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Fatto del giorno – Pag. 2 5 aprile 2009

LA SARDEGNA AL VINITALY 2009

Vino di qualità solo col tappo di sughero

VERONA. Il tappo di sughero è naturale, traspira, viene da un albero che continua a produrlo ciclicamente. «Senza il sughero della Sardegna il Prosecco non esisterebbe», parola di Luca Zaia, ministro delle politiche agricole che ieri è intervenuto nello stand della Sardegna per dire la sua a difesa del tappo di sughero nell’incontro di presentazione delle iniziative a favore del piano di riforestazione della Sardegna. Al tema

«Il tappo di sughero naturale e il vino: amici nel gusto e alleati nell’ambiente» è stato dedicato tutto un pomeriggio di lavori del Vinitaly di ieri. I lavori sono stati aperti dal presidente di Sardegna Ricerche, Giuliano Murgia e da Andrea Prato, assessore regionale all’Agricoltura. Sono stati presentati i risultati dell’indagine sulla percezione qualitativa, da parte del consumatore dei vini, in relazione ai diversi sistemi di tappatura. L’indagine è stata strutturata su focus group internazionali in Italia, Francia, Germania e Inghilterra.

Poi Giuseppe Molinas, presidente del gruppo sughero di Federlegno Confindustria e Andrea Sartori presidente dell’Unione italiana Vini hanno presentato il nuovo disciplinare del sughero («Una rivoluzione», secondo il direttore di Confindustria del Nord Sardegna, Marco Tarantola). Poi il dibattito si è spostato sulle strategie del WWF internazionale per la conservazione delle sugherete nel Mediterraneo e il sostegno della filiera del sughero.

Ma «il sughero è cultura», ricordava l’assessore Prato. «Soprattutto in tempo di crisi - ricordava Prato- è bene ribadire come sia importante tenere in vita i migliori valori dell’agricoltura. I figli dei contadini che hanno voluto fare gli avvocati, forse oggi sono senza lavoro. Al contrario, chi ha scelto di continuare le attività familiari avviando una azienda vinicola moderna, probabilmente, non è disoccupato». Ad ampliare il discorso sulla difesa delle sugherete ha pensato l’assessore regionale al turismo, Bastianino Sannitu, anche in qualità di esperto. «Vogliamo rivedere i piani di riforestazione - hanno detto i due assessori - piantare querce da sughero, per esempio, e non alberi che nulla hanno a che fare con la Sardegna, come le conifere e i pini». Alla presentazione dell’iniziativa di ieri è stato chiamato anche Lino Stoppani, titolare della gastronomia Peck di Milano e soprattutto presidente nazionale della Fipe, federazione italiana pubblici esercizi. «Il binomio vino di qualità e tappo di sughero - ha detto- è indissolubile. FA piacere che questa iniziativa venga dalla Sardegna produttrice di eccellenze gastronomiche: dalle aragoste alle bottarghe». E’ anche vero, però, dice Stoppani, che il comparto segna oggi qualche difficoltà. «Intanto perchè un tappo di sughero- dice il

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presidente della Fipe - compresa la capsula può venire a costare 1 euro. E poi perchè, con i tempi che corrono, nessuno si può permettere di buttare via una bottiglia di vino per un difetto del tappo di sughero». Certo, nel mondo c’è spazio per tutti, perfino per coloro che tappano le bottiglie di vino buono con tappi di plastica. «Ma chi vuol essere certo di fare le cose per bene - ha detto Stoppani- usa i tappi di sughero. A questo proposito rivolgo un invito ai colleghi ristoratori: investite di più sul vino, la qualità dei vostri locali ne beneficerà». Il ministro Zaia, dopo aver ribadito stima e amicizia all’assessore Prato, ha ripetuto alcuni concetti che gli stanno particolarmente a cuore:

l’attacco a quanti vorrebbero portare a zero la quantità di bicchieri che può assumere chi guida un veicolo. «Il 2% degli incidenti - ha detto - è provocato dall’alcol. Ma nessuno parla del fatto che per l’98% la causa dei sinistri è dovuto all’assunzione di farmaci, alla musica ad altissimo volume, alla stanchezza. Eppure facciamo finta di nulla e massacriamo gli agricoltori»

Pasquale Porcu

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