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Codificadellepartidiricambio Capitolo3

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Academic year: 2021

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Codifica delle parti di ricambio

La capacità di garantire un’azione manutentiva immediata, sia essa di miglioramento o di riparazione, dipende in modo sostanziale dalla presenza di una adeguata scorta di ricambi.

L’indisponibilità di ricambi è causa del 50 % del tempo totale di down-time di un impianto soggetto a guasti.

Particolarmente importante risulta dunque la valutazione di un corretto livello della scorta dei vari ricambi scelto in base alle politiche manutentive adottate (fig. 3.1).

Figura 3.1: Curva Costi-Livello scorte

I ricambi devono, dunque, essere gestiti con accuratezza e, di conseguenza, tracciati 10

(2)

velocemente e in maniera strutturata.

Nella catalogazione e classificazione dei materiali i magazzinieri e i manutentori sono supportati da un sistema ERP. Date in pasto al software le informazioni secondo cui si vuole strutturare la codifica esso le rielabora generando un nuovo codice, oppure associando ad un codice già esistente l’item che stiamo inserendo a sistema.

Se opportunamente programmato , una volta catalogato il ricambio secondo le lo-giche imposte, il sistema informatico provvederà a fornire una codifica che sia fruibile dall’utilizzatore finale e che lo aiuti nelle fasi di riconoscimento e di tracciamento dell’oggetto.

Se l’oggetto è stato correttamente catalogato e codificato saranno facilitate tutte le seguenti operazioni:

• Individuazione dello specifico ricambio richiesto da un ordine di lavoro; • Individuazione dello specifico ricambio ai fini di acquisto;

• Verifica della disponibilità di ricambi simili in termini di caratteristiche tecnologiche (intercambiabilità);

• Analisi dei livelli di scorta in funzione del livello di disponibilità richiesto e di ottimizzazione finanziaria del magazzino ricambi;

• Unificazione dei materiali per la manutenzione.

Quest’ultimo punto rappresenta il fine massimo dell’ottimizzazione della gestione dei ricambi. L’unificazione dei materiali per la manutenzione ha infatti per obiettivo l’individuazione del numero minimo di materiali da gestire e codificare, necessari a garantire la completa funzionalità dell’impianto.

Unificare significa eliminare i doppioni, standardizzare equipaggiamenti e ricambi, eliminare articoli inutili.

3.1

Tipologie di ricambi

Si distinguono all’interno delle parti di ricambio due macrogruppi di oggetti: • Equipaggiamento;

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Appartengono alla prima categoria gli item, di costo elevato o di grande importanza strategica, che in caso di guasto devono essere riparati e non semplicemente sostituiti.

I ricambi a consumo sono invece oggetti che, una volta guastati, possono essere direttamente sostituiti.

Ad ogni è equipaggiamento deve essere associato un codice SAP univoco che faccia riferimento a quell’unico articolo. Il codice in questione non descriverà un insieme di oggetti con medesime caratteristiche, ma l’equipaggiamento trattato permettendo di ritrovare tutte le informazioni riguardanti la sua vita.

In presenza di un ricambio a consumo si può adottare invece un codice “contenitore” che raggruppi al suo interno una famiglia di ricambi, non riparabili, che presentino le stesse caratteristiche tecnologiche.

3.2

Sistemi di codifica

Una volta catalogato un ricambio, la fase di codifica consiste nell’assegnazione di un codice di carattere alfanumerico che ha il compito di identificarlo.

Saranno così disponibili a prima vista alcune informazioni utili per conoscere prestazioni e campi d’impiego dell’item.

Una corretta codifica dovrebbe garantire un buon compromesso tra le seguenti caratte-ristiche:

• leggibilità • flessibilità • estendibilità • compattezza

A seconda del principio di funzionamento del codice si distinguono tre tipologie di codifica:

• Parlante: Ogni elemento della codifica, sia esso cifra o lettera contribuisce a dare informazioni sulle caratteristiche dell’oggetto osservato;

• Non strutturato: Crea un semplice legame tra il codice e l’anagrafica. Gli elementi del codice non forniscono alcuna informazione funzionale a capire di che tipo di oggetto si tratti;

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• Misto: Codice in cui coesistono i due modi operandi precedentemente descritti. I sistemi di codifica utilizzati per identificare i ricambi possono infine essere suddivisi, in base alla tipologia di informazione in essa contenuta, in 3 categorie:

• Codifica cronologica • Codifica funzionale • Codifica descrittiva

3.2.1 Codifica cronologica

La codifica di tipo cronologico è molto semplice in quanto fa uso di un sistema di numerazione progressivo (Il sistema ERP SAP si comporta esattamente in questa maniera). Questo sistema presenta il forte inconveniente di non consentire raggruppamenti tecnici e/o economici, utili sia per conoscere le proprietà di intercambiabilità tra gli oggetti che durante la fase di analisi ed estrazione dei dati.

3.2.2 Codifica funzionale

Questo tipo di codifica consiste nell’assegnazione di un codice, basata sull’effettiva area di utilizzo dei componenti all’interno dell’impianto. Sull’impianto deve essere perciò operata una scomposizione funzionale in diverse aree di interesse che forniranno la tassonomia utile per formare il codice. Un grosso inconveniente è la duplicazione di codici in cui si incorre se due oggetti sono utilizzati nella medesima area.

3.2.3 Codifica descrittiva

La codifica descrittiva fornisce informazioni tramite una sequenza alfanumerica parlante. Contiene i parametri e le caratteristiche più rilevanti ai fini dell’identificazione del ricambio.

Con l’utilizzo di questo sistema, viene assicurata la biunivocità tra codice e articolo, nonché la possibilità di effettuare ricerche per oggetti similari.

Al proprio interno un codice descrittivo può riportare informazioni di natura differente: • Parametri tecnici legati alle prestazioni del componente come ad esempio Potenza,

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• Parametri dimensionali quali dimensioni, peso, tolleranze di accoppiamento, etc.; • Parametri commerciali necessari prevalentemente per l’approvvigionamento:

co-struttore, fornitore, codice coco-struttore, etc.

Una codifica descrittiva è facilmente fruibile dai manutentori o dai magazzinieri, mentre una codifica cronologica strutturata risulta particolarmente compatta e particolarmente adatta all’uso con sistemi informatici, come ad esempio ERP o CMMS (Computer Managed

Maintenance System).

Astraendoci dal sistema scelto, qualsiasi processo di catalogazione e codifica dovrà essere articolato nei seguenti passaggi:

• Identificare le caratteristiche;

• Definire la famiglia di appartenenza; • Definire eventuali sottofamiglie;

• Definire i parametri tecnici all’interno della famiglia; • Codificare.

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