Messina, 13.10.2017
Nonostante diversi progressi siano stati fatti per ottenere strategie di profilassi antiemetica per garantire un maggiore controllo della CINV, il loro impatto sulla pratica clinica rimane limitato.
Le motivazioni emerse sono le seguenti:
1- l’incidenza della CINV è spesso sottovalutata dal personale sanitario per la scarsa cura con la quale si raccoglie l’anamnesi
2- scarse indicazioni terapeutiche fornite al paziente per il trattamento della CINV ritardata favorendo cosi l’insorgenza del vomito anticipatorio
3- scarso interesse al controllo della nausea e dei conati di vomito 4- utilizzo spesso sottodosato del cortisone
5- scarsa aderenza alle linee guida per la profilassi della CINV conseguente a schedule di trattamento moderatamente emetizzanti
Dalla discussione è emerso che:
- la scelta della migliore terapia antiemetica deve passare da una adeguata
conoscenza ed adesione alle linee guida disponibili, tenendo conto del grado di
emetogenicità del regime di chemioterapia e delle condizioni cliniche e dell’anamnesi del paziente.
- la valutazione della tossicità deve essere eseguita prima di ogni ciclo, si rende necessaria anche la valutazione della nausea e dei conati di vomito, utile sarebbe l’introduzioni di diari giornalieri da far compilare al paziente
- l’etiopatogenesi dell’emesi è diversa da quella della nausea, per cui si rendono necessari trattamenti specifici per la prevenzione ed il trattamento di quest’ultima - l’olanzapina è un utile trattamento concomitante
- Risultano utili le indicazioni terapeutiche non farmacologiche come le abitudini alimentari, gli stili di vita, le pratiche di rilassamento, lo yoga, l’agopuntura, etc….