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Academic year: 2021

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CAPITOLO 3

ANALISI EMPIRICA

3.1 Introduzione

Tenendo conto che l’oggetto è la Control Governance degli Enti Locali sulle proprie

S.p.A, in questo capitolo si illustrano i risultati di una ricerca empirica.

Lo strumento principale della ricerca è stato il questionario indirizzato ai responsabili

preposti alla gestione delle Partecipate, con i quali sono stati avviati contatti e

intraprese relazioni tramite telefono, e-mail e fax.

Il campione è dunque di 21 Comuni.

Il questionario è articolato in tre sezioni:

A. Struttura organizzativa del controllo

B. Processo e meccanismo di controllo

C. Struttura tecnico contabile

per complessive 18 domande a risposta multipla.

Nella tavola che segue evidenziamo i risultati ottenuti:

Numero comuni contattati

Numero comuni contattati senza esito

Numero comuni dichiarati impossibilitati a

rispondere1

Numero comuni che hanno risposto

21 10 2 10

Tavola 1

1

(2)

Dai dati sopra esposti si evince che c’è stato un tasso di risposta pari al 47,5%.

3.2 Struttura organizzativa del controllo

Uno degli obiettivi della ricerca è stato quello di individuare la struttura organizzativa

adottata dagli Enti ai fini del controllo sulle partecipate.

60% 20% 10% 70% 20% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% I II III IV V VI Modello organizzativo

I Ufficio/ Dipartimento/Servizio “Partecipazioni - dirigente

- capo servizio

II Unità / Team “Partecipazione” - figure di natura tecnica - figure di natura politica

III Uffici/ Dipartimenti/ Servizi preposti al settore in cui opera la singola partecipata

IV Società Holding

V Commissione consiliare ad hoc VI Organismo dirigenziale

Figura 1

Dall’analisi emerge che gli Enti adottano come modello organizzativo la costituzione

di un Ufficio/Dipartimento/Servizio “Partecipazione”con a capo di un dirigente e in

nessun caso oggetto del campione è presente invece un capo servizio. L’altra forma

maggiormente utilizzata è l’ Ufficio/Dipartimento/Servizio, preposto al settore in cui

opera la singola partecipata. Nella tabella che segue evidenziamo quali sono gli

(3)

Modello organizzativo adottato

comune comune comune comune comune comune comune comune comune comune

I II III IV V VI VII VIII IX X

Ufficio/Dipartimento/Servizio Partecipazione sotto la responsabilità di un dirigente si si si si si Unità/Team Partecipazioni, composta da:

- figure di natura tecnica si si

- figure di natura politica si

Controllo svolto dagli Uffici

tecnici si si si si si si si

Commissione consiliare si si

Tavola 1: modelli organizzativi adottati dagli Enti per il controllo sulle partecipate

Da notare che è completamente assente la presenza di un organismo dirigenziale o

una società holding. Gli uffici sono composti principalmente da figure di natura

economica-aziendale e giuridica.

La natura delle figure che compongono l'ufficio/unità Partecipazioni 0% 64% 32% 4% a) tecnica b) economica c) giuridica d) altro Figura 2

Nella figura 3 riportiamo la rappresentazione della natura delle figure nei singoli casi.

(4)

La natura delle figure che compongono l'ufficio/unità Partecipazioni per singolo ente

0% 20% 40% 60% 80% 100% 120% I II III IV V VI VII tecnica economica giuridica altro Figura 3

Dobbiamo evidenziare che tra le società partecipate esiste la cooperazione di

elementi principalmente di natura produttiva ai fini del raggiungimento di un risultato

comune.

Esistenza di sinergie tra le partecipate

0% 33% 33% 17% 67% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% pro dutti ve inno vazi one finan ziam ento info rmat ive altra nat ura Figura 4

(5)

Soltanto nel 20% dei casi l’Ente svolge delle attività centralizzate a favore delle

società partecipate.

Esercizio di attività centralizzate a favore delle partecipate

20%

80%

si no

Figura 5

Tale attività sono di natura burocratica-amministrativa e tecnico normativa mentre è

assenta l’attività relativa alla formazione del personale, che potrebbe avere delle

incidenze positive sull’efficacia/efficienza del servizio erogato.

100% 50% 0% 0% 0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Natura delle attività centralizzate

burocratico-amministrativa

aggiornamento tecnico e normativo

formazione del personale

tesoreria

altro

(6)

E ’da notare (figura 6) che solo due su dieci sono gli enti che hanno risposto alla

domanda relativa alla natura delle attività centralizzate.

3.3 Processo e meccanismo di controllo

Analizzata la struttura organizzativa si passa all’analisi di quelli che sono i

meccanismi e processi di controllo adottati dagli enti.

Tra i poteri di controllo esistono delle procedure di verifica sul rispetto da parte delle

società partecipate del contratto di servizio (solo l’20%).

Esistenza di procedure di verifica sul rispetto dei contratti di servizio 80% 20% si no Figura 7

Dai dati ottenuti si evince che la maggior parte degli Enti che adottano delle

procedure di verifica sui contratti di servizio hanno optato, come organo di controllo,

(7)

Organi coinvolti nelle procedure di verifica 0% 13% 88% 25% 38% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Collegio dei revisori

Segretario/direttore generale Dirigente di area

Dirigente di servizio finanziario altro

Figura 8

Un altro aspetto di particolare interesse attiene all’esistenza, tra i poteri di controllo,

di un meccanismo di monitoraggio sulle performance e sulla creazione/distruzione di

valore da parte delle società partecipate. Dai dati ottenuti, la metà del campione

adotta questa forma di controllo (figura 9) e gli organi coinvolti (figura 10) risultano

essere principalmente: il Direttore generale, i Dirigente di settore, il Dirigente del

Servizio “società partecipate” fondamentalmente tutti organi interni.

Esistenza di meccanismi di monitoraggio sulla performance/creazione di valore 50% 50% si no Figura 9

(8)

0% 25% 0% 25% 75% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Organi coinvolti nelle procedure di verifica

Funzione controllo di gestione Collegio dei revisori

Nucleo di valutazione

Dirigente di servizio finanziario altro

Figura 10

Per concludere l’analisi riguardante i sistemi di monitoraggio si è cercato di

individuare la natura che hanno i dati e/o gli eventuali indicatori forniti dalle

partecipate, e le conseguenze che tali procedure comportano all’interno dell’Ente.

La valutazione del profilo economico, finanziario, qualitativo della partecipata è

sinonimo di check – up del suo “ stato di salute”.

L’analisi ha dimostrato l’esistenza di dati di natura: economica, finanziaria, tecnica e

qualitativa /strategica. 80% 20% 40% 40% 20% 40% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Natura economica

- redditività di breve periodo

- redditività di medio lungo periodo

- efficienza

- determinazione del costo servizio erogato

- analisi del punto di pareggio

- altro

(9)

Come possiamo vedere in figura gli indicatori economici sono equamente distribuiti

eccetto la redditività (attitudine a dare al capitale una congrua rimunerazione) di

breve periodo che è quella maggiormente utilizzata. Per scopi di controllo è molto

importante l’analisi del ROI (redditività del capitale investito).

80% 60% 80% 40% 0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Natura finanziaria - struttura patrimoniale - leva finanziaria - liquidità - flussi di cassa - altro Figura 12

Nell’ambito dei dati di natura finanziaria dominano la struttura patrimoniale e la

liquidità (attitudine a fronteggiare tempestivamente ed economicamente i fabbisogni

finanziari imposti dalla gestione), anche se dal grafico risulta non meno rilevante la

leva finanziaria. Sfruttare la leva finanziaria in sostanza significa che le società

prendono in prestito dei capitali, confidando nella propria capacità di investirli

ottenendo un rendimento maggiore del tasso di interesse. L’uso della leva è tipico

(10)

20% 20% 60% 0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% Natura tecnica

- indicatori di attività e/o risultato

- efficienza

- efficacia quantitativa

- altro

Figura 13

Avvertiamo che il grafico di figura 13 subisce gli effetti di una assenza di risposta

pari al 20% del campione.

100% 80% 40% 20% 20% 0% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Natura qualitativa strategica

- analisi di customer satisfaction

- efficacia qualitativa

- analisi del posizionamento competitivo della società - analisi punti di forza e debolezza società

- analisi contesto ambientale

- altro

Figura 14

Da questa figura leggiamo come il campione incentra la sua attenzione sulla

soddisfazione del cliente del servizio erogato e sull’efficacia qualitativa. L’esistenza

(11)

alla redazione di un rapporto informativo dove indicare le misurazioni delle

performance ed effettuare un’analisi di natura economica/finanziaria (figura 15);

solo nel 57% dei casi è previsto un processo di diffusione delle scelte strategiche

intraprese dall’ente che hanno, poi, dei riflessi gestionali per le partecipate. Ancora

più rilevante risulta essere il fatto che solo nel 14% dei casi la Giunta redige e

sottopone al Consiglio una relazione sui servizi pubblici locali .

43% 57% 14% 71% 0% 29% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

Conseguenze dei meccanismi di controllo

a) individuazione di interventi correttivi

b) viene interessato il processo di formulazione e diffusione delle scelte strategiche dell'ente c) la giunta redige e sottopone al consiglio una relazione sui servizi pubblici

d) l'ufficio partecipazioni redige un rapporto informativo sulle partecipate

e) l'ufficio controllo di gestione predispone una reportistica specifica per le partecipate f) altro

Figura 15

Il processo di controllo sulle partecipate nella maggioranza dei casi viene facilitato

dalla presenza di rappresentanti (Figura16)

Giudizio sull'inserimento dei rappresentanti nel processo di controllo 25% 75% si no Figura 16

(12)

Dalle risposte ricevute (figura 17) si evince però che in molti Comuni non esiste un

processo di controllo formalizzato, ma semplicemente un rapporto fiduciario tra

l’ente e i rappresentanti; questi vengono scelti in base alla loro professionalità,

esperienza e capacità. Da notare, inoltre, che sono pochi i casi in cui gli

amministratori si attengono ad un codice di autodisciplina.

Modalità di volgimento del controllo in presenza dei rappresentanti del CdA

11% 22% 56% 11% 44% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60%

è in vigore una clausola statutaria

gli amministratori nominati dall'ente si attengono ad un codice di autodisciplina

non esiste un processo di controllo formalizzato, ma un rapporto fiduciario tra l'ente ed i suoi rappresentanti

non esiste ne un processo di controllo formalizzato ne un rapporto fiduciario tra l'ente ed i suoi rappresentanti

altro

Figura 17

Per chiudere la sezione relativa ai processi di controllo si è ritenuto di specificare

come ha origine lo stimolo di “esternalizzazione” dei dati di bilancio e delle

performance. 67% 33% 0% 17% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

Esternalizzazione dei dati di bilancio

da strategie e delibere comunicate dall'ente

Dall'interno in base al ruolo di controllo svolto dal consiglio per comunicazioni e suggerimenti del collegio dei revisori

altro

(13)

La spinta alla comunicazione dei dati verso l’esterno proviene sempre dall’interno

dell’ente, e non da componenti esterni .

3.4 Struttura tecnico contabile

Il terzo elemento costitutivo del nostro questionario riguarda la struttura tecnico

contabile.

Dai risultati risulta che, nessun Ente dispone nel proprio regolamento contabile di

disposizioni che disciplinano particolari procedure di controllo sulle partecipate. Il

controllo sulle partecipate da parte dell’ente in più della metà del campione non è

condizionato dalle differenze tra i rispettivi sistemi contabili (contabilità finanziaria e

principi contabili del Ministero degli Interni, per quanto riguarda gli Enti locali;

contabilità generale e principi contabili civilistici, per quanto riguarda le società di

diritto privato) figura 19.

67%

33%

si no

(14)

Giova sottolineare che nell’ipotesi in cui invece il controllo risulta condizionato, i

soggetti interessati al processo di controllo dispongono di competenze tali da poter

dare una corretta interpretazione ai dati contabili, mentre solo il 33% del campione

dichiara di non porvi alcun rimedio.

0% 33% 67% 33% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

le differenze rappresentano uno stimolo per l'adozione di sistemi contabili integrati

mediante prospetti di

riconciliazione tra dati contabili di diversa natura

gli organi di controllo dispongono di competenze necessarie per l'interpretazione dei dati

non intendono porvi rimedio

Figura 20

I dati contabili di bilancio delle partecipate vengono comunicati in una sezione

specifica del rendiconto di gestione (figura 21) pochi sono i casi in cui si redige un

bilancio sociale o si pubblicizzano i dati ad esempio sul sito web.

Modalità di comunicazione dei dati di bilancio

67% 22% 33% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70%

sezione specifica all'interno del rendiconto

bilancio sociale

forma di pubblicazione

(15)

In figura 22 notiamo come il controllo sulle partecipate da parte dell’ente nel

campione risulta essere differente ed influenzato principalmente dalle scelte

strategiche e dall’entità della partecipazione, mentre poco rilevante risulta essere la

presenza o meno all’interno dell’ente di personale con competenze specifiche ai fini

del controllo e la capacità/incapacità della partecipate di creare valore.

60% 80% 10% 30% 70% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80%

natura dell'attività svolta dall'ente

entità della partecipazione

capacità/incapacità della partecipata di creare valore

presenza/assenza nell'ente di competenze specifiche per il controllo

le scelte strategiche dell'ente riflesse nel bilancio di mandato e negli altri documenti di pianificazione

Figura 22

Concludendo, importante sottolineare che con la riforma sui Controlli degli Enti

Locali, introdotta dal Dlgs. n. 286/99, il controllo sulla legittimità e correttezza

dell'azione amministrativa, affidato al Collegio dei Revisori dei Conti ha assunto

maggiore importanza perché è strettamente complementare al controllo di gestione,

alla valutazione della dirigenza e al controllo strategico sulle scelte di

programmazione e sul rapporto tra risultati ottenuti e obiettivi prefissati.

Per quanto riguarda gli Enti Locali si è passati da un modello burocratico, ad uno

(16)

Nel modello burocratico era richiesto solamente un controllo formale di conformità e

legittimità degli adempimenti alle norme.

Nel modello prescrittivo con l'introduzione del Peg (Piano esecutivo di gestione) è

stato introdotto un controllo sulle attività e risorse assegnate.

Nel modello d'autocontrollo siamo finalmente giunti al controllo sostanziale e

manageriale dei risultati e alla responsabilizzazione sugli obiettivi per ottenere

risultati coerenti con le politiche strategiche dell'Ente.

Economicità, efficacia ed efficienza, gestione per obiettivi, responsabilizzazione sono

anche concetti propri del mondo economico aziendale privato che il legislatore ha

voluto introdurre nel mondo degli Enti pubblici, aprendo la strada a numerosi

cambiamenti in ordine ai criteri che hanno sempre accompagnato la gestione degli

Enti stessi, una gestione ispirata a criteri burocratici e amministrativi, nella quale

prevaleva il rispetto per la forma più che per la sostanza.

Nonostante ciò, dalla nostra analisi empirica il Collegio dei revisori risulta non essere

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