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Capitolo 7: Associazioni di Facies Deposizionali e Dati Stratigrafici di sottosuolo

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Academic year: 2021

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Stratigrafici di sottosuolo

7.1: Facies Deposizionali

Sulla base dei dati provenienti dalle analisi granulometriche e micropaleontologiche, unitamente alle osservazioni effettuate in situ durante la campagna geoarcheologica 2011, sono state riconosciute quattro principali associazioni di facies all’interno della successione di primo sottosuolo dell’area di studio a Magdala:

Associazione di spiaggia lacustre: si tratta di una associazione di facies composta da sedimenti prevalentemente sabbiosi, di colore giallo-grigio, la cui percentuale varia tra 80% e 50%. La porzione ghiaiosa è scarsamente rappresentata e principalmente composta da gusci e frammenti di molluschi, mentre il contenuto di materiale fine risulta variabile tra 50% e 15%. La porzione sabbiosa, è spesso composta principalmente da sabbie fini dominanti (trattenuti al Phi 3 + 2,5, corrispondenti ai diametri 0,125 mm + 0,18 mm). I valori di classazione sono compresi tra 4 e 1, identificando queste sabbie come “scarsamente classate” o “mal classate”, mentre asimmetria e curtosi non sembrano mostrare caratteristiche comuni o tendenze particolari. Sono localmente presenti dei livelli di spessore centimetrico caratterizzati da un contenuto di sedimenti fini più elevato . Le analisi micropaleontologiche hanno mostrato la presenza di una fauna ad ostracodi abbondante ma fortemente oligotipica, ovvero composta quasi esclusivamente da valve adulte e giovanili di un’unica specie: Cyprideis torosa (Jones, 1850). Quest’ultima è presente nella forma liscia e nodosa in proporzioni simili. Rarissime valve di Pseudocandona albicans (Brady, 1868) e Ilyocypris spp. (gruppo Ilyocypris non tubercolati) sono occasionalmente presenti. Negli intervalli a granulometria più fine l’ostracofauna è prevalentemente composta da valve giovanili di C. torosa in proporzioni simili fra forme lisce e forme nodose.

Interpretazione: la presenza di un sedimento composto prevalentemente da sabbie è

indicativo di un ambiente ad alta energia, in cui i processi trattivi sono dominanti su quelli di decantazione. L’ostracofauna rinvenuta in questi depositi è paragonabile a quella attualmente presente nel Mar di Galilea a profondità di circa 5 metri (Mischke et al., 2010). La presenza di valve nodose è tipica di ambienti ipoalini con salinità

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solitamente inferiore a 5‰ (Keyser, 2005; Frenzel et al., 2012). Recentemente alcuni studi incentrati sulle cause dello sviluppo di tali nodi fenotipici suggeriscono la presenza, assieme alla bassa salinità, di un altro fattore ambientale stressante (fattore X) identificabile nella tipologia e quantità di cationi e anioni disciolti nelle acque (Frenzel and Boomer, 2005). La presenza di alcuni livelli a granulometria minore, quindi di un ambiente deposizionale di bassa energia indica verosimilmente la formazione ciclica nella zona di retro spiaggia di aree palustri effimere dove valve giovanili di C. torosa possono essere trasportate dalla spiaggia antistante tramite il moto ondoso. La presenza di questi livelli più fini, insieme all’accumulo di tritume conchigliare, giustifica la grande variabilità del parametro della classazione. Questa facies deposizionale, corrisponde alla “Lacustrine backshore to upper shoreface sands” descritta in Sarti et al. (2013)(si veda il Capitolo 5).

Associazione di baia: questa associazione è composta generalmente da sedimenti a granulometria siltitica (in media circa 50%), mescolati a una porzione sabbiosa che si presenta con percentuali leggermente inferiori, intorno al 40-45%. Questi sedimenti presentano colore grigio scuro e sono ricchi in residui organici ed antropici (gusci interi e frammentati di molluschi, semi e resti vegetali “tipo canne”, frammenti ceramici e osteologici). Dalle analisi granulometriche si evince che la porzione sabbiosa è composta principalmente da sabbia molto fine (Phi 3,5 + 4, corrispondenti a 0,09 e 0,0063 mm) e da sabbia fine subordinata (Phi 2,5 + 3, corrispondenti a 0,125 e 0,18 mm). I valori di classazione sono spesso inferiori a 1 e corrispondono ad un sedimento moderatamente classato; asimmetria e curtosi non evidenziano invece particolari trend. La fauna ad ostracodi presente in questa associazione di facies è abbondante e mostra un buon grado di diversità interspecifica. Tre specie, P. albicans, Ilyocypris hartmanni (Lerner-Seggev, 1968),

Heterocypris salina (Brady, 1868), e un gruppo (Ilyocypris spp.) accompagnano la specie

dominante C. torosa che è quasi esclusivamente presente nella forma nodosa. Fra le specie secondarie P. albicans è la più frequente.

Interpretazione: La presenza in percentuali significative di sedimento a granulometria

fine è indicativa di un sistema deposizionale a bassa energia in cui si realizzano le condizioni per la decantazione. Tuttavia, la presenza non trascurabile di una componente sabbiosa indica una coesistenza di processi trattivi e di decantazione nell’ambiente deposizionale. La presenza non trascurabile di P. albicans è compatibile con un fondale a granulometria fine e acque piuttosto ferme o addirittura stagnanti (Meisch, 2000). Uno studio recente sulle ostracofaune presenti in diversi corpi idrici

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della Valle del Giordano (Mischke et al., 2012) evidenzia, inoltre, una generale preferenza del genere Pseudocandona verso condizioni alcaline delle acque. In accordo con questa ricostruzione paleoambientale, la dominanza assoluta di forme nodose di

C. torosa documenta l’esistenza di condizioni ambientali particolarmente stressanti,

riconducibili verosimilmente a variazioni nel contenuto delle acque di anioni e cationi indotte da una eccessiva evaporazione in un bacino poco profondo. Infine, il ritrovamento in questa facies di numerosi reperti antropici e osteologici indica la presenza nelle vicinanze di un sito abitato.

L’insieme dei dati suggerisce un ambiente deposizionale semiprotetto, poco profondo e relativamente stagnate sviluppatosi lungo l’area costiera di Magdala e densamente frequentato dall’uomo. Questa facies deposizionale corrisponde alla litofacies “Lacustrine bay silty sands” definita e datata al periodo tardo Ellenistico da Sarti et al. (2013) (si veda Capitolo 5).

Associazione di spiaggia ghiaiosa: questa associazione è composta da ghiaie clastosostenute ben classate, in percentuali variabili tra il 90 % e 40 % (trattenuti ai Phi da -1 a -4, corrispondenti a 2 mm e 16 mm). E’ presente una matrice sabbiosa - limosa. I clasti di questo sedimento sono prevalentemente di calcare e basalto, che coincidono con le litologie affioranti più comuni nella zona (si veda Capitolo 3), e si presentano con forme discoidali dall’elevato arrotondamento. Dagli appunti di campagna si evince che questo deposito è caratterizzato da una stratificazione a basso angolo, immergente verso lago. In queste ghiaie si ritrovano frammenti di molluschi e in alcuni casi frammenti di manufatti antropici (mattonelle o vasellame).

Interpretazione: Le caratteristiche tessiturali e sedimentarie indicano un deposito

originato in un ambiente deposizionale ad energia alta/molto alta. La presenza all’interno di questa facies di rari frammenti ceramici potrebbe essere dovuta o alla vicinanza di un insediamento antropico attivo, o alla rielaborazione di un vecchio sedimento che contenesse questo tipo di frammenti. Considerando i livelli energetici attivi durante la deposizione di questo sedimento, è forse più probabile la seconda ipotesi. Questa facies deposizionale è stata descritta per la prima volta da Sarti et al. (2013) come “Lacustrine Gravelly Beach” (si veda Capitolo 5).

Associazione lacustre distale: questa associazione è composta da sabbie, limi sabbiosi e sabbie limose e limi ed argille, di colore variabile con tonalità grigio-gialle. Il contenuto in sedimento limoso-argilloso non è mai inferiore al 40%, fatta eccezione per i livelli più sabbiosi. Sono presenti numerosi frammenti di molluschi, concentrati soprattutto negli intervalli più sabbiosi. In generale la porzione sabbiosa è

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composta da sabbia molto fine (trattenuti al Phi 4 + 3,5, corrispondente ai diametri 0,063 mm + 0,09 mm), mentre le altre classi sabbiose risultano essere molto subordinate. Le analisi statistiche evidenziano una classazione moderata (classazione compresa tra 1 e 0,5), anche se i livelli sabbiosi presentano una classazione minore (classazione compresa tra 2 e 1), definendoli come scarsamente classati. Asimmetria e curtosi non sembrano mostrare caratteristiche e trend significativi. Le analisi micropaleontologiche evidenziano una ostracofauna abbondante, molto simile come composizione specifica a quella presente nella associazione di spiaggia lacustre precedentemente descritta e interpretata. Unica differenza la presenza più diffusa di

P. albicans.

Interpretazione: L’elevata percentuale di sedimenti limoso-argillosi rispetto alla

componente sabbiosa indica un ambiente deposizionale ad energia media/bassa, con dominanza dei processi di decantazione. La presenza di livelli più sabbiosi documenta una variabilità ad alta frequenza delle condizioni energetiche, verosimilmente collegata a fasi di tempesta o più genericamente ad un aumento di intensità del moto ondoso. Il contenuto micropaleontologico, in particolare la presenza non trascurabile di valve di P. albicans, suggerisce una batimetria di poco superiore rispetto a quella di spiaggia. Tuttavia l’assenza in letteratura di un dataset completo delle ostracofaune attuali del Mar di Galilea, ricostruito lungo transetti terra-lago, impedisce di spingersi oltre nell’interpretazione batimetrica dell’associazione. L’assenza di manufatti o resti correlabili alla presenza dell’uomo è coerente con un’area deposizionale sviluppatasi in un contesto naturale-pre antropico o ad ogni modo troppo lontana dalle zone costiere abitate. L’insieme dei dati acquisiti, suggerisce dunque per questa facies un ambiente deposizionale lacustre distale a prevalente deposizione tramite processi di decantazione, saltuariamente interrotti da processi trattivi durante fasi di tempesta o di maggiore energia del moto ondoso.

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7.2: Stratigrafia dei principali sondaggi e trincee

A seguire verranno presentate e discusse, in funzione di quanto definito nel paragrafo precedente, le stratigrafie delle trincee e dei sondaggi più significative per la ricostruzione dell’evoluzione del porto antico di Magdala (Fig. 7.1). In Allegato A sono presenti tutti i log stratigrafici realizzati in questo lavoro di tesi.

Fig. 7.1: Ubicazione di tutte le trincee e dei sondaggi realizzati in questa tesi.

E’ bene evidenziare che la trincea E5 e il sondaggio MV non verranno discussi in questo capitolo, in quanto i sedimenti incontrati in questi due scavi non forniscono alcuna informazione utile per la studio del porto tardo ellenistico – romano, che è il focus di questa tesi. Infatti la trincea E5 è stata realizzata in un contesto completamente antropico, all’interno di una vasca di decantazione delle acque superficiali. Per questo motivo non è possibile utilizzare questa trincea nella presentazione dei dati stratigrafici e deposizionali dell’area. Il sondaggio MV non è facilmente ricollegabile al porto ellenistico – romano, in quanto l’intera successione sedimentaria che attraversa risulta essersi formata precedentemente, contenendo resti antropici risalenti al periodo pre – ellenistico e all’età del Bronzo.

Anche il sondaggio MVII non verrà discusso in questo capitolo, in quanto rappresenta una successione di sedimenti legata ad una probabile fase di stazionamento alto del lago e non direttamente correlabili con le strutture portuali tardo ellenistiche e romane, da cui dista oltre 130 m.

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Trincea F19

La trincea F19 si colloca a pochi metri di distanza dalla trincea F18, spingendosi all’interno della struttura del quadriporticus; per una profondità totale di 2,20 m partendo da una quota di – 209,01 m sul livello del mare. La trincea si apre con circa 110 cm di manufatto antropico, descritto dagli archeologi come una massicciata risalente al periodo ellenistico. Al di sotto si ritrovano limi sabbiosi grigio-scuri e corrispondenti all’associazione di facies di baia, spessi circa 20 cm, contenenti una abbondante ostracofauna a C.torosa-P.albicans-H. salina-Ilyocypris spp. e numerosi resti antropici, come frammenti ceramici ma anche semi e resti osteologici. Alla base si ritrovano circa 80 cm di sabbie di spiaggia lacustre giallo-grigia contenenti numerose valve di C.torosa. Questa successione è interrotta nella porzione superiore da due livelli antropici tipo “pavimentazione” spessi circa 15-20 cm (Fig. 7.2).

Fig.7.2: Trincea F19, con composizione del sedimento analizzato, composizione della porzione sabbiosa, ostracofauna e rispettive facies deposizionali.

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Sondaggio MIII/ MIV

Il sondaggio MIII e MIV si collocano nella zona davanti alle strutture portuali descritte dalle trincea F18 e F25, ad una distanza compresa tra 21 e 27 m. I due sondaggi vengono presentati insieme in quanto mostrano similitudini evidenti per sedimenti indagati, geometrie dei corpi sedimentari e quote di transizione tra litologie. Il log del sondaggio MIV è consultabile in Allegato A. Il sondaggio MIII indaga una colonna di sedimenti di circa 6 m, partendo da una quota di -207,42 m. Alla sommità si ritrovano circa 110 cm di materiale detritico caratterizzato da tracce di pedogenesi, seguono circa 140 cm di ghiaie di spiaggia ghiaiosa e circa 20-25 cm di sabbie di spiaggia sabbiosa lacustre. Sotto questi sedimenti sono presenti circa 45 cm di limi sabbiosi, di colore scuro, caratterizzati dalla presenza di una abbondante ostracofauna a

C.torosa-P.albicans-H. salina-Ilyocypris spp. e numerosi semi e frammenti vegetali (“tipo canne”). Tale

successione corrisponde a depositi di baia. Seguono fino a fine sondaggio, 280 cm di sabbie di spiaggia lacustre di colore giallo-grigio, ricche in bioclasti. A circa 5,6 metri sondaggio un livello a granulometria più fine (limi sabbiosi) mostra un’ostracofauna oligotipica composta quasi esclusivamente da valve, soprattutto giovanili, di C. torosa (Fig. 7.3). La presenza di resti archeologici nelle sabbie che si trovano alla base della sequenza, e in special modo nei campioni a contatto con i depositi di baia, è da imputare ad un “mescolamento” avvenuto durante la perforazione.

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Sondaggio MVI

Il sondaggio MVI si colloca a circa 15 m di distanza dal sondaggio MIII e ad alcuni metri più a monte rispetto alla scarpata degli eucalipti. Partendo da una quota di -207, 65 m, MVI indaga una colonna di sedimenti di circa 5,10 m di spessore totale (Fig. 7.4).

Al top si ritrova una copertura detritica spessa circa 195 cm, contenente tracce di pedogenesi osservate durante la campagna di acquisizione dati. Al di sotto sono presenti circa 145 cm di ghiaie di ambiente di spiaggia, contenenti rari frammenti antropici e gusci di molluschi integri o frammentati. Immediatamente al di sotto è presente una successione sabbiosa di spiaggia lacustre con numerosi gusci di molluschi, integri e in frammenti, localmente interrotta da livelli a granulometria più fine. L’ostracofauna è oligotipica con dominanza assoluta di C. torosa. La presenza in questi sedimenti di rari resti ceramici è da imputare ad un “mescolamento” con le ghiaie soprastanti durante la perforazione.

Fig.7.4: Sondaggio MVI, con composizione del sedimento analizzato, composizione della porzione sabbiosa, ostracofauna e rispettive facies deposizionali.

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Sondaggio MII

Il Sondaggio MII si colloca nella zona subito a Nord rispetto alle zone appena descritte, sempre al di sopra dell’elemento morfologico della scarpata ad una distanza di circa 68 m dal sondaggio MIII. Questo sondaggio ha come quota di partenza -208,15 m e ha attraversato circa 6 m di sedimenti (Fig. 7.5). Il sondaggio ha incontrato, a partire dall’alto, circa 215 cm di materiale detritico con tracce di pedogenesi. Subito sotto questo spessa copertura si ritrovano 185 cm di sabbie di spiaggia lacustre, caratterizzate da numerosi resti di molluschi sia integri che frammentati. Da 4 metri di profondità e fino alla fine del sondaggio, è presente un’alternanza decimetrica di livelli fini contenenti valve di C. torosa (specie dominante) e P. albicans (specie secondaria) e livelli più sabbiosi, quest’ultimi con spessori variabili da 30 cm ai 60 cm. Questa successione nella sua totalità corrisponde alla facies deposizionale di lago distale.

Fig.7.5: Sondaggio MII con composizione del sedimento analizzato, composizione della porzione sabbiosa, ostracofauna e rispettive facies deposizionali.

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Sondaggio MI/MVIII

I sondaggi MI e MVIII, distanti fra loro solo pochi metri, sono stati eseguiti a valle dell’elemento morfologico della scarpata, ad una quota di -211,25 m. Entrambi hanno attraversato depositi molto simili spingendosi a una profondità di 5 m (Fig. 7.6). Tra i due, verrà descritto il sondaggio MI; il sondaggio MIII è consultabile in Appendice A.

Il sondaggio MI inizia con 210 cm di sabbie giallo-grigie di spiaggia sabbiosa lacustre, in cui sono comuni presenti molluschi integri e in frammenti. Spostandoci più in profondità sono presenti fino alla base dei limi sabbiosi contenenti valve di C. torosa (specie dominante) e P. albicans (specie secondaria), localmente interrotti da livelli decimetrici in sabbie. Questo deposito è tipico di ambiente di lago distale.

Fig.7.6: Sondaggio MI con composizione del sedimento analizzato, composizione della porzione sabbiosa, ostracofauna e rispettive facies deposizionali.

Figura

Fig. 7.1: Ubicazione di tutte le trincee e dei sondaggi realizzati in questa tesi.

Riferimenti

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