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CAPITOLO 3: PROGETTO ARCHITETTONICO 3.1 DIMENSIONAMENTO PER NUOVE COSTRUZIONI DI EDILIZIA SOVVENZIONATA

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CAPITOLO 3: PROGETTO ARCHITETTONICO

3.1

DIMENSIONAMENTO PER NUOVE

COSTRUZIONI DI EDILIZIA SOVVENZIONATA

Nella fase di progettazione preliminare non è possibile prescindere dall’analisi e lo studio attento delle normative vigenti in relazione al tipo di progettazione da conseguire; infatti nel caso di progettazione di edilizia sociale, le indicazioni da seguire non sono quelle proprie dell’edilizia residenziale, ma sono regolamentate da apposite normative di competenza regionale.

Nel caso in esame dunque è necessario rispettare le prescrizioni specifiche indicate nel Programma Straordinario di Edilizia Sovvenzionata, Legge

11-3-1988 n.67, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione Toscana n.28.

Si richiamano quindi alcuni dei punti cruciali di tale norma, che costituiscono dei vincoli alla progettazione.

Trattandosi in questo caso di un progetto di sostituzione edilizia, l’area in esame sarà la stessa sulla quale sorge attualmente il complesso di edilizia ERP. Si riportano comunque le caratteristiche di idoneità dell’area indicate dalla norma: l’area deve garantire un’accertata accessibilità, ovvero non deve essere un’area interclusa e deve essere raggiungibile dai mezzi pesanti; deve essere servita da adeguate attrezzature e servizi esistenti o realizzabili in modo coordinato con gli interventi abitativi; deve essere pianeggiante; deve essere idonea da un punto di vista geologico o geotecnico.

Gli elementi da tenere in considerazione per la progettazione nel caso di interventi ordinari sono espressi mediante le seguenti indicazioni:

- l’altezza virtuale non deve essere superiore a 4,50 m, calcolata come

rapporto tra i metri cubi totali vuoto per pieno dell’edificio e la somma delle superfici utili abitabili delle abitazioni. Per il calcolo dell’altezza virtuale, il volume vuoto per pieno deve essere conteggiato nel seguente modo: le superfici coperte di ogni piano fuori terra dovranno essere

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17 moltiplicate per l’altezza convenzionale di metri 2,95, mentre le superfici dei locali a piano terreno saranno moltiplicate per la relativa altezza netta aumentata dello spessore convenzionale del solaio pari a 25 cm. Ai fini del calcolo della superficie coperta fuori terra, viene computata la superficie coperta di ogni piano con esclusione dei porticati liberi, delle logge e dei balconi, dei volumi tecnici realizzati al di sopra del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile. Nel caso in cui l’intervento comprenda più edifici, la verifica dell’altezza virtuale va effettuata con riferimento all’intero complesso;

- si definiscono la superficie utile residenziale SU, la superficie non

residenziale Snr, e la superficie parcheggi SP, nel seguente modo: la

superficie utile abitabile è la superficie di pavimento degli alloggi misurata

al netto dei muri perimetrali e di quelli interni, delle soglie di passaggio da un vano all’altro e degli sguinci di porte e finestre; la superficie non residenziale è la risultante dalla somma delle superfici non residenziali di pertinenza dell’alloggio quali logge, balconi, cantine e soffitte, e di quelle di pertinenza dell’organismo abitativo quali androni, porticati, volumi tecnici – tale superficie dovrà essere contenuta entro il 45% di SU; la

superficie parcheggi è la superficie da destinare ad autorimesse o posti

auto coperti di pertinenza dell’organismo abitativo – tale superficie dovrà essere contenuta entro il 45% di SU;

- gli alloggi devono avere superficie utile abitabile non inferiore a 30 mq e

non superiore a 95 mq;

- l’altezza netta delle abitazioni e dei loro vani accessori misurata tra

pavimento e soffitto non deve essere superiore a 2,70 m per gli ambienti abitativi e per i vani accessori non inferiore a 2,40 m;

- è consentita la possibilità di installare nelle abitazioni i servizi igienici e realizzare nei fabbricati scale in ambienti non direttamente areati;

- devono essere superate ed eliminate le barriere architettoniche;

- nelle realizzazioni degli edifici devono essere rispettate le norme relative

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18 Inoltre per ciascun taglio dimensionale delle abitazioni sono definiti la superficie utile abitabile di riferimento, il numero di utenti virtuali, il tipo e il numero delle camere da letto, la tipologia dei servizi igienici, la superficie minima di logge o balconi e la superficie minima per i ripostigli interni ed esterni (Tabella 4.1).

CAT.1 POSTI LETTO

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DIM.1 S.U.2 (mq)

CAMERE3 SERVIZI4 RIP. INTERNO (mq) LOGGIA BALCONE (mq) RIP ESTERNO7 (mq) ALLOGGI PICCOLI 1 A 30 - B 1.0 2.0 4.0 2 B 45 L B 1.5 2.0 4.0 ALLOGGI MEDI 3 C 60 L+I B 1.5 3.0 5.0 4 D 70 L+L B ( ) 1.5 3.0 5.0 4 E 75 L+I+I B ( ) 1.5 3.0 5.0 ALLOGGI GRANDI 5 F 85 L+L+I B + s 2.0 4.0 6.0 6 G 95 L+L+L B + s 2.0 4.0 6.0

Tabella 4.1 –Tagli dimensionali

Note alla Tabella 4.1:

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L’assortimento dei tagli di alloggio, ai fini della programmazione degli

interventi, si articolerà secondo diverse categorie: alloggi piccoli (A e B), alloggi medi (C, D e E), alloggi grandi (F e G).

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Sono consentite variazioni in più o in meno rispetto alla superficie utile di

riferimento nella misura massima del 5%.

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La tipologia di camere da letto è così definita: L minimo 14 mq; l minimo

9 mq; ls minimo 16 mq con due aperture verso l’esterno per consentire

successive articolazioni. Nel taglio D è possibile in alternativa la soluzione L + ls.

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La tipologia di servizi igienici è così definita: B vasca + bidet + lavabo +

wc; B ( · ) vasca + wc + bidet + 2 lavabi in locali distinti; s lavabo + wc.

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I ripostigli possono essere sostituiti da armadi a muro a tutt’altezza, la cui

superficie sia pari almeno a 2/3 del valore previsto per il ripostiglio.

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La superficie per logge e balconi deve essere tale da consentire la

fruizione a più persone; la profondità deve essere superiore a 1,40 m.

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Il ripostiglio esterno è obbligatorio nel caso in cui l’alloggio non sia dotato

di garages individuali.

3.2

INQUDRAMENTO TERRITORIALE

Gli interventi edilizi nel loro complesso rispondono quindi alle normative locali che sono un sostegno alla progettazione, ma non devono essere in grado di generare la ripetizione di un modello o di un’architettura. Negli anni ’80 in Italia parte della comunità scientifica e della committenza ha sostenuto che la produzione di soluzioni conformi potesse essere utile anche per generare esperienze di costruzione anche con la ripetizione delle stesse; tranne in alcuni casi ciò non è avvenuto, anche perché l’applicazione di una soluzione conforme teorica e spesso acontestualizzata, che sia tipologica, distributiva o tecnologica, riduce lo spazio propositivo per il progetto e la possibilità di risolvere nello spazio le necessità espresse dal programma abitativo.

Il progetto infatti non può prescindere dalla valutazione del legame con il luogo e con il tempo, anche in un tema apparentemente poco dinamico come quello della residenza.

Il quartiere di Sant’Ermete è situato alla periferia di Pisa, e viene a svilupparsi nella prima metà del ‘900 a seguito della ricerca di nuovi spazi per l’espansione della città e la creazione di zone destinate all’edilizia popolare.

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Figura 3.1 – Inquadramento territoriale.

Il quartiere è localizzato a sud-est rispetto al centro della città e viene a trovarsi a sud rispetto al fiume Arno, in prossimità di alcune infrastrutture fondamentali che consentono il raggiungimento della città (Figura 3.1); si nota come il quartiere sia delimitato a nord e ad ovest rispettivamente dalla linea ferroviaria Pisa-Firenze e da quella Pisa-Livorno, a sud dalla Strada di Grande Comunicazione Fi-Pi-Li; inoltre sempre a sud rispetto al quartiere è situato l’aeroporto G. Galilei, come già visto nel Capitolo 1 (Figura 3.2). Il lotto interessato dall’intervento viene a trovarsi all’estremità ovest del quartiere, affacciandosi lungo la ferrovia dal lato ovest e dal lato est sulla Strada Statale 206, via Emilia, che collega la città di Pisa con l’entroterra in direzione sud, fino a Cecina.

Dunque è una zona soggetta a grande traffico stradale e rumori dovuti anche e soprattutto alla presenza della ferrovia e dell’aeroporto nelle vicinanze.

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Figura 3.2 – Localizzazione dell’area in esame.

Attualmente l’area oggetto di intervento, come si è già visto, è occupata da 18 edifici di edilizia sociale, distribuiti in maniera regolare sul lotto; questi sono edifici in linea, dell’altezza di tre piani, ciascuno dei quali contenente 12 appartamenti; all’esterno, tra un edificio e l’altro, si alternano aree a verde e aree carrabili (Figura 3.3 -3.4).

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Figura 3.4 – Stato di fatto.

Dall’analisi di questi fattori si sottolinea dunque l’importanza di creare un complesso funzionale, in grado di inserirsi nel contesto e di dialogare con lo spazio esterno in cui è inserito, ma a contempo di creare degli spazi protetti dai fattori che producono disagi, in particolar modo l’inquinamento urbano e acustico. Questa di fatto diventa, insieme alle altre precedentemente individuate, un’esigenza da rispettare, che si accompagna alla ricerca e all’introduzione di elementi naturali e grandi spazi verdi.

3.3 IDEE PROGETTUALI

Il punto di partenza fondamentale, alla base della progettazione, è stato quella di mantenere le dimensioni in pianta che avevano i vecchi edifici, cercando di realizzare più alloggi possibili.

Sulla base delle considerazioni fino a qui svolte, si va quindi a definire l’idea progettuale di base: concepire un complesso residenziale finalizzato non solo alle semplici e basilari funzioni abitative, ma anche a funzioni di aggregazione sociale con lo scopo di contribuire al miglioramento della qualità della vita, valutando aspetti che solitamente nell’edilizia residenziale pubblica passano in secondo piano o sono addirittura trascurati.

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23 La progettazione parte proprio dal concetto di creare un insieme organico di spazi interconnessi tra loro mediante percorsi interni ed esterni, che conferiscano dinamicità al complesso e contemporaneamente favoriscano le relazioni sociali. Alcune parti del lotto, e per la precisione, quelle più vicine alla ferrovia, e quindi meno adatte ad uno utilizzo ricreativo, sono state adibite ad orto urbano.

Figura 3.5 – Configurazione globale

(si evidenziano in rosso i percorsi pedonali,in blu i percorsi carrabili).

La conformazione del complesso degli edifici nasce dallo studio morfologico di uno dei nove, finalizzato alla ricerca di una soluzione consequenziale alle esigenze funzionali, che potesse applicarsi a tutti gli altri, tramite una semplice rotazione e traslazione della pianta, alo scopo di ottimizzare i tempi di progettazione ed esecuzione dell’opera.

Si ottiene così un complesso di edifici uguali tra loro, ma orientati sul lotto in modo diverso, con una conformazione tale da consentire l’inserimento di elementi

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24 di collegamento e creare, nonostante l’utilizzo della stessa forma,una ben definita articolazione architettonica e compositiva.

3.4 ASSETTO PLANIMETRICO

Il lotto oggetto di studio ha una forma pressoché trapezia, con un’area di circa

8000 m2 . Il lotto si affaccia a Est sulla strada principale, via Emilia, e a sud su via

Agostini della Seta, mentre sul lato ovest confina con proprietà private.

Per collegare i nuovi edifici alla via Emilia e consentire l’accesso ai residenti ai parcheggi interrati, collocati sotto ciascun edificio, è stata creata una viabilità interna carrabile.

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25 Gli edifici sono stati disposti sul lotto in modo tale da poter ottenere il miglior orientamento possibile per ciascun edificio rispettando i criteri minimi di distanza tra pareti finestrate opposte, e studiando una soluzione che risulta essere in continuità con la distribuzione urbanistica del quartiere e che consente il soleggia mento di ogni facciata degli edifici per almeno una porzione della giornata.

I percorsi pedonali interni sono stati realizzati valutando tutte le direzioni dalle quali è possibile raggiungere gli edifici ed individuando quattro assi principali: uno proveniente dalla via Emilia e gli altri tre provenienti dalla nuova viabilità stradale. Oltre a questi percorsi pedonali principali è stata studiata un’altra serie di percorsi pedonali secondari per consentire il collegamento tra le diverse zone. Si viene in questo modo a creare una precisa articolazione degli spazi esterni e un’alternanza tra zone verde e zone pavimentate; in particolare, queste ultime sono differenziate tra loro mediante dimensioni e tessitura materica.

3.5 DISTRIBUZIONE FUNZIONALE E SPAZIALE

Si procede quindi con l’analisi delle caratteristiche funzionali degli edifici.

Considerando ogni edificio è possibile individuare tre principali tipologie di spazi definiti sulla base delle funzioni che vi si svolgono:

- gli spazi di collegamento, verticale e orizzontale;

- gli spazi comuni destinati alle funzioni di aggregazione sociale e svago;

- gli spazi destinati alle funzioni abitative ovvero gli appartamenti.

Ciascun edificio è caratterizzato dalla presenza di un nucleo centrale che rappresenta il collegamento verticale esterno, realizzato mediante vano scala e ascensore, dal quale si dipartono i collegamenti orizzontali di distribuzione ai diversi appartamenti. Oltre ai percorsi verticali e orizzontali interni si individuano anche percorsi esterni di collegamento tra i vari edifici.

Anche gli spazi comuni sono stati progettati sia all’interno che all’esterno degli edifici. Internamente sono stati inseriti dei giardini pensili sulla copertura di ciascun edificio, mentre per quanto riguarda gli spazi esterni, al fine di consentire

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26 gli scambi sociale per ogni tipo di utenza, sono state predisposte zone attrezzate con sedute e zone giochi per bambini.

Per quanto riguarda gli spazi destinati alle funzioni abitative, sulla base dello spazio edificabile e delle tipologie di appartamenti definite per l’edilizia residenziale sociale, indicate in Tabella 4.1, si va a progettare un piano tipo costituito da quattro appartamenti. Secondo quanto previsto dal Regolamento Edilizio del Comune di Pisa, ogni nuovo alloggio deve avere almeno due esposizioni finestrate su pareti tra loro ortogonali o contrapposte poste sullo stesso orizzontamento, per fruire delle migliori condizioni di soleggiamento e ventilazione, ad eccezione dei soli alloggi monolocale, per i quali la seconda esposizione non è richiesta.

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Figura 3.8 – Sezione A-A

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Figura 3.10– Sezione C-C

Gli appartamenti del piano tipo saranno quindi così definiti nel rispetto delle limitazioni normative (Figura 3.7) :

- due appartamenti di tipologia B, per due persone, con superficie utile pari

a 46,00 m2;

- due appartamenti di tipologia C, per tre persone, con superficie utile pari a

61,00 m2.

Valutando l’orientamento degli edifici sul lotto, e quindi la disposizione della pianta rispetto ai punti cardinali, nessun appartamento è rivolto esclusivamente verso nord; infatti i due monolocali presenti in ogni piano sono orientati rispettivamente a sud-ovest e a nord-est, mentre gli altri appartamenti hanno doppio affaccio; in questo modo è stata quindi trovata la miglior soluzione possibile e livello di illuminazione e ventilazione.

All’interno di ogni appartamento dunque sono stati predisposti gli spazi necessari all’espletazione delle funzioni tipiche dell’abitare. In entrambe le tipologie di appartamento sono state create due zone: la zona giorno, con cucina separata dal soggiorno (ad esclusione della tipologia B), e la zona notte, con le camere da letto e i bagni. Per quanto riguarda il dimensionamento dei diversi ambienti, sono state considerate, congiuntamente alle norme relative all’edilizia residenziale sovvenzionata, riportate nel paragrafo 4.1, le prescrizioni fornite dal Regolamento Edilizio del comune di Pisa, rispettando i minimi di abitazione riportati di seguito:

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29 - cucina abitabile con superficie minima di mq. 9;

- stanze da letto con superficie minima di mq. 9 se per una persona e di mq.14 se per due persone;

- stanza soggiorno di almeno mq. 14, in caso di cucina abitabile e di almeno 18 mq nel caso che l’alloggio sia dotato di cucinino o posto cottura; da 60 a 90 mq di superficie utile dell’appartamento il soggiorno deve misurare almeno mq 18 in caso di cucina abitabile ed almeno 22 mq nel caso che l’alloggio sia dotato di cucinino o posto cottura; per appartamenti di superficie utile superiore a mq. 90 i minimi sono elevati rispettivamente a 20 e 25 mq;

- stanze da letto, soggiorno e cucina provviste di finestra apribile;

- corridoi, disimpegni e passaggi con lato inferiore non minore di m.1,00.

Si riportano quindi le due categorie di appartamenti presenti all’interno dei vari edifici, indicando le dimensioni dei diversi locali (Figure 3.11-3.12).

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3.6 COMPONENTI ARCHITETTONICHE

Valutando l’insieme di edifici nel suo complesso è possibile individuare alcuni elementi che assumono un ruolo di particolare importanza nella definizione dei caratteri architettonici del progetto. Questi risiedono principalmente in alcuni concetti chiave posti alla base della progettazione.

In primo luogo un elemento centrale è rappresentato dal materiale utilizzato: la scelta del sistema costruttivo a secco, ha portato ad alcune restrizione sulla scelta dei materiali di rivestimento della facciata, che però andavano di pari pass alla necessità di abbattere i costi di realizzazione dell’opera, trattandosi appunto di edilizia pubblica. Ci si è quindi indirizzati verso l’utilizzo di pareti intonacate, scegliendo di riportare nel quartiere di S.Ermete i colori storici dei palazzi dei lungarni pisani: sono stati dunque adoperati intonaci blu, verdi, ocra e gialli (Figura 3.13).

Figura 3.13 – Cromatismi, una selezione.

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32 Le aperture finestrate sulle facciate si differenziano tra loro per dimensioni a seconda della funzione che vi si svolge all’interno, ma per ogni tipologia di apertura sono state realizzate delle cornici decentrate con intonaco neutro.

Figura 3.15 – Prospetti, il blu.

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Figura 3.17 – Prospetti, il verde.

Figura 3.18 – Prospetti, il mattone.

Tutti i vani contenenti i collegamenti verticali, sono stati evidenziati mediante un involucro in lamiera forata: durante la sera, le luci interne faranno sì che questi appaiano come delle lanterne. Inoltre il prospetto frontale di ogni edificio è protetto da elementi frangisole, disposti non tanto per il loro valore estetico, ma per l’elevato beneficio cui gli ambiente interni ne traggono nelle ore di forte soleggia mento.

Il verde diventa elemento integrante del progetto: gli edifici infatti, oltre ad essere totalmente immersi in giardini attrezzati, presentano giardini sulle coperture.

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Figura 3.19 – Viste rende rizzate

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Figura

Tabella 4.1 –Tagli dimensionali
Figura 3.3 – Stato di fatto.
Figura 3.5 – Configurazione globale
Figura 3.6 – Planimetria generale
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