C I X X I X . S E D U T A
L U N E D I 11 A P R I L E 19 4 9
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Presidenza del Presidente
C I P O L L AI N D I C E
: \ ; :v- ^ " ra g .
Comunicazioni del Presidente : . . . 932 Congedo : . . . . . ?. . . ‘ 932 Disegno di legge: « Stati di previsione del
l’entrata e della spesa della Regione s i-'
cibaria per l’anno finanziario dal 1° lu
glio 1948 al 30 giugno 1949 » (152, 152 A, 152 B, 152 C, 152 D) (Seguito della diseus-
. Rione): ’
Presidente . I ;, . 934, 940, 94S Castrogiovanni, Presidente della Com
missione e relatore di maggioranza. 934, 951 952 Ausiel l o, relatore di minoranza 938
Montaerano . : . ... 941, 949
Alibi ZZONB- . . . ! ^ 948
LaLoggia, Assessore alle finanze 950, 951
(Votazione nominale) . , . 949
(Risultato dèlia, votazione) . . • 949
(Votazione segreta) . . . • . 952
(Risultato della votazione) . . . . Disegno d i l e g g e : « V a r i a z i o n i d i b i l a n c i o
per l’a n n o f i n a n z i a r i o 1948-49 » (229) (Di
scussione) : . - . . . ,.
952
Presidente . . . . .
Castrogiovanni, Presidente della Com
952
missione e relatore di maggioranza 952
ll1terPellanze (Annunzio) . . . ■ ■ -s 933
i n t e r r o g a z i o n e (Annunzio) . . . 932
P r o p o s t a d i l e g g e (Annunzio)
S u l l ’o r d i n e d e i l a v o r i :
933
PRANCHINA ... 954
Pag.
La Loggia, Assessore alle finanze . 955
AEESSi . G, ' . - • 955
Dante . . . , 955
NlCASTRO ... 955
Sui processe verbale;
D’Angelo . . . 931
Pr e c id e n t e... 931
La seduta è'aperta alle ore 17,20.
D ’AGATA, segretario, dà lettura del pro
cesso verbale della- seduta precedente.
Sul processo verbale.
D ’ANGELO. Chiedo di parlare sul proces
so verbale.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
D’ANGELO. L’onorevole Potenza, durante il suo intervento, nella seduta di ieri, aveva affermato di essere in grado di avanzare nei miei riguardi delle accuse molto gravi. Invi
tato da. me a precisare la natura di queste ac
cuse, chiese — nel mio stesso interesse — la nomina di una commissione che accertasse, nonostante che i termini fossero scaduti, se sia vero che vi sono state irregolarità nelle mie elezioni. Precisò, quindi, che la irregolarità consisteva nell’intervento di un mio zio Ve
scovo.
Che nella mia famiglia ci sia un Vescovo, signor Presidente, è vero, ma questo conferma una sola cosa : la tradizione cattolica della mia famiglia di cui mi vanto e mi onoro. E’
Discussioni, f. 123 (500)
ASSEM BLA KKGlONAbB SICILIANA - - 932 — U a p rile l!)i9 A.S.T., creatura prettamente regionale, e sui falso, però, che un mio zio Vescovo sìa inter
venuto nella mia elezione. Se l ’onorevole Po
tenza fosse stato più cauto e, come era suo do
vere, prima di pronunziare certe frasi da que
sta tribuna, si fosse bene informato, avrebbe saputo che' mio zio manca, dalla Sicilia da ben 30 anni.
Dopo queste dichiarazioni, pronunziate con baldanzosa certezza, l’onorevole Potenza eb
be a dire di non avere in realtà elementi di accusa da portare in Assemblea. Aggiunse in
fine che. non lui. ma terze pèrsone denuncia
no che nelle mie elezioni siano avvenute delle irregolarità, in quanto in una sezione eletto
rale del Comune di Calascibetta si sono avu
ti più voti preferenziali che voti di lista e che in merito esiste un ricorso.
E ‘ anche a mia- conoscenza che, nei miei ri
guardi, è stato avanzato un ricorso, ma sco
nosco la natura e il contenuto di esso. Non so
no. quindi, in grado di fare alcuna dichiara
zione. Pregherò il Presidente della Commissio
ne di convalida di darmene possibilmente vi
sione, in modo che io .possa dare i necessari chiarimenti. E' bene però rilevare, ancora una volta, come in Assemblea si sia tentato, con molta disinvoltura, di gettare delle ombre sul
la onorabilità di un deputato e precisamente sulla mia onorabilità.
Signor Presidente, questo non dovrebbe es
sere tollerato in un’Assemblea che tiene alla sua dignità.
PRESIDENTE: Con queste dichiarazioni, se. non si fanno altre osservazioni, si intende approvato il processo verbale della seduta pre- cedente.
Comunicazione del Presidente.
PRESIDENTE. Comunico all’Assemblea che è pervenuto dal Sindacato dell’Aziènda, siciliana trasporti di Palermo il seguente or
dine del giorno :
« Questa segreteria regionale, interpretan
do il. pensiero di tu tti i propri rappresentan
ti, preso atto degli attuali lavori dell’Assem
blea regionale e della mozione riguardante la Azienda siciliana trasporti, fa voti perchè la Assemblea, e per iniziativa di tu tti i rappre
sentanti del popolo siciliano, voglia, nello spi
rito dell’autonomia siciliana ed in considera
zione degli interessi economico-soeiali connes
si allo sviluppo dei trasporti, pronunciarsi e deliberare definitivamente sullo statuto della
relativi provvedimenti atti ad assicurare la sua funzionalità negli interessi particolari di tu tti i lavoratori dipendenti ed in quelli ge
nerali dell'economia regionale. » Congedo.
PRESIDENTE. Comunico che l ’onorevole Beneventano ha chiesto un congedo di 30 gior
ni per affari personali. Se non si fanno osser
vazioni, il congedo s’intende accordato.
Annunzio di interrogazioni.
PRESIDENTE. Prego il deputato segreta
rio di dare lettura delle interrogazioni perve
nute alla Presidenza.
D’AGATA, segretario :
« Al Presidente della Regione, all’Assessore all’agricoltura, all’Assessore all’industria e al commercio, per conoscere se risponde a ve-*, rità che il Ministero per il commercio estero ha autorizzato la importazione in Italia di inanmte sintetica,. la quale è stata immessa sul mercato determinando una ingiustificata flessione dei prezzi della mannite naturale e della manna da frassino di cui la Sicilia è lo unico paese produttore nel mondo; in caso affermativo quale azione intenda svolgere il Governo regionale per tutelare un prodotto che interessa l’economia e il lavoro di oltre dodi
ci centri agricoli e commerciali della nostra Isola. »
Sa pie n z a Pietro.
« All’Assessore ai trasporti, per conoscere : a) se è vero che il cavo sottomarino tra la isola, di Filicudi e quella di Alicudi è interrot
to da circa cinque anni ; che il cavo tra l’isola dì. Lipari e quella di Panarea è intorrotto da circa tre anni ; che il cavo tra Pisola di Lipa"
ri e quella di Salina, che comprènde tre co
muni è interrotto dal 6 gennaio del corrente anno ;
b) nel caso affermativo quali provvedi
menti q iniziative l’onorevole Assessore ha pre
so o intende adottare per restituire all’arcipe
lago delle isole Eolie il normale servizio tele
grafico. » (L’interrogante chiede la risposta scritta)
Dante.
« Al Presidente d e lla Regione, a l l ’Assesso
re al lavoro, per conoscere — premesso che 31
ÀSSEJUBUSA, R EG IO N A LE .SIC IL IA N A --- i p 3 ~ 3 11 aprile 1949
recente annunzio ufficiale della creazione in Messina del Centro regionale di emigrazione ha. l'atto seguito l ’approntamento dei locali necessari al suo funzionamento — per quali motivi non si sia ancora provveduto ad arre
dare i locali stessi ad emanare il regolamen
to del funzionamento, atteso che è stata anche disposta ed effettuata- dall’Assessore al lavo-- ro una visita al Centro di emigrazione di Ge
nova per modellare quello della Sicilia su quello di Genova. » (L ’interrogante chiede la risposta,: scritta)
# Marotta.
ritenuto, che la minacciata soppressione del
lo scalo a Messina, il cui porto soffre già da.
tempo per la forzata inattività, determinereb
be grave , danno ai lavoratori del porto, agii emigranti ed ai eoihmercianti e costituirebbe neh contempo un sensibile nocumento per la tu bi nc i a coni in erri ale ;
facciano conoscere quatti azioni intendano svolgerà per scongiurare il minacciato perico
lo che incombe su Messina e sulla Sicilia, per tale, ingiustificato provvedimento. »
Marotta.
PRESIDENTE. Le interrogazioni testé an
nunciate saranno iscritte all’ordine del gior
no, per essere svolte al loro turno. Quelle per le quali è stata chiesta la risposta scritta, sa
ranno inviate al Presidente della Regione ed agli Assessori competenti.
Annunzio di interpellanze.
PRESIDENTE. Prego il deputato segreta
rio di dare lettura delle interpellanze perve
nute alla. Presidenza.
D’AGATA, segretario :
« Al Presidente della Regione e all’Assesso
re al lavoro per conoscere quale fondamento abbia la. notizia relativa alla soppressione del
l’ispettorato di emigrazione recentemente, ri
pristinato a. Messina, e per sapere, nella- ipo
tesi in cui tale voce avesse serio fondamento, quale azione intendano intraprendere per evi
tare questa ulteriore espoliazione ai danni di Messina e della Sicilia orientale.
Marotta.
« Al Presidente della- Regione, per sapere se è a conoscenza della legittima commozione popolare conseguente alla morte di Francesco La Rosa avvenuta il giorno 3 aprile 1949 nel
la camera, di sicurezza del Nucleo Mobile di Mazara del Vallo e della legittima perplessi
tà sulle cause della morte, perplessità che sta assumendo il carattere di gravissima accusa popolare ; e se, sollecitando la pubblicazione del certificato di morte, e specialmente dispo
nendo una immediata, inchiesta sul fatto lut
tuoso, intende dare ai siciliani la sensazione che iLGoverno della Regione vuole e sa oppor
si — sollecitando tutti i mezzi a sua disposizio
ne — a quei sistemi di violenze e di sevizie, che, nella unanime convinzione delle popolazioni, costituiscono un metodo ormai largamente dif
fuso ed autorevolmente organizzato. » ,
Adamo Ignazio - Costa.
PRESIDENTE. Le interpellanze testé an
nunziate saranno iscritte all’ordine del gior
no, per essere svolte al loro turno.
« Al Presidente della Regione, all’Assessore all'industria e al commercio perchè :
ritenuto che con recente provvedimento il Lloyd Triestino ha. stabilito di sopprimere lo scalo di Messina, unico per la Sicilia, della linea Italia-Australia, sotto lo specioso pre
testo che la sosta a Messina di appena dieci
°re inciderebbe sulla rapidità del servizio ; constatato che il primo approdo effettuato
16 gennaio u. s. ha dato un movimento di ben- circa 250 tonnellate di merce e di oltre 300 passeggeri e che altrettanto risulta pronto per 1 Prossimo approdo che dovrebbe aver luogo entro il corrente mese ;
Annunzio di proposta di legge di iniziativa parlamentare.
PRESIDENTE. Comunico all’Assemblea che l’onorevole Gugino ha presentato la se- g u n i t e proposta di legge : «! Costituzione di una Commissione parlamentare per Pesame dei problemi inerenti alla, funzionalità della S.T.E.S. e dell’E.S.E. »,
Se non si fanno osservazioni, la presa in considerazione di questa proposta di legge sa
rà posta all’ordine del giorno della seduta sue-, cessi va a quella della chiusura dei lavori del bilancio.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA m 934 n Seguito delia discussione del disegno di leg
ge : “ Stati di previsione dell’entrata e del
la spesa della Regione siciliana per l’anno finanziario dal l luglio 1948 al 30 giugno 1949 „ (152, 152 A, 152 B, 152 C, 152 D).
PEESIDEXTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge :
« Stati di previsione dell’entrata e della spesa della Regione siciliana per l’anno finanziario dal 1 luglio 1948 al 30 giugno 1949. »
< ' A ST1 {O( ; I < ) \" a X X1. Presidente della Com
missione e relatore di maggìoram-a. Signor Presidente, onorevoli colleglli, quando ci fu chiesto in una- delle scorse sedute se la Com
missione per la finanza avrebbe preso la paro
la a chiusura della discussione sul bilancio, eb
bi a dichiarare che non solo era nostro diritto prendere la parola, ma anzi nostro dovere, ed aggiunsi che se si può rinunziare ai diritti, non si può non adempiere un dovere.
Pio fatto questa dichiarazione perchè, alla Con missione per la finanza sembra che, nella fase finale, conclusiva della discussione sul bilancio si renda necessario fissare l ’attenzio
ne sui punti che a noi sono apparsi essenzia
li. al fine di raggiungere quegli obiettivi che questa lunga appassionata discussione si è proposta, di raggiungere. Prima ancora di en
trare in argomento, desidero dire, come espres
sione dei mio pensiero e come espressione del pensiero della maggioranza della Commissio
ne. che noi siamo certi che l’onorevole Restivo, Capo del Governo siciliano, uomo che parla così poco, che parla- così pacatamente ma che sa dare un tono elevato al suo discorso, quan
do occorrerà, farà bene e presto per conseguire felicemente quei risultati ai quali il Governo siciliano deve indirizzare la propria attenzio
ne ed il proprio sforzo.
Noi gli porgiamo, da questa tribuna, il no
stro augurio e, nel contempo, gli confermia
mo la nostra certezza.
Devo ancora dire, onorevoli colleghi, che la Commissione per la finanza non ha attribuito al Governo regionale il ritardo verificatosi nel
l ’esame del bilancio, come altro oratore, da questa stessa tribuna, ebbe ad affermare. Al contrario ha ritenuto necessario, indispensabi
le che vi fosse un ritardo nell’esame del primo bilancio della Regione, in quanto all’inizio del
l ’attività autonomistica, nè il Governo regiona
le, nè l’Assemblea avevano l ’esperienza che oc
correva per trattare il problema con ampiezza, con scienza, cod totale consapevolezza delle
11 aprile 1949 nostre possibilità e dei nostri problemi. La Commissione anzi ha fatto lode al Governo di essersi assunta sla responsabilità, di vivere quasi due anni in regime, diciamo così, di eser
cizio provvisorio riversando su se stesso le re
sponsabilità di eventuali errori, che, peraltro, non. sono stati commessi, ed evitando che la Assemblea, impreparata e non sufficientemen
te predisposta., incorresse in errori che, com
messi dal Governo,, potevano poi essere ripa
rati dall’Assemblea, mentre, se li avesse com
messi quest’ultima, sarebbero stati irrepara
bili. Pertanto, no lodam m o il Governo per ave
re vissuto in un regime di esercizio” provviso
rio e motivammo anche la lode, perchè questo senso di responsabilità da parte dell’organo governativo, che veniva ad esonerare di ogni responsabilità l’Assemblea siciliana, era op
portuno, pur costituendo un grave onere per i precedenti Governi regionali e per l ’attuale.
Il Governo agiva senza direttive precise, agi
va, sotto certi aspetti, di suo arbitrio non intendo dare a questa parola il significato di manchevolezza che normalmente accede ad es
sa — intendo dire di sua volontà. I. Governi susseguitisi in questo primo nostro periodo di autonomia hanno agito in questo modo ed han
no agito bene in quanto hanno posto su se stes
si una responsabilità che non poteva, gravare sull’Assemblea. Pertanto, se quelle parole fu
rono dette, esse interpetrarono erroneamente il pensiero della Commissione per la finanza.
Ed è altrettanto erroneo W- me ne dolgo anche a nome della Commissione — attribuire la col
pa deb ritardo alla Commissione, stessa. Infat
ti, quando questa ricevette in esame il bilan
cio, poteva limitarsi a fare una sommaria in
terpretazione di esso portando all’esame del
l ’Assemblea un complesso di aride inestrica
bili cifre che costituiscono normalmente il bi
lancio. Ha ritenuto invece opportuno di pre
sentare un elaborato in cui l ’interpretazione del bilancio, traendo dalle aride cifre tutti i problemi fondamentali della vita siciliana, ha dato modo all’Assemblea di lungamente in
trattenersi neU’esame di tu tta l ’attività della Regione. Ciò è stato possibile per l ’intenso, appassionato' lavoro della Commissione per la finanza.
Desidero ancora aggiungere che questa As
semblea ha altissimamente onorato se stessa, discutendo il bilancio con tanta precisione, con tanta capacità, con tanta vigoria, contra
riamente a quanto abitualmente avviene in al- tri parlamenti dove, per quanto io sappia, al-
-ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 935 — , 1 1 ap rile 1949 la discussione del bilancio partecipano soltan- j slative che si -unificano nell’unità dello Stato, ro pochissimi competenti, mentre gli altri si li
mitano ad approvare o non approvare, secon
do le decisioni del gruppo politico al quale aderiscono. Per esempio nel Parlamento roma
no coloro che procedono alla interpretazione delle cifre del bilancio, che da esse traggono il relativo problema sono quattro o cinqué : Einaudi, Corbino, M tti, La Malfa e qualche
• altro. ’ Aut// ra
MONDELLO. Mi sembra che lei esageri.
WEMINARA. C’è Scoccimarro.
(1A S TE O GIO V A N NT, Presidente della Com
missione e relatore di maggioranza. Il lavoro della Commissione — rip eto —- è stato appas
sionato e nel contempo utile, in quanto ha da
to la possibilità di fare una discussione com
pleta così come-è stata fatta. Pertanto la Com
missione respinge’ ogni accusa chiaramente o larvatamente espressa da questa tribuna.
Tutto questo complesso di sedute e di riu
nioni, aventi per oggetto il bilancio, è da con
siderarsi come l ’attuazione più completa, più avanzata, più definitiva della difesa dell’au
tonomia siciliana, in quanto, attraverso questa discussione, si sono individuati i punti attra
verso i quali è possibile procedere al rafforza
mento dell’autonomia. I l rafforzamento della autonomia costituisce infatti la migliore dife
sa dell’autonomia stessa, perchè un organismo esiste e si difende se ed in quanto sia forte, mentre, quando sia in istato di debolezza- e ia nebulosità e l ’incertezza sul suo cammi
no non possono costituire altro che debolezza - evidentemente, questo organismo è destina
to prima o poi a soccombere in malo modo.
Onorevoli colleghi, esporrò ora i punti sui quali la Commissione di Finanza, ha fermato la sua. attenzione e sui quali desidera che la Assemblea fissi la propria.
Innanzi tutto è necessario stabilire i limiti della nostra autorità in regime autonomisti
co, quale nasce degli articoli 14, 17, 20 dello Statuto. Molto a proposito l ’onorevole Presi
dente della Regione si , chiedeva, nella seduta scorsa, quale interpretazione dare alla affer
mazione, contenuta nella relazione di maggio
ranza. e ripetuta qui alla tribuna. La inter
pretazione da lui data è la più esatta, la più Precisa. Infatti, quando nella relazione si par- a di sistema bilegislativo, non s’intende par- a,e di scissione dell’unità complessiva dello
tato, ma si intende parlare di due fonti legi-
La legge è una, in quanto la facoltà di legi
ferare, riservata, in regime autonomistico, al
la nostra Assemblea per quelle materie in cui lo Stato ha ceduto la sua potestà legislativa, si perfeziona- attraverso il non ricorso o attra
verso la, decisione dell’Alta Corte Costituzio
nale. Pertanto, la legge è una, ma le fonti che emanano la legge in regime autonomistico so
no due : la- fonte che proviene direttamente dallo Stato è la fonte che proviene dalla Re
gione ; esse si unificano poi nella suprema ed unica sovranità dello Stato. Questa è la in
terpretazione data dall’onorevole Presidente e-che noi accettiamo, perchè risponde alla- no
stra interpretazione; a proposito’è venuta an
che l’interpretazione del sistema di monoese
cuzione e monoamministrazione. Infatti, esclu
se le branche deila pubblica amministrazione, nelle quali la Regione’ non ha alcuna potestà legislativa —• quali, à d esempio, la magistra- tu ra — per le altre, materie dobbiamo realiz
zare l ’arami Distrazione diretta, o per conto della Regione o per conto dello Stato.
Qualsiasi altra interpretazione che venga data al sistema non potrà portare che confu
sione e ciò, non per colpa nostra, ma per col
pa di coloro che vorrebbero intromettere nella Regione delle autorità che non esistono, come promanazione diretta, ma esistono per ubbi
dienza alle leggi che, nell’amministrazione e nell’esecuzione, devono avere unicità di indi
rizzo e di potere. Pertanto credo che anche su questo punto vi sia una perfetta identità di vedute tra il Governo regionale e la Commis
sione per le finanze. Se, nella relazionò’ scritta o nella relazione di introduzione alla presen
te discussione, la Commissione ha espresso pò
co chiaramente le proprie idee, le presenti di
chiarazioni valgano come definitivo chiari
mento. Stabiliti i limiti della nostra potestà, dobbiamo, infra questi, avere autorità effetti
va. Questo può avvenire solamente se e in quanto si proceda nel più breve termine allo assorbimento degli uffici. Infatti, fino a quan
do gli uffici del centro e della periferia non saranno sotto la nostra giurisdizione, — sia per quanto riguarda la previsione di spesa, sia per quanto riguarda l ’effettivo assorbimento degli uffici stessi — fra gli organi regionali e gli uffici statali, che devono ad essi organi obbedire, ci sarà slegamento e l ’autorità della Regione, delimitata in base agli articoli 14, 17 e 20, non avrà possibilità di conclusiva e pra
tica esplicazione.
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 936 — 11 a p r i l e l i io
Questo è il secondo punto che fervidamente raccomandiamo all’attenzione dell’Assemblea e del Governo regionale.
Una volta delimitate le attribuzioni dell’au
tonomia regionale è necessario che la nostra attività si svolga ordinatamente e coordinata- mente, in modo che — come è stato raccoman
dato dalla Commissione per la finanza nella sua relazione generale e nella- relazione sui singoli Assessorati - per ogni singolo settore venga ordinata in un piano che si inquadri in uno generale in precedenza disposto. Riteniamo questo necessario — e Ponorevole Milazzo non si impressioni della nostra, richiesta d’una det
tagliata pianificazione —, perchè diversamente seguiteremo nell’avvenire ad agire come per il passato, per la nostra impreparazione, agirem
mo cioè senza il dovuto ordine e senza la do
vuta coordinazione, andando incontro al cat
tivo sistema degli sforzi vani o degli sforzi sn- perflui, in sostituzione degli sforzi necessari.
Per potere effettuare tu tta l’opera e tutti i pro
positi che sono nei nostri cuori e nella nostra, mente, è necessario che il sistema finanziario della Regione venga incrementato nel modo dovuto. Pertanto, la Commissione per la fi
nanza ha-dato e torna, a dare il massimo ri
lievo all’articolo 38 dello Statuto dell’autono
mia siciliana. Il Governo — e quando se ne è discusso ciò non era ben chiaro nella mente di tutti — si è pronunziato in proposito, per
chè quando la Commissione gli richiese il suo parere, gli uffici del Governo iiresentarono quella memoria che è alligata alla nostra rela
zione e che pertanto si presume sia a vostra conoscenza. Il Governo resta, quindi, impe
gnato per l’attuazione dell’articolo 38, essen
do valide le osservazioni preliminari che noi abbiamo fatto alla predetta memoria, e che precipuamente consistono nella richiesta di una equiparazione base e preventiva della si
tuazione della Regione siciliana nei confronti di quella delle altre regioni. Infatti, prima di parlare di proventi dell’articolo 38 — proven
ti che devono essere considerati come un « sur
plus » che la collettività italiana dà alla Re
gione siciliana, perchè essa si elevi e torni al
la pari con le altre regioni —, è necessario pre
tendere che il trattamento in atto praticato nei confronti della Regione siciliana sia pari a quello di cui. godono le altre regioni italiane.
Che ciò attualmente non avviene può essere ri
levato dal fatto — cito un esempio — che nel settore delle costruzioni ferroviarie, la .Sici
lia ha avuto attribuiti, in un solo anno, circa
8 miliardi in meno che le altre regioni italia
ne. Allora, dunque, che vale richiedere l’at- tuazione dell’articolo 38„ quando le condizioni attuali della Regione siciliana non.vengono ad essere parificate con quelle delle altre regioni?
Si deve evitare che le somme, stanziate dal Governo centrale ai sensi dell’articolo 38, ven
gano in parte assorbite dalla minore entità, degli stanziamenti ordinari, in favore della Sicilia nei confronti delle altre regioni italia
ne- si deve evitare che si perpetui quella man
chevolezza, quella deficienza che ancora, do
po le infinite promesse fatte e dopo gli eventi
•dolorosi e non dolorosi, che sono intercorsi, viene praticata ai nostri danni. Pertanto, la Commissione per la finanza reputa assoluta- niente fondamentale che $i proceda, ai sensi e per gli effetti dell’articolo 38, con la massi
ma energia e sollecitudine, provvedendo a fa
re i piani utili all’impiego dei mezzi finanzia
ri che effetti vani ente affluiscono alle casse della Regione.
Altro argomento sul quale la Commissione per la finanza ha fissato la propria attenzio
ne — sotto certi aspetti questo è un argomento- nuovo che viene portato in Assemblea — ri
flette il piaiio E.R.P..
E ’ questo un argomento delicato, un argo
mento complesso, un argomento che deve dar luogo, necessariamente a delle contestazioni.
Se noi facciamo atto di quiescenza a quello che è avvenuto e a quello che in seguito potrà avvenire, è segno che noi non facciamo inte
ramente il. nostro dovere nei confronti della Sicilia, che non abbiamo una visione esatta di' quello che è il problema siciliano è che non diamo un’impostazione che possa conseguire i fini che il piano E.R.P. stesso si propone.
In proposito ho da dichiarare che, a mio av
viso personale, la Regione siciliana ha delle attribuzioni che, se da. una parte sono quelle di una provincia,.dall’altra sono quelle di uno stato. Infatti, mentre per alcuni servizi, come quello militare e giudiziario, lo Stato ha man
tenuto a. sè la competenza, ha affidato altri servizi alla competenza, della Regione, per cui essa viene a. sostituirsi allo Stato stesso. Così, dal punto di vista finanziario, non esito a &&
finire la Sicilia « uno stato ».
Se considerate che le fonti di produzione della Sicilia, industria, agricoltura, commer
cio e turismo, il sistema finanziario tributa
rio. il commercio all’interno ed all’estero sono di nostra esclusiva competenza, e che l’artico
lo 40 dello Statuto prevede l ’utilizzo della n°'
.a s s e m b l e a r e g io n a l e s i c i l i a n a
stra valuta, attraverso la stanza di compensa
zione siciliana : se considerate tutto ciò, dove
te convenire con me che il sistema finanziario siciliano costituisce un sistema fnanziario as
solutamente autonomo che, per questi riflessi e sotto questi aspètti, dà all’Isola una potestà simile, identica a quella di uno Stato. Di con
seguenza, sotto certi aspetti la Regione sicilia
na è da considerarsi una provincia e sotto al
tri aspetti uno Stato-
Pertanto, nell’adottare i prowedimeni sug
geriti dall’esame dei problemi regionali, è ne
cessario che noi valutiamo quale potestà nel
la specifica materia è attribuita alla Regione ; e, per determinati settori dobbiamo' agire con la <( forma mentis », con la piena coscienza dell’autorità esclusiva e, con ciò stesso, della sovranità. Yi spiegherò, onorevoli colleghi, tu t
ta questa premessa in materia di piano E.R.P..
In questa stessa Aula, si è molto^ discusso quan
do fu svolta la mozione sul piano E .R .PI pre
sentata dall’onorevole Drago. A mio avviso, non tutti gli aspetti del problema vennero svi
scerati e, soprattutto, questa Assemblea non arrivò ad una conclusione definitiva. Pino a quando la Sicilia non abbia stabilito prelimi
narmente questa propria individualità d’ordine finanziario, cioè fin quando l ’economia sici
liana non sia stata dichiarata economia diffe
renziata, il piano E.R.P. per noi non avrà se uon scarsissimi effetti, effetti che debbono venire considerati marginali.
La Regione, infatti, anche se avrà assegnati degli stanziamenti sul fondo- lire, non avrà mai accesso ai mezzi strumentali. Stabilendo
si, invece, il concetto di economia differenzia
ta al momento in cui venissero fatte all’Italia delle assegnazioni sul piano E.R .P., dagli stes
si organi dovrebbe essere stabilita l ’aliquota di questo fondo da assegnare « necessariamen
te » alla Regione siciliana. In base a questa quota preventivamente accertata si dovrebbe poi1 determinare in concreto come i mezzi for
biti dovrebbero essere impiegati. Certamente è difficile sostenere una tesi simile, è difficile sostenerla, non certo perchè non sia vera, ma perchè una simile tesi troverebbe delle fortis
sime opposizioni di coloro che hanno interessi contrari a questa tesi, da parte dei soliti am- nenti del centro. Ma, d’altro canto, sin quando non sia chiaramente stabilito « un simile presupposto, sin quando, nel mornen- o stesso in cui gli Stati Uniti conferiscono al- 0 Stato italiano le provvidenze stabilite dal piano Marshall, non si stabilisca nei confronti
11 ap rile 1949 della Sicilia; un’aliquota a favore della Sicilia stessa, alla nostra regione sul piano E. R. P.
sarà assegnata una parte ben misera che an
drà sempre a diminuire nel futuro. Poiché non dubitiamo che avremo poco e che, attingendo alle materie prime, avremo meno ancora; poi
ché non dubitiamo che attingere al fondo lire sarà impossibile e che in ogni caso, se ci sarà concessa qualche cosa, rimarremo forse anche al di sotto di quei limiti proporzionali che a noi competerebbero per territorio e popolazio
ne, domando, allora, quali benefici avremo dal piano E. R. P..
: Non voglio essere profeta di sciagura, ma serenamente e pacatamente rispondo : noi non avremo nulla.
Quésta dell’economia differenziata è una te
si che il Governo regionale, a nostro modesto avviso, è chiamato a sostenere e, voglio spera
re, anzi sotto, certi aspetti sono certo, che, se non ufficialmente, almehoi ufficiosamente, questa tesi sia stata già sostenuta. In ogni ca
so noi dobbiamo tentare di sostenerla perchè risponde ad uno statò di fatto, perchè risponde concretamente ai principi della Costituzione italiana, perchè risponde principalmente allo interesse nostro di prosperare, di progredire.
Ci vuole del coraggio, onorevole Presidente del
la Regione, onorevole Assessore alle finanze, ci vuole del coraggio, ma io ho da dirvi che, quando si tra tta del bene della nostra Sicilia, il coraggio non è un diritto e neanche un lus
so : è un dovere. Onorevoli colleghi, all’infuo- ri di questi punti e degli altri contenuti in tut
te le raccomandazioni che noi abbiamo fatto, ma che non costituiscono punti basilari della nostra relazione sul bilancio, altri non ve ne sono.
Concludo ricordando quanto ;è stato detto nella nostra relazione ed è stato poi ripetuto in Assemblea e cioè che il lavoro della Com
missione per la finanza andava inteso come un atto di fede verso la Sicilia, verso l ’istitu
to autonomistico e verso gli onorevoli deputati dell’Assemblea. Aggiungo che la passione con cui sono state seguite le discussioni del bilan
cio, durate per 15 giorni, attraverso le deluci
dazioni e il contributo di carattere tecnico ap
portato dai vari deputati che hanno preso la parola ha dato chiara, precisa, la sensazione che la nostra fede da voi, onorevoli colleghi, non è stata tradita. Devo anzi dirvi che il to
no della discussione è andato anche al di là delle nostre stesse speranze e non posso mani
festarvi la gratitudine della Commissione per
ASSEMBLEA r e g io n a l e s i c i l i a n a — 938 11 aprile 19#, la finanza perchè sarebbe troppa poca cosa.
Vi posso dire, peròj che in questi 15 giorni avete dato inizio ad una vita nuova dell’auto- mia siciliana e, non noi soltanto della Com
missione. ma tu tta la Sicilia, io ritengo, de
ve esservene grata,
PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare lo onorevole Ausiello, relatore di minoranza.
AUSIELLO, relatore dì minoranza. Onore
voli colleglli, a nome della minoranza della Commissione per la finanza, devo associarmi alle espressioni di compiacimento che sono state pronunziate, tanto dal Presidente della Commissione quanto, nella seduta scorsa, dal Presidente della Regione circa la discussione che ha tenuto occupata- TAssemblea. Questa discussione, contenuta, elevata, sorretta sem
pre da un senso di obiettività e di consapevo
lezza dei compiti che ci incombono, questa di
scussione onora l ’Assemblea, giova alla causa, della, Sicilia e, permettetemi di dirlo, giova- anche alla causa, della democrazia italiana, perchè noi della Sicilia- abbiamo dimostrato come un’Assemblea rappresentativa sia non soltanto sede di dibattiti ideologici o di scon
tri accesi, ma anche sede naturale di vaglio e di discussione e di propulsione di quelli che sono i problemi fondamentali della collettivi
tà. Ciò è bene che sia ricordato ad una, opi
nione pubblica che ha molta tendenza a di
menticarlo. sebbene non possiamo fargliene carico, giacché questo oblìo è conseguenza di un oblìo del costume democratico che la sto
ria recente del nostro Paese ci ha imposto.
Io ho ascoltato tutti con grande attenzione ed interesse e mi si permetterà di sottolineare la partecipazione cospicua che a questa discus
sione ha dato .il settore politico al quale ap
partengo, con interventi i quali, oltre che animati dal nostro spirito efitico, sono stati anche sostanziati da una esperienza viva, da una esperienza diretta di quelli che sono i pro
blemi della Sicilia e particolarmente i proble
mi del lavoro, i problemi dell’agricoltura, i problemi dell’industria; tutti i problemi cioè, che attraverso ii contatto con le masse lavora
trici possono essere meglio compresi.
Perciò, tanto più devo dolermi che, malgra
do la constatazione unanime della concretezza dei nostri lavori, ai quali tutta l’Assemblea ha partecipato con interventi egregi, rilevanti da parte di tutti i settori politici, qualche voce si sia levata in questa Assemblea per esortare il Governo regionale a proseguire per la sua
strada. « non tenendo conto di quanto é stato detto dalla opposizione.... »
ALESSI. Legga l'intero periodo. Avete par- ' lato'di polverizzazione del bilancio.
AUSIELLO, relatore dì . minoranza.. Devo protestare per quanto si è detto contro l ’oppo
sizione e la minoranza della Commissione per la finanza. Sono state anche elevate critiche, che io ritengo obiettivamente infondate. Si è detto : voi avete, in tema di finanze e di bilan
cio, costruito dei castelli in aria,' non avete- tenuto conto delle limitate possibilità finan
ziarie della Regione'.e, prospettando l’oppor
tunità o la necessità di interventi più cospi
cui, in sostanza avete raggiunto lo scopo di trasferire dallo Stato alla Regione, quelli che sono invece obblighi di interventi finanziari, dello Stato.
Questa accusa è infondata; i lavori; della Commissione per la finanza stanno a testimo
niare come la minoranza di essa non è stata seconda a nessuno nel custodire gelosamente le finanze della Regione, affinchè esse serva
no ai fini propri della Regione secondo la sua competenza e nulla si tolga al compito di in
tervento dello Stato. V’è stato anche, questo limite, questa cura gelosa: far sì che lo Stato- non venga mai sgravato dai suoi impegni e la.
Regione non si assuma carichi che spettino ad esso. L’opposizione ha avuto questa cura, onorevoli colleghi. L’altra osservazione è sta
ta più maligna ; è stato detto che l’opposizio
ne. con la sua critica all’apparato ammini
strativo, ai pretesi sperperi, alle pretese man
chevolezze o larghezze o leggerezze o allegrie di finanza e di amministrazione, si è associa
ta al coro dei detrattori e dei denigratori del
l ’autonomia. siciliana. Non è vero. Io mi ri
chiamo, per la parte che riguarda la minoran
za della Commissione, ai.processi verbali del
la Commissione stessa e per la parte che ri
guarda le discussioni in Aula ai resoconti delle sedute della nostra Assemblea, Non è vero che da parte nostra sia stata pronunziata una sola parola di adesione o di consenso, o comunque una parola che possa in futuro essere sfrutta
ta dai nemici della nostra autonomia, dai de
trattori del nostro ordinamento autonemisti- co ; su questo tema, noi non dobbiamo ricevere lezioni da alcuno. Del resto, non soltanto, in Sicilia, ma anche fuori dell’Isola, ed in ben altre sponde, in ben altro campo, sia di sta®- pa, sia di opinione, sia di personalità politi
che, vanno ricercati e vanno identificati i de-
a s s e m b l e a r e g io n a l e s i c i l i a n a — 9 3 9 — ' l i a p r i l e 19 4 9
trattori dell’autonomia siciliana. Il tono poli tico, usato dal Presidente della Regione nel
suo intervento sereno, che. io ho ascoltato con grande piacere, almeno per quanto riguarda le considerazioni sulla convivenza, sulla com
patibilità parlamentare fra opposte tendenze, è stato ben diverso. Noi possiamo senza altro condividere l’affermazione del Presidente del
la Regione che l ’esperimento — chiamiamolo così per intenderci — autonomistico possa considerarsi riuscito. Sì, possiamo sottoscri
vere questa dichiarazióne!
Lo strumento autonomistico serve a due co
se; in primo luogo ad uno studio più diretto dei problemi, da parte di chi vi è direttamen
te interessato e ad un esame delle possibilità di soluzione da parte di chi è in possesso dei mezzi per conseguirle; questo processo costi
tuisce la nostra attività legislativa. Molte leg
gi sono state fatte'e possiamo serenamente af
fermare che, in regime di autonomia, esse so
no state elaborate meglio d i quanto potevano esserlo le leggi elei centro sulla stessa materia . Vi è però un altro aspetto positivo dell’esperi
mento autonomistico, ed è quello della coscien
za regionale che si è data alla Sicilia. Oggi i problemi dell’Isola vengono esaminati, affron
tati ; si cerca di risolverli con spirito unitario e con visione regionale, mentre la vecchia rap
presentanza politica isolana, tu tt’ora esisten
te in altri campi, non aveva- e non ha tu tt’ora questa coscienza unitaria regionale dei proble
mi della Sicilia. Qùindi, da questo doppio punto di vista., noi sottoscriviamo Rafferma-- zinne del Presidente della Regione secondo la quale l ’esperimento autonomistico deve consi
derarsi riuscito e si deve guardare al suo pro
seguimento con piena e meditata, fiducia.
DANTE. Malgrado gli affossatori.
AUSIELLO, relatore di minoranza. Posso condividere un’altra afférmazione : si è par
lato di fase polìtica ed amministrativa. Si è precisato, cioè, che la nostra attività regiona
le non è solo amministrazione e quindi tecni
ca amministrativa. L’amministrazione non è dissociabile dalla politica. La nostra è un’As
semblea politica ; è stato detto che essa deve fare della politica, della politica regionale.
La precisazione è esatta, ma va ulteriormen
te approfondita e chiarita.
In tema di politica non vogliamo fermarci 8 criteri di competenza secondò l’articolo 14 0 l’articolo 17 dello Statuto. Qui si può fare e ri farà tutta la politica, intendendo con que
sta- espressione tutto ciò che interessa i proble
mi di governo. Sono tutti problemi politici che vanno discussi in sede politica e quindi in questa Assemblea col solo limite del punto di vista, secondo il quale essi vanno considerati : il punto di' vista dell’interesse regionale. E, badate, onorevoli colleghi, che sotto questo profilo ; possono comprendersi anche alcuni problemi che secondo un criterio rigoristico sembrano esulare, ma che sarebbe inesatto vo
ler escludere, dalla nostra competenza; mi ri
ferivo al profondo anelito di pace che qui si è dovuto portare e che è stato bandito, come se esulasse dalla nostra competenza; esso costi
tuiva, invece, una manifestazione politica che l ’Assemblea regionale avrebbe ben potuto fa
re, perchè questa manifestazione rientrava nel concetto di politica, dal punto di vista del
l ’interesse regionale.
Devo aggiungere che, nelle dichiarazioni del Presidente della Regione noi abbiamo vi
sto ribadire l’aspetto giuridico della, nostra at
tività autonomistica. Non vi è dubbio che se, affini della, futura storia, si intendesse battez
zare come attività di consolidamento giuridi
co dell’autonomia la prima fase della nostra attività o dell’attività della Giunta regionale..
LA LOGGIA, Assessore alle finanze. Di tut
ti quanti. Non c’è ragione di distinzione.
AUSIELLO, relatore di minoranza. ... nulla avrei da obiettare. Ma questa prima fase, che forse non è chiusa, deve dare luogo alla fase costruttiva, nella quale dalla forma si proce
da alla sostanza. Nel discorso dell’onorevole Alessi io ho sentito un’affermazione esatta e felice : che, cioè, la Sicilia in questo momento è all’avanguardia del processo di redenzione del Mezzogiorno ; questa affermazione è esatta e felice, m.a, essa...
ALESSI. Ciò nonostante venne contrastata dai colleghi del suo settore.
AUSIELLO, relatore di minoi'o/nza. ...ci di
ce che il problema dell’autonomia siciliana è un problema di sostanza e non di forma; il collegare la istanza autonomistica della Sici
lia alle istanze similari del Mezzogiorno, cosa che ho definito, — a mio modesto giudizio — esatta e felice, a me sembra tocchi la sostan
za, il punto di differenziazione fra la esigen
za regionalistica generale e l’esigenza autono
mistica della Sicilia e del Mezzogiorno. Viene così affermato che questo nostro movimento non vuole semplicemente far sorgere organi o
D iscussioni, f. 124 (500)
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA 940 11 ap rile 1949 Strutture amministrative, distinte da quelle
del centro, ma vuole creare una sostanza di
versa ; vuole, cioè, correggere e rettificare i vi
zi del processo storico formativo, attraverso il quale si pervenne all’unità dello Stato italia
no. E ’ questa la sostanza dell’autonomia sici
liana, elle è comune alle istanze die vengono avanzate da tutto il Mezzogiorno. Ed allora, la sostanza dell’autonomia siciliana non con
siste soltanto nel creare degli organi decen
trati, nel creare a Palermo degli organi ai quali si inoltrino quelle stesse pratiche che venivano inviate a giacere nei polverosi archi
vi dei Ministeri, a Roma, Autonomia signifi
ca più strade, più scuole, più ospedali, più energia elettrica, più ferrovie; significa reden
zione delle plebi contadine ; significa spezzet
tamento del latifondo, significa- riforma agra
ria, significa industrializzazione. Ecco dun
que tutti i fattori sostanziali della nostra au
tonomia. Io non ho visto citati nelle dichiara
zioni del Governo questi punti programmati
ci : in questa- sede, essi non sono stati ricor
dati nè da parte di chi responsabilità di Go
verno aveva avuto in passato, nè da parte di chi oggi queste responsabilità ha assunto. Mi è sembrato...
ALESSI. Io ne ho paidato in tutte le mie dichiarazioni e anche nel mio ultimo interven
to. Lei sarà stato distratto.
AUSIELLO, relatore di minoranza. ... che questa, che è la sostanza viva dell’antonoinia.
fosse passata in sordina, fosse sottaciuta, dan
do risalto all’attività di consolidamento degli istituti, all’attività giuridica, formale ed am
ministrativa che ha il suo peso, è vero, ma non costituisce l’intera sostanza dell’autono- mia stessa. Orbene, se siamo tutti d’accordo nel ritenere che quella- da me sopra illustrata sia la- sostanza- dell’autonomia della Sicilia, voi vedete, onorevoli colleghi, come ne discen
da. ne scaturisca una- conseguenza ineluttabi
le : che, cioè, le forze legate alla riuscita del
l ’esperimento autonomistico in Sicilia, sono le forze popolari, come lo sono, per eguale ra
gione le forze popolari del Mezzogiorno. Sono queste le forze che stanno dietro quella- auto
nomia che voi non potrete attuare contro di esse nè senza di esse. (Vivi applausi dalla si
nistra - Molte congratulazioni)
PRESIDENTE. Ricordo all’Assemblea che sono stati presentati a conclusione della di
scussione del bilancio i seguenti ordini del giorno :
« L'Assemblea Regione Siciliana,
Vista la relazione della maggioranza della Commissione di finanza sul bilancio preventi
vo per l ’esercizio 1948-49 ;
Udite le relazioni svolte ed i pareri espressi in Assemblea dalla stessa Commissione sui bi
lanci particolari dei vari Assessorati;
Udite le dichiarazioni dell’Assessore per le finanze, dei singoli Assessori e del Presidente della Regione;
Considerato che tali dichiarazioni’, mentre rispondono alla esigenza, rilevata dalla Com
missione, di una-completa rassegna dei proble
mi regionali più cospicui e di una delineazio
ne delle direttive della politica finanziaria ed economica ricostruttiva del Governo regiona
le, peraltro contengono soddisfacenti assicu
razioni circa le raccomandazioni dalla Com
missione medesima formulate e fatte proprie dall’Assemblea ;
esprime
il suo compiacimento al Presidente ed ai componenti della Commissione di finanza per il prezioso contributo di studio e di ideazione dato ai problemi dell’autonomia;
approva
le dichiarazioni del Governo e passa all’or
dine del giorno ».
Gallo Concetto-
(( L’Assemblea regionale siciliana,
ritenendo del tutto insoddisfacenti le di
chiarazioni del Governo, passa all’ordine del giorno ».
MONTALANO - COLA.JANNI POMPEO -
Bosco - Cuffaro - D ’Agata - Co
sta - Mare Gina - Omobono - Gal
lo - Luna - Taormina.
L’ordine del giorno presentato dall’onorevo
le Gallo è stato, come loro ricorderanno, ac
cettato dal Governo durante la scorsa seduta.
Per lo stesso è stata- avanzata richiesta di vo
tazione per appello nominale dagli onorevoli Montalbano, Omobono, Golosi, Mondello, Ni' castro, Luna, Lo Presti, Bosco, Mare Gina, Costa, Colajanni Luigi, D’Agata.
MONTALBANO. Chiedo di parlare per il' lustrare il mio ordine del giorno.
PRESIDENTE. Ne ha facoltà.
MONTALBANO. Signor Presidente, onore' voli colleglli, a me sembra che tre siano i fat'
a s s e m b l e a REGIONALE SICILIANA — <),j 1 - .
11 ap rile 1949 ti veramente importanti, emersi dalla discus
sione sul bilancio.
Innanzi tutto il Governo ha mostrato di non sapere impostare concretamente i fondamen
tali problemi dell’Isola ; da quello della rifor
ma agraria a quello della creazione di indu
strie in Sicilia, per eliminare la sperequazio
ne economica tra la nostra Regione e le regio
ni ricche dell’Italia settentrionale e centrale;
da quello idrico ed elettrico a quello della tra
sformazione del latifondo; da quello minera
rio, agrumario e vinicolo a quello dei traspor
ti; da quello ospedaliero a quello turistico ; da quello del fondo, di solidarietà nazionale a quello dell’E.R.P. ; da quello dell’autonomia finanziaria regionale a quello della riforma tributaria.
Sono dolente di non avere potuto ascoltare nella seduta di sabato scorso i discorsi dello onorevole La Loggia e dell’onorevole Restivo.
Ma anche nei loro discorsi, certamente diversi, per equilibrio, tono, elevatezza, da quelli di alcuni altri componenti della Giunta, sono da notare e criticare le stesse caratteristiche : vi
sione burocratica • dei problemi, tendenza ai quietismo, concezione conservatrice dell’auto
nomia, sia nei confronti dello Stato accentra
tone, sia nei, confronti delle classi lavoratrici siciliane. Cioè, in ultima analisi, tendenza, si, a concepire l’autonomia, nel quadro dell’uni
tà d’Italia, come strumento di unità naziona
le per l’unificazione di tutti gli italiani, ma come strumento astratto, non concreto o reali
stico, di unificazione.' Invero, soltanto attra
verso le riforme di struttura e la partecipa
zione al Governo delle classi lavoratrici, si potranno rompere i monopoli e i privilegi del
la classe dirigente italiana, causa principale della sperequazione regionale, cioè della spe- I l'equazione economica tra Nord e Sud,-e della esistenza di due Italie.
Soltanto questo è il significato, onorevole Lestivo, dell’espressione di Filippo Turati :
« Gli italiani sono fatti, bisogna fare l ’Ita lia ». Cioè bisogna fare un’Italia libera, indi- pendente, democratica, con tanti autogoverni di popolo in campo nazionale e regionale ed attuare le riforme di struttura e portare le regioni povere del Mezzogiorno e delle Isole allo stesso livello politico-economico-sociale del Nord. Soltanto allora sarà fatta veramente la Italia !
Gfie la mia interpretazione del pensiero dei
onorevole Restivo è giusta, cioè che l ’onore- Vole Restivo vede il problema dell’unità d’Ita
lia — al che si riduce il problema di fare la Italia — in modo astratto, non concreto e rea
listico, lo dimostro subito in maniera incon
futabile, rilevando primieramente che intanto gli indipendentisti — compreso l’onorevole Ca- strogiovanni con le sue platoniche riserve — sono larghi di applausi verso l ’attuale Gover
no che condanna irrevocabilmente l’idea se
paratista, in quanto vengono messe avanti astrattezze, che, non dovendosi mai tradurre in realtà, lasciano concretamente i presuppo
sti dèi malcontento in Sicilia verso lo stato accentratone, malcontento che è alla base del
l ’indipendentismo. E d’altra parte gli agrari siciliani intanto plaudono alla concezione au
tonomistica dell’onorevole Restivo, in quanto sanno che questi concepisce l ’autonomia in maniera puramente conservatrice, cioè in ma
niera tale da non mai attuare le riforme di struttura.
Rispondendo poi all’onorevole La Loggia, affermo che, non ho assolutamente negato il si
gnificato politico della discussione sul bilan
cio ; ho invece affermato due cose importantis
sime : che, mentre l ’opposizione esaminava- consapevolmente, alla luce della politica, i pro
blemi fondamentali dell’Isola-, senza trascura
re il lato amministrativo e tecnico di essi, il Governo, invece, trascurava di esaminare tali problemi alla luce della politica, facendo una politica inconsapevole e, quindi, la peggiore delle politiche, sia nei riguardi degli interessi della Regione che di quelli delle classi lavora
trici siciliane-
Il secondo fatto importante che, a mio mo
do di vedere, è emerso dalla discussione sul bilancio, riguarda il contributo veramente no
tevole dato dall’opposizione alla impostazio
ne dei fondamentali problemi dell’Isola, spe
cie con le relazioni di minoranza degli onore
voli AusielJo, Bonfiglio e Colajanni, nonché con i discorsi degli onorevoli Adamo, Bosco, Costa, Colosi, Cuffaro, Di Gara, Gallo, Cugi
no, Luna, Marino, Mondello, Nleastro, Pan- talepne e con i discorsi dei tre relatori di mi
noranza.
Un terzo rilievo riguarda lo sforzo dell’As
sessore all’industria, e dell’Assessore all’agri
coltura di presentare le critiche costruttive dell’opposizione come demagogiche, come frut
to di faziosità e settarismo, e di denigrare i deputati dell’opposizione, ritenendoli affetti da logorrea, accusandoli di essere in mala fe
de o interessati non si sa bene a che cosa.
Alla nostra critica costruttiva, cioè, due As
ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA — 942 — 11 a p rile 1949 sessori hanno risposto con Plagiaria e la dif- ]
famazione. E’ vero che l ’onorevole Borsellino Castellana ha in parte ritrattato l ’accusa dif
famatoria contro l ’onorevole Cugino, ma le parole ingiuriose sono rimaste.
Evidentemente noi dell’opposizione non ri
sponderemo alle ingiurie con le ingiurie, ma con i documenti, cioè con i fatti - e questa vol
ta i fatti sono costituiti dalle affermazioni di tecnici e di uomini politici che non militano nè nel partito socialista nè nel partito comu
nista, ma nei partiti della maggioranza gover
nativa.
L ’onorevole Borsellino Castellana ha affer
mato brutalmente che egli, nel Governo, di
fende gli interessi degli industriali, come noi
— egli ha detto • • se fossimo ai Governo, di
fenderemmo esclusivamente gli interessi della classe operaia, non quelli collettivi regionali, cioè non quelli della- Sicilia e di tu tta la po
polazione siciliana. Respingo innanzi tutto la sua accusa ed affermo recisamente che noi, mirando alla emancipazione della classe ope
raia, miriamo anche alla emancipazione di tu tti i cittadini che vivono di lavoro; di guisa che, andando al Governo, ci proporremmo di difendere gli interessi dell’Isola- insieme con gli interessi di tu tta la popolazione siciliana non parassitarla, cioè non avente interessi contrastanti con gli interessi generali delia Isola-.
Inoltre, per confutare la brutale afferma
zione dell’onorevole Borsellino Castellana, che parla abusivamente in nome del liberalismo, leggo quanto scrive un illustre rappresentan
te del liberalismo italiano, Guido De Ruggie
ro, nel suo prezioso volume: « Storia del li
beralismo Europeo ».
Scrive il De Ruggiero :
«..La funzione del governare ha un carattere
« sintetico. Un governo, anche se nasce da un
« partito, amministra per tu tti ed ha in vista
« l’interesse di tutti. Ad esso pertanto incom-
« be l ’obbligo, che gli esponenti di un partito
« non hanno, di rappresentarsi, con spirito di
« equità, le ragioni degli avversari di ieri e di
« contemperarle con quelle degli altri. La tu
ff tela delle minoranze è il suo compito più
« schiettamente liberale ».
D’altra parte, siccome l ’onorevole Borselli
no Castellana ha, in maniera molto semplici
stica, attribuito la responsabilità dei mali che travagliano la Sicilia agli scioperi, alla lotta di classe ed alle organizzazioni sindacali, ci
to le affermazioni di Guido De Ruggiero ai
riguardo.
« ...Stringendo insieme gli operai in vista
« delle contingenze della lotta di classe, il so
ff cialismo ha realizzato un valore spirituale
« permanente : ha elevato una massa di uomì-
« ni, che aveva trovato in una condizione di
« servile abbrutimento, al livello umano degli
« avversari da combattere, ha eccitato in essa
« un sentimento di dignità e di autonomia, ha
« favorito il suo intimo processo di differen-
« tom ento Gran parte di ciò che conta oggi
« un operaio, come uomo e non solo come mac-
« china o merce, è dovuta al socialismo, che
« ci si presenta, così, come il gran movimento
«di emancipazione umana dei tempi nostri,
« dopo la rivoluzione francese. Se ricordiamo
« con quanta grettezza, e durezza spietata i li-
« bera li della prima metà dell’800 abbiano con-
« siderato l’assillante problema sociale dei lo-
« ro tempi, appare innegabile che il sociali- j
« smo, con tutte le manchevolezze della sua
« ideologia, abbia costituito un immenso pro-
« gresso sull’individualismo preesistente, ed è
«giustificabile, da un punto di vista storico,
« che abbia cercato di sommergerlo sotto la
« sua ondata sociale.
«Anzi, la strettezza mentale del suo pro-
« grammo è stata ih mezzo-efficace per eserci-
« tare un’azione tanto più energica quanto più
«lim itata. Agli uomini che il lavoro servile e
« l’estrema miseria avevano gettato in una
« stupida prostrazione, esso si è rivolto con
« la convinzione di chi sa che un minimo di
« benessere economico è necessario ad eccita-
« re ogni più alto moto di umanità. La predi-
« razione economica del socialismo è stata la
« prima voce dello spirito in un mondo mate-
« rializzato. L’elevazione dei salari, la ridu-
« zione delle ore di lavoro e generalmente le
« condizioni più umane del regime di fabbri-
« ca, che ne sono state l’effetto immediato,
« hanno costituito non soltanto un migliora-
« mento economico, ma anche un tramite di ci-
« viltà, di cultura, di vita morale. L ’operaio
« che prima si confondeva con la merce-lavo-
« ro e che si vendeva con essa, ha potuto di
ce stinguersene e diventare un libero venditore
« della sua opera ; e da questo distacco ha co-
« Blindato a formarsi la sua personalità, co-
« m e una realtà autonoma, sottratta al mer-
« calo degli oggetti e capace d’intendere H Pr0'
« prio destino morale. Quindi, lo stesso lavo-
« ro, che era il segno tangibile, e quasi il niar'
« chio della sua schiavitù, è stato ria b iliti0»
« come un mezzo di riscatto.