolo 6 qua- ter. Su questo, va precisato che la Commissio
ne finanza ha espresso parere contrario.
RUSSO. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
RUSSO. Signor Presidente, è chiaro che il voto contrario della Commissione finanza po
ne un problema regolamentare. Del resto, ieri sera 1 abbiamo posto, sono stato il primo io a sollevarlo. Allora io, poiché credo che su que
sti problemi che riguardano la Sorim e la Chi- sade, ci sia anche un ripensamento rispetto a posizioni originarie, vorrei pregarla, signor Pre
sidente, di accantonare questo articolo. Marte
dì si riunirà la Commissione finanza, che po
trà dare la copertura finanziaria e mercoledì si potrà approvare, se l’Assemblea sarà favorevo
le, assieme agli altri articoli che sono stati ac
cantonati. Questo, ripeto, per non guastare l’e- quilibrio dei rapporti dell’Assemblea con il Re
golamento, pili che con la Commissione finanza.
GANAZZOLI. Chiedo di parlare.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
GANAZZOLI. Vorrei, nell’aderire alla pro
posta dell’onorevole Russo, invitare la Commis
sione finanza a tenere conto anche degli altri emendamenti presentati.
NICOLOSI, Presidente della Regione. H Go
verno non è contrario aH’aceantonamento.
e r r o r e. Chiedo di parlare.
p r e sid e n t e. Ne ha facoltà.
ERRORE. Signor Presidente, onorevoli col
leghi, vorrei dire brevissimamente che, nell’am
bito del tema generale che l’Assemblea si sta ponendo, che — ripeto — punta al risanamen
to di un settore che si trova in grande difficol
tà e sul piano della produzione e sul piano di quello che eredita, credo Che questo sia un emendamento che vada apprezzato e preso in considerazione in quanto risolve alcuni proble
mi di disparità esistenti nell’ainbito del perso
nale generale alle dipendenze della Regione e punta ad una utilizzazione maggiore di questo personale. Per cui, se il Governo ritiene di do
verlo accantonare per una valutazione più com
plessiva, che riguarda anche la linea della leg
ge, per farne una ragione di mediazione e per puntare, con equidistanza e con un minimo di equilibrio, alla risoluzione di alcuni problemi che questo tema in termini complessivi sta po
nendo all’Assemblea sono favorevole all’accan
tonamento.
PRESIDENTE. Resta cosi stabilito.
La seduta è rinviata a domani, venerdì 17 germaio 1985, alle ore 10,00 con il seguente ordine del giorno:
I — Comunicazioni.
II —
m —
Comunicazioni del Presidente della Re
gione in ordine allo stato di tensione nel- Tarea del Mediterraneo.
Svolgimento di interrogazioni e di inter
pellanze della rubrica «Industria».
La seduta è tolta alle ore 21.05.
d a l s e r v iz io r e s o c o n t i
Arti Grafiche A. RENNA - Palermo