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Report Carabinieri su droga e spaccio in provincia, ritorna l eroina e fa la sua comparsa il crack

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Report Carabinieri su droga e spaccio in provincia, ritorna l’eroina e fa la sua comparsa il crack

di Alice Spagnolo – 02 Giugno 2019 – 8:38

Imperia. Nei primi quattro mesi dell’anno, sono trenta le persone arrestate e otto quelle denunciate in provincia dai carabinieri per reati inerenti lo spaccio di droga. Diciassette di questi, sono stati arrestati in flagranza, nel corso di operazioni dell’Arma che hanno consentito ai militari di ‘pizzicare’ i pusher nell’atto di vendere sostanze stupefacenti ai propri clienti. A fare un quadro della situazione in provincia è il tenente colonnello Pier Enrico Burri, comandante del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Imperia, che ha concesso a Riviera24.it una lunga intervista in merito alla lotta allo spaccio, svelando i risultati operativi, ma anche approfondendo il tema delicato della diffusione delle droghe tra i giovani. E ancora: la tipologia di droghe presenti, l’aumento della diffusione dell’eroina (con un sequestro complessivo di 380 grammi) e la presenza del crack, sequestrato dai carabinieri di Sanremo.

L’Arma dei Carabinieri ha inasprito il contrasto allo spaccio di droghe. Abbiamo visto diversi blitz in aree delicate, come la Pigna a Sanremo. Può tracciare un bilancio dei primi quattro mesi del 2019, tra arresti, denunce e sostanze sequestrate?

Non parlerei di inasprimento: da sempre l’Arma è attiva su tutto il territorio,

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dalle città alle più piccole comunità periferiche. Da questo contatto quotidiano con la gente deriva una maggiore attenzione verso i problemi che i cittadini ci rappresentano: tra questi, il traffico di sostanze stupefacenti, il cui contrasto è sempre stato tra le nostre priorità, così come all’attività di prevenzione del fenomeno. I “blitz” – come li ha chiamati – altro non sono che momenti particolari, l’apice di un’attività incessante. Essi, in quando

“movimentati” e sotto gli occhi di tutti, non sfuggono all’attenzione; come accennato, tuttavia, possono essere l’attimo più evidente di un’azione discreta e riservata. Oppure sono il frutto del colpo d’occhio di militari esperti che, nei movimenti di persone già note ai Carabinieri, sanno cogliere quel guizzo che, tra gli operatori, è normalmente seguito dall’affermazione: ‘Quello là in fondo gli ha passato una dose. Tu prendi chi ha comprato, io prendo chi ha venduto’.

Nel quadrimestre appena concluso, le articolazioni dipendenti hanno proceduto per 24 reati, arrestando 30persone (17 delle quali in flagranza, le restanti su provvedimento cautelare o di carcerazione dell’Autorità giudiziaria) e denunciandone 8.

Sono stati sequestrati più di 200 grammi di hashish, marijuana (oltre 60 piante), 380 di eroina, 180 di cocaina, 35 di altre sostanze, mentre 88 persone sono state segnalate ex art. 75 del D.P.R. n. 309/90.

Le attività condotte hanno confermato che la piazza dello spaccio al minuto è prevalentemente in mano a stranieri di origine africana.

Si è rilevato un sensibile aumento dell’offerta di eroina sul mercato, già dalla fine dello scorso anno.

Avete riscontrato novità tra le sostanze stupefacenti più utilizzate rispetto al passato?

Come accennato, pur restando hashish e marijuana le sostanze più diffuse,

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abbiamo registrato un ritorno dell’eroina: ricorderete l’operazione conclusa nel giugno scorso, in cui sono stati arrestati 6 nordafricani e sono stati sequestrati circa 19 kg di eroina.

Sono, altresì, in corso ulteriori accertamenti sullo spaccio di crack, emerso a seguito di un sequestro eseguito da militari della Compagnia di Sanremo il 2 gennaio scorso, con l’arresto di un cittadino senegalese.

Nel nord Italia si sta diffondendo la cosiddetta “eroina gialla” che ha già provocato morti. Esiste questo pericolo anche in provincia di Imperia?

Occorre fare qualche precisazione: innanzitutto sul termine “eroina gialla”:

con essa, gergalmente, si intende un tipo di eroina che ha rivelato – nei sequestri eseguiti in nord Italia – un principio attivo in percentuale notevolmente maggiore (13-55%) rispetto al passato, quando la gran parte della sostanza sequestrata conteneva un titolo estremamente ridotto (0.3-3%).

In alcuni campioni è stata riscontrata la presenza di un adulterante, il metorfano (una sostanza psicoattiva dissociativa e blandamente sedativa) – che, però, non ne determina la riferita colorazione gialla, che ritengo resti un termine gergale, verosimilmente indicativo di una sostanza molto concentrata – ed in diversi casi i più tradizionali caffeina e/o paracetamolo.

Per inciso, contrariamente a quanto indicato a livello giornalistico (“eroina gialla”), tali preparazioni (polveri/agglomerati/ovuli) risultano di colore beige/nocciola chiaro.

La disponibilità di sostanze contenenti eroina con percentuale superiore al 10% è comunque diffusa, per quanto la sostanza prevalente sul mercato resti quella con principio attivo minore del 10%.

Un’ultima puntualizzazione: la cosiddetta “overdose”- e le crisi e i decessi che ad essa sono legati – è associata all’abuso di stupefacente, in termini di sovradosaggio, come suggerisce la traduzione del termine stesso. Esso si manifesta quando l’organismo non riesce ad assorbire gli effetti di un eccesso di assunzione di sostanza in un dato tempo (in considerazione anche delle caratteristiche fisiche e cliniche dell’assuntore), ovvero quando si assuma una quantità di sostanza particolarmente concentrata (come quelle a cui abbiamo accennato), anche una singola volta: può succedere in chi ha una dipendenza – ed è abituato a concentrazioni inferiori – come in chi non ce l’ha e si trova a dover affrontare questa montagna di veleno. Negli incontri che svolgiamo periodicamente con gli studenti di tutte le scuole, tendiamo a far comprendere ai ragazzi che “la prima volta” può anche essere fatale.

Ritengo però utile precisare, specie per i più giovani, che – anche quando possono sembrare innocue – tutte le droghe hanno serie conseguenze sulla salute. Nella maggior parte dei casi possono compromettere quella mentale, causando disturbi anche molto gravi, come depressione, psicosi, paranoie.

Se assunte in fase adolescenziale interferiscono gravemente con la maturazione del cervello, portando a una sua strutturazione anomala che causa disfunzioni cognitive e comportamentali.

Altrettanto spesso, le droghe arrecano danni fisici che possono arrivare fino all’arresto cardiaco, a gravi danni cerebrali, alla morte.

Non esistono quantitativi sicuri: le droghe sono dannose a tutti i dosaggi.

Inoltre, la dipendenza provoca tolleranza (vale a dire una minore risposta

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dell’organismo agli effetti delle droghe) e assuefazione. Ciò fa sì che l’individuo necessiti di quantitativi sempre più elevati di sostanza per continuare a provare la stessa intensità di sensazioni. E, al crescere della quantità assunta, si moltiplicano i rischi di danni. Ciò che ho appena affermato è eco delle indicazioni del Ministero della Salute.

La frontiera di Ventimiglia è una zona ‘calda’, da lì passano spesso carichi ingenti di droga. Avete ricostruito, se potete renderlo noto, da dove arrivano i carichi e dove sono destinati?

Ventimiglia, coincidendo con il confine, è evidentemente luogo di transito di carichi di stupefacenti, quando i trafficanti scelgano il trasporto su strada. I sequestri eseguiti confermano la prevalenza di hashish e marijuana: il territorio provinciale – lo dimostrano gli esiti delle indagini svolte – è attraversato per l’importazione di sostanze stupefacenti dal nord Africa (tra le zone di origine dei derivati della cannabis indica), sul canale terrestre.

La provincia di Imperia ha fatto registrare, nel 2017, più del 28% dei sequestri di sostanze stupefacenti in Liguria.

Si tenga altresì presente che, negli ultimi 10 anni, la marijuana rappresenta l’unico mercato che evidenzia un incremento costante dei sequestri (10 kg circa sequestrati nel 2008 a fronte dei 630 del 2017). La destinazione dello stupefacente sequestrato è, sempre sulla base di esiti d’indagine già noti alla cronaca, il Nord Ovest del paese.

Ci sono aree in provincia più sottoposte a controllo? Per quanto riguarda l’età degli assuntori da voi segnalati, ci sono fasce più colpite?

Non è corretto parlare di aree sottoposte ad un maggior controllo. Di norma, nel disporre i servizi di prevenzione, seguiamo il movimento delle persone o gli eventi, cercando di comprendere dove possa manifestarsi il problema (aree della movida, locali pubblici, giardini, etc.) così da orientare i servizi delle articolazioni del Comando provinciale; in caso di attività investigative, invece, si individua il bersaglio e lo si segue.

Inoltre, sono preziose le indicazioni che arrivano dagli abitanti della provincia, che incontriamo in genere ogni due settimane in ogni comune e frazione, in un locale messo a disposizione degli amministratori locali, sempre in costante contatto con i Comandanti di Stazione, che sono il loro primo punto di riferimento.

Tra gli assuntori, invece, i dati in nostro possesso – desunti dai sequestri del primo trimestre dell’anno – ci dicono che essi sono distribuiti in maniera sostanzialmente omogenea nelle tre fasce di età 14-20, 21-30 e oltre i 30 anni; non abbiamo eseguito sequestri a carico di infra-quattordicenni.

Sappiamo che l’Arma è molto sensibile nei confronti dell’odioso crimine delle truffe agli anziani contro il quale vengono fatte spesso conferenze e incontri per insegnare ai meno giovani alcuni accorgimenti evitando così le truffe. Ci sono attività analoghe per quanto riguarda l’utilizzo di droghe e possibili danni

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neurologici che svolgete nelle scuole o in altri luoghi?

Gli incontri con gli studenti appartengono al nostro quotidiano professionale.

Nell’ambito del progetto “Educazione alla Legalità” stipulato tra il Comando Generale dell’Arma ed il MIUR, l’argomento è sempre presente ed attuale. I ragazzi – quest’anno ne abbiamo incontrati più di 3400 in 56 istituti scolastici, mentre 610 hanno visitato le nostre caserme – sono sempre molto interessati e partecipano volentieri al dibattito. Per noi è un’occasione unica per sfatare alcuni luoghi comuni, primo dei quali è ‘la droga leggera non fa male’. L’affermazione è semplice: tendiamo a far comprendere ai ragazzi, come ricordato prima, che ‘la prima volta’ può anche essere fatale.

I ragazzi sono un bene prezioso e avere l’occasione di parlar loro stimola al confronto dialettico. Poi, nel momento in cui prendono un po’ di confidenza e si ‘aprono’, sono un fiume in piena: domande, dubbi, ‘c’è un mio amico (o una mia amica) che…’: e allora comprendiamo che può esserci un problema, ne parliamo magari con gli insegnanti e, in tanti casi, con il diretto interessato che, ovviamente, è ‘l’amico’. Cerchiamo di far leva sia sulle conseguenze giuridiche in cui può incappare chi fa uso di stupefacenti, sia – soprattutto – sull’evidente mancanza di rispetto per sé stessi, per il proprio corpo, per la propria vita. Tanti non sono ancora pienamente consapevoli delle potenzialità che hanno – ‘caught somewhere between a boy and a man’, cantavano – e vivono nella convinzione di sentirsi invincibili e indistruttibili, il cui contraltare può essere, in certi casi, un’estrema fragilità.

A breve la stagione estiva porterà giovani e giovanissimi a trascorrere le serate nei vari locali della movida, in discoteca e sulle spiagge. Il vostro compito sarà ancora più difficile. Ci saranno controlli specifici, magari con reparti dell’Arma come il nucleo cinofili davanti ai locali?

I controlli ci saranno, nell’ambito dei servizi di prevenzione, con Carabinieri in uniforme e veicoli con colori d’istituto, anche con l’impiego di unità cinofile; ci saranno anche militari in borghese che – come abbiamo detto in apertura – porranno l’attenzione sulle persone già note o sui movimenti sospetti e degni d’interesse investigativo; ed eseguiremo, infine, servizi straordinari in corrispondenza di manifestazioni e di grandi assembramenti di ragazzi: in tutti i luoghi e in tutte le circostanze in cui possa essere presente l’insidia. Il nostro scopo è dar sì che tutti i nostri ragazzi possano divertirsi in tranquillità, senza eccessi, senza ‘sballo’. Perché tutti vogliamo che tornino a casa sani e salvi.

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Consigli per le famiglie?

‘Accorgersi in tempo’: significa riuscire ad intervenire prima che il proprio figlio abbia assunto delle sostanze stupefacenti o, quanto meno, prima che si instauri la dipendenza. Le droghe inducono dei cambiamenti fisiologici (dimagrimento, inappetenza, occhi arrossati, pupille dilatate o a ‘capocchia di spillo’, variazione nella sensibilità alla luce, etc.) e comportamentali (difficoltà di ragionamento, disinteresse, apatia, eloquio lento oppure eccitazione fisica e tendenza alla ipertattività) che costituiscono dei segnali da non sottovalutare.
 In generale, prestate molta attenzione al rientro dalle uscite con amici e soprattutto al ritorno dalla discoteca. Attenzione, però: chi consuma sostanze stupefacenti, non lo fa solo alla sera. Alcuni indicatori, presenti anche a distanza di qualche ora, possono rilevare l’assunzione di sostanze psicotrope: sonnolenza; lentezza nel ragionamento; torpore e annebbiamento mentale; senso di euforia, ‘ridarella‘; estrema sensibilità per l’ambiente circostante; senso del tempo dilatato, linguaggio ‘pasticciato’

con numerosi lapsus e difficoltà a trovare le parole; grande difficoltà di memoria e concentrazione con facilità a distrarsi senso di eccitazione generale con ostentata sicurezza e buonumore, incapacità a stare fermo;

bisogno di parlare senza avere niente da dire e senza ascoltare ciò che dicono gli altri; difficoltà ad addormentarsi; inclinazione alla violenza, prepotenza e sopraffazione.

In particolare, secondo il tipo di sostanza assunta, si hanno i seguenti effetti immediati:

l’assunzione di oppio dà origine inizialmente a una alterazione dello stato di coscienza unita ad euforia e, dopo qualche ora, innesca uno stato di depressione, sonnolenza e possibili disturbi all’apparato digerente e alla circolazione;

anche la morfina dà luogo, a minime dosi, a fenomeni di euforia, ebbrezza ed alterazione dello stato di coscienza, mentre, a dosi più

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elevate, produce annullamento della percezione del dolore e sonno profondo;

l’eroina produce effetti variabili tra un assuntore e l’altro, ma sempre caratterizzati da alternanza di stati euforici e depressivi, forte eccitazione e passività, annullamento del dolore, sensazioni di calore e rallentamento delle pulsazioni e della respirazione;

il metadone è un potente analgesico e induce una sintomatologia secondaria caratterizzata da sonnolenza, stordimento, sudore, vertigini, pruriti, vomito, etc.;

i primi effetti dell’assunzione della cocaina sono riconducibili ad una grande sensazione di forza ed energia con riduzione della fatica, eccitazione e verbosità, diminuzione del bisogno di cibo, euforia, minore sensibilità alla fatica e al dolore, pupille dilatate ed ipersensibilità alla luce. Dopo qualche ora subentra stanchezza, sonnolenza e depressione;

l’azione eccitante delle amfetamine si manifesta con senso di eccitazione, potenziamento delle capacità intellettive e della memoria, euforia, inappetenza e insonnia;

il crack determina uno stato di euforia, perdurante da due a venti minuti, con alternanti sensazioni di depressione e delusione. Altri effetti sono l’aumento del ritmo cardiaco e della pressione arteriosa, allucinazioni, comportamenti aggressivi e violenti;

gli effetti di barbiturici e tranquillanti variano da un preparato all’altro: sono comunque caratterizzati da rilassamento, torpore, attenuazione del dolore fisico e diminuzione delle inibizioni;

ilarità e modificazione delle percezioni visive ed uditive sono gli effetti immediati dell’assunzione da L.S.D. “Viaggio psichedelico” o “trip” è chiamata l’impressionante esperienza che deriva dall’assunzione della sostanza. Il “viaggio” che può durare sino ad 8 ore, si articola generalmente in tre fasi distinte: quella della partenza o “previaggio”, quella propriamente “allucinatoria”, quella “depressiva” o del ritorno: nella prima ora si possono registrare fugaci allucinazioni e stati d’animo mutevoli; durante il “previaggio” si determina spesso una fortissima ansia ed angoscia che può sfociare anche in tentativi di suicidio; la fase “allucinatoria” è caratterizzata da distorsioni sensoriali, da alterazioni nella percezione delle forme, dei colori e dei suoni e da depersonalizzazione. Tipiche sono le false sensazioni di leggerezza del proprio corpo e di estrema forza per cui il soggetto ha l’impressione di volare o la convinzione di poter fermare, ad esempio, con la sola forza fisica una autovettura in corsa; nell’ultima fase “del ritorno” si ha una diminuzione improvvisa dei fenomeni del periodo precedente con stordimento, sonnolenza, disorientamento e forte depressione;

gli effetti immediati dello “spinello” da marijuana variano da un individuo all’altro e sono caratterizzati da euforia, aumento della sensibilità visiva ed uditiva, diminuzione delle inibizioni, sensazioni di benessere, rilassamento e talvolta sonnolenza;

anche l’assunzione di hashish comporta euforia, diminuzione delle inibizioni, distorsioni spazio-temporali, possibili allucinazioni, stati di eccitazione seguiti poi da rilassamento e sonnolenza. A dosaggi elevati si possono manifestare depersonalizzazione, disorientamento, allucinazioni visive e uditive, confusione mentale e delirio.

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Ancora per i genitori: cosa fare se trovano, tra gli effetti personali del figlio o della figlia, sostanze stupefacenti, oppure se confessa di aver iniziato a fare uso di sostanze stupefacenti?

Se notate questi o altri cambiamenti comportamentali, affrontate con vostro figlio il problema della droga in modo fermo e sicuro, senza aver paura di scoprire ‘il peggio’:

cercate di comprendere il tipo o i tipi di sostanza, la modalità e il numero di assunzioni. Analizzate insieme a lui l’esperienza vissuta e le sensazioni percepite;

rivolgetevi a qualche professionista esperto (medico di famiglia, psicologo, etc.) che abbia la necessaria esperienza per potervi dare il primo aiuto e indirizzarvi verso centri specializzati;

riorganizzate con lui la sua giornata, gli impegni, le attività e pretendete una maggiore partecipazione alla vita della famiglia;

cambiate la vita del nucleo familiare, tendendo a mantenerla più unita sia nel quotidiano sia nelle occasioni di svago, avendo cura di programmare con attenzione le cose senza mai lasciare a disposizione momenti vuoti;

in altre parole, fate in modo che non avverta il peso della solitudine;

verificate costantemente le sue dichiarazioni e affermazioni senza aver paura di sembrare oppressivi o invadenti;

riducete al minimo il suo denaro personale con un attento controllo delle spese;

informatevi sulle compagnie che frequenta, soprattutto sui coetanei che sono stati coinvolti nelle prime assunzioni di droga;

entrate in contatto con i genitori degli altri ragazzi coinvolti nel giro, informateli su cosa siete venuti a conoscenza;

non chiudetevi nell’isolamento di una ‘vergogna inconfessabile’ ma coinvolgete il maggior numero possibile di persone nel recupero di vostro figlio, creandogli attorno una rete sociale;

approfondite la conoscenza del problema, partecipando ad incontri o dibattiti e cercando di far tesoro di esperienze simili di altri genitori;

mostrate pazienza e fermezza di fronte alle rimostranze di vostro figlio, anche se giudicherà tutto questo assurdo e limitante per la sua libertà personale, senza imporre nulla in modo autoritario, ma spiegando il perché di ogni decisione presa.

Tenete comunque presente che l’Arma dei Carabinieri, con i suoi presidi dislocati ovunque in provincia, è un riferimento concreto, riservato, sensibile al problema. Tra i nostri militari vi sono persone esperte, che conoscono il mondo degli stupefacenti e che sono in grado di fornire le indicazioni necessarie. Comprendendo che taluni, come abbiamo accennato, possano aver paura di ‘scoprire il peggio’, consultate il sito www.carabinieri.it dove – oltre alle indicazioni a cui abbiamo appena accennato – potrete trovare ulteriori consigli in materia nell’area tematica appositamente realizzata. Ma ricordate: ogni Carabiniere è pronto ad accogliervi in totale riservatezza, ad ascoltare le vostre necessità, a cercare di risolvere un vostro problema. Siamo Carabinieri. Anzi: siamo i vostri Carabinieri.

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