• Non ci sono risultati.

PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

N/A
N/A
Protected

Academic year: 2021

Condividi "PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza"

Copied!
32
0
0

Testo completo

(1)

1

PNRR – Piano Nazionale di

Ripresa e Resilienza

Overview e policy previste

(2)

2

1. Premesse e obiettivi

La definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR – link) è stata fin da subito uno dei principali filoni di attività del nuovo Governo Draghi. Come noto, lo scorso gennaio il Governo Conte II aveva predisposto una prima versione del Piano, poi trasmessa al Parlamento per l’espressione dei pareri. Il Governo Draghi è intervenuto a partire da quella versione, anche tenendo in considerazione gli indirizzi votati dal Parlamento in una articolata relazione.

Oltre a una leggera revisione dell’allocazione degli investimenti complessivi tra le sei Missioni in cui è articolato in Piano, il nuovo testo si distingue soprattutto per l’integrazione con contenuti di dettaglio prima mancanti e per una più accurata declinazione della fase attuativa con cronoprogrammi dei progetti e obiettivi quantitativi, come richiesto dall’Unione europea per un monitoraggio più efficace. Tale declinazione è necessaria anche perché, su richiesta degli Stati membri, l’Unione potrà comminare sanzioni ai Paesi che risultino in ritardo sulle scadenze prefissate, financo al blocco dell’erogazione dei fondi.

Il presente documento intende offrire una panoramica dettagliata del PNRR, i dati principali, le modalità attuative e le riforme del quadro regolatorio a supporto. È presente, infine, un quadro delle Missioni e delle principali componenti.

2. Il Piano in numeri

La prima, rilevante novità del nuovo Piano è l’affiancamento alle risorse europee di un extra-fondo (c.d. Fondo Complementare) di oltre €30 miliardi, volto al finanziamento di progetti che, per le loro caratteristiche, non avrebbero potuto essere ricompresi nel PNRR.

Grazie a tali risorse ulteriori, il Piano ammonta così a 235,14 miliardi di euro, suddivisi tra:

• Risorse del Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF), stanziate direttamente dall’Unione europea a favore degli Stati membri e suddivise tra prestiti (€122,6 miliardi) e sovvenzioni (€68,9 miliardi);

• Risorse del Fondo Complementare, €30,64 miliardi finanziati attraverso lo scostamento pluriennale di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri dello scorso 15 aprile, che saranno utilizzate per finanziare i progetti rimasti esclusi dal Piano;

• Risorse del React EU, €13,7 miliardi, ossia il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa, che rappresenta il secondo strumento principale del NGEU insieme al RFF.

(3)

3

Il Governo stima che il PNRR avrà un impatto significativo sulla crescita economica e sulla produttività del Paese. Il Governo infatti prevede che nel 2026, termine ultimo per l’attuazione dei progetti, il PIL nazionale sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto allo scenario base (ossia senza il PNRR).

Il Piano, infatti, comporterà un aumento di consumi, investimenti e occupazione già dal 2021, che cresceranno in percentuale sempre maggiore entro il 2026, fino a raggiungere, nel caso degli investimenti, scostamenti di oltre 10 punti rispetto allo scenario base. Unico dato in calo, quello delle esportazioni, la cui crescita è prevista solo a partire del biennio 2024-2026. Infine, di seguito si riporta la stima dell’impatto economico degli investimenti previsti nel PNRR.

3. Le riforme: la conditio sine qua non

(4)

4

tipi di strumenti: la decretazione d’urgenza per le misure più urgenti, e la delega legislativa per le misure che devono essere semplificate in senso più ampio.

Due le principali aree di intervento:

1. Riforme orizzontali (PA e Giustizia), d’interesse traversale a tutte le Missioni del Piano, consistenti in innovazioni strutturali dell’ordinamento, idonee a migliorare l’equità, l’efficienza e la competitività di entrambi i settori;

2. Riforme abilitanti (Semplificazioni e Concorrenza), ossia gli interventi funzionali a garantire l’attuazione del Piano e, più in generale, a rimuovere gli ostacoli amministrativi, regolatori e procedurali che condizionano le attività economiche e la qualità dei servizi erogati nel Paese.

Riforma della Pubblica Amministrazione

.

Una riforma strutturale della PA che tenga conto sia dei vincoli interni alla stessa, legati al necessario ricambio generazionale e all’adeguamento delle competenze, sia di quelli esterni, riconducibili ai ritardi nell’azione di semplificazione normativa e amministrativa, nonché di digitalizzazione delle procedure.

DL Semplificazioni (maggio 2021)

Riforma della Giustizia. Riforma sistemica che intervenga sulle principali direttrici dell’attuale sistema giudiziario, al fine di snellire i tempi processuali e migliorarne l’efficacia complessiva tramite la riforma dell’ufficio del processo, del processo civile, della giustizia tributaria, del processo e del sistema sanzionatorio penale, e dell’Ordinamento giudiziario.

Delega legislativa (entro la fine del 2021 leggi delega, entro il 2022 decreti legislativi attuativi. Entro il 2023 eventuali ulteriori strumenti attuativi, quali decreti ministeriali e/o regolamenti)

Semplificazioni in materia di contratti pubblici. Semplificazione in materia di

contratti pubblici e concessioni in fase sia di affidamento sia di pianificazione, programmazione e progettazione, su un doppio binario: 1) Misure urgenti per introdurre una normativa speciale sui contratti pubblici per rafforzare le previsioni del Decreto Semplificazioni e prorogarne l’efficacia fino al 2023; 2) Costruzione di una nuova disciplina in vista di una semplificazione normativa, anche grazie a una comparazione con quella di altri Stati UE.

DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)

Legge delega (da presentare entro il 31 dicembre 2021 per la riforma complessiva)

Semplificazioni VIA. Semplificazione dei procedimenti in materia ambientale tramite l’introduzione di una Speciale VIA statale per le opere PNRR e l’ampliamento del Provvedimento Unico in materia Ambientale, oltre che al rafforzamento della capacità operativa del Ministero della Transizione Ecologica – MITE (misure urgenti).

(5)

5

DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)

Legge delega (da presentare entro il 31 dicembre 2021 per le misure a regime)

Semplificazioni in materia di edilizia e urbanistica e di interventi per la rigenerazione urbana. Accelerazione dell’efficientamento energetico e della rigenerazione urbana, e rimozione degli ostacoli burocratici all’utilizzo del Superbonus.

DL Semplificazioni (maggio 2021 per le misure urgenti)

Semplificazione delle norme in materia di investimenti e interventi nel Mezzogiorno. Revisione delle norme sugli investimenti nel Sud Italia per supportare la ripresa e la crescita del Paese.

Ddl semplificazione e razionalizzazione incentivi alle imprese del Sud (da presentare entro il 30 settembre 2021)

Abrogazione e revisione di norme che alimentano la corruzione. Individuazione delle norme che possono favorire più di altre l’insediamento della corruzione.

Legge delega della normativa anticorruzione (da presentare entro giugno 2021; 9 mesi dall’approvazione per l’adozione dei decreti delegati)

Promozione della concorrenza. Assicurare la cadenza annuale della legge per il mercato e la concorrenza.

Ddl Concorrenza 2021 che terrà conto della segnalazione adottata dall’AGCM a marzo 2021 (da presentare entro luglio 2021)

(6)

6

4. L’implementazione: fasi e soggetti attuatori

Nel Piano è delineato un modello organizzativo che, sostanzialmente, individua alcune strutture incaricare delle attività di controllo e gestione.

L’impostazione multilivello ha l’obiettivo di potenziare la capacità istituzionale e l’apprendimento delle politiche tra tutti i livelli di governo. Si prevedono, inoltre, standard di processi, strumenti, dati e informazioni, con l’intento di aumentare il livello di efficacia delle iniziative e, allo stesso tempo, prevenire e correggere irregolarità.

I soggetti coinvolti e le loro competenze

in ase a ompetenze settor e i r ifer imento natur a inter ento

ealizzazione egli inter enti gli atti sono sottoposti ai ontrolli i legalit e ai ontrolli amministrati o onta ili pre isti a legge

ontrollo regolarit pro e uree spese

anzioni e re upero risorse in e itamente utilizzate

l o erno entro il giugno i ias un anno trasmette alle amere una relazione sull utilizzo elle risorse e sui risultati

raggiunti le e entuali misure ne essarie per a elerare l a anzamento ei progetti l o erno riferis e inoltre perio i amente alle amere in merito al pro esso i attuazione

el iano e su ogni altro elemento utile alla relati a fase attuati a e alla alutazione ei suoi impatti

el orso ell attuazione el iano sono garantite atti it i informazione e omuni azione mirate al oin olgimento egli

sta e ol er n portale e e i ato fa iliter il oin olgimento e l a esso alle informazioni

agioner ia ener ale ello tato

oor inamento entr alizzato per l attuazione el unto i ontatto uni o ella ommissione europea presenta la ri iesta i pagamento

estis e il sistema i monitoraggio sull attuazione erifi a target e ilestone ren i ontati ai inisteri ffettua la alutazione ei risultati e l impatto el ornis e perio i a ren i ontazione egli esiti alla a ina i egia

resso il inistero ell onomia sar presente un rganismo i au it in ipen ente responsa ile el sistema i ontrollo interno per orreggere asi i fr o e orruzione o onflitto i interesse

omposizione e funzionamento a efinir e on apposito pr o e imento nor mati o

erifi al a anzamento el iano e la sua attuazione ssi ura la ooperazione on il partenariato e onomi o so iale e territoriale

ialoga on le amministrazioni responsa ili in aso i riti it e propone poteri sostituti i

resenta mo ifi e normati e ne essarie per la pi effi a e implementazione

onitora le priorit tras ersali el iano lima igitale impatto territoriale e

omposizione e funzionamento a efinir e on apposito pr o e imento nor mati o

truttura i oor inamento per il monitoraggio e erifi a ell attuazione egli inter enti ella issione omponente

(7)

7

5. Overview delle sei Missioni

La Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” si pone l’obiettivo di rilanciare la competitività e la produttività del Sistema-Paese, agendo orizzontalmente su alcuni temi-chiave del sistema economico, intervenendo sulla connettività di cittadini, imprese e PA, adeguando il sistema produttivo e valorizzando il patrimonio culturale e turistico. Con uno stanziamento totale di circa 50 miliardi di euro, la Missione mira complessivamente a ridurre i divari strutturali di competitività, produttività e digitalizzazione del Paese, attraverso sia componenti progettuali sia interventi ordinamentali, con particolare riguardo all’innovazione strutturale della Pubblica Amministrazione.

In linea con gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi, e sulla base della Strategia Farm

to Fork e del Piano d’Azione per l’economia circolare, la Missione 2 “Rivoluzione

verde e transizione ecologica” intende innescare la necessaria e radicale transizione ecologica verso la completa neutralità climatica e lo sviluppo sostenibile. Con l’obiettivo di declinare e includere tutti gli aspetti della transizione ecologica, il Piano destina a questo aspetto un totale di quasi 70 miliardi di euro, suddiviso per le quattro componenti. Le Componenti, tra le quali la transizione energetica pesa in misura maggiore sul totale stanziato per la Missione, sono finalizzate alla progressiva decarbonizzazione in tutti i settori, e prevedono, tra gli altri, l’incremento della penetrazione delle fonti rinnovabili, il rafforzamento delle reti, nonché interventi mirati sulla sostenibilità degli usi finali in tutti gli altri settori, tra cui la mobilità sostenibile.

La Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile” è volta a sviluppare un sistema infrastrutturale, moderno, digitale e sostenibile, sia per contribuire alla sfida

igitalizzazione inno azione e

si urezza nella igitalizzazione inno azione e

ompetiti it nel sistema pro utti o urismo e ultura

gri oltura sosteni ile e

e onomia ir olare ransizione energeti a e

mo ilit sosteni ile ffi ienza energeti a e

ri ualifi azione egli e ifi i

utela el territorio e ella

(8)

8

della decarbonizzazione sia per ridurre i divari presenti sul territorio nazionale. A tal fine, viene previsto uno stanziamento totale di circa 25 miliardi di euro, per la maggior parte destinati agli investimenti sulla rete ferroviaria. In particolare, la Missione intende realizzare opere necessarie a intervenire sui fattori che più penalizzano lo sviluppo infrastrutturale del Paese, con particolare attenzione alle aree rurali e meno collegate, favorendo la coesione sociale e la convergenza economica fra le diverse parti del territorio, uniformando la qualità dei servizi di trasporto su tutto il territorio nazionale.

Alla luce delle criticità del sistema di istruzione, formazione e ricerca nazionale, la Missione 4 “Istruzione e ricerca” intende rafforzare le condizioni per lo sviluppo di un’economia ad alta intensità di conoscenza, competitività e resilienza. Con uno stanziamento di circa 33 miliardi, declinati tra istruzione e ricerca per l’impresa, si mira a colmare le carenze nell’offerta di servizi di educazione, il gap nelle competenze di base, lo skills mismatch tra istruzione e domanda di lavoro, e ad aumentare la spesa in R&S.

Con oltre 19 miliardi di risorse stanziate, la Missione 5 “Inclusione e coesione” ha un ruolo di rilievo nel perseguimento degli obiettivi, trasversali a tutto il PNRR, di sostegno all’empowerment femminile e al contrasto alle discriminazioni di genere, di incremento dell’occupazione giovanile, di riequilibrio territoriale e di sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne. Nella definizione ed esecuzione dei progetti a valenza sociale e territoriali, sono protagonisti i Comuni e le aree metropolitane, dove condizioni di disagio sociale e vulnerabilità sono più diffuse.

ete ferro iaria a alta

elo it apa it ntermo alit e logisti a

integrata

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(9)

9

Il COVID-19 ha reso evidenti alcuni aspetti critici di natura strutturale del sistema sanitario nazionale. Durante i mesi, sono infatti emerse significative disparità territoriali tra Regioni, inadeguata integrazione tra servizi ospedalieri, territoriali e sociali, tempi di attesa elevati per l’erogazione delle prestazioni e scarsa capacità di conseguire strategie sinergiche su rischi ambientali, climatici e sanitari. Con oltre 20 miliardi a disposizione, la strategia del PNRR intende affrontare, tramite gli investimenti e le riforme della Missione 6 “Salute”, le criticità esistenti, allineando i servizi ai bisogni di cura dei pazienti, migliorando le dotazioni infrastrutturali e tecnologiche e promuovendo la ricerca e l’innovazione.

oliti e per il la oro nfrastrutture so iali famiglie

omunit e erzo settore nter enti spe iali per la

oesione territoriale

eti i prossimit strutture e teleme i ina per l assistenza

sanitaria territoriale

nno azione ri er a e igitalizzazione el ser izio sanitario nazionale

(10)

10

Focus M1 “Digitalizzazione”

La Missione 1 “Digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura” prevede investimenti complessivi per circa 50 miliardi suddivisi in tre Componenti. Si riportano di seguito i principali interventi.

La Componente 1 si articola su tre aree di intervento. Di seguito i contenuti di maggiore interesse.

1. Digitalizzazione PA (6,14 mld). Percorso di digitalizzazione della PA articolato su sette investimenti e tre riforme, tra cui:

Investimento 1.1: Infrastrutture digitali (0,90 mld). Migrazione dei dati e degli applicativi informatici delle singole amministrazioni verso un ambiente cloud e razionalizzazione dei data center oggi distribuiti sul territorio. Investimento 1.2: Abilitazione e facilitazione migrazione al cloud (1,00

mld). Programma di supporto e incentivo per trasferire basi dati e applicazioni, in particolare rivolto alle amministrazioni locali.

Investimento 1.3: Dati e interoperabilità (0,65 mld). Cambiamento dell’architettura e delle modalità di interconnessione tra le basi dati delle amministrazioni affinché l’accesso ai servizi sia trasversalmente e universalmente basato sul principio “once only”.

Investimento 1.4: Servizi digitali e cittadinanza digitale (2,01 mld). Rafforzamento della diffusione di PagoPA e della app “IO” e introduzione di nuovi servizi come la piattaforma unica di notifiche digitali. Rafforzamento del sistema di identità digitale, partendo dalle piattaforme esistenti (SPID e CIE) ma convergendo verso una soluzione integrata. • Investimento 1.5: Cybersecurity (0,62 mld). Rafforzamento dei presidi di

front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio, costruzione delle

capacità tecniche di valutazione e audit continuo della sicurezza degli apparati elettronici e delle applicazioni utilizzate per l’erogazione di servizi critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale. Inoltre, maggiori investimenti di personale nel settore pubblico per fronteggiare le minacce.

Investimento 1.6: Digitalizzazione delle grandi amministrazioni centrali (0,61 mld). Serie di interventi “verticali” mirati a ridisegnare e digitalizzare un insieme di use-case chiave nelle grandi amministrazioni centrali, ordinati in virtù della criticità degli snodi che rappresentano nell’erogazione di servizi al cittadino e dell’impatto in termini di efficienza complessiva dell’apparato pubblico.

Investimento 1.7: Competenze digitali di base (0,20 mld). Supporto alle fasce della popolazione a maggior rischio di subire le conseguenze del digital

divide tramite il network territoriale di supporto digitale e il Servizio Civile

Digitale.

igitalizzazione inno azione e

si urezza nella igitalizzazione inno azione e

ompetiti it nel sistema pro utti o

urismo e ultura M1C1

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(11)

11

La Componente 2 ha l’obiettivo di rafforzare la competitività del sistema produttivo rafforzandone il tasso di digitalizzazione, innovazione tecnologica e internazionalizzazione attraverso una serie di interventi tra loro complementari. Si articola su sei aree di investimento e una riforma.

Investimento 1: Transizione 4.0 (13,97 mld). Finanziamento del Piano Transizione 4.0, come modificato dalla Legge di Bilancio 2021.

Investimento 2: Investimenti ad alto contenuto tecnologico (0,75 mld). Contributi per sostenere gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica (Allegato A di Industria 4.0) pari al 40% delle spese.

Investimento 3: Reti ultraveloci (6,31 mld). Un complesso di interventi per portare connessioni a 1 Gbps su tutto il territorio nazionale entro il 2026, anche grazie a processi autorizzativi.

Investimento 4: Tecnologie satellitari ed economia spaziale (1,29 mld). Parziale finanziamento del Piano Nazionale (che include SatCom, Osservazione della Terra, Space Factory, Accesso allo Spazio, In-Orbit

Economy, Downstream) per potenziare i sistemi di osservazione della terra

per il monitoraggio dei territori e dello spazio extra-atmosferico e a rafforzare le competenze nazionali nella space economy.

Investimento 5: Politiche industriali di filiera e internazionalizzazione (1,95 mld). Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST per favorire lo sviluppo delle PMI, e rafforzamento della competitività e della resilienza delle filiere produttive tramite il supporto finanziario agli investimenti attraverso lo strumento dei Contratti di Sviluppo.

Riforma 1: Riforma del sistema della proprietà industriale (0,03 mld). Riforma per definire una strategia pluriennale per la proprietà industriale, con l’obiettivo di conferire valore all’innovazione e incentivare l’investimento nel futuro, elaborata dopo un processo di consultazione pubblica che avrà luogo nel 2021.

La Componente 3 ha l’obiettivo di sostenere e rilanciare i settori del turismo e della cultura attraverso la rigenerazione del patrimonio culturale e turistico, e la valorizzazione degli asset e delle competenze distintive, nonché la digitalizzazione. Si articola in quattro aree d’intervento.

igitalizzazione inno azione e

si urezza nella

igitalizzazione inno azione e

ompetiti it nel sistema pro utti o

urismo e ultura M1C2 M1C3

igitalizzazione inno azione e

si urezza nella

igitalizzazione inno azione e

ompetiti it nel sistema pro utti o

urismo e ultura

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(12)

12

1. Patrimonio Culturale per la prossima generazione (1,10 mld). Misure per

creare un patrimonio digitale della cultura. Si articola in tre investimenti tra cui: Investimento 1.3: Migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (0,30 mld). Un complesso di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici legati al settore culturale/creativo, riducendo i costi di manutenzione legati a climatizzazione, illuminazione, comunicazione e sicurezza, e sostenendo il settore delle costruzioni e dell’impiantistica a livello locale.

3. Industria Culturale e Creativa 4.0 (0,46 mld). Misure per il rilancio dell’industria cinematografica e a supporto dell’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa. Si articola in una riforma e due investimenti tra cui:

Riforma 3.1: Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali. Migliorare l’impronta ecologica degli eventi culturali, includendo criteri sociali e ambientali negli appalti pubblici per eventi finanziati dalla pubblica autorità.

Investimento 3.2: Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde (0,16 mld). Sostenere la ripresa e il rilancio dei settori culturali e creativi, favorendo l’attuazione di approcci innovativi, anche attraverso mezzi digitali, e incoraggiando un approccio

green lungo la filiera, tramite la riduzione dell’impronta ecologica culturale

e la promozione dell’eco-design inclusivo.

o us “ i oluzione er e e transizione e ologi a”

La Missione 2 “Rivoluzione verde e transizione ecologica” prevede investimenti complessivi per circa 59,33 miliardi suddivisi in quattro Componenti.

La Componente 1 intende perseguire un percorso di piena sostenibilità ambientale con l’obiettivo di rendere l'economia più competitiva e inclusiva, mirando a colmare le lacune strutturali che ostacolano lo sviluppo dell’economia circolare e prefiggendosi l’obiettivo di una filiera agroalimentare sostenibile. Si articola in tre aree d’azione, con 8 investimenti e 3 riforme. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare (2,10 mld). Percorso mirato alla

promozione dell’economia circolare e al miglioramento della gestione dei rifiuti. Investimento 1.1: Realizzazione nuovi impianti di gestione rifiuti e ammodernamento di impianti esistenti (1,50 mld). Miglioramento della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio di rifiuti organici, multi-materiale, vetro, imballaggi in carta, colmando differenze territoriali.

M2C1

gri oltura sosteni ile e

e onomia ir olare ransizione energeti a e

mo ilit sosteni ile

ffi ienza energeti a e ri ualifi azione egli e ifi i

utela el territorio e ella risorsa i ri a

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(13)

13

Investimento 1.2: Progetti “faro” di economia circolare (0,60 mld). Potenziare la rete di raccolta differenziata e degli impianti di trattamento/riciclo contribuendo al raggiungimento dei target europei. Riforma 1.1: Strategia nazionale per l’economia circolare. Revisione e

aggiornamento della strategia esistente (del 2017), comprensiva di indicatori e sistemi di monitoraggio e di un nuovo sistema di tracciabilità. La nuova Strategia nazionale per l’economia circolare verrà adottata entro giugno 2022.

Riforma 1.2: Programma nazionale per la gestione dei rifiuti. Sviluppo

di un programma per colmare le lacune impiantistiche e gestionali, migliorare i dati medi nazionali e raggiungere gli obiettivi previsti dalla nuova normativa europea e nazionale.

Riforma 1.3: Supporto tecnico alle autorità locali. Supporto tecnico agli enti locali assicurato da MITE e MISE attraverso società interne e alle stazioni appaltanti nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) fissati dalla Legge alle procedure di gara.

2. Sviluppare una filiera agroalimentare sostenibile (2,80 mld). Percorso mirato alla promozione della sostenibilità nella filiera agroalimentare.

Investimento 2.1: Sviluppo logistica per i settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo (0,80 mld). Colmare le lacune del Paese sulla competitività delle infrastrutture e adozione di un sistema logistico integrato per migliorare la sostenibilità ambientale (con interventi in materia di trasporti e traffico, tracciabilità dei prodotti, digitalizzazione della logistica, riduzione degli sprechi alimentari, export delle PMI, miglioramento della capacità logistica dei mercati all’ingrosso). Investimento 2.2: Parco Agrisolare (1,50 mld). Raggiungere gli obiettivi

di ammodernamento e utilizzo di tetti di edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale per la produzione di energia rinnovabile attraverso incentivi per l’installazione di pannelli solari.

Investimento 2.3: Innovazione e meccanizzazione nel settore agricolo e alimentare (0,50 mld). Sostenere, attraverso contributi diretti,

l’ammodernamento dei macchinari agricoli che permettano nuove tecniche di agricoltura di precisione (es. riduzione di utilizzo pesticidi del 25-40% a seconda dei casi applicativi) e l’utilizzo di tecnologie di agricoltura 4.0, nonché l’ammodernamento del parco automezzi al fine di ridurre le emissioni (-95% passando da Euro 1, circa 80% del parco attuale, a Euro 5). Inoltre, in ottica di economia circolare, l’investimento include l’ammodernamento della lavorazione, stoccaggio e confezionamento di prodotti alimentari, con l’obiettivo di migliorare la sostenibilità del processo produttivo, ridurre/eliminare la generazione di rifiuti, favorire il riutilizzo a fini energetici.

*L’investimento sui contratti di filiera, incluso nella precedente versione del Piano, è stato aumentato a €1,2 miliardi e trasferito sul Fondo Complementare*.

3. Sviluppare progetti integrati (0,37 mld). Percorso per l’autonomia e lo

(14)

14

• Investimento 3.1: Isole verdi (0,20 mld). Investimenti su 19 piccole isole per modelli 100% green e autosufficienti su rete elettrica, infrastrutture, rifiuti, desalinizzazione e mobilità sostenibile.

• Investimento 3.2: Green communities (0,14 mld). Sviluppo sostenibile di territori rurali e di montagna per risorse idriche, forestali, paesaggistiche, energetiche (biomasse, biogas, rinnovabili in senso ampio) con piani dedicati, nonché tramite aziende agricole sostenibili e mobilità.

Investimento 3.3: Cultura e consapevolezza su temi e sfide ambientali (0,03 mld). Contenuti omni-channel sulla transizione ecologica, con una piattaforma aperta a tutti che contenga materiale educativo sulle tematiche ambientali, e coinvolgendo altresì influencer e leader di pensiero nella diffusione dei messaggi più rilevanti su tutta la cittadinanza.

La Componente 2 intende contribuire al raggiungimento degli obiettivi strategici di decarbonizzazione attraverso l’incremento della quota di energie rinnovabili, il potenziamento e la digitalizzazione delle infrastrutture di rete, la promozione della produzione e dell’utilizzo dell’idrogeno, e lo sviluppo di un trasporto locale più sostenibile. Si articola in cinque aree d’azione, con 19 investimenti e 5 riforme. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Incrementare la quota di energia prodotta da fonti di energia rinnovabile (5,90 mld). Percorso mirato a facilitare l’installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.

Investimento 1.1: Sviluppo agro-voltaico (1,10 mld). Diffondere impianti agro-voltaici di medie e grandi dimensioni con l’implementazione di sistemi ibridi agricoltura-produzione di energia e il monitoraggio delle realizzazioni e della loro efficacia.

Investimento 1.2: Promozione rinnovabili per le comunità energetiche e l’auto-consumo (2,20 mld). Sostegno alle comunità energetiche e alle strutture collettive di autoproduzione, individuando PA, famiglie e microimprese in Comuni con meno di 5.000 abitanti, garantendo le risorse necessarie per installare circa 2.000 MW di nuova capacità di generazione elettrica in configurazione distribuita da parte di comunità delle energie rinnovabili e auto-consumatori di energie rinnovabili che agiscono congiuntamente.

Investimento 1.3: Promozione impianti innovativi (incluso offshore) (0,68 mld). Sostenere la realizzazione di sistemi di generazione di energia rinnovabile offshore in assetti innovativi e integrati da sistemi di accumulo. L’intervento mira a realizzare nei prossimi anni impianti con una capacità totale installata di 200 MW da FER.

M2C2

gri oltura sosteni ile e

e onomia ir olare ransizione energeti a e

mo ilit sosteni ile

ffi ienza energeti a e ri ualifi azione egli e ifi i

utela el territorio e ella risorsa i ri a

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(15)

15

Investimento 1.4: Sviluppo biometano (1,92 mld). Riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano, supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano, promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas, promuovere la sostituzione verso veicoli alimentati a metano/biometano, migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala che non possono essere riconvertiti. Riforma 1.1: Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli

impianti rinnovabili onshore e offshore, nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e proroga dei tempi e dell’ammissibilità degli attuali regimi di sostegno. Creazione di un quadro normativo semplificato e accessibile per gli impianti FER, in continuità con quanto previsto dal Decreto Semplificazioni, emanazione di una disciplina per definire i criteri per l’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti di energie rinnovabili di potenza complessiva almeno pari a quello individuato dal PNIEC, completamento del meccanismo di sostegno FER e l'estensione del periodo di svolgimento dell’asta, agevolazione normative per gli investimenti nei sistemi di stoccaggio.

Riforma 1.2: Nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile. Promuovere la produzione e l’utilizzo del biometano anche in altri settori (come quello dei trasporti), e nello specifico ampliare la possibilità di riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

2. Potenziare e digitalizzare le infrastrutture di rete (4,11 mld). Percorso mirato

a un potenziamento strutturale delle reti nell’ottica di un aumento della produzione e della distribuzione di energia da fonti rinnovabili.

Investimento 2.1: Rafforzamento smart grid (3,61 mld). Aumentare la quantità di energia prodotta da FER immessa nella rete di distribuzione e promuovere una maggiore elettrificazione dei consumi, incrementando la capacità di rete di ospitare e integrare ulteriore generazione distribuita da fonti rinnovabili, e aumentando capacità e potenza a disposizione delle utenze per favorire l’elettrificazione dei consumi energetici.

Investimento 2.2: Interventi su resilienza climatica delle reti (0,50 mld). Aumentare la resilienza del sistema elettrico, con riduzione sia di probabilità che di durata ed entità di interruzioni di corrente in caso di stress derivante da fenomeni climatici estremi.

3. Promuovere la produzione, la distribuzione e gli usi finali dell’idrogeno (3,19 mld). Percorso mirato all’introduzione di iniziative per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno e del suo utilizzo, attraverso interventi infrastrutturali e investimenti nella ricerca.

Investimento 3.1: Produzione in aree industriali dismesse (0,50 mld). Promuovere la produzione locale e l’uso di idrogeno nell’industria e nel trasporto locale, con la creazione delle c.d. hydrogen valleys, aree industriali con economia in parte basata su idrogeno.

(16)

16

Investimento 3.3: Stazioni di ricarica di idrogeno per il trasporto stradale (0,23 mld). Promuovere la creazione di stazioni di rifornimento per camion e auto a base di idrogeno.

Investimento 3.4: Stazioni di ricarica di idrogeno per il trasporto ferroviario (0,30 mld). Conversione verso l’idrogeno delle linee ferroviarie

non elettrificate in regioni caratterizzate da elevato traffico in termini di passeggeri con un forte utilizzo di treni a diesel e produzione di idrogeno verde in prossimità delle stazioni di rifornimento.

Investimento 3.5: R&S sull’idrogeno (0,16 mld). Migliorare la conoscenza delle tecnologie legate all’idrogeno in tutte le fasi (produzione, stoccaggio e distribuzione) e sviluppare un vero network sull’idrogeno per testare diverse tecnologie e strategie operative, nonché fornire servizi di ricerca e sviluppo e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su larga scala dei loro prodotti.

Riforma 3.1: Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno. Elaborazione di una riforma che includa norme tecniche di sicurezza su produzione, trasporto, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno, semplificazione amministrativa per la realizzazione di piccoli impianti di produzione di idrogeno verde, regolamentazione della partecipazione degli impianti di produzione di idrogeno ai servizi di rete, sistema di garanzie di origine per l’idrogeno rinnovabile, misure per consentire la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno presso aree di servizio autostradali, magazzini logistici, porti, ecc.

Riforma 3.2: Misure volte a promuovere la competitività dell’idrogeno. Istituzione di incentivi fiscali per sostenere la produzione di idrogeno verde in considerazione del suo impatto ambientale neutro (tasse verdi) e di misure per la diffusione del consumo di idrogeno verde nel settore dei trasporti attraverso il recepimento della Direttiva Europea RED II.

4. Sviluppare un trasporto locale più sostenibile (8,58 mld). Percorso mirato alla realizzazione di interventi infrastrutturali e investimenti per il rinnovo di veicoli per la promozione della mobilità sostenibile.

Investimento 4.2: Sviluppo trasporto rapido di massa (3,60 mld). Sviluppo di sistemi di trasporto rapido di massa che spostino la domanda di mobilità dalle auto private. La misura prevede la realizzazione di 240 km di rete attrezzata per le infrastrutture del trasporto rapido di massa suddivise in metro (11 km), tram (85 km), filovie (120 km), funivie (15 km) con focus sulle aree metropolitane delle maggiori città italiane.

Investimento 4.3: Sviluppo infrastrutture di ricarica elettrica (0,75 mld). Costruzione di infrastrutture abilitanti per promuovere lo sviluppo di mobilità sostenibile. Accelerare la transizione del modello tradizionale di stazioni di rifornimento basate su carburante verso punti di rifornimento per veicoli elettrici.

(17)

17

5. Sviluppare una leadership internazionale industriale e di ricerca e sviluppo nelle principali filiere della transizione (2 mld). Percorso mirato a investimenti per promuovere l’avanzamento della transizione ecologica sotto il profilo degli interventi infrastrutturali e degli investimenti della ricerca.

Investimento 5.1: Rinnovabili e batterie (1 mld). Potenziamento delle filiere nei settori fotovoltaico, eolico, batterie per il settore dei trasporti e per il settore elettrico. Investimenti in infrastrutture industriali high-tech, brevetti e innovazione.

Investimento 5.2: Idrogeno (0,45 mld). Installazione di circa 5GW di elettrolisi entro il 2030 e sviluppo di tecnologie per sostenerne l’utilizzo finale. Creazione di una catena europea nella produzione e nell’utilizzo dell’idrogeno.

Investimento 5.3: Bus elettrici (0,30 mld). Diffusione e promozione di trasformazione tecnologica della produzione legata alla produzione di autobus, con espansione della capacità produttiva e miglioramento dell’impatto ambientale.

Investimento 5.4: Supporto a start-up e venture capital attivi nella transizione ecologica (0,25 mld). Supporto allo sviluppo di un ecosistema di innovazione con focus sui settori della transizione verde tramite investimenti in venture capital diretti e indiretti. Istituzione di un Green

Transition Fund.

La Componente 3 mira ad aumentare l’efficientamento energetico del parco immobiliare pubblico e privato, stimolando gli investimenti locali, la creazione di posti di lavoro, la promozione della resilienza sociale ed integrazione delle energie rinnovabili. Si articola in tre linee di azione, con quattro investimenti e una riforma. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Efficientamento energetico edifici pubblici (1,23 mld). Percorso mirato a facilitare e realizzare interventi di efficientamento energetico su edifici pubblici e a una semplificazione delle relative discipline.

Investimento 1.1: Piano di sostituzione di edifici scolastici e di riqualificazione energetica (0,8 mld). Si concentra sulla progressiva

sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto, circa 195 edifici scolastici, per ridurne i consumi e le emissioni inquinanti, aumentarne la sicurezza sismica, coinvolgere tutti i soggetti per influenzare positivamente l’insegnamento, sviluppare la sostenibilità del territorio e dei servizi.

Investimento 1.2: Efficientamento degli edifici giudiziari (0,41 mld). Intervento sulle strutture giudiziarie che influiscono negativamente sull’erogazione del servizio giudiziario. Manutenzione dei beni esistenti e

M2C3

gri oltura sosteni ile e

e onomia ir olare ransizione energeti a e

mo ilit sosteni ile

ffi ienza energeti a e ri ualifi azione egli e ifi i

utela el territorio e ella risorsa i ri a

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(18)

18

recupero del patrimonio storico degli edifici, con analisi di monitoraggio e misurazione dei consumi energetici.

Riforma 1.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per la realizzazione di interventi per l’efficientamento energetico. Adozione di misure per superare le barriere non economiche che riducono le scelte di investimento. Aggiornamento Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Potenziamento del Piano nazionale per l’efficienza energetica e del Piano di informazione e formazione rivolte al settore civile. Operatività del Portale nazionale per l’efficienza energetica degli edifici e accelerazione della fase realizzativa dei progetti finanziati dal programma PREPAC.

2. Efficientamento energetico e sismico edilizia residenziale privata e pubblica (13,79 mld). Percorso che comprende l’estensione temporale di bonus edilizi per interventi di efficientamento energetico e adeguamento sismico degli edifici. Investimento 2.1: Ecobonus e Sismabonus fino al 110% per l’efficienza

energetica e la sicurezza degli edifici (13,81 mld). Estensione della detrazione dal 2021 al 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP e fino alla fine del 2022 per gli interventi effettuati dai condomini. Introduzione di strumenti finanziari come la cessione del credito e il pagamento anticipato. La proroga della detrazione a tutto il 2023 è stata annunciata dal Governo nella Legge di Bilancio 2022.

3. Sistemi di teleriscaldamento (0,20 mld). Percorso mirato all’introduzione di

sistemi di teleriscaldamento sostenibili.

Investimento 3.1: Sviluppo di sistemi di teleriscaldamento (0,20 mld). Potenziamento e costruzione o estensione di nuove reti di teleriscaldamento con priorità allo sviluppo del teleriscaldamento efficiente, basato su calore generato da fonti rinnovabili.

La Componente 4 mira a rafforzare la resilienza del territorio agli effetti del cambiamento climatico, soprattutto per quanto riguarda il dissesto idrogeologico, la tutela della biodiversità e la sicurezza dell’approvvigionamento delle risorse idriche lungo l’intero ciclo. Si articola in quattro aree di azione, con 12 investimenti e quattro riforme. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Rafforzare la capacità previsionale degli effetti del cambiamento climatico (0,50 mld). Percorso mirato a migliorare le capacità di monitoraggio del territorio per un’ottimizzazione delle risorse.

Investimento 1.1: Realizzazione di un sistema avanzato ed integrato di monitoraggio e previsione (0,5 mld). Realizzazione di un sistema che consenta il controllo da remoto del territorio e una conseguente ottimizzazione delle risorse in uso, nell’ottica di prevenire rischi ma anche di contrastare fenomeni come lo smaltimento illecito di rifiuti. Tra le tecnologie che saranno impiegate anche i droni, l’osservazione satellitare e la sensoristica da remoto.

M2C4

gri oltura sosteni ile e

e onomia ir olare ransizione energeti a e

mo ilit sosteni ile

ffi ienza energeti a e ri ualifi azione egli e ifi i

utela el territorio e ella risorsa i ri a

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(19)

19

2. Prevenire e contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici sui fenomeni di dissesto idrogeologico e sulla vulnerabilità del territorio (8,49 mld). Percorso mirato all’implementazione di interventi di contrasto al dissesto idrogeologico e messa in sicurezza del territorio.

Investimento 2.1: Misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (2,49 mld). Realizzazione di un piano di interventi per la messa in sicurezza del territorio nelle aree a rischio. Tra gli interventi strutturali: messa in sicurezza da frane o riduzione dal rischio di allagamento; tra le misure non strutturali, quelle previste dai piani di gestione del rischio idrico e di alluvione, focalizzati sul mantenimento del territorio, sulla riqualificazione, sul monitoraggio e sulla prevenzione. • Investimento 2.2: Interventi per la resilienza, la valorizzazione del

territorio e l'efficienza energetica dei Comuni (6 mld). Aumento della resilienza del territorio mediante una serie di interventi di diversa portata da effettuare nelle aree urbane, focalizzati soprattutto su messa in sicurezza del territorio, la sicurezza e l’adeguamento degli edifici, l’efficienza energetica e i sistemi di illuminazione pubblica.

Riforma 2.1: Semplificazione e accelerazione delle procedure per l'attuazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico. Superare le criticità di natura procedurale ricollegabili alla debolezza e all’assenza di un efficace sistema di governance rispetto al dissesto idrogeologico. In particolare, si prevede di accelerare le procedure di finanziamento dei singoli interventi, di rafforzare le strutture tecniche di supporto ai Commissari straordinari nonché le capacità operative delle Autorità di bacino distrettuale oltre alla sistematizzazione dei flussi informativi. La revisione completa della normativa dovrebbe avvenire entro la metà del 2022. Parte di queste modifiche dovrebbe essere inclusa nel DL di prossima emanazione sulle Semplificazioni per la Transizione Ecologica.

3. Salvaguardare la qualità dell’aria e la biodiversità del territorio attraverso la tutela delle aree verdi, del suolo e delle aree marine (1,69 mld). Percorso finalizzato all’introduzione di misure per la riduzione dell’inquinamento atmosferico.

Riforma 3.1: Adozione di programmi nazionali di controllo dell’inquinamento atmosferico. Allineamento della legislazione nazionale

e regionale, con introduzione delle misure di accompagnamento per la riduzione degli inquinanti atmosferici e i gas climalteranti.

4. Garantire la gestione sostenibile delle risorse idriche lungo l’intero ciclo e il miglioramento della qualità ambientale delle acque interne e marittime (4,38 mld). Percorso mirato alla realizzazione di interventi volti all’efficienza delle infrastrutture idriche, della rete di distribuzione dell’acqua e della gestione delle acque reflue.

(20)

20

Investimento 4.2: Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti (0,90 mld). Ridurre le perdite nelle reti per l’acqua potabile (il target è -15% su 15k di reti idriche), mediante la realizzazione di una smart grid per una gestione efficiente delle risorse.

Investimento 4.3: Investimenti nella resilienza dell’agrosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche (0,88 mld). Aumentare la resilienza dell’agroecosistema anche ai cambiamenti climatici e agli eventi di siccità. Si prevede il finanziamento di un’installazione di contatori e sistemi di controllo da remoto per il monitoraggio.

Investimento 4.4: Investimenti in fognatura e depurazione (0,60 mld). Rendere più efficace la depurazione delle acque reflue grazie alla tecnologia. Dove possibile, tali impianti saranno convertiti in “fabbriche verdi” che consentano il recupero di energia e fanghi, oltre al riutilizzo di acque reflue per scopi industriali.

Riforma 4.1: Semplificazione normativa e rafforzamento della governance per la realizzazione degli investimenti nelle infrastrutture di approvvigionamento idrico. Intervenire sulla normativa per rendere il Piano Nazionale per gli interventi nel settore idrico lo strumento centrale di finanziamento per investimenti in questo ambito.

Riforma 4.3: Misure per garantire la piena capacità gestionale per i servizi idrici integrati. Rafforzare il processo di industrializzazione del

settore sostenendo la nascita di operatori integrati – pubblici o privati – per arrivare a economie di scala riducendo il divario esistente tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno.

o us “ nfrastrutture e mo ilit sosteni ili”

La Missione 3 “Infrastrutture e mobilità sostenibili” prevede investimenti complessivi per circa 25 miliardi suddivisi in due Componenti. Si riportano di seguito gli interventi delle principali Componenti.

La Componente 1 si articola su due aree di intervento. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Investimenti sulla rete ferroviaria (24,77 mld). Percorso di investimenti sulla rete ferroviaria articolato in otto investimenti e due riforme, tra cui:

Riforma 1.1: Accelerazione dell’iter di approvazione del contratto tra MIMS e RFI. Riforma per velocizzare la progettazione e realizzazione lavori tramite accelerazione l’iter di approvazione contratto quinquennale MIMIS-RFI.

ete ferro iaria a alta

elo it apa it

ntermo alit e logisti a

integrata M3C1

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(21)

21

Riforma 1.2: Accelerazione dell’iter di approvazione dei progetti. Modifica normativa per anticipare localizzazione dell’opera al momento del PFTE e non attendere la fase definitiva di progettazione del progetto. Investimento 1.1: Collegamenti ferroviari ad Alta Velocità verso il Sud

per passeggeri e merci (4,64 mld). Investimenti per lo sviluppo di servizi ferroviari passeggeri e merci a lunga percorrenza tramite implementazione di interventi che riducano tempi di percorrenza e aumentino capacità sulla rete AV al Sud.

Investimento 1.2: Linee ad Alta Velocità nel Nord che collegano all’Europa (8,57 mld). Potenziamento di servizi di trasporto su ferro, secondo logica intermodale e stabilendo connessioni efficaci per le merci. Potenziamento della capacità dei collegamenti ferroviari nel Nord Italia e con Europa tramite interventi su specifiche tratte.

Investimento 1.3: Connessioni diagonali (1,58 mld). Interventi di miglioramento di velocità, frequenza e capacità delle linee ferroviarie diagonali esistenti, con l’obiettivo di ridurre i tempi di percorrenza per passeggeri e merci tra Adriatico, Ionio e Tirreno.

Investimento 1.4: Sviluppo del sistema europeo di gestione del trasporto ferroviario (ERTMS) (2,97 mld). Aggiornamento dei sistemi di sicurezza e segnalazione esistenti, garantendo la piena interoperabilità con le reti ferroviarie europee e l’ottimizzazione della capacità e delle prestazioni della rete.

Investimento 1.5: Rafforzamento dei nodi ferroviari metropolitani e dei collegamenti nazionali chiave (2,97 mld). Potenziamento dei collegamenti metropolitani o suburbani per garantire servizi capillari con alte frequenze, servizi di viaggio a medio raggio e miglioramento di accessibilità e interscambio tra stazioni ferroviarie e altri sistemi di mobilità.

Investimento 1.6: Potenziamento delle linee regionali (0,94 mld).

Interventi per miglioramento sistema di trasporto in termini di numero passeggeri, aumento velocità di percorrenza, interconnessione tra centri urbani e altre infrastrutture con azioni su infrastruttura esistente e acquisto nuovi treni. Interventi per migliorare condizioni sicurezza trasporto ferroviario con installazione sistemi tecnologici e adattamenti infrastruttura esistente.

Investimento 1.7: Potenziamento, elettrificazione e aumento della resilienza delle ferrovie nel Sud (2,4 mld). Interventi specifici per potenziare la rete ferroviaria in diversi punti critici del Sud Italia, per realizzare interventi di ultimo miglio ferroviario per la connessione di porti e aeroporti, per aumentare la competitività e la connettività del sistema logistico intermodale e per migliorare l’accessibilità ferroviaria di diverse aree urbane nel Mezzogiorno.

Investimento 1.8: Miglioramento delle stazioni ferroviarie al Sud (0,70 mld). Investimenti per riqualificare stazioni, migliorare funzionalità edifici, qualità servizi forniti agli utenti, livelli di efficienza energetica e sviluppo intermodalità ferro-gomma.

(22)

22

reta stradale, con ammodernamento tecnologico con monitoraggio digitale avanzato, che si declina in due riforme:

Riforma 2.1: Trasferimento della titolarità delle opere d’art relative alle strade di secondo livello ai titolari delle strade di primo livello. Attuazione del DL Semplificazioni su trasferimento titolarità opere per consentire aumento sicurezza complessiva della rete stradale, trasferendo competenza a ANAS e/o società concessionarie autostradali.

Riforma 2.2: Attuazione delle Linee guida per la classificazione e gestione del rischio, la valutazione della sicurezza e il monitoraggio dei ponti esistenti. Attuazione del processo di valutazione del rischio di ponti e viadotti per assicurare omogeneità rispetto a classificazione e gestione rischio, valutazione sicurezza e monitoraggio ponti, viadotti, rilevati, cavalcavia e opere similari, esistenti lungo strade statali o autostrade di ANAS e altri concessionari autostradali.

La Componente 2 si articola su due aree di intervento. Di seguito i contenuti di maggiore interesse.

1. Sviluppo del sistema portuale. Interventi di riforma sui porti, finalizzati a garantire intermodalità con linee di comunicazione europee, che si declina in due riforme:

Riforma 1.1: Semplificazione delle procedure per il processo di pianificazione strategica. Predisposizione di aggiornamento della pianificazione portuale a livelli DPSS e PRP.

Riforma 1.2: Attuazione del regolamento che definisce l’aggiudicazione competitiva delle concessioni nelle aree portuali. Definizione di condizioni per: durata concessione, poteri vigilanza e controllo, modalità di rinnovo, trasferimento impianti e individuazione limiti minimi dei canoni a carico dei concessionari.

Riforma 1.3: Semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti di cold ironing. Definizione e approvazione di procedure semplificate per la realizzazione di infrastrutture per la fornitura elettrica da terra alle navi ormeggiate.

2. Intermodalità e logistica integrata (0,36 mld). Processo di digitalizzazione dei sistemi logistici con soluzioni tecnologiche innovative volte a efficientare il sistema ridurre impatto ambientale, che si declina in tre riforme e due investimenti:

Riforma 2.1: Semplificazione delle transazioni di importazione ed esportazione attraverso l’effettiva implementazione dello Sportello Unico dei Controlli. Creazione di un portale apposito per permettere

ete ferro iaria a alta

elo it apa it

ntermo alit e logisti a

integrata M3C2

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

(23)

23

interoperabilità con banche dati nazionali e coordinamento attività di controllo delle dogane.

Riforma 2.2: Interoperabilità della piattaforma logistica nazionale (PNL) per la rete dei porti, al fine di introdurre la digitalizzazione dei servizi di trasporto passeggeri e merci. Intervento per rendere

interoperabili i Port Community System con l’obiettivo di renderli compatibili tra loro e con Piattaforma Logistica Nazionale.

Riforma 2.3: Semplificazione delle procedure logistiche e digitalizzazione dei documenti, con particolare riferimento all’adozione della CMR elettronica, alla modernizzazione della normativa sulla spedizione delle merci, all’individuazione dei laboratori di analisi accreditati per i controlli sulle merci. Interventi per digitalizzare documenti di trasporto per facilitare scambio informazioni elettroniche. Investimento 2.1: Digitalizzazione della catena logistica (0,25 mld).

Interventi per aumentare competitività logistica nazionale con realizzazione sistema digitale interoperabile tra pubblico e privato pe trasporto merci e logistica.

Investimento 2.2: Innovazione digitale dei sistemi aeroportuali (0,11 mld). Potenziamento digitale del settore con sviluppo di nuovi strumenti di digitalizzazione dell’informazione aeronautica, implementazione di piattaforme e servizi di aerei senza pilota.

o us “ struzione e ri er a”

La Missione 4 “Istruzione e ricerca”, prevede investimenti complessivi per circa 33 miliardi suddivisi in due Componenti.

La Componente 1 prevede una linea di investimenti materiali ed immateriali che coprono l’intera filiera dell’istruzione, con l’obiettivo di colmare o ridurre in misura significativa le carenze strutturali che caratterizzano tutti i gradi di istruzione. Si articola in quattro aree di azione, con nove riforme e 14 investimenti. Di seguito i contenuti di maggiore interesse:

1. Miglioramento qualitativo e ampliamento quantitativo dei servizi di istruzione e formazione (10,57 mld). Percorso che ambisce a ridefinire il quadro normativo e istituzionale per la migliore efficienza del sistema di istruzione.

Riforma 1.2: Riforma del sistema ITS. La riforma prevede il rafforzamento del modello organizzativo e didattico del sistema degli ITS, rafforzandone la presenza attiva nel tessuto imprenditoriale e del sistema universitario dei singoli territori.

Investimento 1.5: Sviluppo del sistema di formazione professionale terziaria (ITS) (1,5 mld). Progetto che mira, attraverso l’incremento degli

M4C1

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

otenziamento ell offerta ei ser izi i istruzione: agli asili ni o alle ni ersit

alla ri er a all impresa

Riferimenti

Documenti correlati

o Ambiti di intervento: promozione della R&S, rafforzamento della ricerca e diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in

Thinking ahead for Europe • Centre for European Policy Studies (CEPS) •

Roma, 3 febbraio 2021.. 2 Confimi Industria crede nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza perché vede in questa opportunità, economica e sociale, non solo un

Per i programmi che prevedono spese ammissibili non superiori a 100.000,00 euro: le agevolazioni sono concesse fino a copertura dell’80% delle spese ammissibili e con un

Lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici, è strategico per il potenziamento di un’economia circolare basata sul

a) I progetti di digitalizzazione della pubblica amministrazione devono tener conto dell’accessibilità di servizi, pubblicazioni e documenti, anticipando gli obiettivi del

• Vi sono inoltre azioni che, anche se non dirette specificatamente alle donne, avranno ricadute positive per le loro opportunità (ad es. gli investimenti nel trasporto pubblico,

considerato il modello economico ormai affermatosi a livello globale e l’indiscussa centralità della tecnologia all’interno dei suoi processi, si riversa, in realtà, a vantaggio