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IL RICONOSCIMENTO DELL'INABILITA' TEMPORANEA DIRITTO DEL LAVORATORE MALATO O INFORTUNATO

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Academic year: 2022

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IL RICONOSCIMENTO DELL'INABILITA' TEMPORANEA DIRITTO DEL LAVORATORE

MALATO O INFORTUNATO

Prof. Antonio Modica

Il riconoscimento dell'inabilità temporanea da malattia generica o contratta per cause di lavoro è sacrosanto diritto previdenziale del lavoratore e così, pure l’inabilità temporanea coperta da polizze assicurative per infortunio privato o per responsabilità civile.

Ma, purtroppo non di rado, accade che il medico di base o di fiducia, autore della diagnosi e soprattutto del prognostico, pressato dal rapporto di fiducia e di amicizia che lo lega al paziente, seppur inconsapevolmente possa finire con l'eccedere nella quantificazione temporale, dello stato di malattia includendo nel periodo prognostico il tempo necessario alla completa restitutio ad integrum anatomica oltre che funzionale; risulterà così in contrasto poi, con chi, incaricato della visita di controllo, deve soprattutto esprimere un giudizio prognostico correlato allo stato di inabilità, cioè all’impossibilità per i lavoratore, o l’assicurato o l’avente diritto al risarcimento, di poter adempiere alle proprie mansioni lavorative.

Istituto del controllo peraltro irrinunciabile sia sul versante del lavoro dipendente, per tutte le questioni correlate al più generale problema dell’assenteismo e del contenimento dei relativi oneri economici per molte istituzioni pubbliche trasformate in Aziende e per le ditte private, sia sul versante delle Assicurazioni private, relativamente alle polizze infortunio e di responsabilità civile qui con lo scopo pure di contenere la progressi va lievitazione dei premi assicurativi.

Da qualsiasi angolo prospettico lo si voglia considerare quello della inabilità temporanea si palesa dunque problema di sicura valenza sociale: una possibile soluzione alla sua regolazione, in termini di liceità e di legalità, potrebbe

Già Ordinario di Medicina Legale, Università di Messina

Tagete n. 1-2003 Ed. Acomep

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venire da una identità di propositi nonché da una convergenza d’intenti accomunante medici certificanti e medici addetti al controllo, fra l’altro espressione pure di quella aureola di super partes, da sempre riconosciuta al medico, della quale bisogna riappropriarsi appieno.

Con queste brevi riflessioni concludo e do avvio ai lavori, sicuro che questi ed altri punti saranno più ampiamente illustrati negli interventi programmati che seguiranno.

Tagete n. 1-2003 Ed. Acomep

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