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DOMENICA 3 GENNAIO 2021 ore LIVE IN STREAMING. ILYA GRINGOLTS. violino PETER LAUL. pianoforte

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Academic year: 2022

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DOMENICA 3 GENNAIO 2021

ore 18.00 www.ilteatroinrete.it

LIVE IN STREAMING

ILYA GRINGOLTS violino

PETER

LAUL pianoforte

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2 3

Ciclo Integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Ludwig van Beethoven – primo concerto

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Sonata n. 9 in la maggiore op. 47 a Kreutzer Adagio sostenuto. Presto

Andante con variazioni Finale. Presto

Guida all’ascolto di Stefano Valanzuolo

NOTE DI SALA

Simone Ciolfi

Le peculiarità del rapporto fra pianoforte e violino si manifestano nel tardo Settecento, quando si perfezionano gli strumenti a tastiera e il contrasto fra le sonorità del pianoforte e quelle del violino iniziano a interagire pro- ficuamente. Le differenze tra i due strumenti hanno fatto il successo di questo tipo di sonata: la compresenza tra violino e pianoforte permette di spaziare dal raccoglimento all’afflato sinfonico, quest’ultimo favorito dalla compensazione reciproca dei registri (l’uno libero di sprofondare verso sonorità gravi, l’altro di volare verso gli acuti) e dalla diversità del timbro, elementi che hanno favorito costruzioni musicali di grande respiro. Assi- stiamo così, nell’arco dell’Ottocento, alla comparsa di sonate che dapprima puntano su un rapporto di natura lirica che sposa il canto violinistico al velluto sonoro del pianoforte, per evolvere poi in ampie e complesse crea- zioni, anche in quattro tempi.

Beethoven compose dieci sonate per pianoforte e violino: le prime nove furono scritte fra il 1797 e il 1803, l’ultima, la Sonata op. 96, nel 1812.

Dunque, appartengono quasi tutte a quello che si definisce “primo perio- do”, nel quale il gusto del compositore dà vita a forme musicali raffinate ma non ancora propulsive e dirompenti. Si tratta di composizioni che ri- entrano in un’estetica settecentesca, eccezion fatta per la Sonata op. 47 “a Kreutzer”, composta tra il 1802 e il 1803, e pubblicata nel 1805, che valica i limiti di questo genere in virtù del suo virtuosismo concertante ad alta temperatura. In generale, tali sonate testimoniano la padronanza che Be- ethoven aveva della scrittura violinistica. Al violino sono affidati bruschi cambi di registro e di dinamica, passaggi brillanti in corde doppie o triple.

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Pur considerando il pianoforte lo strumento che necessitava di maggiore approfondimento (in fondo era nuovo rispetto alla gloriosa tradizione violi- nistica settecentesca), il compositore mantenne sempre una predilezione particolare per il violino, che aveva studiato già nel momento del suo arrivo a Vienna, nel 1792.

Come abbiamo evidenziato, la Sonata “a Kreutzer” è un universo a sé stante rispetto al repertorio beethoveniano nello stesso campo. Una sua sezione era stata concepita, però, per un’altra composizione. Il celebre fi- nale costituiva originariamente il quarto movimento della Sonata per vio- lino e pianoforte n. 6 op. 30. Nello scambio, Beethoven operò con grande acutezza: infatti, il Presto in forma di tarantella è perfetto per terminare con passione trascinante una composizione che inizia con un Adagio ombroso e carico di dubbio e si scatena via via con fare demoniaco. Nella Sonata n. 6 op. 30, che non attua questo crescendo emotivo, tale Finale sembrava piombare come un fulmine a ciel sereno.

Il primo tempo che segue l’Adagio introduttivo della Kreutzer è animato da un’energia totalmente nuova che trova pace, in modo suggestivo, solo in alcuni brevi momenti. Per la maggior parte del suo procedere, questo primo movimento sembra conferire al violino e al pianoforte uno spirito diabolico anche nei momenti cantabili. Gli strumenti sembrano tramare piani malefici di cui si beano: non a caso Lev Tolstoj, ispirandosi a questa partitura, scrisse nel 1889 un romanzo breve dal titolo Sonata a Kreutzer, nel quale raccontò una storia di tradimento immaginario e di uxoricidio che ricorda da vicino quella dell’Otello shakespeariano.

Il movimento centrale della Sonata è un tema con variazioni: gli stru- menti suonano quasi totalmente nei registri medio e acuto. La lucentezza del movimento, non privo di un certo manierismo, adombra in nuce una ricerca sulle potenzialità timbriche del pianoforte che Beethoven condur- rà più avanti. All’epoca il pianoforte andava evolvendosi rapidamente e il compositore era interessato a trarne il massimo anche nell’interazione con altri strumenti.

La Tarantella finale, piena di screziature armoniche e coloristiche, chiude in modo trascinante una composizione che Rudolphe Kreutzer, celebre violinista a cui Beethoven dedicò l’opera, non eseguì mai, rite- nendola “scandalosamente incomprensibile”. Eppure Beethoven aveva grande stima di Kreutzer. In una lettera del 1804 all’editore Simrok scrisse che «la sua semplicità e naturalezza mi sono più care di tutta l’esteriorità senza interesse della maggior parte dei virtuosi». Ma cosa rendeva scan- dalosa questa composizione? Innanzitutto le dimensioni e la lunghezza, ritenute eccessive per una sonata per violino e pianoforte. Beethoven la definì «Sonata per il pianoforte ed un violino obbligato, scritta in uno stilo [sic] molto concertante, quasi come d’un Concerto». Inoltre, c’è la tensione dinamica del primo movimento, raggiunta con nuclei tematici che sono più gesti che melodie. Con essi Beethoven riesce a imprimere

un’energia essenziale e cieca al tutto, che doveva aver turbato il pubbli- co dell’epoca, tanto che il critico di un giornale tedesco aveva definito la composizione un atto di “terrorismo artistico”. In ultimo, la luce che promana dalla composizione è minacciosa e densa di ombre, fatto cui certo la gran parte degli ascoltatori di primo Ottocento non erano ancora abituati. Tuttavia, nonostante le critiche e la singolarità della Sonata a Kreutzer, essa rimane una delle creazioni beethoveniane più efficaci e presaghe di futuro.

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6 7 International Fellow della Royal Scottish Aca-

demy of Music and Drama di Glasgow.

Ilya Gringolts suona un violino Giuseppe Guarneri “del Gesù” di Cremona (1742-43).

PETER LAUL

È nato in una famiglia di musicisti a San Pietro- burgo e ha ricevuto la sua educazione musica- le al Conservatorio della città, dove ha studiato con il prof. Alexander Sandler.

Ha vinto il terzo premio e il premio speciale per la ‘migliore interpretazione di Bach’ al Con- corso internazionale di pianoforte di Brema nel 1995; in seguito, nel 1997, ha vinto il primo premio e il premio speciale per la ‘migliore per- formance di una Sonata di Schubert’. Nel 2000 ha vinto il primo premio al Concorso Pianistico Internazionale Skrjabin a Mosca e, nel 2003, ha ricevuto la medaglia onoraria “per realizzazioni nelle arti” dal Ministero della Cultura della Fe- derazione Russa.

Si è esibito come solista con la Filarmo- nica di San Pietroburgo, l’Orchestra del Teatro Mariinskij, l’Orchestra Sinfonica di Mosca, l’Or- chestra Kapella di Mosca e numerose altre or- chestre sotto la direzione di direttori quali, tra gli altri, di Maxim Šostakovič, Valerij Gergiev, Vasilij Sinajskij, Eri Klas, Jean-Claude Casade- sus, Nikolaj Znaider, Nikolai Alexeev.

Ha anche suonato con la Nordwestdeu- tsche Philharmonie, la Brasilian National

Symphony Orchestra, la Estonian National Symphony Orchestra, la Tallinn Chamber Or- chestra, e la Les Siècles sotto la direzione di François-Xavier Roth.

È apparso nelle principali sale da concerto russe: nella sala del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, nella Sala Čajkovskij di Mosca e nella nuova Casa della Musica di Mosca.

All’estero si è esibito all’Auditorium du Lou- vre, al Théâtre de la Ville, al Théâtre du Châtelet e al Musée d’Orsay di Parigi, all’Opéra de Lyon, al Lincoln Center di New York, all’Amsterdam Concertgebouw, al Vredenburg di Utrecht, al Theatre de la Monnaie di Bruxelles e in altri numerosi festival in tutta Europa, Giappone e Stati Uniti.

Le sue esibizioni più recenti sono state al Festival Serres d’Auteuil di Parigi, ai festival Schubertiade e Beethoven di Colmar, al festival The Stars of the White Nights di San Pietrobur- go, Art November (Mosca), a Le Printemps des Arts di Monaco.

Come musicista da camera collabora abi- tualmente con Dmitry Kouzov, Marc Coppey, Ilya Gringolts, Graf Mourja, Sergey Levitin, Va- leriy Sokolov, Alexander Ghindin, Diemut Pop- pen, Francoise Groben, Gary Hoffmann, David Grimal, Laurent Korcia e Tedi Papavrami.

Ha registrato per Harmonia Mundi, Aeon, Onyx, Naxos, Marquis Classics, Querstand, Inte- gral Classics, King Records, Northern Flowers e per numerose stazioni televisive e radiofoniche.

ILYA GRINGOLTS

Dopo aver studiato violino e composizione a San Pietroburgo, ha frequentato la Juilliard School of Music dove ha studiato con Itzhak Perlman. Nel 1998 ha vinto il prestigioso Con- corso ‘Premio Paganini’ divenendo il più giova- ne vincitore nella storia del Concorso.

Richiestissimo come solista, si dedica sia al grande repertorio orchestrale sia ad opere contemporanee e poco frequentate. Ha tenuto le prime esecuzioni assolute di opere di Peter Maxwell Davies, Augusta Read Thomas, Chri- stophe Bertrand e Michael Jarrell, e nella scor- sa stagione ha aggiunto anche il nuovo lavoro di Bernhard Lang. È inoltre molto interessato alla prassi esecutiva storica e collabora per questo con rinomati ensemble quali la Finni- sh Baroque Orchestra, Arcangelo od Oxford Philharmonia.

Si è esibito con le principali orchestre di tutto il mondo tra cui la Royal Liverpool Philharmonic, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la BBC Symphony, la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin, la Filarmonica di San Pietroburgo, la Filarmonica di Los Angeles, la Sinfonica NHK, la Mahler Chamber Orchestra ed entrambe le orchestre della SWR (Radio della Germania sud-occidentale).

Gli appuntamenti salienti della scorsa stagione hanno incluso progetti con la Royal Stockholm Philharmonic, l’Orquesta Sinfónica de Galicia, l’Orchestra Filarmonica d’Israele, l’Orchestra Sinfonica di Singapore e la Bam- berg Symphony Orchestra.

Ha inaugurato la stagione 2019/20 al Festi- val Enescu, interpretando il Concerto per vio- lino di Michael Jarrell. In programma ulteriori inviti per suonare con ensemble di fama inter- nazionale quali la Bavarian Radio Symphony Orchestra, la BBC Scottish Symphony Orche- stra, la Budapest Festival Orchestra, la Radio

Filharmonisch Orkest, la Helsinki Philharmonic Orchestra, l’Orchestra della Toscana e la NRK Norwegian Radio Orchestra. Nella primavera del 2020, Ilya Gringolts è stato artist in residen- ce al Musiktage di Badenweiler dove, oltre al suo Quartetto Gringolts, sono stati ospiti Meta4 e Kristian Bezuidenhout.

Ilya Gringolts è anche primo violino del Quartetto Gringolts, che ha fondato nel 2008 e che ha riscosso un grande successo al Fe- stival di Salisburgo, al Festival di Lucerna, al Menuhin Festival di Gstaad e al Festival di Edimburgo e nelle più rinomate sale da con- certo internazionali come il Concertgebouw di Amsterdam, la Philharmonie Luxembourg, la Elbphilharmonie di Amburgo, la Konzerthaus di Dortmund ed infine il Teatro La Fenice di Venezia. Musicista da camera molto richiesto, collabora regolarmente con artisti come Ja- mes Boyd, David Kadouch, Itamar Golan, Peter Laul, Aleksandar Madzar, Nicolas Altstaedt, Christian Poltera, Andreas Ottensamer, Antoi- ne Tamestit e Jörg Widmann.

Le sue numerose registrazioni per Deut- sche Grammophon, BIS, Hyperion e Onyx sono state ampiamente elogiate dalla critica e la registrazione dei Ventiquattro Capricci per vio- lino solo di Paganini ha ricevuto ottime recen- sioni nel 2013. In campo orchestrale ha pubbli- cato il Concerto per violino di Weinberg con l’Orchestra Filarmonica di Varsavia nel 2015, il Concerto per violino di Dvořák con la Filarmo- nica di Praga e i Concerti di Korngold e Adams con la Filarmonica di Copenaghen.

Nel 2018 ha pubblicato il secondo CD del suo progetto di incisione delle opere comple- te per violino di Stravinskij, registrato insieme all’Orchestra Sinfonica della Galizia diretta da Dima Slobodeniouk.

Oltre alla carica di professore di violino per l’Accademia delle Arti di Zurigo, è anche Violin

GLI INTERPRETI

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con il sostegno di

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10 11 La Associazione Alessandro Scarlatti

ringrazia i suoi mecenati

SEDA ITALY SPA

F.A.S.P.

UGO LEONE ATTILIO SALVATI GIULIANA SCARCI

PROSSIMI CONCERTI

Domenica 10 gennaio 2021 ore 18.00*

MARIA GRAZIA SCHIAVO soprano MAURIZIO IACCARINO pianoforte Passeggiate amorose: da Napoli a Parigi tra il XVIII e il XIX secolo

In collaborazione con il progetto nazionale “Silenzio in sala a tempo di Musica” del Comitato AMUR

https://www.youtube.com/channel/

UCxXWq5jX3U9Mzdymp84hjGQ

Sabato 16 gennaio 2021 ore 18.00 ILYA GRINGOLTS violino

PETER LAUL pianoforte

Ludwig van Beethoven – Integrale delle Sonate per violino e pianoforte, secondo concerto Sonata in mi bemolle maggiore op. 12 n. 3; Sonata in la maggiore op. 30 n. 1; Sonata in fa maggiore op. 24 La primavera

Guida all’ascolto di Stefano Valanzuolo www.ilteatroinrete.it

in collaborazione con

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Alessandro Leone design / Pasquale Angerame illustrazione / Luca Mercogliano impaginazione

www.associazionescarlatti.it Piazza dei Martiri 58, Napoli − tel. +39 081 406011

Evento realizzato con il contributo della Regione Campania L.R. 6/2007

Questa iniziativa è contro il “sistema”

della camorra

Riferimenti

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