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SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO

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Academic year: 2022

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1. SERVIZIO CIVILE ALL’ESTERO 2. CASCHI BIANCHI: ASIA 2018

SCHEDA SINTETICA – FILIPPINE (SCAIP) Volontari richiesti: 2 (Sede Calabnugan –SCAIP) PAESE DI REALIZZAZIONE DEL PROGETTO: FILIPPINE

Area di intervento: Cooperazione allo sviluppo ai sensi legge 125/2014

INTRODUZIONE

FOCSIV è la più grande Federazione italiana di ONG che da oltre 40 anni lavora nei sud del mondo realizzando progetti di cooperazione internazionale. Punto fermo di tutti gli interventi è stato ed è quello di contribuire, attraverso il lavoro di partenariato e la promozione dell’autosviluppo al superamento di quelle condizioni di ingiustizia che potenzialmente sarebbero potute essere, sono o sono state fonte di conflitti e di maggiori ingiustizie, costruendo percorsi di pace. Per dare continuità al lavoro di prevenzione dei conflitti (intesi nel senso sopra descritto), volendo offrire la possibilità ai giovani italiani di sperimentarsi come operatori privilegiati della solidarietà internazionale, FOCSIV in collaborazione con l’Associazione Papa Giovanni XXIII, la Caritas Italiana e il GAVCI ha ripresentato nel febbraio del 2007, all’UNSC il progetto madre “Caschi Bianchi” che intende collocare la progettualità relativa al servizio civile all’estero come intervento di costruzione di processi pace nelle aree di crisi e di conflitto (armato, sociale, economico, religioso, culturale, etnico..) con mezzi e metodi non armati e nonviolenti attraverso l’implementazione di progetti di sviluppo tenendo presente che i conflitti trovano terreno fertile dove la povertà è di casa, i diritti umani non sono tutelati, i processi decisionali non sono democratici e partecipati ed alcune comunità sono emarginate. Il presente progetto di servizio civile vuole essere un ulteriore testimonianza dell’impegno della Federazione nella costruzione della pace nel mondo e vuol far sperimentare concretamente ai giovani in servizio civile che la migliore terapia per la costruzione di una società pacificata è lottare contro la povertà, la fame, l’esclusione sociale, il degrado ambientale; che le conflittualità possono essere dipanate attraverso percorsi di negoziazione, mediazione, di riconoscimento della positività dell’altro.

FOCSIV realizza il presente Progetto attraverso l’ente SCAIP

SCAIP Onlus è una Ong costituita nel 1983 senza fini di lucro, che opera nel mondo del volontariato con il solo scopo di "promuovere e gestire interventi di cooperazione utili al progresso umano, economico e sociale dei Paesi in via di Sviluppo". Presente in Albania, Angola, Brasile, Cile, Kenya, Mali e Mozambico grazie alla collaborazione con numerose controparti locali ha realizzato numerosi progetti di cooperazione internazionale mettendo in rete le peculiarità e le competenze dei differenti attori pubblici e privati operanti in loco, valorizzandole. Dal 2015 SCAIP ha collaborato con il partner filippino allo studio e all’implementazione di un progetto di sviluppo agricolo connesso ad un centro di accoglienza per bambine. Successivamente la collaborazione si è estesa, vista l’esperienza di SCAIP in questo settore, alla definizione di nuovi progetti in tema di tutela dell’infanzia e diritti dei bambini.

DESCRIZIONE DEL CONTESTO SOCIO POLITICO ED ECONOMICO DEL PAESE O DELL’AREA GEOGRAFICA DOVE SI REALIZZA IL PROGETTO:

Le Filippine, ufficialmente Repubblica delle Filippine, è l'unico Stato del sud-est asiatico a non avere confini terrestri con altri Stati. Con una popolazione stimata di circa 100 milioni di persone, le Filippine sono il 12º Paese più popoloso del mondo. Dopo la guerra con gli Stati Uniti, conclusasi nel 1902, le Filippine continuarono comunque a nutrire ostilità fino al 1913. La dominazione coloniale americana delle Filippine iniziò nel 1905 ponendo forti limitazioni al Governo locale. Sul finire degli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta, nella Repubblica delle Filippine si registrò l'aumento dell'attivismo studentesco e dei disordini civili contro la corrotta dittatura del Presidente Ferdinand Marcos, che dichiarò la legge marziale nel 1972. A causa degli stretti legami con gli Stati Uniti, il Presidente Marcos ne ottenne il sostegno, anche se all’interno della sua amministrazione vi era un alto livello di corruzione, oltre che gravi violazioni dei diritti umani. La pacifica rivoluzione (People Power Revolution) del 1986, portò alla cacciata di Marcos (che abbandonò Manila a bordo di un elicottero militare e arrivò infine alle Hawaii dove venne esiliato fino alla sua morte) e si assistette al ritorno alla democrazia. Sul piano economico, si è registrato un incremento medio del 3,66%

annuo tra il 1982 e il 2016, con un picco del 12,4% nel quarto trimestre del 1988.L’attuale presidente è Rodrigo Duterte, anche se è divenuto noto per i suoi metodi brutali per la lotta contro il crimine. Nel 2016, in soli tre mesi, ha fatto uccidere 3.500 persone accusate di essere trafficanti di droga o tossicodipendenti, usando soprattutto milizie di vigilanti armati. Ha anche incoraggiato pubblicamente i cittadini filippini a uccidere tutti coloro che sono coinvolti nel traffico della droga e ha garantito immunità ai poliziotti per le loro violenze. Nel 2017 più di 7.700 persone sono state uccise nelle operazioni antidroga; di queste circa 2.500 in

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operazioni di polizia. (www.agcnews.eu). Questi episodi, divenuti ormai cronici in tutto il territorio, costituiscono un’ evidente violazione dei diritti umani. Le migliaia esecuzioni extragiudiziali approvate esplicitamente da Duterte sono più di quante se ne contarono durante il regime omicida di Ferdinando Marcos dal 1972 al 1981. Inoltre, il disprezzo dell’attuale governo per il diritto internazionale si è stato dimostrato in tutta evidenza con il tentativo di reintrodurre la pena di morte per i reati di droga. Poiché le Filippine sono vincolate al rispetto del Secondo protocollo opzionale al Patto internazionale sui diritti civili e politici, si tratterebbe di un atto illegale. Mettere a morte persone per reati di droga è essa stessa una violazione del diritto internazionale. Dal punto di vista economico, le Filippine hanno registrato una crescita pari al 6,8% nel 2016, divenendo leader tra i dieci Stati membri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN). Nel 2016, il paese è stato al centro dello scenario del commercio internazionale, registrando una crescita del PIL pari al 6,8%. L’economia delle Filippine si basa fondamentalmente sulla spesa dei consumatori, che rappresenta circa il 70% del PIL e presenta una crescita del 7% su base annua.

Una delle principali riforme del governo Duterte riguarderà il sistema fiscale: l’imposta sul reddito personale sarà ridotta dal 32 al 25% e l’imposta sul reddito delle società abbassato dal 30 al 25%. Tra gli obiettivi principali troviamo la riduzione dell’indice di povertà dal 21,6% del 2016 al 14% entro il 2020. Il piano precedente, che riguardava gli anni 2011-2016, ha già ridotto l’indice di povertà del 7%. Nonostante ciò continue emigrazioni affliggono la popolazione filippina che dagli anni '60 abbandona le aree rurali più povere per spostarsi nelle concentrazioni urbane interne e verso i paesi stranieri industrializzati. Il 40% degli abitanti é povero, il 23% é denutrito, mentre circa il 30% dei bambini (metà della popolazione filippina) non ha accesso a una alimentazione adeguata e il tasso di denutrizione è del 14%. Infatti, il 19% della popolazione filippina vive con meno di 1,25 dollari al giorno. La miseria colpisce prevalentemente gli abitanti delle zone rurali come quelle musulmane del sud, alimentando le insurrezioni dei guerriglieri separatisti in nome dell'Islam. A Manila i filippini lavorano come manodopera a basso costo nelle fabbriche in cui sono prodotti beni delle multinazionali occidentali. Le carenze del sistema giudiziario continuano a colpire i più deboli. I bambini di strada vengono incarcerati e sono di solito privi di qualsiasi assistenza. Le donne in prigione sono vittime di stupri e aggressioni.

Nonostante il tasso di alfabetizzazione nelle Filippine sia del 93,4%, l’abbandono scolastico è una delle piaghe della società. La scuola elementare non è frequentata dal 24% dei bambini in età scolare a causa della condizione economica delle famiglie e della lontananza della scuola.

Un'altra problematica molto radicata all’interno di questo territorio è la condizione della donna che ad oggi risente della subordinazione dell’uomo ed è spesso vittima di violenze e discriminazioni soprattutto in ambito domestico. Inoltre, è abbastanza radicato anche il fenomeno della prostituzione che coinvolge essenzialmente donne e bambini. Infatti, attualmente sono 300.000 di cui 100.00 sono minorenni. Questi ultimi infatti ne sono costretti per ragioni di sopravvivenza. Con la diffusione della prostituzione si è incrementato il rischio di contrarre l’HIV .Secondo le stime dell’UNAIDS e dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità, alla fine del 2016, 10.500 erano le persone infette, rispetto ai 4.300 del 2010. La qualità delle strutture sanitarie pubbliche è da ritenersi inadeguata anche nei grandi centri, mentre è decisamente scarsa nelle zone periferiche. Di migliore livello sono le strutture private anche se sono richiesti dei costi molto elevati. Infatti, nelle cliniche viene comunque preteso che sia assicurata la disponibilità finanziaria del malato a sostenere le spese di ricovero, senza la quale neanche nei casi di grave emergenza viene prestata assistenza. Inoltre sul territorio è numerosa la presenza di gruppi terroristici operativi soprattutto nel sud, abitato dalla minoranza musulmana che lotta per la creazione di uno stato islamico indipendente nell’isola di Mindanao. Più in particolare, il gruppo terrorista di matrice islamica “Abu Sayyaf”, si iscrive nella cornice della presenza islamica nelle Filippine meridionali. Vivono qui oltre cinque milioni di cittadini musulmani che, da oltre 40 anni, hanno dato vita a una guerriglia indipendentista che ha preso diverse forme e imboccato verie strade: alcuni sono movimenti riconosciuti, scesi a patti con Manila, altri sono rimasti illegali e hanno scelto il terrorismo. La libertà di stampa é una recente conquista (Costituzione del 1987). Ma con l’ingresso del nuovo presidente Duterte anch’essa è alquanto compromessa. Infatti, egli ha dichiarato la presenza di un fenomeno corruttivo anche tra i giornalisti e ne ha ordinato l’uccisione con l’obiettivo di far tacere la stampa, sia dei giornalisti come individui sia come istituzioni. Dopo la fine della dittatura di Ferdinand Marcos, 30 anni fa, 176 giornalisti sono stati assassinati.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO PER SEDE

Calabnuga

fa parte della municipalità di Sibulan, nell'isola del Negros Orientale, nelle Filippine. Sibulan è stata istituita come municipalità nel 1990, è situata a sud-est del Negros Orientale ed è composta da 15 villaggi/distretti: 10 urbani e 5 rurali. Fra questi ultimi, nel villaggio di Calabnugan, sorge la Casa Famiglia. Il distretto di Calabnugan dista circa 8 chilometri dalla città di Dumaguete City, capoluogo del Negros

Orientale.

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L'ultimo censimento del 2010, rilevava la presenza di 51.500 abitanti in tutta la municipalità di Sibulan, che si estende per oltre 16.300 ettari. La popolazione è cresciuta di circa il 3.7-3.8% ogni anno e la densità di popolazione è aumentata soprattutto nei distretti urbani. Ciò è probabilmente dovuto alla vicinanza con il capoluogo del Negros Orientale, Dumaguete City. Dumaguete è una località di attrazione turistica, facilmente raggiungibile da Manila, capitale delle Filippine e da Cebu City, seconda città del paese, per via aerea e navale. Nella municipalità di Sibulan sono sorte per questo molte guest house e beach resort ed è in aumento il numero di stranieri residenti. Dumaguete City è inoltre una città universitaria, dove sorgono 4 università private e numerosi college, mentre nella municipalità di Sibulan sorgono 16 scuole pubbliche elementari, con una media di 35/40 studenti per ogni classe ed è forte la richiesta di assistenza scolastica.

Calabnugan, in particolare, si identifica come un'area di campagna e non come un'area suburbana. Qui infatti i contadini portano i loro animali, per farli pascolare. Ad oggi si contano circa trenta famiglie allargate a Calabnugan, ma che sono in costante aumento. Calabnugan si dice sia nato ufficialmente 56 anni fa e il suo nome deriva da una pianta medica che in lingua tagalog si chiama “labnog”. Ka – Labnog – gan, Calabnugan. L'area di Calabnugan si estende su 450/500 ettari, l'unico mezzo di trasporto pubblico locale che arriva qui è il trycicle e tuttavia molte persone sono costrette a camminare molto fino alle proprie case perché mancano le strade. Degli oltre3.000 abitanti del villaggio, solo 1.300 sono registrati come residenti e solamente un centinaio hanno un lavoro fisso, mentre gli altri vivono di espedienti. La maggioranza dei residenti sono contadini che lavorano la terra e allevano animali come galline, capre, maialini, ma la povertà è diffusa. A Calabnugan mancano le medicine e non ci sono medici. La maggior parte della popolazione di Calabnugan, e più in generale di Sibulan e dell'ex Regione VII (che comprendeva il Negros Orientale, il Negros Occidentale e l'isola di Cebu) da cui provengono molte delle bambine accolte in Casa Famiglia, non si trova nelle condizioni di poter accedere ai servizi sanitari di base, anche per le cure costose, e non può sostenere economicamente il percorso scolastico dei figli. La maggioranza della popolazione è composta da bambini, giovani e donne. La sopravvivenza dipende infatti dalle condizioni climatiche, laddove si verificano spesso alluvioni e terremoti. Non sono rari, in queste zone, i casi di bambini malnutriti.

Nel territorio di Calabnugan SCAIP interviene nel settore Educazione e Tutela dell’infanzia:

Il settore della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza soffre di problematiche particolarmente serie sul territorio di Sibulan e più in generale nell'intera Regione (ex Regione VII, oggi Regione XII). Nei distretti rurali, come nei distretti urbani, la maggioranza delle donne tra i 18 e i 40 anni ha numerosi figli a carico. Le gravi difficoltà economiche in cui versano molte famiglie rendono difficile, se non impossibile, una corretta e positiva crescita dei bambini. Molti bambini soffrono di malnutrizione e non sono rari i casi di abbandono dei figli da parte di uno dei genitori e/o di entrambi. L'abbandono dei bambini da parte dei genitori a vicini di casa, parenti, amici, rende i bambini vulnerabili e soggetti ad abusi e maltrattamenti. Molti bambini necessitano di un supporto psicologico in quanto vittime di abusi, maltrattamenti o abbandono, e manifestano conseguenti problemi fisici, psicologici e relazionali. Ancora più grave è la condizione delle famiglie che, avendo bambini disabili, non hanno la possibilità di seguirli nel modo più opportuno e di accedere alle cure ed ai servizi medici e specialistici. In generale la sanità pubblica funziona male e la situazione degli ospedali pubblici è degradata. In riferimento al problema educativo poi, la scuola pubblica non possiede infrastrutture adeguate, mancano i bagni, il materiale scolastico, i ventilatori indispensabili in alcuni mesi dell'anno e c'è scarsità di personale. Gli insegnanti non sono sufficientemente preparati e aggiornati anche rispetto all'utilizzo di un semplice computer. La qualità dell'istruzione è bassa. Nella municipalità di Sibulan si contano 16 scuole pubbliche elementari con 161 classi, 5.538 studenti e 149 insegnanti. A Sibulan su una popolazione di oltre 52.000 abitanti censiti, di cui 4.005 bambini dai 0-3 anni e 15.719 bambini e ragazzi dai 4-18 anni si contano 5.667 bambini che vivono in povertà e 2.345 giovani adulti come riportato nella tabella sottostante.

Secondo i Servizi Sociali filippini (Department of Social Welfare and Development) e l'Ong “Gender Watch AgainstViolence and Exploitation” (GWAVE), che opera nel Negros Orientale, compresa la città di Duamguete City, molti sono i minori che vivono situazioni di povertà e indigenza che sono a rischio di abusi e maltrattamenti. I genitori spesso si allontanano alla ricerca di un lavoro o creano nuovi nuclei famigliari lontano da casa. Molte giovani donne filippine mettono al mondo figli, con uomini diversi, senza che ci sia quindi un legame di sangue e un legame affettivo solido.

Un recente rapporto (2016) relativo a minori vittime di abusi parla di 1.155 bambini colpiti da abusi fisici, sessuali e traffico di minori (628 bambine e 527 bambini).

Nonostante ciò i tassi di denuncia non sono alti perché i tempi dei processi sono molto lunghi e spesso non giungono ad una condanna. Nel frattempo gli abusi e i maltrattamenti possono essere reiterati.Poiché gran parte della popolazione del territorio è costituita da bambini e adolescenti, diventa urgente e necessario intervenire con attività di appoggio alle istituzioni locali impegnate nella tutela dei minori e degli adolescenti, maggiormente colpiti dalla povertà e da situazioni di violenza familiare e sociale, richiesto dai Servizi Sociali locali, attraverso un programma di accoglienza e sostegno delle bambine da 0 ai 18 anni e di sostegno scolastico ai giovani adulti.

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Per far fronte ai problemi sopra descritti, a Calabnugan, che dista circa 8 km dalla città di Dumaguete City, la Ong filippina Bata ngCalabnugan,Inc. si sta occupando stabilmente di minori ed adolescenti grazie alla Casa Famiglia “Bata ngCalabnuganOrphanage”, che accoglie al momento 28 bambine, tra i 2 e i 17 anni e mezzo di età, che provengono da gravi situazioni di povertà e che vivono disagi psico-fisici. Alcune bambine accolte sono orfane, altre sono state abbandonate. La Casa Famiglia accoglie bambine e ragazze adolescenti provenienti dalla ex Regione VII (oggi Regione XVIII) che comprendeva tutto il Negros, Orientale e Occidentale, Bohol e Cebu. I casi vengono affidati alla Casa Famiglia (Orphanage in inglese) dai servizi sociali filippini per combattere la povertà e l'abbandono da parte dei genitori e garantire il diritto all'istruzione per le bambine, spesso utilizzate come schiave domestiche o nel lavoro dei campi. Le bambine minori provengono da famiglie povere e disagiate, che vivono spesso in aree rurali e montuose remote, coinvolte in situazioni di violenza familiare, i cui genitori sono a volte implicati in casi di abuso di alcool e stupefacenti.Il presente progetto vuole dare risposta concreta ai problemi della comunità allargata grazie al coinvolgimento attivo dei giovani “caschi bianchi”.

Per la realizzazione del presente progetto SCAIP collaborerà con i seguenti partner:

Bata NgCalabnugan, Inc. è un'associazione senza scopo di lucro, riconosciuta dalla Repubblica delle Filippine l'11 marzo 2005, che opera nell'area metropolitana di Dumaguete City, ed ha sede nel distretto/villaggio di Calabnugan, comune di Sibulan, provincia del NegrosOriental (Regione VII e vicine municipalità). L'associazione è inoltre socio fondatore della Rete di Associazioni del Negros Orientale che si battono per i diritti dei bambini (O.N.C.A.Nun network composta da 40 Organizzazioni non-governative indipendenti, da enti governativi e fondazioni che si dedicano alla cura e alla protezione dei bambini. Il network si batte per accrescere la consapevolezza nelle comunità filippine dei diritti dei bambini e per garantire che siano rispettati i loro diritti.) ed è sostenuta da Isla ng Bata – L'isola dei Bambini Onlus, che opera in Italia. Bata ngCalabnugan, Inc ha deciso di concentrare le proprie attività nel distretto di Calabnugan, che dista 6 chilometri dalla città di Dumaguete City, costruendo una Casa Famiglia per bambine di strada, alcune orfane altre affette da disagi psico-fisici, ed attivando progetti socioculturali e di sostegno medico ed economico sul territorio. La Casa Famiglia ha aperto nel 2010.

Gli obiettivi di Bata ngCalabnugan, Inc, sono:

 provvedere all'accoglienza e all'assistenza delle bambine di strada, delle bambine abbandonate e vittime di abuso e sfruttamento sessuale

 provvedere all'educazione, alle cure medico-sanitarie e ai bisogni quotidiani delle bambine accolte

 promuovere un contesto di accoglienza ampio e allo stesso tempo garantendo la risorsa “famiglia”

quale punto di riferimento per evitare e contrastare situazioni di abbandono e degrado promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree urbane e rurali nelle zone di Dumaguete e Sibulan.

L’obiettivo generale dell'associazione è quello di contribuire al miglioramento concreto delle condizioni di vita delle bambine e dei bambini nei contesti in cui opera.

Nel corso del tempo l’Associazione ha instaurato un rapporto proficuo e continuativo sia con le istituzioni locali che con le altre associazioni presenti sul territorio, realizzando progetti comuni e sviluppando un sistema di informazione e di comunicazione puntuale e specifico fra i diversi operatori del settore. La Casa Famiglia è divenuta inoltre un punto di riferimento per la popolazione locale, che si rivolge alla struttura ed al suo personale per fronteggiare le problematiche quotidiane legate ad un contesto di forte povertà e difficile accesso ai servizi basilari.

Destinatari diretti:

28 bambine e ospiti della Casa Famiglia Bata ngCalabnugan, Inc

2 bambini, uno accolto in attesa di essere adottato, l'altro accolto in emergenza

15 adolescenti e giovani adulti sostenuti attraverso borse di studio Beneficiari:

I beneficiari sono le famiglie (mediamente composte da 7 persone) da cui provengono i destinatari diretti, con una stima di circa 315 persone coinvolte

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Fronteggiare la povertà e l'indigenza dei minori, diminuire i fenomeni di abuso e alleviare le difficoltà economiche delle loro famiglie attraverso programmi di accoglienza dei minori di genere femminile, di sostegno sanitario e scolastico, anche temporanei.

Accompagnare nella crescita e sostenere nello studio i minori e gli adolescenti, in stato di disagio familiare sociale per diminuire fenomeni di abbandono scolastico

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COMPLESSO DELLE ATTIVITA’ PREVISTE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI Azione 1. Lotta all’abbandono familiare e all’abbandono scolastico

1.

Realizzazione di incontri mensili con le famiglie e i responsabili della Casa Famiglia per monitorare l'andamento delle situazioni familiari

2.

Acquisto e allestimento delle attrezzature e degli strumenti necessari alla implementazione del progetto

3.

Elaborazione e stampa di materiale didattico per il sostegno scolare

4.

Iscrizione alla scuola privata, acquisto del materiale didattico e del materiale necessario alle attività extra-curriculari

5.

Organizzazione ed implementazione di laboratori e di attività ludico - ricreative di sostegno alla crescita dei minori, anche per combattere l’abbandono scolastico (corsi di recupero e sostegno alla crescita)

6.

Pianificazione ed implementazione di percorsi di sostegno didattico per 28 bambine e 1 bambino in tutte le materie curricolari (lingua, lingue straniere, geografia, scienze, arte, educazione fisica, matematica, ecc.);

7.

Programmazione e realizzazione di incontri di sensibilizzazione con le famiglie dei minori accolti e delle famiglie con i minori sostenuti attraverso borse di studio, sull’importanza dell’iscrizione e della frequenza dei bambini e degli adolescenti a scuola

Azione 2. Rafforzamento delle attività sociali della Casa Famiglia “Bata ngCalabnuganOrphanage”

1 Realizzazione di incontri quotidiani di pianificazione e coordinamento con i 19 operatori della Casa Famiglia (dalle 8 alle 13)

2 Organizzazione e realizzazione di laboratori quotidiani pomeridiani (della durata di 2 ore al giorno) di doposcuola.

3 Organizzazione e realizzazione di laboratori di informatica, musica, e attività ludico-ricreative, musica, giocoleria, danza, spettacoli rivolti ai minori della Casa Famiglia;

4 Organizzazione e realizzazione di attività sportive (nuoto e basket) e di gite di aggregazione nei fine settimana;

5 Potenziamento del servizio di assistenza e supporto ai minori con disagio familiare, situazione di violenza e devianza (incontri con i responsabili del Casa ecc.);

6 Monitoraggio e valutazione delle attività realizzate a cadenza bimestrale (6 sessioni) Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto:

I volontari in servizio civile n°1-2 saranno impiegati nelle seguenti attività:

Supporto alla realizzazione di incontri settimanali per l’organizzazione delle attività educative dei minori della Casa iscritti a scuola

Collaborazione nella definizione della programmazione delle attività della Casa Famiglia su base mensile

Aiuto all’elaborazione e stampa di materiale didattico per il sostegno scolare

Collaborazione nell’organizzazione ed implementazione di laboratori per combattere l’abbandono scolastico (corsi di recupero, appoggio psicologico, ecc.)

Supporto alla programmazione e realizzazione di incontri di informazione e sensibilizzazione delle famiglie sull’importanza dell’iscrizione e della frequenza dei bambini e degli adolescenti a scuola

Affiancamento alla realizzazione di 12 incontri mensili di pianificazione e coordinamento con i 19 operatori della Casa Famiglia.

Collaborazione all’organizzazione e realizzazione di laboratori quotidiani pomeridiani (della durata di 2 ore al giorno) di doposcuola, attività ludico-ricreative, musica, giocoleria, danza, spettacoli rivolti ai minori della Casa Famiglia;

Supporto all’organizzazione e realizzazione di attività sportive di aggregazione pomeridiane (negli ambiti sportivi del nuoto e del basket) nei fine settimana;

Collaborazione nel potenziamento del servizio di assistenza e supporto ai minori con disagio familiare, situazione di violenza e abusi (incontri con assistente sociale, educatrice, volontaria psicologa, ecc.);

Collaborazione al monitoraggio e valutazione delle attività realizzate a cadenza bimestrale (6 sessioni).

REQUISITI RICHIESTI AI CANDIDATI PER LA PRESENTAZIONE DELLA DOMANDA

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Generici:

Esperienza nel mondo del volontariato;

Conoscenza della Federazione o di uno degli Organismi ad essa associati e delle attività da questi promossi;

Competenze informatiche di base e di Internet;

Specifici:

Volontari/e n°1-2

Preferibile buona conoscenza lingua inglese

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ULTERIORI INFORMAZIONI ORGANIZZATIVE

NUMERO ORE DI SERVIZIO SETTIMANALI DEI VOLONTARI: 35 GIORNI DI SERVIZIO A SETTIMANA DEI VOLONTARI: 5

MESI DI PERMANENZA ALL’ESTERO: I volontari in servizio civile permarranno all’estero mediamente 10 mesi

EVENTUALI PARTICOLARI OBBLIGHI DEI VOLONTARI DURANTE IL PERIODO DI SERVIZIO:

Ai volontari in servizio, su tutte le sedi, si richiede:

 elevato spirito di adattabilità;

 flessibilità oraria;

 eventuale svolgimento del servizio anche durante alcuni fine settimana;

 attenersi alle disposizioni impartite dai responsabili dei propri organismi e dei partner locali di riferimento, osservando attentamente le indicazioni soprattutto in materia di prevenzione dei rischi sociali, ambientali e di tutela della salute;

 comunicare al proprio responsabile in loco qualsiasi tipo di spostamento al di la di quelli già programmati e previsti dal progetto;

 partecipazione a situazioni di vita comunitaria;

 I volontari sono tenuti ad abitare nelle strutture indicate dall’Ente;

 rispettare i termini degli accordi con le controparti locali;

 partecipare a incontri/eventi di sensibilizzazione e di testimonianza ai temi della solidarietà internazionale al termine della permanenza all’estero;

 scrivere almeno tre (3) articoli sull’esperienza di servizio e/o sull’analisi delle problematiche settoriali locali, da pubblicare sul sito “Antenne di Pace”, portale della Rete Caschi Bianchi;

 partecipare ad un modulo di formazione comunitaria e residenziale prima della partenza per l’estero.

 partecipare alla valutazione finale progettuale

 rientrare in Italia al termine del servizio

 vivere in alloggi da condividere con altri volontari

PARTICOLARI CONDIZIONI DI DISAGIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Nello svolgimento del proprio servizio, i volontari impiegati all’estero nelle sedi del presente progetto sono soggetti alle seguenti condizioni di disagio:

il disagio di ritrovarsi immersi in una realtà diversa da quella conosciuta e non avere le giuste coordinate per comprenderla, per capire come relazionarsi e comportarsi sia nei confronti delle controparti locali che delle istituzioni locali;

il disagio di dover utilizzare quotidianamente particolari accorgimenti sanitari resi necessari dal vivere in territori in cui sono presenti patologie endemiche (malaria, aids e/o tubercolosi, ..)

il disagio di ritrovarsi in territori in cui le condizioni climatiche possono, in certe situazioni, ostacolare o/e ritardare le attività previste dal progetto

il disagio di vivere in territori dove le comunicazioni telefoniche ed il collegamento internet non è sempre continuo ed assicurato.

PARTICOLARI CONDIZIONI DI RISCHIO PER I VOLONTARI CONNESSE ALLA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

Rischi politici e di ordine pubblico:

La situazione di sicurezza nel Paese è condizionata dal rischio terrorismo e da una elevata diffusione della microcriminalità.

MICROCRIMINALITA: La microcriminalità (borseggi, scippi, furti nelle macchine e nelle halls degli alberghi) è presente in tutto il Paese, in particolare in alcuni quartieri/città di Metro Manila (come Quezon City).

Frequenti anche i comportamenti violenti tra filippini (pestaggi, accoltellamenti), che potrebbero coinvolgere stranieri di passaggio. E’ consigliata quindi prudenza soprattutto nelle ore notturne.

TERRORISMO: A causa dell’accresciuto rischio terroristico, le autorità filippine hanno dichiarato lo stato di emergenza in tutto il territorio nazionale. La decisione implica una stretta collaborazione fra forze armate e polizia nell’espletamento di controlli rafforzati ai siti sensibili e nella predisposizione di posti di blocco.

Nell’ambito di queste attività le forze di sicurezza sono autorizzate ad eseguire perquisizioni personali e di veicoli. Il 23 maggio 2017, a seguito di azioni terroristiche nella cittadina di Marawi, il Presidente delle Filippine ha dichiarato la legge marziale per tutta l’Isola di Mindanao, dove si sconsigliano viaggi. Dopo i primi 60gg il Congresso ha votato un’estensione della misura sino alla fine del 2017; questa implica un maggiore ruolo delle forze armate nella gestione della sicurezza nell’isola, con la possibilità che operazioni di contrasto al terrorismo con l’impiego di mezzi militari vengano lanciate, senza preavviso, anche in aree

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urbane. Nel caso si venisse fermati nell’ambito di operazioni delle forze dell’ordine, si raccomanda di seguire scrupolosamente le loro indicazioni, mantenendo un atteggiamento calmo e collaborativo.

Va in particolare tenuto presente il pericolo di azioni terroristiche, soprattutto nei luoghi più affollati dei centri urbani (ad es. grandi centri commerciali, terminal di autobus, mercati, anche a Manila) e nelle località turistiche più note e più frequentate da stranieri.

Il 6 maggio 2017 si sono registrate esplosioni anche all’interno della Regione Metro Manila, in particolare nel quartiere di Quiapo. Le Autorita’ locali non hanno confermato la matrice terroristica degli episodi. Si sconsiglia in ogni caso di recarsi nell’area durante le ore notturne, ed ogni caso di mantenere alta la vigilanza.

SEQUESTRI DI PERSONE: Negli ultimi anni si sono registrati diversi attentati terroristici nella regione di Mindanao con l’utilizzo di ordigni esplosivi, e numerosi casi di sequestri di persona soprattutto nella parte occidentale e nei mini-arcipelaghi vicini a Basilan, Sulu e Tawi fino al confine con Malesia e Indonesia, ma anche nell'isola di Samal e nelle sue vicinanze. La navigazione è pertanto sconsigliata, anche in relazione alla possibilità di atti ostili e tentativi di rapimento nei confronti dei naviganti in transito. Alla luce dei recenti fenomeni di radicalizzazione presso alcuni ambienti musulmani filippini, i citati rischi nella regione di Mindanao sono ulteriormente aumentati con la possibilità che si estendano ad altre zone e città dell’arcipelago, fino a toccare le isole Visayas, al centro del Paese. Non ne sono esclusi neanche alcuni dei più rinomati centri turistici, come quelli situati nella zona meridionale dell’isola di Cebu, dell’isola di Siquijor e l'isola di Bohol, dove si consiglia di evitare qualsiasi tipo di assembramento. Sono stati segnalati rischi per la sicurezza - inclusi sequestri di persona a danni di cittadini stranieri - anche nell’Isola di Palawan, (in particolare le regioni centro meridionali, inclusa la città di Puerto Princesa e località turistiche come il Parco nazionale del fiume sotterraneo di Puerto Princesa). Anche sulla scorta di episodi di pirateria e criminalità che hanno coinvolto marittimi su navi mercantili nonché biportisti (inclusi europei), si sconsiglia vivamente la navigazione nel tratto di mare fra Palawan centro meridionale ed arcipelago di Sulu e i tratti di mare a ridosso della Malaysia. Anche a seguito di episodi di banditismo, sono da considerare zone di particolare cautela la parte meridionale delle isole Visayas ed il nord-est dell’isola di Luzon. A seguito del riaccendersi degli scontri fra Forze Armate Filippine e ribelli maoisti dell’NPA si consiglia di adottare cautela negli spostamenti nelle aree extra-urbane di tutto il Paese ed i particolare (oltre all’Isola di Mindanao) le province di Albay, Batangas, Laguna, Bicol e l’isola di Mindoro.

Rischi sanitari:

STRUTTURE SANITARIE: La qualità delle strutture sanitarie pubbliche è da ritenersi inadeguata anche nei grandi centri, mentre è decisamente scarsa nelle zone periferiche. Di migliore livello sono le strutture private, soprattutto nei grandi centri, pur se di costo elevato. Nelle cliniche viene comunque preteso che sia assicurata la disponibilità finanziaria del malato a sostenere le spese di ricovero, senza la quale neanche nei casi di grave emergenza viene prestata assistenza. La gamma di prodotti sanitari disponibili è abbastanza completa ed esiste la possibilità di sottoscrivere una polizza di assicurazione sanitaria sul posto.

MALATTIE PRESENTI: Sono stati riscontrati nel Paese casi di “Zika virus”, malattia virale trasmessa dalla zanzara “aedes aegypti”, responsabile anche della “dengue” e della “Chikungunya”. Per ulteriori approfondimenti consultare la pagina http://www.viaggiaresicuri.it/sezioni-speciali/info-sanitarie/zika- virus/zika-virus.html.

Altri Rischi:

RISCHIO SISMICO E ATTIVITA’ VULCANICA: In considerazione della particolare esposizione delle Filippine a fenomeni vulcanici e tellurici (l’arcipelago e’ situato nel c.d. “Anello del Fuoco” del Pacifico), si raccomanda vivamente, prima di ogni viaggio e durante la permanenza nel Paese, di informarsi accuratamente su eventuali situazioni di allerta consultando il sito internet dell’Istituto: www.phivolcs.dost.gov.ph. Molta cautela andrà riservata ad eventuali escursioni su vulcani attivi (Pinatubo, Mayon, etc.), da effettuare comunque rigorosamente con l’accompagnamento di guide locali autorizzate. Le escursioni sul monte Mayon sono state recentemente sconsigliate da queste autorità

TEMPESTE e TIFONI: Sono frequenti tempeste tropicali e tifoni principalmente, ma non esclusivamente, da giugno a novembre. Si consiglia di informarsi sulla situazione climatica delle località di destinazione prima di recarsi nelle Filippine e anche durante il soggiorno, tenendo a mente che le previsioni meteorologiche non sono sempre in grado di anticipare con accuratezza le effettive traiettorie delle perturbazioni e la loro intensità.

Nel novembre 2013 il Paese e’ stato duramente colpito dal tifone “Haiyan”, che ha provocato migliaia di vittime ed ingenti danni materiali.

Informazioni metereologiche aggiornate (in particolare, in relazione al rischio di tifoni tropicali) possono essere reperite consultando il sito: http://www.pagasa.dost.gov.ph/.

COMPETENZE ACQUISIBILI

Conseguentemente a quanto esposto e precisato nei precedenti punti, i giovani coinvolti nel presente progetto, avranno l’opportunità di acquisire sia specifiche conoscenze, utili alla propria crescita

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professionale, a seconda della sede di attuazione del progetto, sia di maturare una capacità di vivere la propria cittadinanza, nazionale ed internazionale, in termini attivi e solidali, con una crescita della consapevolezza dei problemi legati allo sviluppo dei sud del mondo.

Di seguito gli ambiti nei quali si prevede una acquisizione di specifiche conoscenze:

Accrescimento della consapevolezza della possibilità di esercitare in maniera efficace il proprio diritto di cittadinanza attiva anche a livello internazionale;

Approfondimento delle conoscenze di politica internazionale e di cooperazione allo sviluppo interpretate alla luce di una cultura politica fondata sulla solidarietà;

Accrescimento del panorama delle informazioni utili per una efficace relazione interculturale;

Acquisizione di conoscenze tecniche relative alla progettualità;

Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’intervento sul territorio;

Rafforzamento delle conoscenze relative al dialogo sociale;

Acquisizione della conoscenza dei modelli e delle tecniche necessarie per l’analisi, la sintesi e l’orientamento all’obiettivo

Accrescimento della comprensione dei modelli di problem solving;

Approfondimento delle tecniche di animazione e\o educazione;

Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro in equipe;

Accrescimento della comprensione dei modelli di lavoro associativo e di rete (centro – periferia e viceversa);

Acquisizione delle conoscenze tecniche relative al proprio settore di formazione.

Verrà anche rilasciata, da parte FOCSIV, una certificazione delle conoscenze acquisite nella realizzazione delle specifiche attività previste dal presente progetto

FORMAZIONE GENERALE DEI VOLONTARI

La formazione generale verrà erogata come evidenziato nel sistema di formazione accreditato. E sarà realizzata all’inizio dell’anno di servizio in un corso residenziale. La durata della formazione generale sarà nel suo complesso di ore 50 e sarà erogata entro e non oltre il 180° giorno dall’avvio del progetto

FORMAZIONE SPECIFICA (RELATIVA AL SINGOLO PROGETTO) DEI VOLONTARI

La formazione specifica sarà realizzata in parte Italia e in parte in loco, nei Paesi di realizzazione del progetto. La durata complessiva della formazione specifica sarà di 80 ore, una parte delle quali sarà realizzata nelle sedi di appoggio in Italia e per la restante parte realizzata nelle sedi all’estero di attuazione del progetto, entro e non oltre 90 giorni dall’avvio dello stesso.

Tematiche di formazione

Presentazione della cultura, della storia e della situazione socio-economica delle Filippine e della sede di servizio Presentazione del progetto

Presentazione dell’ente di invio e della sua esperienza nel territorio di realizzazione del progetto Conoscenza dei partner locali di progetto

Conoscenza di usi e costumi locali

Presentazione nel dettaglio delle attività di impiego e del ruolo specifico dei volontari

Formazione e informazione sui rischi connessi all’impiego dei volontari nel progetto di servizio civile sulla sede (presentazione dei rischi presenti e indicazione delle misure di prevenzione ed emergenza adottate)

Informazioni di tipo logistico

Modalità di comunicazione e relazione con la sede in Italia Monitoraggio dell’esperienza e gestione dei momenti di crisi

Realizzazione di laboratori educativi e ludici con giovani e minori provenienti da aree disagiate

Metodologie di sensibilizzazione delle comunità locali(modalità di sensibilizzazione delle comunità locali provenienti da aree disagiate; studio delle tecniche di realizzazione di materiale informativo e didattico; elementi per la gestione di una campagna di sensibilizzazione)

Metodologie per la gestione delle dinamiche di gruppo e l’organizzazione di riunioni(metodi di gestione di gruppo e animazione; tecniche per la dinamica di gruppo e del lavoro collaborativo; elementi di base per l’organizzazione e gestione di riunioni e eventi)

Approfondimento del contesto educativo filippino

(“rapporto alunno-insegnante” nel contesto educativo filippino; approfondimento dei documenti programmatici in tema di educazione e tutela dell’infanzia in filippine; elementi di base per l’accompagnamento educativo)

Riepilogo sui rischi connessi all’impiego dei volontari sulla sede (rischi e misure di prevenzione adottate)

Riepilogo degli strumenti di monitoraggio dell’esperienza, predisposizione del piano di lavoro personale e gestione dei momenti di crisi

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COSA SERVE PER CANDIDARTI

Per presentare la tua candidatura a questo progetto, è necessario produrre una serie di moduli.

 l’ allegato 3 Domanda di Partecipazione alla quale specificare la sede progetto per la quale si intende concorrere;

 l’allegato 4 Dichiarazione titoli, che può essere accompagnato dal un CV;

 l’allegato 5 Informativa privacy UNSC;

 Modulo sul consenso al trattamento dei dati FOCSIV, previa lettura dell’informativa Privacy;

 Copia di un documento d’identità valido;

 Fotocopia del proprio Codice fiscale;

 Qualsiasi certificato o documento che si ritiene significativo ai fini della selezione

N.B.: nella domanda specificare sempre la sede (Città, Paese), per la quale si intende concorrere Per maggiori dettagli consultare la sezione del sito FOCSIV “Come Candidarsi”

DOVE INVIARE LA CANDIDATURA

a mano (entro le ore 18.00 del 28 settembre) all’indirizzo sotto riportato;

a mezzo “raccomandata A/R” ( spedite entro le ore 23:59 del 28/09/2018, fa fede il timbro dell’Ufficio Postale di invio), ) all’indirizzo sotto riportato;

ENTE CITTA’ INDIRIZZO TELEFONO SITO

SCAIP BRESCIA VIA COLLEBEATO,

26 -25127

030 695 03 81 www.scaip.it

 tramite Posta Elettronica Certificata (PEC) (spedita entro le ore 23:59 del 28/09/2018) di cui è titolare l'interessato, allegando la documentazione richiesta in formato pdf, a [email protected] e avendo cura di specificare nell'oggetto il titolo del progetto “CASCHI BIANCHI: ASIA 2018”

Nota Bene: per inviare la candidatura via PEC

 è necessario possedere un indirizzo PEC di invio (non funziona da una mail normale),

 non è possibile utilizzare indirizzi di pec gratuiti con la desinenza "postacertificata.gov.it", utili al solo dialogo con gli Enti pubblici.

Riferimenti

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