Revisione 0 Dicembre 2021
Aplus S.r.l.
Via San Crispino, 46 35129 Padova (PD) URL: www.aplus.eco Redatto da:
PROCEDURA VIA TRAMITE PROVVEDIMENTO AUTORIZZATORIO UNICO REGIONALE DI COMPETENZA PROVINCIALE (ART. 27-BIS D.LGS. N. 152/06 E S.M.I.) AI FINI AMPLIAMENTO IMPIANTO RECUPERO INERTI DA DEMOLIZIONE CON IMPIANTO RECUPERO RIFIUTI A BASE GESSO" - MODIFICA AUTORIZZAZIONE UNICA N. 583 DELIBERA DEL 18/01/2014 PROT. 136739, CON CONSEGUENTI MODIFICHE EDILIZIE E ARCHITETTONICO - AMBIENTALI AREE SCOPERTE E VASCHE IN VARIANTE A PC 2010-092-01 DEL 11/05/2018 E REALIZZAZIONE BARRIERE VERDI"
RELAZIONE TECNICA IN MERITO ALLA NON SIGNIFICATIVITÀ DELL’INTERVENTO SULLA RETE NATURA 2000
Arch. Sara Favotto Via Castello, 9/A 31040 Trevignano (TV) Progettista:
Dal Zotto S.r.l.
Sede legale:
Via Pontello, 12
31035 Crocetta del Montello (TV) Ditta proponente:
ECOconsulting S.r.l.
Piazzetta Giordano Domenico Beotto, 7 31010 Cimadolmo (TV)
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 2 di 24
SOMMARIO
1. PREMESSA ... 3
2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO ... 4
2.1 ATTIVITÀ DI RECUPERO DEI RIFIUTI BASE DI GESSO ... 5
2.2 ULTERIORI MODIFICHE RICHIESTE ... 7
2.3 DURATA DELL’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO (COSTRUZIONE, FUNZIONAMENTO, DISMISSIONE, RECUPERO) ... 8
3. LOCALIZZAZIONE DELL’AREA DEL PROGETTO ... 9
3.1 LOCALIZZAZIONE E CARATTERISTICHE DEI SITI NATURA 2000 POTENZIALMENTE INTERESSATI ... 10
3.1.1 ZPS IT 3240023 “Grave del Piave” ... 11
3.1.2 ZSC IT 3240030 “Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia” ... 12
3.1.3 ZPS IT3240035 “Settolo Basso” ... 13
3.1.4 ZSC IT 3240004 “Montello” ... 13
4. VERIFICA DELLA PRESENZA DI ELEMENTI NATURALI ... 14
5. EMISSIONI IN ATMOSFERA, PRODUZIONE RIFIUTI, SCARICHI IDRICI, ALTERAZIONE PAESAGGISTICA, TRAFFICO ... 16
5.1 ALTERAZIONI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI DERIVANTI DAL PROGETTO (ESCAVAZIONI, DEPOSITO MATERIALI, DRAGAGGI, ETC.) ... 16
5.2 EMISSIONI IN ATMOSFERA ... 16
5.3 PRODUZIONE DI RIFIUTI ... 17
5.4 SCARICHI IDRICI ... 17
5.5 ALTERAZIONE PAESAGGISTICA ... 18
5.6 TRAFFICO ... 19
5.7 RUMORE ... 19
6. ILLUSTRAZIONE DEI MOTIVI CHE HANNO CONDOTTO A CONSIDERARE LA NON SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI SUI SITI NATURA 2000 ... 21
7. FONTI BIBLIOGRAFICHE CONSULTATE ... 22
7.1 ASPETTI GENERALI ... 22
7.2 FAUNA ... 22
7.3 EFFETTI DEL RUMORE SULLA FAUNA SELVATICA ... 23
7.4 FLORA E VEGETAZIONE ... 23
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 3 di 24
1. PREMESSA
La ditta Dal Zotto S.r.l. svolge presso il proprio impianto sito a Crocetta del Montello, in Via della Ghiaia (TV):
• attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi e inerti con produzione di materie prime, tramite operazioni R13 e R5;
• estrazione ghiaie e sabbie.
La Ditta è stata autorizzata con Decreto del Dirigente della Provincia di Treviso n. 583 prot. n. 136739 del 18/01/2014 per l’attività di recupero di rifiuti derivanti dal settore costruzione e demolizione.
La presente relazione tecnica viene redatta conformemente a quanto previsto dall’Allegato A, paragrafo 2.2 della D.G.R.V. n. 1400 del 29 agosto 2017 recante “Nuove disposizioni relative all'attuazione della direttiva comunitaria 92/43/Cee e D.P.R. 357/1997 e ss.mm.ii. Approvazione della nuova "Guida metodologica per la valutazione di incidenza. Procedure e modalità operative.", nonché di altri sussidi operativi e revoca della D.G.R. n. 2299 del 9.12.2014”, al fine di definire la rispondenza alle ipotesi di non necessità della valutazione di incidenza per le modifiche che la Ditta intende apportare al proprio impianto di recupero di rifiuti.
Essa viene presentata unitamente alla dichiarazione di non necessità della valutazione di incidenza per la procedura di Valutazione di impatto Ambientale (VIA) ai sensi dell’art. 27-bis del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.
relativa al progetto di ampliamento dell’impianto di recupero inerti da demolizione di Crocetta del Montello con un impianto di recupero rifiuti a base di gesso.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 4 di 24
2. DESCRIZIONE DEL PROGETTO
La ditta Dal Zotto S.r.l. è attualmente autorizzata al trattamento di 60.000 tonnellate/anno di rifiuti inerti e 2.700 tonnellate/anno di legno e verde, con stoccaggi istantanei massimi di 4.500 tonnellate per i rifiuti inerti e 38 tonnellate per legno e verde.
Ad oggi l’attività si svolge secondo il Decreto del Dirigente della Provincia di Treviso n. 583 prot. n. 136739 del 18/01/2014, che costituisce autorizzazione unica ai sensi dell’art. 208 D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. e comprende i seguenti titoli autorizzativi:
• recupero di rifiuti,
• emissioni in atmosfera,
• scarico delle acque di prima pioggia trattate nella tubazione di scarico dell’impianto di depurazione del Comune di Pederobba,
• scarico delle acque di seconda pioggia nel fossato stradale.
Il progetto proposto consiste nelle seguenti modifiche da apportare all’attività esistente (cfr. Figura 2.1):
• ampliamento dell’area dell’impianto rifiuti, che passa da 4.200 mq a 13.636 mq con:
o realizzazione di una nuova area impermeabilizzata destinata alle baie di deposito dei materiali derivanti dalla lavorazione dei rifiuti da costruzione e demolizione, in attesa di caratterizzazione;
o inserimento di un nuovo impianto per produzione di gesso dalla lavorazione dei rifiuti costituiti da cartongesso (EER 17.08.02), stampi di scarto (EER 10.12.06);
• aumento delle tipologie di materiali ottenibili dalla lavorazione dei rifiuti inerti da demolizione al fine di coprire un maggior numero di campi di impiego, per rispondere alla richiesta del mercato di prodotti per edilizia con la certificazione CAM;
• aumento della quantità di rifiuti autorizzati da 60.000 a 120.000 t/anno, di cui circa 30.000 t/anno relativi ai soli rifiuti contenenti gesso;
• realizzazione di un nuovo impianto di trattamento delle acque meteoriche derivanti dalla nuova area impermeabilizzata del settore lavorazione C&D;
• inserimento del CER 17.01.03 mattonelle e ceramica.
L’intervento principale del progetto è costituito dal nuovo impianto che permette la lavorazione dei rifiuti a base di gesso. Si tratta di un impianto che comprende l’area di messa in riserva del rifiuto, l’area di lavorazione del rifiuto e l’area di gestione del gesso prodotto, chiuso da pannelli sandwich. Nell’area di lavorazione i rifiuti vengono sgretolati tra due rulli che ruotano lentamente, separando così la carta per il cartongesso e la leggera maglia metallica per gli stampi dal gesso che, attraverso stadi successivi di macinazione e vagliatura, viene scaricato nell’area dedicata. L’impianto è collegato a un filtro a maniche e il materiale raccolto dai filtri viene scaricato in big-bag e recuperato come il gesso derivante dalla linea di lavorazione. Questo sistema garantisce una efficienza di recupero di materiale molto elevata così come è elevata la qualità del gesso ottenuto.
Si precisa che l’area destinata ad ospitare il nuovo impianto era in passato occupata da un’altra ditta che lavorava rifiuti inerti da demolizione e che ha interrotto la sua attività alcuni anni fa; pertanto, la richiesta di aumento delle quantità di rifiuti da sottoporre a recupero va a ripristinare la capacità di trattamento preesistente alla chiusura dell’impianto.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 5 di 24 Legenda:
Figura 2.1 Planimetria complessiva dello stato di progetto (a sinistra) e dello stato autorizzato (a destra)
2.1 ATTIVITÀ DI RECUPERO DEI RIFIUTI BASE DI GESSO
Il nuovo impianto sarà costituito da una struttura completamente chiusa da pannelli sandwich, divisa in tre settori che ospitano rispettivamente:
• area di messa in riserva del rifiuto a base di gesso a nord
• area di lavorazione del rifiuto nella sezione centrale
• area di gestione del gesso prodotto nella sezione sud.
Nell’area di messa in riserva i rifiuti sono gestiti in aree dedicate per tipologie EER, in quantità tali da generare dopo lavorazione un lotto di dimensioni opportune. Eventuali materiali estranei sono separati e il rifiuto è caricato in tramoggia al ciclo di lavorazione: il rifiuto a base di gesso viene così frantumato e vagliato in fasi successive, separando carta, frazioni metalliche e ottenendo gesso in polvere, che può essere impiegato per diversi usi, tra cui i principali sono utilizzi nel settore dei materiali per edilizia.
Stato di progetto Stato autorizzato
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 6 di 24
Il solfato di calcio viene impiegato nei cementi sottoforma di gesso, semidrato o anidro o come miscela di questi. Il solfato di calcio influenza diverse proprietà dei cementi (resistenza meccanica, ritiro, sviluppo del calore di idratazione, durabilità ecc.), ma la sua azione fondamentale riguarda la regolazione della presa. L'azione regolatrice si esplica sull'alluminato tricalcico che, in assenza del gesso, reagirebbe rapidamente con l'acqua provocando la presa rapida del cemento.
Ad oggi il gesso destinato a questo uso arriva in prevalenza dal settore delle centrali termoelettriche a carbone, il cui funzionamento sarà progressivamente convertito. Pertanto, la generazione di gesso da rifiuto per questo impiego diventa interessante.
Dai dati Federbeton per il 2019 si evidenzia una produzione nazionale di circa 20 milioni tonnellate di cemento. Considerando la quota di gesso anidro al 5%, si parla di un impiego di circa 1 milione di tonnellate/anno solo in questo settore.
Produzione di nuovi manufatti in gesso (pannelli cartongesso)
Il materiale di partenza è caratterizzato secondo parametri di granulometria e di umidità. La norma di riferimento è la UNI EN 520, che specifica le caratteristiche e le prestazioni delle lastre di gesso per utilizzo in edilizia, comprese quelle destinate a ulteriori lavorazioni.
Di seguito si descrive in dettaglio la lavorazione.
Il nastro trasportatore di raccolta posto sotto al frantumatore e il successivo elevatore convogliano il materiale ottenuto in una seconda fase di frantumazione che, tramite laminazione a rulli, schiaccia e polverizza il materiale, consentendo di ottenere polvere e granuli di gesso, nonché una prima separazione dei materiali originariamente agglomerati, cioè le fibre cellulosiche dei pannelli di supporto nel cartongesso oppure la leggera rete metallica presente negli scarti.
A questo punto il materiale passa attraverso un primo vaglio vibrante, che separa la polvere di gesso dai materiali estranei.
Il prodotto giunto in questa fase è ormai costituito da frammenti di gesso di piccole dimensioni e da tracce del materiale di supporto, soprattutto cartone. Questi ultimi, attraversano un terzo frantumatore
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 7 di 24
raffinatore, sempre per laminazione e schiacciamento, ne determina la completa polverizzazione e distacco dei frammenti residui di gesso dal cartone.
Sempre in questa fase un secondo vaglio vibrante consente una doppia separazione:
• della sola polvere di gesso che viene scaricata dal nastro nel cumulo in area sud
• del materiale grossolano e / o ancora non separato dalla fase cellulosica o metallica che va in ricircolo con ulteriore separazione, in cui si separano definitivamente le frazioni.
Eventuali residui di gesso di granulometria grossolana vengono riavviati allo stadio di frantumazione per recuperare gesso in polvere con idonea granulometria.
Si ottengono, pertanto, a fine ciclo di trattamento:
• polvere di gesso, atta ad essere reimpiegata, che viene convogliata all’area di gestione prodotto (sezione sud);
• residui di lavorazione, costituiti dai materiali di supporto (cellulosici o rete metallica), che verranno convogliati in appositi contenitori.
Inoltre, la polvere raccolta dal filtro a maniche, collegato all’impianto di aspirazione dell’impianto, viene scaricata mediante tubazione collegata al filtro in big bigs. Il gesso estratto dai filtri costituisce, infatti, la parte di materiale più pregiato, in quanto di granulometria più fine. Le tre sezioni sono necessariamente coperte in quanto il gesso è un materiale sensibile all’umidità.
Si riporta, di seguito, lo schema di flusso del processo di recupero dei rifiuti a base di gesso.
Figura 2.2 Schema di flusso del processo di recupero dei rifiuti a base di gesso
2.2 ULTERIORI MODIFICHE RICHIESTE
Aumento della quantità di rifiuti lavoratiI rifiuti lavorati passeranno dalla quantità autorizzata di 60.000 t/anno a 120.000 t/anno, di cui sono previsti circa 30.000 t/anno di rifiuti a base di gesso.
Per i rifiuti diversi dal gesso la lavorazione sarà eseguita con i macchinari già presenti e autorizzati per ottenere le stesse frazioni precedentemente autorizzate.
L’aumento di quantità viene richiesto per le seguenti motivazioni:
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 8 di 24
• già oggi senza lavorare il gesso, l’azienda, che tiene sotto controllo puntuale le quantità per rispettare i limiti autorizzati, verso fine anno deve rifiutare delle richieste di ritiro per non correre il rischio di superare tali limiti;
• fino ad alcuni anni fa era presente, nell’area che sarà occupata dall’impianto di lavorazione gesso, un’altra azienda che lavorava rifiuti da C&D; l’aumento richiesto andrà a coprire la disponibilità di trattamento preesistente;
• poiché da tempo risultano difficilmente disponibili soluzioni di smaltimento per i rifiuti a base di gesso, sulla base delle informazioni raccolte, il gestore ritiene che vi sarà un flusso importante di rifiuti da trattare.
Aumento della superfice pavimentata e inserimento nuova sezione depurativa
Si intende aumentare la superficie pavimentata complessiva: attualmente per l’impianto di lavorazione rifiuti sono pavimentati circa 1.460 mq, a questi saranno aggiunte le seguenti superfici:
• 3.460 mq per l’area delle baie destinate a deposito materiale lavorato in attesa di caratterizzazione,
• l’area del nuovo impianto di lavorazione dei rifiuti a base gesso è pavimentata e completamente coperta, sia dal lato dell’ingresso dei rifiuti sia dal lato di gestione del prodotto, a causa della sensibilità del gesso all’umidità (2.000 mq circa).
La nuova area pavimentata destinata al deposito di materiali da lavorazione di rifiuti da costruzione e demolizione in attesa di caratterizzazione, essendo scoperta, sarà collegata a un impianto di trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle acque di prima e seconda pioggia.
2.3 DURATA DELL’ATTUAZIONE DELL’INTERVENTO (COSTRUZIONE, FUNZIONAMENTO, DISMISSIONE, RECUPERO)
Il progetto prevede una fase di cantiere di ca. 4 mesi.
La durata delle dotazioni è stimata in almeno ulteriori 15 anni e la loro dismissione consisterà nello smontaggio degli impianti e nel loro eventuale conferimento per il recupero/smaltimento presso ditte specializzate.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 9 di 24
3. LOCALIZZAZIONE DELL’AREA DEL PROGETTO
L’insediamento è localizzato nel comune di Crocetta del Montello in Via della Ghiaia, in un’area ubicata in golena destra del fiume Piave (cfr. Figura 3.1).
Il sito dista circa 1,6 km dal centro urbano di Crocetta posto a sud e dalla località Covolo posto a nord, ca.
2,6 km dal centro di Cornuda posto a ovest e ca. 1 km dal Fiume Piave.
Dal punto di vista infrastrutturale, l’impianto dista circa 30 km dal casello autostradale A4 - Treviso nord e circa 16 km dal casello autostradale Altivole della Pedemontana Veneta.
Figura 3.1 Inquadramento del sito dell’impianto su ortofoto (Fonte: Google Maps)
In Figura 3.2 è stata contornata in rosso la zona relativa all’esistente impianto di recupero di rifiuti non pericolosi, in azzurro l’area di lavorazione inerti di cava, in giallo gli impianti confinanti (rispettivamente a nord un’altra attività di lavorazione inerti e a nord-ovest il depuratore comunale di Pederobba). Con tratteggio verde è stata indicata l’area un tempo di proprietà della ditta Old Beton, oggi di proprietà della ditta Dal Zotto, all’interno della quale si sviluppa il principale intervento oggetto della presente relazione.
Distanza Covolo 1,6 km
Distanza fiume Piave 1 km
Distanza Centro Crocetta 1,6 km Distanza Centro
Cornuda 2,6 km
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 10 di 24 Figura 3.2 Ortofoto dell’immediato intorno del sito, incluse le attività confinanti (Fonte: Google Maps)
3.1 LOCALIZZAZIONE E CARATTERISTICHE DEI SITI NATURA 2000 POTENZIALMENTE INTERESSATI
All’interno del territorio comunale di Crocetta del Montello ricadono i seguenti siti di rete Natura 2000: IT3240004, IT3240023 e IT3240030.
I siti della Rete Natura 2000 più limitrofi e potenzialmente interessati dal progetto in esame sono indicati nella figura seguente.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 11 di 24 Figura 3.3 Ubicazione dell’area di intervento rispetto ai siti di Rete Natura 2000
La tabella sottostante riporta la distanza minima dei siti di Rete Natura 2000 dall’area di intervento.
Tabella 3.1 Distanza minima dell’area oggetto di studio rispetto ai siti Rete Natura 2000
TIPO CODICE DESCRIZIONE DISTANZA MINIMA
ZSC IT3240030 Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia - (parzialmente all’interno)
ZPS IT3240023 Grave del Piave - (parzialmente all’interno)
ZPS IT3240035 Settolo Basso ca. 1.800 m
ZSC IT3240004 Montello ca. 2.300 m
3.1.1 ZPS IT 3240023 “Grave del Piave”
Le informazioni sulle caratteristiche del sito ZPS denominato “Grave del Piave”, sugli habitat naturali e sulle specie animali e vegetali presenti nel sito sono state raccolte, analizzate ed elaborate a partire da:
• Formulario standard redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione Conservazione della Natura in data 06.1996 e aggiornato in data 12.2015;
• Cartografia degli habitat e degli habitat di specie disponibile per il sito in esame e approvata con D.G.R.
3919/07;
• Studi e pubblicazioni scientifiche sull’area (vedere bibliografia).
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 12 di 24
Il sito, la cui area è interamente inglobata all’interno del sito ZSC IT 3240030, corrisponde all’area di espansione fluviale costituita da alluvioni grossolane colonizzate in parte da vegetazione pioniera, da prati xerofili su terrazzi particolarmente consolidati, boschetti ripariali e macchie con elementi di vegetazione planiziale e, nelle depressioni, canneti. Il tratto di fiume è soggetto a frequenti cambiamenti dovuti al regime del fiume.
Caratteristiche del sito sono la presenza di saliceti riferibili al Salicion eleagni (Salicetum eleagni) e al Salicion albae a cui sono frequentemente associati, nelle zone a substrato maggiormente stabilizzato, arbusti eliofili ed elementi dei Querco-Fagetea. Sono presenti inoltre tratti di canneto ad elofite (Phragmition) e praterie xeriche su substrati ghiaiosi e sabbiosi, altrove infrequenti, riferibili ai Festuco- Brometea con ingressione di specie mesofile dove il terreno è meno drenato.
Il sito riveste anche importanza per l'avifauna e la fauna interstiziale.
I rischi principali per il sito sono derivanti dalla gestione dell'assetto idrogeologico, dalle coltivazioni e dalle cave abusive e discariche.
Nella D.G.R. n. 2371 del luglio 2006 sono contenuti i principali obiettivi di conservazione per le Zone di Protezione Speciale, tra cui il sito IT 3240023 “Grave del Piave”. Gli obiettivi generali di cui alla D.G.R.
2371/2006 sono stati integrati e articolati in obiettivi di dettaglio dagli estensori del Piano di Gestione della ZPS, che non è ancora stato approvato.
3.1.2 ZSC IT 3240030 “Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia”
Le informazioni sulle caratteristiche del sito ZSC denominato “Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia”, sugli habitat naturali e sulle specie animali e vegetali presenti nel sito sono state raccolte, analizzate ed elaborate a partire da:
• Formulario standard redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione Conservazione della Natura in data 04.2006 e aggiornato in data 12.2015;
• Cartografia degli habitat e degli habitat di specie disponibile per il sito in esame e approvata con D.G.R.
4240/08;
• Studi e pubblicazioni scientifiche sull’area (vedere bibliografia).
Il sito corrisponde all’area di espansione fluviale costituita da alluvioni grossolane colonizzate in parte da vegetazione pioniera, da prati xerofili su terrazzi particolarmente consolidati, boschetti ripariali e macchie con elementi di vegetazione planiziale e, nelle depressioni, canneti. Il tratto di fiume è soggetto a frequenti cambiamenti dovuti al regime del fiume.
L'habitat 6210 “Formazioni erbose secche semi-naturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo”, che occupa circa 1425,6 ha all’interno del sito, è da considerarsi prioritario.
Caratteristiche del sito sono la presenza di saliceti riferibili al Salicion eleagni (Salicetum eleagni) e al Salicion albae a cui sono frequentemente associati, nelle zone a substrato maggiormente stabilizzato, arbusti eliofili ed elementi dei Querco-Fagetea. Sono presenti inoltre tratti di canneto ad elofite (Phragmition) e praterie xeriche su substrati ghiaiosi e sabbiosi, altrove infrequenti, riferibili ai Festuco- Brometea con ingressione di specie mesofile dove il terreno è meno drenato.
Il sito riveste anche importanza per l'avifauna e la fauna interstiziale.
I rischi principali per il sito sono derivanti dalla gestione dell'assetto idrogeologico, dalle coltivazioni e dalle cave abusive e discariche.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 13 di 24
3.1.3 ZPS IT3240035 “Settolo Basso”
Le informazioni sulle caratteristiche del sito ZSC denominato “Montello”, sugli habitat naturali e sulle specie animali e vegetali presenti nel sito sono state raccolte, analizzate ed elaborate a partire da:
• Formulario standard redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione Conservazione della Natura in data 07.2004 e aggiornato in data 02.2005;
• Cartografia degli habitat e degli habitat di specie disponibile per il sito in esame;
• Studi e pubblicazioni scientifiche sull’area (vedere bibliografia).
L’area sostanzialmente è uno spazio golenale dotato di una buona copertura vegetazionale. Si tratta di una zona umida che si sviluppa lungo un vecchio alveo del Piave, caratterizzata dalla presenza di corsi d’acqua, sorgenti, risorgive e pozze d’acqua. I molteplici ambienti, che il Piave presenta nel suo medio corso, favoriscono inoltre la sosta di una fauna altrettanto varia nei periodi di passo migratorio. Da un punto di vista faunistico il medio corso del Piave è da ritenersi una delle zone più importanti del territorio trevigiano poiché si susseguono tre tipologie di ambienti che ne favoriscono l’insediamento. L’alternanza di aree aperte asciutte con aree umide fuori alveo e con zone boscate come il Settolo basso supportano in maniera molto efficiente, sia per necessità di habitat che per il nutrimento diverse comunità di animali principalmente uccelli ma anche mammiferi.
Considerando il contesto estremamente urbanizzato, in cui quest’area si inserisce, è chiaro il valore ecologico che quest’area svolge connettendo diversi siti della rete Natura 2000.
I rischi generali per questo sito sono legati all’assetto idrogeologico e all’allargamento delle coltivazioni.
3.1.4 ZSC IT 3240004 “Montello”
Le informazioni sulle caratteristiche del sito ZSC denominato “Montello”, sugli habitat naturali e sulle specie animali e vegetali presenti nel sito sono state raccolte, analizzate ed elaborate a partire da:
• Formulario standard redatto dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio – Direzione Conservazione della Natura in data 06.1996 e aggiornato in data 01.2017;
• Cartografia degli habitat e degli habitat di specie disponibile per il sito in esame;
• Studi e pubblicazioni scientifiche sull’area (vedere bibliografia).
Il sito in esame, di tipo continentale, comprende tutto il rilievo collinare che si estende da Ovest ad Est parallelamente al medio corso del fiume Piave, nel tratto da Crocetta del Montello a Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso.
Trattasi di una dorsale isolata costituita da conglomerati calcarei miocenici fortemente carsificati, occupata da relitti di formazioni forestali naturali collinari termofile, con elementi sia planiziali che propri di situazioni più fresche.
Il sito riveste una particolare importanza per gli aspetti geomorfologici (fenomeno carsico superficiale e profondo: Busa di Castel Sotterra, la più grande cavità italiana in conglomerati, il Forame e Tavaran Longo), paesaggistici, floristico-vegetazionali (boschi termofili a Quercus petraea, Quercus pubescens, Ostrya carpinifolia, Castanea sativa, Carici umbrosae-Quercetum petraea e subass. quercetosum petraeae, con elementi di differenti orizzonti come Quercus robur, Fagus sylvatica e Betula alba) e faunistici.
La scheda del sito individua le seguenti possibili vulnerabilità: coltivazioni, gestione forestale, inquinamento, eccessiva antropizzazione, escursionismo, caccia, disboscamento, lottizzazioni ed espansione degli insediamenti residenziali
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 14 di 24
4. VERIFICA DELLA PRESENZA DI ELEMENTI NATURALI
Come emerge dall’ortofoto riportata in Figura 3.2, l’area di progetto è collocata in un contesto produttivo esistente, già fortemente antropizzato. L’ampliamento del sito produttivo interessa, in particolare, la zona a sud dell’impianto esistente in cui sarà realizzato l’impianto di lavorazione dei rifiuti a base di gesso. Tale area era un tempo occupata da un’altra azienda, che eseguiva attività analoga a quella svolta dalla ditta Dal Zotto. Nello specifico l’area interessata dal nuovo impianto in progetto era occupata dagli uffici e da un deposito di ghiaia, mentre le vasche di decantazione dei limi, nonché lo stoccaggio e la lavorazione dei rifiuti erano localizzati a est. Ad oggi la superficie dell’area è in stabilizzato.
La Figura 4.2 riporta un estratto dell’elaborato 4 “Zonizzazione – Crocetta Nord” del Piano degli Interventi – Variante n. 3 del Comune di Crocetta del Montello, da cui si evince che l’area di progetto è stata urbanisticamente classificata come zona produttiva (Z.T.O. D2 - artigianale di completamento per la lavorazione degli inerti, che comprende le parti di territorio destinate alla lavorazione degli inerti, ubicate nella porzione nord-orientale del capoluogo comunale (Via della Ghiaia), per le quali il PAT persegue la finalità di miglioramento della qualità territoriale).
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 15 di 24
Legenda:
Figura 4.1 Estratto dell’elaborato 4 del P.I. – Variante n. 3 del Comune di Crocetta del Montello Area di progetto
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 16 di 24
5. EMISSIONI IN ATMOSFERA, PRODUZIONE RIFIUTI, SCARICHI IDRICI, ALTERAZIONE PAESAGGISTICA, TRAFFICO
5.1 ALTERAZIONI SULLE COMPONENTI AMBIENTALI DERIVANTI DAL PROGETTO (ESCAVAZIONI, DEPOSITO MATERIALI, DRAGAGGI, ETC.)
Il progetto in esame prevede una fase iniziale di scavo principalmente per la realizzazione del basamento di appoggio del nuovo impianto di lavorazione dei rifiuti a base di gesso.
In particolare, l’impianto oggi occupa una superficie complessiva di circa 4.200 mq, distinta in aree destinate al ricevimento dei rifiuti e di lavorazione, aree di deposito del materiale esitato dalla lavorazione dei rifiuti e, una volta ampliato, avrà una superficie complessiva di 13.636 mq.
Tabella 5.1 Nuove superfici occupate dall’impianto
Area Superficie (mq) Attività
Area autorizzata esistente 4.200 Lavorazione inerti da demolizione
Area ampliamento 9.436 Ampliamento comprendente:
- area deposito materiali da lavorazione C&D in fase di caratterizzazione
- impianto lavorazione rifiuti a base gesso e sue pertinenze
Area totale 13.636 Totale impianto gestione rifiuti
5.2 EMISSIONI IN ATMOSFERA
In fase di cantiere potranno prodursi polveri principalmente durante le attività di scavo. Tuttavia, vista la tipologia di interventi da realizzare, la produzione e diffusione di inquinanti risulta essere un fenomeno poco rilevante, sia in relazione al numero di mezzi impiegati che alla ridotta durata temporale delle attività.
In fase di esercizio, l’impianto di lavorazione del gesso sarà dotato di un filtro a maniche per l’abbattimento delle polveri, avente le seguenti caratteristiche.
Tabella 5.2 Caratteristiche tecniche del filtro a maniche a servizio dell’impianto di lavorazione del gesso
Caratteristiche U.M. Valore
Portata mc/h 40.000
Superficie filtrante mq 452
N° maniche N° 390
Dimensioni filtro - altezza m 7
Dimensioni filtro – larghezza m 7,2
Dimensioni filtro – profondità m 2,4
Il sistema di abbattimento delle polveri di gesso garantisce un’efficienza tale da rispettare i limiti di 10 mg/Nmc. Il materiale che viene lavorato, arrivando dall’esterno, è un materiale che ha un certo tasso di umidità che sarà variabile: per la lavorazione ottimale il tasso di umidità deve essere compreso tra il 15 e il 18%; la polvere di gesso tende ad essere aggregata, la quota più sottile è molto ridotta e sarà trattenuta
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 17 di 24
dal filtro e dal filtro trasferita attraverso una coclea chiusa all’interno della sezione sud in big bag, senza venire a contatto con l’ambiente esterno. Il filtro sarà posizionato sul lato est dell’impianto. Tutto l’impianto è protetto sul lato ovest dalla scarpata naturale esistente e dalle alberature.
Il filtro sarà collegato all’area lavorazione, all’area di messa in riserva e all’area di gestione prodotto e sarà rivestito con pannello sandwich per l’isolamento acustico e per ridurre l’impatto paesaggistico.
Per le polveri che derivano dalla lavorazione degli altri rifiuti, ovvero per l’impianto esistente, è presente un sistema di bagnatura che ha la funzione di limitare la dispersione di polveri in aria.
L’impianto di lavorazione consuma energia elettrica; non sono pertanto presenti emissioni da motori a combustibile.
5.3 PRODUZIONE DI RIFIUTI
In fase di cantiere verranno prodotti materiali di scarto comunemente derivati da attività edili (imballaggi, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, scarti e/o residui di materiali edili quali cemento, mattoni, legno, plastica, ecc.), in quantità non determinabili a priori.
Sebbene non sia possibile valutare preventivamente in modo attendibile la quantità e la tipologia di rifiuti prodotti nel cantiere, occorre garantire la corretta gestione di tali materiali, anche tenendo conto della potenziale pericolosità di alcuni di essi. Tutti i rifiuti prodotti in fase realizzativa dovranno essere raccolti separatamente, in funzione della tipologia, presso l’area di cantiere.
In generale, dovrà comunque essere garantita la messa a disposizione di adeguate aree per il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti, delle terre e rocce da scavo e di aree per lo stoccaggio di materie prime e apparecchiature. Il deposito temporaneo di rifiuti presso il cantiere (inteso come raggruppamento dei rifiuti effettuato, prima della raccolta, nel luogo in cui gli stessi sono prodotti) dovrà essere gestito in osservanza dell’art. 185-bis del D. Lgs. 152/2006 e s.m.i..
Per la fase di esercizio la modifica in esame prevede un aumento dei rifiuti in ingresso dalla quantità attualmente autorizzata di 60.000 t/anno a 120.000 t/anno, di cui circa 30.000 t/anno di rifiuti a base di gesso.
I rifiuti generati dalla nuova lavorazione sono prevalentemente materiale cellulosico dal cartongesso (CER 191201) e leggere reti metalliche dagli stampi in gesso (CER 191201 e CER 191203), a questi si aggiungono eventuali materiali diversi, ad esempio materiali plastici (CER 191204), o materiali metallici nel caso in cui i pannelli arrivino montati sulla intelaiatura metallica.
Si sottolinea che il rifiuto in ingresso arriverà generalmente dalla demolizione selettiva. Tali rifiuti saranno depositati in area di deposito temporaneo all’interno dell’impianto, nella sezione nord destinata all’ingresso del rifiuto.
Nell’impianto di lavorazione del gesso tutti i rifiuti in ingresso da trattare così come quelli in uscita derivanti dalla lavorazione sono gestiti al coperto, essendo il materiale per sua natura igroscopico.
5.4 SCARICHI IDRICI
Le potenziali interferenze sulla componente idrica sono riconducibili esclusivamente alle acque meteoriche di dilavamento, non essendoci scarichi di acque di processo.
Presso l’impianto Dal Zotto è già presente un sistema di trattamento delle acque meteoriche derivanti dall’area impermeabilizzata di deposito rifiuti inerti e lavorazione (1.460 mq) costituito dalle seguenti fasi:
• arrivo meteoriche nel pozzetto di by pass che separa la prima pioggia dalla seconda pioggia,
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 18 di 24
• linea prima pioggia: sedimentazione – disoleazione – filtrazione su filtri a carboni e quarzite – scarico finale,
• linea seconda pioggia: dissabbiatura – disoleazione – scarico finale.
Per la nuova area pavimentata (3.460 mq) che sarà interessata dal deposito di materiali derivanti dalla lavorazione dei rifiuti inerti, in attesa di caratterizzazione, sarà realizzato un analogo impianto:
• arrivo meteoriche nel pozzetto di by pass che separa la prima pioggia dalla seconda pioggia,
• linea prima pioggia: sedimentazione – disoleazione – invio a filtrazione di filtri a carboni e quarzite dell’impianto esistente – scarico finale assieme alla prima pioggia trattata dell’impianto esistente,
• linea seconda pioggia: dissabbiatura – disoleazione – scarico finale.
Pertanto saranno presenti i seguenti scarichi:
• scarico prima pioggia di tutte le aree impermeabilizzate dalla fase filtri a quarzite e carbone,
• scarico seconda pioggia trattata dall’impianto esistente,
• scarico seconda pioggia trattata dal nuovo impianto,
tutti convogliati a una condotta da 500 mm che scarica nel canale demaniale posto a sud dell’impianto.
5.5 ALTERAZIONE PAESAGGISTICA
L’area in cui è localizzato l’impianto, classificata dal P.I. del Comune di crocetta del Montello come Z.T.O.
D2 artigianale e di completamento per la lavorazione degli inerti (art. 31 delle norme tecniche del Piano degli Interventi - variante n. 3), si colloca all’interno di un contesto circostante caratterizzato dalla presenza di attività produttive: a nord si trova un impianto di lavorazione inerti di altra proprietà e a nord- ovest il depuratore comunale di Pederobba. A est si sviluppa l’alveo del Fiume Piave con la zona ZSC-ZPS, la cui vegetazione è prevalentemente ripariale.
L’impianto sarà completamente rivestito esternamente con pannelli che daranno un effetto cromatico atto a realizzare un inserimento adeguato nel territorio circostante.
Si precisa, inoltre, che la realizzazione del progetto allo studio non intaccherà sistemi di siepi o specie arboree e non comporterà alcuna modificazione dei corsi d’acqua, vista la funzione di corridoi ecologici per la fauna che essi svolgono.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 19 di 24 Figura 5.1 Vista 3-D del nuovo impianto di recupero di rifiuti a base di gesso
5.6 TRAFFICO
L’accesso al sito avverrà utilizzando l’esistente viabilità locale, che non necessita di aggiustamenti o allargamenti e risulta adeguata al transito dei mezzi di cantiere.
Per quanto riguarda la fase di esercizio, ad oggi si hanno circa 10 transiti al giorno di mezzi pesanti da 20 tonnellate (corrispondenti a 5 mezzi/giorno) e circa 60 transiti di mezzi di piccola taglia (corrispondenti a 30 mezzi/giorno che trasportano circa 1 o 2 tonnellate).
Il progetto in esame comporta un incremento dei trasporti con mezzi da 20 tonnellate per cui si stima che i transiti passeranno da 10 a ca. 44 al giorno (complessivamente tra mezzi che conferiscono e che ritirano) e un aumento più contenuto di mezzi di piccola taglia con transiti che arrivano a ca. 80 dagli attuali 60.
Tale incremento incide, tuttavia, in modo poco significativo sul traffico complessivo dei mezzi attualmente transitanti sulla rete viaria circostante (in particolare sulla S.P. n. 2).
5.7 RUMORE
In fase di cantiere l’impatto in questione è rappresentato dalla propagazione all’interno dell’area di cantiere e nelle aree limitrofe delle emissioni acustiche prodotte dai mezzi impiegati per la realizzazione dell’intervento (scavi, trasporto di materiali, realizzazione delle opere edili, ecc.). In ogni caso gli impatti possono essere considerati completamente reversibili una volta terminate le attività.
La fase di cantiere può determinare temporaneamente un disturbo per le lavorazioni rumorose, che si esplica solamente nei confronti delle specie animali che, per natura, evitano l’uomo tenendosi a distanza.
L’effetto varia al variare del livello di disturbo, della sensibilità ed elusività della specie considerata e della sua capacità di adattamento all’ambiente antropizzato. Come conseguenza del disturbo antropico, le specie animali tendono ad evitare la frequentazione di alcuni luoghi che talvolta possono essere importanti per l’alimentazione, la riproduzione o il riposo. Tuttavia, vista le attività produttive già presenti, la composizione della fauna nel territorio in esame risulta già oggi influenzata dalla presenza e dall’azione umana.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 20 di 24
Per la fase di esercizio l’inserimento dell’impianto di cartongesso non genera un impatto aggiuntivo significativo in termini di impatto acustico, sia perché il processo di lavorazione di per sè non risulta impattante sia perché l’impianto è chiuso da pannelli di materiale fonoassorbente.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 21 di 24
6. ILLUSTRAZIONE DEI MOTIVI CHE HANNO CONDOTTO A CONSIDERARE LA NON SIGNIFICATIVITÀ DEGLI EFFETTI SUI SITI NATURA 2000
Il progetto in esame prevede un ampliamento dell’impianto di recupero inerti da demolizione, gestito dalla ditta Dal Zotto S.r.l. e ubicato a Crocetta del Montello (TV), con l’inserimento di un impianto di recupero di rifiuti a base di gesso.
Si è valutato che il progetto in esame non genera effetti significativi negativi sui siti di rete Natura 2000 considerati in quanto:
• la modifica proposta non prevede la sottrazione di risorse naturali appartenenti ai siti di rete Natura 2000; l’area di intervento, se pur parzialmente ricadente all’interno della ZSC IT3240030 “Grave del Piave - Fiume Soligo - Fosso di Negrisia” e della ZPS IT3240023 “Grave del Piave”, interessa una superficie con destinazione urbanistica Z.T.O. D2 (artigianale e di completamento per la lavorazione degli inerti), un tempo occupata da un altro impianto analogo;
• l’intervento non comporta l’inserimento di elementi estranei al paesaggio o la frammentazione dell’ambito d’appartenenza né l’eventuale interruzione di processi ecologici ed ambientali dell’area in quanto si tratta di un ampliamento di un’attività produttiva già esistente, su un lotto precedentemente occupato da un impianto analogo;
• il progetto non comporta la produzione di acque reflue di processo; le acque meteoriche di dilavamento ricadenti sulle nuove aree pavimentate saranno raccolte e opportunamente trattate prima dello scarico in corpo idrico superficiale;
• l’impianto di lavorazione del gesso sarà dotato di un filtro a maniche per l’abbattimento delle polveri;
• per quanto riguarda l’impatto acustico, mentre può essere escluso a priori qualsiasi effetto sugli habitat naturali e sulle specie vegetali, non altrettanto si può fare per le specie animali. Tuttavia, viste le attività produttive già presenti nel sito, si ritiene che le specie che frequentano i siti di rete Natura 2000 non subiranno effetti negativi;
• considerata la natura delle modifiche proposte e che i limiti spaziali massimi sottesi dagli effetti sono stati identificati come l’area dell’impianto e delle immediate vicinanze, si ritiene non significativa l’incidenza del progetto proposto sugli habitat o sulle popolazioni di specie in diretta connessione con i siti Rete Natura 2000 più prossimi.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 22 di 24
7. FONTI BIBLIOGRAFICHE CONSULTATE
7.1 ASPETTI GENERALI
• Attraverso il Veneto, Veneto Agricoltura, pubblicazione realizzata con il cofinanziamento dell’Unione Europea - FEAOG Sezione Orientamento.
• La rinaturalizzazione e il risanamento dell’ambiente per la conservazione della biodiversità. Progetto interagenziale “Aree naturali protette e conservazione della biodiversità” Unità di progetto
“Tecniche di ripristino ambientale”, APAT, 2005.
• Assunto R., Il paesaggio e l’estetica, Napoli, Giannin editore, 1973.
• Romani V., Il paesaggio. Teoria e pianificazione, Milano, Franco Angeli, 1994.
• “Oasi LIPU Cave di Gaggio Nord”, LIPU.
• Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale della Provincia di Treviso.
• Piano di Assetto del Territorio e Piano degli interventi del Comune di Crocetta del Montello.
7.2 FAUNA
• Barbieri F., Bernini F., Distribution and status of Rana latastei in Italy (Amphibia, Ranidae), Ital. J.
Zool., suppl. 1: 91-94, 2004.
• Ballerio A., Insetti da proteggere: la tutela entomologica in Italia. Ferrara, Quad. Staz. Ecol. civ. Mus.
St. nat., 18: 21-35, 2008.
• BirdLife International, Birds in Europe: population estimates, trends and conservation status, Cambridge, UK. BirdLife Conservation Series no. 12, 2004.
• Bulgarini F., Calvario E., Fraticello F., Petretti F., Sarrocco S., Libro Rosso degli Animali d’Italia.
Vertebrati, Roma, WWF Italia e Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica, TIPAR, 1998.
• Bon M., Borgoni N., Richard J., Semenzato M., Osservazioni sulla distribuzione della teriofauna nella Pianura Veneta centro-orientale, Venezia, Boll. Mus. civ. St. Nat. Venezia, 42: 165-193, 1993.
• Bon M., Fasano D., Mezzavilla F., Zanetti M., L’espansione dello scoiattolo comune, Sciurus vulgaris, in pianura veneta nell’ultimo decennio (1998-2007), in Bon M., Bonato L., Scarton F. (eds.). Atti 5°
Convegno Faunisti Veneti, Venezia, Boll. Mus. civ. St. Nat. Venezia, suppl. al vol. 58: 312-316, 2008.
• Bon M., Paolucci P., Mezzavilla F., De Battisti R., Venier E., Atlante dei Mammiferi del Veneto, Venezia, Grafic House Editrice, 1995.
• Bonato L., Fracasso G., Pollo R., Richard J., Semenzato M., Atlante degli Anfibi e dei Rettili del Veneto, Associazione Faunisti Veneti, Nuovadimensione, 2007.
• Mezzavilla F., Scarton F., Status in Veneto degli uccelli nidificanti ed applicazione di indici in alcune Zone di Protezione Speciale (ZPS) del Veneto, in: Bon M., Dal Lago A., Fracasso G., Atti 4° Convegno Faunisti Veneti, Associazione Faunisti Veneti, Natura Vicentina n.7:17-26, 2005.
• Ratti E., I Coleotteri Silvanidi in Italia (Coleoptera Cucujoidea Silvanidae), Venezia, Boll. Mus. civ. St.
nat. Venezia 58: 83-136, 2007.
• Scali S., Gentilli A., Biologia e conservazione della rana di Lataste, Ferrara, Quad. Staz. Ecol. civ. Mus.
St. nat. Ferrara 17: 83-88, 2007.
• Semenzato M., Amato S., Comunità di Uccelli nidificanti e svernanti nei boschi planiziali del Veneto centro-orientale (Italia N-E), Venezia, Boll. Mus. civ. St. Nat. Venezia, 48 (suppl.) 54-62, 1998.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 23 di 24
• Semenzato M., Zanetti M., Richard J., Borgoni N., Distribuzione storica ed attuale di Emys orbicularis e osservazioni sulla recente diffusione di Trachemys scripta nel veneto, in Bon M. e Mezzavilla F., Atti 2° Convegno Faunisti Veneti, Venezia, Associazione Faunisti Veneti, Boll. Mus. civ. St. Nat.
Venezia, suppl. al voI. 48:155-160, 1998.
• Temeles, E. J., The relative importance of prey availability and intruder pressure in feeding territory size regulation by harriers, Circus cyaneus, Oecologia 74:286-297, 1987.
• Vienna P., Ratti E., I coleotteri Sphaeritidae e Histeridae, Venezia, Mus. civ. St. Nat. Venezia 49: 15- 37, 1999.
7.3 EFFETTI DEL RUMORE SULLA FAUNA SELVATICA
• Battisti C., Frammentazione ambientale, connettività, reti ecologiche, Provincia di Roma, 2004.
• Brumm H, The impact of environmental noise on song amplitude in a territorial bird, Journal of Animal Ecology 73: 434-440, 2004.
• Dinetti M., 2000. Infrastrutture ecologiche. Il Verde Editoriale
• Dooling R., Popper A., The Effects of Highway Noise on Birds, prepared for The California Department of Transportation, unpublished Report, 2007.
• Forman R. e Lauren A., 1998. Roads and their major ecological effects. Annu. Rev. Ecol. Svst. 1998.
• 29:207-31.
• Forman R., Deblinger R., The ecological road-effect zone of a Massachusetts (USA) suburban highway. Conservation Biology 14:36-46, 2000.
• Hirvonen H., Impacts of highway construction and traffic on a wetland bird community, International Conference on Ecology and Transportation, Proceedings, 2001.
• Larkin R.P., Effects of military noise on wildlife: a literature review, Center for Wildlife Ecology, Illinois Natural History Survey, 1994.
• Santolini R., Malcevschi S., Sauli G. e Perco F., 1995. The relationship between infrastruture and wildlife: problems, possible project solution and finished works in Italy. Habitat fragmentation &
infrastructure. Proceedings: 202-212, Ministry of Transport, The Netherland.
7.4 FLORA E VEGETAZIONE
• G. Busnardo, Piccola guida a per riconoscere 50 alberi del Veneto, Veneto Agricoltura, 2010.
• G. Busnardo, Piccola guida per riconoscere 100 fiori dei boschi e delle siepi del Veneto, Veneto Agricoltura, 2010.
• T. Schauer, C. Caspari, Guida all’identificazione delle piante, Zanichelli, 1991.
• M. Ferrari, D. Medici, Alberi e arbusti in Italia - Manuale di riconoscimento, Edagricole, 2003.
• R. Gellini, P. Grossoni, Botanica forestale, Cedam 1997.
• G. Dalla Fior, La nostra florrea, Editrice Monauni, 1985.
• R. Del Favero, C. Lasen, La vegetazione forestale del Veneto, Progetto editore, 1993.
• E Banfi, F. Consolino, Conoscere e riconoscerete tutte le specie più diffuse di alberi e ornamentali, De Agostini, 1996.
• H. Harris, Guida pratica agli alberi e arbusti in Italia, Reader’s Digest, 1982.
• M. Bon, F. Scarton, Atti 3° convegno faunisti veneti, Rovigo 14-15 ottobre, 2000.
Dal_Zotto_Crocetta_del_Montello_VINCA_RT 24 di 24
• G. Rallo, M.Pandolfi, Le zone umide del Veneto. Guida alle aree di interesse naturalistico e ambientale. Regione Veneto, Padova, Franco Muzzio Ed., 1988.
• S. Mutto Accordi, R. De Battisti, Malattie e alterazioni degli alberi forestali e ornamentali, ARF Veneto, 1985.
• P. Corona, G. Carraro, L. Portoghesi, R. Bertani, M. Dissegna, B. Ferrari, M. Marchetti, G. Fincati, A.
Alivernini, Pianificazione forestale di indirizzo territoriale: Metodologia e applicazione sperimentale all’Altopiano di Asiago, Regione del Veneto, Piccoli Giganti Edizioni, 2010.
Padova, 23 Dicembre 2021
Aplus S.r.l. - Ing. Amb. Roberta Gadia1
Aplus S.r.l. - Dott. Stefano Cadamuro2
1 Laureata in Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio
2 Laureato in Scienze Ambientali