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4 Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

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Academic year: 2021

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4 Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

4.1 Oggetto dello studio

Dall’analisi planimetrica del tracciato spiccano, per la loro laboriosità e per i loro ingombri, i due svincoli, in partenza e in arrivo: Castello e Coverciano. Da questi si è deciso di partire per teorizzare ipotesi progettuali alternative a quelle date dalla società PRO ITER s.r.l. (si tenga pr

mediana, risultata il tracciato ottimo dall’approfondito stud verrà considerata una sorta di caposaldo attorno al

successivi verrà descritto).

4.1.1 Lo svincolo di partenza: Castello 4.1.1.1 Inquadramento generale

Dal punto di vista planimetrico lo svincolo di Castello si nota

- Eccesivo ingombro nella zona delle uscite

150 m sull’altro asse)

- Elaborate e lunghissime rampe elicoidali

- Separazione tra la zona delle entrate e delle uscite, forse di non facile intuizione da parte

dell’utente

- Passaggio del tracciato

Figura

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Dall’analisi planimetrica del tracciato spiccano, per la loro laboriosità e per i loro ingombri, i due in arrivo: Castello e Coverciano. Da questi si è deciso di partire per teorizzare ipotesi progettuali alternative a quelle date dalla società PRO ITER s.r.l. (si tenga presente che la soluzione risultata il tracciato ottimo dall’approfondito studio di fattibilità eseguito dalla stessa società

sorta di caposaldo attorno alla quale ruota tutto il lavoro che nei paragrafi e capitoli

Lo svincolo di partenza: Castello Inquadramento generale

o lo svincolo di Castello si nota per le seguenti caratteristiche

Eccesivo ingombro nella zona delle uscite (circa 350 m lungo l’asse della via Sestese, più di

Elaborate e lunghissime rampe elicoidali

tra la zona delle entrate e delle uscite, forse di non facile intuizione da parte

del tracciato sotto un folto centro abitato

Figura 26 Ingombro dello svincolo Castello in uscita

Dall’analisi planimetrica del tracciato spiccano, per la loro laboriosità e per i loro ingombri, i due in arrivo: Castello e Coverciano. Da questi si è deciso di partire per teorizzare ipotesi esente che la soluzione eseguito dalla stessa società, quale ruota tutto il lavoro che nei paragrafi e capitoli

uenti caratteristiche:

lungo l’asse della via Sestese, più di

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Figura 27

Dal punto di vista altimetrico spicca la forma della galleria immediatamente sotto il centro abitato: è concava (le gallerie concave sono da evitare sia per problemi in fase di scavo, sia per

smaltimento delle acque in fase operativa)

4.1.1.2 Metodo operativo Ci si sono posti degli obiettivi:

1. Trovare un tracciato alternativo, tale da creare il più basso danno pos

2. Ridurre i tratti in galleria naturale, così da avere anche una riduzione dei costi 3. Risolvere lo svincolo in maniera meno invasiva

Svincolo Castello Uscita

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

27 Passaggio del tracciato sotto il centro abitato

Dal punto di vista altimetrico spicca la forma della galleria immediatamente sotto il centro abitato: è (le gallerie concave sono da evitare sia per problemi in fase di scavo, sia per

smaltimento delle acque in fase operativa).

Figura 28 Particolare del profilo Longitudinale

biettivi:

Trovare un tracciato alternativo, tale da creare il più basso danno possibile al centro abitato Ridurre i tratti in galleria naturale, così da avere anche una riduzione dei costi

Risolvere lo svincolo in maniera meno invasiva

Centro abitato

Svincolo Castello Entrata

Galleria concava

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Dal punto di vista altimetrico spicca la forma della galleria immediatamente sotto il centro abitato: è (le gallerie concave sono da evitare sia per problemi in fase di scavo, sia per problemi di

sibile al centro abitato Ridurre i tratti in galleria naturale, così da avere anche una riduzione dei costi

Svincolo Castello Entrata

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4. Ripristinare i collegamenti della viabilità ordinaria là dove venissero intaccati dai nuovi interventi

Per realizzare il primo punto si è deciso di seguire la linea dell’elettrodotto che, immediatamente a valle dello svincolo, devia verso nord

Figura

Si sono presentate due possibilità di tracciato, determinate dalla presenza di un edificio di particolare interesse storico, la villa La Quiete, il primo che passa a valle

Per entrambe le soluzioni s

elementi successivi, ovvero che abbiano una velocità di progetto limitatamente diversa l’uno dall’altro. presenza di una curva con raggio piccolo

ricerca del tracciato ottimale. 4.1.1.2.1 Soluzione di valle

È una successione di curve il cui raggio va pian piano crescendo accompagnando l’utente in un aumento graduale della velocità. Le curve sono connesse l’

volta sono intervallate da archi aventi uno sviluppo sufficiente alla loro percezione.

Il tracciato inizia come quello mediano dello studio del 2006 con il quale coincide, più o meno, fino al picchetto 8 e con il quale si ricongiunge all’altezza del picchetto 41

un’ultima clotoide, questa volta di continuità.

La soluzione sud è stata abbandonata quando si è arrivati a studiarne il profilo altimetrico. Se infatti planimetricamente risulta più economica rispetto al progetto mediano, perché non attraversa il centro abitato e quindi gli edifici compromessi sono un minor numero

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Ripristinare i collegamenti della viabilità ordinaria là dove venissero intaccati dai nuovi

Per realizzare il primo punto si è deciso di seguire la linea dell’elettrodotto che, immediatamente a valle dello svincolo, devia verso nord-est passando tra una serie di abitazioni.

Figura 29 Corridoio scelto per la progettazione

e due possibilità di tracciato, determinate dalla presenza di un edificio di particolare , il primo che passa a valle della villa il secondo che vi passa a monte Per entrambe le soluzioni si è cercato un tracciato che seguisse il principio di omogeneità tra

abbiano una velocità di progetto limitatamente diversa l’uno dall’altro. di una curva con raggio piccolo alla fine del viale XI Agosto non ha aiutato in questo percorso di

È una successione di curve il cui raggio va pian piano crescendo accompagnando l’utente in un aumento graduale della velocità. Le curve sono connesse l’una all’altra mediante clotoidi di flesso che a loro volta sono intervallate da archi aventi uno sviluppo sufficiente alla loro percezione.

inizia come quello mediano dello studio del 2006 con il quale coincide, più o meno, fino al ongiunge all’altezza del picchetto 41, dopo poco più di 2000 m,

un’ultima clotoide, questa volta di continuità.

La soluzione sud è stata abbandonata quando si è arrivati a studiarne il profilo altimetrico. Se infatti economica rispetto al progetto mediano, perché non attraversa il centro ifici compromessi sono un minor numero, dal punto di vista del profilo longitudinale

Edifici lungo l’elettrodotto

Corridoio del tracciato mediano

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Ripristinare i collegamenti della viabilità ordinaria là dove venissero intaccati dai nuovi

Per realizzare il primo punto si è deciso di seguire la linea dell’elettrodotto che, immediatamente a

e due possibilità di tracciato, determinate dalla presenza di un edificio di particolare a il secondo che vi passa a monte. i è cercato un tracciato che seguisse il principio di omogeneità tra abbiano una velocità di progetto limitatamente diversa l’uno dall’altro. La iutato in questo percorso di

È una successione di curve il cui raggio va pian piano crescendo accompagnando l’utente in un lotoidi di flesso che a loro

inizia come quello mediano dello studio del 2006 con il quale coincide, più o meno, fino al , dopo poco più di 2000 m, mediante

La soluzione sud è stata abbandonata quando si è arrivati a studiarne il profilo altimetrico. Se infatti economica rispetto al progetto mediano, perché non attraversa il centro , dal punto di vista del profilo longitudinale Elettrodotto

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Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

non presenta spiccati fattori di convenienza. Questo fatto è determinato dalla presenza, lungo il percorso, di edifici di particolare pregio storico e sotto ai quali ci siamo prefissati di passare almeno a 20 m di profondità. Imponendo una certa profondità di attraversamento in almeno un punto e prefiggendoci lo scopo di realizzare gallerie che non presentassero problemi (non concave), il risultato era un tracciato che principalmente si sviluppava in galleria naturale. Dal che la decisione di lasciare questa soluzione.

4.1.1.2.2 Soluzione di monte

Partendo con una curva di raggio molto maggiore a quella esistente, l’asse prende la direzione dell’elettrodotto e lo segue fino ad arrivare alle spalle dell’ospedale Careggi dove, con una curva di ampio raggio, torna di nuovo verso l’asse di riferimento e ad esso si collega all’altezza del picchetto 68, dopo oltre 3000 m. Questa volta si hanno alternanze tra curve, rettifili, clotoidi di flesso, clotoidi di continuità e clotoidi rettifilo-curva.

In una seconda fase è stato ridotto il raggio della prima curva in maniera tale da non sacrificare inutilmente un grande edificio industriale.

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S o lu zi o n e n o rd p ri m a f a se S o lu zi o n e n o rd s e co n d a f a se F ig u ra 3 1 S v in co lo C a st e llo Vil la d e i P a zz i e p e rt in e n ze S v in co lo C a st e llo S o lu zi o n e n o rd p ri m a f a se S o lu zi o n e n o rd s e co n d a f a se F ig u ra 3 0 T ra cc ia to a lt e rn a ti v o : so lu zi o n e d i v a ll e 3 1 T a cc ia to a lt e rn a ti v o : so lu zi o n e d i m o n te . In c ia n o l a p ri m a e le tt ro d o tt o T ra cc ia to m e d ia n o s tu d io 2 0 0 6 e le tt ro d o tt o V il la d e i P a zz i e p e rt in e n ze T ra cc ia to m e d ia n o s tu d io 2 0 0 6 ci a to a lt e rn a ti v o : so lu zi o n e d i v a ll e ( in v e rd e ) . In c ia n o l a p ri m a f a se , in r o sa l a s e co n d a f a se o sp e d a le La Q u ie te e p e rt in e n ze A n a li si d e l tr a cc ia to e s vo lg im e n to d e ll a t e si 6 2 La Q u ie te e p e rt in e n ze S o lu zi o n e s u d o sp e d a le n to d e ll a t e si

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Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

4.1.2 Lo svincolo di arrivo: Coverciano 4.1.2.1 Inquadramento generale

Lo svincolo di Coverciano si qualifica per la sua particolare forma ad imbuto. Le quattro corsie della circonvallazione si diramano in maniera molto originale, per andare a collegarsi con la viabilità esistente e con il ponte di Varlungo, mediante un progetto studiato in altra sede. Ci si è posti l’obbiettivo di andare a indagare la situazione e vedere se fosse possibile creare una continuità tra la circonvallazione e il raccordo con l’autostrada, che termina col ponte, evitando gli strozzamenti della carreggiata che sono evidenti punti di congestione del traffico (lo studio di una “continuità” è giustificata dal fatto che entrambe le arterie, la circonvallazione e il raccordo, sono a doppia carreggiata con due corsie per senso di marcia).

Si riporta anzitutto l’attuale soluzione progettuale di collegamento tra il ponte di Varlungo e la zona di via Spadaro:

4.1.2.1.1 Asse di penetrazione “Varlungo”

È un progetto atto ad apportare miglioramenti alla viabilità del comune di Firenze, ma che verrà realizzato ad opera della società autostrade e delle ferrovie (con i finanziamenti per la Direttissima).

4.1.2.1.1.1 Il ponte di Varlungo

Il ponte di Varlungo è organizzato su due livelli:

- Livello superiore: due carreggiate separate con due corsie per senso di marcia; è il

collegamento diretto con l’autostrada del Sole (collega via Marco Polo e Via generale Dalla Chiesa/via Enrico De Nicola)

- Livello inferiore: strada ad unica carreggiata con una corsia per senso di marcia. Ha lo scopo

di collegare i due lungarni (via Enrico De Nicola/via generale Dalla Chiesa con via Villamagna)

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Le rampe superiori sarebbero dovute terminare più avanti

tronco lo conferma, ma a causa della carenza di fondi si è deciso di farle terminare sul lungarno.

Figura 32 Foto del ponte dal lungarno destro

Lungarno destro

Lungarno sinistro

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Le rampe superiori sarebbero dovute terminare più avanti rispetto a dove si trovano oggi sa della carenza di fondi si è deciso di farle terminare sul lungarno.

Foto del ponte dal lungarno destro

Figura 33 Planimetria

Rampe di collegamento autostrada-lungarno

Collegamento tra i due lungarni

Lungarno destro

Lungarno sinistro

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

rispetto a dove si trovano oggi e l’aspetto sa della carenza di fondi si è deciso di farle terminare sul lungarno.

lungarno

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4.1.2.1.1.2 Il progetto definitivo

L’attuale progetto definitivo per l’”asse di penetrazione

autostrade. Il livello inferiore viene fatto passare in sotterraneo per andarsi a collegare con la zona oltre la ferrovia (via Spadaro e via Aretina) dove termina con una rotatoria

circonvallazione). Il livello superiore viene mantenuto e per la stessa arteria sono pensate delle rampe di uscita e di immissioni, terminanti sul lungarno sinistro, con le qua

meno il nuovo tratto in galleria. La mancanza di un collegamento diretto tra i due lungarni obbliga gli utenti che vogliono attraversare ad utilizzare il ponte Giovanni da Verrazzano che dista quasi 2 km dal ponte d Varlungo. Manca infine il collegamento tra il lungarno destro e la nuova arteria.

Proprio a causa dell’assenza di questi due importanti collegamenti (lungarno destro-nuova arteria), il Comune di Firenze

progetto.

Sotto viene riportato uno schema rappresentativo il progetto sopra descritto:

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Figura 34 Sezione A-A

ivo per l’”asse di penetrazione Varlungo” è stato redatto dalla SPEA Il livello inferiore viene fatto passare in sotterraneo per andarsi a collegare con la zona oltre la tina) dove termina con una rotatoria (quella presente anche nel progetto di . Il livello superiore viene mantenuto e per la stessa arteria sono pensate delle rampe di uscita e di immissioni, terminanti sul lungarno sinistro, con le quali l’utente può decidere se utilizzare o La mancanza di un collegamento diretto tra i due lungarni obbliga gli utenti ad utilizzare il ponte Giovanni da Verrazzano che dista quasi 2 km dal ponte d Varlungo. Manca infine il collegamento tra il lungarno destro e la nuova arteria.

Proprio a causa dell’assenza di questi due importanti collegamenti (lungarno

nuova arteria), il Comune di Firenze si sta muovendo verso la redazione di un nuovo e più completo

Sotto viene riportato uno schema rappresentativo il progetto sopra descritto:

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Varlungo” è stato redatto dalla SPEA Il livello inferiore viene fatto passare in sotterraneo per andarsi a collegare con la zona oltre la (quella presente anche nel progetto di . Il livello superiore viene mantenuto e per la stessa arteria sono pensate delle rampe di li l’utente può decidere se utilizzare o La mancanza di un collegamento diretto tra i due lungarni obbliga gli utenti ad utilizzare il ponte Giovanni da Verrazzano che dista quasi 2 km dal ponte di

Proprio a causa dell’assenza di questi due importanti collegamenti (lungarno-lungarno e Lungarno ione di un nuovo e più completo

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Figura 35 Schema del progetto "asse di penetrazione di Varlungo" 4.1.2.2 Metodo operativo

Per trovare una continuità tra autostrada e circonvallazione si sono

1. la rampa in arrivo dall’autostrada ed il livello inferiore del ponte si sono fatte deviare verso est con l’intento di

soluzione è stato interrotto una volta preso atto del fatto che il torrente Mensola s’intuba proprio nella zona scelta per il nuovo tracciato.

2. Si sono fatte attraversato l’Arn

avere in origine, con la differenza che si sarebbero fatte passare anziché tra

insufficiente all’intento

Le altre strade che avrebbero potuto risolvere

interrare le rampe superiori prima del passaggio sopra l’Arno (un’unica galleria che parte dalla sponda sinistra del fiume e che termina oltre la ferrovia) oppure la realizzazione di un nov

Rampa di ingresso al raccordo autostrada

Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Schema del progetto "asse di penetrazione di Varlungo"

trovare una continuità tra autostrada e circonvallazione si sono provate due soluzioni:

la rampa in arrivo dall’autostrada ed il livello inferiore del ponte si sono fatte deviare con l’intento di farle interrare in una galleria a doppio livello

soluzione è stato interrotto una volta preso atto del fatto che il torrente Mensola s’intuba proprio nella zona scelta per il nuovo tracciato.

Si sono fatte scendere le rampe superiori, immediatamente dopo che il ponte ha attraversato l’Arno, e si son fatte proseguire nella direzione che avrebbero dovuto avere in origine, con la differenza che si sarebbero fatte passare

l’abitato. Purtroppo in questo caso la spazio è risultato essere insufficiente all’intento di far interrare le rampe.

avrebbero potuto risolvere il problema erano di particolare laboriosità, quale far interrare le rampe superiori prima del passaggio sopra l’Arno (un’unica galleria che parte dalla sponda

termina oltre la ferrovia) oppure la realizzazione di un nov

Rampa di uscita dal raccordo autostrada Rampa di ingresso al raccordo autostrada-Varlungo

Ponte Varlungo

Rotatoria presente anche nel progetto di circonvallazione Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

Schema del progetto "asse di penetrazione di Varlungo"

provate due soluzioni:

la rampa in arrivo dall’autostrada ed il livello inferiore del ponte si sono fatte deviare in una galleria a doppio livello. Lo studio della soluzione è stato interrotto una volta preso atto del fatto che il torrente Mensola

scendere le rampe superiori, immediatamente dopo che il ponte ha proseguire nella direzione che avrebbero dovuto avere in origine, con la differenza che si sarebbero fatte passare sotto l’abitato in questo caso la spazio è risultato essere

il problema erano di particolare laboriosità, quale far interrare le rampe superiori prima del passaggio sopra l’Arno (un’unica galleria che parte dalla sponda termina oltre la ferrovia) oppure la realizzazione di un novo ponte, eliminando

dal raccordo autostrada-Varlungo Rotatoria presente anche nel progetto di circonvallazione

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Analisi del tracciato e svolgimento della tesi

l’esistente. Per tale motivo si è scelto di non portare avanti quest’analisi e di accettare il progetto redatto da SPEA.

A questo punto, preso atto che il collo di bottiglia era ineliminabile, ci si è posto l’obiettivo di ripristinare il collegamento tra i due lungarni.

Figura

Figura 28 Particolare del profilo  Longitudinale
Figura 32 Foto del ponte dal lungarno destro
Figura 34 Sezione A-A
Figura 35 Schema del progetto "asse di penetrazione di Varlungo" 4.1.2.2  Metodo operativo

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