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PROGETTO DIPROCESSO VERBALE Oggeto: 2458 a sesionedelconsiglio del Unioneeuropea(AFFARIGENERALIe RELAZIONIESTERNE)tenutasiaLusemburgoil21otobre2002

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PU BLI C

Conseil UE

13330/02 pio/LOT/sp 1

CAB

IT

CONSIGLIO

DELL'UNIONE EUROPEA Bruxelles,6 febbraio 2003 (21.02) (OR.EN)

13330/02

LIMITE PV/CONS 55 RELEX 290

PROGETTO DI PROCESSO VERBALE

Oggetto: 2458a sessione del Consiglio dell’Unione europea (AFFARI GENERALI e RELAZIONI ESTERNE) tenutasia Lussemburgo il21 ottobre 2002

Sessione “Relazioniesterne”

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13330/02 pio/LOT/sp 2

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SOMMARIO

Pagina

1. Adozione dell’ordine del giorno... 3

2. Approvazione dell’elenco dei punti “A” ... 3

3. Medio Oriente... 3

4. Balcani occidentali ... 3

5. Processo di Kimberley... 4

6. Relazioni con la Russia ... 4

7. Iran : diritti umani... 4

8. Indonesia : seguito da dare all’attentato terroristico a Bali ... 4

9. Costa d’Avorio ... 5

10. Varie − Conferenza ICOC ... 5

− Corea del Nord/KEDO ... 5

ALLEGATO I... 6

ALLEGATO II... 8

ALLEGATO III ... 10

ALLEGATO IV ... 12

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o o

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13330/02 pio/LOT/sp 3

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1. Adozione dell’ordine del giorno

doc. 13097/02 OJ/CONS 56 RELEX 195

Il Consiglio ha adottato il suddetto ordine del giorno, aggiungendo tra le “Varie” un punto sulla Corea del Nord - KEDO.

2. Approvazione dell’elenco dei punti “A”

doc. 13115/02 PTS A 51 + ADD 1

Il Consiglio ha adottato i punti “A” elencati nel doc. 13115/02 PTS A 51 + ADD 1.

Per il punto 2.a) e il punto 7 leggere come segue i riferimenti ai documenti:

Punto 2.a):

12889/02 PESC 390 COASI 24 12890/02 PESC 391 COASI 25

+ COR 1 (fr) + COR 2 (el) Punto 7:

12930/02 YU 40 COWEB 77 RESTREINT UE

+ COR 1 (el) RESTREINT UE

9506/1/02 REV 1 YU 20 COWEB 41 RESTREINT UE

3. Medio Oriente

Il punto non è stato discusso durante la sessione formale.

4. Balcani occidentali

doc. 13159/02 PESC 418 COSDP 333 COWEB 84 YU 42

Il Consiglio ha ascoltato le relazioni del Segretario Generale/Alto Rappresentante Javier Solana e del Commissario Patten sugli ultimi sviluppi nella regione e ha adottato le conclusioni riportate nell’allegato I.

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5. Processo di Kimberley

Il Consiglio ha adottato la seguente dichiarazione sul processo di Kimberley:

"Il Consiglio ribadisce il suo pieno appoggio agli sforzi compiuti dalla comunità internazionale per spezzare il nesso tra i diamanti del conflitto e il finanziamento dei conflitti armati.

Il Consiglio assicurerà il suo pieno appoggio per il varo di un sistema efficace di certificazione del processo di Kimberley contenente i principali elementi di un sistema internazionale per la certificazione dei diamanti grezzi. A tal fine esso attende la riunione del processo di Kimberley, che si terrà il 5 novembre 2002 a Interlaken, in Svizzera.

Non appena raggiunto un accordo in proposito deve essere assicurata la rapida e piena attuazione del sistema di certificazione del processo di Kimberley. A tal fine il Consiglio adotterà le opportune misure."

6. Relazioni con la Russia

- Preparazione del vertice UE-Russia dell’11 novembre 2002 doc. 13248/02 NIS 119

Il Consiglio ha esaminato attentamente l’andamento dei lavori preparatori per il vertice UE- Russia dell'11 novembre 2002 basandosi su una relazione della Presidenza e dell’Alto Rappresentante (doc. 13248/02).

7. Iran: diritti umani

doc. 13224/02 COHOM 13 COMEM 8 PESC 423

Il Consiglio ha adottato le conclusioni riportate nell’allegato II.

8. Indonesia: seguito da dare all’attentato terroristico a Bali doc. 13257/1/02 REV 1 COAFR 29 COTER 51 PESC 426

Il Consiglio ha adottato le conclusioni riportate nell’allegato III.

Il Consiglio ha convenuto che la delegazione ad alto livello della Troika inviata in Indonesia si rechi anche in Australia per discutere con le autorità di tale paese i mezzi atti a rafforzare la cooperazione nella lotta contro il terrorismo sia a livello bilaterale che con l'Indonesia.

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Il Consiglio ha chiesto ai suoi organi preparatori di esaminare la possibilità di migliorare lo scambio di informazioni tra le delegazioni per quanto attiene alle minacce terroristiche.

9. Costa d’Avorio

doc. 13304/02 PESC 428 COAFR 79

Il Consiglio è stato informato dalla Presidenza e dalla delegazione francese in merito agli ultimi sviluppi verificatisi in Costa d'Avorio, segnatamente alla tregua firmata dal Governo e dai ribelli il 17 ottobre. Ha inoltre preso atto dell'intenzione della Commissione di esaminare la possibilità di accordare un sostegno finanziario agli sforzi di mediazione per il tramite del meccanismo di reazione rapida e del Fondo europeo di sviluppo (FES). Il Consiglio ha adottato la dichiarazione riportata nell'Allegato IV.

10. Varie

−−−− Conferenza ICOC

La delegazione dei Paesi Bassi ha rammentato che la conferenza per il varo del codice di condotta internazionale contro la proliferazione dei missili balistici (ICOC) avrà luogo a L’Aia il 25-26 novembre e ha sottolineato l’importanza che questo avvenimento sia coronato da successo e che tale codice di condotta riscuota la massima adesione possibile.

−−−− Corea del Nord/KEDO

Il Consiglio ha brevemente discusso la questione relativa a talune recenti informazioni secondo cui la Corea del Nord ha ammesso che sta sviluppando un programma segreto di armi nucleari;

sono state anche esaminate le implicazioni attinenti alla KEDO (Organizzazione per lo sviluppo energetico nella penisola coreana) e alla partecipazione dell’UE al riguardo. Esso ha convenuto di ritornare su questo punto nella prossima sessione sulla base di informazioni più approfondite.

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ALLEGATO I CAB

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ALLEGATO I Punto 4 dell'ordine del giorno

BALCANI OCCIDENTALI Conclusioni del Consiglio

"ALBANIA

Il Consiglio autorizza la Commissione ad avviare i negoziati per un accordo di stabilizzazione e associazione con l'Albania e invita questo paese ad adottare le misure indispensabili per sviluppare le capacità necessarie all'attuazione dell'accordo. Riunioni della Task Force consultiva continueranno a svolgersi parallelamente ai negoziati al fine di incoraggiare ulteriori riforme.

BOSNIA-ERZEGOVINA

Il Consiglio prende atto dei risultati delle elezioni del 5 ottobre 2002, che sono state organizzate con efficienza dalle autorità bosniache. La partecipazione alle elezioni è stata deludente. Il Consiglio ribadisce che l'unica via verso la giustizia, la prosperità ed una più stretta integrazione europea passa per ulteriori e vigorose riforme, come previsto dal processo di stabilizzazione e associazione, ed auspica la rapida formazione di nuovi governi impegnati nella realizzazione di tali obiettivi.

Partendo da tali basi il Consiglio ribadisce l'impegno dell'UE a lavorare attivamente con le nuove autorità per compiere dei progressi.

REPUBBLICA FEDERALE DI JUGOSLAVIA (RFJ)

Il Consiglio si rammarica che la partecipazione alle elezioni del 13 ottobre 2002 sia stata insufficiente a consentire l'elezione di un nuovo presidente in Serbia e invita tutti i partiti politici a garantire che il processo di elezione del nuovo presidente serbo si svolga in modo da salvaguardare la stabilità democratica in un periodo di riforme.

Il Consiglio si compiace dello svolgimento pacifico e ordinato delle elezioni legislative in Montenegro e si attende la rapida formazione di un governo pienamente impegnato ad affrontare il programma di riforme in Montenegro.

Il Consiglio invita le autorità serbe, montenegrine e federali a mettere a punto il testo della Carta costituzionale. Invita tutte le parti a non venire meno alle loro responsabilità in modo che la RFJ possa diventare membro del Consiglio d'Europa.

RFJ/KOSOVO

Il Consiglio invita gli elettori di tutte le comunità del Kosovo a partecipare alle elezioni comunali del 26 ottobre 2002 e a cogliere l'opportunità di veder degnamente rappresentati i loro interessi, dimostrando in tal modo di condividere la responsabilità della costruzione di una società multietnica e tollerante. Il Consiglio prende atto della necessità di promuovere ulteriormente la riconciliazione interetnica e di garantire un ambiente sicuro a tutti i kosovari, in conformità della risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.

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ALLEGATO I CAB

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EX REPUBBLICA JUGOSLAVA DI MACEDONIA

Il Consiglio si compiace dell'accordo sulla composizione del nuovo governo a Skopje. Esso ha incoraggiato il nuovo governo a dare la priorità alla piena attuazione dell'accordo quadro di Ohrid e al processo di stabilizzazione e associazione e si rallegra alla prospettiva di una stretta e proficua cooperazione. Il Consiglio si augura che il censimento che si svolgerà dal 1º al 15 novembre 2002 sia condotto nel rispetto delle norme internazionali.

COOPERAZIONE CON IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE PER LA EX JUGOSLAVIA (ICTY)

Il Consiglio ribadisce che la cooperazione con il Tribunale costituisce un obbligo per tutti i paesi e le parti della regione, a prescindere dalle loro legislazioni nazionali. Non cooperare pienamente con l’ICTY pregiudicherebbe seriamente l’ulteriore avvicinamento all’Unione europea.

Nel rammentare le sue conclusioni del 30 settembre 2002, il Consiglio incoraggia vivamente la Croazia a collaborare pienamente con il Tribunale penale internazionale per la ex Jugoslavia (ICTY).

Il Consiglio rammenta che il rispetto dei principi del diritto internazionale costituisce un elemento essenziale dell'accordo di stabilizzazione e di associazione tra l'Unione europea e la Croazia.

CONFERENZA DI LONDRA SULLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA

Il Consiglio ritiene che la criminalità organizzata rappresenti una delle minacce più gravi per la stabilità, la prosperità e il progresso dell'Europa sudorientale, con conseguenze negative per l'intera Europa. Il Consiglio appoggia pertanto appieno l'iniziativa della Conferenza di Londra del 25 novembre 2002 sulla criminalità organizzata nell'Europa sudorientale, in cui l'UE svolgerà un ruolo primario. Il pieno impegno dei paesi dell'Europa sudorientale è vitale per il successo di tale sforzo."

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ALLEGATO II CAB

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ALLEGATO II Punto 7 dell'ordine del giorno

IRAN: DIRITTI UMANI Conclusioni del Consiglio

"1. Nell'ottica di un miglioramento significativo della situazione dei diritti umani in Iran e ricordando le conclusioni del 17 giugno 2002 sul sostegno al processo di riforma, il Consiglio ha discusso in merito ad un'iniziativa intesa ad instaurare un dialogo tra l'Unione europea e l'Iran sui diritti umani, in conformità delle linee direttrici per i dialoghi in materia di diritti umani del 13 dicembre 2001.

2. Il Consiglio sottolinea l'importanza che attribuisce all'opportunità offerta dal dialogo di produrre miglioramenti concreti in materia di rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali in Iran. Esprime compiacimento per l'accordo espresso dall'Iran, in occasione di una missione esplorativa di esperti UE effettuata in tale paese il 30 settembre e il 1° ottobre 2002, sulla seguente posizione di principio: entrambe le parti avvieranno un dialogo senza condizioni preliminari, tutte le questioni inerenti ai diritti umani potranno essere discusse nell'ambito di tale dialogo, ciascuna parte potrà decidere di porre fine al dialogo in qualsiasi momento e saranno fissati parametri realistici e concreti per valutare i progressi realizzati. Esso conviene pertanto di avviare siffatto dialogo sulla base delle modalità, dei tempi, degli interlocutori, dei temi e dei parametri discussi nel corso della missione esplorativa dell'UE in Iran.

3. Il Consiglio ribadisce le sue preoccupazioni per la situazione dei diritti umani in Iran, e segnatamente le violazioni dei diritti civili e politici, in particolare la libertà di espressione e la libertà di associazione, nonché la discriminazione sistematica nei confronti delle donne e delle bambine e nei confronti delle minoranze. L'UE ha espresso e continuerà ad esprimere preoccupazione riguardo a tali questioni. Il Consiglio si attende progressi decisivi nella riforma essenziale del sistema giudiziario e nel rafforzamento dello stato di diritto e si attende che la cooperazione venga estesa ai pertinenti gruppi e relatori tematici dell'ONU. Il Consiglio ribadisce altresì la sua posizione ferma e di lunga data contro l'applicazione della pena di morte e di forme di esecuzione particolarmente crudeli quali la lapidazione e ribadisce l'importanza che annette alla prevenzione e all'abolizione della tortura e di altre pene o trattamenti crudeli, inumani o degradanti.

4. Rammentando che lo scopo del dialogo è quello di pervenire a progressi concreti sul terreno, il Consiglio conviene di procedere ad una valutazione periodica dei risultati del dialogo. I parametri per la valutazione del dialogo UE–Iran si riferiranno a tutti i temi in gioco e, fra l'altro, ai seguenti elementi: firma, ratifica e attuazione da parte dell'Iran degli strumenti internazionali in materia di diritti umani; cooperazione nell'ambito delle procedure e dei meccanismi internazionali in materia di diritti umani; apertura, accesso e trasparenza;

discriminazione; sistema penitenziario.

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ALLEGATO II CAB

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5. Il Consiglio conviene che la prima sessione del dialogo si svolga a Teheran entro la fine del 2002, secondo la forma e le modalità convenute di comune accordo e affronti i temi della discriminazione e della prevenzione della tortura nonché altri temi in gioco, tra l'altro nell'ambito di strumenti, standard e meccanismi esistenti a livello internazionale in materia di diritti umani.

6. Il Consiglio ribadisce inoltre la sua posizione di principio secondo cui l'instaurazione di un dialogo lascia impregiudicata la possibilità di presentare una risoluzione nella commissione dei diritti dell'uomo dell'ONU o nella terza commissione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite. Conviene che nella 57ª sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite l'UE esprimerà profonda preoccupazione per le gravi violazioni dei diritti umani in Iran e la mancanza di progressi in vari settori.

L'UE tornerà sulla questione alla luce degli sviluppi nel dialogo sui diritti umani."

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ALLEGATO III CAB

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ALLEGATO III Punto 8 dell'ordine del giorno

INDONESIA: SEGUITO DA DARE ALL'ATTENTATO TERRORISTICO A BALI Conclusioni del Consiglio

"1. Il Consiglio condanna nella maniera più vigorosa gli attacchi terroristici commessi il 12 ottobre 2002 a Bali, in Indonesia. Esprime le sue più sentite condoglianze al governo e alla popolazione nonché alle vittime e alle famiglie colpite da questo attacco.

2. L'UE ribadisce il suo impegno nella lotta contro il terrorismo e contro tutti coloro che tentano di imporre la propria volontà attraverso atti di violenza e di terrore, in qualsiasi parte del mondo. Il Consiglio riconosce che la lotta contro il terrorismo è una lotta di ampia portata. La sfida posta dal terrorismo è di natura globale, e globale deve essere pertanto la risposta della comunità internazionale. In tale contesto, l'UE continuerà a rafforzare il suo ruolo nell'ambito della comunità internazionale per prevenire e stabilizzare i conflitti regionali. Il Consiglio riafferma la propria volontà di consegnare alla giustizia gli autori, gli organizzatori e i mandanti di atti terroristici e di ritenere responsabili coloro che nascondono, appoggiano o danno rifugio a tali persone.

3. Il Consiglio ribadisce la propria determinazione a contribuire pienamente a tale lotta e ad avvalersi di tutti gli strumenti disponibili per combattere il terrorismo. È essenziale garantire la piena e universale attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla lotta contro il terrorismo, in particolare della risoluzione 1373. Il Consiglio ribadisce che la lotta contro il terrorismo deve essere condotta nel pieno rispetto dello stato di diritto e del diritto internazionale, inclusi i diritti dell'uomo.

4. In linea con la risoluzione 1438 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con il piano d'azione dell'UE del settembre 2001 e con le conclusioni del Consiglio del 22 luglio 2002 sull'azione esterna dell'UE contro il terrorismo, l'UE intende:

cooperare strettamente con il governo indonesiano a tutti i livelli affinché non si lesini alcuno sforzo per identificare e consegnare alla giustizia gli autori degli attentati. A tale riguardo, l'UE è disposta a fornire pieno appoggio e collaborazione alle autorità indonesiane per consegnare alla giustizia gli autori di questo orrendo crimine nonché gli altri responsabili dei crudeli atti terroristici di Bali;

rafforzare il dialogo politico con l'Indonesia, includendovi tutti gli aspetti dell'antiterrorismo, la lotta contro il terrorismo nonché l'attuazione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. A tal fine, una delegazione della troika ad alto livello si recherà prossimamente in Indonesia, in base a ulteriori orientamenti che saranno forniti da una relazione preparatoria dei capi missione dell'UE a Giacarta, al fine di affermare la comune volontà di affrontare efficacemente tutte le minacce terroristiche. Inoltre, il Consiglio incarica i suoi organi competenti di mettere a punto la propria valutazione della minaccia terroristica in Indonesia e di assicurare il seguito delle raccomandazioni operative, tra l'altro mediante contatti regolari sulla lotta contro il terrorismo tra la troika e l'Indonesia a livello di esperti;

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ALLEGATO III CAB

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intensificare la cooperazione con l'Indonesia sulle misure antiterrorismo. In particolare, il Consiglio prende atto dell'intenzione della Commissione di considerare l'Indonesia come paese pilota cui fornire assistenza per l'attuazione della risoluzione 1373 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Prende inoltre atto della volontà espressa dalla Commissione di accelerare l'individuazione, attraverso una imminente missione di esperti, di progetti specifici nel quadro dell'assistenza comunitaria all'Indonesia, segnatamente nella lotta al riciclaggio di capitali e al finanziamento del terrorismo;

accelerare l'assistenza dell'UE all'Indonesia e ad altri paesi del Sud-est asiatico in altri settori utili ai fini della lotta contro il terrorismo, inclusi il buon governo, lo stato di diritto e il controllo delle frontiere.

5. Il Consiglio prende atto con preoccupazione della minaccia terroristica che grava sul Sud-est asiatico. L'Unione europea si rallegra del rafforzamento della cooperazione in materia di lotta al terrorismo con l'ASEAN dopo l'11 settembre 2001.In tale contesto l'UE esorta le autorità indonesiane a cooperare con i paesi dell'ASEAN nella lotta contro il terrorismo e a potenziare il loro sistema di sicurezza. Esorta nuovamente i paesi dell'ASEAN a intensificare ulteriormente la loro cooperazione in questo campo e sottolinea la necessità di attuare la serie di attività approvate nell'ambito del programma di cooperazione sulla lotta contro il terrorismo internazionale dell'ASEAN, svoltosi a Copenaghen nel settembre 2002. Questo tema occuperà un posto di rilievo nell'agenda dei lavori della prossima riunione ministeriale UE-ASEAN prevista all'inizio del 2003."

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ALLEGATO IV CAB

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ALLEGATO IV Punto 9 dell'ordine del giorno

Dichiarazione del Consiglio dell'Unione europea sulla situazione in Costa d'Avorio

"L'Unione europea ribadisce la sua condanna nei confronti degli atti di violenza perpetrati in Costa d'Avorio contro un governo legittimo e deplora le perdite di vite umane da essi causate. Ribadisce l'importanza che essa annette ai principi dell'Unione africana condannando qualsiasi ricorso alla forza per ottenere cambiamenti politici.

L'Unione europea si rallegra della firma dell'accordo sulla cessazione delle ostilità tra i rivoltosi ed il mediatore dell'ECOWAS. Plaude al Presidente Laurent Gbagbo per aver privilegiato la soluzione politica e gli assicura il suo pieno sostegno affinché prosegua con successo in tale direzione. Si complimenta infine con i mediatori dell'ECOWAS per la loro perseveranza.

L'Unione europea esorta le autorità ivoriane a prendere tutte le misure atte ad allentare la tensione e necessarie allo svolgimento dei negoziati.

L'Unione europea garantisce all'ECOWAS il proprio sostegno e la incoraggia a fare tutto quanto in suo potere per agevolare la conclusione dei negoziati nelle migliori condizioni.

L’Unione europea esorta a rispettare i diritti dell'uomo e a garantire l'incolumità fisica per tutti i cittadini e residenti della Costa d'Avorio. Sottolinea quanto importante sia che la Costa d'Avorio ritorni alla stabilità e allo sviluppo socioeconomico nell'interesse del paese e dell'intera regione. Invita il governo della Costa d'Avorio a proseguire con determinazione la politica di riconciliazione nazionale.

L'Unione europea rammenta ai paesi della regione la necessità di impedire i flussi illeciti di armi e di munizioni e sottolinea che sosterrà qualsiasi iniziativa dei paesi limitrofi volta a rafforzare la loro cooperazione e il loro sviluppo economico su base regionale."

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Riferimenti

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