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PATOLOGIE OCULARI E ATTIVITA CERTIFICATIVA. Dott.ssa Chiara Nardella Medico Oculista IDI ISTITUTO DERMOPATICO DELL IMMACOLATA IRCCS ROMA

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(1)

Dott.ssa Chiara Nardella

Medico Oculista

IDI ISTITUTO DERMOPATICO DELL’IMMACOLATA IRCCS ROMA

PATOLOGIE OCULARI

E ATTIVITA’CERTIFICATIVA

(2)

« Il nostro mondo è circoscritto dall'insieme combinato delle nostre percezioni e dei nostri atti. »

Paul Valéry scrittore, poeta e aforista francese 1871 - 1945

La vista rappresenta la sensorialità privilegiata perché coinvolge la maggior

parte delle informazioni riguardanti l’ambiente circostante ed è quindi

indispensabile per tutte le attività quotidiane, soprattutto nella guida.

(3)

La visione è un processo attivo e dinamico in cui gli occhi hanno il compito di raccogliere le

informazioni visive ed inviarle al cervello che è in grado di selezionare quelle più importanti e

trascurare quelle che non lo sono altrettanto.

Comprendere il ruolo e l’importanza della visione.

Valutazione requisiti necessari al rilascio,

rinnovo delle patente di guida, nautica,

aeronautica, licenze al porto d’armi e alle

limitazioni ad esse correlate

(4)

D.LGS. 15 MARZO 2010, N. 66

Art. 200

Visite medico‐fiscali

1. Tutte le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici possono richiedere l'opera degli ufficiali medici per visite medico-fiscali ai propri dipendenti, nei seguenti casi:

i) per accertare l'idoneità fisico-psichica di coloro che aspirano alla patente di conduttori di autoveicoli: la visita è eseguita da un solo ufficiale medico

n) altre visite non contemplate nelle lettere precedenti, autorizzate dal Ministero

della difesa, ovvero attribuite dalla legge alla competenza di ufficiali medici, in

base alle disposizioni che ne regolano l'esercizio (Patente nautica; Porto d’armi)

(5)

La guida è il risultato di fattori diversi quali l’ambiente, il veicolo e l’uomo .

L’equilibrio tra tali elementi è necessario per il mantenimento della sicurezza.

Una perfetta integrazione delle capacità cognitive e delle funzioni sensoriali.

(6)

La capacità visiva in tutte le età è influenzata da diversi fattori

i difetti visivi( la miopia, l’astigmatismo, l’ipermetropia) la capacità di discriminare i colori

la capacità di adattamento al buio e all’abbagliamento

la sensibilità al contrasto (percepire la minima differenza tra chiaro e scuro)

buon campo visivo (inteso come l’ampiezza visiva massima che l’occhio è

in grado di percepire guardando verso l’infinito).

(7)

Patologie oculari

La gestione di patologie oftalmologiche e lo sviluppo delle tecnologie chirurgiche consentono oggi di mantenere un’ottima visione addirittura senza occhiali anche in età avanzata.

Pur tuttavia sono aumentate in modo statisticamente significativo le

patologie legate all’età (70-90 anni), quali la maculopatia, il glaucoma e

la cataratta.

(8)

Patologie oculari

Cataratta

Glaucoma e patologie neurodegenerative

Patologie retiniche ( degenerative congenite, retinopatia diabetica) Maculopatia

Patologie globali del bulbo oculare

Traumi (perdita organica o funzionale )

(9)

Opacizzazione del cristallino

Lente biconvessa con potere diottrico variabile posta all’interno del bulbo oculare.

Cataratta

(10)

Cataratta

Causa più frequente di ipovisione in età adulta.

Fattori di rischio

I fattori di rischio conosciuti sono l’età, il diabete mellito (l’incidenza della cataratta nei diabetici è

tre volte superiore rispetto ai non diabetici), i traumi bulbari, le terapie cortisoniche di lunga durata, l’ereditarietà (evidente nelle cataratte congenite).

Sintomatologia

È caratterizzata da disturbi visivi che possono avere un’evoluzione più o meno rapida ed essere più o meno invalidanti a seconda dei diversi tipi e stadi di maturazione della cataratta:

Riduzione del visus, Diplopia monoculare, discromatopsia, riduzione della sensibilità al contrasto, abbagliamento e visione di aloni attorno alle luci, restringimento del campo visivo.

Terapia: Intervento chirurgico di facoemulsificazione della cataratta ed impianto di IOL

(11)

Degenerazione maculare legata all’età (DMLE)

La degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è, nei paesi

industrializzati, la maggiore causa di grave e irreversibile riduzione visiva nei soggetti di età superiore ai 65 anni. Si tratta di una affezione che

colpisce la porzione centrale della retina, la macula, sede della visione distinta.

0.2% della popolazione di età compresa tra i 55 ed i 64 anni, raggiungendo il 13% nella popolazione di età superiore ad 85 anni.

A causa dell’incremento dell’aspettativa di vita, questa patologia ha un

maggiore impatto nei paesi industrializzati, soprattutto occidentali.

(12)

Degenerazione maculare legata all’età (DMLE)

La maculopatia è la patologia più grave che colpisce un’alta percentuale della popolazione per una manifestazione degenerativa e/o circolatoria della retina: il paziente ne ha percezione, vede distorto e deformato, vede meno, non si sente più sicuro e presenta uno stato di confusione visiva con una

ridotta capacità del senso di profondità.

(13)

DMLE : iniziale (o secca) ed evoluta (nelle forme essudativa o neovascolare, e atrofica)

La DMLE iniziale presentano lesioni retiniche, quali le drusen e aree di alterata pigmentazione (prevalentemente iperpigmentazione), ma quasi

sempre mantengono un buon livello di acuità visiva (screening visivo

trimetrastrale/semestrale)

La DMLE evoluta o neovascolare provoca una grave perdita della capacità visiva,

portando alla formazione di uno scotoma centrale (zona centrale di cecità) secondario

alla formazione di neovasi in prossimità o al

centro della macula.

(14)

Fattori di rischio attualmente conosciuti, oltre all’avanzamento dell’età, sono rappresentati da: fumo di sigaretta (rischio 3 volte maggiore rispetto ai non fumatori), familiarità (rischio 4 volte maggiore nei consanguinei di soggetti affetti dalla malattia), sesso (maggiore prevalenza nelle donne), razza ed etnia (prevalenza più alta nella razza

bianca), errore refrattivo (per ogni diottria di ipermetropia c’è il 5% di aumento del rischio di sviluppare AMD), colore dell’iride (occhi con iridi scure ricche di melanina e quindi ben pigmentati sembrerebbero maggiormente protetti dal danno ossidativo indotto dalla luce), cataratta (i soggetti con storia di chirurgia della cataratta hanno un rischio statisticamente significativo di progressione o di sviluppo della AMD avanzata), ipertensione arteriosa,

consumo di alcol, esposizione alla luce solare.

L’altra forma avanzata di DMLE è quella definita atrofica (cosiddetta atrofia geografica), in cui si manifestano

alterazioni atrofiche della retina e della coriocapillare in sede maculare.

La maggior parte dei trattamenti disponibili mirano a prevenire o curare la DMLE neovascolare, mentre non esiste ancora alcun trattamento consolidato per l’atrofia geografica.

(15)

l glaucoma è una malattia più complicata e insidiosa, di difficile diagnosi, a meno di sottoporsi ad approfondita visita oculistica anche con esami strumentali: tale patologia infatti influenza in modo significativo la percezione dei colori, la sensibilità al contrasto, la

capacità di adattamento al buio e all’abbagliamento ed il campo visivo

il soggetto può avere una buona visione per lontano ma un campo visivo alterato.

Glaucoma

(16)

Glaucoma

Il glaucoma rappresenta tutt’oggi una delle principali cause di cecità irreversibile al mondo ed è caratterizzata dalla perdita progressiva di cellule ganglionari retiniche (RGC) e dei loro assoni con ripercussioni

anatomiche a carico di tutta la via ottica passando per il corpo genicolato laterale fino alla corteccia cerebrale occipitale. La

conseguenza funzionale è rappresentata dalla progressiva comparsa, estensione e confluenza di aree scotomatose (di ridotta sensibilità luminosa) al campo visivo fino alla perdita completa della funzione

visiva stessa.

(17)

Il glaucoma è una malattia ad alto impatto sociale, essendo la più importante causa di cecità irreversibile nel mondo. È stato stimato che circa 60.5 milioni di persone ne erano affette nel mondo nel 2010 e questo numero salirà a circa 111.8 milioni nel 2040. In Italia circa 800000

persone ne soffrono, con una prevalenza di circa 2,5 % nella popolazione di etnia caucasica sopra i 40 anni.3

Nella forma primaria, più diffusa, è una malattia asintomatica: il paziente non si accorge di essere affetto e lamenta sintomi estremamente vaghi ed assolutamente aspecifici (visione di aloni, urto di oggetti,ridotta visione notturna). Viene pertanto chiamata il ladro silenzioso della vista e ad oggi troppe persone ne sono affette a causa di una mancata diagnosi precoce (da 1/3 alla metà dei pazienti affetti non sa di avere la malattia).

Ipertensione oculare

Si parla di ipertensione oculare in presenza di valori di pressione oculare superiori a 21-22 mmHg in assenza di danno del nervo ottico o del campo visivo.

FATTORE DI RISCHIO

FOLLOW UP PRESSIONE INTRAOCULARE

(18)

La retinopatia diabetica è la più importante complicanza oculare del diabete mellito e costituisce nei paesi industrializzati, la principale causa di cecità legale tra i soggetti in età lavorativa. I sintomi ad essa correlati spesso compaiono tardivamente, quando le lesioni sono già avanzate, e ciò sovente limita l’efficacia del trattamento.

Dati epidemiologici dicono che almeno il 30% della popolazione diabetica sia affetto da retinopatia e che annualmente l’1% viene colpito dalle forme gravi della stessa. La prevalenza del diabete in Italia è stimata intorno al 3-4% della popolazione ed aumenta con l’età

Negli stadi precoci, la retinopatia diabetica è generalmente asintomatica.

La mancanza di sintomi non è indice però di assenza di microangiopatia retinica diabetica,

dal momento che la riduzione della vista, di cui si accorge il paziente,compare solo quando viene interessata la regione maculare

(parte centrale della retina).

Quest’ultima situazione può essere il segno più precoce della retinopatia diabetica, ma allo stesso modo può non essere presente anche negli stadi avanzati.

Retinopatia diabetica

(19)

Retinopatia diabetica

(20)

Retinopatia diabetica

sintomi visivi (p. es., visione offuscata)

(21)

Periodicità dello screening oculistico nei pazienti affetti da diabete

• in assenza di retinopatia, almeno ogni 2 anni

• in presenza di retinopatia non proliferante lieve ogni 12 mesi

• in presenza di retinopatia non proliferante moderata, ogni 6-12 mesi

• in presenza di retinopatia più avanzata, a giudizio dell’oculista

Revisione e aggiornamento 2015 della versione 2013 a cura del Gruppo di Studio sulle Complicanze Oculari del Diabete della Società Italiana di Diabetologia.

A seconda della tipologia di paziente, si raccomanda la seguente periodicità di screening della retinopatia diabetica.

Le modalità con cui attuare lo screening comprendono l’esame del fondo oculare o l’esame oculistico completo, come pure l’esecuzione di fotografia analogica o digitale.

Eseguire lo screening o ripeterlo più frequentemente in caso di

1. ricoveri ospedalieri di pazienti diabetici, per qualsiasi patologia intercorrente di interesse medico o chirurgico

2. insufficienza renale cronica

3. pazienti operati recentemente di cataratta

4. pazienti con diabete tipo 1 sottoposti a trapianto di pancreas isolato o combinato rene-pancreas

(22)

Retinopatia diabetica

Controllo oculistico e fluorangiografico a seconda della gravità del quadro clinico!!

Controllo della glicemia e della

pressione arteriosa

(23)

La guida è il risultato di fattori diversi quali l’ambiente, il veicolo e l’uomo .

L’equilibrio tra tali elementi è necessario per il mantenimento della sicurezza.

Una perfetta integrazione delle capacità cognitive e delle funzioni sensoriali.

(24)

L'accertamento dei requisiti fisici e psichici di idoneità alla guida e la redazione delle relative certificazioni ufficiali devono essere effettuati dai medici abilitati previsti dall'articolo 119 del Codice della strada.

Si tratta di

• Medici delle Asl, militari e altri, definiti monocratici perché giudicano da soli

• Commissioni mediche locali (CML), strutture composte da più medici che esprimono un giudizio collegiale:

situazioni cliniche che possano far sorgere dei dubbi sulla idoneità alla guida, patenti speciali di mutilati e invalidi fisici ,patenti C o D al

superamento di alcuni limiti di età.

Per chi è affetto da diabete

per la patente A, B e BE la visita è effettuata dai medici specialisti nell'area della diabetologia e malattie del ricambio dell'unità sanitaria locale che, sulla base delle condizioni cliniche rilevate, possono fissare una scadenza della patente ridotta rispetto allo standard

per la patente C, D, CE e DE la visita è effettuata da una Commissione medica locale integrata da un medico specialista diabetologo.

Patente di guida

(25)

ALLEGATO A alla circolare del 25/07/2011 n. 0017798

INDICAZIONI OPERATIVE PER LA VALUTAZIONE DEL POSSESSO DELLE FUNZIONI VISIVE E PER LA VALUTAZIONE DEL PROFILO DI RISCHIO DEI SOGGETTI AFFETTI DA EPILESSIA O DA DIABETE MELLITO, AI FINI DEL RILASCIO DELLA CERTIFICAZIONE DI IDONEITÀ ALLA GUIDA

Metodiche per la verifica del possesso delle funzioni visive Premessa

Il decreto legislativo n. 59 del 18 aprile 2011, in attuazione delle direttive 2006/126/CE e 2009/113/CE, ha modificato i requisiti minimi previsti per il conseguimento e il rinnovo della patente di guida da parte di persone affette da patologie dell'apparato visivo, prevedendo la verifica nei soggetti esaminati del possesso di ulteriori requisiti quali la visione crepuscolare, la sensibilità al contrasto e all'abbagliamento; il numero elevato di rinnovi e rilasci di nuove patenti richiedono da parte del medico monocratico l'utilizzazione di procedure semplificate di screening, tali da consentire una rapida individuazione dei soggetti affetti da patologie dell'apparato visivo che necessitano di accertamenti specialistici per la verifica del possesso dei requisiti visivi minimi prescritti;

in caso di mancato possesso di uno o più requisiti visivi richiesti il giudizio è demandato alla Commissione Medica Locale.

(26)

Allegato III

REQUISITI MINIMI DI IDONEITA' FISICA E MENTALE PER LA GUIDA DI UN VEICOLO A MOTORE - D. Lgs 59/2011

Ai fini del presente allegato, i conducenti sono classificati in due gruppi:

Gruppo 1: conducenti di veicoli delle categorie AM, A, A1,A2, B1, B, e BE.

Gruppo 2: conducenti di veicoli delle categorie C, CE, C1, C1E, D, DE, D1 e D1E

nonché i titolari di certificato di abilitazione professionale di tipo KA e KB, giusta

il disposto di cui all'articolo 311, comma 2, del D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495.

(27)

REQUISITI VISIVI

Il candidato al conseguimento della patente di guida (ovvero chi deve rinnovarla o ha l'obbligo di revisione ai sensi dell'art. 128 del codice della strada) deve sottoporsi a esami appropriati per accertare la compatibilita' delle sue condizioni visive con la guida di veicoli a motore. Dovranno essere valutati con particolare attenzione:

- acutezza visiva, campo visivo, visione crepuscolare, sensibilita' all'abbagliamento e al contrasto, diplopia e altre funzioni visive che possono compromettere la guida sicura.

Se c'e' motivo di dubitare che la sua vista non sia adeguata, il candidato deve essere esaminato dalla Commissione Medica Locale.

Per i conducenti appartenenti al gruppo 1 che non soddisfano le norme riguardanti il campo visivo e l'acutezza visiva, il rilascio della patente puo' essere autorizzato da parte della Commissione medica locale in "casi eccezionali", correlati alla situazione visiva del conducente, ponendo limitazioni riguardo alla guida. In questi casi il conducente deve essere

sottoposto a visita dalla Commissione che verifica, avvalendosi di accertamenti da parte di medico specialista oculista anche l'assenza di altre patologie che possono pregiudicare la funzione visiva, fra cui la sensibilità all'abbagliamento, al contrasto, la visione crepuscolare, eventualmente avvalendosi anche di prova pratica di guida. La documentazione sanitaria inerente agli accertamenti posti a base del giudizio espresso dovra' restare agli atti per almeno cinque anni.

(28)

Procedure per la valutazione da parte del medico monocratico.

1) Acuità visiva

2) Sensibilità al contrasto 3) Visione crepuscolare

4) Sensibilità all’ abbagliamento

5) Tempo di recupero dopo l’abbagliamento 6) Campo visivo

REQUISITI VISIVI

(29)

Acuità visiva (AV)

L'acuità visiva o visus (capacità di risolvere i dettagli )si misura in decimi.

• Materiale: tavola ottotipica a stampa calcolata per 3 – 5 m, con simboli alfabetici di Sloan neri su sfondo bianco con tratto di 1/5 dell'altezza totale della lettera, in una scala decimale che abbia un uguale numero di lettere per ogni riga (cinque per riga) con valori da 1/10 a 12/10.

In alternativa: equivalente dispositivo elettronico programmato e tarato.

• Illuminazione: deve essere tale da rendere presenti sullo sfondo della tavola un illuminamento intorno a 300 lux (con un range di tolleranza da 270 a 1100 lux)

• Il contrasto secondo Weber tra lettere e sfondo non deve essere comunque inferiore all'85%, è

consigliabile illuminare la tavola ottotipica a stampa con una lampada a fascio luminoso concentrato disposta in modo da illuminarla uniformemente e non abbagliare il soggetto)

(30)

Acuità visiva (AV)

Svolgimento del test: si chiede al soggetto posto alla distanza di 3 m o 5 m, procedendo dalla prima riga, di riconoscere monocularmente, ad occhio nudo o con correzione( almeno tre su cinque delle lettere presenti nella riga)

Risultati:

Gruppo 1:

• Visione binoculare : anche con correzione ottica, se ben tollerata,

AV occhio peggiore 2/10, in tal caso con l'altro occhio dovrà leggere 5/10.

AV complessiva = 7/10

• Visione monoculare: anche con lente correttiva se ben tollerata AV =8/10

Gruppo 2:

• Visione binoculare : AV Occhio peggiore 4/10, in tal caso con l'altro occhio dovrà leggere 8/10.

AV complessiva = 12/10

NB:correzione per mezzo di lenti a tempiale con potenza non superiore alle otto diottrie come equivalente sferico o mediante lenti a contatto anche con potere diottrico superiore. La correzione deve risultare ben tollerata

(31)

Lenti sferiche positive(convesse) correggono l’ipermetropia Lenti sferiche negative (concave) correggono la miopia

Lenti cilindriche correggono l’astigmatismo (positive e negative)(indicate sempre dalla presenza di un asse da 0° a 180°)

ESEMPIO!!

+3(sfera)= +2/180° (cilindro)

-2(sfera)= -1,50/90° (cilindro)

(32)

La sensibilità al contrasto è la capacità del sistema visivo di apprezzare il contrasto fotometrico, cioè la differenza di luminosità che presentano due zone adiacenti

Ad esempio, nella guida in caso di nebbia, tenendo conto che il contrasto si riduce linearmente con l’aumentare della distanza dall’ostacolo, si può facilmente dimostrare che un individuo con visus di 10/10, ma con una riduzione del 50% della sensibilità al contrasto avverte l’ostacolo alla metà della distanza rispetto ad un soggetto normale.

Questa capacità si riduce con l’ aumentare degli anni.

Sensibilità al contrasto

(33)

Sensibilità al contrasto

• Materiale: tavola di sensibilità al contrasto di Pelli-Robson o tavola a stampa equivalente

o dispositivo elettronico programmato e tarato.

La tavola deve essere messa a 3 metri di distanza dal

soggetto (in caso di soggetti portatori di lenti con presbiopia avanzata potrebbe essere necessaria una miglior correzione con addizione di + 1.00 diottria).

• Svolgimento del test: l'esame va eseguito in visione

binoculare, ad occhio nudo o con correzione in caso di vizio refrattivo.

Una tripletta della tavola si considera letta quando sono correttamente riconosciute due lettere su tre.

(34)

Sensibilità al contrasto

Risultati:

gruppo 1: Almeno la tripletta numero 9 che indica una soglia di contrasto del 6% circa (C = 6.3% - Log CS = 1.20)

gruppo 2 : Almeno la tripletta numero 11 che indica una soglia di contrasto del 3% circa(C = 3.1% - Log CS = 1.50)

(35)

• Materiale: tavola ottotipica a stampa posta alla stessa distanza o equivalente dispositivo elettronico programmato e tarato.

lluminazione: l’ambiente deve essere oscurato in maniera tale da determinare una illuminazione di 1 o 2 lux. ( tale condizione si può ottenere con una lampada a luce regolabile da 15 watt posta a 4 metri dall’ottotipo).

• Svolgimento del test: in visione binoculare

Dopo un adattamento massimo alle condizioni di luce ambientali di 10 minuti si procede alla verifica dell’acuità visiva crepuscolare iniziando dalla prima riga dell’ottotipo.

• Risultati:

gruppo 1:almeno 1/10 gruppo 2: almeno 2/10

Visione crepuscolare

(36)

Materiale: tavola ottotipica posta a 3 metri (o equivalente dispositivo elettronico programmato e tarato), due lampade poste a 1 metro - a destra e a sinistra dal centro della tavola ottotipica, con emissione luminosa da 900 a 1200 lumen

Svolgimento del test : all’accensione delle 2 lampade, in visione binoculare, leggere le lettere presenti nella prima e nella seconda riga.

• Risultati:

Gruppo 1: lettura di almeno i due terzi delle lettere presenti nella prima riga, corrispondente a 1/10 nel tempo massimo di un minuto

Gruppo 2: lettura entro lo stesso tempo massimo di un minuto delle lettere della seconda riga, corrispondente a 2/10

(37)

• Svolgimento del test:

monocularmente sui due occhi.

Dopo adattamento al buio per un tempo massimo di un minuto, si copre un occhio e si pone la sorgente luminosa (200 lux ) a 3 cm dall’occhio controlaterale per dieci secondi, invitando il soggetto a fissarla.

La riga si considera letta se vengono riconosciute il 50% delle lettere nel tempo. Se la riga relativa non viene letta nel tempo massimo previsto si ripete la procedura sull'altro occhio con le stesse modalità.

Risultati: si considera l'occhio che ha raggiunto il risultato migliore. Per le patenti di gruppo 1 si richiede per il superamento del test un tempo inferiore ai 60 secondi. Per le patenti del gruppo 2 è richiesto un tempo

inferiore ai 30 secondi.

Tempo di recupero dopo l’abbagliamento

Rimossa la sorgente abbagliante si riaccendono le luci e si chiede al soggetto di leggere istantaneamente la riga corrispondente a 2/10 per le patenti di gruppo 1 nel tempo massimo di un minuto

la riga dei 4/10 per le patenti del gruppo 2, nel tempo massimo di 30 secondi, Si ripete la procedura sull’altro occhio con le stesse modalità.

(38)

•Il campo visivo esprime l’insieme di punti nello spazio percepiti mantenendo fisso lo sguardo in una determinata direzione

• Può essere raffigurato come un’isola tridimensionale la cui base costituisce i limiti periferici e l’altezzaè proporzionale al grado di sensibilittà differenziale alla luce in ciascun punto della retina.

La vetta dell’isola, è il punto più sensibile del campo visivo e corrisponde alla fovea.

Campo visivo

(39)

Esame del confronto

Per esame del confronto in generale si intende un esame del campo visivo in cui il campo visivo del paziente viene confrontato con quello dell’esaminatore (Welsh, 1961).

È la più facile e rudimentale forma di esame del campo visivo e, anche se in prima analisi potrebbe sembrare troppo grossolano, in alcuni casi presenta molti vantaggi.

La procedura prevede che il soggetto sia posto di fronte all’esaminatore.

La procedura comporta che l’esaminatore, con le mani a metà distanza tra sé e il paziente, muova le dita della mano destra o della mano sinistra, chiedendo al paziente di

rilevare se si stanno muovendo o meno.

Perimetria statica

La perimetria statica viene a oggi eseguita solo con i

cosiddetti campimetri computerizzati, quindi la perimetria statica è comunemente definita come computerizzata.

Nella perimetria statica vengono presentati in sequenza e per brevi intervalli di tempo dei quadratini target, la cui grandezza rimane costante.

Ciò che varia è l’illuminazione e la posizione dello stimolo.

Il soggetto deve schiacciare un tasto alla comparsa dello stimolo target.

Perimetria dinamica

Nella perimetria cinetica o dinamica un led luminoso con una determinata grandezza e intensità viene mosso da una zona di non visione (periferica o cieca) ad una di visione seguendo specifici meridiani. Anche in questo caso il soggetto deve segnalare lo stimolo target non appena lo rileva

Campo visivo

(40)
(41)

IDONEITA’ ALLA GUIDA

Campo visivo Binoculare Computerizzato di Esterman

Ove fosse necessaria la verifica del campo visivo in presenza di indicazioni anamnestiche o evidenze obiettive che facciano sospettare malattie progressive degli occhi, che di per sé escludono la possibilità di una verifica clinica con metodica di comparazione, tale test dovrà essere effettuato per ultimo, successivamente al test di verifica del tempo di recupero dopo

abbagliamento

(42)

• I test binoculari includono 120 punti e si estendono a 160 gradi in direzione bitemporale.

• I test monoculari includono 100 punti e si estendono a 75 gradi in direzione temporale e a 60 gradi in direzione nasale.

(43)

CAMPO VISIVO MONOCULARE

GRUPPO 1

120° orizzontale

60° verso destra o sinistra

30° verso l’alto e 30° verso il basso

Non deficit nei 30° centrali BINOCULARMENTE CAMPO VISIVO BINOCULARE

GRUPPO 1 GRUPPO 2

120° orizzontale 160° orizzontale

50° verso destra e sinistra

80° verso destra e sinistra

20° verso l’alto ed il basso

30° verso l’alto e 30°

verso il basso

Non deficit nei 20° centrali

Non deficit nei 30°

centrali

(44)

TEST DI SCREENING 120 PUNTI

(45)

TEST DI SCREENING 120 PUNTI

(46)

Gruppo 1

Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente di guida deve possedere

AV binoculare complessiva, anche con correzione ottica, se ben tollerata, di almeno 7/10 (Visus Occhio peggiore non < 2/10)

Il campo visivo binoculare posseduto deve consentire una visione in orizzontale di almeno 120 gradi, con estensione di non meno di 50 gradi verso destra o verso sinistra e di 20 gradi verso l'alto e verso il basso. Non devono essere presenti difetti in un raggio di 20 gradi rispetto all'asse centrale

una visione crepuscolare sufficiente

tempo di recupero dopo abbagliamento idoneo sensibilità al contrasto idonea

in caso di insufficienza di tali due ultime funzioni la Commissione medica locale puo' autorizzare la guida solo alla luce diurna.

Malattia degli occhi progressiva, la patente di guida puo' essere rilasciata o rinnovata dalla Commissione con

validita' limitata nella durata e se del caso con limitazione per la guida notturna ,avvalendosi di consulenza da parte di medico specialista oculista.

.

(47)

Gruppo 1

Monocolo, organico o funzionale

AV non < 8/10 naturale o con lenti correttive Condizione da almeno sei mesi

campo visivo consenta una visione in orizzontale di almeno 120 gradi e di non meno di 60 gradi verso destra o verso sinistra e di 25 gradi verso l'alto e 30 gradi verso il basso. Non devono essere presenti difetti in un raggio di 30 gradi rispetto all'asse centrale

visione crepuscolare sufficiente

tempo di recupero dopo abbagliamento idoneo sensibilità al contrasto idonea,

(48)

Gruppo 2

Il candidato al rilascio o al rinnovo della patente di guida deve possedere

AV binoculare complessiva, anche con correzione ottica, se ben tollerata, di almeno 12/10 Occhio peggiore 4/10, in tal caso con l'altro occhio dovrà leggere 8/10.

Il campo visivo binoculare estensione orizzontale di almeno 160 gradi, con estensione di 80 gradi verso sinistra e verso destra e di 25 gradi verso l'alto e 30 verso il basso. Non devono essere presenti binocularmente difetti in un raggio di 30 gradi rispetto all'asse centrale.

una visione crepuscolare sufficiente

tempo di recupero dopo abbagliamento idoneo sensibilità al contrasto idonea

No diplopia

(49)

Gruppo 1-Gruppo 2

A seguito di diplopia(visione doppia valutata in una condizione di visione binoculare)

sviluppata recentemente o della perdita improvvisa della visione in un occhio, ai fini del raggiungimento di un adattamento adeguato non e'consentito guidare per un congruo periodo di tempo, da valutare da

parte di medico specialista oculista.

Trascorso tale periodo, la guida puo' essere autorizzata dalla Commissione medica locale, acquisito il

parere di un medico specialista oculista, eventualmente con prescrizione di validita' limitata nella durata e se del caso con limitazione per la guida notturna.

(50)

Porto d’Armi

LICENZA PORTO D’ARMI DA

CACCIA, ESERCIZIO DELLO SPORT DEL TIRO A VOLO :

AV occhio migliore non < a 8/10 naturale o correzione ( qualsiasi potere della lente correttiva)

Monocoli AV almeno 8/10 naturale o correzione

USO DIFESA PERSONALE:

AV naturale complessiva di almeno 1/10 AV corretta complessiva =10/10

(solo lenti che correggono ipermetropia fino a 5D e miopia fino a 10D;

Differenza del potere diottrico tra i due occhi

corretti non >3D per ipermetropia e >5D per miopia)

Astigmatismo : Correzione ammessa fino a 3D astigmatismo miopico e 2D per astigmatismo ipermetropico , 4D misto Monocoli: naturale almeno 1/10

Corretto 9/10

Senso cromatico sufficiente

(51)

Volo da diporto

AV almeno = 5/10 per ogni occhio con o senza correzione

Monocolo, organico o funzionale, AV =10/10 con o senza correzione Visione dei colori normale

Campo visivo binoculare o monoculare normale

Idoneità di volo II classe

No anomalie funzionali dei due occhi o dei loro annessi , né condizioni patologiche , congenite o acquisite ,né postumi di interventi oculistici o traumi che possano interferire con l’esercizio sicuro dei privilegi della pertinente licenza

(52)

Idoneità nautica

(53)

Grazie per l’attenzione

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