Lo scopo di questo progetto è di valutare se il BDNF ematico (sierico e plasmatico) possa essere considerato come parametro clinico di efficacia terapeutica in soggetti affetti da patologia depressiva (MMD: major depressive disorder), ai quali vengono somministrati farmaci antidepressivi triciclici e SSRI (serotonin specific reuptake inhibitor).
Per fare questo è stato allestito uno studio di follow-up della durata di sei mesi, un tempo ritenuto necessario affinchè il farmaco possa agire e stabilizzare le condizioni del paziente, e in questo arco di tempo, durante le visite effettuate presso la clinica psichiatrica dell'ospedale S.Chiara, al paziente sono stati effettuati prelievi di sangue per verificare l'andamento dei livelli di BDNF ematico a seguito del trattamento farmacologico. Contemporaneamente, specializzandi della clinica psichiatrica affiancati da un clinico competente supervisore (A.P.) hanno verificato, tramite specifiche scale di valutazione eterologhe (HAM-D, HAM-A e MADRS), l'andamento clinico del paziente. Nella fase preliminare di questo studio, per evitare di sovra- o sotto-stimare le variazioni dei livelli di BDNF ematico nei pazienti depressi, rispetto ai valori espressi da soggetti sani, è stato allestito un ulteriore protocollo sperimentale. I risultati di questa fase preliminare sono serviti sia per standardizzare la metodica che per avere maggiori informazioni che potessero aiutarci a interpretare piú correttamente i dati ottenuti dallo studio effettuato su pazienti.
Sono stati quindi reclutati individui sani per andare a valutare quali fossero le concentrazioni fisiologiche di BDNF ematico. In una prima fase poiche' una grande quantità di BDNF che troviamo nel circolo ematico viene immagazzinata e rilasciata dalle piastrine, siamo andati a valutare il rilascio progressivo di BDNF dalle piastrine attivate con lo scopo di stabilire quale fosse il tempo di sierazione necessario per avere
il completo rilascio del contenuto piastrinico. In una seconda fase, in due gruppi distinti formati uno da individui sani di sesso maschile e l'altro da individui sani di sesso femminile, siamo andati a valutare se ci fossero fluttuazioni circadiane nei livelli di BDNF ematico allo scopo di stabilire quale fosse l'orario ottimale per effettuare i prelievi ai pazienti depressi che abbiamo analizzato successivamente. Inoltre parallelamente all'analisi dei livelli di BDNF ematico, nei soggetti sani sono stati presi in considerazione anche i livelli di alcuni fattori ormonali per stabilire se tra essi ci fosse una correlazione.
Gli ormoni che abbiamo preso in considerazione sono ormoni dell'asse ipotalamo-ipofisi-corteccia surrenale (HPA) quali cortisolo, ACTH, LH e FSH perché dalla letteratura è noto che soggetti depressi mostrano un'iperattività dell'asse HPA, e ormoni sessuali come testosterone, estradiolo e progesterone perché, sempre dalla letteratura, è noto che i livelli di BDNF variano a seconda del sesso.