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Lotti al cimitero assegnati e congelati

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ANNO XIX N. 5 - 5 MARZO 2021 EDIZIONE SPECIALE IN PDF

IL DIARIO DI CASTROVILLARI E DEL POLLINO

Lotti al cimitero assegnati e

congelati

Intervista a Luigi De Magistris Candidato al ruolo di

Presidente della Regione Calabria

«Il nostro è un progetto politico per convincere e per vincere...

... questa è una terra a cui sono profondamente legato pur non

essendo nato in Calabria»

Dedicata una piazza di Castrovillari a Cosimo Vigna:

educatore, padre, marito...ma soprattutto

Maestro!

Ci lascia il Preside Vittorio

Castriota:

un intellettuale

a tutto tondo

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Intervista a Luigi De Magistris, Candidato al ruolo di Presidente della Regione Calabria

« Il nostro è un progetto politico per convincere e per vincere...»

Dott. De Magistris, lei è stato il primo ad annunciare la candidatura a Go- vernatore della Regione Calabria. Da dove nasce questa decisione?

È una scelta d’amore per la Calabria, una terra a cui sono legato fin da bambino, in cui ho lavorato per nove anni da Pub- blico Ministero. Non ho mai perso con- tatti e non ho mai interrotto legami, è una terra che ha bisogno di passione politica, di competenza, di coraggio, di onestà, di concretezza e di una classe di- rigente libera dal consociativismo poli- tico, che caratterizza fortemente la politica regionale calabrese.

Recentemente ha ribadito la “non ap- partenenza” a nessuno schieramento politico, specificando che lei non è del centro-sinistra, lasciando la porta aperta al Movimento 5 Stelle e a tutti coloro i quali saranno disposti a spo- sare il suo progetto. Ma quanto è vasto il suo perimetro? Mi spiego me- glio: aprirebbe le porte a quei partiti di centro, quali Italia di Mezzo di Or- landino Greco o lo stesso Udc, che nel panorama politico tradizionale cala- brese hanno spesso spostato il bari- centro verso centrodestra o centro- sinistra?

Si commette un errore a pensare che la nostra coalizione sia una somma alge- brica di partiti grandi o piccoli. Io sono un uomo di sinistra che si rivolge a tutti i calabresi, che lavora per l’unità popo- lare delle varie sensibilità civiche e poli- tiche. Si tratta di una grande coalizione civica all’interno della quale ci sono espressioni del mondo radicale, mode- rato, progressista, conservatore, il cui minimo comune denominatore etico è quello dell’alta qualità morale e della volontà di mettere in campo un pro- getto che coniughi rottura del sistema, capacità e forza di governo.

Secondo Jasmine Cristallo, leader delle Sardine, tra lei e Nicola Irto, can- didato in pectore del centrosinistra, nessuno dei due vuole davvero

“bene” al concetto di vittoria del cen- trosinistra, definendo la sua candida- tura «un’auto-investitura piombata senza tenere conto delle discussioni, degli sforzi comuni e dei delicati con- fronti che maturavano al tavolo del centrosinistra». Cosa si sente di ri- spondere?

Quella di Jasmine Cristallo è una lettura politicante. Noi siamo una colazione ci- vica larga, parliamo anche all’elettorato del centro-destra, non ci interessa il re- cinto del centro-sinistra e, soprattutto, la mia candidatura è molto diversa da quella di Irto che, pur essendo giovane, è espressione dell’apparato politico.

La mia non è un’autocandidatura, è una candidatura che nasce dal basso, solle- citata da decine e decine di calabresi che evidentemente non hanno dimen- ticato l’impegno, l’amore e il sacrificio che ho donato ad una terra a cui sono profondamente legato, pur non es- sendo nato in Calabria.

Nel libro intervista di Sallusti a Pala- mara, leggiamo che quando lei fu tra- sferito, lo stesso Palamara affermò che «Il sistema ha vinto, ha dimo- strato di avere gli anticorpi». In buona sostanza, sosteneva che lei fosse stato sacrificato perché non ap- parteneva né era funzionale ad al- cuna corrente. Oggi, non teme che il sistema politico possa di nuovo ri- compattarsi per tenerla fuori dai gio- chi?

Il sistema è contro di noi. Il sistema è contro di me. Noi siamo l’alternativa al sistema. È chiaro che il sistema ci teme, perché con la nostra venuta avrà finito di tenere al guinzaglio la stragrande maggioranza dei calabresi, che sono persone oneste. Quindi, la nostra è una candidatura antisistema.

L’alleanza con la lista civica di Carlo Tansi “Tesoro Calabria” può rappre- sentare quella componente in più, atta a rompere il sistema?

Assolutamente sì. Carlo Tansi ha una po- sizione centrale nella nostra coalizione civica.

Lei ha dichiarato di voler inserire nelle sue liste (due che fanno riferi- mento direttamente a Lei e quattro a Tansi) “le forze migliori della Cala- bria”. Sono già pervenute svariate adesioni di spessore, tra cui: il dott.

Io sono un uomo di sini- stra che si rivolge a tutti i calabresi, che lavora per l’unità popolare delle varie sensibilità civiche e politiche

...la mia candidatura è molto diversa da quella di Irto che, pur essendo gio- vane, è espressione del- l’apparato politico

Il sistema è contro di noi.

Il sistema è contro di me.

Noi siamo l’alternativa al

sistema. È chiaro che il si-

stema ci teme, perché

con la nostra venuta avrà

finito di tenere al guinza-

glio la stragrande mag-

gioranza dei calabresi

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ll DIARIO- ANNO XIX N. 5 Ferdinando Laghi e l’ex sindaco di

Riace, Mimmo Lucano. Traspare una voglia di investire sul capitale umano della Calabria che, pur tuttavia, negli anni, ha sempre dimostrato di avere nei partiti tradizionali grandi pac- chetti di voti e anche di clientele. Si può, in tutta onestà, sperare davvero di avere delle chances concrete per essere il primo tra i governatori can- didati?

Noi vinceremo. E sarà la prima volta che in Italia vincerà il popolo senza pac- chetti di voti e senza clientele. Vince- ranno candidati onesti ed un presidente che vuole, insieme ai calabresi, cam- biare la Calabria e liberarla dal malaffare.

La nostra non è una mera testimo- nianza, ma un progetto politico per con- vincere e per vincere.

In cosa consiste questo suo piano di rilancio e come impiegherebbe le ri- sorse del Recovery fund e del Piano Next generation Eu che arriveranno in Calabria?

Innanzitutto, dobbiamo liberare la spesa pubblica dal controllo di un si- stema che mette insieme ceto politico ed imprenditori, e non di rado il crimine, in particolare quello organizzato. Il de- naro pubblico servirà per creare le con- dizioni per lo sviluppo della Calabria:

più servizi, più infrastrutture, acqua pubblica, una sanità diversa rispetto a quella odierna, ridotta allo sfascio, un ambiente da tutelare, turismo, cultura, trasporti, lavoro, zone costiere ed entro- terra, borghi da rigenerare e strutture da recuperare. Il denaro servirà per dare forza e fiducia al capitale umano che già esiste in Calabria.

Il centro-sinistra ha deciso di puntare sul cambiamento con Nicola Irto, mentre il centro-destra si affida ad un volto storico di Forza Italia, con una lunga esperienza in Parlamento, come Roberto Occhiuto; compagini politiche frutto di quelle che lei ha definito “sommatorie tra soggetti che non hanno certo giovato alla Cala- bria”. In cosa hanno fallito il centro- destra e il centro-sinistra nell’ammi - nistrare la nostra regione?

In Calabria, con una precisione svizzera, si alternano ogni cinque anni centro-de- stra e centro-sinistra, ma in realtà si fa fa- tica a scorgerne le differenze. Il consociativismo trasversale si è caratte- rizzato per un assai similare controllo della spesa pubblica, che non è mai ser- vita per garantire sviluppo, lavoro, am- biente, infrastrutture e servizi, ma per consolidare il ceto politico dominante e le varie catene di persone da tenere al guinzaglio. La nostra esperienza, ri- spetto a quella di Irto e di Occhiuto, li- bera energie e parla molto a quell’elettorato da loro apparentemente rappresentato che, fino ad ora, non aveva un’alternativa, e serve a dare un segnale a quelle persone che, all’interno dei partiti e degli schieramenti tradizio- nali, vorrebbero il cambiamento.

Nelle ultime settimane, in rete, sta cir- colando un post della scrittrice Gine- vra Dell’Orso la quale, dopo anni dedicati alle Pubbliche Relazioni e all’Interior Design, ha deciso di mol- lare la folle frenesia di Milano e di Los Angeles per trasferirsi in un magico paesino sulla costa jonica calabrese.

Tra le altre cose lei scrive: «non sono calabrese..., nessuno dei miei parenti è calabrese, e non ho sposato nean- che un calabrese. Semplicemente, questa regione mi ha rapito con la sua bellezza, con la sua ostinazione, con il suo essere tanto cruda e al tempo stesso intrisa di magia. Io l’ho scelta, l’ho affrontata, l’ho persino sfidata quando mi ha messo al bivio delle scelte che capitano solo rare volte nella vita... e sono ancora qui, felice di aver scelto quella più difficile ma più emozionante. Per questo non finirò mai di ringraziare questa terra, questo angolo di mondo ancora vero, palpitante, in cui si può ancora so- gnare e credere ai piccoli miracoli quotidiani. In buona sostanza lei ci crede in questo miracolo del rinnova- mento della politica in Calabria?

Certo, altrimenti non mi sarei avventu- rato in questa scelta, dopo esperienze di vita sempre in prima linea. Quindici anni in Magistratura, due anni ai vertici di una Commissione del Parlamento euro- peo, dieci anni da Sindaco di Napoli.

Condivido molto l’analisi che la Calabria sia un luogo in cui si può costruire un nuovo Umanesimo, in cui si può trovare un equilibrio tra spiritualità e materia- lità, in cui si può costruire un rapporto forte e diverso tra persone e spazio, tra comunità di abitanti e paesaggio. Credo che la Calabria, da periferia d’Europa, di- venterà il luogo in cui poter dare vita ad un nuovo progetto di comunità, fa- cendo prevalere la giustizia sociale, la fratellanza e la lotta alle diseguaglianze.

A proposito, nei giorni scorsi, ha fatto visita al sindaco di Castrovillari, Do- menico Lo Polito. Cosa vi siete detti?

La prego non risponda che si è trat- tato di un incontro istituzionale tra primi cittadini…

Il sindaco di Castrovillari mi ha fatto con- tattare. Sono stato contento di averlo salutato, di aver fatto visita al comune.

Da sindaco, rispetto molto il lavoro dei miei colleghi, e da Presidente della re- gione sarà amico dei sindaci.

Per concludere, contando sulla sua proverbiale onestà intellettuale, que- sta sua candidatura vuole rappresen- tare un riscatto per ciò che le è stato tolto in passato o ritiene che quello ormai sia un capitolo chiuso della sua vita?

Non c’è nessun riscatto, nessuno spirito di vendetta, men che mai alcun rancore.

Quei quasi dieci anni da Pm in Calabria sono stati utilissimi per conoscere il si- stema criminale, ma anche per appren- dere la grande sete di giustizia che permea i calabresi e questa terra, a cui sono tanto legato.

Angelo Filomia e Paola Gentile

Noi vinceremo. E sarà la prima volta che in Italia vincerà il popolo senza pacchetti di voti e senza clientele. Vinceranno candidati onesti ed un presidente che vuole, in- sieme ai calabresi, cam- biare la Calabria e liberarla dal malaffare

In Calabria, con una preci- sione svizzera, si alter- nano ogni cinque anni centro-destra e centro-si- nistra, ma in realtà si fa fatica a scorgerne le dif- ferenze. Il consociativi- smo trasversale si è caratterizzato per un assai similare controllo della spesa pubblica

Condivido molto l’analisi che la Calabria sia un luogo in cui si può co- struire un nuovo Umane- simo, in cui si può trovare un equilibrio tra spiritua- lità e materialità, in cui si può costruire un rapporto forte e diverso tra persone e spazio, tra comunità di abitanti e paesaggio

...dobbiamo liberare la

spesa pubblica dal con-

trollo di un sistema che

mette insieme ceto poli-

tico ed imprenditori, e

non di rado il crimine, in

particolare quello orga-

nizzato

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di previsione e il Documento unico di programmazione

Il Consiglio Comunale di Castrovillari ha approvato il Bilancio di previsione 2020/2022, in seguito al benestare giunto dal Ministero dell’Interno, con- cernente l’ipotesi di bilancio stabil- mente riequilibrato proposto dall’Ente e avallato nel dicembre scorso.

Sebbene gli esponenti di Forza Italia e Fratelli d’Italia si siano astenuti, hanno rimarcato con forza la volontà di essere maggiormente coinvolti nelle decisioni della maggioranza, collaborando alla costruzione di un nuovo cammino isti- tuzionale che prevederà pianificazioni e gestione oculata ed accorta delle Casse comunali. In seguito, la proposta del consigliere di minoranza, Carlo Lo Prete, di unire in un’unica illustrazione

e discussione il documento unico di programmazione ed il bilancio di previ- sione 2020/2022, è stata approvata al- l’unanimità. Un percorso lungo e tortuoso per giungere ad una situazione di “tranquillità” economica, messa a dura prova, in questi anni, dal dissesto e dalla massa debitoria pregressa. Un’atten- zione e un lavoro certosino per intercet- tare situazioni morose e favorirne il saldo. Una programmazione a lungo termine che comprende anche la mac- china amministrativa con le sue esi- genze di personale per cui saranno svolti concorsi, oltre alla stabilizza- zione (con fondi comunali) a 30ore degli Lsu. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Santagada, ha posto l’atten-

zione su quelle categorie maggior- mente provate dalla crisi pandemica, sensibilizzando ad una gestione attenta della spesa pubblica. All’inizio dei lavori del Consiglio su proposta del presidente Santagada, è stato osservato un minuto di silenzio per la scomparsa del preside dell’ITIS e già amministratore del Co- mune, Vittorio Castriota e per l’ucci- sione dell’ambasciatore italiano in Congo, Luca Attanasio, e del carabi- niere della sua scorta, Vittorio Iaco- vacci, in un attacco rivolto ad un convoglio dell’ONU nella Repubblica democratica dell’est dell’Africa centrale.

Paola Gentile

IL DIARIO DI CASTROVILLARI E DEL POLLINO Registrazione Tribunale

di Castrovillari n. 1/2005 Iscrizione R.O.C. n. 13126

Edito da Associazione Culturale PromoIdea Pollino Sede operativa: Via A. Alfano, 75 - Castrovillari

Stampa: solo formato digitale Direttore editoriale Angelo Filomia 328.1046251

Direttore responsabile Luigi Troccoli

La collaborazione alla testata è libera e gratuita.La Direzione si riserva di apportare modifiche agli articoli inviati che dovranno avere preferibilmente lunghezza non superiore a 35 righi standard . ed inviati per posta elettronica all’indirizzo: ildia- rio@alice.it

In tempi di pandemia da Covid-19, la no- stra casa è diventata il luogo più sicuro al mondo e, per questo motivo, è oppor- tuno renderla il più vivibile e conforte- vole possibile. Tra le manovre economico-politiche messe in campo dai governi a guida Giuseppe Conte c’è, sicuramente, il Superbonus 110% per il recupero sismico ed energetico del pa- trimonio edilizio abitativo esistente.

In questo solco, è partito il primo inter- vento, a firma dell’Architetto Salvatore Dessì, dello studio “salvatore dessì ar- chitetto” ufficio di progettazione ope- rante proprio in città e che ha impostato da anni, ormai, la propria attività anche sul recupero dell’esistente e degli spazi pubblici. Il Superbonus riguarda un fab- bricato indipendente in centro storico, costruito intorno alla metà del secolo scorso e che, a lavori ultimati, si presen- terà come un edificio sismicamente mi-

gliorato, (di due classi), ed energetica- mente efficiente, (portato da una classe G ad una classe A1). L’intervento, frutto di un lavoro multidisciplinare, è reso pos- sibile grazie alla cessione del credito da

parte del committente all’impresa IERRE Costruzioni Srl di Giuseppe Iannibelli, partner di Harley&Dikkinson ed ENI Gas&Luce, rappresentata, ed in consu- lenza, dall’Ingegnere Salvatore Risoli.

Questo è uno di alcuni dei lavori che lo studio di architettura “salvatore dessì ar- chitetto” realizzerà, attraverso la moda- lità del Superbonus 110%, sul territorio nei prossimi mesi.

«Per l’Italia, e per la nostra regione Cala- bria in particolare - ha dichiarato l’Archi- tetto Dessì - l’occasione che viene offerta da questa misura fiscale è note- vole: un territorio urbanizzato, ed il suo immenso corpo costruito, che presenta carenze dal punto di strutturale, e quindi sismico, e deficienze energetiche, per quanto attiene il consumo delle risorse non rinnovabili, ha l’occasione di essere rigenerato ed adeguato ad un costo basso per il cittadino, grazie alla possibi- lità che si ha di cedere il costo totale degli interventi alle imprese esecutrici dei lavori, o di venderlo a istituti bancari, fondi, assicurazioni». P.G.

L’architetto Salvatore Dessì realizza il primo

intervento con il Superbonus 110%

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5

cose di casa

Ci risulta che alcun i concittadini stanno da tempo chiedendo al Comune di Ca- strovillari la possibilità di ottenere in concessione un lotto cimiteriale per l’edificazione della cappella di famiglia.

La risposta che viene fornita è che non ci sono lotti disponibili.

In realtà, le cose stanno diversamente.

Infatti, i lotti cimiteriali sono stati asse- gnati da anni e moltissimi cittadini hanno costruito le cappelle su quelli dati loro in concessione. Ma altri citta- dini, che hanno avuto assegnati i lotti, dopo molto tempo non hanno proce- duto alla realizzazione dell’opera.

E allora ci chiediamo: è possibile che chi è risultato aggiudicatario di un lotto possa tenerlo per anni, senza costruirvi, impedendo ad altri richiedenti la possi- bilità di realizzare la cappella gentilizia?

Tenere dei lotti senza costruirvi rappre- senta, oltre tutto, un danno economico per la comunità, poiché è attività edilizia che si ferma.

Ricordiamo che le norme regolamentari sono ben precise. Consultando il rego- lamento comunale per la concessione

dei suoli al cimitero e il regolamento ci- miteriale si constata che le norme in ma- teria sono precise e non è consentito a

nessuno violarle, soprattutto se a vio- larle, come sembra, sia il Comune stesso. L’art. 6 del primo regolamento prescrive che entro sei mesi dalla stipula dell’atto di concessione del terreno, il cittadino deve presentare il progetto esecutivo delle opere da realizzare.

I termini per la realizzazione della cap- pella sono contenuti nel regolamento di polizia cimiteriale del 1999, il quale, al- l’articolo 48, prescrive tassativamente che dopo la presentazione del progetto, deve avvenire l’esecuzione dello stesso nel termine di ventiquattro mesi.

Orbene, ci risulta cha la concessione di alcuni terreni sia avvenuta ben oltre i trenta mesi (6 per il progetto e 24 per la costruzione), con danno per il settore edile e per quanti, legittimante, ambi- scono ad avere un’area, che viene con- gelata a favore di concessionari inerti, con la pigra e sorprendente accondi- scendenza del comune.

l.t.

Lotti al cimitero assegnati e congelati

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La scomparsa dell’indimenticato Pre- side dell’ITIS “E. Fermi”, prof. Vittorio Castriota ha destato cordoglio una- nime all’interno della comunità di Ca- strovillari. In tanti hanno voluto dargli l’ultimo saluto con una dedica, un mes- saggio, un post su Facebook. Ed è pro- prio sul social network che l’affetto per questo nostro illustre concittadino, si è fatto sentire ancora più forte.

Dapprima Professore di chimica fisica, in seguito Preside, Castriota era amato dai suoi colleghi e, in particolar modo, dai suoi alunni ai quali elargiva, non solo nozioni, ma vere e proprie lezioni di vita, di letteratura e di arte: la sua grande passione, insieme ai viaggi. Attento os- servatore ed acuto pensatore, Castriota è stato «amministratore di questa città e nel cuore di tanti per la sua grande de- dizione alla Scuola ed ai ragazzi, repu- tando l’educazione dei giovanissimi fondamentale per la crescita personale e civile», ha ricordato il sindaco, Dome- nico Lo Polito.Un uomo che ha fatto della semplicità il suo tratto distintivo, con «quel suo modo di essere diretto che sempre spiazzava, sorprendendo per acume, ma anche per capacità di provocare positivamente ed interrogarsi sulla realtà che si poneva», ha aggiunto l’Amministratore.

Quello che ci mancherà più di tutto è

«tua risata piena e coinvolgente, l’impa- reggiabile armonia della tua voce che nel canto sublimava il tuo più intimo sentire; ci mancherà la rievocazione dei capolavori dell’arte, specie rinascimen- tale, che facevi rivivere con affascinante affabulazione - ha sottolineato Franco Blaiotta, già preside dell’ITCG e sindaco di Castrovillari -. Ci mancherà il tuo guar- dare, con critica indulgenza, l’incessante fluire della vita dei giovani che si avvi- cendavano nella scuola da te diretta; ti ricorderemo anche per il tuo impegno politico che, pur nella diversità delle idee, non amava l’insulto e la maldi- cenza, oggi così diffusi. Ti ricorderanno anche per i tuoi viaggi, espressione della tua curiosità intellettuale, che or- ganizzavi attento alle diversità culturali che arricchiscono il pensiero».

Il Preside del “Mattei-Pitagora-Calvosa”, Bruno Barreca, ha ringraziato Castriota per i suoi incoraggiamenti e preziosi consigli, ricordando un episodio del 31 agosto 2012: «il decano dei Presidi, il prof. Vittorio Castriota, venne a trovarci alla Scuola Media “De Nicola”, ci stavamo salutando perché il giorno dopo avrei preso servizio all’alberghiero di Castro- villari, anche in quell’occasione non le- sinò consigli e raccomandazioni -

“implicite ed esplicite” - che tanto mi hanno aiutato».

Gli fa eco, Gianni Donato, Commissario Straordinario del Distretto Scolastico

n.19 (“Vittorio Veneto”), ricordando i suoi trascorsi amministrativi (vicesin- daco nell’amministrazione Vico e consi- gliere comunale negli anni ‘80) e la sua abilità e dedizione come dirigente sco- lastico: «la sua umanità, la sua cultura scientifica, il suo senso dell’umorismo ri- marranno indelebili nel cuore di mi- gliaia di alunni e docenti che egli ha amato. La scuola della Città e del terri- torio, oggi, gli rende riconoscenza ed omaggio per i suoi alti meriti e l’affetto che ha sempre nutrito verso ciascuno di noi». A questo proposito, Donato ha in- viato una lettera ai dirigenti dell’ITIS af- finché prendano in considerazione la proposta di intitolare l’Istituto proprio a Castriota, che lo ha reso competitivo dal punto di vista della varietà ed offerta formativa, portandolo ad essere uno degli istituti tecnici più validi e all’avan- guardia dell’intero territorio.

Un Istituto che il prof. Leonardo De Marco conosce bene. Al fianco del Pre- side Castriota lo ha visto nascere, cre- scere e raggiungere traguardi internazionali. De Marco, prossimo alla pensione e decano dell’ITIS, insegna Chimica e conobbe Castriota nel 1973, quando il compianto Preside insegnava chimica fisica: «mi colpì la sua grande vi- vacità, l’amore per lo studio della chi- mica e la capacità di coinvolgerti in tutto. Ricordo ancora una sua celebre le- zione sulla “Venere” del Botticelli, o di quella volta che ci disse di andare a ve- dere la tragedia di Euripide, in scena al Cinema “Vittoria”. È stato in quella circo- stanza che ho capito che non c’è diffe- renza tra cultura scientifica e umanistica. È stato il mio mentore. Un maestro di vita». Un rapporto, in un primo momento subalterno (inse- gnante/alunno), poi paritario (da colle-

ghi), lungo mezzo secolo, traghettando i “suoi” ragazzi dai laboratori in via Po’

all’attuale sede dell’ITIS inaugurata nel 1990.

«Nel 1996 - prosegue De Marco - ab- biamo partecipato, per la prima volta, ai Campionati mondiali della Chimica a Mosca. Castriota in veste di preside ed io di coordinatore dei ragazzi. Quel- l’anno vincemmo la medaglia d’argento con un promettente studente, Teodoro Laino, oggi ricercatore all’Università di Zurigo». Da lì, una serie infinita e conti- nua di premi e riconoscimenti presti- giosi.

«Mi lega a lui un legame profondo - ha concluso De Marco - che è continuato nell’insegnamento ai suoi figli, Bene- detto e Marco. Un rapporto lungo 50 anni, di amicizia, stima e rispetto. Ri- marrà per sempre il “mio Preside”».

«Una persona di grande visione e lungi- miranza. Un uomo di cultura in senso lato, che riusciva a trasmettere questi valori di sapienza ai suoi ragazzi. Perché, la cosa che ricordo con tristezza e com- mozione, è proprio il suo “dare” verso quelli che poi avrebbe chiamato “la nuova generazione”: io, per esempio, sono stato uno dei fortunati» ha ricor- dato Sasà Calabrese, musicista e com- positore castrovillarese.« Il suo modo di fumare, come teneva la sigaretta fra le dita, una supplenza sua di letteratura, qualche sberla per uno sciopero senza motivo, qualche sgridata quando leg- geva le mie deficienze in chimica orga- nica, e quel sorriso quando il coro cantava forte “l’Alleluia”, sono le cose che non riuscirò mai a dimenticare».

Commosso anche il ricordo di Vincenzo Veltri: «Ho continuato a chiamarlo Pro- fessore anche molti anni dopo la laurea.

Sicché un giorno, lo incontro per caso, mi avvicino e lo saluto, buongiorno Pro- fessore Castriota, lui si volta e mi fa: “Oi Vince’, e finiscila i mi chjiama’ Professore Castriota, mo’ su’ tant’anni ca’ si nu pro- fessionista, e basta, chjiamami Vittorio.

Non è stato facile, ma poi, ci sono riu- scito a chiamarlo Vittorio».

Questa rappresenta una piccolissima parte dei messaggi di affetto che sono giunti all’indirizzo del Preside Castriota.

Per percorsi di studi differenti, non ho potuto conoscerlo ed apprezzarlo da vi- cino; ma dalla attestazioni di stima che gli sono pervenute, posso affermare in totale onestà che il Preside Castriota è da considerarsi una di quelle persone che si è spesa per la comunità in ogni campo, in ogni settore, con una visione d’insieme, a 360o , senza pregiudizi, senza preconcetti, abbandonandosi all’altro, al confronto, al rispetto verso chi ha un’idea diversa dalla nostra.

Ciao Vittorio, ci mancherai!

Paola Gentile

Ci lascia il Preside Vittorio Castriota:

un intellettuale a tutto tondo

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Una nuova realtà civica e solidaristica è nata in Città: si tratta del Gruppo socio- culturale “I Sognatori”, un nucleo di cit- tadini animati da finalità filantropiche e socio-ambientali.

Il Consiglio direttivo - che vede Franco Pirrera, in veste di presidente; Gio- vanni Battista Di Marco; vicepresi- dente; Gino Perfetti, segretario; Enzo Zofrea, tesoriere e Vincenzo Todaro, consigliere - ha un “sogno”: quello di rendere il mondo un posto più tolle- rante, amicale e comprensivo, dove gli esseri umani si danno una mano gli uni con gli altri, nel pieno rispetto del- l’ambiente che li circonda.

Mediante la costruzione di un “logo”

i d e n t i t a - rio, chiaro ed espli- cativo, “I S o g n a - tori” pun- tano alla difesa dei principi e dei valori della de- mocrazia, ispiran- dosi alla Costituzione italiana, promuovendo la difesa dei valori di uguaglianza, libertà, giu- stizia sociale e interculturalità, rifiu- tando ogni forma di discriminazione di carattere religioso, politico, etnico, cul-

tura e di sesso.

Un gruppo che ha voglia di credere nei sogni, nella loro realizzazione e fa di tutto affinché questa volontà non resti solo un’utopia.

Le molteplici attività del programma prevedono: la promozione di una cul- tura attenta alle problematiche ed allo sviluppo del Territorio, attraverso l’orga- nizzazione di eventi finalizzati alla cre- scita dei soci e della Comunità locale; la valorizzazione ambientale, mediante il recupero ed il restauro di strutture e manufatti deteriorati dagli agenti atmosferici e segnati dalla mancanza di manu- tenzione conser- vativa nel corso degli anni; l’at- tivazione di fattive col- l a b o r a - zioni ed i n t e r a - zioni con le Istitu- zioni, gli Istituti scola- stici, il mondo dell’imprendito- ria ed il Terzo set-

tore per il

raggiungimento di obiet- tivi comuni; l’organizzazione e la gestione di promozione e diffusione della cultura e della pratica del volon- tariato e delle attività di interesse gene- rale di cui al Decreto legislativo 3 luglio

2017, n° 117; la promozione, la diffu- sione e l’organizzazione di attività di prevenzione e sicurezza.

Fondamentale sarà l’opera del volonta- riato dei soci che saranno tutti attori protagonisti nella realizzazione delle at- tività e degli interventi che l’Associa- zione attuerà, nell’unica prospettiva di perseguire il bene comune anche at- traverso piccoli gesti concreti frutto di generosa intraprendenza di liberi citta-

dini che credono nella cooperazione e nel dovere civico di fare la propria parte per migliorare l’ambiente.

Per essere associati e diventare “sogna- tori” è obbligatorio credere nei “sogni “e non stancarsi mai, anche se la loro rea- lizzazione dovesse presentare difficoltà apparentemente insormontabili.

P.G.

È stata avanzata una proposta di elogio per l’avv. Carmine Vacca, DSGA (Diret- tore dei servizi generali e amministra- tivi) presso l’Istituto Omnicomprensivo Statale di Lungro, da parte dei dirigenti in attività ed in pensione della Calabria, all’indirizzo delle Istituzioni regionali e nazionali.

Nella missiva, i dirigenti hanno sottoli- neato le sue «alte capacità professio- nali per la risoluzione di molteplici problematiche di ordine tecnico-giuri- dico attinenti al mondo della scuola unitamente ad alte doti umane, di ca- rattere e di alto senso di responsabi- lità».

Un importante attestato di stima per

Vacca che ricopre anche la carica di consigliere comunale del comune di Castrovillari, unitamente a quella di Presidente della IV Commissione Cul- tura, Pubblica Istruzione, Formazione, Sport, Turismo e Tempo Libero.

«Con il suo operato - coadiuvando e collaborando, all’ occorrenza, con i sot- toscritti dirigenti scolastici - ha concre- tamente contribuito ad attuare i principi di Legalità e Buona Ammini- strazione, costituzionalmente protetti»

hanno concluso i dirigenti: Prof.ssa Elda Cozzetto (DS in pensione); Prof.ssa Rosa Maria Paola Ferraro (DS IC Spez- zano della Sila-Celico); Prof.ssa Elisa- betta Cataldi (DS IIS Castrovillari);

Prof.ssa Sandra Grossi (DS IC Paola);

Prof. Giuseppe Francesco Mantuano (DS IC Cetraro); Prof. Gianfranco Ma- letta (DS IIS Lungro); Prof.ssa Iolanda Maletta (DS IIS Castrolibero); Prof.ssa Maria Teresa Barbuscio (DS in pen- sione); Dott.ssa Assunta Morrone (IC Mendicino); Prof.ssa Rachele Donnici (DS IC Mirto Crosia); Prof.ssa Ersilia Sici- lano (DS IC Belvedere Marittimo);

Prof.ssa Anna Bruno (DS IIS Acri);

prof.ssa Adriana Grispo (DS in sevizio presso l’Ufficio Scolastico del Conso- lato Generale d’Italia a Montreal, Ca- nada); Prof.ssa Elisa Policicchio (DS in pensione) e Prof.ssa Rosa Pellegrino (DS in pensione).

I Dirigenti Scolastici sottoscrivono

una proposta di elogio per Carmine Vacca

“I Sognatori”: l’associazione socioculturale che aiuta il prossimo e tutela l’ambiente

Al fine di fornire un supporto rapido e snello a tutti coloro i quali hanno riscontrato delle anomalie nelle bollette TARI (Tassa sui Ri- fiuti), l’Amministrazione comunale di Castrovillari ha attivato un servizio di posta elettronica dedicato:

ufficio.tari@comune.castrovillari.cs.it . Attraverso questa mail si potrà comuni- care velocemente con l’Ufficio munici- pale preposto, compilando l’apposito modulo reperibile nella home page del portale web del Comune, alla specifica se- zione modulistica, o direttamente presso l’Uf- ficio TARI situato a Palazzo Calvosa.

Tari. Attivo il canale

dedicato ai cittadini

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La piazza adiacente la chiesa dei Santi Medici sarà intotalata all’indimenticato giornalista castrovillarese Cosimo Vigna.

Con delibera n. 15 del 5/02/2021 la Giunta del Comune di Castrovillari ha dato parere favorevole alla proposta di intitolazione dell’area di circolazione pubblica “Piazza Cosimo Vigna”. Per ri- marcarne la figura e la caratura umana e professionale del personaggio affi- diamo a Giovanni Pastore la stesura della sua biografia.

«Gli ultimi anni, la malattia, quel biso- gno di sentirsi ancora un corpo, di sen- tire dentro l’emozione della vita, anche quando quella vita si è fatta improvvisa- mente incerta. Cosimo Vigna non ha perso la sua dignità, neppure quando l’ictus gli ha teso un agguato notturno costringendolo a vivere in un letto per dieci anni, gli ultimi di una esistenza so- bria di professore, di educatore, di padre, di marito, di maestro, di giornali- sta. Non è facile raccontare il suo mondo, riprendere storie, ricucire gesti semplici e complessi dell’uomo, definire il suo cammino privato, ritrovarne le im- pronte.

La storia della sua vita è stata impalcata sulla fede per i Santi Medici, un credo ereditato dai genitori. Le sue orme, però, si ritrovano anche nell’amore per la fa- miglia, per la moglie Teta e le figlie Rita e Rosalia. Un trasporto che si nota pure nella passione per il Castrovillari calcio che raccontava sulla Gazzetta del Sud, altra sacra icona venerata in casa Vigna.

Il professore narrava il calcio antico e na- turale della domenica, percorrendo chi- lometri per raggiungere i campi polverosi del dilettantismo (come il vec- chio “Pollino”) quando c’era davvero poco da relazionare e tutto era lasciato all’inventiva del narratore. Negli anni, aveva tradotto in prosa i versetti dell’er- metico Romolo Marangoni, l’allenatore- filosofo; descritto le magie di De Girolamo; raccontato l’allegria del presi- dente-sindaco Schettini; valorizzato i meriti di Tonino Rocca; esaltato le im- prese rossonere attraverso i gol di Gen- narino La Banca, le parate prodigiose di Tonino Pagliaminuta, le invenzioni in panchina di Marcello Pasquino, l’abilità di talent scout di Mimmo Rende, il prag- matismo di Nino Di Dieco e la saggezza di Dante Pagni. Figurine di un pallone che nessuno ricorda più perché quello era un calcio che solo il professore Vigna sapeva illustrare con il suo proverbiale equilibrio. Lo faceva con il pezzo infra- settimanale (lo scriveva al mercoledì, il suo giorno libero a scuola) e quello della partita alla domenica. Dentro le sue cro- nache non esisteva angolo che sfuggiva all’esplorazione, interpretazione, inda- gine o all’esegesi di un’analisi che sem- brava compiuta.

La vita di Cosimo Vigna è stata ricca di incontri, perché sapeva abbracciare chiunque, senza barriere, senza mai sen- tirsi a disagio con nessuno. La sua casa era la casa di tutti, un faro sempre ac-

ceso per chi smarriva la rotta o sempli- cemente aveva qualche dubbio che de- siderava chiarire. E Mimmo Rende, in un pomeriggio afoso di agosto del 1989, piombò all’improvviso nell’abitazione estiva ai Santi Medici trovando Cosimo Vigna impegnato ai fornelli ad elaborare una delle sue preparazioni preferite: le pancette distocco. Adorava quel piatto che gli ricordava l’infanzia, sua madre Rosalia glielo aveva cucinato sin da quando era un bimbo a Panama, permeandolo di cura e di pazienza. Un piatto semplice, della tradizione castro- villarese, come semplici erano le parole che il professore usava per ricordare, at- traverso quel piatto, il sudore e la spe- ranza di chi era emigrato in America, lievito di quella coscienza civile che ri- portò ben presto i suoi genitori in Italia, a cavallo degli anni Trenta. Suo padre e sua madre ricominciarono un’altra vita da quella che un tempo era parte delle vigne, nella sterminata campagna ca- strovillarese. Lì, in mezzo al nulla, i Vigna edificarono la loro casa con annessa la chiesetta dedicata ai Santi Medici. Quel seme piantato da Rosalia e Antonio Vigna è gemmato nel quartiere mo- derno che, oggi, a distanza di oltre ot- tanta anni, porta il nome dei Santi Cosma e Damiano.

Mimmo Rende era uno di famiglia a casa Vigna. E quelpomeriggio s’infilò di- rettamente in cucina perché cercava conforto, una sorta di benedizione a quel progetto che stava disegnando

con pazienza. Ma prima di mandare in acqua la barca nuova serviva il visto del

“vate”riconosciuto. In mezzo ai profumi e agli odori di quelle pancette di stocco, che, per la verità, si facevano sempre più minacciosi in giro per casa, venne pro- nunciato il nome dell’uomo che avrebbe cambiato la storia rossonera:

Agostino Caligiuri. Il professore Vigna gli suggerì di far presto perché con lui il Ca- strovillari avrebbe fatto grandi cose.

Per un credente sarebbe stato un vatici- nio. E fu una profezia che a distanza di anni si sarebbe rivelata nella storica pro- mozione del Castrovillari tra i professio- nisti del calcio.

L’estate alle “Vigne” (così il professore chiamava la casa estiva ai Santi Medici) scorreva nel solco della tradizione che lo vedeva impegnato nella pianifica- zione della Festa dei Santi. Una celebra- zione che, all’inizio, coinvolgeva solo la contrada ma negli anni era cresciuta di pari passo con la fama dei Santi fino a diventare evento religioso (e non solo) dell’autunno castrovillarese. L’angolo delle riflessioni di Cosimo Vigna era in giardino, all’ombra dell’“Albero di Giuda”, un arbusto che era cresciuto con lui. Sul tavolo la penna a quattro colori, la settimana enigmistica, l’agenda, le si- garette e il thermos del caffè. Da lì, da quel posto magico, fiorivano tutte le trame più meravigliose della sua vita.

Quella della festa dei Santi Medici era una piacevole abitudine che col passare degli anni aveva scelto di condividere

con un comitato al quale aveva dele- gato l’organizzazione dei riti civili. Lui preferiva dedicarsi alla cura della chiesa che nel 1987 aveva ampliato: sceglieva i fiori, contattava il parroco per le no- vene, la processione, la messa col ve- scovo, i panini da far benedire per devozione nel giorno della vigilia. Una liturgia che faceva parte della sua vita perché quella fede la considerava un re- galo dei suoi avi, un dono che custodiva in fondo al suo cuore insieme all’amore per il calcio rossonero. Santi Medici e Ca- strovillari calcio si abbracciarono, in

“campo neutro”, in un pomeriggio d’in- verno del 1988 a Bitonto, dove era in programma una trasferta dei rossoneri.

Era una partita importante perché la squadra galleggiava nei bassifondi della classifica del girone L dell’Interregionale e rischiava la retrocessione (e, in effetti, quella stagione si chiuderà proprio col ritorno in promozione del Castrovillari).

La doppia fede spinse il professore Vigna ad organizzare una gita in Puglia con tutta la famiglia. Una domenica mattina dedicata alla visita della Basilica dei Santi Medici sulle tracce dei pelle- grini che s’inchinavano (e s’inchinano ancora oggi) davanti alle reliquie degli Anargiri. Poi, parentesi profana allo sta- dio per seguire la partita dei Lupi sotto il cielo grigio e umido. Un pomeriggio nero per tutti. Il Castrovillari rimediò una sconfitta di misura (2-1) e il professore un’ammaccatura alla sua Fiat Regata all’uscita da un parcheggio.

educatore, padre, marito...ma soprattutto Maestro!

Nella foto, da sinistra: Giuliano Stabile, Cosimo Vigna, Silvio Rotondaro e Carminuccio Martino

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Ma, neanche quel giorno perse la di- gnità signorile della sapienza.

Fede e pallone s’incrociarono ancora una volta, sempre in quell’anno, per puro caso, alla vigilia della Settimana Santa.

Campionato fermo e calciatori a casa a ritemprarsi. Tutti via tranne uno, il faro di quella squadra, il croato Davor Bo- snar. All’epoca il budget delle società di quarta divisione era limitato, pochi soldi in cassa, impossibile garantire un biglietto aereo di andata e ritorno a un tesserato. Cosimo Vigna venne a cono- scenza del disagio vissuto da quel ra- gazzone e ne parlò con i dirigenti.

Ore e ore a discuterne prima di giun- gere a una soluzione, agevole per tutti.

In quegli anni fioriva la devozione per la Madonna di Medjugorje e anche dalla Calabria partivano pullman di fe- deli in pellegrinaggio. Un gruppo di preghiera animato da alcuni amici del professore Vigna offrì un posto sul bus al calciatore. Andata e ritorno in una settimana. Toccata e fuga ma a Bosnar bastò per tornare carico per quel- l’amaro finale di stagione.

Cosimo Vigna amava camminare con la mente, cucire vestiti con l’inchiostro della sua penna. E ripescare storie dal suo passato. Sapeva raccontare e rac- contarsi, mettere insieme spezzoni di quell’altra sua vita da giovane universi- tario a Roma con le serate passate nella tipografia di Paese Sera a correggere, insieme a Ermanno Capani e Vincenzo d’Atri, le bozze degli articoli. O ricordare le gite alla Madonna del Riposo con i fratelli Rubino, Giacinto Pernisco e Nino Battipede. Amava scrivere, lo aveva fatto con Silvio Rotondaro nel suo

“Tempo Pollino” , con il suo amico Gi- netto Troccoli su “Tribuna Sud” e lo fa- ceva per la Gazzetta. Da corrispondente un giorno si trovò a intervistare la musa svedese, Anita Ekberg, fresca del suc- cesso nel film “La dolce vita” di Federico Fellini. L’attrice depose come teste nel vecchio Tribunale di Castrovillari, in un processo per un incidente stradale nel

corso del rally del cinema, il 12 maggio del 1960.

Una grande storia che mette insieme tante altre storie come quella vissuta alla Pro Loco con Vittorio Viggiano e Or- nella Presta, che insieme ispirarono quella carezza di vento che risvegliò il Carnevale del Pollino. E, poi, le serate al Lions con gli amici di sempre, Memmo Mazziotti, Decio Martinisi, Italo Sodo, Eugenio Mirabelli, Luigi Postorivo, Ge- sualdo Panebianco e Angelo Giannoni.

Un club di leali servitori al servizio della comunità che aveva portato il profes- sore Vigna a ricoprire l’incarico di vice- governatore del distretto.

Non si fermava mai, sempre circondato da quelle nuvole di nicotina che rende- vano sempre più azzurro il colore dei suoi occhi. Maggio era un mese intenso perché cominciava a vedersi con Vitto- rio Minasi per studiare l’organizzazione e buttare giù i primi articoli sulla Crono-

scalata del Pollino, la corsa delle auto in salita che il professore raccontava affi- dandosi ad una prosa colta d’altri tempi. Nella ricca agenda di Cosimo Vigna c’erano anche gli impegni del Cir- colo della Stampa, un progetto uscito dalla sua mente che aveva trovato la sintesi di due grandi territori, il Pollino e la Sibaritide. Con lui, in quegli anni la- voravano all’idea associativa Cosimo Bruno, Ernesto Paura, Martino Zuccaro, Mario Alvaro, Gaetano Noce, Antonio Franzese e Giampiero Brunetti, i suoi

“ragazzi”. Dalla sua “scuola” sono usciti anche Lucio Rizzica e Roberto Fittipaldi che si erano formati nella palestra di Te- leviva nata dalla passione di un altro grande amico del professore Vigna, quel Salvatore Bianco con cui collaborò all’alba delle prime trasmissioni dopo aver diretto Teleradio “Don Bosco”, l’emittente della diocesi.

A casa Vigna la fede si divideva equa-

mente tra i Santi Medici, bussola della vita del professore, e Santa Rita da Ca- scia, venerata dalla signora Teta che riu- sciva a portare in pellegrinaggio in Umbria amici e parenti, due volte al- l’anno, a maggio e ottobre. Il fine cuci- tore dei programmi di viaggio era il professore, sempre lui. Dalla prenota- zione del bus a quelle al ristorante, dalle visite guidate alle sistemazioni in al- bergo. Ogni volta cambiava la seconda tappa (sempre un luogo religioso, ov- viamente), l’approdo, principale, natu- ralmente, era Cascia.

Adesso che non c’è più Cosimo Vigna manca un po’ a tutti, alle sue figlie, ai suoi amici, a Castrovillari. Manca la sua educazione, la sua gentilezza, la sua cul- tura, la sua presenza. Memoria e storia di lui non sono solo testimonianza del passato ma servono a dare nutrimento alle radici del futuro».

Giovanni Pastore Nella foto, da sinistra: Cosimo Vigna, Giacinto Pernisco e Nino Battipede

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Sanità. Gianfranco Milanese invoca un cambio di passo nella gestione dell’emergenza sanitaria

«Era il 2001 quando, per cercare di vin- cere le elezioni, la sinistra vara la riforma del Titolo V per dare più autonomia alle regioni e province sull’onda vincente fe- deralistica. Una riforma che è nata solo per interesse del partito di sinistra che voleva cavalcare il federalismo e ripor- tarsi al governo. Non andò così, la ri- forma passò ma la sinistra perse. Da questa riforma, definita da anni, sba- gliata, nasce il grandissimo caos sanita- rio e di differenze di trattamento sanitario tra le regioni, eludendo in tutto la filosofia LEA (Livelli Essenziali di Assi- stenza). Le regioni più organizzate rie- scono ad essere più attrattive per pazienti e per medici riuscendo ad avere risorse economiche superiori di quelle meno organizzate, iniziando a creare una ulteriore spaccatura tra il nord ed il sud». È quanto afferma Gianfranco Mi- lanese, responsabile alla Sanità di Fratelli d’Italia, all’indomani dell’inizio della campagna vaccinale che vede gli over 80 e i soggetti fragili sottoporsi al siero anti-Covid.

«Nell’arco degli anni queste differenze si son sempre accentuate, nonostante i vari segnali preoccupanti che proveni- vano da dati disastrosi - ha proseguito Milanese nella sua analisi -. Un esem- pio: la Calabria consegna ogni anno 300 milioni di euro ad altre regioni per le cure, su cui bisogna anche calcolare anche 400 milioni di spese personali per

tutte le spese del trasferimento».

Si tratta di ingenti somme che regioni disagiate, come la Calabria, danno a re- gioni ricche ed organizzate. «Ecco allora che nel caos gestionale cronico cala- brese si insinuano mala sanità e mala gestione creando il disastro che è sotto gli occhi di tutti. Ricordando che il 70%

del budget regionale è sulla sanità, ri- sulta evidente che ciò desta l’interesse

di vari gruppi e soprattutto del governo centrale che, con il commissariamento, mantiene le redini di questi soldi».

Il titolo V, per Milanese, è solo la punta dell’iceberg, interessando, in questo caso, la gestione vaccinale, «che doveva essere programmata e gestita a livello nazionale, si ritrova differenti azioni re- gionali dove ognuno fa programmi di prenotazione, organizzazione ed attua- zione diverse tra regione e regione, cre- ando un caos tremendo e dove può succedere che un insegnante che lavora in una regione, non avendo il medico di base in quella regione, non può vacci- narsi dove insegna, ma neanche nella regione di residenza».

Un’emergenza «che ci ha visti imprepa- rati nella gestione del Virus, delle ma- scherine ma soprattutto nella vaccinazione dove c’è il caos più evi- dente e recente».

Poi, l’affondo nei confronti del Commis- sario calabrese alla Sanità, Guido Longo, che «dimostra tutti i limiti della sua operatività dato che non riesce a dare un segnale forte di discontinuità, tanto che sul direttore Belcastro è inter- venuta la magistratura che ha indagato anche i precedenti commissari».

Per ribaltare la situazione si dovrebbe attuare una «svolta seria, responsabile ed innovativa alla sanità calabrese pur- ché siano prese decisioni forti ad iniziare dal consolidamento del rapporto con i

medici di base e dall’assunzione a tempo pieno di tutti i medici che man- cano dai decreti 64 e 91 del commissa- rio ad acta. Decreti che, in quanto emanazione diretta del ministro sanità, sono già stati finanziati (dove sono finiti i finanziamenti se non sono stati at- tuati?)».

Gli ospedali del distretto Esaro-Pollino, ha proseguito Milanese, «sono stati de- fraudati da anni e ci aspettiamo che questo virus e questi vaccini ci indichino la strada giusta per riprendere la sanità e capirne il giusto valore da difendere».

L’unico dato certo, secondo Milanese, è che all’interno del contesto ospedaliero:

«le responsabilità devono essere di tutti, dal direttore fino all’ultimo operatore. È da qui che parte una sanità diversa ed efficiente, una sanità che si deve misu- rare con paramenti di efficacia che, poi, basterebbe calcolare quanti pazienti di una determina specialità (es. Cardiolo- gia) vanno fuori territorio e si avrà l’in- dice di efficacia di un reparto e così anche per tutti gli altri reparti e per l’ospedale tutto».

Quello che serve è il «potenziamento e l’efficientamento degli ospedali HUB e SPOKE, l’attuazione della Casa della sa- lute (ormai disattese da un decennio) e delle AFT e UCCP per potenziare quella medicina territoriale che per decenni è stata il vanto della nostra sanità».

P.G.

La municipalizzata “Gas Pollino” di Castrovillari ha donato alla Croce Rossa locale tamponi di ultima generazione ed un mo- derno strumento, concesso in comodato, per analizzarli.

Il Sindaco, Domenico Lo Polito, il presidente della Società, An- tonio Viceconte, ed il presidente della Sezione CRI (Croce Rossa Italiana), Maria Grazia Mainieri hanno evidenziato l’im- portanza dell’offerta in un momento dove maggiori e migliori dispositivi di analisi sono un sostanziale aiuto all’individua- zione e tracciamento dell’infezione per l’immediata cura e ri- sposta all’assistenza.

«Supportare con forza e meglio - ha aggiunto il primo cittadino - l’attività che si sta svolgendo e si è perseguita in questi mesi in collaborazione con la Croce Rossa e sanitari volontari presso l’area mercatale a servizio della popolazione, eseguendo i tam- poni, significa riconoscere a chi si sta prodigando l’impegno messo a disposizione che non può fare a meno di coinvolgi- menti ed assunzioni di responsabilità dedicati».

Il sindaco ha colto l’occasione per ringraziare il SIULP (Sinda- cato Italiano Unitario Lavoratori Polizia) e il Comune di Fra- scineto per le donazioni effettuate che hanno contribuito all’acquisto dei tamponi.

P.G.

Covid-19. La Gas Pollino dona alla Croce Rossa

locale tamponi e un moderno macchinario per analizzarli

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Il momento che tanto abbiamo atteso è finalmente arrivato: la campagna vac- cinale è partita anche nei comuni del comprensorio. A partire dal 24 feb- braio, gli over ottanta di Castrovillari si sono vaccinati contro il Covid-19. La strada è in salita, ma la disponibilità di medici, infermieri e volontari, coordinati dalla Direzione Sanitaria Distretto Esaro- Pollino dell’ASP di Cosenza, guidata dal dott. Francesco Di Leone e dalla Croce Rossa con Maria Grazia Mainieri, ci ha fatto capire (da un anno a questa parte) che insieme si possono ottenere straor- dinari risultati.

«Vaccinare - ha dichiarato il primo citta- dino, Domenico Lo Polito - è impor- tante perché significa interrompere la trasmissione del virus che ha le “gambe delle persone”. Un’arma per ridurre la gravità dell’evoluzione della patologia e un’occasione per iniziare a coprire la fa- scia fragile, sfruttando la capillarità af- finché questi dispositivi giungano a tutti. Un intervento - ha poi ricordato Lo Polito - che ci vede, come Amministra- zione comunale, ancora centrati sull’im- portante diritto alla salute e che l’istante di condivisione, partecipazione e siner- gia afferma come imprescindibile».

A Castrovillari sono state vaccinate 410 persone, ma è possibile ancora preno- tarsi al numero 3792209696, dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 16 alle ore 19, fino al venerdì, e sabato, soltanto, dalle ore 9 alle ore 12, nonché alla mail: cricv.vaccini@gmail.com.

Mentre, nel comune di Civita, guidato dal sindaco Alessandro Tocci, le vacci- nazioni sono state completate. Sono 126 gli anziani vaccinati, di cui 25 a domicilio. «Grazie alla fattiva collabora- zione dei medici di base, sono state ino- culate a domicilio a soggetti con problemi di deambulazione o allettati».

Tutto questo è stato possibile grazie alla collaborazione della «dottoressa Fau- stina Salerno coadiuvata dall’infermiere Tiziana Parisi, dal dottor Francesco Mon- tilli e l’infermiere Giovanni Marino. In en- trambe le due giornate sono stati

presenti gli operatori della Croce Rossa, con un’ambulanza, e i volontari dell’as- sociazione Dsl».

Tutti i cittadini over 80 di Civita hanno aderito alla campagna vaccinale:

«Anche in Calabria può esistere la buona sanità» ha commentato il dott.

Montilli, a margine della due giorni.

Gli fa eco il primo cittadino «Ringrazio tutta la macchina organizzativa, sia quella amministrativa e sia quella sani- taria. Ringrazio i medici di base, Faustina Salerno e Francesco Montilli, gli infer- mieri Tiziana Parisi e Giovanni Marino, la

dottoressa Filomena Stamati del reparto di Pediatria dell’Ospedale di Castrovillari e, soprattutto, la dottoressa Maria Con- cetta Montilli per averci offerto un frigo speciale presente nella sua farmacia dove conservare i vaccini. Cosi come vo- glio ringraziare i dipendenti comunali Maria Bellusci e Marina Armentano, e il dottor Domenico Armentano».

Nei comuni di Laino Borgo e Laino Ca- stello, i vaccinati sono stati, rispettiva- mente, 182 e 84; mentre nella sede allestita a Lungro, comprendente anche i cittadini di Firmo ed Acquafor- mosa, sono stati 192 gli anziani sotto- posti a siero anti-Covid.

I soggetti sottoposti a vaccino nel co- mune di Morano sono stati complessi- vamente quattrocentocinque (405).

L’Amministrazione, guidata dal sindaco, Nicolò De Bartolo, ha ringraziato tutti per «lo sforzo collettivo e di sistema re- sisi necessari per concretizzare la più grande campagna d’immunizzazione mai programmata a livello mondiale», ha invitato tutti alla «massima collabo- razione», rassicurando la cittadinanza circa la «sufficienza delle dosi: nessuno - hanno sottolineato dal Comune - ne ri- marrà privo».

Nel comune di Mormanno, il dato è di 186 over 80, mentre a San Basile, il sin- daco, Vincenzo Tamburi ha dichiarato concluse le vaccinazioni di 78 cittadini

«grazie all’ottimo lavoro di squadra dei medici, infermieri, dipendenti comunali, protezione civile comunale e Croce Rossa. Un passo in avanti importante a tutela della Comunità e delle fasce più fragili».

«Ci auguriamo che le vaccinazioni, non solo quelle contro il Covid-19, possano raggiungere tutti i popoli della terra senza che le differenze economiche possano essere un ostacolo» ha dichia- rato il sindaco di Saracena, Renzo Russo, alla vigilia della campagna di vaccinazione che ha visto 192 sarace- nari, tra cui un signore di 101 anni, vac- cinarsi contro questo nemico invisibile.

P.G.

Viaggia spedita la campagna vaccinale

Campagna vaccinale a Civita

Campagna vaccinale a Saracena

Campagna vaccinale a Castrovillari Centenaria vaccinata a Morano

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La campagna di vaccinazione contro il Covid-19 è appena iniziata e “Fratelli d’Italia”, con il consigliere di minoranza, Anna De Gaio, chiede velocità e coordi- namento efficace, offrendo la disponibi- lità ad un confronto costruttivo nell’interesse della collettività.

«Fdi lavora a tutti i livelli per contribuire in termini di idee e di proposte al miglio- ramento della macchina amministrativa per renderla efficiente e all’altezza della missione» ha dichiarato la De Gaio che, alle ultime amministrative, è risultata es- sere il candidato consigliere più votato.

«Il distretto Esaro-Pollino - ha eviden- ziato la De Gaio - è già vittima dei disa- stri sanitari del passato e proprio per questo le vaccinazioni iniziate hanno bi- sogno di un adeguato supporto orga- nizzativo».

Le vaccinazioni, partite il 24 febbraio, ri- guardano gli ultraottantenni e coloro i quali sono affetti da gravi patologie

«con una disponibilità (in aumento) di 1500 dosi per la doppia somministra- zione, che renderanno immuni 750 dei nostri concittadini più fragili. Tenendo conto che tutti i pazienti saranno convo- cati dalla amministrazione comunale in una location adatta allo scopo, chie- diamo la veloce individuazione dei locali che possa ospitare un centro vaccinale adeguato».

Considerate «le difficoltà di differenzia- zione per i diversi vaccini, come ad

esempio insegnanti under 55 (Astraze- neca) e over 55 (Pfizer-Moderna), urge avere organizzazione ai massimi livelli.

Per questo motivo ci aspettiamo re- sponsabilità e collaborazione da tutti gli attori in campo: direzioni sanitarie, isti- tuzioni comunali, medici di base e anche la Politica devono coordinarsi al meglio per dare velocità e sicurezza»

mettendo in risalto l’importanza della

«collaborazione dei medici di famiglia, garantita dal segretario regionale

FIMMG, Dr. Cerra, che ha assicurato la piena collaborazione dei medici di base nell’effettuazione delle vaccinazioni in centri specifici in modo da non interfe- rire con le normali attività di ambulato- rio».

Affermazioni sposate anche dal respon- sabile Sanità di FdI, Gianfranco Mila- nese che plaude alla nomina del Dr. La Regina e Commissario ASP di Cosenza.

«Un territorio vasto come il nostro - ha concluso la De Gaio - è fondamentale metterlo in sicurezza il prima possibile:

non c’è tempo da perdere, e Fratelli d’Italia è pronta ad offrire la massima collaborazione affinché la campagna vaccinale parta in modo sicuro ed effi- ciente».

P.G.

Vaccinazioni. Anna De Gaio chiede un centro vaccinale adeguato e apre al confronto costruttivo

La questione sanitaria tiene banco da molto tempo, acuitasi in seguito alla pandemia da Covid-19 che non ha fatto altro se non farla divampare, mettendo in evidenza tutti i suoi limiti e gli atavici problemi da cui è afflitta.

A tal proposito, il Movimento Difesa del Cittadino, Associazione nazionale che opera in difesa dei diritti dei cittadini, e Membro del Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, è intervenuto sulla questione sanità in Calabria per mezzo del suo coordinatore regionale, Giorgio Durante.

«Non c’è più tempo da perdere, la sanità calabrese ha bisogno di un intervento da codice rosso» è l’appello che l’Asso- ciazione ha rivolto al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi e al ministro della Salute, Roberto Speranza,

«fallito ancora una volta il tentativo di risolvere l’annosa questione con un intervento taumaturgico dell’ennesimo com- missario, il Dott. Guido Longo, ormai abbandonato a se stesso e senza poteri divini, occorre pensare ad altro. Non do- mani, ma oggi, come prevede un codice rosso all’interno di un pronto soccorso. I punti da risolvere sono decine, forse centinaia, con liste di attesa che ormai sono come le ammiccanti offerte per acquistare l’auto, tipo “inizi a pagare dal 2022”. Ma qui si parla di salute, di patologie oncologiche e cardiologiche, dove il trascorrere del tempo è determinante, con alcuni casi in cui si tratta di minuti vitali non di giorni, settimane, mesi o addirittura anni. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e intervenire con decisione e con una modalità immediata, senza ulteriori tergiversamenti.

P.G.

Malasanità. Il Movimento Difesa del Cittadino

scrive una lettera al Dott. Guido Longo

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Scrivo queste poche righe pensando di interpretare il malumore che serpeg- giava l’altro ieri 22 febbraio al Cimitero di Castrovillari, mentre eravamo in fila per poter pagare il canone per le lam- pade votive poste sui loculi dei parenti defunti.

Dal lontano 2014, quando la gestione delle suddette lampade votive era affi- data alla I.L.V.C. s.r.l. Impianti Elettrici di Potenza, si pagava € 15,48 di ca- none più spese spedizione della bol-

letta più IVA al 22%. Non appena la ge- stione è cambiata ed è passata alla Pol- lino Gestione Impianti s.r.l. di Castrovillari, il canone di cui sopra im- provvisamente è lievitato a € 20,00 più spese di spedizione della bolletta più IVA 22%. Non ci si lamentava per le 5 € che, in fin dei conti oggi, non sono che un caffè, ma per la tempestività con la quale la società Pollino Gestione Im- pianti ha agito non appena ha avuto l’amministrazione delle suddette lam-

pade. Infine, ciliegina sulla torta, nel mo- mento del pagamento, la ricevuta del versamento tutta compilata rigorosa- mente a mano, con tempi dilatati, e pensare che siamo nell’era digitale, al- meno il bollettino poteva essere man- dato precompilato come faceva la I.L.V.C.

E poi si sente dire in giro che i castrovil- laresi preferiscono sempre i forestieri ai paesani, forse anche per questi motivi.

Giuseppe Percoco

Canone per le lampade votive...viva lo straniero

Il coordinatore cittadino de “Il Popolo della Famiglia”, Gianni Donato ha posto sotto la lente d’ingrandimento una questione molto importante: il Covid sta facendo passare in secondo piano le altre emergenze sanitarie, che non possono e non devono essere di- menticate.

Secondo quanto ha affermato Donato, in una nota stampa: «il disagio creato, da più di un anno, ai pazienti affetti da sordità, soprattutto anziani, che non

possono usufruire del servizio di Audio- metria, nel nostro ospedale, perché manca lo strumento idoneo per tale ve- rifica». Piccoli e grandi problemi di tutti i giorni che, in Tempi di pandemia, di- ventano enormi: «abbiamo subito uno scippo, da quando l’Unità complessa di Otorinolaringoiatria è diventata Strut- tura semplice che, ora, declassata, non riesce a fornire, nemmeno, uno dei suoi servizi essenziale e fondamentali come Unità semplice, costringendo i poveri

pazienti, quasi tutti anziani, a ricorre a strutture private o a faticose peripezie fra i vari ospedali della zona. Eppure, sembra, che lo strumento da utilizzare costi solo qualche migliaio di euro e, no- nostante ciò, non si è ancora provve- duto all’acquisto, pur essendo stato richiesto e sollecitato da lungo tempo».

Alla luce dei fatti, Donato fa appello «ai nuovi Vertici dell’ASP provinciale e re- gionale affinché si ponga in essere un’inversione di tendenza che, nel ri-

spetto della Carta costituzionale, garan- tisca, almeno, i servizi essenziali di assi- stenza, molto spesso negati dalle strutture pubbliche. Cogliamo, anche, l’occasione per ricordare i problemi che affliggono l’Oncologia, la Gastroentero- logia, l’Emodinamica, l’Ortopedia del- l’Ospedale Spoke di Castrovillari, rimasto tale solo di nome e non di fatto, considerato il depauperamento subito nel corso di questi anni».

P.G.

Popolo della Famiglia

Donato: «I problemi legati alla diffusione Covid stanno facendo passare in secondo piano quelli del nostro Ospedale»

Spett.le Amministrazione Comunale di Castrovillari.

Nei mesi di novembre sono pervenute a quasi tutti i contribuenti le bollette re- lative al consumo idrico emesse dal co- mune di Castrovillari in cui si sono chieste le annualità 2018 (saldo) e 2019 (intero). A febbraio sono invece arrivate quelle relative all’annualità 2020.

Ebbene ci sono numerosi casi in cui non vi è alcuna corrispondenza con le let- ture reali, se cerchi legittimi chiarimenti all’ufficio si viene ricevuti solo dopo pre- vio appuntamento telefonico, al tele- fono è raro trovare la linea libera, se si è fortunati e si riesce scopri che la tempi- stica per essere ricevuti a Palazzo Cal- vosa oltrepassa un mese di attesa, a tal punto in alternativa ci si accontenta della proposta di un ricevimento telefo- nico, ma la promessa, non rispettata, è quella di essere richiamati entro la set- timana successiva dagli uffici sul nu-

mero telefonico che si rilascia. Alle pec inviate da diversi mesi, ad oggi non fanno seguito risposte.

In altri casi la situazione è più grave, ancor più se nel dettaglio delle voci di costo non si legge alcuna voce in merito agli sconti derivanti dai bonus sociali,

domande presentate già dal 2019 allo stesso ente e accolte dal SGATE, per- tanto riconosciuti per legge e spettanti ai cittadini per le annualità 2019-2020 nonché quelle presentate lo scorso anno per le annualità 2020-2021 (istanze presentate prima della pande- mia).

L’acqua è un bene pubblico, le tasse le paghiamo, ma è DOVERE ed OBBLIGO rispettare le leggi da parte di tutti. Enti stessi compresi. Ciò vale ancor di più in un momento di gravi difficoltà econo- miche in periodo di pandemia. Non può continuare ad essere gestito un servizio pubblico così, lasciando in alternativa, come unica “consolazione”, ma anche

“costrizione indotta”, poiché è impossi- bile interagire con i funzionari dell’ente, di rivolgersi agli organi nazionali, in tal caso intendo lo sportello dell’acquirente unico.

Attraverso la presente spero che i nostri

amministratori possano ATTIVARSI nel- l’interesse dei cittadini, affinché risol- vano concretamente tale problematica, insopportabile, per cui un invito più scrupoloso a tutela di questi ultimi: vi propongo di potenziare il servizio di co- municazione tra l’ufficio idrico e i citta- dini che necessitano di interagire con i funzionari, tappa propedeutica per pro- cedere successivamente ai pagamenti al fine di ottenere chiarimenti laddove le bollette contengono presunte anomalie e soprattutto nei confronti di coloro a cui è stato riconosciuto il bonus, di ret- tificare le bollette urgentemente nei casi in cui i contribuenti ancora non hanno potuto pagarle, al contrario per chi le ha pagate e gli era stato riconosciuto il bonus idrico di procedere all’eventuale rimborso delle rispettive quote ricono- sciutegli per legge.

Antonio D’Agostino

Lettera aperta dell’ex consigliere comunale Antonio D’Agostino

«Dateci almeno la possibilità di un confonto

sulle esose bollette dell’acqua»

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