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DELIBERAZIONE N° XI / 2986 Seduta del 23/03/2020

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DELIBERAZIONE N° XI / 2986 Seduta del 23/03/2020

Presidente

ATTILIO FONTANA

Assessori regionali

FABRIZIO SALA

Vice Presidente

GIULIO GALLERA

STEFANO BOLOGNINI STEFANO BRUNO GALLI

MARTINA CAMBIAGHI LARA MAGONI

DAVIDE CARLO CAPARINI ALESSANDRO MATTINZOLI

RAFFAELE CATTANEO SILVIA PIANI

RICCARDO DE CORATO FABIO ROLFI

MELANIA DE NICHILO RIZZOLI MASSIMO SERTORI

PIETRO FORONI CLAUDIA MARIA TERZI

Con l'assistenza del Segretario Enrico Gasparini Su proposta dell'Assessore Giulio Gallera

Si esprime parere di regolarità amministrativa ai sensi dell'art.4, comma 1, l.r. n.17/2014:

Il Direttore Generale Luigi Cajazzo

Il Dirigente Luigi Cajazzo

L'atto si compone di 36 pagine di cui 25 pagine di allegati parte integrante

Oggetto

ULTERIORI DETERMINAZIONI IN ORDINE ALL’EMERGENZA EPIDEMIOLOGICA DA COVID - 19 – AREA TERRITORIALE

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VISTI:

- il decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell'articolo 1 della L. 23 ottobre 1992, n. 421”;

- il Decreto-Legge del 23/02/2020 n. 6 “Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19 convertito con modificazioni dalla legge 5/03/2020”;

- il Decreto-Legge del 02/03/2020 n. 9 “Misure di sostegno per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID – 19”;

- il Decreto-Legge del 08/03/2020 n. 11 “Misure straordinarie ed urgenti per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e contenere gli effetti negativi sullo svolgimento dell'attività giudiziaria”;

- il Decreto-Legge n. 14 del 14/03/2020 “Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in relazione all’emergenza COVID-19”;

- il Decreto-Legge n. 18 del 17/03/2020 “Misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”;

VISTI altresì:

- la legge regionale 11 agosto 2015, n. 23 “Evoluzione del Sistema Sociosanitario Lombardo: modifiche al titolo I e al titolo II della legge regionale 30 dicembre 2009, n. 33”;

- la legge regionale 30 dicembre 2019, n. 24 “Legge di stabilità 2020 – 2022”;

- la legge regionale 30 dicembre 2019, n. 26 “Bilancio di previsione 2020–

2022”;

RICHIAMATI:

- le Ordinanze del Ministro della Salute rispettivamente del 25/01/2020, 30/01/2020, 21/02/2020;

- il Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile in data 3/02/2020 n. 630 “Primi interventi urgenti in protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;

- le Ordinanze rispettivamente in data 21 febbraio 2020 e 23 febbraio 2020 del Ministro della Salute d’intesa con il Presidente della Regione Lombardia concernente indicazioni urgenti atte a far fronte all’emergenza epidemiologica da COVID-19;

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- l’Ordinanza del Presidente Regione Lombardia del 24/02/2020: “Ulteriori misure applicative dell’ordinanza del 23 febbraio 2020 – riunioni in uffici pubblici ed attività di front-office”;

- l’Ordinanza del Presidente Regione Lombardia del 25/02/2020 “fabbisogno personale AREU”;

- il Decreto del Capo del Dipartimento della Protezione Civile in data 23/02/2020 n. 574 “Nomina del soggetto attuatore per il coordinamento delle attività poste in essere dalle strutture della regione Lombardia, competenti nei settori della protezione civile e della sanità impegnate nella gestione dell’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23/02/2020 - Disposizioni attuative del decreto-legge 22 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 25/02/2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

- la circolare del Ministero della Salute prot. GAB 2627 del 1° marzo 2020;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 01/03/2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 04/03/2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 08/03/2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

- il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 11/03/2020 - Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19;

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RICHIAMATE altresì:

- la DGR 20 dicembre 2019 n. XI/2672 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario per l’esercizio 2020” – (di concerto con gli Assessori Caparini, Piani e Bolognini)”;

- la DGR 2 marzo 2020 n. XI/2903 Prime Determinazioni in ordine all’emergenza, epidemiologica da Covid-19 - (Di Concerto con gli Assessori Gallera, Caparini e Foroni);

- la DGR 4 marzo 2020 n. XI/ 2905 “Ulteriori determinazioni in ordine alla gestione dell’emergenza da Covid-19 ed intesa tra associazioni di categoria (Confindustria Lombardia, AIOP, ANISAP E ARIS) e Regione Lombardia per l’impiego straordinario di personale sanitario presso ospedali pubblici lombardi al fine di fronteggiare l’emergenza da Covid- 19”;

- la DGR 8 marzo 2020 n. XI/2906 “Ulteriori determinazioni in ordine all’emergenza epidemiologica da Covid – 19”;

- Decreto del Segretario della Regione Lombardia 12 marzo 2020 n. 3287

“Costituzione dell’Unità di Crisi dell’emergenza sanitaria in ordine all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e relativa Task Force”;

- Decreto Direttore Generale Welfare n. 3353 del 15 marzo 2020 con il quale sono state approvate le disposizioni integrative, in attuazione della DGR n.

XI//2906 dell’8/03/2020, per l’organizzazione della rete ospedaliera in ordine all’emergenza epidemiologica da Covid – 19;

VISTE:

- la nota prot. 11124 del 11.03.2020 “Indirizzi per Medici di Medicina Generale, Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuità Assistenziale” con la quale sono state fornite le indicazioni relative alla classificazione dei soggettiposti in capo alla Medicina Generale in ordine alla sorveglianza/cura;

- la nota prot. 10603 del 6/03/2020 contenenti gli indirizzi per l’isolamento domiciliare;

CONSIDERATO che a fronte della rimodulazione dell’offerta ospedaliera adottata con DGR n. 2906/2020 per far fronte alla fase acuta dei pazienti affetti da Covid- 19 è necessario, fin da subito, potenziare anche la presa in cura e la sorveglianza sanitaria territoriale e domiciliare per i pazienti affetti da Covid-19 nonché per le persone che a diverso titolo ne possono avere necessità (pazienti con isolamento domiciliare, pazienti fragili e/o cronici, pazienti no Covid-19 dimessi dall’ospedale);

PRESO ATTO che nel territorio regionale è consolidata negli anni una rete di medici

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(MMG/PLS) che partecipano alla “Sorveglianza Epidemiologica e Virologica dell'influenza” prevista nell’ambito del “Accordo ai sensi dell’articolo 4 del Decreto legislativo 28 agosto 1997, tra il Governo, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sul documento - Prevenzione e controllo dell’influenza:

raccomandazioni per la stagione 2019-2020 - atti n. 144 del 1 agosto 2019” e che tale sorveglianza ha permesso di descrivere anche l’andamento dell’epidemia di COVID19;

RITENUTO, pertanto, necessario mantenere attiva per tutto l’anno 2020 la sorveglianza sindromica secondo le modalità meglio indicate nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, ed in particolare indicando alle ATS di arruolare un numero di medici tale da poter effettuare la sorveglianza di almeno il 4 % della popolazione di ogni distretto;

DATO ATTO che le attività poste in essere dalla medicina territoriale finalizzate alla presa in cura e sorveglianza sanitaria dei pazienti affetti da Covid-19 nonché dei soggetti da monitorare, dovranno contemperarsi con la indifferibile necessità di assistenza anche ai pazienti non rientranti nelle situazioni sopra richiamate;

RICHIAMATO l’art. 8 del Decreto Legge n. 9 marzo 2020, n. 14 “Unità speciali di continuità assistenziale” con il quale si stabilisce che:

1. “Al fine di consentire al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta o al medico di continuità assistenziale di garantire l’attività assistenziale ordinaria, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano istituiscono, entro dieci giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, presso una sede di continuità assistenziale già esistente una unità speciale ogni 50.000 abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L’unità speciale è costituita da un numero di medici pari a quelli già presenti nella sede di continuità assistenziale prescelta. Possono far parte dell’unità speciale: i medici titolari o supplenti di continuità assistenziale; i medici che frequentano il corso di formazione specifica in medicina generale; in via residuale, i laureati in medicina e chirurgia abilitati e iscritti all’ordine di competenza. L’unità speciale è attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, e ai medici per le attività svolte nell’ambito della stessa è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora.

2. Il medico di medicina generale o il pediatra di libera scelta o il medico di continuità assistenziale comunicano all’unità speciale di cui al comma 1, a seguito del triage telefonico, il nominativo e l’indirizzo dei pazienti di cui al

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comma 1. I medici dell’unità speciale per lo svolgimento delle specifiche attività devono essere dotati di ricettario del Servizio sanitario nazionale, di idonei dispositivi di protezione individuale e seguire tutte le procedure già all’uopo prescritte.

3. Il triage per i pazienti che si recano autonomamente in pronto soccorso dovrà avvenire in un ambiente diverso e separato dai locali adibiti all’accettazione del medesimo pronto soccorso, al fine di consentire alle strutture sanitarie di svolgere al contempo le ordinarie attività assistenziali.

4. Le disposizioni del presente articolo sono limitate alla durata dello stato di emergenza epidemiologica da COVID-19, come stabilito dalla delibera del Consiglio dei ministri del 31 gennaio 2020.”;

RITENUTO di istituire, ai sensi del citato articolo 8 del Decreto Legge n. 14/2020, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) finalizzate alla gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero anche in relazione alla necessità di fornire risposte alla popolazione nelle aree in cui sono maggiori i casi di positività per i medici della medicina generale;

VALUTATA la necessità di attivare tutte le opportunità offerte dalla rete territoriale dei servizi, potenziando il più possibile quelli domiciliari con particolare riferimento:

- all’assistenza domiciliare integrata rivolta ai pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di cura e assistenza a bassa intensità presso il proprio domicilio;

- alla riorganizzazione e al potenziamento della rete di cure palliative domiciliari destinata ai pazienti Covid-19 che non possono accedere alle cure ospedaliere;

DATO ATTO altresì che una corretta presa in carico dei pazienti affetti da Codiv-19 e dei contatti di caso non possa prescindere dall’individuazione dei compiti, delle responsabilità e dei processi in capo a ciascun soggetto coinvolto in questo ambito e prioritariamente in capo alle ATS e alla Medicina Generale e che le attività richieste al Medico di Medicina Generale rientrano in quelle soggette alla regolamentazione tramite Accordo Regionale ai sensi dell’art. 59, lett. D, comma 3 e dell’art. 36, comma 9 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i Medici di Medicina Generale approvato in data 23 marzo 2005 e s.m.i.;

RITENUTO, pertanto, di dare indicazioni:

- alle ATS affinché procedano con le azioni di sorveglianza dei soggetti con isolamento domiciliare obbligatorio o fiduciario nonché ad attivare le

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ulteriori disponibilità di offerta aggiuntiva rappresentate dalle USCA, dall’ADI Covid-19, come meglio indicato nell’allegato 1 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

- ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta di procedere a riorientare l’attività di studio finalizzandola alle azioni prioritarie di sorveglianza sanitaria contemperando la necessità di ridurre i possibili accessi allo studio da parte dei pazienti anche attuando le Unità Speciali di Continuità Assistenziale come meglio indicato nell’allegato 2 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

- ai Medici di Medicina Generale e agli enti erogatori di Assistenza Domiciliare Integrata affinché possano essere attivate le attività di Assistenza Domiciliare Integrata Covid-19 come meglio indicato nell’allegato 3 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

- il nuovo profilo ADI COVID potrà, come già stabilito dalla DGR 2906/2020, rideterminare i contratti con gli enti erogatori, anche in aumento, in funzione dell’effettiva attività svolta;

- alle ATS, di concerto con la rete delle UCP-Dom, al fine di riorganizzare le attività domiciliari e consulenziali a favore dei pazienti affetti da Covid-19, come meglio indicato nell’allegato 4 parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

DATO ATTO che al fine di garantire al massimo il monitoraggio e l’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19 presso il proprio domicilio, ARIA - Azienda Regionale per l’innovazione e gli acquisti - ha presentato il progetto “Servizio di telemonitoraggio Pazienti COVID-19”, allegato 5 parte integrante del presente provvedimento, che ha l’obiettivo primario di consentire al medico di monitorare da remoto l’andamento dello stato di salute del paziente Covid-19 anche tramite la dotazione di dispositivi di rilevazione dei principali parametri vitali in relazione allo stato di salute del paziente;

CONSIDERATO che il citato progetto può contribuire favorevolmente al monitoraggio domiciliare rivolto ai pazienti affetti da Covid-19 che necessitano di cura e assistenza a bassa intensità presso il proprio domicilio e contribuire a diminuire le necessità di contatti;

RAVVISATA pertanto la necessità di dare mandato ad ARIA di realizzare il progetto

“Servizio di tele-monitoraggio Pazienti COVID-19 di cui all’allegato 5 e nelle more della sua realizzazione nel piu’ breve tempo possibile, al fine di garantire strumenti anche di natura tecnologica per salvaguardare il diffondersi del contagio, di

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verificare eventuali proposte da parte del mercato di soluzioni e/o forniture in forma di donazione o comodato gratuito che non gravino sui costi complessivi del progetto;

DATO ATTO che le risorse necessarie al progetto di che trattasi, per l’importo complessivo massimo pari a 5,4 Meuro, rientrano nella macro area della presa in carico di cui alla DGR n. 2672/2019 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario e sociosanitario per l’esercizio 2020 - (di concerto con gli Assessori Caparini, Piani e Bolognini)” e troveranno copertura a carico delle risorse di parte corrente del FSR 2020 su apposito capitolo attraverso variazione compensativa a carico delle disponibilità del capitolo 8374;

RITENUTO, pertanto, di approvare:

- l’allegato 1 “Sorveglianza e presa in cura territoriale”;

- l’allegato 2 “Unità Speciali di Continuità Assistenziale – USCA”;

- l’allegato 3 “Prestazioni domiciliari per monitoraggio persona affetta da Covid- 19 e per pazienti con sintomatologia similinfluenzale di cui non è indagata l’infezione da Sars Cov-2;

- l’allegato 4 “La rete regionale di cure palliative nell’emergenza Covid-19:

documento di riorganizzazione straordinaria del modello erogativo e della capacita’ di offerta delle reti locali di cure palliative”;

- l’allegato 5 “Servizio di telemonitoraggio Pazienti COVID-19”, DATO ATTO che:

- la tutela degli operatori sanitari è necessaria, oltre che per contenere i contagi, anche per garantire cure ed assistenza alla popolazione generale;

- al rischio di contagio connesso all’attività di assistenza sanitaria si associa quello legato alla frequentazione da parte degli operatori sanitari delle comuni strutture sociali;

RITENUTO, pertanto, di stabilire che:

- le strutture sanitarie attuino un monitoraggio clinico degli operatori sanitari con rilevazione della temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro, e che il rilievo del rialzo della temperatura oltre i 37,3 °C comporti l’effettuazione del tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa;

– al fine di ridurre ulteriormente la possibilità che si sviluppi attraverso l’operatore sanitario un maggior contagio tra la struttura ospedaliera e la comunità e viceversa, sia prevista la possibilità che gli operatori sanitari, qualora non

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ravvisino adeguate condizioni di isolamento e sicurezza al domicilio, possano usufruire di soluzioni ricettivo alberghiere messe a disposizione dalla Regione per il tramite della Direzione ospedaliera per tutto il periodo di emergenza COVID-19;

DATO ATTO che gli interventi per la realizzazione delle azioni di cui al presente provvedimento, ed in particolare la realizzazione del citato progetto “Servizio di telemonitoraggio Pazienti COVID-19”, concorrono all’insieme delle misure poste in essere per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e che pertanto saranno oggetto di specifica rendicontazione da trasmettere al Commissario straordinario per l’emergenza anche al fine del riconoscimento economico;

RITENUTO inoltre di demandare alla Direzione Generale Welfare l’adozione degli atti necessari a dar corso ai contenuti del presente provvedimento;

VAGLIATE e fatte proprie le suddette motivazioni;

A VOTI UNANIMI, espressi nelle forme di legge;

DELIBERA

1. di istituire, ai sensi del citato articolo 8 del Decreto Legge n. 14/2020, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) finalizzate alla gestione domiciliare dei pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero anche in relazione alla necessità di fornire risposte alla popolazione nelle aree in cui sono maggiori i casi di positività per i medici della medicina generale;

2. di mantenere attiva per tutto l’anno 2020 la sorveglianza sindromica secondo le modalità meglio indicate nell’allegato 1, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, ed in particolare indicando alle ATS di arruolare un numero di medici tale da poter effettuare la sorveglianza di almeno il 4 % della popolazione di ogni distretto;

3. di approvare:

- l’allegato 1 “Sorveglianza e presa in cura territoriale”;

- l’allegato 2 “Unità Speciali di Continuità Assistenziale – USCA”;

- l’allegato 3 “Prestazioni domiciliari per monitoraggio persona affetta

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da Covid-19 e per pazienti con sintomatologia similinfluenzale di cui non è indagata l’infezione da Sars Cov-2;

- l’allegato 4 “La rete regionale di cure palliative nell’emergenza Covid- 19: documento di riorganizzazione straordinaria del modello erogativo e della capacità di offerta delle reti locali di cure palliative”;

- l’allegato 5 “Servizio di telemonitoraggio Pazienti COVID-19 ”,

4. di dare mandato ad ARIA di realizzare il progetto “Servizio di tele- monitoraggio Pazienti COVID-19 di cui all’allegato 5 e nelle more della sua realizzazione nel piu’ breve tempo possibile, al fine di garantire strumenti anche di natura tecnologica per salvaguardare il diffondersi del contagio, di verificare eventuali proposte da parte del mercato di soluzioni e/o forniture in forma di donazione o comodato gratuito che non gravino sui costi complessivi del progetto;

5. di stabilire che le risorse necessarie al progetto di che trattasi, per l’importo complessivo massimo pari a 5,4 Meuro, rientrano nella macro area della presa in carico di cui alla DGR n. 2672/2019 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio sanitario e sociosanitario per l’esercizio 2020 - (di concerto con gli Assessori Caparini, Piani e Bolognini)” e troveranno copertura a carico delle risorse di parte corrente del FSR 2020 su apposito capitolo attraverso variazione compensativa a carico delle disponibilità del capitolo 8374;

6. di demandare alla Struttura competente l’adozione degli opportuni Accordi Integrativi Regionali con le Organizzazioni Sindacali dei Medici di Medicina Generale per disciplinare le attività previste dal presente decreto e non rientranti in quelle ordinarie;

7. di stabilire che:

➢ le strutture sanitarie attuino un monitoraggio clinico degli operatori sanitari con rilevazione della temperatura corporea prima dell’inizio del turno di lavoro;

➢ il rilievo del rialzo della temperatura oltre i 37,3 °C comporti, per gli operatori sanitari, l’effettuazione del tampone naso-faringeo per ricerca di SARS-CoV-2 e l’allontanamento dal luogo di lavoro con sospensione dell’attività lavorativa;

➢ qualora gli operatori sanitari non ravvisino adeguate condizioni di isolamento e sicurezza al domicilio possano usufruire di soluzioni ricettivo

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alberghiere messe a disposizione dalla Regione per il tramite della Direzione ospedaliera, per tutto il periodo di emergenza COVID;

8. di stabilire che gli interventi per la realizzazione delle azioni di cui al presente provvedimento, ed in particolare la realizzazione del citato progetto

“Servizio di telemonitoraggio Pazienti COVID-19”, concorrono all’insieme delle misure poste in essere per il contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 e che pertanto saranno oggetto di specifica rendicontazione da trasmettere al Commissario straordinario per l’emergenza anche al fine del riconoscimento economico;

9. di demandare alla Struttura competente, ai sensi degli artt. 26 e 27 del D.Lgs.n.33/2013, gli eventuali adempimenti previsti in materia di trasparenza e pubblicità.

IL SEGRETARIO ENRICO GASPARINI

Atto firmato digitalmente ai sensi delle vigenti disposizioni di legge

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allegato 1

SORVEGLIANZA E PRESA IN CURA TERRITORIALE

La situazione epidemiologica in atto nella nostra Regione richiede un potenziamento delle attività di sorveglianza e presa in cura, svolte nel territorio.

SORVEGLIANZA SINDROMICA

Nell’attuale fase epidemiologica, con numero elevato di casi e conseguentemente di contatti stretti, a cui si associano le disposizioni di separazione sociale e di auto isolamento domiciliare, si rende necessario porre particolare attenzione alla rilevazione di quadri clinici simil influenzali, che possono essere evidenza di infezione COVID 19.

Pertanto la sorveglianza sindromica svolta grazie alla collaborazione dei MMG/PLS, attiva durante la stagione influenzale, viene mantenuta e incrementata arruolando un ulteriore uguale numero di medici da parte delle ATS.

Nel territorio regionale è consolidata negli anni una rete di medici (MMG/PLS) che partecipano alla

“Sorveglianza Epidemiologica e Virologica dell'influenza” prevista nell’ambito del “Accordo ai sensi dell’articolo 4 del Decreto legislativo 28 agosto 1997, tra il Governo, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, sul documento - Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2019-2020 - atti n. 144 del 1 agosto 2019”

Poiché tale sorveglianza ha permesso di descrivere anche l’andamento dell’epidemia di COVID19, si ritiene necessario mantenere attiva per tutto l’anno 2020 la sorveglianza sindromica chiedendo alle ATS di arruolare un numero di medici per effettuare la sorveglianza di almeno il 4% della popolazione di ogni distretto (il 2%

è il requisito minimo del protocollo di sorveglianza ISS).

Si precisa altresì che in seguito alla fase iper-endemica di COVID 19 si attiverà, successivamente con specifico indirizzo regionale, un rafforzamento della sorveglianza virologica con un adeguamento del numero dei medici partecipanti e l’attivazione da parte di ATS di modalità organizzative atte a facilitare la consegna dei tamponi da parte dei MMG/PLS ai laboratori di riferimento.

Ferme restando le indicazioni operative già inviate, per le attività di sorveglianza da effettuarsi oltre a quella sopra decritta si fornisce una tabella riassuntiva che, a partire dalle varie tipologie di soggetti, richiama le azioni necessarie indicando il flusso delle informazioni e gli operatori responsabili delle diverse azioni.

In particolare si sottolinea che alle ATS (tramite il DIPS) competono le seguenti azioni:

1. sorvegliare i casi con isolamento domiciliare obbligatorio (COVID+ dimessi o COVID+

pauci/asintomatici non ricoverati)

2. alimentare l’elenco dei soggetti in isolamento domiciliare fiduciario che riguarda i contatti di caso (sia con effettuazione del test che non testati) e i soggetti sintomatici senza evidenza di contatto.

Compete altresì alla ATS definire, anche di intesa con gli erogatori pubblici e privati del territorio, modalità

organizzative per effettuare il tampone nasofaringeo per la ricerca di Sars- CoV2. Anche ai fini della tutela

degli operatori della medicina territoriale, utilizzando tale offerta, è garantita l’effettuazione del test secondo

le indicazioni di appropriatezza di cui ai documenti ministeriali.

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Per quanto riguarda il ruolo affidato alla Medicina Generale per la cura dei propri assistiti, si sottolinea che la classificazione dei soggetti posti in capo al MMG per sorveglianza/cura fa riferimento alle indicazioni già fornite con nota prot. 11124 del 11.03.2020 “INDIRIZZI PER MEDICI DI MEDICINA GENERALE, PEDIATRI DI LIBERA SCELTA, MEDICI DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE”.

Al fine di garantire lo svolgimento della sorveglianza sul maggior numero dei suoi assistiti, Il MMG/PLS riorienta la sua attività, riducendo le attività di apertura dello studio al minimo indispensabile (solo su prenotazione e su sua valutazione di opportunità) per potersi concentrare sulle attività telefoniche di seguito indicate.

È particolarmente importante infatti garantire prioritariamente il contatto telefonico attivo e passivo, per le azioni riportate sinteticamente in tabella che, data la situazione epidemiologica in atto, rivestono tutte carattere d’urgenza.

In alcune fasce orarie effettuare attività telefonica di iniziativa

- Contatta i propri assistiti COVID positivi (trasmessi da ATS) o i pazienti sintomatici potenzialmente COVID (noti al medico) per

o sorveglianza attiva

o predisposizioni certificati INPS o eventuale attivazione ADI COVID

o eventuale attivazione visita domiciliare/servizi di telemedicina/USCA o monitoraggio pazienti seguiti in telemedicina

- Contatta i soggetti contatti stretti (trasmessi da ATS) per sorveglianza attiva e predisposizioni certificati INPS

- Contatta i pazienti fragili e cronici (trasmessi da ATS) per

o Sorveglianza attiva con indicazioni sui comportamenti da tenere e follow up situazione clinica

o Visite domiciliari pazienti non COVID, se necessarie

o Eventuale attivazione ADI/ Comune per supporto sociosanitario o sociale - Contatta i pazienti non COVID dimessi da ospedale per

o Sorveglianza attiva o Eventuale attivazione ADI o Eventuali visite domiciliari

In altre fasce orarie l’MMG si impegna a poter mantenere il ruolo di riferimento

- per telefonate entranti per richiesta pareri, prescrizioni, certificati e richieste di visita

- per pazienti sintomatici, cui fornire indicazioni specifiche legate all’opportunità di isolamento Mantiene attività di studio esclusivamente su prenotazione e dopo triage telefonico, riducendo orari e solo per pazienti non COVID, non sintomatici, non anziani/fragili

Effettua visite domiciliari, esclusivamente su pazienti senza sintomi febbrili/respiratori, prevalentemente fragili e cronici o verso pazienti non COVID dimessi precocemente da Ospedale, che richiedono il suo intervento.

Stante quanto sopra e in considerazione della prevedibile numerosità delle richieste di assistenza associata

alle preoccupazioni diffuse nella popolazione assistita, si richiede che la reperibilità telefonica venga garantita

lungo tutto l’arco dell’orario di lavoro giornaliero (dalle 8 alle 20).

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Al fine di garantire una risposta alla domanda di cura al domicilio, sono state definite offerte assistenziali aggiuntive che, nel rispetto del ruolo del MMG di coordinamento della risposta ai bisogni del suo assistito, possono utilmente essere inserite in un percorso assistenziale.

A. Attività delle unità speciali di continuità assistenziale (USCA)

Ai sensi del DL 9 marzo 2020, n. 14 presso le sedi di continuità assistenziale già esistenti sono istituite le unità speciale per la gestione domiciliare dei pazienti con sintomatologia similinfluenzale o sospetti di Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero. L’unità speciale, attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle ore 20.00, opera su richiesta del MMG, con attivazione centralizzata ATS, per valutazioni al domicilio dei soggetti da questi segnalati. (vedi allegato 2).

B. ADI COVID 19 (compreso servizio per monitoraggio saturazione)

Il profilo ADI COVID è destinato ai pazienti COVID positivi che necessitano di osservazione e assistenza a bassa intensità, secondo le modalità operative ed organizzative illustrate nell’allegato 3.

Monitoraggio domiciliare della saturazione d’ossigeno

È destinato a pazienti con sintomatologia ILI e SARI, che potrebbe essere dovuta a un’infezione da coronavirus che potrebbe non giustificare il ricovero in ospedale, in assenza di condizioni importanti di comorbilità. In tale eventualità viene raccomandato isolamento domiciliare e attivato, tramite MMG, un servizio di monitoraggio domiciliare della saturazione di ossigeno. Al paziente sono fornite: istruzioni comportamentali, un pulsossimetro con le relative istruzioni d’uso e il contatto di riferimento per restituire l’esito delle misurazioni e comunicare lo stato delle condizioni cliniche.

Le ATS definiscono accordi con i soggetti erogatori esistenti e in grado di erogare questa tipologia di servizi.

C. Supporto cure palliative

Per il periodo di emergenza epidemiologica COVID 19 viene istituito, tramite una rimodulazione erogativa, un supporto di cure palliative articolato in due ambiti:

1. Ambito Domiciliare: ampliamento della presa in carico a domicilio da parte delle UCP-Dom attraverso la rimodulazione dell’offerta per i pazienti con bisogni di Cure Palliative, in modo da realizzare la presa in cura di Pazienti COVID complessi, cronici e fragili in dimissione dalle Strutture sanitarie, ivi compresi quelli assistiti dai Pronto Soccorso o dalle Strutture sociosanitarie

2. Ambito Consulenziale: erogazione, da parte delle strutture accreditate per le Cure Palliative (Hospice e UCP-Dom), di prestazioni consulenziali, prioritariamente per via telefonica e tramite tele consulto.

Le finalità di tali supporti e le relative modalità organizzative e operative sono illustrate nell’allegato 4.

Quanto sopra descritto ed esplicitato nei relativi allegati sarà attivato sul territorio dalla ATS, in coerenza

con le risorse disponibili e sostenibili, avendo cura di darne diffusione a tutti gli attori interessati, indicando

dettagliatamente riferimenti e modalità di contatto. Si raccomanda la costituzione di riferimenti unici in

grado di raccogliere e smistare le varie richieste semplificando così l’accesso per i MMG.

(15)

Tipologia/condizione del

soggetto Dati comunicati Operatore Sorveglianza

Attiva/Passiva Conclusione

soggetti cronici e/o fragili non sintomatici

a casa x limitazioni nazionali

ATS invia a MMG elenco fragili/over 75

MMG attiva

Al termine delle limitazioni nazionali.

pazienti non COVID dimessi dagli ospedali (soggetti

“fragili” in quanto transitati da H)

a casa x limitazioni nazionali

struttura

dimettente informa MMG (lettera dimissione)

MMG

attiva e passiva (il pz informa il MMG dei sintomi)

Al termine delle limitazioni nazionali.

soggetti che presentano sintomatologia

similinfluenzale senza evidenza di contatto con un caso

isolamento domiciliare fiduciario

MMG aggiorna il suo elenco nominativo MMG invia elenco ad ATS

MMG attiva e passiva (il pz informa il MMG dei sintomi)

MMG, sulla base della clinica silente da 14gg, scioglie isolamento fiduciario

pazienti COVID positivi (casi) dimessi dall’ospedale al domicilio

in isolamento domiciliare obbligatorio

Da struttura dimettente a:

- ATS

- MMG (lettera di dimissione)

ATS-DIPS MMG

Attiva al primo contatto poi passiva (comunque almeno una

chiamata all’inizio e una alla fine del periodo di isolamento) In caso di insorgenza sintomatologia attiva MMG /112

Due risultati negativi al tampone dopo 14 giorni di clinica silente (certificazione)

pazienti COVID positivi (casi) asintomatici o

paucisintomatici in isolamento domiciliare obbligatorio

Da laboratorio ad ATS

Da ATS a MMG (per opportuna

conoscenza e nel caso venga contattato)

ATS-DIPS MMG

Attiva al primo contatto poi passiva (comunque almeno una

chiamata all’inizio e una alla fine del periodo di isolamento)

Due risultati

negativi al

tampone dopo

14 giorni di

clinica silente

(certificazione)

(16)

Contatti di caso

asintomatici/paucisintomatici, a cui non viene effettuato il test e per i quali è disposto l’isolamento domiciliare fiduciario

Se inchiesta epidemiologica di ATS informazione da ATS a MMG Se info non nota, ma MMG ne viene a conoscenza perché prende in cura il soggetto paucisintomatico, comunica

nominativo ad ATS che aggiorna elenco contatti

ATS detiene elenco ATS informa MMG

MMG

passiva

MMG, sulla base della clinica silente da 14gg, scioglie isolamento fiduciario Se insorge sintomatologia conclusione sulla base della clinica, che deve essere silente da 14gg.

Contatti di caso

asintomatici/paucisintomatici, con test negativo per i quali è disposto l’isolamento

domiciliare fiduciario

Trattasi di una parte residuale di soggetti della fase precedente in cui era ancora possibile effettuare test ai contatti

ATS detiene elenco ATS informa MMG

MMG passiva

MMG: 14 gg dal contatto.

Se insorge

sintomatologia

conclusione

sulla base

della clinica,

che deve

essere silente

da 14gg.

(17)

(ALLEGATO 2) UNITA’ SPECIALI DI CONTINUITA’ ASSISTENZIALE - USCA

Si forniscono, di seguito, alcuni orientamenti per favorire la piena operatività delle Unità Speciali di Continuità Assistenziale, nella consapevolezza che ogni realtà territoriale potrà adattare i modelli e le procedure per adeguarli alle risorse territoriali disponibili e attivabili per le funzioni di presa in cura dei pazienti COVID.

Le attività delle USCA

Le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCA) svolgono attività domiciliari per i pazienti COVID.

Le loro funzioni sono principalmente rivolte alle cure al domicilio per pazienti COVID (dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati) con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura al domicilio di pazienti con sintomatologia simil influenzale, di cui non è nota l’eventuale positività e che devono essere considerati come sospetti casi COVID.

Il MMG verrà contattato direttamente dal suo assistito in quarantena (disposta da ATS o da una struttura ospedaliera; in quest’ultimo caso la struttura fornisce al paziente il referto).

L’intervento delle USCA è, di norma, attivato dal MMG che valuta attraverso un triage telefonico il bisogno di assistenza del proprio assistito.

Per consentire il razionale utilizzo di questa funzione, si ritiene utile raccomandare la creazione presso le ATS di modalità per la ricezione delle richieste di attivazione da parte degli MMG .

L’esito degli interventi delle USCA e l’eventuale richiesta di attivazione delle altre offerte aggiuntive di cura (ADI COVID, SUPPORTO PALLIATIVO) viene riportato dai sanitari delle USCA al MMG (con le modalità definita dalle ATS . Alle unità USCA dovrà essere fornito l’elenco dei recapiti telefonici e di posta elettronica dei MMG a cui dovranno fare riferimento.

Sempre attraverso i sistemi di governo già presenti nelle ATS le USCA proporranno l’attivazione di servizi di telemonitoraggio, ove presenti, e cureranno la relativa informazione e la formazione dei pazienti e dei caregiver.

I singoli interventi dovranno essere registrati utilizzando le modalità per le attività di continuità assistenziale

Il referto come sopraindicato viene fornito anche al medico di medicina generale.

Non rientrano tra le attività delle USCA quelle certificative (es. malattia).

Attivazione delle USCA

In considerazione anche della difficoltà evidenziata da molte ATS nel reperire le risorse professionali, si reputa che ogni ATS debba individuare il numero di postazioni con la data presunta di inizio attività dichiarando le proprie priorità di attivazione.

Nella selezione dei medici, oltre alla manifestazione di interesse, le ATS possono cominciare a

reperire anche in forma diretta altri sanitari eventualmente disponibili, fermo restando che la

partecipazione è volontaria.

(18)

Le sedi di attivazione sono costituite, in primo luogo, dalle postazioni di CA esistenti, prestando attenzione a limitare, negli spazi e nei percorsi, la promiscuità tra le due attività.

Possono essere previsti anche luoghi differenti in relazione alla disponibilità o alla situazione epidemiologica in atto.

Ogni unità USCA può gestire di norma 20 accessi domiciliari nelle 12 ore, salvo diversa valutazione da parte delle ATS, tenendo conto dei tempi di spostamento (variabili geografiche/demografiche) e dell’impegno di rendicontazione e registrazione delle attività svolte.

Al personale USCA, anche in modalità FAD, dovrà essere assicurata adeguata formazione, in particolare sulle problematiche clinico-assistenziali in caso di COVID-19, sull’utilizzo dei DPI e sulla modalità di smaltimento dei rifiuti potenzialmente infettivi.

La dotazione tecnico-strumentale dei medici dell’USCA, oltre ad includere quella abitualmente in

uso al MCA (DPI, ricettario SSN, borsa farmaci, contenitore smaltimento rifiuti, sfigmomanometro,

set base per medicazioni, ecc.), dovrà di norma essere integrata con termometro a distanza/ad

infrarossi e pulsossimetro. Le ATS dovranno, compatibilmente alle loro contingenti disponibilità,

assicurare anche l’uso di auto aziendali.

(19)

1 (ALLEGATO 3)

PRESTAZIONI DOMICILIARI PER MONITORAGGIO PERSONA AFFETTA DA COVID-19 E PER PAZIENTI CON SINTOMATOLOGIA SIMILINFLUENZALE DI CUI NON E’ INDAGATA L’INFEZIONE DA SARS COV-2

Con riferimento all’Allegato 2 della DGR 2906 del 8/03/2020 e nel rispetto della nota ad oggetto “Indirizzi in merito all’isolamento domiciliare” prot. n° G1.2020.0010603 del 6/03/2020 si forniscono di seguito le indicazioni per l’attivazione del profilo ADI COVID.

Le singole ATS valutano l’opportunità di istituire un numero unico di riferimento per MMG/PLS e Ospedali che, mediante colloquio telefonico, può individuare il percorso domiciliare più appropriato alla luce delle condizioni cliniche, di fragilità anche sociale: ADI COVID, Cure Palliative, eventuale ADI ordinaria.

Nel caso dal colloquio con il MMG/PLS emergano esigenze di supporto sociale per la permanenza al domicilio ATS si attiva con le modalità in essere concordate con ciascuna Prefettura.

Il profilo ADI COVID è destinato ai pazienti COVID positivi che necessitano di osservazione e assistenza a bassa intensità. Possono essere:

- pazienti COVID positivi dimessi dalle strutture ospedaliere e dal PS verso il domicilio;

- pazienti COVID positivi già collocati al proprio domicilio per il periodo di isolamento domiciliare obbligatorio;

- pazienti con sintomatologia similinfluenzale a cui non viene effettuato il tampone.

ATTIVITA’ E PRESTAZIONI

Per i pazienti per i quali viene attivata l’ADI COVID, l’Ente Erogatore accreditato garantisce:

1. primo accesso dell’infermiere entro 24 ore dalla segnalazione per valutazione dell’assistito, valutazione socio-abitativa, verifica delle conoscenze e integrazioni delle informazioni in merito alle modalità di trasmissione dell’infezione. In caso di situazione incompatibili con il corretto svolgimento dell’isolamento domiciliare, procede alla segnalazione al MMG che può proporre soluzioni alternative di isolamento extradomiciliare, d’intesa con ATS

2. informazione sulle modalità di esecuzione delle misure di isolamento. In particolare:

a. utilizzo esclusivo locali (stanza e bagno se disponibili)

b. modalità di gestione degli spazi condivisi (comprese situazioni in cui non sono disponibili bagno e stanza dedicati)

c. utilizzo della mascherina, guanti, lavaggio delle mani e regole di igiene raccomandate d. divieto/limitazione ingresso di visitatori a domicilio

e. aereazione degli ambienti

f. modalità di sanificazione delle superfici

3. informazione all’assistito e caregiver in merito all’esigenza di rilevare la temperatura e gli eventuali sintomi e contestuale presentazione scheda di monitoraggio

4. informazione in merito ai contatti da attivare in caso di comparsa di sintomi (MMG/PdF/MCA, e alle modalità/situazioni in cui attivare il 112, di concerto con il proprio MMG/PLS;

5. consegna di mascherine chirurgiche per l’assistito e caregiver (1 a testa al giorno per i giorni di isolamento previsti)

6. sorveglianza attiva di tipo sanitario e follow up sanitario, anche utilizzando strumenti di telemonitoraggio;

7. programmazione/effettuazione contatti telefonici a frequenza quotidiana o plurisettimanale, a seconda della situazione del paziente;

8. reperibilità telefonica per ricevere chiamate dal paziente/care giver (almeno 12 ore, preferibilmente

dalle ore 8 alle 20);

(20)

2 9. eventuali consulenze mediche domiciliari;

10. raccordo con MMG e strutture dimettenti;

11. raccordo con ATS per le attività di sorveglianza attiva;

12. effettuazione di prelievi, ove necessari;

13. effettuazione del tampone nasofaringeo su disposizione del MMG e per verifica di guarigione (due tamponi negativi a distanza di 24 ore) per i pazienti COVID

In caso di paziente preso in carico che necessita di monitoraggio della saturimetria quotidiano o plurisettimanale, l’erogatore deve garantire la misurazione al domicilio e raccordarsi con il MMG/PLS o struttura dimettente per decidere circa la prosecuzione del monitoraggio o l’invio in ospedale.

Per i pazienti che necessitano di ossigenoterapia, l’erogatore deve garantire anche la corretta istruzione all’uso dell’ossigeno terapia.

Per i pazienti dimessi dagli ospedali che necessitano di ginnastica respiratorio, l’erogatore deve garantire anche la corretta formazione in proposito onde evitare il rischio di contagio.

Devono sempre essere garantiti almeno due accessi dell’infermiere, uno all’inizio e uno alla fine della presa in carico, con possibilità di incremento nei casi di assistiti/caregiver che richiedono un maggior rinforzo e controllo delle modalità di gestione dell’isolamento (da documentare nel diario assistenziale).

La durata della presa in carico è di norma di 15 giorni, eventualmente prolungabile da parte del soggetto che ha attivato il profilo.

In presenza di altre fragilità va effettuata la valutazione multidimensionale e attivato il profilo assistenziale coerente con le prestazioni e gli accessi previsti.

MODALITÀ DI ATTIVAZIONE DEL PROFILO

L’attivazione del profilo ADI COVID è in capo al MMG/PLS e avviene mediante prescrizione in analogia con le modalità di prescrizione di ADI ordinaria.

Se il paziente è già in carico ADI ordinaria, o se il paziente manifesta necessità anche di ADI ordinaria, il profilo ADI COVID si integra con le attività di ADI ordinaria.

CARATTERISTICHE DEGLI EROGATORI ADI COVID

Come previsto nella DGR 2906/2020 possono offrire il profilo ADI COVID gli enti gestori accreditati e già a contratto con ATS per ADI che garantiscano:

• presenza di personale infermieristico, sociosanitario e medico (consulenza, se disponibile, di specialisti geriatri, infettivologi, pneumologici);

• reperibilità telefonica 7 giorni / settimana, H12 al giorno

DOCUMENTAZIONE ASSISTENZIALE

Il monitoraggio prevede esclusivamente la compilazione del diario assistenziale, che deve tracciare gli accessi,

le comunicazioni effettuate nello svolgimento del raccordo con MMG / struttura dimettente / ATS e le

prestazioni effettuate. Il diario, puntualmente aggiornato, va lasciato a domicilio.

(21)

1 (ALLEGATO 4)

LA RETE REGIONALE DI CURE PALLIATIVE NELL’EMERGENZA COVID-19:

DOCUMENTO DI RIORGANIZZAZIONE STRORDINARIA DEL MODELLO EROGATIVO E DELLA CAPACITA’ DI OFFERTA DELLE RETI LOCALI DI CURE PALLIATIVE

1. PREMESSA

Il Sistema Sociosanitario Lombardo è in una fase di rapida e urgente riorganizzazione finalizzata a fare fronte all’emergenza da Covid19. I posti letto ospedalieri che possono essere riconvertiti sono dedicati alla cura per pazienti COVID-19. Le attività cliniche e chirurgiche procrastinabili sono sospese.

Tutto ciò sta determinando un forte incremento di pazienti complessi che devono essere assistiti a domicilio.

Contestualmente all’implementazione di risorse ospedaliere dedicate a pazienti Covid19 con gravi sintomatologie respiratorie, a fronte dell’emergenza in corso, si rende necessario riorganizzare e ampliare l’offerta di cure domiciliari utilizzando le potenzialità assistenziali capillarmente offerte dalle Reti Locali di Cure Palliative (RLCP).

La Rete Regionale di Cure Palliative (RRCP), così come definita dalla DGR n. X/5918/2016 e dai successivi atti applicativi è composta da 72 Hospice e più di 128 Enti erogatori di CP domiciliari (UCP-Dom) ed è articolata in RLCP, formalmente istituite ed operative in tutto il territorio lombardo. I dati di attività delle prestazioni erogate e dei pazienti assistiti al domicilio nel 2019 dalle UCP-Dom sono riportati nella Tabella 1.

Mentre il sistema per l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di cui ai LEA del DPCM 12 Gennaio 2017 è costituito principalmente dall’insieme di prestazioni infermieristiche, riabilitative e assistenziali, le Cure Palliative Domiciliari erogate dalle UCP-Dom delle RLCP sono caratterizzate da una forte componente clinico assistenziale garantita da parte di èquipe medico-infermieristiche dedicate con solide competenze nella gestione dei pazienti con sintomatologie e quadri clinici complessi e da una presa in carico globale, 24 ore su 24, 365 giorni l’anno.

In considerazione dell’attuale rapida riconversione funzionale del Servizio Socio Sanitario Regionale in atto per far fronte all’emergenza Covid19, si rende necessaria una riorganizzazione, straordinaria e limitata al periodo di emergenza epidemiologica COVID 19 del Modello erogativo attualmente previsto dalla DGR n.

X/5918/2016, al fine di favorire l’incremento del numero di pazienti assistiti al domicilio. La Tabella 2 contiene le possibilità di potenziamento erogativo da parte della Rete Regionale di Cure Palliative grazie alla rimodulazione delle modalità operative e degli standard di attività delle UCP-Dom (vedi Tabella 3).

A tal fine si ritiene strategico istituire due Organismi Tecnici, a livello Centrale e Periferico: Gruppo Tecnico Centrale-CP-Covid19 (di seguito GTC-CP) e Gruppo Tecnico Periferico-CP-Covid19 (di seguito GTP-CP) la cui composizione, i cui compiti e finalità sono descritti al paragrafo 3 - Nuovo assetto organizzativo (vedi Figure 2 e 3).

2. FINALITÀ, AMBITI DI RIORGANIZZAZIONE E SOGGETTI EROGATORI COINVOLTI

Le finalità della rimodulazione erogativa di cui al presente Documento sono descritte nella Tabella 4.

La riorganizzazione del sistema erogativo regionale delle Cure Palliative, nelle sue articolazioni periferiche (RLCP) e su base regionale, avverrà nei seguenti ambiti:

1. Ambito Domiciliare: questo ambito riguarda l’ampliamento della presa in carico a domicilio da parte delle UCP-Dom attraverso la rimodulazione dell’offerta per le seguenti 2 tipologie di pazienti:

a) Pazienti con bisogni di Cure Palliative, “pazienti CP-Dom”, secondo quanto previsto dalla DGR n.

X/5918/2016. Rappresenta la tipologia di pazienti già ad oggi presa in carico dalle UCP- Dom. Per questa

tipologia di pazienti viene rimodulata l’intensità assistenziale rispetto a quanto previsto dalle DGR

n.X/5918/2016 e dai sub-allegati E e F della successiva DGR n. XI/1046/2018. La rimodulazione, prevista

in via transitoria per la durata dell’emergenza Covid19, consente di mobilizzare risorse anche per la presa

in carico dei pazienti descritti al successivo punto b (vedi Tabella 2).

(22)

2 b) Pazienti C O V I D Complessi, cronici e fragili, “pazienti CCF-Dom”, in dimissione dalle Strutture sanitarie, ivi compresi quelli assistiti dai Pronto Soccorso o dalle Strutture sociosanitarie, segnalati alle UCP-Dom dagli specialisti di riferimento, con diagnosi certa e terapia impostata, in fase di stabilità e non di acuzie (vedi Tabella 5).

Le nuove modalità operative sono descritte nella Tabella 6.

2. Ambito Consulenziale: Le Strutture accreditate per le Cure Palliative (Hospice e UCP-Dom), identificate secondo il percorso organizzativo di cui alla Tabella 7, relativa alla Fase 1 e alla Figura 1, per le Fasi successive, sono tenute ad erogare prestazioni consulenziali, prioritariamente per via telefonica e tramite tele consulto o, qualora necessario, con accesso diretto da parte del medico e/o dell’infermiere; l’attività consulenziale è garantita a favore delle Strutture sanitarie e/o sociosanitarie residenziali (Ospedali, RSA, RSD, POT, PRESST) oppure dei MMG e del Sistema ADI Covid19 di cui alla DGR XI/2906/2020. Questo ambito deve essere sviluppato con l’obiettivo di promuovere l’identificazione precoce e tempestiva del bisogno di Cure palliative, anche al fine di assicurare a pazienti affetti da Covid19 il controllo di “Sintomi Difficili” (quali il distress respiratorio e la dispnea caratteristici) e gli interventi di “Sedazione Palliativa” nel caso in cui almeno un sintomo divenga “Refrattario” ai trattamenti attuati.

In considerazione della emergenza in atto deve essere previsto l’avvio immediato dell’attività di consulenza come riportato in Fig.1. Parallelamente a questa Fase 1, l’attività consulenziale verrà sviluppata secondo quanto indicato in Tabella 7.

La rimodulazione dell’attività deve essere sincrona all’avvio di un percorso formativo rivolto ai professionisti operanti nelle Strutture sopraindicate (in primis ai medici e agli infermieri), agli operatori del Sistema ADI Covid19 ed ai MMG, in particolare nelle aree tematiche della identificazione precoce e tempestiva del bisogno di Cure palliative, del miglior controllo dei sintomi e della Sedazione Palliativa, privilegiando sin da subito la modalità del consulto telefonico.

I Soggetti Erogatori coinvolti sono rappresentati dalle Equipe di Cure Palliative delle Strutture accreditate e a contratto per il Profilo UCP-DOM di cui alla DGR X/5918/2016 e seguenti atti applicativi regionali.

Sin da subito, nella fase attuativa e riorganizzativa descritta nel Documento, sono ridefinite e costantemente rimodulate, in base all’evolversi dell’emergenza, le modalità di raccordo operativo tra la Rete Regionale delle Cure Palliative e la Rete dell’E/U, le Reti di Patologia, il Sistema ADI-Covid19, attualmente in fase di implementazione e la Medicina territoriale. Ciò avverrà per il tramite della integrazione funzionale fra la DG Welfare, l’Unità di Crisi e il Gruppo Tecnico Centrale CP-Covid19, descritto nel successivo paragrafo 3 (vedi Figura 2) e decentrando progressivamente, a livello di ciascuna ATS, gli interventi operativi, coordinati dai Gruppi Tecnici Periferici-Covid19 (vedi Fig.3).

3.NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO (vedi Figure 2 e 3)

Per la finalità attuative del presente Documento sono istituiti i seguenti Organismi Tecnici, a livello Centrale e Periferico.

1. Livello “Centrale” c/o DG Welfare, in dipendenza dall’Unità di Crisi (UdC) COVID19 (vedi Figura 2)

Viene istituito il Gruppo Tecnico Centrale-CP-Covid19 (di seguito GTC-CP) che opera in dipendenza dalla Unità di Crisi (UdC) ai fini della definizione degli aspetti tecnici e formali necessari per avviare la fase attuativa del presente Documento.

Il GTC-CP è composto da un membro dell’Unità di Crisi, da almeno 3 professionisti esperti in Cure palliative,

nella Direzione di Strutture di CP e/o nella Programmazione Sanitaria, da un referente della UO Rete

Territoriale e da un funzionario della DG Welfare con esperienza nelle attività di programmazione della Rete

Regionale di Cure Palliative.

(23)

3 Le funzioni del GTC-CP sono le seguenti:

1. Fornire all’Unità di Crisi tutti gli elementi tecnici finalizzati all’applicazione del presente Documento, in particolare per ciò che riguarda l’analisi del bisogno, i modelli di riorganizzazione, le risorse necessarie, gli aspetti tecnologici e quelli relativi alla formazione/informazione del personale.

Il supporto tecnico è finalizzato anche a fornire modalità operative riferite alla:

a. presa in carico domiciliare dei pazienti;

b. consulenza specialistica da parte degli Erogatori identificati in questa prima fase applicativa.

2. Definire i modelli organizzativi e operativi di integrazione con il Sistema ADI-Covid, in attuazione delle indicazioni regionali.

3. Monitorare le attività periferiche conseguenti al processo di riconversione emergenziale di cui al presente Documento secondo modalità successivamente definite.

4. Garantire la continuità dei flussi di comunicazione–informazione con i Gruppi Tecnico Periferici- CP-Covid19 (GTP-CP) di cui al successivo punto 2.

5. Coordinare le attività formative ed informative relative all’oggetto del presente Documento (si veda Paragrafo 2).

2. Livello “Periferico”, presso le ATS, in integrazione con il GTC-CP (vedi Figura 3)

Viene istituito in ciascuna ATS il Gruppo Tecnico Periferico-CP-Covid19 (di seguito GTP-CP) che opera in stretta integrazione funzionale con il GTC-CP.

Il GTP-CP è composto da:

a) Direttore Socio-Sanitario dell’ATS e/o dal Direttore Sanitario dell’ATS (o loro delegato) in relazione agli ambiti di competenza;

b) Direttore/Responsabile del Dipartimento di CP di cui alla DGR n.X/5918/2016 o suo delegato; qualora non sia stato istituito il Dipartimento di CP, dal Referente/Coordinatore della RLCP o suo delegato. Nel caso in cui fossero presenti più articolazioni funzionali della RLCP nella stessa ATS fanno parte dell’Organismo i Direttori/Coordinatori di ogni Dipartimento di CP oppure il Referente/Coordinatore della RLCP o loro delegati.

c) Una unità di supporto amministrativo.

Le funzioni del GTP-CP sono le seguenti:

1. Applicare le indicazioni fornite a livello regionale per l’attuazione del presente Documento, in stretta integrazione con il GTC-CP.

In particolare ciò riguarderà la implementazione dei 2 ambiti descritti nel presente Documento: a) la presa in carico domiciliare dei pazienti ; b) La consulenza specialistica.

2. Definire i modelli organizzativi e operativi di integrazione periferica con il Sistema ADI-Covid19, in attuazione delle indicazioni regionali.

3. Garantire la continuità dei flussi di comunicazione/informazione con i soggetti operanti nelle RLCP.

4. Monitorare le attività conseguenti al processo di rimodulazione di cui al punto 1.

5. Attuare le attività formative ed informative definite a livello regionale.

6. Avvalersi delle organizzazioni di Volontariato attive nel settore delle CP e disponibili per le attività di home- working, nell’osservanza delle direttive emanate a livello nazionale e regionale per la prevenzione della diffusione dell’epidemia.

4. NUOVO MODELLO EROGATIVO

4.1. CONSULENZA SPECIALISTICA

In considerazione dell’estrema urgenza si ritiene necessario definire, in questa prima fase applicativa (definita

Fase 1), le caratteristiche generali tecnico-organizzative dell’attività consulenziale, facendo riferimento a

quanto contenuto nella Tabella 7 per garantire un avvio nel più breve tempo possibile.

(24)

4 Nel primo periodo temporale della Fase 1, illustrata nella Figura 1, verrà attivata una Centrale Unica Regionale (CUR-CP-CCF Dom) per avviare un servizio consulenziale centralizzato (numero unico Regionale- CP-CFF-Dom), in considerazione dei tempi tecnici, valutabili da 2 a 5 gg, necessari per attivare i Punti di Consulenza Locali, in ciascuna ATS (vedi Tabella 7).

Le caratteristiche generali delle attività consulenziali saranno progressivamente rimodulate da parte del GTC- CP, in base all’evolversi dell’emergenza e tenuto conto della sostenibilità della risposta ai bisogni, dandone attuazione per il tramite dei CTP-CP (vedi Figura 1).

4.2 UCP DOM per PERIODO EMERGENZA COVID19

Le caratteristiche clinico-organizzative relative all’ambito di attività domiciliare sono descritte nelle Tabelle 3,5 e 6. Le tariffe giornaliera e di presa in carico per CP-Dom e CCF-Dom, saranno oggetto di successive indicazioni.

Per quanto non descritto nelle Tabelle rimangono in vigore le indicazioni della DGR n. X/5918/2016 e dalla n.

DGR X/1046/2018.

La tipologia dei pazienti eleggibili con bisogni di Cure Palliative rimane invariata per quanto previsto dalla

DGR n. X/5918/2016, mentre per i pazienti Complessi, Cronici, Fragili (CCF), i criteri di eleggibilità sono

riportati in Tabella 5.

(25)

TABELLA 1. VOLUMI DI ATTIVITA’ EROGATA DALLE UCP-DOM, RETE REGIONALE CURE PALLIATIVE ANNO 2019

ATS Percorsi

Totali

Percorsi con livelli base

Percorsi Specialistici

GdC complessive

GEA Complessive Accessi Complessivi

Accessi Medico

Milano 4.987 1.431 4.124 211.726 110.548 365.635 108.696

Insubria 1.753 698 1.362 61.377 31.396 126.808 30.427

Montagna 478 181 367 18.660 9.800 42.574 10.236

Brianza 2.355 797 1.712 95.897 48.154 134.217 36.896

Bergamo 2.225 1.417 1.136 70.619 38.713 114.497 14.128

Brescia 924 513 528 33.874 17.324 66.935 15.715

Val Padana 1.605 672 1.150 97.583 41.671 147.593 34.940

Pavia 559 222 365 22.770 13.893 82.131 6.799

Totale

complessivo 14.886 5.931 10.744 612.506 311.499 1.080.390 257.837

TABELLA 2. OFFERTA DI CURA POTENZIALE E CAPACITÀ DI RISPOSTA DELLA RETE REGIONALE CP A FAVORE DI PAZIENTI DELLA TIPOLOGIA CP-DOM E DELLA TIPOLOGIA CCF-DOM: SIMULAZIONE UCP-DOM vs UCP-DOM CONSEGUENTE ALLA EMERGENZA COVID-19

UCP-DOM DATO STORICO (2019)

N. Pazienti presi in carico UCP-Dom nel 2019 14.886

CIA medio 0,51

Giorni di Cura 612.506

Durata Media Percorso in giorni 41,15

UCP-DOM –EMERGENZA COVID-19 GIORNI DI CURA DELTA

Ipotesi di incremento/anno

N. PAZIENTI

SIMULAZIONE 1 - CON CIA 0,4 778.747 166.241 + 4.040

SIMULAZIONE 2 - CON CIA 0,3* 1.038.330 425.824 + 10.348*

* QUESTO DATO INDICA CHE PER FAR FRONTE ALLA CRISI, NEL PROSSIMO MESE POTREBBERO ESSERE ASSISTITI DALLA RETE REGIONALE CP TRA GLI 800 E I 1000 PAZIENTI, OLTRE A QUELLI GIÀ IN CARICO

Riferimenti

Documenti correlati

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