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LE COMUNICAZIONI DI ANOMALIA DEGLI STUDI DI SETTORE

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INFORMATIVA N. 212 – 07 AGOSTO 2014

STUDI DI SETTORE

LE COMUNICAZIONI DI ANOMALIA DEGLI STUDI DI SETTORE

• Comunicato stampa Agenzia Entrate 5.6.2014

• Circolare Agenzia Entrate 4.7.2014, n. 20/E

L’Agenzia delle Entrate sta “inviando” le comunicazioni delle anomalie riscontrate nei modelli degli studi di settore relativi ai periodi d’imposta precedenti.

Da quest’anno tali comunicazioni non sono più spedite in forma cartacea, bensì inserite direttamente nel Cassetto fiscale del contribuente.

Le comunicazioni in esame sono trasmesse via Entratel all’intermediario se quest’ultimo ha “accettato” la scelta espressa dal contribuente nel mod. UNICO 2013.

Le comunicazioni rappresentano un “invito” a valutare con attenzione l’anomalia riscontrata in vista della compilazione del mod. UNICO 2014. Nel caso in cui l’anomalia persista anche per il 2013 l’Agenzia “avverte” che il contribuente sarà inserito in apposite liste dei soggetti da controllare.

Sul sito dell’Agenzia delle Entrate è disponibile l’apposito software utilizzabile per fornire eventuali chiarimenti e precisazioni in merito alle predette anomalie.

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Anche nel 2014 l’Agenzia delle Entrate invia specifiche comunicazioni relative alle anomalie riscontrate nei modelli studi di settore, originate dall’omessa o non corretta indicazione dei dati.

Le comunicazioni sono inviate a seguito di un mero riscontro informatico dei dati dichiarati negli studi di settore per il triennio 2010 – 2012.

Si evidenzia che le comunicazioni in esame sono inviate anche ai soggetti che risultavano congrui laddove dai modelli presentati emergano le citate anomalie.

MODALITÀ DI INVIO Fino al 2013 le comunicazioni delle anomalie erano inviate:

• direttamente al contribuente, in forma cartacea;

• all’intermediario che ha trasmesso la dichiarazione, in via telematica (Entratel).

Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella Circolare 4.7.2014, n. 20/E, dal 2014 tali comunicazioni non sono più spedite al domicilio del contribuente (raccomandata), bensì “inserite”

direttamente nel “Cassetto fiscale” dello stesso.

In sede di predisposizione del mod. UNICO 2013, il contribuente poteva richiedere l’invio della comunicazione delle anomalie all’intermediario incaricato della trasmissione della dichiarazione.

Tale scelta doveva essere effettuata barrando la casella “Invio comunicazione telematica anomalie dati studi di settore all’intermediario” presente nel riquadro “FIRMA DELLA DICHIARAZIONE” contenuto nel Frontespizio.

Per accettare la scelta del contribuente l’intermediario doveva barrare la casella “Ricezione comunicazione telematica anomalie dati studi di settore” inserita nel riquadro “IMPEGNO ALLA PRESENTAZIONE TELEMATICA”.

Per i soggetti che hanno barrato tali caselle, le eventuali comunicazioni sono inviate anche all’intermediario tramite Entratel. In tal caso quest’ultimo è informato tramite il seguente avviso:

“Gentile intermediario, La informiamo che abbiamo predisposto un file in formato autenticato con le comunicazioni di anomalia nei dati degli studi di settore, per il triennio 2010-2012. Queste comunicazioni riguardano i contribuenti per i quali Lei ha inviato il modello UNICO 2013 e si è impegnato a ricevere eventuali segnalazioni. In particolare, i contribuenti hanno espresso questa scelta all’atto della firma della dichiarazione e Lei ha accettato con l’impegno alla presentazione telematica.

Pur trattandosi di anomalie che necessitano ulteriori approfondimenti, invitiamo i contribuenti a valutare attentamente la situazione evidenziata, anche in vista della presentazione del prossimo modello di dichiarazione relativo al periodo d’imposta 2013. Per segnalare eventuali imprecisioni riscontrate nella comunicazione o per indicare le motivazioni dell'anomalia può utilizzare l'apposito software, pubblicato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate”.

SEGNALAZIONE TRAMITE SMS / EMAIL

Come precisato dall’Agenzia delle Entrate nella citata Circolare n. 20/E, ai contribuenti abilitati ai servizi telematici che in sede di registrazione hanno optato per la ricezione degli “Avvisi”, è visualizzato un avviso personalizzato nell’area autenticata e inviato:

X

X

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• un sms;

• una email;

che li “invita” ad accedere al “Cassetto fiscale” per leggere la segnalazione di anomalia.

I fac-simile delle comunicazioni presenti sul sito Internet dell’Agenzia sono i seguenti:

SMS

“Gentile Contribuente, nel suo Cassetto Fiscale è pubblicata una comunicazione di anomalia negli studi di settore. La invitiamo a leggerla. Agenzia delle Entrate”

Email

“Gentile Contribuente, abbiamo pubblicato una comunicazione di anomalia nei dati degli studi di settore nella sezione degli studi di settore del suo Cassetto Fiscale. La invitiamo a leggerla.

Le istruzioni per l’accesso al Cassetto Fiscale sono disponibili accedendo alla pagina del sito internet dell’Agenzia delle Entrate: Home - Servizi online - Servizi fiscali - Servizi fiscali con registrazione - Cassetto fiscale.

Per l’invio di eventuali risposte relative alla comunicazione di anomalia, potrà usare l’apposito software disponibile nella sezione relativa agli studi di settore del sito internet dell’Agenzia delle Entrate. Pertanto non invii messaggi a questa casella di posta elettronica.

Cordiali saluti. Agenzia delle Entrate”

LE COMUNICAZIONI DI ANOMALIA

Le comunicazioni di anomalia degli studi di settore inviate nel 2014 riguardano le seguenti 6 macrocategorie (rispetto a quelle inviate nel 2013 sono state individuate 2 nuove macrocategorie):

1 incoerenze relative alla gestione del magazzino 2 mancata indicazione del valore dei beni strumentali

3 incongruenze nei dati dichiarati nel modello studi di settore, ovvero tra questi e i dati dichiarati nel mod. UNICO

4 indicatore “incidenza dei costi residuali di gestione sui ricavi/compensi” superiore al doppio della soglia massima

5 NEW

imprese che hanno indicato utili spettanti ad associati in partecipazione con apporto di solo lavoro e non hanno indicato il numero / percentuale di lavoro prestato dagli associati 6

NEW

imprese che hanno indicato spese per la locazione di immobili e hanno omesso di indicare le relative superfici delle unità locali utilizzate

L’Agenzia delle Entrate, nella citata Circolare n. 20/E, evidenzia che nel 2014 sono state inviate circa 164.000 comunicazioni ai contribuenti e circa 23.600 comunicazioni agli intermediari.

Nella comunicazione il contribuente è “invitato” a valutare attentamente le anomalie evidenziate

“soprattutto in vista della presentazione della dichiarazione Unico 2014 (periodo d’imposta 2013)

…”, considerato che “anomalie di questo tipo dipendono spesso dal fatto che i contribuenti non indicano correttamente alcuni dati determinanti per l’applicazione degli studi di settore, così da ridurre l’importo dei ricavi stimati e da renderli «congrui» rispetto a quelli dichiarati”.

Nel caso in cui l’anomalia segnalata, o altre dello stesso genere, sia riscontrata anche nel mod.

UNICO 2014, il contribuente sarà inserito nelle liste dei soggetti da sottoporre a controllo.

Se l’anomalia riscontrata deriva:

• da un errore di compilazione del modello, è opportuno inviare la risposta al fine di evitare l’inserimento nelle liste selettive di controllo. Ad esempio, nel caso in cui, per dimenticanza, non sia stato indicato alcun importo nel rigo “Valore dei beni strumentali” del quadro F / G del modello studi di settore;

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• da un comportamento effettivamente anomalo (spesso tale situazione si verifica in relazione all’incoerenza nell’indice di durata delle scorte), l’unico possibile rimedio è la tendenza ad un comportamento virtuoso (valorizzando correttamente le giacenze di magazzino).

È possibile:

• segnalare imprecisioni ovvero errori riscontrati nei dati contenuti nella comunicazione di anomalia;

• indicare i motivi che hanno determinato l’anomalia e tutto ciò che si ritiene rilevante segnalare all’Amministrazione finanziaria;

utilizzando l’apposito software “Comunicazioni anomalie 2014”:

- direttamente da parte del contribuente in possesso dell’abilitazione ai servizi telematici;

ovvero

- dall’intermediario abilitato alla trasmissione delle dichiarazioni.

Di seguito si riportano le segnalazioni delle anomalie contenute nelle comunicazioni inviate ai contribuenti.

1. INCOERENZE RELATIVE ALLA GESTIONE DEL MAGAZZINO

INCOERENZA TRA RIMANENZE FINALI 2011 ED ESISTENZE INIZIALI 2012

In merito all’incoerenza tra le rimanenze finali 2011 e le esistenze iniziali 2012 l’anomalia segnalata attiene alla discontinuità emersa nell’indicazione delle esistenze iniziali che, ovviamente, devono coincidere con quelle finali dell’esercizio precedente.

L’Agenzia delle Entrate ha elaborato 6 diverse tipologie di comunicazione, riguardanti il 2011 e 2012, differenziate a seconda del tipo di bene in rimanenza (merci, lavori ultrannuali, rimanenze relativi a prodotti ad aggio o a ricavo fisso, ecc.) e con la seguente dicitura:

“… dall’analisi dei modelli presentati per i periodi di imposta 2011 e 2012, risulta un’incoerenza tra le rimanenze finali indicate nel modello relativo al 2011 e le esistenze iniziali indicate nel modello relativo al 2012”.

Le incongruenze sono riscontrate dai seguenti righi del modello studi di settore.

TIPOLOGIA BENE 2011(RIMANENZE FINALI) 2012(ESISTENZE INIZIALI) Merci, prodotti finiti, materie prime e

sussidiarie, semilavorati e servizi non di durata ultrannuale

rigo F13 rigo F12

Opere, forniture e servizi di durata

ultrannuale rigo F07, col. 1 rigo F06, col. 1 Opere, forniture e servizi di durata

ultrannuale di cui all’art. 93, comma 5, TUIR

rigo F07, col. 2 rigo F06, col. 2

Prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso rigo F10 rigo F09 Prodotti in corso di lavorazione e servizi

non di durata ultrannuale

rigo D38 - studio UG69U rigo D96 - studio UG40U rigo D69 - studio UK23U

rigo D50 - studio VG69U rigo D95 - studio VG40U rigo D79 - studio VK23U

Prodotti finiti

rigo D40 - studio UG69U rigo D98 - studio UG40U rigo D59 - studio UK23U

rigo D39 - studio UG69U rigo D97 - studio UG40U rigo D81 - studio VK23U

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INCOERENZE RELATIVE ALLA DURATA DELLE SCORTE

In merito alle incoerenze relative alla gestione del magazzino sono state elaborate 3 tipologie di comunicazione.

La prima analizza i dati relativi al 2010, 2011 e 2012, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi dei modelli presentati … risultano incoerenze nella gestione del magazzino (durata delle scorte molto alta e comunque superiore a quella che si registra mediamente per le imprese del settore), accompagnate da un incremento delle rimanenze finali”.

A tal fine nella comunicazione è presente uno specifico prospetto riepilogativo nel quale sono riportati i dati relativi alle giacenze del triennio interessato.

Nella comunicazione è evidenziato che “l’incremento del valore delle rimanenze finali, in presenza di valori non coerenti dell’indicatore relativo alla gestione del magazzino, denota generalmente una situazione anomala; infatti, se l’incoerenza non è riferibile a una particolare situazione di mercato o relativa alla gestione, potrebbe dipendere dal fatto che non è stato indicato correttamente l’effettivo valore delle giacenze”.

Si rammenta, infatti, che l’indice “Durata delle scorte” è pari al rapporto tra la giacenza media del magazzino (EI+RF/2) e il costo del venduto, moltiplicato per 365 gg.

Un valore di giacenze di magazzino elevato comporta l’incremento dell’indicatore che può risultare superiore al valore soglia stabilito dallo studio di settore.

È tuttavia possibile che l’incoerenza non derivi da una sopravvalutazione del magazzino, ma dalla peculiare situazione gestionale dell’impresa (ad esempio, approvvigionamenti effettuati a fine anno, magazzino costituito da beni di valore unitario superiore rispetto alla media del settore, ecc.).

Le altre 2 comunicazioni analizzano soltanto il 2012 ed evidenziano rispettivamente situazioni di incoerenza e di grave incoerenza attraverso una delle seguenti diciture:

• “… dall’analisi del modello presentato … risulta un’incoerenza nella gestione del magazzino (durata delle scorte molto alta e comunque superiore a quella che si registra mediamente per le imprese del settore), accompagnata da un incremento delle rimanenze finali.”

In tal caso nella comunicazione è altresì evidenziato che “l’incremento del valore delle rimanenze finali, in presenza di valori non coerenti dell’indicatore relativo alla gestione del magazzino, denota generalmente una situazione anomala; infatti se l’incoerenza non è riferibile a una particolare situazione di mercato o relativa alla gestione, potrebbe dipendere dal fatto che non è stato indicato correttamente l’effettivo valore delle giacenze”;

ovvero

• “… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza nella gestione del magazzino (durata delle scorte molto alta e comunque superiore al doppio della soglia massima, così come prevista dallo studio di settore), accompagnata da valori delle rimanenze finali relative a merci, prodotti finiti, materie prime e sussidiarie, semilavorati e ai servizi non di durata ultrannuale, uguali o lievemente inferiori a quelli delle esistenze iniziali.”

In tal caso nella comunicazione è altresì evidenziato che “la contemporanea presenza di valori delle rimanenze pressoché invariati, nell’arco dell’anno, e di indicatori di coerenza che presentano valori non coerenti rispetto alla media delle imprese del settore, denota generalmente un’anomalia; infatti se l’incoerenza non è riferibile a una particolare situazione di mercato o relativa alla gestione, potrebbe dipendere dal fatto che non è stato indicato correttamente l’effettivo valore delle giacenze”.

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IMPRESE CHE HANNO INDICATO UN VALORE DELLE RIMANENZE FINALI RELATIVE A OPERE, FORNITURE E SERVIZI DI DURATA ULTRANNUALE

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda gli studi delle imprese, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta una incoerenza nell’indicazione di valori delle rimanenze finali relative a opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all’art. 93 del TUIR (rigo F07, campo 1, quadro “F” Elementi contabili)”.

INCOERENZA TRA LE RIMANENZE FINALI (RELATIVE A OPERE, FORNITURE E SERVIZI DI DURATA ULTRANNUALE DI CUI ALL'ART. 93, COMMA 5, TUIR) E LE

CORRISPONDENTI ESISTENZE INIZIALI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda gli studi delle imprese, riporta la seguente dicitura:

… dall’analisi del modello … risultano valori delle rimanenze finali relative a opere, forniture e servizi di durata ultrannuale di cui all’art. 93, comma 5, del TUIR e riportati al quadro “F”

Elementi contabili (rigo F07, campo 2), superiori a quelli delle corrispondenti esistenze iniziali riportate nello stesso quadro (rigo F06, campo 2) …

Questa modalità di valutazione dovrebbe riguardare esclusivamente le opere, le forniture e i servizi di durata ultrannuale iniziati prima o durante il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2006”.

IMPRESE CHE HANNO INDICATO UN VALORE NEGATIVO DEL COSTO DEL VENDUTO, COMPRENSIVO DEL COSTO PER LA PRODUZIONE DEI SERVIZI

In presenza di un valore negativo del costo del venduto comprensivo del costo per la produzione di servizi (F12 + F14 – F13 + F15 – F36, del quadro F) è stata elaborata una specifica comunicazione, che interessa il 2012.

L’anomalia segnalata intercetta i fenomeni “di manipolazione” riguardanti i costi variabili di produzione (costo delle materie prime, merci, di produzione dei servizi, consistenza del magazzino, ecc.).

IMPRESE CHE HANNO INDICATO UN VALORE NEGATIVO DEL COSTO DEL VENDUTO RELATIVO A PRODOTTI SOGGETTI AD AGGIO O RICAVO FISSO

In presenza di un valore negativo del costo del venduto relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso (F09 + F11 – F10 – F37, del quadro F) è stata elaborata una specifica comunicazione, che interessa il 2012.

L’anomalia segnalata attiene alla “stranezza” dell’esistenza di un valore negativo del costo del venduto in merito a beni che hanno un prezzo prefissato.

VALORE DEL COSTO DEL VENDUTO, RELATIVO A PRODOTTI SOGGETTI AD AGGIO O RICAVO FISSO, SUPERIORE AL VALORE DEI CORRISPONDENTI RICAVI

In presenza di un valore del costo del venduto relativo a prodotti soggetti ad aggio o ricavo fisso (F09 + F11 – F10 – F37, del quadro F) superiore al valore dei corrispondenti ricavi (F08) è stata elaborata una specifica comunicazione, che interessa il 2012.

L’anomalia segnalata attiene alla “stranezza” dell’esistenza di ricavi inferiori rispetto al valore della cessione dei beni che hanno un prezzo prefissato.

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2. MANCATA INDICAZIONE DEL VALORE DEI BENI STRUMENTALI INCOERENZE RELATIVE AI BENI STRUMENTALI

L’anomalia segnalata attiene alla mancata indicazione del valore dei beni strumentali in presenza dell’indicazione delle relative quote d’ammortamento. Per tale situazione l’Agenzia delle Entrate ha elaborato 3 tipologie di comunicazione.

La prima, riguardante gli studi professionali, analizza soltanto il 2012 e riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza tra la mancata indicazione del valore dei beni strumentali mobili (rigo G14, campo 1, del quadro G - “Elementi contabili”) e l’indicazione delle relative quote di ammortamento (rigo G11, campo 2, del quadro G - “Elementi contabili”).

Le altre 2 comunicazioni, riguardanti le imprese, analizzano il 2012 oppure il 2011 e 2012 e riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi dei modelli … risulta un’incoerenza tra la mancata indicazione del valore dei beni strumentali (rigo F29, campo 1 del quadro F «Elementi contabili») e l’indicazione delle relative quote di ammortamento (rigo F20, campo 2, del quadro F «Elementi contabili»)”.

OMESSAINDICAZIONE DEL VALORE DEI BENI STRUMENTALI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda le imprese, riporta la seguente dicitura:

nel modello presentato … non è stato indicato nel rigo F29, campo 1 del quadro «F - Elementi contabili», il valore dei beni strumentali, pur in presenza, nel quadro «E - Beni strumentali» (o in altri quadri), di dati strutturali relativi a beni della stessa natura”.

3. INCONGRUENZE NEI DATI DICHIARATI NEL MODELLO STUDI DI SETTORE, OVVERO TRA QUESTI E I DATI DICHIARATI NEL MOD. UNICO

INCOERENZE TRA DATI INDICATI IN UNICO 2013 E MODELLO STUDI DI SETTORE In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda sia le imprese e che i lavoratori autonomi, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza tra i dati contabili indicati nel modello (quadro F o quadro G, “Elementi contabili”) e gli stessi dati indicati nel modello di dichiarazione UNICO 2013. Questa anomalia era stata già evidenziata nella fase di invio telematico della dichiarazione (diagnostico individuato con la lettera “C” preceduta da tre asterischi - Controlli bloccanti confermabili)”.

PRESENZA DI SOCI CON PERCENTUALE DI LAVORO PRESTATO INFERIORE AL 50% E ASSENZA DI ALTRI ADDETTI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta l’indicazione della presenza di soci con percentuale di lavoro prestato inferiore al 50%, l’assenza di altro personale e un numero di giornate di apertura superiori a 300.

L’indicazione di bassi valori percentuali riguardo al lavoro prestato dai soci, in assenza di altro personale dedicato all’attività, rappresenta una possibile anomalia che, tra l’altro, era stata evidenziata nella fase di invio telematico della dichiarazione (Segnalazione non bloccante contraddistinta dal simbolo «*» asterisco)”.

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MANCATA INDICAZIONE DI DATI NEL MODELLO STUDI DI SETTORE

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda i lavoratori autonomi, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … non sembra siano state correttamente indicate una o più delle seguenti informazioni:

• numero di «Soci o associati che prestano attività nello studio» (nel caso di esercizio in forma associata di arti e professioni);

• numero di «Ore settimanali dedicate all’attività»;

• numero di «Settimane di lavoro nell’anno».

La mancanza di una o più delle predette informazioni rappresenta una possibile anomalia, in presenza di un’attività professionale svolta in condizioni di normalità, in quanto costituiscono elementi indispensabili ai fini della corretta applicazione dello studio di settore”.

INDICAZIONE DI UNA SITUAZIONE DI NON NORMALE SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITÀ NELLE DICHIARAZIONI RELATIVE AL TRIENNIO 2010 – 2012

In presenza dell’indicazione della causa di esclusione “7 – Altre situazioni di non normale svolgimento dell’attività” è stata elaborata una comunicazione, riguardante il triennio 2010 – 2012, che riporta la seguente dicitura: “l’indicazione di questa causa di esclusione per un triennio consecutivo, anche se ammessa dalla normativa vigente, evidenzia una possibile situazione anomala”.

INCONGRUENZA TRA STUDIO DI SETTORE PRESENTATO E DATI STRUTTURALI INDICATI PER L’APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE

L’anomalia segnalata attiene alla possibile applicazione di uno studio di settore non corrispondente all’attività effettivamente esercitata.

L’Agenzia delle Entrate ha elaborato 6 diverse tipologie di comunicazione, che interessano il 2012 e riguardano i seguenti specifici studi di settore:

1. studio VD09A - fabbricazione di mobili, poltrone e divani, porte e finestre in legno relativo, riportante la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … la somma delle percentuali dei ricavi derivanti dai prodotti ottenuti/lavorati e dai servizi offerti: «Segati» (rigo D01), «Tranciati/sfogliati» (rigo D02) e

«Imballaggi» (rigo D05) del quadro D – «Elementi specifici dell’attività», risulta superiore al 50% dei ricavi complessivi”;

2. studio VD21U - fabbricazione e confezionamento di occhiali comuni e da vista, riportante la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza tra la presenza di percentuali di ricavi derivanti, rispettivamente, dalla «Commercializzazione di prodotti acquistati da terzi e non trasformati e/o non lavorati dall’impresa» (rigo C03) e dalla clientela costituita dai

«Privati» (rigo C20) entrambe superiori al 50% e, contemporaneamente, la mancata indicazione di fasi della produzione e/o lavorazione svolte internamente all’impresa (righi da D20 a D37- colonna 1)”;

3. studio VM03C - commercio ambulante di mobili, articoli uso domestico, riportante la seguente dicitura:

“nel modello … risulta un'incongruenza tra il codice attività e i dati strutturali indicati per l’applicazione degli studi di settore”.

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In particolare, le incongruenze sono riscontrate nei seguenti casi:

• somma delle percentuali dei ricavi derivanti dai settori merceologici “Alimentari” (rigo D01) e

“Bevande ed olii” (rigo D02) superiore a 50;

• somma delle percentuali dei ricavi derivanti dai settori merceologici “Prodotti tessili” (rigo D03) e “Abbigliamento ed accessori, abbigliamento intimo” (rigo D04) superiore a 50;

• percentuale dei ricavi derivanti dal settore merceologico “Calzature, pelletterie e valigeria”

(rigo D05) superiore a 50;

4. studio VM08U - commercio al dettaglio di giochi, giocattoli, articoli sportivi, riportante la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta una delle anomalie relative al quadro D – «Elementi specifici dell’attività» di seguito riportate:

- percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di articoli di «Abbigliamento casual e calzature per il tempo libero» (rigo D04) superiore a 50;

- percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di «Personal computer» (rigo D22) superiore a 50;

- percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di «Articoli per la scuola (articoli di cancelleria, di cartoleria, ecc.)» (rigo D25) superiore a 50;

- percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di articoli di «Bigiotteria e/o accessori moda (fermacapelli, borse, foulard, ecc.)» (rigo D27) superiore a 50;

- percentuale dei ricavi derivanti dalla vendita di «Articoli casalinghi, cristallerie e vasellame»

(rigo D28) superiore a 50;

- somma delle percentuali dei ricavi derivanti dalla vendita di «Bomboniere» (rigo D29) e

«Articoli da regalo» (rigo D30) superiore a 50”;

5. studio VM16U - commercio al dettaglio di articoli di profumeria e per l’igiene personale, riportante la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … il valore dei ricavi derivanti dalla vendita di «Detersivi e prodotti per l’igiene della casa» (rigo D15 del quadro D – «Elementi specifici dell’attività») risulta superiore al 50% dei ricavi complessivi”;

6. studio VM27A - commercio al dettaglio di frutta e verdura fresca, riportante la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta una incoerenza tra la compilazione del rigo B03 –

«Locali destinati alla vendita ed all'esposizione interna della merce» e la contemporanea compilazione del rigo B07 – «Concessione di box/banco vendita/posteggio su area pubblica (mercato)», per tutte le unità locali indicate”.

4. INDICATORE “INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE SUI RICAVI/COMPENSI”

SUPERIORE AL DOPPIO DELLA SOGLIA MASSIMA

INCOERENZA RELATIVA ALL’INCIDENZA DEI COSTI RESIDUALI DI GESTIONE In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda le imprese, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … l’indicatore Incidenza dei costi residuali di gestione calcolato rispetto ai ricavi dichiarati - righi del quadro F “Elementi contabili” (F22, campo 1 – F22, campo 2 – F22, campo 3 + F23, campo 1 – F23, campo 2) * 100 / (F01 + F02, campo 1 – F02, campo 2 + (F07, campo 1 – F07, campo 2) – (F06, campo 1 – F06, campo 2)) risulta superiore al doppio della soglia massima e i costi residuali (righi F22, campo 1 – F22, campo 2 – F22, campo 3 + F23, campo 1 – F23, campo 2) superano i 5.000 euro”.

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INCOERENZA DELLE ALTRE COMPONENTI NEGATIVE SUI COMPENSI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda i lavoratori autonomi, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … l’indicatore Incidenza delle altre componenti negative calcolato rispetto ai compensi dichiarati - righi del quadro G «Elementi contabili» (G12 * 100 / G01) risulta superiore al doppio della soglia massima e le altre componenti negative (rigo G12) superano i 5.000 euro”.

INCOERENZA INDICATORE INCIDENZA ALTRE COMPONENTI NEGATIVE AL NETTO DEI CANONI DI LOCAZIONE SUI COMPENSI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … l’indicatore Incidenza delle altre componenti negative [al netto dei canoni di locazione] calcolato rispetto ai compensi dichiarati - righi del quadro G

“Elementi contabili” ((G12 – G20 – G21) *100 / G01) risulta superiore al doppio della soglia massima e le altre componenti negative (rigo G12 – G20 – G21) superano i 5.000 euro”.

Si rammenta, che l’indicatore “Incidenza delle altre componenti negative al netto dei canoni di locazione sui compensi” è pari al seguente rapporto:

(Altre componenti negative nette x 100) / Compensi dichiarati (G01)

Le “Altre componenti negative nette” risultano sottraendo dalle altre componenti negative i canoni di locazione, ossia:

Altre componenti negative (G12) – Canoni di locazione finanziaria e non finanziaria relativi a beni immobili (G20) – Canoni di locazione finanziaria e non finanziaria relativi a beni strumentali mobili (G21).

5. IMPRESE CHE HANNO INDICATO UTILI SPETTANTI AD ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI SOLO LAVORO E NON HANNO INDICATO IL RELATIVO NUMERO E/O LA PERCENTUALE DI LAVORO PRESTATO

ASSENZA DI ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE E PRESENZA DI UTILI AGLI ASSOCIATI IN PARTECIPAZIONE CON APPORTO DI SOLO LAVORO

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza tra la mancata indicazione del numero e/o della percentuale di lavoro prestato dagli associati in partecipazione e la presenza di utili spettanti agli associati in partecipazione con apporto di solo lavoro (rigo F23 campo 2)”.

6. IMPRESE CHE HANNO INDICATO SPESE PER LA LOCAZIONE DI IMMOBILI E HANNO OMESSO DI INDICARE LE RELATIVE SUPERFICI DELLE UNITÀ LOCALI UTILIZZATE

INCOERENZE RELATIVE AI BENI IMMOBILI

In presenza di tale situazione la comunicazione, che interessa il 2012 e riguarda sia le imprese che i lavoratori autonomi, riporta la seguente dicitura:

“… dall’analisi del modello … risulta un’incoerenza tra la presenza di spese per la locazione di immobili (rigo F18 campo 2) e la mancata indicazione delle superfici delle unità locali utilizzate e, contemporaneamente, nei modelli nei quali è richiesta la relativa informazione, la mancata indicazione dell’utilizzo di uffici presso l’azienda o l’agenzia mandante e/o dei costi sostenuti per strutture polifunzionali e/o delle spese per l’utilizzo di servizi di terzi”.

„

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